L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Pierino e il lupo a Hollywood

E il gatto in piscina canta con Musetta

 di Roberta Pedrotti

AA.VV

Pierino e il lupo a Hollywood

a cura di Giants are small

Elio, voce narrante

Alexander Shelley, direttore

Orchestra nazionale giovanile tedesca

CD Deutsche Grammophon, 00289 479 6814 GH, 2016

Appare il Gatto ondeggiando sulle note del valzer di Musetta e sfidiamo chiunque a non sorridere, perfino il purista che vorrà a tutti i costi storcere il naso di fronte a questo Pierino e il lupo a Hollywood. Come se con le fiabe non si potesse giocare e se la partitura di Prokof'ev non avesse nella sua natura la libertà della parte narrativa declinata tante volte in tanti modi diversi.

Ecco allora che le vicende di Pierino e dei suoi amici animali può essere ambientata ai giorni nostri, con un ragazzino amante della natura e della musica classica catapultato dalla Russia agli Stati Uniti, nella capitale del cinema. Ecco allora che la partitura di Prokof'ev è preceduta da una sequenza definita, siamo pur sempre a Hollywood, “prequel”, in sostanza una prima parte dell'avventura, o un antefatto alla fiaba musicale così come la conosciamo. L'elaborazione, a cura del gruppo (specializzato in versioni animate di classici musicali) Giants are small, si articola in sei parti: Pierino arriva e si stabilisce a Los Angeles, Il compleanno di Pierino, La caccia al lupo ha inizio, Pierino costruisce il robot, La caccia continua, Ritorno alla casa del nonno. In ciascuna la narrazione è sostenuta da frammenti, per lo più celeberrimi, di Wagner, Schumann, Mahler, Puccini, Smetana, Elgar, Musorgskij, Grieg, Dikas, Satie, Zemlinskij e, naturalmente, Prokof'ev. Permane l'aspetto didattico, con una serie di gustosi assaggi classici per i più piccoli, ma gli accostamenti non sono mai gratuiti o banali e possono ammiccare alle competenze anche dell'ascoltatore più scaltrito. Così gli estratti dal terzo movimento della prima Sinfonia di Mahler ci ricordano l'ispirazione dall'illustrazione del funerale del cacciatore celebrato da un corteo di animali, immagine quantomai appropriata per Pierino e il lupo; il citato valzer di Musetta ha, ovviamente, la voce solista affidata all'oboe prescelto da Prokof'ev come voce del gatto; la costruzione del robot parte sulle note dell'Apprendista stregone e molti altri temi sono utilizzati in associazione libera ma evidente con le vicende, mentre Pierino alla guida dell'immane robot che guarda dall'alto la città sulle note della Cavalcata delle valchirie non può che suggerire un'allusione alla più celebre scena di Apocalipse now.

Che il progetto della Deutsche Grammophone ambisca a rinnovare la fiaba musicale nel pieno rispetto del suo spirito universale e didattico (nel senso migliore del termine) lo conferma la scelta di proporre l'incisione in diverse versioni, convoci narranti di personaggi noti al di là dell'ambito classico. L'idea di un disco pensato proprio per tutti e rivolto ai più piccoli senza lesinare sulla qualità non può che far piacere; prendere in mano, poi, un'incisione di Pierino e il lupo con tutti i testi in italiano, note di copertina comprese, riporta all'infanzia, quando fra i doni di Santa Lucia si trovava l'edizione diretta da Karajan con la voce di Anneliese Rothenberger sostituita per l'Italia da quella di Tino Carraro. A raccoglierne, per così dire, l'eredità troviamo oggi Elio, a quanto si intuisce dal sito della casa tedesca l'unico narratore onorato da un'effige in caricatura anche in copertina. Il musicista dal multiforme ingegno si attiene, come era inevitabile, ai testi e al soggetto ideati da Giants are small, né le versioni potrebbero differire troppo fra loro nei contenuti: aspettarci, dunque, un Pierino e il lupo in pieno stile “Elio e le storie tese” sarebbe vano, e per liberare l'estro del vulcanico flautista milanese ci si dovrà rivolgere di preferenza a una delle sue performance dal vivo come narratore della fiaba di Prokof'ev. Qui si apprezza più che l'inventiva ben nota, la qualità dell'attore capace di modulare la voce caratterizzando con efficace ironia ogni interlocutore, mantenendo sempre quell'allure di serietà che rende ancor più irresistibile ogni sua interpretazione. Saper essere un grande anche quando non si crea ma si segue una via già tracciata non è da tutti e ribadisce la caratura artistica e la preparazione di Elio.

Costante per il mercato internazionale è la prova dell'ottima Orchestra nazionale giovanile tedesca diretta da Alexander Shelley, cui spetta l'onere e l'onore di inanellare schegge di diversi autori quasi senza soluzione di continuità, valorizzando un discorso narrativo unico e ben articolato. Il rischio di una pura e semplice collana di temi famosi a mo' di medley è, così, scongiurato.

La musica è di qualità e il narratore non è da meno. L'incisione è tecnicamente del livello cui ci ha abituati l'etichetta gialla, copertina e libretto sono ben curati e accattivanti nella grafica, facendo perdonare qualche aggettivo un tantino autocopiaciuto qua e là nelle note di presentazione. Per chi pensa a un dono musicale per un giovanissimo, questa può essere senz'altro un'ottima scelta.


 

 

 
 
 

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