Fuoco straussiano
Analisi e biblio-discografia del Singgedicht (Poema cantato) di Richard Strauss proposto in apertura della stagione 2014 del Teatro Massimo di Palermo
di Giuseppe Guggino
[leggi qui la recensione della ripresa palermitana del 18 gennaio 2014]
«[…] Poi mi capitò fra le mani la leggenda fiamminga Das erloshene Feuer von Audenarde e mi venne l’idea di comporre un piccolo intermezzo “contro” il teatro, per motivi personali e per prendermi una piccola vendetta». Così è lo stesso Richard Strauss nel 1942 a ricordare retrospettivamente la gestazione del progetto di Feuersnot di quarantuno anni prima. Il “contro” il teatro di cui riferisce può certamente leggersi come risentimento verso quella Hof-und Nationaltheater München che, dopo le dimissioni di Levi da Generalmusikdirektor, gli negò l’incarico almeno in veste ufficiale, pur essendo direttore già affermatissimo, compositore di poemi sinfonici apprezzati, oltre che monacense di nascita nonché figlio di uno dei cornisti dell’orchestra; ma il “contro” può leggersi anche in senso lato, giacché Feuersnot non è certo “azione teatrale”, non è un dramma, non una commedia, ma un Singgedicht ossia “Poema cantato”, come recita la stessa denominazione del libretto di Ernst von Wolzogen (fratello di quell’Hans Paul autore delle “tavole dei leitmotiv” del Ring wagneriano), intellettuale eccentrico e scapigliato, anch’egli reietto da Monaco.
Il carattere sui generis dei versi in rima metricamente regolari in tedesco e in dialetto bavarese dalla smaccata connotazione satirica (e ce ne sono di parecchi ammiccanti, scollacciati e allusivi) può estendersi anche al titolo, letteralmente intraducibile in altre lingue; il composto nominale Feuer e Die Not, infatti, può voler significare “pericolo” o “mancanza” o ancora “urgenza” di “fuoco”, sicché l’unica versione ritmica italiana esistente (download) dovuta a Otto Schanzer, con cui l’opera andò in scena alla Scala nel 1912 (facendo serata assieme a Salome) sotto la direzione di Tullio Serafin, reca il titolo in lingua originale con il sottotitolo esplicativo “Fuochi di San Giovanni”.