Quattro libretti per una geisha

Leggi anche l'approfondimento: Speciale Madama Butterfly

Riportiamo i libretti delle quattro versioni di Madama Butterfly.

Per la ripresa al teatro Carcano di Milano nel 1920 Puccini intese ripristinare alcune passaggi, tra cui l'assolo di Yakusidé ("All'ombra d'un Kekì"), cassati dopo il primo fiasco scaligero. Ricordi, tuttavia, non pubblicò questa versione. Altre varianti intermedie o alternative riguardano per lo più aspetti squisitamente musicali e non testuali.


Madama Butterfly

(da John L. Long e David Belasco)

Tragedia Giapponese di L. Illica e G. Giacosa

musica di Giacomo Puccini

Personaggi

A Nagasaki - epoca presente.

Atto Primo

Collina presso Nagasaki.
Casa giapponese, terrazza e giardino. In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.

Si alza il sipario.
[Dalla camera in fondo alla casetta, Goro con molti inchini introduce Pinkerton, al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente fa ammirare in dettaglio la piccola casa. Goro fa scorrere una parete nel fondo, e ne spiega lo scopo a Pinkerton]
[si avanzano un poco sul terrazzo]

Pinkerton [sorpreso per quanto ha visto, dice a Goro:]
E soffitto... e pareti...

Goro [godendo delle sorprese di Pinkerton]
Vanno e vengono a prova
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

Pinkerton [cercando intorno]
Il nido nuzïal
dov'è?

Goro [accenna a due locali]
Qui, o là... secondo...

Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?

Goro [mostra la terrazza]
Ecco!

Pinkerton [stupito]
All'aperto?...
[Goro fa scorrere la parete verso la terrazza]

Goro
Un fianco scorre...

Pinkerton [mentre Goro fa scorrere le pareti]
Capisco!... capisco!... Un altro...

Goro
Scivola!

Pinkerton
E la dimora frivola...

Goro [protestando]
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
[invita Pinkerton a scendere in giardino]

Pinkerton
È una casa a soffietto.

[Goro batte tre volte le mani palma a palma]
[entrano due uomini ed una donna che umilmente e lenti si genuflettono innanzi a Pinkerton]

Goro [con voce un po' nasale, accennando]
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
[lezioso] fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor. Son confusi
del grande onore.

Pinkerton [impaziente]
I nomi?

Goro [indicando Suzuki]
Miss Nuvola leggiera.
[indicando un servo] Raggio di sol nascente.
[indicando l'altro servo] Esala aromi.

Pinkerton
Nomi di scherno o scherzo.
Io li chiamerò: musi!
[indicandoli ad uno ad uno]
Muso primo, secondo, e muso terzo.

Suzuki [sempre in ginocchio, ma fatta ardita rialza la testa]
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso. Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[Pinkerton è distratto e seccato]

Goro [accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla loquela di Suzuki batte tre volte le mani]
[i tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa]

Pinkerton
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
[a Goro che è andato verso il fondo ad osservare]
Che guardi?

Goro
Se non giunge ancor la sposa.

Pinkerton
Tutto è pronto?

Goro
Ogni cosa.

Pinkerton
Gran perla di sensale!

Goro
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro Console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.

Pinkerton
E son molti i parenti?

Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fra gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
[con malizia ossequente]
Vostra Grazia e la bella Butterfly.

Pinkerton
Gran perla di sensale!
[Goro ringrazia con un profondo inchino]

Sharpless [dall'interno, un po' lontano]
E suda e arrampica!
sbuffa, inciampica!

Goro [ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton]
Il Consol sale.
[si prosterna innanzi al Console]

Sharpless [entra sbuffando]
Ah!... quei ciottoli
mi hanno sfiaccato!

Pinkerton [va incontro al Console: i due si stringono la mano]
Bene arrivato.

Goro [al Console]
Bene arrivato.

Sharpless
Ouff!

Pinkerton
Presto Goro
qualche ristoro.
[Goro entra in casa frettoloso]

Sharpless [sbuffando e guardando intorno]
Alto.

Pinkerton [indicando il panorama]
Ma bello!

Sharpless [contemplando la città ed il mare sottoposti]
Nagasaki, il mare,
il porto...

Pinkerton [accenna alla casa]
e una casetta
che obbedisce a bacchetta.

Sharpless
Vostra?

Pinkerton
La comperai
per novecentonovantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese
elastici del par, case e contratti.

Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.

Pinkerton
Certo.

[Goro viene frettoloso dalla casa, seguito dai due servi: portano bicchieri, bottiglie e due poltrone di vimini: depongono bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo]

Pinkerton [con franchezza]
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando rischi.
Affonda l'áncora alla ventura...
[s'interrompe per offrire da bere a Sharpless]
Milk-Punch, o Wisky?
[riprendendo]
Affonda l'áncora alla ventura
finchè una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga,...

Sharpless
È un facile vangelo...

Pinkerton [continuando]
d'ogni bella gli amor.

Sharpless
È un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.

Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

"America for ever!''

Sharpless
"America for ever!''

Sharpless
Ed è bella
la sposa?

[Goro che ha udito, si avanza premuroso ed insinuante]

Goro
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
[al Console] Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.

[Il Console ridendo, ringrazia]

Pinkerton [con viva impazienza]
Va, conducila Goro.
[Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle]
[ad un cenno di Pinkerton i due servi rientrano in casa]
[Pinkerton e Sharpless si siedono]

Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?

Pinkerton
Non so!... non so! Dipende
dal grado di cottura!
Amore o grillo,
dir non saprei. Certo costei
m'ha coll'ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito moto si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa
che di rincorrerla furor m'assale
se pure infrangerne dovessi l'ale.

Sharpless [seriamente e bonario]
Ier l'altro, il Consolato
sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.

Pinkerton
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
Sharpless
Sarebbe gran peccato...
Pinkerton
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzare ai dolci voli dell'amor!
Sharpless
Quella divina
mite vocina
non dovrebbe dar note di dolor.

Pinkerton [offre di nuovo da bere]
Wiskey?

Sharpless
Un'altro bicchiere.

Pinkerton mesce del Wiskey a Sharpless e colma anche il proprio bicchiere.

Sharpless [alzandosi, leva il calice]
Bevo alla vostra famiglia lontana.

Pinkerton [si alza e leva esso pure il bicchiere]
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze, a una vera sposa... americana.

Goro [riappare correndo affannato dal basso della collina]
Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
 [accenna verso il sentiero]
Già del femmmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusìo.
Le Amiche di Butterfly (SA) [interno, lontano]
Ah! ah! ah!

[Pinkerton e Sharpless osservano con curiosità verso il fondo]

Le Amiche (SA)
Ah! ah! ah! ah!
ah! Quanto cielo! quanto mar!
[sempre interno] Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly [interno]
Ancora un passo or via.
Le Amiche (SA)
Come sei tarda!
Butterfly
Aspetta.
Le Amiche (SA)
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
Butterfly [serenamente]
Spira sul mare e sulla terra
Le Amiche (SA)
Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly
un primaveril soffio giocondo.
Sharpless
O allegro cinguettar di gioventù!
Butterfly
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
nelle gaudiose soglie
 Le Amiche (SA)
Quanti fior! quanto mar!
Quanto cielo! quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica,
Butterfly
ove s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
Le Amiche (S)
ma pria
di varcar la soglia che ti attira
volgiti indietro e mira,
Le Amiche (AA)
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care,
Le Amiche (SAA)
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!
Butterfly
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor!
Le Amiche (S)
Gioia a te, a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care!
 Le Amiche (A)
Gioia a te, a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro, dolce amica, e mira!
[appaiono in scena - hanno tutte grandi ombrelli aperti a vivi colori]

Butterfly [alle amiche]
Siam giunte.
[vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e pronta lo addita alle amiche]
F. B. Pinkerton. Giù. [si genuflette]

Le Amiche (SA) [chiudono gli ombrelli e si genuflettono]
Giù.

[tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente]

Butterfly [fa una riverenza]
Gran ventura.

Le Amiche (S) [facendo una riverenza]
Riverenza.

Pinkerton [sorridendo]
È un po' dura
la scalata?

Butterfly [compassata]
A una sposa
costumata
più penosa
è l'impazienza...

Pinkerton [gentilmente, ma un po' derisorio]
Molto raro
complimento.

Butterfly [con ingenuità]
Dei più belli
ancor ne so.

Pinkerton [rincalzando]
Dei gioielli!

Butterfly [volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti]
Se vi è caro
sul momento...

Pinkerton
Grazie... no.

Sharpless [ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione]
Miss Butterfly. Bel nome, vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?

Butterfly
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
[alle amiche] Verità?

Le Amiche (S) [approvando premurose]
Verità!

Butterfly [con naturalezza]
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le quercie più robuste... e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
[alle amiche] Vero?

Le Amiche (S) [confermano]
Vero!

Butterfly
Non lo nascondo,
nè m'adonto.
[vedendo che Sharpless sorride]
Ridete? Perché?... Cose del mondo.

Pinkerton [ha ascoltato con interesse e si rivolge a Sharpless]
(Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma...)

Sharpless [anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua ad interrogarla]
E ci avete sorelle?

Butterfly
Non signore. Ho la mamma.

Goro [con importanza]
Una nobile dama.

Butterfly
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.

Sharpless
E vostro padre?

Butterfly [si arresta sorpresa, poi secco secco risponde:]
Morto.

Le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato. Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.

Butterfly [per rompere il penoso silenzio, si rivolge a Pinkerton]
Ma ho degli altri parenti:
uno zio Bonzo.

Pinkerton [con esagerata ammirazione]
Senti!

Le Amiche (S)
Un mostro di sapienza.

Goro [incalzando]
Un fiume d'eloquenza!

Pinkerton
Grazia, grazia, mio Dio!

Butterfly
Ci ho ancora un'altro zio!
Ma quello...

Le Amiche (S)
Gran corbello!

Butterfly [volendo bonariamente mitigare]
Ha un po' la testa a zonzo.

Le Amiche (S)
Perpetuo tavernaio.

Pinkerton
Capisco, un Bonzo e un gonzo.
I due mi fanno il paio.

Butterfly [mortificata]
Ve ne rincresce?

Pinkerton
Ohibò!
Per quel che me ne fo!

Sharpless [a Butterfly]
Quant' anni avete?

Butterfly [con civetteria quasi infantile]
Indovinate.

Sharpless
Dieci.

Butterfly
Crescete.

Sharpless
Venti.

Butterfly
Calate.
Quindici netti, netti;
[con malizia]
sono vecchia diggià.

Sharpless
Quindici anni!

Pinkerton
Quindici anni!

Sharpless
L'età
dei giuochi...

Pinkerton
e dei confetti.

Pinkerton [a Goro, che batte le mani, chiamando i tre servi, i quali accorrono dalla casa]
Qua i tre musi. Servite
ragni e mosche candite.
[Goro impartisce loro gli ordini, man mano che li riceve da Pinkerton]
Nidi al giulebbe e quale
è licor più indigesto
e più nauseabonda leccornìa
della Nipponerìa.
[Goro fa cenno ai servi d'affrettarsi in casa e di portare fuori ogni cosa]

Ricevuti nuovi ordini da Pinkerton, Goro va anch'esso per entrare in casa, quando si accorge che altre persone salgono il colle; va ad osservare, poi corre ad annunciare a Pinkerton e Sharpless i nuovi sopraggiunti

Goro [annunciando con importanza]
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro, i congiunti.

Pinkerton
Fate presto.
[Goro corre in casa]

Dal sentiero in fondo si vedono sfilare i parenti di Butterfly: questa va loro incontro, insieme alle amiche: grandi saluti, riverenze: i parenti osservano curiosamente i due americani. Pinkerton ha preso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa osservare, ridendo, il bizzarro gruppo dei parenti; il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si fermano in fondo, rimanendo immobili con grande prosopopea

Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata,

Parenti ed Amiche (4 sole) (S) [a Butterfly]
Dov'è?
Parenti ed Amici (4 soli) (TT) [a Butterfly]
Dov'è?

Butterfly, Parenti ed Amiche (4 altre) (AA) [indicando Pinkerton]
Eccolo là!

Una Cugina
Bello non è.
 Parenti ed Amici (4 soli) (TT)
Bello non è.
in verità,
Bello non è.
 Pinkerton
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
 Butterfly [offesa]
Bello è così che non si può...
sognar di più.
 Parenti ed Amiche (4 sole) (SS)
Mi pare un re!
 (2 sole)
Vale un perù.
 Parenti ed Amiche (4 altre) (AA)
Vale un perù.
 (2 altre)
Mi pare un re!
 La Madre [con grande ammirazione]
Mi pare un re!

Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì
pur anco a me.
 Butterfly [sdegnosa, alla Cugina]
Si,.. giusto tu!
 Pinkerton [indicando Yakusidé]
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.

Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST) [alla Cugina]
Ecco, perché
prescelta fu,
vuol far con te
 la soprappiù
 Parenti ed Amiche (3 altre) (A)
La sua beltà
già disfiorì.
 Parenti ed Amiche (3 altri) (T) [commiserando Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì.
Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST)
Divorzierà.
Cugina, Parenti ed Amiche (3 altre) (A)
Spero di sì.
Parenti ed Amici (3 soli & 3 altri) (T)
Spero di sì.
Parenti ed Amiche (3 sole & 3 altre) (SA)
La sua beltà
già disfiorì.

Goro [indispettito dal garrulo cicalio, va dall'uno all'altro raccomandando di parlare sottovoce]
Per carità
tacete un po'.

Lo Zio Yakusidé [addocchiando i servi che cominciano a portare vini e liquori]
Vino ce n'è?

La Madre [sbirciando, cercando di non farsi scorgere]la Zia 
Guardiamo un po'.

Parenti ed Amiche (4 scelti) (S) [con soddisfazione, a Yakusidé]
Ne vidi già
color di thè,
color di thè
e chermisì!
 Parenti ed Amiche (4 altri) (AA) [guardando compassionevolmente Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì,
già disfiorì.
Divorzierà.
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (tutti) (SSA)
Ah! hu!
Parenti ed Amici (T)
Ah! hu!
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (SA)
ah! hu!
La Madre
Mi pare un re!
in verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 La Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
Bello non è in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (S)
Bello non è, in verità, bello non è!
bello non è, in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (A)
Bello è così che non si può sognar di più!
Mi pare un re! Vale un Perù.
In verità è così bel che pare un re,
in verità mi par un re, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Zio Yakusidé
Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
Vino ce n'è? Vediamo un po'!
 Parenti ed Amici (T)
Bello non è, in verità, bello non è.
Goro l'offrì pur anco a te,
ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
La sua beltà già disfiorì, già disfiorì.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 La Zia
Vale un Perù.
In verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 Butterfly [alla Cugina]
Sì... giusto tu!

Goro [interviene di nuovo per far cessare il baccano, poi coi gesti fa cenno di tacere]
Per carità
tacete un po'...
Sch! sch! sch!

Sharpless [a Pinkerton, a parte]
O amico fortunato!

[ai cenni di Goro i parenti e invitati si riuniscono in crocchio, sempre però agitandosi e chiacchierando]

Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi pare un re!
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore!
 Sharpless
O fortunato Pinkerton
[intanto Goro avrà fatto disporre dai servi alcuni tavolini sui quali dispongonsi varie confetture, pasticcietti, liquori, vini e servizi da thè. Si portano poi alcuni cuscini ed un tavolo a parte, coll'occorrente per scrivere]
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi par un re!
 Pinkerton
L'esotico suo odore
 Sharpless
che in sorte v'è toccato
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ma risposi non lo vo'!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Non avrei risposto no!
 Pinkerton
m'ha il cervello sconvolto.
 Sharpless
 un fior pur or sbocciato!
 Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
e risposi no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
non direi mai no!
Sharpless
Non più bella e d'assai
 fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
 Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Senza tanto ricercar
io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
No, mia cara, non mi par, è davvero un gran signor,
nè gli direi di no,
nè mai direi di no, di no!
 Butterfly [ai suoi]
Badate, attenti a me.
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore,
e in fede mia l'ho colto!
 Parenti e Amici (TT)
E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!

Sharpless
badate!...
Ella ci crede...
[accenna a Butterfly]

Butterfly
Mamma, vien qua.
[agli altri] Badate a me:
attenti, orsù,
[parlato, con voce infantile]
uno, due, tre
e tutti giù.
[al cenno di Butterfly tutti si prosternano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless: Goro rimane in piedi]

[Parenti ed amici si alzano e guardano con soddisfatta curiosità i dolciumi ed i liquori mentre Goro con pomposa importanza invita il Commissario e l'Ufficiale ad avanzarsi]

Goro [con voce nasale]
Qui signor Ufficial. E qui Eccellenza.
Ho la dolce incombenza
d'esprimervi non già col parlar vano
ma... all'uso americano
grata intenzïon
[dà loro dei biglietti di banca]
del qui presente...
signor Luogotenente.

Commissario Imperiale, Ufficiale [con fredda importanza, intascando i biglietti]
Ottimamente.

Parenti ed Amici, la Madre, la Cugina, e Yakusidé (SAT)
[ad un cenno di Butterfly si avanzano e fanno un profondo inchino a Pinkerton]
Facciamo un inchino profondo.

Pinkerton [sorride e risponde inchinandosi]
Profondo vi rendo l'inchino.

Parenti ed Amici, la Madre, la Cugina, e Yakusidé (SAT) [ripetono l'inchino]
E noi ne facciamo un secondo.

Pinkerton [si inchina di nuovo]
La stessa moneta vi do.

Parenti ed Amici, la Madre, la Cugina, e Yakusidé (SAT) [fanno un terzo inchino]
Giammai non daremo al divino
Parenti ed Amici e Yakusidé (T)
tuo merto condegna onoranza...
 Parenti ed Amiche, la Madre, e la Cugina (SA)
tuo merto condegna onoranza,
condegna onoranza.

Pinkerton [ringrazia, ma fa cenno che gli inchini bastano]
Ammiro la vostra costanza,
ma il dorso curvar più non so.

Butterfly [presenta i parenti a Pinkerton]
Mia madre.

Pinkerton
Assai felice.

La Madre
Vostra Grazia ha lo splendor del giglio.

Butterfly
Mia cugina e suo figlio.

Pinkerton [dando un buffetto al bambino, che si ritrae pauroso]
Ben piantato... promette...

La Cugina [spinge ancora innanzi il bambino]
Che si dice?

Il Bimbo [compitando]
Eccellenza...

Butterfly
Lo zio Yakusidé.

Pinkerton
È quello?.. [ridendo forte] Ah! ah!

Parenti ed Amici (SAT) [spingendo avanti Yakusidé]
Yakusidé...
[ridendo] Ah! ah!

Yakusidé [ridendo]
Eh! eh! eh! eh!
[a Pinkerton, ossequiente]
Salute agli avi, gloriose gesta.

Parenti ed Amici (la metà) (ST) [a Pinkerton]
Buona vista ai tuoi occhi.

Parenti ed Amici (l'altra metà) (ST)
Buona pianelle ai piedi.

Yakusidé
Salute agli avi, gloriose gesta.

Pinkerton [ringrazia tutti e per liberarsene indica loro le ghiottonerie servite, poi si rivolge a Sharpless]
Dio, come son sciocchi!

[Parenti e amici si precipitano ai tavolini: i servi distribuscono saki, dolci, pasticcietti, vino e liquori. Butterfly fa sedere sua madre presso di sè e ne modera la ghiottoneria]

Parenti ed Amiche (alcune) (S) [esclamazione di soddisfatta ghiottoneria]
Ah! hu!

Parenti ed Amiche (alcune) (A)
Ah! hu!

[Sharpless invita il Commissario e l'Ufficiale ad avansarsi ancora]

Sharpless [facendo la presentazione]
Sir Francis Blummy Pinkerton,
Sua Grazia il Commissario Imperiale

Commissario [con voce nasale]
Takasago.
[strette di mano]

Sharpless
Dello Stato Civil l'Ufficiale

L'Ufficiale [con voce nasale]
Hanako.
[strette di mano]

Goro accompagna il Console, il Commissario e l'Ufficiale ov'è collocato il tavolino coll'occorrente per scrivere. Il Console rivede le carte e fa preparare la scritta. Intanto Pinkerton si avvicina a Butterfly

Pinkerton [dolcemente, offrendo a Butterfly dei confetti]
All'amor mio!
[vedendo che Butterfly rimane impacciata]
Vi spiacciono i confetti?

Butterfly [si alza]
Signor F. B. Pinkerton,...
[mostra le mani e le braccia, che sono impacciate dalle maniche rigonfie]
perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...

Pinkerton
Dove sono?

Butterfly [indicando le maniche]
Sono qui... vi dispiace?

Pinkerton [un poco sorpreso, sorride, poi subito acconsente, con galanteria]
O perché mai,
mia bella Butterfly!?

Butterfly [a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti e li depone sopra uno sgabello]
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio.
Uno specchio. Un ventaglio.

Pinkerton [vede un vasetto]
Quel barattolo?

Butterfly
Un vaso di tintura.

Pinkerton
Ohibò!

Butterfly
Vi spiace?...
[getta via il vaso di tintura]
Via!
[trae un astuccio lungo e stretto]

Pinkerton
E quello?

Butterfly [molto seria]
Cosa sacra e mia.

Pinkerton [curioso]
E non si può vedere?

Butterfly
C'è troppa gente.
[supplichevole e grave, deponendo l'astuccio con gran rispetto]
Perdonate.

Goro [che si è avvicinato, dice all'orecchio di Pinkerton:]
È un presente
del Mikado a suo padre... coll'invito...
[fa il gesto di chi s'apre il ventre]

Pinkerton [piano a Goro]
E... suo padre?

Goro
Ha obbedito.
[s'allontana, mescolandosi agli invitati]

Butterfly [leva dalle maniche alcune statuette e le mostra a Pinkerton]
Gli Ottokè.

Pinkerton [ne prende una e la esamina con curiosità]
Quei pupazzi? Avete detto?..

Butterfly
Son l'anime degli avi.
[e sorridendo di nascosto depone la statuetta presso le altre]

Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.

Butterfly [trae Pinkerton in disparte e con rispettosa confidenza gli dice:]
Ieri son salita
tutta sola in secreto alla Missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
Dirvi ben non saprei
se del bene o del mal chiaro discerno:
noi preghiam mille Dei,
voi pregate un sol Dio grande ed eterno.
Lo zio Bonzo nol sa,
nè i miei lo sanno,
[con paura]
nè i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Per me spendeste cento
yen, ma vivrò con molta economia.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
[va a prendere le statuette]
E questi via!
[troncando la nota e facendo atto di paura d'essere stata udita dai suoi parenti]
[nasconde gli Ottoké.]

Goro [intanto Goro si è avvicinato al Console, e ricevutone gli ordini, grida con voce tonante da banditore:]
Tutti zitti!

[cessano le chiacchiere: tutti tralasciano di mangiare e di bere e si avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento: Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo]

Commissario [legge]
È concesso al nominato
Sir Francis Blummy Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara-Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto
il primo, della propria volontà,
ed ella...

[Lo zio Yakusidé ed il bambino sono sorpresi, con grave scandolo dei parenti, a far man bassa sui pasticcini]

[Il Commissario si mostra irritato per essere stato interotto]

Parenti ed Amici (T) [scandolezzeti]
Hou! hou!
Parenti ed Amiche (SA)
Hou! hou!
Parenti ed Amici (TT)
hou! hou!

La Cugina [sgridando il bimbo]
Non ti conduco più,
non ti conduco più.

Commissario [adirato, con forza, per imporre silenzio]
...ed ella
[continua naturalmente la lettura]
per consenso dei parenti
[porge l'atto per la firma]
qui testimonî all'atto.

Goro [molto cerimonioso]
Lo sposo.
[Pinkerton firma]
Poi la sposa.
[Butterfly firma]
E tutto è fatto.
[I parenti si precipitano a firmare]

[Le amiche si avvicinano, complimentose, a Butterfly, alla quale fanno ripetuti inchini]

Le Amiche (S)
Madama Butterfly!

Butterfly [facendo cenno colla mano, alza un dito, e corregge:]
Madama F. B. Pinkerton.

[le amiche festeggiano Butterfly, che ne bacia qualcuna: intanto l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carte, poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito]

Commissario [saluta Pinkerton]
Augurî molti.

Pinkerton
I miei ringraziamenti.
[rende il saluto, stringendogli la mano]

Commissario [si avvicina al Console]
Il signor Console scende?

Sharpless
L'accompagno.
[saluta Pinkerton]
Ci vedrem domani.
[stringendo la mano a Pinkerton]

Pinkerton
A meraviglia.

Ufficiale [congedandosi da Pinkerton]
Posterità.

Pinkerton
Mi proverò.

[Il Console, il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si avviano per scendere alla città]

Sharpless [ritorna indietro e con accento significativo dice a Pinkerton:]
Giudizio!

[Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano]
[Sharpless scende pel sentiero, Pinkerton che è andato verso il fondo lo saluta di nuovo]

Pinkerton [ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice fra sè:]
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto e in modo onesto).
[gaiamente a Yakusidé]
Qua, signor Zio.
[mescendogli del Wiskey]
Ah, ah, il bicchiere della staffa.

Yakusidé
Magari due dozzine!

Pinkerton [dandogli la bottiglia]
E allora la caraffa.

Amici (alcuni) (T) [beffando Yakusidé]
Il beone!
Amici (altri) (T)
Il beone!
Amici e Parenti (alcune) (S) [beffando Yakusidé]
Il beone!
Amici e Parenti (altre) (A)
Il beone!
Amici e Parenti (alcuni) (T) [ridendo]
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (S) [ridendo]
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (altri) (T)
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (A) [ridendo]
Ah, ah, ah!

Yakusidé [sentenzioso, senza badare alle beffe]
Bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Amici e Parenti (S) [beffandolo]
Bevi il tuo Saki,
bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Amici e Parenti (T)
Bevi il tuo Saki,
bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Pinkerton [vuol mescere alla madre di Butterfly]
La suocera...

Butterfly [impedisce di versare]
Non beve.

Pinkerton [volgendosi intorno ed offrendo]
Le cugine,
le amiche,... due confetti e un bicchier
di Porto.

Yakusidé [avanzandosi premuroso]
Con piacere!

Amici e Parenti (metà) (S) [scacciano Yakusidé]
Il beone!
Amici e Parenti (l'altra metà) (A)
Il beone!

Goro [a Pinkerton perchè non incoraggi troppo quel beone]
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!
Amici e Parenti (STT)
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!

Pinkerton [al bambino, dandogli molti confetti]
A te marmocchio;
spalanca le tue maniche e insacca,
insacca chicche e pasticci a macca.
[prende un bicchiere e lo alza]
Ip! Ip!

Coro (S) [brindando]
O Kami! o Kami!
Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,
Yakusidé, Coro (T)
O Kami! o Kami!
Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.
La Cugina, La Madre
Beviamo, beviamo!
La Cugina, La Madre, Coro (SA)
O Kami! o Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
Butterfly [disgustata dalla scena, dice timidamente a Pinkerton:]
È l'ora del tramonto...

Pinkerton [non ascoltando Butterfly]
Zio, voglio una canzone...

Yakusidé [ubbriaco]
Eccomi pronto.

[Butterfly, indispettita, vorrebbe impedire allo zio di cantare, ma non osa]
[Pinkerton siede su di una poltrona ed incoraggia Yakusidé a cantare]

Yakusidé
All'ombra d'un Kekì
sul Nunki-Nunko-Yama,
il dì del Gosekì
quante fanciulle belle,
sul Nunki-Nunko-Yama,
il dì del Gosekì!...
Gosekì! Gosekì!
[a Pinkerton] Vi piace?

Pinkerton [ridendo]
Commovente. Va, ripiglia.

Yakusidé [accentando di più]
All'ombra d'un Kekì
sul Nunki-Nunko-Yama,
il dì del Gosekì!
o che ci fate o belle, all ombra...
[si accorge che il bambino gli ha portato via la bottiglia ed interrompendosi urla:]
la bottiglia!...
[rincorre il ragazzo fra le risate di tutti]

Lo Zio Bonzo [dall'interno, lontano]
Cio-cio-san!
[a questo grido tutti i parenti e gli amici allibiscono e si raccolgono impauriti: Butterfly rimane isolata in un angolo]
Cio-cio-san!
Abbominazione!

Butterfly, Coro (ST) [allibiti]
Lo zio Bonzo!

Goro [infastidito dalla venuta del Bonzo]
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?!...
 Bonzo
Cio-cio-san! Cio-cio-san!
Goro [fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottande]

Bonzo [sempre più vicino]
Cio-cio-san!
[al fondo appare la strana figura del Bonzo, che si fa innanzi furibondo: Pinkerton si alza per guardario e si lascia ricadere sulla poltrona. Vista Butterfly, che si è scostata da tutti, il Bonzo stende le mani minacciose verso di lei]
Cio-cio-san!

Bonzo
Che hai
tu fatto alla Missione?

Coro e la Cugina (ST)
Rispondi, Cio-cio-san!

Pinkerton [seccato per la scenata del Bonzo]
Che mi strilla quel matto?

Bonzo
Rispondi, che hai tu fatto?

Amici e Parenti (ST) [volgendosi, ansiosi, verso Butterfly]
Rispondi, Cio-cio-san!

Bonzo
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
[urlando]
Ci ha rinnegato tutti!

Coro (SATT) [scandolezzati, con grido acuto, prolungato]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
Rinnegato, vi dico,...
il culto antico.

Coro (ST) [gridando]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo [imprecando contro Butterfly, che si copre il volto colle mani: la madre si avanza per difenderla, ma il Bonzo duramente la respinge e si avvicina terribile a Butterfly gridandole sulla faccia:]
Kami sarundasico!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!

Pinkerton [ha perduto la pazienza e si intromette fra il Bonzo e Butterfly]
Ehi, dico: basta, basta!

Bonzo [alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto, poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire]
Venite tutti. Andiamo!
[a Butterfly]
Ci hai rinnegato e noi...

[tutti si ritirano frettolosamente al fondo e stendono le braccia verso Butterfly]

Yakusidé e Bonzo, Coro e Cugina (ST)
Ti rinneghiamo!

Pinkerton [con autorità, ordinando a tutti d'andarsene]
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.

Coro (ST) [grido]
Hou!

[alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente verso il sentiero che scende alla città: la madre tenta di nuovo di andare presso Butterfly, ma viene travolta dagli altri]

Coro (ST) [nell'uscire]
Hou! Cio-cio-san!
[un po' lontani]
Hou! Cio-cio-san!

[Le voci poco a poco si allontanano - Butterfly sta sempre immobile e muta colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton si è recato alla sommità del sentiero per assicurarsi che tutti quei seccatori se ne vanno]

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Kami sarundasico!

Coro (S)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Ti rinneghiamo!

Coro (S) [cupo]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (ST) [cupo]
Ti rinneghiamo!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

Coro (S) [lontano molto]
Hou! Cio-cio-san!

[Butterfly scoppia in pianto infantile - Pinkerton l'ode e va premuroso presso di lei sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta e togliendole con delicatezza le mani dal viso piangente]

Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...

Coro (S) [lontanissimo]
Hou! Cio-cio-san!

Butterfly [turandosi le orecchie, per non udire le grida]
Urlano ancor!

Pinkerton [rincorandola]
Tutta la tua tribù
e i Bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.

Butterfly [sorridendo infantilmente]
Davver?
[comincia a calare la sera]
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
[si china per baciare la mano a Pinkerton]

Pinkerton [dolcemente impedendo]
Che fai?... la man?

Butterfly
M'han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.

Suzuki [internamente]
E Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami,
sarundasico, e Kami.

Pinkerton [sorpreso per tale sordo bisbiglio]
Chi brontola lì fuor?

Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.

[scende sempre più la sera e Pinkerton conduce Butterfly verso la casetta]

Pinkerton
Viene la sera

Butterfly
e l'ombra e la quiete.

Pinkerton
E sei qui sola.

Butterfly
Sola e rinnegata!
Rinnegata... e felice!

Pinkerton [Pinkerton batte tre volte le mani: i servi e Suzuki accorrono subito, e Pinkerton ordina ai servi:]
A voi, chiudete.

[i servi fanno scorrere silenziosamente alcune pareti transmutando parte della terrazza in una camera]

Butterfly [con intensità a Pinkerton]
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...

Pinkerton [ridendo]
E il Bonzo furibondo.
[va a sedersi e prende una sigaretta]

Butterfly [a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordini]
Suzuki, le mie vesti.

[Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta]

Suzuki [inchinandosi] [a Butterfly]
Buona notte.

[Pinkerton batte le mani, Suzuki ed i servi corrono via]
Butterfly si reca in un angolo al fondo e fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca; poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno specchietto si ravvia i capelli

Butterfly
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride e mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
 Pinkerton [guarda Butterfly dondolandosi sulla poltrona]
Con moti di scojattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
 [sorridendo] Ma tal
 grazia dispiega,
 ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
 [alzandosi, poco a poco s'avvicina a Butterfly]
 Butterfly
E ancor l'irata
voce mi maledice...
Butterfly rinnegata...
Rinnegata... e felice.

Pinkerton [solleva dolcemente Butterfly e si avvia con essa sul terrazzo esterno]
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.

Butterfly [scendendo dal terrazzo: Pinkerton la segue]
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
[avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia]
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
[Butterfly, con subito movimento si ritrae dalla carezza ardente di Pinkerton]

Butterfly [con reticenza]
Pensavo: se qualcuno mi volesse...
[s'interrompe]

Pinkerton 
Perchè t'interrompi?

Butterfly [con semplicità, riprendendo]
...pensavo: se qualcuno mi volesse
forse lo sposerei per qualche tempo.
Fu allora che il nakodo
le vostre nozze ci propose.
Ma, vi dico in verità,
a tutta prima le propose invano.
Un uomo americano!
Un barbaro! una vespa!
Scusate, non sapevo...

Pinkerton [incoraggiandola a continuare]
Amor mio dolce! E poi?..
Racconta...

Butterfly
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.

[Butterfly ha un moto di spavento e fa atto di turarsi gli orecchi, come se ancora avesse ad udire le urla dei parenti: poi si rassicura e con fiducia si rivolge a Pinkerton]

Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.

[- Notte completa: cielo purissimo e stellato -]

Butterfly [avvicinandosi lentamente a Pinkerton] [teneramente, quasi supplichevole]
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
[prorompe con grande tenerezza]
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...
[a queste parole Butterfly si rattrista e ritira le mani]

Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
[con paurosa espressione]
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
[con strazio] ed in tavola infitta!..

Pinkerton [riprendendo dolcemente le mani a Butterfly e sorridendo]
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
[con entusiasmo e affettuosamente abbracciandola]
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly [abbandonandosi]
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni...
[Butterfly si ritrae, quasi vergognosa d'essersi abbandonata]
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
[indica il cielo stellato]
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly [guardando il cielo, estatica]
Ah! Dolce notte!..

Pinkerton
Vieni, vieni...

Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
 Pinkerton
È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Trema, brilla ogni favilla
Pinkerton
Vien, sei mia!...
Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...
Pinkerton [con cupido amore]
Via l'angoscia dal tuo cor!
Io ti serro palpitante.
Sei mia.
Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!

Butterfly
quanti, quanti fiammei sguardi,
quanti sguardi
pieni d'ineffabile languor!

Pinkerton
Ah! vieni, vieni!
Butterfly
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!
 Pinkerton
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!

[salgono dal giardino nella casetta]

Cala il sipario.

Fine dell'Atto Iº

Atto Secondo

Interno della casetta di Butterfly.

Si alza il sipario: Le tende e le pareti sono chiuse lasciando la camera in una semioscurità. Suzuki prega, raggomitolata davanti all'immagine di Budda: suona di quando in quando la campanella delle preghiere. Butterfly sta ritta ed immobile presso un paravento.

Suzuki [pregando]
E Izaghi ed Izanami,
Sarundasico e Kami...
[interrompendosi]
Oh! la mia testa!
[suona la campanella per richiamare l'attenzione dei Numi]
E tu
Ten-Sjoo-daj
[con voce di pianto, guardando Butterfly]
fate che Butterfly
non pianga più, mai più, mai più!

Butterfly [senza muoversi]
Pigri ed obesi
son gli Dei Giapponesi.
L'americano Iddio son persuasa
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
[rimane pensierosa]

[Suzuki si alza, apre le tende e la parete del fondo verso il giardino]

Butterfly [si rivolge a Suzuki]
Suzuki, è lungi la miseria?

[Suzuki va ad un piccolo mobile ed apre un cassetto cercando delle monete]

Suzuki [va presso Butterfly e le mostra poche monete]
Questo
è l'ultimo fondo.

Butterfly
Questo? Oh! Troppe spese!

[Suzuki ripone il danaro nel piccolo mobile e lo chiude]

Suzuki [sospirando]
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.

Butterfly [decisa]
Ma torna.

Suzuki [crollando la testa]
Tornerà!

Butterfly [indispettita, avvicinandosi a Suzuki]
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
[Suzuki tace]
[sempre insistendo]
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volessi ritornar mai più?

Suzuki
Non lo so.

Butterfly [un poco irritata e meravigliata a tanta ignoranza]
Non lo sai?
[ritornando calma e con fiducioso orgoglio]
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa,
la sua sposa che son io: Butterfly.

Suzuki [poco convinta]
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al suo nido.

Butterfly [furibonda, afferrando Suzuki]
Ah! Taci, o t'uccido.
[insistendo nel persuadere Suzuki]
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
O Butterfly
piccina mogliettina,
tornerò colle rose
alla stagion serena
quando fa la nidiata il pettirosso.
[calma e convinta]
Tornerà.

Suzuki [con incredulità]
Speriam.

Butterfly [insistendo]
Dillo con me:
Tornerà.

Suzuki [per compiacerla ripete, ma con dolore]
Tornerà...
[scoppia in pianto]

Butterfly [sorpresa]
Piangi? Perché? perché?
Ah la fede ti manca!
[fiduciosa e sorridente]
Senti.
[fa la scena come se realmente vi assistesse]

Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, e aspetto
gran tempo e non mi pesa,
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia e un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
Piccina mogliettina
olezzo di verbena,
i nomi che mi dava al suo venire.
[a Suzuki]
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura, io con sicura
fede l'aspetto.
[Butterfly e Suzuki si abbracciano commosse]

[Butterfly congeda Suzuki che esce dalla porta di sinistra. Butterfly la segue mestamente collo sguardo]

[Nel giardino compaiono Goro e Sharpless - Goro guarda entro la camera, da una finestra scorge Butterfly e dice a Sharpless che lo segue:]
Goro
C'è. Entrate.
[Goro e Sharpless attraversano il giardino]

Sharpless [affacciandosi, bussa discretamente contro la porta di destra]
Chiedo scusa...
[Sharpless scorge Butterfly la quale udendo entrare qualcuno si è mossa]
Madama Butterfly...

Butterfly [senza volgersi, ma correggendo]
Madama Pinkerton.
Prego.
[si volge e riconoscendo il Console batte le mani per allegrezza]
Oh!
[Suzuki entra premurosa e prepara un tavolino coll'occorrente per fumare, dei cuscini e uno sgabello]
[allegramente]
il mio signor Console, signor Console!

Sharpless [sorpreso]
Mi ravvisate?

Butterfly [facendo gli onori di casa]
Ben venuto in casa
americana.

Sharpless
Grazie.

Butterfly
[invita il Console a sedere presso il tavolino: Sharpless si lascia cadere grottescamente su di un cuscino: Butterfly si siede dall'altra parte e sorride maliziosamente dietro il ventaglio vedendo l'imbarazzo del Console; poi con molta grazia gli chiede:]
Avi, antenati
tutti bene?

Sharpless [ringrazia sorridendo]
Ma spero.

Butterfly [fa cenno a Suzuki di preparare la pipa dell'oppio]
Fumate?

Sharpless
Grazie.
[desideroso di spiegare lo scopo per cui è venuto, cava una lettera di tasca]
Ho qui...

Butterfly [interrompendolo, senza accorgersi della lettera]
Signore, io vedo
il cielo azzurro.
[dopo aver tirato una boccata dalla pipa che Suzuki ha preparata, l'offre al Console.]

Sharpless [rifiutando]
Grazie...
[tentando ancora di riprendere il discorso]
Ho...

Butterfly [depone la pipa sul tavolino e assai premurosa dice:]
Preferite
forse le sigarette?
[ne offre]
Americane.

Sharpless [un po' seccato ne prende una]
Ma grazie.
[e tenta continuare il discorso]
Ho da mostrarvi...
[si alza]

Butterfly [porge a Sharpless un fiammifero acceso]
A voi.

Sharpless [accende la sigaretta - ma poi la depone subito e presentando la lettera si siede sullo sgabello]
Mi scrisse
Sir Francis Blummy Pinkerton...

Butterfly [con grande premura]
Davvero!
È in salute?

Sharpless
Perfetta.

Butterfly [alzandosi con grande letizia]
Io son la donna
più lieta del Giappone.
[Suzuki è in faccende per preparare il thè]
Potrei farvi
una domanda?

Sharpless
Certo.

Butterfly [torna a sedere]
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?

Sharpless [stupito]
Come dite?

Butterfly
Sì,...
prima o dopo di qui?

Sharpless
Ma... perchè?...

[Goro che si aggira nel giardino, sale nel terrazzo e ascolta, non visto, quanto dice Butterfly]

Butterfly
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
può darsi che di là
usi nidiar men spesso.
[Goro s'affaccia e fa una risata]
[volgendosi]
Chi ride?
[vedendo Goro]
Oh, c'è il nakodo.
[piano a Sharpless]
Un uom cattivo.

Goro [avanzandosi e inchinandosi ossequioso]
Godo...

Butterfly [a Goro, che s'inchina di nuovo e va ad aiutare Suzuki]
Zitto.
[a Sharpless]
Egli osò... 
[cambiando idea]
No, prima rispondete
alla dimanda mia.

Sharpless [imbarazzato]
Mi rincresce, ma ignoro...
Non ho studiato ornitologia,

Butterfly
orni...

Sharpless
...tologia.

Butterfly
Non lo sapete
insomma.

Sharpless
No.
[ritenta di tornare in argomento]
Dicevamo...

Butterfly [lo interrompe, seguendo la sua idea]
Ah, sì. Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi ora questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...

Goro [intervenendo per giustificarsi e rivolgendosi a Sharpless]
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna. I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.

[al di là della terrazza si vede il Principe Yamadori seguito da due servi che portano fiori]

Butterfly [vede Yamadori e lo indica a Sharpless sorridendo]
Eccolo. Attenti.

Entra pomposamente dalla porta di destra Yamadori, preceduto dai due servi: Goro corre assai premuroso, e si inchina.
Yamadori, che è vestito all'Europea, da una poderosa stretta di mano a Sharpless, poi fa un graziosissimo inchino a Butterfly. I due servi giapponesi depongono i fiori, con grandi inchini terra a terra e si ritirano nel fondo. Goro, servilissimo, porta uno sgabello a Yamadori, fra Sharpless e Butterfly, ed è dappertutto durante la conversazione. Butterfly, Sharpless e Yamadori siedono

Butterfly [a Yamadori]
Yamadori ancor le pene
dell'amor, non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?

Yamadori [a Sharpless]
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.

Butterfly [con graziosa malizia]
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.

Yamadori
L'ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.

Butterfly
Obbligata.

Yamadori
A voi però
giurerei fede costante.
 Sharpless [sospirando, rimette in tasca la lettera]
 (Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco).

Goro [con enfasi indicando Yamadori a Sharpless]
Ville, servi, oro, ad Omara
un palazzo principesco.

Butterfly [con serietà]
Già legata è la mia fede...

Goro e Yamadori [a Sharpless]
Maritata ancor si crede.

Butterfly [alzandosi di scatto]
Non mi credo: sono, sono.

Goro
Ma la legge...

Butterfly
Io non la so.

Goro
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equiparò.

Butterfly
La legge giapponese...
non già del mio paese.

Goro
Quale?

Butterfly
Gli Stati Uniti.

Sharpless [fra sè]
(Oh, l'infelice!)

Butterfly [nervosissima, accalorandosi]
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può.
[a Sharpless]
Vero?

Sharpless [imbarazzato]
Vero... Però...

Butterfly [lo interrompe rivolgendosi a Yamadori ed a Goro, trionfante]
Là un bravo giudice
serio, impettito
dice al marito:
``Lei vuol andarsene?
Sentiam perché?
Sono seccato
del coniugato!''
E il magistrato:
[comicamente]
``Ah, mascalzone,
presto in prigione!''
[per troncare il discorso ordina a Suzuki:]
Suzuki, il thè.

[Butterfly va presso Suzuki che ha già preparato il thè e lo versa nelle tazze]

Yamadori [sottovoce a Sharpless]
Udiste?

Sharpless [sottovoce]
Mi rattrista una sì piena
cecità.

Goro [sottovoce a Sharpless e Yamadori]
Segnalata è già la nave
di Pinkerton.

Yamadori [disperato]
Quand'essa lo riveda...

Sharpless [sottovoce ai due]
Egli non vuol mostrarsi. Io venni appunto
per levarla d'inganno...
[vedendo che Butterfly, seguita da Suzuki, si avvicina per offrirle il thè, tronca il discorso]

Butterfly [offrendo il thè a Sharpless]
Vostra Grazia permette...
[apre il ventaglio e dietro a questo accenna ai due, ridendo]
Che persone moleste!..
[poi offre il thè a Yamadori che rifiuta e s'alza per andarsene]

Yamadori [sospirando]
Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio:
ma spero ancor...

Butterfly
Padrone.

Yamadori [s'avvia per uscire, poi torna indietro presso Butterfly]
Ah! se voleste...

Butterfly
Il guaio è che non voglio...

Yamadori, dopo aver salutato Sharpless, sospirando, se ne va, volgendosi poi colle mani sul cuore, mostrandosi grottesco spasimante. Lo seguono i due servi. Butterfly ride ancora dietro il ventaglio.
Butterfly fa segno a Suzuki di spreparare il thè: Suzuki obbedisce, poi va ad accosciarsi in fondo alla camera.
Goro segue premurosamente Yamadori.
Sharpless assume un fare grave, serio, però con gran rispetto ed una certa commozione invita Butterfly a sedere, e torna a tirar fuori di tasca la lettera.

Sharpless
Ora a noi. Sedete qui,
[mostrando la lettera]
legger con me volete
questa lettera?

Butterfly [prendendo la lettera]
Date.
[baciandola] Sulla bocca,
[mettendola sul cuore] sul cuore...
[a Sharpless, gentilmente]
Siete l'uomo migliore
del mondo.
[rende la lettera e si mette ad ascoltare cola massima attenzione]
Incominciate.

Sharpless [leggendo]
``Amico, cercherai
quel bel fior di fanciulla...''

Butterfly [non può trattenersi e con gioia esclama:]
Dice proprio così?

Sharpless [serio]
Sì, così dice,
ma se ad ogni momento...

Butterfly [rimettendosi tranquilla, torna ad ascoltare]
Taccio, taccio, più nulla.

Sharpless
``Da quel tempo felice,
tre anni son passati.''

Butterfly [interrompe la lettura]
Anche lui li ha contati!...

Sharpless [riprende]
``E forse Butterfly
non mi rammenta più.''

Butterfly [sorpresa molto, volgendosi a Suzuki]
Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
[ripete come scandolezzata le parole della lettera]
``Non mi rammenta più!''
[Suzuki esce per la porta di sinistra]

Sharpless [fra sè]
(Pazienza!)
[seguita a leggere]
``Se mi vuol
bene ancor, se m'aspetta''

Butterfly [prendendo la lettera dalle mani di Sharpless, esclama con viva tenerezza]
Oh le dolci parole!
[baciando la lettera]
Tu, benedetta!

Sharpless [riprende la lettera e seguita a leggerla imperterrito ma con voce tremante per l'emozione]
``A voi mi raccomando
perchè vogliate con circospezione
prepararla...

Butterfly [con affanno, ma lieta]
Ritorna...

Sharpless
al colpo...''

Butterfly [si alza saltando di gioia e battendo le mani]
Quando?
Presto! presto!

Sharpless [sbuffando]
(Benone).
[ripone la lettera]
[fra sè] (Qui troncarla conviene...
[indispettito] Quel diavolo d'un Pinkerton!).
[si alza, poi guarda Butterfly negli occhi serîssimo]
Ebbene,
che fareste Madama Butterfly
s'ei non dovesse ritornar più mai?

[Butterfly immobile, come colpita a morte, china la testa e risponde con sommessione infantile, quasi balbettando:]
Butterfly
Due cose potrei far:
tornar... a divertir
la gente col cantar...
oppur,... meglio, morire,

[Sharpless è vivamente commosso e passeggia agitatissimo; poi torna verso Butterfly, le prende le due mani e con paterna tenerezza le dice:]
Sharpless
Di strapparvi assai mi costa
dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta
di quel ricco Yamadori.

Butterfly [con voce rotta dal pianto e ritirando le mani]
Voi, voi, signor, mi dite questo!... Voi?

Sharpless [imbarazzato]
Santo Dio, come si fa?

Butterfly [batte le mani e Suzuki accorre]
Qui, Suzuki, presto presto,
che Sua Grazia se ne va.

Sharpless [fa per avviarsi ad uscire]
Mi scacciate?

[Butterfly, pentita, corre a Sharpless e singhiozzando lo trattiene]
Butterfly
Ve ne prego,
già l'insistere non vale.
[congeda Suzuki, la quale va nel giardino]

Sharpless [scusandosi]
Fui brutale, non lo nego.

Butterfly [dolorosamente, portandosi la mano al cuore]
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
[Butterfly vacilla, Sharpless fa per sorreggerla ma Butterfly si domina subito]

Butterfly
Niente, niente!...
Ho creduto morir... Ma passa presto
come passan le nuvole sul mare...
[prendendo una risoluzione]
Ah! m'ha scordata?
[Butterfly corre nella stanza di sinistra]

[Butterfly rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto sulla spalla sinistra e lo mostra a Sharpless gloriandosene]

Butterfly
E questo?... e questo?... e questo
egli potrà pure scordare?..
[depone il bambino a terra e lo tiene stretto a sè]

Sharpless [con emozione]
Egli è suo?

Butterfly [indicando mano, mano]
Chi vide mai
a bimbo del Giappon occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?

Sharpless [sempre più commosso]
È palese.
E Pinkerton lo sa?

Butterfly
No. No.
[con passione]
È nato quand'egli stava
in quel suo gran paese.
Ma voi...
[accarezzando il bimbo]
gli scriverete che l'aspetta
un figlio senza pari!
e mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
[mettendo il bimbo a sedere sul cuscino]
[bacia teneramente il bambino]
Sai cos'ebbe cuore
di pensare quel signore?
[indicando Sharpless]
Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la città
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, ballando de' suoi canti al suon,
gridare: Udite, udite
la bellissima canzon
delle ottocentomila
divinità vestite di splendor.
E passerà una fila
di guerrieri coll' Imperator,
[mostrando il bimbo e carezzandolo]
cui dirò: Sommo Duce
ferma i tuoi servi e sosta a riguardar
quest'occhi, ove la luce
dal cielo azzurro onde scendesti appar.
[si accoscia presso il bambino e continua con voce carezzante e lacrimosa]
E allor fermato il piè
l'Imperatore d'ogni grazia degno,
forse, forse farà di te
il principe più bello del suo regno.
[mette la sua guancia presso la guancia del bimbo]

Sharpless [non può trattenere le lagrime]
(Quanta pietà!)
[vincendo la propria emozione]
Vien sera. Io scendo al piano.
Mi perdonate?..

[Butterfly si alza in piedi e con atto gentile dà la mano a Sharpless che la stringe con ambo le mani con effusione]

Butterfly [volgendosi al bimbo]
A te, dagli la mano:

Sharpless [prendendo in braccio il bimbo]
I bei capelli biondi!
[lo bacia *]
Caro: come ti chiamano?

Butterfly [al bimbo, con grazia infantile]
Rispondi:
Oggi il mio nome è Dolore. Però
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
Gioia, Gioia mi chiamerò.

Sharpless
Tuo padre lo saprà, te lo prometto.
[mette il bimbo a terra, fa un saluto a Butterfly, ed esce rapidamente dalla porta di destra]

Suzuki [di fuori, gridando]
Vespa! Rospo maledetto!

[Suzuki entra trascinando con violenza Goro che tenta inutilmente di sfuggirle]
[grido acuto di Goro *]

Butterfly [a Suzuki]
Che fu?

Suzuki
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
[lascia Goro]

Goro [protestando] [con voce di paura]
Dicevo... solo...
che là in America
[avvicinandosi al bambino e indicandolo]
quando un figliolo
è nato maledetto
[Butterfly istintivamente si abbraccia stretta al bambino]
trarrà sempre reietto
la vita fra le genti!

Butterfly [grido selvaggio]
[corre presso al reliquario e prende il coltello che sta appeso]

Butterfly [con voce selvaggia]
Ah! tu menti! menti! menti!
Ah! menti!
[afferra Goro, che cade a terra, e minaccia d'ucciderlo - Goro emette grida fortissime, disperate, prolungate]
Dillo ancora o t'uccido!..

Suzuki [intromettendosi]
No!

Butterfly [presa da disgusto lo respinge col piede]
Va via!
[Goro fugge]

[Butterfly e Suzuki rimangono immobile come impietrita]
[Poi Butterfly si scuote poco a poco e va a riporre il coltello]
[Butterfly va presso il bambino e lo abbraccia e lo bacia con grande tenerezza]

Butterfly [stringendosi il bambino al seno]
Vedrai, piccolo amor,
mia pena e mio conforto,
mio piccolo amor.
Ah! vedrai
che il tuo vendicator
ci porterà lontano, lontan, nella sua terra,
lontan ci porterà.

[Colpo di cannone *]

Suzuki
Il cannone del porto!
Una nave da guerra...
[Butterfly e Suzuki corrono verso il terrazzo]

Butterfly
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
[prende sul tavolino un cannocchiale e corre sul terrazzo ad osservare]
[tutta tremante per l'emozione, appunta il cannocchiale verso il porto e dice a Suzuki:]
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO LINCOLN!
[dà il cannocchiale a Suzuki e scenda dal terrazzo]
Tutti han mentito!
tutti!.. tutti!.. sol io
lo sapevo sol io che l'amo.
[a Suzuki]
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? È giunto! è giunto! è giunto!
proprio nel punto
che ognun diceva: piangi e dispera.
[prende, fra alcuni giocattoli che stanno sul tavolino, una piccola banderuola americana che dà al bimbo] Or bimbo mio
fa in alto sventolar la tua bandiera:
Gioia, ti chiami.
[prende il bambino in braccio e lo porta sul terrazzo]
[mettendo il bimbo sotto i rami di un ciliegio in fiore dice a Suzuki che l'ha seguita pel terrazzo:]
Scuoti quella fronda
di ciliegio
[con tenerezza]
e l'innonda di fior.
[Suzuki scuote il ciliegio da' cui rami cadono fiori sopra Butterfly ed il bambino]
[al bimbo] Batti le mani; care le tue mani.
[per la piena della commozione, singhiozza]

Suzuki [calmandola]
Signora,
quetatevi... quel pianto...

Butterfly [pose a terra il bambino]
No: rido, rido!.. Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?
[ritorna con Suzuki nella stanza, mentre il bambino rimane sul terrazzo a giuocare colla banderuola]

Suzuki
Di più.

Butterfly [rimane pensierosa]
Certo di più.
Due ore forse.
[aggirandosi per la stanza]
Tutto tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
[resta immobile come in estasi al ricordo amoroso, chiudendo gli occhi]
[a Suzuki, ridestandosi]
Sfronda tutto il giardin come fa il vento.
[Suzuki s'avvia per andare in giardino]
[a Suzuki, che si arresta]
E accenderem mille lanterne almeno
e forse più di mille...
[vedendo che Suzuki tace, riflette e dice:]
No?... Siam povere?...
Cento...
Dieci... Il conto qual sia
[con intensità]
la maggior fiamma è nell'anima mia...

[Butterfly accenna a Suzuki di andare nel giardino]
[Suzuki si avvia - giunta sul terrazzo si rivolge a Butterfly]

Suzuki [dal terrazzo]
Tutti i fior?...

Butterfly [a Suzuki, gaiamente]
Tutti i fior, tutti...
tutti. Pesco, vïola, gelsomin,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.

Suzuki [sempre sul terrazzo]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[scende nel giardino]

Butterfly
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.

Suzuki [dal giardino]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[appare sul terrazzo con un fascio di fiori che sporge a Butterfly]
A voi signora.

Butterfly [prendendo i fiori dalle mani di Suzuki]
Cogline ancora.

[Butterfly sparge i fiori nella stanza, mentre Suzuki scende ancora nel giardino]

Suzuki [dal giardino]
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.

Butterfly
Giunse l'atteso, nulla più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà.

Suzuki [appare nuovamente sul terrazzo colle mani piene di fiori]
Spoglio è l'orto.

Butterfly
Spoglio è l'orto?
Vien, m'aiuta.

Suzuki
Rose al varco
della soglia.
[Butterfly e Suzuki sporgono fiori ovunque]
Butterfly
Tutta la primavera
Suzuki
Tutta la primavera
Butterfly
voglio che olezzi qui.
Suzuki
voglio che olezzi qui.

Butterfly
Seminiamo intorno april,
Suzuki
Seminiamo intorno april.
Butterfly
seminiamo april.

Butterfly [gettando fiori]
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui...
 Suzuki
Tutta la primavera, tutta, tutta.
Gigli?.. viole?..
Butterfly
intorno, intorno spandi.

Suzuki
Seminiamo intorno april.

Butterfly
Seminiamo intorno april.
Il suo sedil s'inghirlandi,
di convolvi s'inghirlandi;
gigli e viole intorno spandi,
seminiamo intorno april.
 Suzuki
Gigli, rose spandi,
tutta la primavera,
spandi gigli, viole,
seminiamo intorno april!

Butterfly, Suzuki [gettando fiori mentre colla persona seguono il ritmo con un blando ondeggiare di danza]
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!

[Butterfly va a prendere il bambino che in questo frattempo e rimasto sul terrazzo a giocare colla banderuola, lo accarezza e poi lo porto vicino alla toeletta e lo fa sedere su di un cuscino, dandogli alcuni giocattoli]

[Comincia il tramonto]

Butterfly [presso alla toeletta, chiama Suzuki e mentre questa prepara tutto il necessario, si guarda in uno specchio a mano]
Or vienmi ad adornar.
[tristamente]
Non son più quella!...
Troppi sospiri la bocca mandò,
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
[gettandosi a terra e poggiando la testa siu piedi di Suzuki] [con intensità]
Suzuki, fammi bella, fammi bella,
[alza la testa e guarda in faccia a Suzuki]
fammi bella!
[piangendo forte]

Suzuki [accarezzando la testa di Butterfly, per calmarla]
Gioia, riposo accrescono beltà.

Butterfly [pensierosa]
Chissà! chissà!
[alzandosi, ritorna alla toeletta]
chissà! chissà!
[a Suzuki]
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
[prende un pennello e mette del rosso sulle guancie del suo bimbo]
ed anche a te piccino
perché la veglia non ti faccia vôte
per pallore le gote.

Suzuki [invitandola a stare tranquilla]
Non vi movete che v'ho a ravviare i capelli.

Butterfly [seguendo una sua idea]
Che ne diranno
ora i parenti!
Che ne dirà lo zio
Bonzo?

Suzuki [a Butterfly, che non sta ferma]
Ferma...

Butterfly
Qual cicalìo
faranno in coro...

Suzuki
Non vi movete...

Butterfly
Qual cicalìo
faranno in coro
le comari con Goro.

Suzuki [a Butterfly]
Ferma.
[continua la toeletta di Butterfly. Butterfly dà un po' di cipria al bimbo e poi scherzosamente anche a Suzuki, che si ritrae sorridendo]

Butterfly [ritornanndo alla sua idea di prima, e sorridendo di compiacenza]
Che ne diranno!..
E lo zio Bonzo?..
[con una punta di stizza]
già del mio danno
tutti contenti!..
[sorridente]
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
beffati,
spennati
gli ingrati!

Suzuki [ha terminato la toeletta]
È fatto.

Butterfly [a Suzuki]
L'obi che vestii da sposa.
[Suzuki va ad un cassettone e vi cerca l'obi e la veste bianca]
[al bimbo, prendendolo in grembo e cullandolo]
Cara faccia pensosa!
``È Roje un bimbo biondo,
[canticchiando]
la, la, la, la, la, la, la;
[voce naturale]
simile a sole dopo la tempesta;
l'azzurro occhio profondo...''

Suzuki [torna con due vesti: ne dà una coll'obi a Butterfly che depone il bambino]
Ecco l'obi nuzial...

Butterfly
Qua ch'io lo vesta.
[mentre Butterfly indossa la veste, Suzuki mette l'altra al bambino, avvolgendolo quasi tutto nelle pieghe ampie e leggiere]
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo dì.
[a Suzuki, che ha finito d'abbigliare il bambino]
E un papavero rosso
nei capelli...
[Suzuki punta il fiore nei capelli di Butterfly, che se ne compiace]
Così.
[con grazia infantile fa cenno a Suzuki di abbassare lo shosi]
Nello shosi or farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
[Suzuki chiude lo shosi nel fondo e abbassa tutte le tende della camera]

[Butterfly conduce il bambino presso lo shosi]

Butterfly fa tre fori nello shosi: uno alto per sè, uno più basso per Suzuki ed il terzo ancor più basso pel bimbo, che fa sedere su di un cuscino, accennandogli di guardare attento fuori del foro preparatogli. Suzuki si accoscia e spia essa pure all'esterno: Butterfly si pone innanzi al foro più alto e spiando da esso rimane immobile, rigida come una statua; il bimbo, che sta fra la madre e Suzuki, guarda fuori curiosamente.

[assai lentamente comincia la notte]

Coro (ST) [interno, lontano; a bocca chiusa]

[si fa sempre più marcata l'oscurità]
[Il bimbo si addormenta, rovesciandosi all'indietro, disteso sul cuscino]
[si è fatta notte]

Suzuki che si era addormentata si desta: trasognata e sorpresa di trovarsi al buio si stropiccia gli occhi e si alza in piedi, guarda Butterfly, sempre immobile con grande tenerezza, scuotendo il capo e compiangendola: poi va a prendere delle lampade a foggia di fiori, le depone qua e là sul pavimento e le accende.

[Suzuki ritorna allo shosi per osservare ancora]
[Butterfly è sempre ritta ed immobile: Suzuki, dopo aver tentato di resistere al sonno, finisce col riaddormentarsi profondamente, ripiegata sulla persona]

Marinai (T1) [dalla baia, lontanissimi]
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
Oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
[vaghi rumori di catene, d'àncore e di altre manovre marinaresche]

Marinai (T1) [lontani]
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
[altri rumori lontani dal porto di Nagasaki]

[Luce pallidissima al di fuori: comincia ad albeggiare]
Le fiamme delle lampade poste sul pavimento cominciano ad oscillare, poi a poco a poco vanno spegnendosi alternativamente. Si ode un leggero cinguettìo d'uccelli nel giardino, mentre al di fuori comincia la fredda luce dell'alba
[l'alba sorge rosea]
[Al di fuori risplende il sole]
[Butterfly finalmente si scuote, batte sulla spalla a Suzuki, che sussultando si risveglia e si alza, mentre Butterfly si volge verso il bambino e con premurosa cura lo solleva]

Butterfly [col bimbo adagiato sulle braccia e cullandolo in contempla amorosamente]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
[si avvia lentamente alla scaletta che conduce al piano superiore]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
bimbo mio dormi!
[sale la scaletta]

Suzuki [mestamente crollando la testa]
Povera Butterfly!

Butterfly [soffermandosi e volgendosi a Suzuki]
Verrà, verrà, vedrai.
[Suzuki ripone le lampade spente, mentre Butterfly torna a salire]
Dormi sul mio cor
a te i rai
degli astri d'or:
bimbo mio dormi!
[voce un poco lontana]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
[voce più lontana]
Tu sei con Dio
ed io col mio dolor.
[perdendosi]

Suzuki [si inginocchia innanzi al simulacro di Budda]
Povera Butterfly!
[si alza e va ad aprire lo shosi]
[Si batte lievemente all'uscio d'ingresso * * *]
Chi sia?...
[si batte più forte * * * *]
[va ad aprire]
[grida, per la grande sorpresa]
Oh!...

Sharpless [sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio]
Stz!
Zitta! zitta!

[Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi]

Pinkerton [premuorsamente a Suzuki]
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless [a Pinkerton]
Ve lo dissi?!...

Suzuki [per andare]
La chiamo...

Pinkerton [fermando Suzuki]
No: non ancor.

Suzuki [indicando la stanza fiorita]
Lo vedete, ier sera,
la stanza volle sparger di fiori.

Sharpless [commosso]
Ve lo dissi?...

Pinkerton [turbato]
Che pena!

Suzuki [sente rumore nel giardino, va a guardare fuori dallo shosi ed esclama con meraviglia:]
Chi c'è là fuori
nel giardino?...
Una donna!!..

Pinkerton [va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce]
Zitta!

Suzuki [agitata]
Chi è? chi è?

Sharpless [a Pinkerton]
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki [sgomenta]
Chi è? chi è?

Pinkerton [imbarazzato]
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless [con forza repressa ma deliberatamente]
È sua moglie!

Suzuki [sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra]
Anime sante degli avi! Alla piccina
s'è spento il sol,
s'è spento il sol!

Sharpless [calma Suzuki e la solleva da terra]
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.

Suzuki [desolata]
Che giova? che giova?

Sharpless [prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva]
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
Pinkerton
Oh! l'amara fragranza
di questi fiori.
 Sharpless
La pietosa
che entrar non osa
materna cura
del bimbo avrà
 Suzuki
Oh me trista!
E volete ch'io chieda
ad una madre...
 Pinkerton
Immutata è la stanza
dei nostri amor...
 [Pinkerton va verso il simulacro di Budda]
 Sharpless
Suvvia,
parla,
suvvia,
parla con quella pia
e conducila qui... s'anche la veda
Butterfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui.
 Suzuki
e volete ch'io chieda
ad una madre...
Oh! me trista!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Oh! me trista!
me trista!
Alla piccina
s'è spento il sol!
 [spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton]
 Pinkerton [vede il proprio ritratto]
Il mio ritratto...
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati e noverati
n'ha i giorni, i giorni e l'ore.
[vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:]
Non posso rimaner; v'aspetto
per la via.

Sharpless
Non ve l'ho detto?

Pinkerton [prendendo nelle sue le mani di Sharpless]
M'avete visto piangere
nè son facile al pianto.
Pace non posso renderle.
[consegna a Sharpless danaro]
A voi.
Qualche soccorso...
Ch'ella non cada almeno in povertà.
Voi del figlio parlatele,
[imbarazzato] io non oso. Ho rimorso; [come prendendo una decisione e passandosi una mano sulla fronte] sono stordito! addio,
mi passerà
[esce rapidamente dalla porta dell'ingresso]

[Sharpless crolla tristamente la testa]
[Kate e Suzuki entrano dal giardino]

Kate [con dolcezza a Suzuki]
Glielo dirai?
[Suzuki a testa bassa risponde senza scomporsi dalla sua rigidezza]

Suzuki
Prometto.

Kate
E le darai consiglio
d'affidarmi?...

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly [voce lontana dalla camera superiore, chiamando]
Suzuki!
[più vicina] Suzuki!
Dove sei?
Suzuki!
[appare in cima alla scaletta]

Suzuki
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
[Butterfly comincia a scendere]
No...
[si precipita verso la scaletta per impedire a Butterfly di scendere]
no... no... no... no... non scendete...
[Butterfly discende precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano tratteneria]
[gridando] no... no... no...

Butterfly [aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante]
È qui,... è qui... dove è nascosto?
è qui,... è qui...
[scorgendo Sharpless]
Ecco il Console...
[sgomenta, cercando Pinkerton]
e... dove?... dove?...
[Butterfly, dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno]
Non c'è!..
[vede Kate: la guarda fissamente]
[a Kate] Chi siete?
Come è bella!...
Nessuno parla!...
Perché piangete?
[teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa]
No: non ditemi nulla... nulla... forse potrei
cader morta sull'attimo...
[con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki]
Tu Suzuki che sei
tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene
un Sì, un No, di' piano... Vive?

Suzuki
Sì.

Butterfly [come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita]
Ma non viene
più. Te l'han detto!...
[Suzuki tace]
[irritata al silenzio di Suzuki]
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly [con freddezza]
Ma è giunto ieri?

Suzuki
Sì.

[Butterfly, che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata]

Butterfly
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! tanta paura!

Kate [con semplicità]
Son la causa innocente
d'ogni vostra sciagura.
Perdonatemi.
[fa per avvicinarsi a Butterfly, ma questa le fa cenno di starle lontano]

Butterfly
Non mi toccate.
[con voce calma]
Quanto
tempo è che v'ha sposata... voi?

Kate
Un anno.
[peritosa] E non mi lascierete far nulla pel bambino?
[Butterfly tace]
Lo terrei con cura affetuosa...
[impressionata dal silenzio di Butterfly, insiste commossa]
È triste cosa, triste cosa,
ma fatelo pel suo meglio.
[rimane immobile]

Butterfly
Chissà!
Tutto è compiuto ormai!

Kate [insinuante]
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
[con passione]
Siatelo sempre,
non v'attristate per me.
Mi piacerebbe pur che gli diceste
che pace io troverò.

Kate [porgendole la mano]
La man,... la man, me la dareste?

Butterfly [energica, ma gentile]
Vi prego, questo... no...
Andate adesso.

Kate [andando verso Sharpless]
Povera piccina!

Sharpless [assai commosso]
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly [che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole]
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
[con intenzione, ma con grande semplicità]
Fra mezz'ora salite la collina.

[Suzuki accompagna Kate che esce dalla porta di destra, poi sale al piano superiore]
[Sharpless s'avvicina a Butterfly per darle i danari di Pinkerton]

Sharpless [interrompendosi per la commozione]
L'amico mio... mi diede...
per voi... non so spiegarmi...
[quasi piangendo] Egli provede...

Butterfly [interrompendolo]
Non piangete, signore, io sono avvezza
ad ogni peggior cosa. E poi riposa
pur tanto la certezza,
la speranza ed il sogno,
quelli no, quelli no, non dan pace,...
quelli no, non dan pace.
[Suzuki rientra dalla porta di sinistra e rimane in disparte ad osservare]
Or se vi piace...
[cercando dare i danari a Sharpless]
rendete...

Sharpless [rifiutandoli]
Oh no.

Butterfly
Non me ne fa bisogno.

Sharpless [cercando persuaderla con scherzoso rimprovero]
Come è caparbia quella testolina!

Butterfly [rendendo i danari]
Lo voglio.

Sharpless [riprendendoli]
Obbedirò.
Si può rivedervi?

Butterfly
Si può:
[con intenzione, ma tristamente]
fra mezz'ora salite la collina.
[Sharpless esce]

[Butterfly si regge a stento - Suzuki s'affretta a sorreggererla conducendola nel mezzo della scena]

Suzuki [mettendo una mano sul cuore a Butterfly]
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

[Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:]
Butterfly
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
Chiudi.

[Suzuki va a chiudere porte e tende, in modo che poi la camera rimane quasi in completa oscurità]

[Suzuki ritorna verso Butterfly]

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly
Lascialo giuocar, lascialo giuocar.
Va a fargli compagnia.

Suzuki [rifiutandosi]
Non vi voglio lasciar.
No! no! no! no!
[si getta ai piedi di Butterfly, piangendo]

Butterfly [accarezzando la testa di Suzuki]
Ieri m'hai detto una savia parola:
che il buon riposo accresce la beltà.

Suzuki
Vero.

Butterfly
Lasciami sola
e la tua Butterfly riposerà.
[Suzuki rifiuta ancora d'andarsene]
Sai la canzone?
``Ei venne alle sue porte
prese il posto di tutto, se n'andò
e nulla vi lasciò,
nulla, nulla, fuor che la morte.''

Suzuki [piangendo]
Resto con voi.

Butterfly [risolutamente, battendo forte le mani]
Va, va. Te lo comando.
[fa alzare Suzuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra]

[si sentono i singhiozzi di Suzuki]
[Butterfly accende il lume davanti al Budda]
[s'inchina]

Butterfly rimane immobile assorta in doloroso pensioro - ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo.
Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento - poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.
Butterfly ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle due mani per la punta e per l'impugnatura.

Butterfly [legge a voce bassa le parole che vi sono incise]
Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.

[si punta il coltello lateralmente alla gola]

[s'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello - si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo]

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
piccolo Iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
[prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè]
qui, qui la tua testa bionda
ch'io nasconda
la fronte dolorosa, [sempre più stringendolo al seno e confondendo la sua testa con quella del bimbo]
qui, qui, ne' tuoi capelli.
[parlandogli guardandolo negli occhi]
Non saperlo mai
per te, pei tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda ai dì maturi,
il materno abbandono.
[con esaltazione]
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te'n resti una traccia,
guarda ben di tua madre la faccia!
sia pur pallida e poca.
Che non tutto consunto
vada di mia beltà l'ultimo fior.
Addio! addio! piccolo amor!
[con voce fioca]
Va. Gioca, gioca.

Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso la parte di sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.

Si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.
Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.

Pinkerton [interno] [gridando]
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

La porta di destra è violentemente aperta - Pinkerton si precipita verso Butterfly e il bambino - Butterfly apre gli occhi e con debole gesto gli indica il figlio - e muore -

SIPARIO RAPIDO


 

Madama Butterfly

(da John L. Long e David Belasco)

Tragedia Giapponese

di

L. Illica e G. Giacosa

musica di

Giacomo Puccini

Personaggi

A Nagasaki - epoca presente.

Atto Primo

Collina presso Nagasaki.

Si alza il sipario.
[Dalla camera in fondo alla casetta, Goro, con molti inchini, introduce Pinkerton, al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente fa ammirare in dettaglio la piccola casa. Goro fa scorrere una parete nel fondo, e ne spiega lo scopo a Pinkerton]
[si avanzano un poco sul terrazzo]

Pinkerton [sorpreso per quanto ha visto, dice a Goro:]
E soffitto... e pareti...

Goro [godendo delle sorprese di Pinkerton]
Vanno e vengono a prova
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

Pinkerton [cercando intorno]
Il nido nuzïal
dov'è?

Goro [accenna a due locali]
Qui, o là... secondo...

Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?

Goro [mostra la terrazza]
Ecco!

Pinkerton [stupito]
All'aperto?...

Goro [fa scorrere la parete verso la terrazza]
Un fianco scorre...

Pinkerton [mentre Goro fa scorrere le pareti]
Capisco!... capisco!... Un altro...

Goro
Scivola!

Pinkerton
E la dimora frivola...

Goro [protestando]
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
[invita Pinkerton a scendere in giardino]

Pinkerton
È una casa a soffietto.

[Goro batte tre volte le mani palma a palma]
[entrano due uomini ed una donna che umilmente e lenti si genuflettono innanzi a Pinkerton]

Goro [con voce un po' nasale, accennando]
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
[lezioso] fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor. Son confusi
del grande onore.

Pinkerton [impaziente]
I nomi?

Goro [indicando Suzuki]
Miss Nuvola leggiera.
[indicando un servo] Raggio di sol nascente.
[indicando l'altro servo] Esala aromi.

Pinkerton
Nomi di scherno o scherzo.
Io li chiamerò: musi!
[indicandoli ad uno ad uno]
Muso primo, secondo, e muso terzo.

Suzuki [sempre in ginocchio, ma fatta ardita rialza la testa]
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso. Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[Pinkerton è distratto e seccato]

Goro [accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla loquela di Suzuki batte tre volte le mani]
[i tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa]

Pinkerton
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
[a Goro che è andato verso il fondo ad osservare]
Che guardi?

Goro
Se non giunge ancor la sposa.

Pinkerton
Tutto è pronto?

Goro
Ogni cosa.
[ringrazia con profondo inchino]

Pinkerton
Gran perla di sensale!

Goro
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro Console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.

Pinkerton
E son molti i parenti?

Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fra gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
[con malizia ossequente]
Vostra Grazia e la bella Butterfly.

Pinkerton
Gran perla di sensale!
[Goro ringrazia con un profondo inchino]

Sharpless [dall'interno, un po' lontano]
E suda e arrampica!
sbuffa, inciampica!

Goro [ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkerton]
Il Consol sale.
[si prosterna innanzi al Console]

Sharpless [entra sbuffando]
Ah!... quei ciottoli
mi hanno sfiaccato!

Pinkerton [va incontro al Console: i due si stringono la mano]
Bene arrivato.

Goro [al Console]
Bene arrivato.

Sharpless
Ouff!

Pinkerton
Presto Goro
qualche ristoro.
[Goro entra in casa frettoloso]

Sharpless [sbuffando e guardando intorno]
Alto.

Pinkerton [indicando il panorama]
Ma bello!

Sharpless [contemplando la città ed il mare sottoposti]
Nagasaki, il mare,
il porto...

Pinkerton [accenna alla casa]
e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
[Goro viene frettoloso dalla casa, seguito dai due servi: portano bicchieri e bottiglie e due poltrone di vimini: depongono bicchieri e bottiglie su di un piccolo tavolo e tornano in casa]

Sharpless
Vostra?

Pinkerton
La comperai
per novecentonovantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese
elastici del par, case e contratti.

Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.

Pinkerton
Certo.
[invita Sharpless a sedersi]

Pinkerton [con franchezza]
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando rischi.
Affonda l'áncora alla ventura...
[s'interrompe per offrire da bere a Sharpless]
Milk-Punch, o Wisky?
[riprendendo]
Affonda l'áncora alla ventura
finchè una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga,...

Sharpless
È un facile vangelo...

Pinkerton [continuando]
d'ogni bella gli amor.

Sharpless
è un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.

Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

Sharpless
È un facile vangelo.

Pinkerton
``America for ever!''

Sharpless
``America for ever!''

Sharpless
Ed è bella
la sposa?

[Goro che ha udito, si affaccia al terrazzo premuroso ed insinuante]

Goro
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
[al Console] Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.

[Il Console ridendo, ringrazia]

Pinkerton [con viva impazienza]
Va, conducila Goro.
[Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle]

Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?

Pinkerton
Non so!... non so! Dipende
[impaziente si alza e Sharpless anch'esso]
dal grado di cottura!
Amore o grillo,
dir non saprei. Certo costei
m'ha coll'ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito moto si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa
che di rincorrerla furor m'assale
se pure infrangerne dovessi l'ale.

Sharpless [seriamente e bonario]
Ier l'altro, il Consolato
sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.

Pinkerton
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
Sharpless
Sarebbe gran peccato...
Pinkerton
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzare ai dolci voli dell'amor!
 Sharpless
Quella divina
mite vocina
 non dovrebbe dar note di dolor.

Pinkerton [offre di nuovo da bere]
Wisky?

Sharpless
Un'altro bicchiere.

Pinkerton mesce del Wisky a Sharpless e colma anche il proprio bicchiere.

Sharpless [leva il calice]
Bevo alla vostra famiglia lontana.

Pinkerton [leva esso pure il bicchiere]
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze a una vera sposa... americana.

Goro [riappare correndo affannato dal basso della collina]
Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
 [accenna verso il sentiero]
Già del femmmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusìo.
 Le Amiche di Butterfly (SA) [interno, lontano]
Ah! ah! ah!

[Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della collina]

Le Amiche (SA)
Ah! ah! ah! ah!
ah! Quanto cielo! quanto mar!
[sempre interno] Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly [interno]
Ancora un passo or via.
Le Amiche (SA)
Come sei tarda!
Butterfly
Aspetta.
Le Amiche (SA)
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
Butterfly [serenamente]
Spira sul mare e sulla
terra
Le Amiche (SA)
Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly
un primaveril soffio giocondo.
 Sharpless
O allegro cinguettar di gioventù!
Butterfly
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
d'amor venni alle soglie
 Le Amiche (SA)
Quanti fior! quanto mar!
Quanto cielo! quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica,
Butterfly
ove s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
 Le Amiche (S)
ma pria
di varcar la soglia che t'attira
volgiti e mira,
 Le Amiche (AA)
volgiti e mira
le cose che ti son care,
Le Amiche (SAA)
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!
Butterfly
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor!
Le Amiche (S)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care!
 Le Amiche (AA)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro, dolce amica, e mira!
[appaiono in scena - hanno tutte grandi ombrelli aperti a vivi colori]

Butterfly [alle amiche]
Siam giunte.
[vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e pronta lo addita alle amiche]
F. B. Pinkerton. Giù. [si genuflette]

Le Amiche (SA) [chiudono gli ombrelli e si genuflettono]
Giù.

[tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton, cerimoniosamente]

Butterfly [fa una riverenza]
Gran ventura.

Le Amiche (S) [facendo una riverenza]
Riverenza.

Pinkerton [sorridendo]
È un po' dura
la scalata?

Butterfly [compassata]
A una sposa
costumata
più penosa
è l'impazienza...

Pinkerton [gentilmente, ma un po' derisorio]
Molto raro
complimento.

Butterfly [con ingenuità]
Dei più belli
ancor ne so.

Pinkerton [rincalzando]
Dei gioielli!

Butterfly [volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti]
Se vi è caro
sul momento...

Pinkerton
Grazie... no.

Sharpless [ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione]
Miss Butterfly. Bel nome, vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?

Butterfly
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
[alle amiche] Verità?

Le Amiche (S) [approvando premurose]
Verità!

Butterfly [con naturalezza]
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le quercie più robuste... e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
[alle amiche] Vero?

Le Amiche (S) [confermano]
Vero!

Butterfly
Non lo nascondo,
nè m'adonto.
[vedendo che Sharpless sorride]
Ridete? Perché?... Cose del mondo.

Pinkerton [ha ascoltato con interesse e si rivolge a Sharpless]
(Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma...)

Sharpless [anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua ad interrogarla]
E ci avete sorelle?

Butterfly
Non signore. Ho la mamma.

Goro [con importanza]
Una nobile dama.

Butterfly
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.

Sharpless
E vostro padre?

Butterfly [si arresta sorpresa, poi secco secco risponde:]
Morto.

Le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato. Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.

Butterfly [per rompere il penoso silenzio, si rivolge a Pinkerton]
Ma ho degli altri parenti:
uno zio Bonzo.

Pinkerton [con esagerata ammirazione]
Senti!

Le Amiche (S)
Un mostro di sapienza.

Goro [incalzando]
Un fiume d'eloquenza!

Pinkerton
Grazia, grazia, mio Dio!

Butterfly
Ci ho ancora un'altro zio!
Ma quello...

Le Amiche (S)
Gran corbello!

Butterfly [volendo bonariamente mitigare]
Ha un po' la testa a zonzo.

Le Amiche (S)
Perpetuo tavernaio.

Pinkerton
Capisco, un Bonzo e un gonzo.
I due mi fanno il paio.

Butterfly [mortificata]
Ve ne rincresce?

Pinkerton
Ohibò!
Per quel che me ne fo!

[mentre Pinkerton parla con Butterfly, Goro conduce Sharpless presso le amiche e cerimoniosamente ne presenta qualcuna al Console]

Sharpless [ritornando presso Butterfly]
Quant' anni avete?

Butterfly [con civetteria quasi infantile]
Indovinate.

Sharpless
Dieci.

Butterfly
Crescete.

Sharpless
Venti.

Butterfly
Calate.
Quindici netti, netti;
[con malizia]
sono vecchia diggià.

Sharpless
Quindici anni!

Pinkerton
Quindici anni!

Sharpless
L'età
dei giuochi...

Pinkerton
e dei confetti.

Pinkerton [a Goro, che batte le mani, chiamando i tre servi, i quali accorrono dalla casa]
Qua i tre musi. Servite
ragni e mosche candite.
[Goro impartisce loro gli ordini, man mano che li riceve da Pinkerton]
Nidi al giulebbe e quale
è licor più indigesto
e più nauseabonda leccornìa
della Nipponerìa.
[Goro fa cenno ai servi d'affrettarsi in casa e di portare fuori ogni cosa]

Ricevuti nuovi ordini da Pinkerton, Goro va anch'esso per entrare in casa, quando si accorge che altre persone salgono il colle; va ad osservare, poi corre ad annunciare a Pinkerton e Sharpless i nuovi sopraggiunti

Goro [annunciando con importanza]
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro, i congiunti.

Pinkerton
Fate presto.
[Goro corre in casa]

Dal sentiero in fondo si vedono salire e sfilare i parenti di Butterfly: questa va loro incontro, insieme alle amiche: grandi saluti, riverenze: i parenti osservano curiosamente i due americani. Pinkerton ha preso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa osservare, ridendo, il bizzarro gruppo dei parenti; il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si fermano in fondo

Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata,

Parenti ed Amiche (4 sole) (S) [a Butterfly]
Dov'è?
Parenti ed Amici (4 soli) (TT) [a Butterfly]
Dov'è?

Butterfly, Parenti ed Amiche (4 altre) (AA) [indicando Pinkerton]
Eccolo là!

Una Cugina
Bello non è.
 Parenti ed Amici (4 soli) (TT)
Bello non è.
in verità,
Bello non è.
 Pinkerton
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
 Butterfly [offesa]
Bello è così che non si può...
sognar di più.
 Parenti ed Amiche (4 sole) (SS)
Mi pare un re!
 (2 sole)
Vale un perù.
 Parenti ed Amiche (4 altre) (AA)
Vale un perù.
 (2 altre)
Mi pare un re!
 La Madre [con grande ammirazione]
Mi pare un re!

Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì
pur anco a me.
 Butterfly [sdegnosa, alla Cugina]
Si,.. giusto tu!
 Pinkerton [indicando Yakusidé]
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.

Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST) [alla Cugina]
Ecco, perché
prescelta fu,
vuol far con te
la soprappiù
 Parenti ed Amiche (3 altre) (AT)
La sua beltà
già disfiorì.
 Parenti ed Amiche (3 altri) (T) [commiserando Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì.
Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST)
Divorzierà.
Cugina, Parenti ed Amiche (3 altre) (A)
Spero di sì.
Parenti ed Amici (3 soli & 3 altri) (T)
Spero di sì.
Parenti ed Amiche (3 sole & 3 altre) (SA)
La sua beltà
già disfiorì.

Goro [indispettito dal garrulo cicalio, va dall'uno all'altro raccomandando di parlare sottovoce]
Per carità
tacete un po'.

Lo Zio Yakusidé [addocchiando i servi che cominciano a portare vini e liquori]
Vino ce n'è?

La Madre [sbirciando, cercando di non farsi scorgere]la Zia 
Guardiamo un po'.

Parenti ed Amiche (4 scelti) (S) [con soddisfazione, a Yakusidé]
Ne vidi già
color di thè,
color di thè
e chermisì!
 Parenti ed Amiche (4 altri) (AA) [guardando compassionevolmente Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì,
già disfiorì.
 Divorzierà.
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (tutti) (SSA)
Ah! hu!
Parenti ed Amici (T)
Ah! hu!
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (SA)
ah! hu!
La Madre
Mi pare un re!
in verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 La Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
Bello non è in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (S)
Bello non è, in verità, bello non è!
bello non è, in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (A)
Bello è così che non si può sognar di più!
Mi pare un re! Vale un Perù.
In verità è così bel che pare un re,
in verità mi par un re, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Zio Yakusidé
Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
Vino ce n'è? Vediamo un po'!
 Parenti ed Amici (T)
Bello non è, in verità, bello non è.
Goro l'offrì pur anco a te,
ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
La sua beltà già disfiorì, già disfiorì.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 La Zia
Vale un Perù.
In verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 Butterfly [alla Cugina]
Sì... giusto tu!

Goro [interviene di nuovo per far cessare il baccano, poi coi gesti fa cenno di tacere]
Per carità
tacete un po'...
Sch! sch! sch!

Sharpless [a Pinkerton, a parte]
O amico fortunato!

[ai cenni di Goro i parenti e invitati si riuniscono in crocchio, sempre però agitandosi e chiacchierando]

Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi pare un re!
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore!
 Sharpless
O fortunato Pinkerton
[intanto Goro avrà fatto portare dai servi alcuni tavolini sui quali dispongonsi varie confetture, pasticcietti, liquori, vini e servizi da thè. Si portano poi alcuni cuscini ed un tavolo a parte, coll'occorrente per scrivere]
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi par un re!
 Pinkerton
L'esotico suo odore
 Sharpless
che in sorte v'è toccato
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ma risposi non lo vo'!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Non avrei risposto no!
 Pinkerton
m'ha il cervello sconvolto.
 Sharpless
 un fior pur or sbocciato!
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
e risposi no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
non direi mai no!
Sharpless
Non più bella e d'assai
fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
 Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Senza tanto ricercar
io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
No, mia cara, non mi par, è davvero un gran signor,
nè gli direi di no,
nè mai direi di no, di no!
 Butterfly [ai suoi]
Badate, attenti a me.
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore,
e in fede mia l'ho colto!
 Parenti e Amici (TT)
 E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!

Sharpless
badate!...
Ella ci crede...
[accenna a Butterfly]

Butterfly
Mamma, vien qua.
[agli altri] Badate a me:
attenti, orsù,
[parlato, con voce infantile]
uno, due, tre
e tutti giù.
[al cenno di Butterfly tutti si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless]

[Butterfly presenta i parenti a Pinkerton, mentre gli altri guardano con marcata soddisfazione i liquori ed i dolciumi già apparecchiati]

Butterfly 
Mia madre.

Pinkerton
Assai felice.

La Madre
Vostra Grazia ha lo splendor del giglio.

Butterfly
Mia cugina e suo figlio.

Pinkerton [dando un buffetto al bambino, che si ritrae pauroso]
Ben piantato... promette...

La Cugina [inchinandosi]
Eccellenza...

Butterfly
Lo zio Yakusidé.

Pinkerton
È quello?.. [ridendo forte] Ah! ah!

Parenti ed Amici (SAT) [spingendo avanti Yakusidé]
Yakusidé...
[ridendo] Ah! ah!

Yakusidé [ridendo]
Eh! eh! eh! eh!
[a Pinkerton, ossequiente]
Salute agli avi, gloriose gesta.

Parenti ed Amici (la metà) (ST) [a Pinkerton]
Buona vista ai tuoi occhi.

Parenti ed Amici (l'altra metà) (ST)
Buona pianelle ai piedi.

Yakusidé
Salute agli avi, gloriose gesta.

Pinkerton [ringrazia tutti e per liberarsene indica loro le ghiottonerie servite, poi si rivolge a Sharpless]
Dio, come son sciocchi!

[Parenti e amici si precipitano ai tavolini: i servi distribuscono saki, dolci, pasticcietti, vino e liquori. Butterfly fa sedere sua madre presso di sè e ne modera la ghiottoneria]

Parenti ed Amiche (alcune) (S) [esclamazione di soddisfatta ghiottoneria]
Ah! hu!

Parenti ed Amiche (alcune) (A)
Ah! hu!

[Sharpless invita il Commissario e l'Ufficiale ad avansarsi]

Sharpless [facendo la presentazione]
Sir Francis Blummy Pinkerton,
Sua Grazia il Commissario Imperiale

Commissario [con voce nasale]
Takasago.
[inchini e complimenti]

Sharpless
Dello Stato Civil l'Ufficiale

L'Ufficiale [con voce nasale]
Hanako.
[inchini e complimenti]

Goro accompagna il Console, il Commissario e l'Ufficiale ov'è collocato un tavolino coll'occorrente per scrivere. Il Console rivede le carte e fa preparare la scritta. Intanto Pinkerton si avvicina a Butterfly

Pinkerton [dolcemente, offrendo a Butterfly dei confetti, mentre la Madre e la Cugina si alzano e vanno a raggiungere gli altri parenti]
All'amor mio!
[vedendo che Butterfly rimane impacciata]
Vi spiacciono i confetti?

Butterfly [si alza]
Signor F. B. Pinkerton,...
[mostra le mani e le braccia, che sono impacciate dalle maniche rigonfie]
perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...

Pinkerton
Dove sono?

Butterfly [indicando le maniche]
Sono qui... vi dispiace?

Pinkerton [un poco sorpreso, sorride, poi subito acconsente, con galanteria]
O perché mai,
mia bella Butterfly!?

Butterfly [a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti e li depone sopra uno sgabello]
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio.
Uno specchio. Un ventaglio.

Pinkerton [vede un vasetto]
Quel barattolo?

Butterfly
Un vaso di tintura.

Pinkerton
Ohibò!

Butterfly
Vi spiace?...
[getta via il vaso di tintura]
Via!
[trae un astuccio lungo e stretto]

Pinkerton
E quello?

Butterfly [molto seria]
Cosa sacra e mia.

Pinkerton [curioso]
E non si può vedere?

Butterfly
C'è troppa gente.
[supplichevole e grave, deponendo l'astuccio con gran rispetto]
Perdonate.

Goro [che si è avvicinato, dice all'orecchio di Pinkerton:]
È un presente
del Mikado a suo padre... coll'invito...
[fa il gesto di chi s'apre il ventre]

Pinkerton [piano a Goro]
E... suo padre?

Goro
Ha obbedito.
[s'allontana, mescolandosi agli invitati]

Butterfly [leva dalle maniche alcune statuette e le mostra a Pinkerton]
Gli Ottokè.

Pinkerton [ne prende una e la esamina con curiosità]
Quei pupazzi? Avete detto?..

Butterfly
Son l'anime degli avi.
[depone la statuetta, poi si alza]

Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.

Butterfly [trae Pinkerton in disparte e con rispettosa confidenza gli dice:]
Ieri son salita
tutta sola in secreto alla Missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
[con paura]
Lo zio Bonzo nol sa,
nè i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Per me spendeste cento
yen, ma vivrò con molta economia.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
[va a prendere le statuette]
E questi: via!
[troncando la nota e facendo atto di paura d'essere stata udita dai suoi parenti]
[nasconde gli Ottoké.]

Goro [intanto Goro si è avvicinato al Console, e ricevutone gli ordini, grida con voce tonante da banditore:]
Tutti zitti!

[cessano le chiacchiere: tutti tralasciano di mangiare e di bere e si avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento: Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo]

Commissario [legge]
È concesso al nominato
Sir Francis Blummy Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara-Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto
il primo, della propria volontà,
ed ella...

[Lo zio Yakusidé ed il bambino sono sorpresi, con grave scandolo dei parenti, a far man bassa sui pasticcini]

[Il Commissario si mostra irritato per essere stato interotto]

Parenti ed Amici (T) [scandolezzeti]
Hou! hou!
Parenti ed Amiche (SA)
Hou! hou!
Parenti ed Amici (TT)
hou! hou!

La Cugina [sgridando il bimbo]
Non ti conduco più,
non ti conduco più.

Commissario [adirato, con forza, per imporre silenzio]
...ed ella
[continua naturalmente la lettura]
per consenso dei parenti
[porge l'atto per la firma]
qui testimonî all'atto.

Goro [molto cerimonioso]
Lo sposo.
[Pinkerton firma]
Poi la sposa.
[Butterfly firma]
E tutto è fatto.
[I parenti si precipitano a firmare]

[Le amiche si avvicinano, complimentose, a Butterfly, alla quale fanno ripetuti inchini]

Le Amiche (S)
Madama Butterfly!

Butterfly [facendo cenno colla mano, alza un dito, e corregge:]
Madama F. B. Pinkerton.

[le amiche festeggiano Butterfly, che ne bacia qualcuna: intanto l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carte, poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito]

Commissario [saluta Pinkerton]
Augurî molti.

Pinkerton
I miei ringraziamenti.
[rende il saluto]

Commissario [si avvicina al Console]
Il signor Console scende?

Sharpless
L'accompagno.
[saluta Pinkerton]
Ci vedrem domani.
[stringendo la mano a Pinkerton]

Pinkerton
A meraviglia.

Ufficiale [congedandosi da Pinkerton]
Posterità.

Pinkerton
Mi proverò.

[Il Console, il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si avviano per scendere alla città]

Sharpless [ritorna indietro e con accento significativo dice a Pinkerton:]
Giudizio!

[Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano]
[Sharpless scende pel sentiero; Pinkerton che è andato verso il fondo lo saluta di nuovo]

Pinkerton [ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice fra sè:]
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto e in modo onesto.)
[gaiamente a Yakusidé]
Qua, signor Zio.
[mescendogli del Wiskey]
Ah, ah, il bicchiere della staffa.

Yakusidé
Magari due dozzine!

Pinkerton [dandogli la bottiglia]
E allora la caraffa.

Amici (alcuni) (T) [beffando Yakusidé]
Il beone!
Amici (altri) (T)
Il beone!
Amici e Parenti (alcune) (S) [beffando Yakusidé]
Il beone!
Amici e Parenti (altre) (A)
Il beone!
Amici e Parenti (alcuni) (T) [ridendo]
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (S) [ridendo]
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (altri) (T)
Ah, ah, ah!
Amici e Parenti (A) [ridendo]
Ah, ah, ah!

Yakusidé [sentenzioso, senza badare alle beffe]
Bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Amici e Parenti (S) [beffandolo]
Bevi il tuo Saki,
bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Amici e Parenti (T)
Bevi il tuo Saki,
bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Pinkerton [vuol mescere alla madre di Butterfly]
La suocera...

Butterfly [impedisce di versare]
Non beve.

Pinkerton [volgendosi intorno ed offrendo]
Le cugine,
le amiche,... due confetti e un bicchier
di Porto.

Yakusidé [avanzandosi premuroso]
Con piacere!

Amici e Parenti (metà) (S) [scacciano Yakusidé]
Il beone!
Amici e Parenti (l'altra metà) (A)
Il beone!

Goro [a Pinkerton perchè non incoraggi troppo quel beone]
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!
Amici e Parenti (STT)
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!

Pinkerton [al bambino, dandogli molti confetti]
A te marmocchio;
spalanca le tue maniche e insacca,
insacca chicche e pasticci a macca.
[prende un bicchiere e lo alza]
Ip! Ip!

Coro (S) [brindando]
O Kami! o Kami!
Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,
Yakusidé, Coro (T)
O Kami! o Kami!
Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.
La Cugina, La Madre
Beviamo, beviamo!
La Cugina, La Madre, Coro (SA)
O Kami! o Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
[i brindisi sono interotti da strane grida che partono dal sentiero della collina]

Lo Zio Bonzo [dall'interno, lontano]
Cio-cio-san!
[a questo grido tutti i parenti e gli amici allibiscono e si raccolgono impauriti: Butterfly rimane isolata in un angolo]
Cio-cio-san!
Abbominazione!

Butterfly, Coro (ST) [allibiti]
Lo zio Bonzo!

Goro [infastidito dalla venuta del Bonzo]
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
 Bonzo
 Cio-cio-san! Cio-cio-san!
Goro [fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottande]

Bonzo [sempre più vicino]
Cio-cio-san!
[al fondo appare la strana figura del Bonzo, che si fa innanzi furibondo]
Cio-cio-san!

Bonzo [Vista Butterfly, che si è scostata da tutti, il Bonzo stende le mani minacciose verso di lei]
Che hai
tu fatto alla Missione?

Coro e la Cugina (ST)
Rispondi, Cio-cio-san!

Pinkerton [seccato per la scenata del Bonzo]
Che mi strilla quel matto?

Bonzo
Rispondi, che hai tu fatto?

Amici e Parenti (ST) [volgendosi, ansiosi, verso Butterfly]
Rispondi, Cio-cio-san!

Bonzo
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
[urlando]
Ci ha rinnegato tutti!

Coro (SATT) [scandolezzati, con grido acuto, prolungato]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
Rinnegato vi dico,...
il culto antico.

Coro (ST) [gridando]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo [imprecando contro Butterfly, che si copre il volto colle mani: la madre si avanza per difenderla, ma il Bonzo duramente la respinge e si avvicina terribile a Butterfly gridandole sulla faccia:]
Kami sarundasico!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!

Pinkerton [ha perduto la pazienza e si intromette fra il Bonzo e Butterfly]
Ehi, dico: basta, basta!

Bonzo [alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto, poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire]
Venite tutti. Andiamo!
[a Butterfly]
Ci hai rinnegato e noi...

[tutti si ritirano frettolosamente al fondo e stendono le braccia verso Butterfly]

Yakusidé e Bonzo, Coro e Cugina (ST)
Ti rinneghiamo!

Pinkerton [con autorità, ordinando a tutti d'andarsene]
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.

Coro (ST) [grido]
Hou!

[alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente verso il sentiero che scende alla città: la madre tenta di nuovo di andare presso Butterfly, ma viene travolta dagli altri]

Coro (ST) [nell'uscire]
Hou! Cio-cio-san!
[un po' lontani]
Hou! Cio-cio-san!

[Le voci poco a poco si allontanano - Butterfly sta sempre immobile e muta colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton si è recato alla sommità del sentiero per assicurarsi che tutti quei seccatori se ne vanno]

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Kami sarundasico!

Coro (S)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Ti rinneghiamo!

Coro (S) [cupo]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (ST) [cupo]
Ti rinneghiamo!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

[comincia a calare la sera]

Coro (S) [lontano molto]
Hou! Cio-cio-san!

[Butterfly scoppia in pianto infantile - Pinkerton l'ode e va premuroso presso di lei sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta e togliendole con delicatezza le mani dal viso piangente]

Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...

Coro (S) [lontanissimo]
Hou! Cio-cio-san!

Butterfly [turandosi le orecchie, per non udire le grida]
Urlano ancor!

Pinkerton [rincorandola]
Tutta la tua tribù
e i Bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.

Butterfly [sorridendo infantilmente]
Davver?
[comincia a calare la sera]
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
[si china per baciare la mano a Pinkerton]

Pinkerton [dolcemente impedendo]
Che fai?... la man?

Butterfly
M'han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.

Suzuki [internamente]
E Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami,
sarundasico, e Kami.

Pinkerton [sorpreso per tale sordo bisbiglio]
Chi brontola lì fuor?

Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.

[scende sempre più la sera e Pinkerton conduce Butterfly verso la casetta]

Pinkerton
Viene la sera

Butterfly
e l'ombra e la quiete.

Pinkerton
E sei qui sola.

Butterfly
Sola e rinnegata!
Rinnegata... e felice!

Pinkerton [Pinkerton batte tre volte le mani: i servi e Suzuki accorrono subito, e Pinkerton ordina ai servi:]
A voi, chiudete.

[i servi fanno scorrere silenziosamente alcune pareti]

Butterfly [con intensità a Pinkerton]
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...

Pinkerton [ridendo]
E il Bonzo furibondo.
[va a sedersi e prende una sigaretta]

Butterfly [a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordini]
Suzuki, le mie vesti.

[Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta]

Suzuki [inchinandosi a Pinkerton]
Buona notte.

[Pinkerton batte le mani: i servi corrono via]
Butterfly si reca in un angolo al fondo ed aiutata da Suzuki fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca; poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno specchietto si ravvia i capelli: Suzuki esce.

Butterfly
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride e mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
 Pinkerton [guarda Butterfly dondolandosi sulla poltrona]
Con moti di scojattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
 [sorridendo] Ma tal
grazia dispiega,
ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
 [alzandosi, poco a poco s'avvicina a Butterfly]
 Butterfly
E ancor l'irata
voce mi maledice...
Butterfly rinnegata...
Rinnegata... e felice.

Pinkerton [solleva dolcemente Butterfly e si avvia con essa sul terrazzo esterno]
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.

Butterfly [scendendo dal terrazzo: Pinkerton la segue]
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
[avvicinandosi a Butterfly e prendendole la faccia]
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
[Butterfly, con subito movimento si ritrae dalla carezza ardente di Pinkerton]

Butterfly [con reticenza]
Pensavo: se qualcuno mi volesse...
[s'interrompe]

Pinkerton 
Perchè t'interrompi?

Butterfly [con semplicità, riprendendo]
...pensavo: se qualcuno mi volesse
forse lo sposerei per qualche tempo.
Fu allora che il nakodo
le vostre nozze ci propose.
Ma, vi dico in verità,
a tutta prima le propose invano.
Un uomo americano!
Un barbaro! una vespa!
Scusate, non sapevo...

Pinkerton [incoraggiandola a continuare]
Amor mio dolce! E poi?..
Racconta...

Butterfly
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.

[Butterfly ha un moto di spavento e fa atto di turarsi gli orecchi, come se ancora avesse ad udire le urla dei parenti: poi si rassicura e con fiducia si rivolge a Pinkerton]

Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.

[- Notte completa: cielo purissimo e stellato -]

Butterfly [avvicinandosi lentamente a Pinkerton] [teneramente, quasi supplichevole]
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
[prorompe con grande tenerezza]
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...
[a queste parole Butterfly si rattrista e ritira le mani]

Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
[con paurosa espressione]
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
[con strazio] ed in tavola infitta!..

Pinkerton [riprendendo dolcemente le mani a Butterfly e sorridendo]
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
[con entusiasmo e affettuosamente abbracciandola]
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly [abbandonandosi]
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni...
[Butterfly si ritrae, quasi vergognosa d'essersi abbandonata]
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
[indica il cielo stellato]
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly [guardando il cielo, estatica]
Ah! Dolce notte!..

Pinkerton
Vieni, vieni...

Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
 Pinkerton
È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Trema, brilla ogni favilla
Pinkerton
Vien, sei mia!...
Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...
 Pinkerton [con cupido amore]
Via l'angoscia dal tuo cor!
Ti serro palpitante.
Sei mia.
Ah! Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!

Butterfly
Ah! quanti occhi fisi, attenti!
quanti sguardi!
Pinkerton
Guarda: dorme ogni cosa:
Ah! vien! ah! vieni, vieni!
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!
 Butterfly
ride il ciel!
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!

[salgono dal giardino nella casetta]

Cala il sipario.

Fine dell'Atto Iº

Atto Secondo

Interno della casetta di Butterfly

Parte Prima

Si alza il sipario: Le tende sono chiuse lasciando la camera in una semioscurità. Suzuki prega, raggomitolata davanti all'immagine di Budda: suona di quando in quando la campanella delle preghiere. Butterfly sta ritta ed immobile presso un paravento.

Suzuki [pregando]
E Izaghi ed Izanami,
Sarundasico e Kami...
[interrompendosi]
Oh! la mia testa!
[suona la campanella per richiamare l'attenzione degli Dei]
E tu
Ten-Sjoo-daj
[con voce di pianto, guardando Butterfly]
fate che Butterfly
non pianga più, mai più, mai più!

Butterfly [senza muoversi]
Pigri ed obesi
son gli Dei Giapponesi.
L'americano Iddio son persuasa
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
[rimane pensierosa]

[Suzuki si alza, apre le tende e la parete del fondo verso il giardino]

Butterfly [si rivolge a Suzuki]
Suzuki, è lungi la miseria?

[Suzuki va ad un piccolo mobile ed apre un cassetto cercando delle monete]

Suzuki [va presso Butterfly e le mostra poche monete]
Questo
è l'ultimo fondo.

Butterfly
Questo? Oh! Troppe spese!

[Suzuki ripone il danaro nel piccolo mobile e lo chiude]

Suzuki [sospirando]
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.

Butterfly [decisa]
Ma torna.

Suzuki [crollando la testa]
Tornerà!

Butterfly [indispettita, avvicinandosi a Suzuki]
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
[Suzuki tace]
[sempre insistendo]
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volessi ritornar mai più?

Suzuki
Non lo so.

Butterfly [un poco irritata e meravigliata a tanta ignoranza]
Non lo sai?
[ritornando calma e con fiducioso orgoglio]
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa,
la sua sposa che son io. Butterfly.

Suzuki [poco convinta]
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al suo nido.

Butterfly [furibonda, afferrando Suzuki]
Ah! Taci, o t'uccido.
[insistendo nel persuadere Suzuki]
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
O Butterfly
piccina mogliettina,
tornerò colle rose
alla stagion serena
quando fa la nidiata il pettirosso.
[calma e convinta]
Tornerà.

Suzuki [con incredulità]
Speriam.

Butterfly [insistendo]
Dillo con me:
Tornerà.

Suzuki [per compiacerla ripete, ma con dolore]
Tornerà...
[scoppia in pianto]

Butterfly [sorpresa]
Piangi? Perché? perché?
Ah la fede ti manca!
[fiduciosa e sorridente]
Senti.
[fa la scena come se realmente vi assistesse]

Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, e aspetto
gran tempo e non mi pesa,
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia e un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
Piccina mogliettina
olezzo di verbena,
i nomi che mi dava al suo venire.
[a Suzuki]
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura, io con sicura
fede l'aspetto.
[Butterfly e Suzuki si abbracciano commosse]

[Butterfly congeda Suzuki, che esce dall'uscio di sinistra. Butterfly la segue mestamente collo sguardo]

[Nel giardino compaiono Goro e Sharpless - Goro guarda entro la camera, da una finestra scorge Butterfly e dice a Sharpless che lo segue:]
Goro
C'è. Entrate.
[Goro e Sharpless attraversano il giardino]

Sharpless [affacciandosi, bussa discretamente contro la porta di destra]
Chiedo scusa...
[Sharpless scorge Butterfly la quale udendo entrare qualcuno si è mossa]
Madama Butterfly...

Butterfly [senza volgersi, ma correggendo]
Madama Pinkerton.
Prego.
[si volge e riconoscendo il Console batte le mani per allegrezza]
Oh!
[Suzuki entra premurosa e prepara un tavolino coll'occorrente per fumare, dei cuscini e uno sgabello]
[allegramente]
il mio signor Console, signor Console!

Sharpless [sorpreso]
Mi ravvisate?

Butterfly [facendo gli onori di casa]
Ben venuto in casa
americana.

Sharpless
Grazie.

Butterfly
[invita il Console a sedere presso il tavolino: Sharpless si lascia cadere grottescamente su di un cuscino: Butterfly si siede dall'altra parte e sorride maliziosamente dietro il ventaglio vedendo l'imbarazzo del Console; poi con molta grazia gli chiede:]
Avi, antenati
tutti bene?

Sharpless [ringrazia sorridendo]
Ma spero.

Butterfly [fa cenno a Suzuki di preparare la pipa dell'oppio]
Fumate?

Sharpless
Grazie.
[desideroso di spiegare lo scopo per cui è venuto, cava una lettera di tasca]
Ho qui...

Butterfly [interrompendolo, senza accorgersi della lettera]
Signore, io vedo
il cielo azzurro.
[dopo aver tirato una boccata dalla pipa che Suzuki ha preparata, l'offre al Console.]

Sharpless [rifiutando]
Grazie...
[tentando ancora di riprendere il discorso]
Ho...

Butterfly [depone la pipa sul tavolino e assai premurosa dice:]
Preferite
forse le sigarette
[ne offre]
Americane?..

Sharpless [un po' seccato ne prende una]
Ma grazie.
[e tenta continuare il discorso]
Ho da mostrarvi...
[si alza]

Butterfly [porge a Sharpless un fiammifero acceso]
A voi.

Sharpless [accende la sigaretta - ma poi la depone subito e presentando la lettera si siede sullo sgabello]
Mi scrisse
Sir Francis Blummy Pinkerton...

Butterfly [con grande premura]
Davvero!
È in salute?

Sharpless
Perfetta.

Butterfly [alzandosi con grande letizia]
Io son la donna
più lieta del Giappone.
[Suzuki è in faccende per preparare il thè]
Potrei farvi
una domanda?

Sharpless
Certo.

Butterfly [torna a sedere]
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?

Sharpless [stupito]
Come dite?

Butterfly
Sì,...
prima o dopo di qui?

Sharpless
Ma... perchè?...

[Goro che si aggira nel giardino, sale sul terrazzo e ascolta, non visto, quanto dice Butterfly]

Butterfly
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
può darsi che di là
usi nidiar men spesso.
[Goro s'affaccia e fa una risata]
[volgendosi]
Chi ride?
[vedendo Goro]
Oh, c'è il nakodo.
[piano a Sharpless]
Un uom cattivo.

Goro [avanzandosi e inchinandosi ossequioso]
Godo...

Butterfly [a Goro, che s'inchina di nuovo e va ad aiutare Suzuki]
Zitto.
[a Sharpless]
Egli osò... 
[cambiando idea]
No, prima rispondete
alla dimanda mia.

Sharpless [imbarazzato]
Mi rincresce, ma ignoro...
Non ho studiato ornitologia,

Butterfly
orni...

Sharpless
...tologia.

Butterfly
Non lo sapete
insomma.

Sharpless
No.
[ritenta di tornare in argomento]
Dicevamo...

Butterfly [lo interrompe, seguendo la sua idea]
Ah, sì. Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi ora questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...

Goro [intervenendo per giustificarsi e rivolgendosi a Sharpless]
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna. I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.

[al di là della terrazza si vede il Principe Yamadori seguito da due servi che portano fiori]

Butterfly [vede Yamadori e lo indica a Sharpless sorridendo]
Eccolo. Attenti.

Entra pomposamente dalla porta di destra Yamadori, seguito dai due servi: Goro e Suzuki corrono assai premurosamente, e si genuflettono innanzi al Principe - Poi Suzuki prende i fiori e li colloca in alcuni vasi
Yamadori, saluta il Console, poi fa un graziosissimo inchino a Butterfly. I due servi giapponesi, deposti i fiori, con grandi inchini terra a terra e si ritirano nel fondo. Goro, servilissimo, porta uno sgabello a Yamadori, fra Sharpless e Butterfly, ed è dappertutto durante la conversazione. Butterfly, Sharpless e Yamadori siedono

Butterfly [a Yamadori]
Yamadori ancor le pene
dell'amor, non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?

Yamadori [a Sharpless]
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.

Butterfly [con graziosa malizia]
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.

Yamadori
L'ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.

Butterfly
Obbligata.

Yamadori
A voi però
giurerei fede costante.
 Sharpless [sospirando, rimette in tasca la lettera]
(Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco).

Goro [con enfasi indicando Yamadori a Sharpless]
Ville, servi, oro, ad Omara
un palazzo principesco.

Butterfly [con serietà]
Già legata è la mia fede...

Goro e Yamadori [a Sharpless]
Maritata ancor si crede.

Butterfly [alzandosi di scatto]
Non mi credo: sono, sono.

Goro
Ma la legge...

Butterfly
Io non la so.

Goro
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equiparò.

Butterfly
La legge giapponese...
non già del mio paese.

Goro
Quale?

Butterfly
Gli Stati Uniti.

Sharpless [fra sè]
(Oh, l'infelice!)

Butterfly [nervosissima, accalorandosi]
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può.
[a Sharpless]
Vero?

Sharpless [imbarazzato]
Vero... Però...

Butterfly [lo interrompe rivolgendosi a Yamadori ed a Goro, trionfante]
Là un bravo giudice
serio, impettito
dice al marito:
``Lei vuol andarsene?
Sentiam perché?
Sono seccato
del coniugato!''
E il magistrato:
[comicamente]
``Ah, mascalzone,
presto in prigione!''
[per troncare il discorso ordina a Suzuki:]
Suzuki, il thè.

[Butterfly va presso Suzuki che ha già preparato il thè e lo versa nelle tazze]

Yamadori [sottovoce a Sharpless]
Udiste?

Sharpless [sottovoce]
Mi rattrista una sì piena
cecità.

Goro [sottovoce a Sharpless e Yamadori]
Segnalata è già la nave
di Pinkerton.

Yamadori [disperato]
Quand'essa lo riveda...

Sharpless [sottovoce ai due]
Egli non vuol mostrarsi. Io venni appunto
per levarla d'inganno...
[vedendo che Butterfly, seguita da Suzuki, si avvicina per offrirle il thè, tronca il discorso]

Butterfly [offrendo il thè a Sharpless]
Vostra Grazia permette...
[apre il ventaglio e dietro a questo accenna ai due, ridendo]
Che persone moleste!..
[poi offre il thè a Yamadori che rifiuta e s'alza per andarsene]

Yamadori [sospirando]
Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio:
ma spero ancor...

Butterfly
Padrone.

Yamadori [s'avvia per uscire, poi torna indietro presso Butterfly]
Ah! se voleste...

Butterfly
Il guaio è che non voglio...

Yamadori, dopo aver salutato Sharpless, sospirando, se ne va, volgendosi poi colle mani sul cuore, mostrandosi grottesco spasimante. Lo seguono i due servi. Butterfly ride ancora dietro il ventaglio.
Butterfly fa segno a Suzuki di spreparare il thè: Suzuki obbedisce, poi va ad accosciarsi in fondo alla camera.
Goro segue premurosamente Yamadori.
Sharpless assume un fare grave, serio, però con gran rispetto ed una certa commozione invita Butterfly a sedere, e torna a tirar fuori di tasca la lettera.

Sharpless
Ora a noi. Sedete qui,
[mostrando la lettera]
legger con me volete
questa lettera?

Butterfly [prendendo la lettera]
Date.
[baciandola] Sulla bocca,
[mettendola sul cuore] sul cuore...
[a Sharpless, gentilmente]
Siete l'uomo migliore
del mondo.
[rende la lettera e si mette ad ascoltare cola massima attenzione]
Incominciate.

Sharpless [leggendo]
``Amico, cercherai
quel bel fior di fanciulla...''

Butterfly [non può trattenersi e con gioia esclama:]
Dice proprio così?

Sharpless [serio]
Sì, così dice,
ma se ad ogni momento...

Butterfly [rimettendosi tranquilla, torna ad ascoltare]
Taccio, taccio, più nulla.

Sharpless
``Da quel tempo felice,
tre anni son passati.''

Butterfly [interrompe la lettura]
Anche lui li ha contati!...

Sharpless [riprende]
``E forse Butterfly
non mi rammenta più.''

Butterfly [sorpresa molto, volgendosi a Suzuki]
Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
[ripete come scandolezzata le parole della lettera]
``Non mi rammenta più!''
[Suzuki esce per la porta di sinistra]

Sharpless [fra sè]
(Pazienza!)
[seguita a leggere]
``Se mi vuol
bene ancor, se m'aspetta''

Butterfly [prendendo la lettera dalle mani di Sharpless, esclama con viva tenerezza]
Oh le dolci parole!
[baciando la lettera]
Tu, benedetta!

Sharpless [riprende la lettera e seguita a leggerla imperterrito ma con voce tremante per l'emozione]
``A voi mi raccomando
perchè vogliate con circospezione
prepararla...

Butterfly [con affanno, ma lieta]
Ritorna...

Sharpless
al colpo...''

Butterfly [si alza saltando di gioia e battendo le mani]
Quando?
Presto! presto!

Sharpless [sbuffando]
(Benone).
[ripone la lettera]
[fra sè] (Qui troncarla conviene...
[indispettito] Quel diavolo d'un Pinkerton!).
[si alza, poi guarda Butterfly negli occhi serîssimo]
Ebbene,
che fareste Madama Butterfly
s'ei non dovesse ritornar più mai?

[Butterfly immobile, come colpita a morte, china la testa e risponde con sommessione infantile, quasi balbettando:]
Butterfly
Due cose potrei far:
tornar... a divertir
la gente col cantar...
oppur,... meglio, morire,

[Sharpless è vivamente commosso e passeggia agitatissimo; poi torna verso Butterfly, le prende le due mani e con paterna tenerezza le dice:]
Sharpless
Di strapparvi assai mi costa
dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta
di quel ricco Yamadori.

Butterfly [con voce rotta dal pianto e ritirando le mani]
Voi, voi, signor, mi dite questo!... Voi?

Sharpless [imbarazzato]
Santo Dio, come si fa?

Butterfly [batte le mani e Suzuki accorre]
Qui, Suzuki, presto presto,
che Sua Grazia se ne va.

Sharpless [fa per avviarsi ad uscire]
Mi scacciate?

[Butterfly, pentita, corre a Sharpless e singhiozzando lo trattiene]
Butterfly
Ve ne prego,
già l'insistere non vale.
[congeda Suzuki, la quale va nel giardino]

Sharpless [scusandosi]
Fui brutale, non lo nego.

Butterfly [dolorosamente, portandosi la mano al cuore]
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
[Butterfly vacilla, Sharpless fa per sorreggerla ma Butterfly si domina subito]

Butterfly
Niente, niente!...
Ho creduto morir... Ma passa presto
come passan le nuvole sul mare...
[prendendo una risoluzione]
Ah! m'ha scordata?
[Butterfly corre nella stanza di sinistra]

[Butterfly rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto sulla spalla sinistra e lo mostra a Sharpless gloriandosene]

Butterfly
E questo?... e questo?... e questo
egli potrà pure scordare?..
[depone il bambino a terra e lo tiene stretto a sè]

Sharpless [con emozione]
Egli è suo?

Butterfly [indicando mano, mano]
Chi vide mai
a bimbo del Giappon occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?

Sharpless [sempre più commosso]
È palese.
E Pinkerton lo sa?

Butterfly
No. No.
[con passione]
È nato quand'egli stava
in quel suo gran paese.
Ma voi...
[accarezzando il bimbo]
gli scriverete che l'aspetta
un figlio senza pari!
e mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
[mettendo il bimbo a sedere sul cuscino]
[bacia teneramente il bambino]
Sai cos'ebbe cuore
di pensare quel signore?
[indicando Sharpless]
Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la città
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, ballando de' suoi canti al suon,
gridare: Udite, udite
la bellissima canzon
delle ottocentomila
divinità vestite di splendor.
E passerà una fila
di guerrieri coll' Imperator,
[mostrando il bimbo e carezzandolo]
cui dirò: Sommo Duce
ferma i tuoi servi e sosta a riguardar
quest'occhi, ove la luce
dal cielo azzurro onde scendesti appar.
[si accoscia presso il bambino e continua con voce carezzante e lacrimosa]
E allor fermato il piè
[rivolta al bimbo, carezzandogli i capelli]
l'Imperatore d'ogni grazia degno,
forse, forse farà di te
[alzando il bimbo]
il principe più bello del suo regno.
Ah!
[abbraccia stretto il bimbo, poi accosciandosi per terra lo accarezza con moto convulsivo]

Sharpless [non può trattenere le lagrime]
(Quanta pietà!)
[vincendo la propria emozione]
Vien sera. Io scendo al piano.
Mi perdonate?..

[Butterfly si alza in piedi e con atto gentile dà la mano a Sharpless che la stringe con ambo le mani con effusione]

Butterfly [volgendosi al bimbo]
A te, dagli la mano:

Sharpless [prendendo in braccio il bimbo]
I bei capelli biondi!
[lo bacia *]
Caro: come ti chiamano?

Butterfly [al bimbo, con grazia infantile]
Rispondi:
Oggi il mio nome è Dolore. Però
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
Gioia, Gioia mi chiamerò.

Sharpless
Tuo padre lo saprà, te lo prometto.
[mette il bimbo a terra, fa un saluto a Butterfly, ed esce rapidamente dalla porta di destra]

Suzuki [di fuori, gridando]
Vespa! Rospo maledetto!

[Suzuki entra trascinando con violenza Goro che tenta inutilmente di sfuggirle]
[grido acuto di Goro *]

Butterfly [a Suzuki]
Che fu?

Suzuki
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
[lascia Goro]

Goro [protestando] [con voce di paura]
Dicevo... solo...
che là in America
[avvicinandosi al bambino e indicandolo]
quando un figliolo
è nato maledetto
[Butterfly istintivamente si mette innanzi al bambino, come per difenderlo]
trarrà sempre reietto
la vita fra le genti!

Butterfly [grido selvaggio]
[corre presso al reliquario e prende il coltello che sta appeso]

Butterfly [con voce selvaggia]
Ah! tu menti! menti! menti!
Ah! menti!
[afferra Goro, che cade a terra, e minaccia d'ucciderlo - Goro emette grida fortissime, disperate, prolungate]
Dillo ancora e t'uccido!..

Suzuki [intromettendosi; poi, spaventata a tale scena, prende il bambino e lo porta nella stanza a sinistra]
No!

Butterfly [presa da disgusto lo respinge col piede]
Va via!
[Goro fugge]

[Butterfly rimane immobile come impietrita]
[Poi si scuote a poco a poco e va a riporre il coltello]

Butterfly [volgendo commossa il pensiero al suo bambino]
Vedrai, piccolo amor,
mia pena e mio conforto,
mio piccolo amor.
Ah! vedrai
che il tuo vendicator
ci porterà lontano, lontan, nella sua terra,
lontan ci porterà.

[Colpo di cannone *]

Suzuki [entrando affannosamente]
Il cannone del porto!
Una nave da guerra...
[Butterfly e Suzuki corrono verso il terrazzo]

Butterfly
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
[prende sul tavolino un cannocchiale e corre sul terrazzo ad osservare]
[tutta tremante per l'emozione, appunta il cannocchiale verso il porto e dice a Suzuki:]
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO LINCOLN!
[dà il cannocchiale a Suzuki e scenda dal terrazzo in preda a grande esaltazione]
Tutti han mentito!
tutti!.. tutti!.. sol io
lo sapevo sol io che l'amo.
[a Suzuki]
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? È giunto! è giunto! è giunto!
proprio nel punto
che ognun diceva: piangi e dispera.
Trionfa il mio amor!
il mio amor;
la mia fè trionfa intera:
Ei torna e m'ama!
[giubilante, corre sul terrazzo]
[a Suzuki che l'ha seguita sul terrazzo:]
Scuoti quella fronda
di ciliegio
e m'innonda di fior.
Io vo' tuffar nella pioggia odorosa
[singhiozzando per tenerezza]
l'arsa fronte.

Suzuki [calmandola]
Signora,
quetatevi... quel pianto...

Butterfly [ritorna, con Suzuki, nella stanza]
No: rido, rido!.. Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?

Suzuki
Di più.

Butterfly [rimane pensierosa]
Certo di più.
Due ore forse.
[aggirandosi per la stanza]
Tutto tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
[a Suzuki, ridestandosi]
Sfronda tutto il giardin come fa il vento.
[Suzuki s'avvia per andare in giardino]
[a Suzuki, che si arresta]
E accenderem mille lanterne almeno
e forse più di mille...
[vedendo che Suzuki tace, riflette e dice:]
No?... Siam povere?...
Cento...
Dieci... Il conto qual sia
[con intensità]
la maggior fiamma è nell'anima mia...

[Butterfly accenna a Suzuki di andare nel giardino]
[Suzuki si avvia - giunta sul terrazzo si rivolge a Butterfly]

Suzuki [dal terrazzo]
Tutti i fior?...

Butterfly [a Suzuki, gaiamente]
Tutti i fior, tutti...
tutti. Pesco, vïola, gelsomin,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.

Suzuki [sempre sul terrazzo]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[scende nel giardino]

Butterfly
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.

Suzuki [dal giardino]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[appare sul terrazzo con un fascio di fiori che sporge a Butterfly]
A voi signora.

Butterfly [prendendo i fiori dalle mani di Suzuki]
Cogline ancora.

[Butterfly sparge i fiori nella stanza, mentre Suzuki scende ancora nel giardino]

Suzuki [dal giardino]
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.

Butterfly
Giunse l'atteso, nulla più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà.

Suzuki [appare nuovamente sul terrazzo colle mani piene di fiori]
Spoglio è l'orto.

Butterfly
Spoglio è l'orto?
Vien, m'aiuta.

Suzuki
Rose al varco
della soglia.
[Butterfly e Suzuki sporgono fiori ovunque]
Butterfly
Tutta la primavera
Suzuki
Tutta la primavera
Butterfly
voglio che olezzi qui.
Suzuki
voglio che olezzi qui.

Butterfly
Seminiamo intorno april,
Suzuki
Seminiamo intorno april.
Butterfly
seminiamo april.

Butterfly [gettando fiori]
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui...
 Suzuki
Tutta la primavera, tutta, tutta.
Gigli?.. viole?..
Butterfly
intorno, intorno spandi.

Suzuki
Seminiamo intorno april.

Butterfly
Seminiamo intorno april.
Il suo sedil s'inghirlandi,
di convolvi s'inghirlandi;
gigli e viole intorno spandi,
seminiamo intorno april.
 Suzuki
Gigli, rose spandi,
tutta la primavera,
spandi gigli, viole,
seminiamo intorno april!

Butterfly, Suzuki [gettando fiori mentre colla persona seguono il ritmo con un blando ondeggiare di danza]
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!

[Butterfly e Suzuki portano il necessario per la toeletta]

Butterfly [a Suzuki]
Or vienmi ad adornar.
[Comincia il tramonto] No! pria portami il bimbo.
[Suzuki va nella stanza a sinistra e porta il bambino che fa sedere vicino a Butterfly, mentre questa si guarda in un piccolo specchio a mano e dice tristamente:]
Non son più quella!...
Troppi sospiri la bocca mandò,
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
[gettandosi a terra e poggiando la testa siu piedi di Suzuki] [con intensità]
Suzuki, fammi bella, fammi bella,
[alza la testa e guarda in faccia a Suzuki]
fammi bella!
[piangendo forte]

Suzuki [accarezzando la testa di Butterfly, per calmarla]
Gioia, riposo accrescono beltà.

Butterfly [pensierosa]
Chissà! chissà!
[alzandosi, ritorna alla toeletta]
chissà! chissà!
[a Suzuki]
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
[prende un pennello e mette del rosso sulle guancie del suo bimbo]
ed anche a te piccino
perché la veglia non ti faccia vôte
per pallore le gote.

Suzuki [invitandola a stare tranquilla]
Non vi movete che v'ho a ravviare i capelli.

Butterfly [seguendo una sua idea]
Che ne diranno
ora i parenti!
Che ne dirà lo zio
Bonzo?

Suzuki [a Butterfly, che non sta ferma]
Ferma...

Butterfly
Qual cicalìo
faranno in coro...

Suzuki
Non vi movete...

Butterfly
Qual cicalìo
faranno in coro
le comari con Goro.

Suzuki [a Butterfly]
Ferma.
[continua la toeletta di Butterfly. Butterfly dà un po' di cipria al bimbo e poi scherzosamente anche a Suzuki, che si ritrae sorridendo]

Butterfly [ritornanndo alla sua idea di prima, e sorridendo di compiacenza]
Che ne diranno!..
E lo zio Bonzo?..
[con una punta di stizza]
già del mio danno
tutti contenti!..
[sorridente]
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
beffati,
spennati
gli ingrati!

Suzuki [ha terminato la toeletta]
È fatto.

Butterfly [a Suzuki]
L'obi che vestii da sposa.
[Suzuki va ad un cassettone e vi cerca l'obi e la veste bianca]
[al bimbo, prendendolo in grembo e cullandolo]
Cara faccia pensosa!
``È Roje un bimbo biondo,
[canticchiando]
la, la, la, la, la, la, la;
[voce naturale]
simile a sole dopo la tempesta;
l'azzurro occhio profondo...''

Suzuki [torna con due vesti: ne dà una coll'obi a Butterfly che depone il bambino]
Ecco l'obi nuzial...

Butterfly
Qua ch'io lo vesta.
[mentre Butterfly indossa la veste, Suzuki mette l'altra al bambino, avvolgendolo quasi tutto nelle pieghe ampie e leggiere]
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo dì.
[a Suzuki, che ha finito d'abbigliare il bambino]
E un papavero rosso
nei capelli...
[Suzuki punta il fiore nei capelli di Butterfly, che se ne compiace]
Così.
[con grazia infantile fa cenno a Suzuki di chiudere lo shosi]
Nello shosi or farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
[Suzuki chiude lo shosi nel fondo]

[scende sempre piu la notte]
[Butterfly conduce il bambino presso lo 
shosi]

Butterfly fa tre fori nello shosi: uno alto per sè, uno più basso per Suzuki ed il terzo ancor più basso pel bimbo, che fa sedere su di un cuscino, accennandogli di guardare attento fuori del foro preparatogli. Suzuki si accoscia e spia essa pure all'esterno: Butterfly si pone innanzi al foro più alto e spiando da esso rimane immobile, rigida come una statua; il bimbo, che sta fra la madre e Suzuki, guarda fuori curiosamente.

[È notte; i raggi lunari illuminano dall'esterno lo shosi]

Coro (ST) [interno, lontano; a bocca chiusa]

[Il bimbo si addormenta, rovesciandosi all'indietro, disteso sul cuscino e Suzuki si addormenta pure, rimanendo accosciata: solo Butterfly rimane sempre ritta ed immobile]

CALA LENTAMENTE IL SIPARIO

Fine dell'Atto IIº Parte 1ª

Atto Secondo

Parte Seconda

Marinai (T1) [dalla baia, lontanissimi]
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
Oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
[Rumori di catene, di àncore e di manovre marinaresche]

[si alza il sipario]
[Butterfly, sempre immobile, spia al di fuori: il bimbo, rovesciato sul cuscino, dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona]
[comincia l'alba]
[l'alba sorge rosea]
[spunta l'aurora]
[Al di fuori risplende il sole]
[Butterfly finalmente si scuote, batte sulla spalla a Suzuki, che sussultando si risveglia e si alza, mentre Butterfly si volge verso il bambino e con premurosa cura lo solleva]

Suzuki [svegliandosi di soprassalto]
Gia l'alba!...
[si alza]
[va verso Butterfly e le batte sulla spalla]
Ciociosan...

Butterfly [si scuote e fidente dice:]
Verrà... verrà... col pieno sole.

[Butterfly vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi al piano superiore]

Suzuki
Salite a riposare, affranta siete...
al suo venire... vi chiamerò.

Butterfly [salendo la scaletta]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
Bimbo mio dormi!

Suzuki [mestamente, crollando la testa]
Povera Butterfly...

Butterfly [entra nella camera superiore] [voce un poco lontana]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
[voce più lontana]
Tu sei con Dio
ed io col mio dolor.
[perdendosi]

Suzuki [si inginocchia innanzi al simulacro di Budda]
Povera Butterfly!
[si alza e va ad aprire lo shosi]
[Si batte lievemente all'uscio d'ingresso * * *]
Chi sia?...
[si batte più forte * * * *]
[va ad aprire]
[grida, per la grande sorpresa]
Oh!...

Sharpless [sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio]
Stz!

Pinkerton [raccomanda a Suzuki di tacere]
Zitta! zitta!

[Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi]

Sharpless
Zitta! zitta!

Pinkerton [premuorsamente a Suzuki]
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless [a Pinkerton]
Ve lo dissi?!...

Suzuki [per andare]
La chiamo...

Pinkerton [fermando Suzuki]
No: non ancor.

Suzuki [indicando la stanza fiorita]
Lo vedete, ier sera,
la stanza volle sparger di fiori.

Sharpless [commosso]
Ve lo dissi?...

Pinkerton [turbato]
Che pena!

Suzuki [sente rumore nel giardino, va a guardare fuori dallo shosi ed esclama con meraviglia:]
Chi c'è là fuori
nel giardino?...
Una donna!!..

Pinkerton [va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce]
Zitta!

Suzuki [agitata]
Chi è? chi è?

Sharpless [a Pinkerton]
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki [sgomenta]
Chi è? chi è?

Pinkerton [imbarazzato]
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless [con forza repressa ma deliberatamente]
È sua moglie!

Suzuki [sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra]
Anime sante degli avi! Alla piccina
s'è spento il sol,
s'è spento il sol!

Sharpless [calma Suzuki e la solleva da terra]
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.

Suzuki [desolata]
Che giova? che giova?

Sharpless [prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva]
Io so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
Pinkerton
Oh! l'amara fragranza
di questi fior,
velenosa al cor mi va.
 Sharpless
La pietosa
che entrar non osa
materna cura
del bimbo avrà
 Suzuki
Oh me trista!
E volete ch'io chieda
ad una madre...
 Pinkerton
Immutata è la stanza
dei nostri amor...
Sharpless
Suvvia,
parla,
suvvia,
[Pinkerton va verso il simulacro di Budda]
parla con quella pia
e conducila qui... s'anche la veda
Butterfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui,
conducila qui.
 Pinkerton  Ma un gel di morte vi sta.
 [vede il proprio ritratto]
Il mio ritratto...
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati e noverati
n'ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!
 Suzuki
e volete ch'io chieda
ad una madre...
Oh! me trista!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
[spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton]
Sharpless
Vien, Suzuki, vien!
Pinkerton [vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:]
Non posso rimaner;
Suzuki [andandosene]
Oh! me trista!
Pinkerton
Sharpless, v'aspetto
per via...

Sharpless
Non ve l'avevo detto?

Pinkerton [dando a Sharpless dei denari]
Datele voi qualche soccorso...
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.

Sharpless
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
``badate!.. Ella ci crede''
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbî, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor...

Pinkerton
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio e sento
che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!

Sharpless
Andate: il triste vero
da sola apprenderà.

Pinkerton [dolcemente con rimpianto]
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor...
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò.

Sharpless
Ma or quel cor sincero
pressago è già...
Pinkerton
Addio fiorito asil...
Sharpless
Vel dissi... vi ricorda?...
e fui profeta allor.
Pinkerton
Non reggo al tuo squallor,
ah! non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo, son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
Sharpless
Andate, il triste vero
apprenderà.  Pinkerton
ah! son vil ah! son vil!...
[strette le mani al Console, esce rapidamente dalla porta a destra: Sharpless crolla tristamente il capo]

[Kate e Suzuki vengono dal giardino]

Kate [con dolcezza a Suzuki]
Glielo dirai?

Suzuki [a testa bassa risponde senza scomporsi dalla sua rigidezza]
Prometto.

Kate
E le darai consiglio
d'affidarmi?...

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly [voce lontana dalla camera superiore, chiamando]
Suzuki!
[più vicina] Suzuki!
Dove sei?
Suzuki!
[appare in cima alla scaletta]

Suzuki
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
[Butterfly comincia a scendere]
No...
[si precipita verso la scaletta per impedire a Butterfly di scendere]
no... no... no... no... non scendete...
[Butterfly discende precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano tratteneria]
[gridando] no... no... no...

Butterfly [aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante]
È qui,... è qui... dove è nascosto?
è qui,... è qui...
[scorgendo Sharpless]
Ecco il Console...
[sgomenta, cercando Pinkerton]
e... dove?... dove?...
[Butterfly, dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno]
Non c'è!..
[vede Kate: la guarda fissamente]
[a Kate] Chi siete?
Perchè veniste?
Niuno parla!...
Perché piangete?
[teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa]
No: non ditemi nulla... nulla... forse potrei
cader morta sull'attimo...
[con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki]
Tu Suzuki che sei
tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene
un Sì, un No, di' piano... Vive?

Suzuki
Sì.

Butterfly [come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita]
Ma non viene
più. Te l'han detto!...
[Suzuki tace]
[irritata al silenzio di Suzuki]
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly [con freddezza]
Ma è giunto ieri?

Suzuki
Sì.

[Butterfly, che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata]

Butterfly
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! tanta paura!

Kate [con semplicità]
Son la causa innocente
d'ogni vostra sciagura.
Perdonatemi.
[fa per avvicinarsi a Butterfly, ma questa le fa cenno di starle lontano]

Butterfly
Non mi toccate.
[con voce calma]
Quanto
tempo è che v'ha sposata... voi?

Kate
Un anno.
[peritosa] E non mi lascierete far nulla pel bambino?
[Butterfly tace]
Lo terrei con cura affetuosa...
[impressionata dal silenzio di Butterfly, insiste commossa]
È triste cosa, triste cosa,
ma fatelo pel suo meglio.
[rimane immobile]

Butterfly
Chissà!
Tutto è compiuto ormai!

Kate [insinuante]
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
[con passione]
Siatelo sempre,
non v'attristate per me.
Mi piacerebbe pur che gli diceste
che pace io troverò.

Kate [porgendole la mano]
La man,... la man, me la dareste?

Butterfly [energica, ma gentile]
Vi prego, questo... no...
Andate adesso.

Kate [andando verso Sharpless]
Povera piccina!

Sharpless [assai commosso]
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly [che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole]
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
[con intenzione, ma con grande semplicità]
Fra mezz'ora salite la collina.

[Suzuki accompagna Kate che esce dalla porta di destra, poi sale al piano superiore]
[Sharpless s'avvicina a Butterfly per darle i danari di Pinkerton]

Sharpless [interrompendosi per la commozione]
L'amico mio... mi diede...
per voi... non so spiegarmi...
[quasi piangendo] Egli provede...

Butterfly [interrompendolo]
Non piangete, signore, io sono avvezza
ad ogni peggior cosa. E poi riposa
pur tanto la certezza,
la speranza ed il sogno,
quelli no, quelli no, non dan pace,...
quelli no, non dan pace.
[Suzuki rientra dalla porta di sinistra e rimane in disparte ad osservare]
Or se vi piace...
[cercando dare i danari a Sharpless]
rendete...

Sharpless [rifiutandoli]
Oh no.

Butterfly
Non me ne fa bisogno.

Sharpless [cercando persuaderla con scherzoso rimprovero]
Come è caparbia quella testolina!

Butterfly [rendendo i danari]
Lo voglio.

Sharpless [riprendendoli]
Obbedirò.
Si può rivedervi?

Butterfly
Si può:
[con intenzione, ma tristamente]
fra mezz'ora salite la collina.
[Sharpless all'udir ripetere queste parole è preso da triste presentimento, saluta Butterfly ed esce frettoloso da destra]

[Butterfly si regge a stento - Suzuki s'affretta a sorreggererla conducendola nel mezzo della scena]

Suzuki [mettendo una mano sul cuore a Butterfly]
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

[Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:]
Butterfly
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
Chiudi.

[Suzuki va a chiudere porte e tende, in modo che poi la camera rimane quasi in completa oscurità]

[Suzuki ritorna verso Butterfly]

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly
Lascialo giuocar, lascialo giuocar.
Va a fargli compagnia.

Suzuki [rifiutandosi]
Non vi voglio lasciar.
No! no! no! no!
[si getta ai piedi di Butterfly, piangendo]

Butterfly [accarezzando la testa di Suzuki]
Ieri m'hai detto una savia parola:
che il buon riposo accresce la beltà.

Suzuki
Vero.

Butterfly
Lasciami sola
e la tua Butterfly riposerà.
[Suzuki rifiuta ancora d'andarsene]
Sai la canzone?
``Varcò le chiuse porte,
prese il posto di tutto, se n'andò
e nulla vi lasciò,
nulla, nulla, fuor che la morte.''

Suzuki [piangendo]
Resto con voi.

Butterfly [risolutamente, battendo forte le mani]
Va, va. Te lo comando.
[fa alzare Suzuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra]

[si sentono i singhiozzi di Suzuki]
[Butterfly accende il lume davanti al Budda]
[s'inchina]

Butterfly rimane immobile assorta in doloroso pensioro - ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo.
Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento - poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.
Butterfly ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle due mani per la punta e per l'impugnatura.

Butterfly [legge a voce bassa le parole che vi sono incise]
Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.

[si punta il coltello lateralmente alla gola]

[s'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello - si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo]

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
piccolo Iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
[prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè]
Non saperlo mai
per te, pei tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda ai dì maturi,
il materno abbandono.
[con esaltazione]
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te'n resti una traccia,
guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
[con voce fioca]
Va. Gioca, gioca.

Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.

Si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.
Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino.

Pinkerton [interno] [gridando]
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

La porta di destra è violentemente aperta - Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.

SIPARIO RAPIDO


Madam Butterfly

A Japanese tragedy

Founded on the book by John L. Long and the drama by David Belasco

Italian libretto by L. Illica and G. Giacosa
English version by R. H. Elkin
music by Giacomo Puccini

N. B. Dallo spartito  G. Ricordi & Co., © 1906

CHARACTERS 

MADAM BUTTERFLY (Cho-Cho-San)

Soprano

SUZUKI (Cho-Cho-San's Servant)

Mezzo-Soprano

KATE PINKERTON

Mezzo-Soprano

B. F. PINKERTON (Lieutenant in the United States Navy)

Tenor

SHARPLESS (United States Consul at Nagasaki)

Baritone

GORO (a Marriage Broker)

Tenor

PRINCE YAMADORI

Baritone

THE BONZE (Cho-Cho-San's Uncle)

Bass

YAKUSIDÉ

Baritone

THE IMPERIAL COMMISSIONER

Bass

THE OFFICIAL REGISTRAR

Baritone*

CHO-CHO-SAN'S MOTHER

Mezzo-Soprano*

THE AUNT

Mezzo-Soprano*

THE COUSIN

Soprano*

TROUBLE (Cho-Cho-San's Child)

*Members of the Chorus 


Cho-Cho-San's Relations and Friends — Servants. 

AT NAGASAKI. – PRESENT DAY

Act I

A Japanese house, terrace and garden.
Below, in the background, the bay, the harbour and the town of Nagasaki.

The curtain rises.
[From the room at the back of the little house, Goro, with much bowing and scrapin, leads in Pinkerton, and with much ostentation but still obsequiously, draws his attention to the details of the structure. Goro makes a partition slide out at the back, and explains its use to Pinkerton]
[The come forward a little on the terrace]

Pinkerton [surprised at all he has seen, says to Goro:]
E soffitto... e pareti...

Goro [enjoying Pinkerton's surprise]
Vanno e vengono a prova
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

Pinkerton [looking around]
Il nido nuzïal
dov'è?

Goro [pointing in two directions]
Qui, o là... secondo...

Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?

Goro [showing the terrace]
Ecco!

Pinkerton [amazed]
All'aperto?...

Goro [makes the partition slide out towards the terrace]
Un fianco scorre...

Pinkerton [whilst Goro is making the partitions slide out]
Capisco!... capisco!... Un altro...

Goro
Scivola!

Pinkerton
E la dimora frivola...

Goro [protesting]
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
[invites Pinkerton to go down into the garden]

Pinkerton
È una casa a soffietto.

[Goro claps his hands loudly three times]
[enter two men and a woman who humbly and slowly go down on their knees before Pinkerton]

Goro [in rather nasal tones, pointing to them]
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
[fulsomely] fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor. Son confusi
del grande onore.

Pinkerton [impatiently]
I nomi?

Goro [pointing to Suzuki]
Miss Nuvola leggiera.
[pointing to one servant] Raggio di sol nascente.
[pointing to the other servant] Esala aromi.

Pinkerton
Nomi di scherno o scherzo.
Io li chiamerò: musi!
[pointing to them one by one]
Muso primo, secondo, e muso terzo.

Suzuki [still on her knees, but grown bolder, raises her head]
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso. Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[Pinkerton is bored, and his attention wanders]

Goro [perceiving that Pinkerton begins to be bored at Suzuki's loquacity, claps his hands thrice]
[The three rise and quickly disappear into the house]

Pinkerton
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
[to Goro who has gone to the back to look out]
Che guardi?

Goro
Se non giunge ancor la sposa.

Pinkerton
Tutto è pronto?

Goro
Ogni cosa.
[thanks with a deep bow]

Pinkerton
Gran perla di sensale!

Goro
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro Console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.

Pinkerton
E son molti i parenti?

Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fra gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
[with obsequious presumption]
Vostra Grazia e la bella Butterfly.

Pinkerton
Gran perla di sensale!
[Goro thanks him with a deep bow]

Sharpless [from within, rather far off]
E suda e arrampica!
sbuffa, inciampica!

Goro [who has run to the background, announces:]
Il Consol sale.
[bows low before the Consul]

Sharpless [enters, quite out of breath]
Ah!... quei ciottoli
mi hanno sfiaccato!

Pinkerton [goes to meet the Consul: they shake hands]
Bene arrivato.

Goro [to the Consul]
Bene arrivato.

Sharpless
Ouff!

Pinkerton
Presto Goro
qualche ristoro.
[Goro hurries into the house]

Sharpless [panting and looking around]
Alto.

Pinkerton [Pointing to the view]
Ma bello!

Sharpless [looking at the sea and the town below]
Nagasaki, il mare,
il porto...

Pinkerton [pointing to the house]
e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
[Goro comes bustling out of the house, followed by the two servants. They bring glasses, bottles and two wicker lounges: they place the glasses and bottles on a small table, and return to the house]

Sharpless
Vostra?

Pinkerton
La comperai
per novecentonovantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese
elastici del par, case e contratti.

Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.

Pinkerton
Certo.
[invites Sharpless to be seated]

Pinkerton [frankly]
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando rischi.
Affonda l'áncora alla ventura...
[breaking off to offer Sharpless a drink]
Milk-Punch, o Wisky?
[resuming]
Affonda l'áncora alla ventura
finchè una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga,...

Sharpless
È un facile vangelo...

Pinkerton [continuing]
d'ogni bella gli amor.

Sharpless
è un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.

Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

Sharpless
È un facile vangelo.

Pinkerton
``America for ever!''

Sharpless
``America for ever!''

Sharpless
Ed è bella
la sposa?

[Goro, who has overheard, approaches the terrace eagerly and officiously]

Goro
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
[to the Consul] Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.

[The Consul laughingly declines]

Pinkerton [very impatiently]
Va, conducila Goro.
[Goro runs to the back and disappears down the hill]

Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?

Pinkerton
Non so!... non so! Dipende
[rises impatiently, Sharpless rises also]
dal grado di cottura!
Amore o grillo,
dir non saprei. Certo costei
m'ha coll'ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito moto si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa,
che di rincorrerla furor m'assale
se pure infrangerne dovessi l'ale.

Sharpless [seriously and kindly]
Ier l'altro, il Consolato
sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.

Pinkerton
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
Sharpless
Sarebbe gran peccato...
Pinkerton
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzare ai dolci voli dell'amor!
 Sharpless
Quella divina
mite vocina
non dovrebbe dar note di dolor!

Pinkerton [offers him more to drink]
Wisky?

Sharpless
Un'altro bicchiere.
[Pinkerton mixes Sharpless some whisky, and also fills up his own glass]

Sharpless [raises his glass]
Bevo alla vostra famiglia lontana.

Pinkerton [also raises his glass]
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze a una vera sposa... americana.

Goro [reappears, running breathlessly up the hill]
Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
 [pointing toward the path]
Già del femmmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusìo.
 Butterfly's Girl Friends (SA) [behind the scenes, far off]
Ah! ah! ah!

[Pinkerton and Sharpless retire to the back of the garden, and look out at the path on the hillside]

Girl Friends (SA)
Ah! ah! ah! ah!
ah! Quanto cielo! quanto mar!
[still within] Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly [within]
Ancora un passo or via.
Girl Friends (SA)
Come sei tarda!
Butterfly
Aspetta.
Girl Friends (SA)
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
Butterfly [serenely]
Spira sul mare e sulla
terra
Girl Friends (SA)
Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly
un primaveril soffio giocondo.
 Sharpless
O allegro cinguettar di gioventù!
Butterfly
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
d'amor venni alle soglie
 Girl Friends (SA)
Quanti fior! quanto mar!
Quanto cielo! quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica,
Butterfly
ove s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
 Girl Friends (S)
ma pria
di varcar la soglia che t'attira
volgiti e mira,
 Girl Friends (AA)
volgiti e mira
le cose che ti son care,
Girl Friends (SAA)
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!
Butterfly
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor!
Girl Friends (S)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care!
 Girl Friends (A)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro, dolce amica, e mira!
[Butterfly and her girl friends appear on the stage. They all carry large bright-colored sunshades open]

Butterfly [to her friends]
Siam giunte.
[sees the three men standing together and recognizes Pinkerton. She quickly closes her sunshade and at once introduces him to her friends]
F. B. Pinkerton. Giù. [goes down on her knees]

Girl Friends (SA) [close their sunshades and go down on their knees]
Giù.

[They all rise and ceremoniously approach Pinkerton]

Butterfly
Gran ventura.

Girl Friends (S) [curtseying]
Riverenza.

Pinkerton [smiling]
È un po' dura
la scalata?

Butterfly [measuredly]
A una sposa
costumata
più penosa
è l'impazienza...

Pinkerton [rather sarcastically, but not unkindly]
Molto raro
complimento!

Butterfly [ingenuously]
Dei più belli
ancor ne so.

Pinkerton
Dei gioielli!

Butterfly [anxious to show off her stock of compliments]
Se vi è caro
sul momento...

Pinkerton
Grazie... no.

Sharpless [after scanning the group of maidens with curiosity, approaches Butterfly, who listens to him attentively]
Miss Butterfly Bel nome, vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?

Butterfly
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
[to her friends] Verità?

Girl Friends (S) [assenting with alacrity]
Verità!

Butterfly [quite simply]
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le quercie più robuste... e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
[to her friends] Vero?

Girl Friends (S) [corroborating her]
Vero!

Butterfly
Non lo nascondo,
nè m'adonto.
[noticing that Sharpless smiles]
Ridete? Perché?... Cose del mondo.

Pinkerton [has listened with interest and turns to Sharpless]
(Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma...)

Sharpless [he also is interested in Butterfly's prattle, and continues to question her]
E ci avete sorelle?

Butterfly
Non signore. Ho la mamma.

Goro [importantly]
Una nobile dama.

Butterfly
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.

Sharpless
E vostro padre?

Butterfly [stops short in surprise, then answers very shortly]
Morto.

The friends hang their heads. Goro is embarassed. They all fans themselves nervously.

Butterfly [to break the painful silence, Butterfly turns to Pinkerton]
Ma ho degli altri parenti:
uno zio Bonzo.

Pinkerton [with exaggerated surprise]
Senti!

Girl Friends (S)
Un mostro di sapienza.

Goro
Un fiume d'eloquenza!

Pinkerton
Grazia, grazia, mio Dio!

Butterfly
Ci ho ancora un'altro zio!
Ma quello...

Girl Friends (S)
Gran corbello!

Butterfly [Kind-heartedly trying to hush them up]
Ha un po' la testa a zonzo.

Girl Friends (S)
Perpetuo tavernaio.

Pinkerton
Capisco, un Bonzo e un gonzo.
I due mi fanno il paio.

Butterfly [mortified]
Ve ne rincresce?

Pinkerton
Ohibò!
Per quel che me ne fo!

[while Pinkerton is speaking with Butterfly, Goro leads Sharpless up to the friends and cerimoniously introduces some of them to the Consul.]

Sharpless [returning to Butterfly]
Quant' anni avete?

Butterfly [with almost childish coquetry]
Indovinate.

Sharpless
Dieci.

Butterfly
Crescete.

Sharpless
Venti.

Butterfly
Calate.
Quindici netti, netti;
[slyly]
sono vecchia diggià.

Sharpless
Quindici anni!

Pinkerton
Quindici anni!

Sharpless
L'età
dei giuochi...

Pinkerton
e dei confetti.

Pinkerton [To Goro, who claps his hands, summoning the three servants, who come running out from the house]
Qua i tre musi. Servite
ragni e mosche candite.
[Goro gives them the orders which he in his turn takes from Pinkerton]
Nidi al giulebbe e quale
è licor più indigesto
e più nauseabonda leccornìa
della Nipponerìa.
[Goro signs to the servants to hurry into the house and to bring out everything]

[Having received fresh orders from Pinkerton, Goro is jsut going into the house himself, when he perceives some more people climbing the hill; he goes to look, then runs to announce the new arrivals to Pinkerton and Sharpless]

Goro [announces importantly]
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro, i congiunti.

Pinkerton
Fate presto.
[Goro runs into the house]

From the path in the background Butterfly's relations are seen climbing the hill and passing along: Butterfly and her friends go to meet them: deep bows and kowtowing: the relatiosn stare curiously at the two Americans. Pinkerton has taken Sharpless by the arm, and leading him to one side, laughingly makes him look at the quaint group of relations.
The Imperial Commissioner and the official Registrar remain in the background.

Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata,

Relations and friends (4 only) (S) [to Butterfly]
Dov'è?
Relations and friends (4 only) (TT) [to Butterfly]
Dov'è?

Butterfly, Relations and friends (4 others) (AA) [pointing to Pinkerton]
Eccolo là!

A Cousin
Bello non è.
 Relations and friends (4 only) (TT)
Bello non è.
in verità,
Bello non è.
 Pinkerton
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
 Butterfly [offended]
Bello è così che non si può...
sognar di più.
 Relations and friends (4 only) (SS)
Mi pare un re!
 (2 only)
Vale un Perù.
 Relations and friends (4 others) (AA)
Vale un Perù.
 (2 others)
Mi pare un re!
 The Mother [with deep admiration]
 Mi pare un re!

Cousin [to Butterfly]
Goro l'offrì
pur anco a me.
 Butterfly [contemptuously, to her Cousin]
Si,.. giusto tu!
 Pinkerton [pointing to Yakuside]
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.

Relations and friends (3 only & 3 only) (ST) [to the Cousin]
Ecco, perché
prescelta fu,
vuol far con te
la soprappiù
 Relations and friends (3 others) (AT)
La sua beltà
già disfiorì.
 Relations and friends (3 others) (T) [pitying Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì.
Relations and friends (3 only & 3 only) (ST)
Divorzierà.
Cousin, Relations and friends (3 others) (A)
Spero di sì.
Relations and friends (3 only & 3 others) (T)
Spero di sì.
Relations and friends (3 only & 3 others) (SA)
La sua beltà
già disfiorì.

Goro [annoyed at the idle chatter, goes from one to another, entreating them to lower their voices]
Per carità
tacete un po'.

Uncle Yakusidé [staring at the servants who are bringing wines and liquors]
Vino ce n'è?

The Mother [leering, trying to keep out of sight]the Aunt 
Guardiamo un po'.

 Relations and friends (4 special ones) (S) [with satisfaction, to Yakusidé]
Ne vidi già
color di thè,
color di thè
e chermisì!
 Relations and friends (4 others) (AA) [looking pityingly at Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì,
già disfiorì.
Divorzierà.
The Mother, the Aunt, Relations and friends (tutti) (SSA) [falsetto]
Ah! hu!
Relations and friends (T) [in a nasal tone]
Ah! hu!
The Mother, the Aunt, Relations and friends (SA)
ah! hu!
The Mother
Mi pare un re!
in verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 Cousin [to Butterfly]
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
Bello non è in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Relations and friends (S)
Bello non è, in verità, bello non è!
bello non è, in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Relations and friends (A)
Bello è così che non si può sognar di più!
Mi pare un re! Vale un Perù!
In verità è così bel che pare un re,
in verità mi par un re, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Uncle Yakusidé
Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
Vino ce n'è? Vediamo un po'!
 Relations and friends (T)
Bello non è, in verità, bello non è.
Goro l'offrì pur anco a te,
ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
La sua beltà già disfiorì, già disfiorì.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 The Aunt
Vale un Perù.
In verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 Butterfly [to the Cousin]
Sì... giusto tu!

Goro [tries again to stop their chatter, then he signs them to be silent]
Per carità
tacete un po'...
Sch! sch! sch!

Sharpless [to Pinkerton, aside]
O amico fortunato!

[at signs from Goro the relations and guest crowd together in a bunch, but still chattering excitedly]

 Relations and friends and the Cousin (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Relations and friends and the Mother (A)
Egli è bel, mi pare un re!
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore!
 Sharpless
O fortunato Pinkerton,
[meanwhile Goro has made the servants bring out some small tables on which are placed various cakes, sweetmeats, wines, liquors, and tea sets.]
Relations and friends and the Cousin (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Relations and friends and the Mother (A)
Egli è bel, mi par un re!
 Pinkerton
L'esotico suo odore
 Sharpless
che in sorte v'è toccato
Relations and friends and the Cousin (S)
Ma risposi non lo vo'!
 Relations and friends and the Mother (A)
Non avrei risposto no!
 Pinkerton
m'ha il cervello sconvolto.
 Sharpless
un fior pur or sbocciato!
[They then place on one side some cushions and a table, with writing materials,]
Relations and friends and the Cousin (S)
e risposi no!
 Relations and friends and the Mother (A)
non direi mai no!
Sharpless
Non più bella e d'assai
 fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
 Relations and Friends (S)
Senza tanto ricercar
io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!
 Relations and Friends (A)
No, mia cara, non mi par, è davvero un gran signor,
nè gli direi di no,
nè mai direi di no, di no!
 Butterfly [to her people]
Badate, attenti a me.
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore,
e in fede mia l'ho colto!
 Relations and Friends (TT)
E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!

Sharpless
badate!...
Ella ci crede.
[points to Butterfly]

Butterfly
Mamma, vien qua.
[to the others] Badate a me:
attenti, orsù,
[spoken, in childish tones]
uno, due, tre
e tutti giù.
[at a sign from Butterfly they all kowtow to Pinkerton and Sharpless]

[Butterfly introduces her relations to Pinkerton, whilst the others note with marked satisfaction the liquors and sweetmeats which have been spread]

Butterfly 
Mia madre.

Pinkerton
Assai felice.

The Mother
Vostra Grazia ha lo splendor del giglio.

Butterfly
Mia cugina e suo figlio.

Pinkerton [giving the child a playful smack; the latter draws back timidly]
Ben piantato... promette...

The Cousin [bowing]
Eccellenza...

Butterfly
Lo zio Yakusidé.

Pinkerton
È quello?.. [laughing loudly] Ah! ah!

Relations and Friends (SAT) [pushing Yakusidé forward]
Yakusidé...
[laughing] Ah! ah!

Yakusidé [laughing]
Eh! eh! eh! eh!
[obsequiously, to Pinkerton]
Salute agli avi, gloriose gesta.

Relations and Friends (one half) (ST) [to Pinkerton]
Buona vista ai tuoi occhi.

Relations and Friends (the other half) (ST)
Buona pianelle ai piedi.

Yakusidé
Salute agli avi, gloriose gesta.

Pinkerton [thanks them all, and to get rid of them shows them the delicacies spread out, then he turns to Sharpless again]
Dio, come son sciocchi!

[Goro accompanies the Consul, the Commissioner and the Registrar to the table with writing materials. The Consul examines the papers and gets the bond ready.]
[Pinkerton approaches Butterfly.]

Pinkerton [gently, offering Butterfly some sweetmeats, while the Mother and the Cousin rise and join the rest of the relatives]
All'amor mio!
[seeing that Butterfly appears embarrased]
Vi spiacciono i confetti?

Butterfly
Signor B. F. Pinkerton,
[shows him her hands and arms which are encumbered by stuffed-out sleeves]
perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...

Pinkerton
Dove sono?

Butterfly [pointing to her sleeves]
Sono qui... vi dispiace?

Pinkerton [rather astonished, smiles, then quickly and gallantly reassures her]
O perché mai,
mia bella Butterfly?

Butterfly [empties her sleeves, placing their contents one by one on a stool]
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio.
Uno specchio. Un ventaglio.

Pinkerton [sees a jar]
Quel barattolo?

Butterfly
Un vaso di tintura.

Pinkerton
Ohibò!

Butterfly
Vi spiace?...
[throws away the pot of paint]
Via!
[draws forth a long narrow sheath]

Pinkerton
E quello?

Butterfly [very gravely]
Cosa sacra e mia.

Pinkerton [curiously]
E non si può vedere?

Butterfly
C'è troppa gente.
[beseechingly and grave, lays down the sheath very reverently]
Perdonate.

Goro [who has approached, whispers to Pinkerton]
È un presente
del Mikado a suo padre... coll'invito...
[imitating the action of suicide]

Pinkerton [softly to Goro]
E... suo padre?

Goro
Ha obbedito.
[withdraws, mingling with the guests]

Butterfly [takes some images from her sleeves and shows them to Pinkerton]
Gli Ottokè.

Pinkerton [takes one and examines it with curiosity]
Quei pupazzi? Avete detto?..

Butterfly
Son l'anime degli avi.
[puts down the images, then rises]

Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.

Butterfly [leads Pinkerton to one side and says to him in respectfully confidential tones:]
Ieri son salita
tutta sola in secreto alla Missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
[timidly]
Lo zio Bonzo nol sa,
nè i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Per me spendeste cento
yen, ma vivrò con molta economia.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
[goes to take up the images]
E questi: via.
[cutting short the note, and appearing alarmed lest her relatives should have overheard her]
[Butterfly throws down the Ottoké]

Goro [Meanwhile Goro has approached the Consul, and having received his orders, thunders forth in stentorian tones:]
Tutti zitti!

[The chattering ceases: they all leave off eating and drinking and come forward in a circle, listening with much interest. Pinkerton and Butterfly stand in the centre.]

The Commissioner [reads out]
È concesso al nominato
Mister B. F. Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara-Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto
il primo, della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
[hands the bond for signature]
qui testimonî all'atto.

Goro [with much unction]
Lo sposo.
[Pinkerton signs]
Poi la sposa.
[Butterfly signs]
E tutto è fatto.
[The relatives hasten to sign]

[The friends approach Butterfly full of congratulations and deep bows]

Girl Friends (S)
Madama Butterfly.

Butterfly [corrects them, with finger raised]
Madama B. F. Pinkerton.

[The friends cluster round Butterfly and congratulate her: meanwhile the Registrar removes the bond and the other papers, then informs the Commissioner that the ceremony is over.]

The Commissioner [congratulating Pinkerton]
Augurî molti.

Pinkerton
I miei ringraziamenti.
[bowing to him]

The Commissioner [approaches the Consul]
Il signor Console scende?

Sharpless
L'accompagno.
[nodding to Pinkerton]
Ci vedrem domani.
[shaking hands with Pinkerton]

Pinkerton
A meraviglia.

The Registrar [Taking leave of Pinkerton]
Posterità.

Pinkerton
Mi proverò.

[The Consul, the Commissioner and the Registrar depart, to go down to the town]

Sharpless [Comes back again and says to Pinkerton in significant tones]
Giudizio!

[Pinkerton reassures him with a gesture and gives him a friendly wave of the hand]
[Sharpless goes down by the path. Pinkerton who has gone towards the background, waves his hand to him again.]

Pinkerton [Returns to the front, and says to himself, rubbing his hands:]
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto e in modo onesto.)
[gaily to Yakusidé]
Qua, signor Zio.
[mixing him some whisky]
Ah, ah, il bicchiere della staffa.

Yakusidé
Magari due dozzine!

Pinkerton [giving him the bottle]
E allora la caraffa.

Friends (some) (T) [making fun of Yakusidé]
Il beone!
Friends (others) (T)
Il beone!
Relations and Friends (some) (S) [making fun of Yakusidé]
Il beone!
Relations and Friends (others) (A)
Il beone!
Relations and Friends (some) (T) [laughing]
Ah, ah, ah!
Relations and Friends (S) [laughing]
Ah, ah, ah!
Relations and Friends (others) (T)
Ah, ah, ah!
Relations and Friends (A) [laughing]
Ah, ah, ah!

Yakusidé [pompously, without heeding the mockers]
Bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Relations and Friends (S) [mocking him]
Bevi il tuo Saki, bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio!

Relations and Friends (T)
Bevi il tuo Saki,
bevi il tuo Saki e a Dio piega il ginocchio.

Pinkerton [is about to mix some drink for Butterfly's mother]
La suocera...

Butterfly [stops him pouring out]
Non beve.

Pinkerton [turning from one to another and offering]
Le cugine,
le amiche,... due confetti e un bicchier
di Porto.

Yakusidé [coming forward eagerly]
Con piacere!

Relations and Friends (half) (S) [drive Yakusidé away]
Il beone!
Relations and Friends (the other half) (A)
Il beone!

Goro [to Pinkerton, so that he may not encourage the drunkard too much]
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!
Relations and Friends (STT)
Piano, signore, signore, piano!
ch'egli berrebbe il gran padre oceàno!

Pinkerton [to the child, giving him a lot of sweets]
A te marmocchio;
spalanca le tue maniche e insacca,
insacca chicche e pasticci a macca.
[takes a glass and raises it]
Ip! Ip!

Chorus (S) [toasting]
O Kami! o Kami!
Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,
Yakusidé, Chorus (T)
O Kami! o Kami!
Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.
Cousin, The Mother
Beviamo, beviamo!
a Cousin, The Mother, Chorus (SA)
O Kami! o Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
[the toasts are interrupted by strange cries coming from the path on the hill]

Her uncle, the Bonze [from the distance]
Cio-cio-san!
[at this shout all the relations and friends are thunderstruck, and huddle together in terror: Butterfly remains alone in a corner]
Cio-cio-san!
Abbominazione!

Butterfly, Chorus (ST) [amazed]
Lo zio Bonzo!

Goro [annoyed at the Bonze's arrival]
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
 The Bonze
Cio-cio-san! Cio-cio-san!
Goro [signs to the servants to take away the tables, stools and cushions; and then prudently retires, grumbling furiously]

The Bonze [coming nearer]
Cio-cio-san!
[In the background appears the odd figure of the Bonze, who comes forward in a rage]
Cio-cio-san!

The Bonze [at the sight of Butterfly, who stands isolated from the rest, the Bonze stretches out his hands threateningly towards her]
Che hai
tu fatto alla Missione?

Chorus and the Cousin (ST)
Rispondi, Cio-cio-san!

Pinkerton [angry at the scene made by the Bonze]
Che mi strilla quel matto?

The Bonze
Rispondi, che hai tu fatto?

Friends and relations (ST) [anxiously, turning to Butterfly]
Rispondi, Cio-cio-san!

The Bonze
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
[shouting]
Ci ha rinnegato tutti!

Chorus (SATT) [scandolized, shouting long and loud]
Hou! Cio-cio-san!

The Bonze
Rinnegato vi dico,...
il culto antico.

Chorus (ST) [shouting]
Hou! Cio-cio-san!

The Bonze [hurls imprecations at Butterfly, who hides her face in her hands: her mother comes forward to protect her, but the Bonze pushes her away roughly, and approaches Butterfly in a fury, shouting in her face:]
Kami sarundasico!

Chorus (ST)
Hou! Cio-cio-san!

The Bonze
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!

Pinkerton [has lost patience, and intervenes between the Bonze and Butterfly]
Ehi, dico: basta, basta!

The Bonze [at the sound of Pinkerton's voice the Bonze stops short in amazement, then with a sudden resolve he invites relations and friends to come away]
Venite tutti. Andiamo!
[to Butterfly]
Ci hai rinnegato e noi...

[all retire hastily to the back and stretch their arms towards Butterfly]

Yakusidé and The Bonze, Chorus and Cousin (ST)
Ti rinneghiamo!

Pinkerton [authoritatively ordering all to depart]
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.

Chorus (ST) [shout]
Hou!

[at Pinkerton's words, they all rush hastily towards the path which leads down to the town: Butterfly's mother again tries to approach her, but is dragged away by the others]

Chorus (ST) [as they go out]
Hou! Cio-cio-san!
[rather far off]
Hou! Cio-cio-san!

[By degrees the voices grow faint in the distance.Butterfly remains motionless and silent, her face buried in her hands, whilst Pinkerton has gone to the top of the path, to make sure that all these troublesome guest have really gone]

The Bonze, Yakusidé, Chorus (T)
Kami sarundasico

Chorus (S)
Hou! Cio-cio-san!

The Bonze, Yakusidé, Chorus (T)
Ti rinneghiamo!

Relations and friends (S) [emphatically]
Hou! Cio-cio-san!

The Bonze, Yakusidé, Chorus (ST) [emphatically]
Ti rinneghiamo!

Chorus (ST)
Hou! Cio-cio-san!

[evening begins to close in]

Chorus (S) [very far off]
Hou! Cio-cio-san!

[Butterfly burst into childish tears. Pinkerton hears her and anxiously hastens to her side, supporting her in her fainting condition and tenderly taking her hands from her tearful face]

Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...

Chorus (S) [very far away]
Hou! Cio-cio-san!

Butterfly [holding her ears, so as not to hear the shouts]
Urlano ancor!

Pinkerton [cheering her]
Tutta la tua tribù
e i Bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.

Butterfly [smiling with childlike pleasure]
Davver?
[evening begins to fall]
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
[stoops to kiss Pinkerton's hand]

Pinkerton [gently stopping her]
Che fai?... la man?

Butterfly
M'han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.

Suzuki [within] [murmuring]
E Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami.

Pinkerton [wondering at the subdued murmurs]
Chi brontola lassù?

Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.

[Evening draws in more and more and Pinkerton leads Butterfly towards the house]

Pinkerton
Viene la sera

Butterfly
e l'ombra e la quiete.

Pinkerton
E sei qui sola.

Butterfly
Sola e rinnegata!
Rinnegata... e felice!

Pinkerton [Pinkerton claps his hands thrice: the servants and Suzuki hasten in and Pinkerton orders:]
A voi, chiudete.

[the servants silently slide along several partitions]

Butterfly [with deep feeling to Pinkerton]
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...

Pinkerton [laughing]
E il Bonzo furibondo.
[sits down and takes a cigarette]

Butterfly [to Suzuki, who has come in with the servants is awaiting orders]
Suzuki, le mie vesti.

[Suzuki rummages in a trunk and gives Butterfly her night attire and a small box with toilet requirements.]

Suzuki [bowing low to Pinkerton]
Buona notte.

[Pinkerton claps his hands, the servants run away].
Butterfly retires to a corner at the back, and assisted by Suzuki, carefully performs her toilet for the night, exchanging her wedding-garment for one of pure white; then she sits down on a cushion and looking in a small hand-mirror arranges her hair. Suzuki goes out.

Butterfly
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda...
 si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride e mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
 Pinkerton [lounging on the wicker chair, watches Butterfly]
Con moti di scojattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
 [smiling] Ma tal
grazia dispiega,
ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
 [rising, gradually draws closer to Butterfly]
 Butterfly
E ancor l'irata
voce mi maledice...
Butterfly rinnegata...
Rinnegata... e felice.

Pinkerton [raises Butterfly gently, and goes out with her on the terrace]
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.

Butterfly [goes down from the terrace, Pinkerton follows her]
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
[drawing close to Butterfly and taking her face in his hands]
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
[Butterfly, with a sudden movement, withdraws herself from Pinkerton's ardent embrace]

Butterfly [reticently]
Pensavo: se qualcuno mi volesse...
[stops short]

Pinkerton 
Perchè t'interrompi?

Butterfly [resuming, simply]
...pensavo: se qualcuno mi volesse
forse lo sposerei per qualche tempo.
Fu allora che il nakodo
le vostre nozze ci propose.
Ma, vi dico in verità
a tutta prima le propose invano.
Un uomo americano!
Un barbaro! una vespa!
Scusate, non sapevo...

Pinkerton [encouraging her to go on]
Amor mio dolce! E poi?..
Racconta...

Butterfly
Adesso voi
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.

[Butterfly has a sudden panic and puts her hands to her ears, as though she still heard her relatives shouting; then she rallies and once more turns confidingly to Pinkerton.]

Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.

[Night has closed in completely: the sky is unclouded and closely strewn with stars]

Butterfly [slowly drawing nearer to Pinkerton] [tenderly, almost beseechingly]
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
[bursts out very tenderly]
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...
[at these words Butterfly's face clouds over and she withdraws her hands]

Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
[with an expression of fear]
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
[with anguish] ed in tavola infitta!..

Pinkerton [taking her hands again gently, and smiling]
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
[with ardour and embracing her affectionately]
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly [throwing herself into his arms]
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni...
[Butterfly draws back, as though ashamed of having been too bold]
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
[points to the starlit sky]
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly [looking at the sky, enraptured]
Ah! Dolce notte!..

Pinkerton
Vieni, vieni...

Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
 Pinkerton
È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Trema, brilla ogni favilla
Pinkerton
Vien, sei mia!...
Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...
 Pinkerton [with amorous desire]
Via l'angoscia dal tuo cor!
Ti serro palpitante.
Sei mia.
Ah! Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!

Butterfly
Ah! quanti occhi fisi, attenti!
quanti sguardi!
Pinkerton
Guarda: dorme ogni cosa:
Ah! vien! ah! vieni, vieni!
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!
 Butterfly
ride il ciel!
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!

[They go up from the garden into the house].

The curtain falls.

End of Act I.

Act II

Inside Butterfly's House

First Part

The curtain rises: - The curtains are drawn, leaving the room in semi-darkness. Suzuki, coiled up before the images of Buddha, is praying. From time to time she rings the prayer-bell. Butterfly is standing rigid and motionless near a screen.

Suzuki [praying]
E Izaghi ed Izanami,
Sarundasico e Kami...
[stopping short]
Oh! la mia testa!
[she rings the bell to invoke the attention of the Gods]
E tu
Ten-Sjoo-daj
[in tearful tones, looking at Butterfly]
fate che Butterfly
non pianga più, mai più, mai più!...

Butterfly [without moving]
Pigri ed obesi
son gli Dei Giapponesi!
L'americano Iddio son persuasa
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
[remains pensive]

[Suzuki rises, draws back the curtains and slides back the partition at the back, towards the garden]

Butterfly [turns to Suzuki]
Suzuki, è lungi la miseria?

[Suzuki goes to a small cabinet and opens a casket to look for some money]

Suzuki [goes to Butterfly and shows her a very few coins]
Questo
è l'ultimo fondo.

Butterfly
Questo? Oh! Troppe spese!

[Suzuki puts back the money into the cabinet which she closes]

Suzuki [sighing]
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.

Butterfly [with decision]
Ma torna.

Suzuki [shaking her head]
Tornerà!

Butterfly [vexed, approaches Suzuki]
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
[Suzuki is silent]
[still persists]
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volessi ritornar mai più?

Suzuki
Non lo so.

Butterfly [rather annoyed and surprised at such ignorance]
Non lo sai?
[calming down again and with proud confidence]
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa,
la sua sposa che son io, Butterfly.

Suzuki [still far from covinced]
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al suo nido.

Butterfly [furious, seizing hold of Suzuki]
Ah! Taci, o t'uccido.
[still trying to convince Suzuki]
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
``O Butterfly
piccina mogliettina,
tornerò colle rose
alla stagion serena
quando fa la nidiata il pettirosso.''
[calm and convinced]
Tornerà.

Suzuki [incredulously]
Speriam:

Butterfly [insisting]
Dillo con me:
Tornerà.

Suzuki [to please her, she repeats, but mournfully]
Tornerà...
[bursts into tears]

Butterfly [surprised]
Piangi? Perché? perché?
Ah la fede ti manca!
[full of faith and smiling]
Senti.
[acts the scene as though it were actually taking place]

Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, e aspetto
gran tempo e non mi pesa,
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia e un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
Piccina mogliettina
olezzo di verbena,
i nomi che mi dava al suo venire.
[to Suzuki]
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura, io con sicura
fede l'aspetto.
[Butterfly and Suzuki embrace with emotion]

[Butterfly dismisses Suzuki, who goes out of the door on the left. Butterfly looks after her sadly]

[Goro and Sharpless appear inb the garden: Goro looks into the room, sees Butterfly through a window and says to Sharpless who is following him:]
Goro
C'è. Entrate.
[Goro and Sharpless cross the garden]

Sharpless [approaches and cautiously knocks at the door on the Right]
Chiedo scusa...
[Sharpless sees Butterfly, who hearing someone come in, has risen.]
Madama Butterfly...

Butterfly [corrects him without turning around]
Madama Pinkerton.
Prego.
[turns and recognizes the Consul, claps her hands for joy]
Oh!
[Suzuki enters eagerly and prepares a small table with smoking materials, some cushions and a stool]
[joyfully]
il mio signor Console, signor Console!

Sharpless [surprised]
Mi ravvisate?

Butterfly [doing the honours of the house]
Ben venuto in casa
americana.

Sharpless
Grazie.

[Butterfly invites the Consul to sit near the table: Sharpless drops awkwardly onto a cushion: Butterfly sits down on the other side and smiles slyly behind her fan, on seeing the Consul's discomfort: then with great charm she asks him:]
Butterfly
Avi, antenati
tutti bene?

Sharpless [thanks with a smile]
Ma spero.

Butterfly [signs to Suzuki to prepare the pipe]
Fumate?

Sharpless
Grazie.
[anxious to explain the object of his visit, produces a letter from his pocket.]
Ho qui...

Butterfly [interrupting him, without noticing the letter]
Signore, io vedo
il cielo azzurro.
[after having taken a draw at the pipe which Suzuki has prepared she offers it to the Consul]

Sharpless [refusing]
Grazie...
[again trying to resume the thread of his talk]
Ho...

Butterfly [places the pipe on the table, and says very pressingly]
Preferite
forse le sigarette
[offers him one]
Americane?..

Sharpless [rather annoyed, takes one]
Ma grazie.
[tries to resume his talk]
Ho da mostrarvi...
[rises]

Butterfly [hands Sharpless a lighted taper]
A voi.

Sharpless [lights the cigarette, but then puts it down at once and showing her the letter, sits on the stool]
Mi scrisse
Mister Pinkerton...

Butterfly [with intense eagerness]
Davvero!
È in salute?

Sharpless
Perfetta.

Butterfly [jumping up very joyfully]
Io son la donna
più lieta del Giappone.
[Suzuki is busy getting tea ready]
Potrei farvi
una domanda?

Sharpless
Certo.

Butterfly [sits down again]
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?

Sharpless [amazed]
Come dite?

Butterfly
Sì,...
prima o dopo di qui?

Sharpless
Ma... perchè?...

[Goro, who is sauntering round the garden, comes up on to the terrace and listens, unseen, to Butterfly]

Butterfly
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
può darsi che di là
usi nidiar men spesso.
[Goro appears and bursts out laughing]
[turning round]
Chi ride?
[seeing Goro]
Oh, c'è il nakodo.
[softly, to Sharpless]
Un uom cattivo.

Goro [coming forward and bowing obsequiously]
Godo...

Butterfly [to Goro, who bows again and goes to help Suzuki]
Zitto.
[to Sharpless]
Egli osò... 
[changing her mind]
No, prima rispondete
alla dimanda mia.

Sharpless [confused]
Mi rincresce, ma ignoro...
Non ho studiato ornitologia,

Butterfly
orni...

Sharpless
...tologia.

Butterfly
Non lo sapete
insomma.

Sharpless
No.
[tries again to return to his point]
Dicevamo...

Butterfly [interrupts him, following her thoughts]
Ah, sì. Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi ora questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...

Goro [intervenes, trying to justify himself and turning to Sharpless]
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna. I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.

[Beyond the terrace the Prince Yamadori is seen, followed by two servants carrying flowers]

Butterfly [sees Yamadori and points him out to Sharpless with a smile]
Eccolo. Attenti.

Yamadori enters with great pomp from the door on the Right, followed by his two servants: Goro and Suzuki run up to him eagerly and go on their knees and hands before him. Then Suzuki takes the flowers and places them in various vases.
Yamadori greets the Consul, then bows most graciously to Butterfly. The two japanese servants having deposited the flowers, retire to the back, bowing deeply. Goro, servile and officious, places a stool for Yamadori between Sharpless and Butterfly, and is very much in evidence during the conversation. Butterfly, Sharpless and Yamadori sit down.

Butterfly
Yamadori ancor le pene
dell'amor, non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?

Yamadori [to Sharpless]
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.

Butterfly [with graceful raillery]
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.

Yamadori
L'ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.

Butterfly
Obbligata.

Yamadori
A voi però
 giurerei fede costante.
 Sharpless [sighing, replaces the letter in his pocket]
(Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco.)

Goro [pointing out Yamadori to Sharpless, with emphasis]
Ville, servi, oro, ad Omara
un palazzo principesco.

Butterfly [seriously]
Già legata è la mia fede...

Goro and Yamadori [to Sharpless]
Maritata ancor si crede.

Butterfly [rising from the cushion]
Non mi credo: sono, sono.

Goro
Ma la legge...

Butterfly
Io non la so.

Goro
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equiparò...

Butterfly
La legge giapponese...
non già del mio paese.

Goro
Quale?

Butterfly
Gli Stati Uniti.

Sharpless [to himself]
(Oh, l'infelice!)

Butterfly [strenuously, and growing excited]
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può.
[to Sharpless]
Vero?

Sharpless [embarrassed].
Vero... Però...

Butterfly [interrupts him, turning to Yamadori and Goro in triumph]
Là un bravo giudice
serio, impettito
dice al marito:
``Lei vuol andarsene?
Sentiam perché?''
``Sono seccato
del coniugato!''
E il magistrato:
[humourously]
``Ah, mascalzone,
presto in prigione!''
[to put an end to the subject, she orders Suzuki:]
Suzuki, il thè.

[Butterfly goes up to Suzuki who has already made the tea, and pours it into the cups.]

Yamadori [whispers to Sharpless]
Udiste?

Sharpless [whispers]
Mi rattrista una sì piena
cecità.

Goro [whispers to Sharpless and Yamadori]
Segnalata è già la nave
di Pinkerton.

Yamadori [in despair]
Quand'essa lo riveda...

Sharpless [whispers to both]
Egli non vuol mostrarsi. Io venni appunto
per levarla d'inganno...
[seeing that Butterfly followed by Suzuki, is approaching him to offer him tea, cuts short his sentence]

Butterfly [offering Sharpless tea]
Vostra Grazia permette...
[opens her fan, and behind it points to the two others, laughing]
Che persone moleste!..
[then offers tea to Yamadori who refuses and rises to go]

Yamadori [sighing]
Addio. Vi lascio il cuor... pien di cordoglio:
ma spero ancor...

Butterfly
Padrone.

Yamadori [Is going out, but returns into the room near Butterfly]
Ah! se voleste...

Butterfly
Il guaio è che non voglio...

Yamadori, after having bowed to Sharpless, goes off sighing; he turns again with his hands on his heart, cutting a grotesque figure in the throes of love. The two servants follow him. Butterfly laughs again behind her fan and signs to Suzuki to remove the tea. Suzuki obeys, then retires to the back of the room.
Goro eagerly follows Yamadori.
Sharpless assumes a grave and serious aspect; with great respect, however, and some emotion, he invites Butterfly to be seated, and once more draws the letter from his pocket

Sharpless
Ora a noi. Sedete qui,
[showing the letter]
legger con me volete
questa lettera?

Butterfly [taking the letter]
Date.
[kissing it] Sulla bocca,
[placing it on her heart] sul cuore...
[to Sharpless, prettily]
Siete l'uomo migliore
del mondo.
[gives back the letter and settles herself to listen with the greatest attention]
Incominciate.

Sharpless [reading]
``Amico, cercherai
quel bel fior di fanciulla.''

Butterfly [can no longer contain herself and exclaims joyfully]
Dice proprio così?

Sharpless [gravely]
Sì, così dice,
ma se ad ogni momento...

Butterfly [calming down again to listen]
Taccio, taccio, più nulla.

Sharpless
``Da quel tempo felice,
tre anni son passati''

Butterfly [interrupting the reading]
Anche lui li ha contati!...

Sharpless [resumes]
``E forse Butterfly
non mi rammenta più.''

Butterfly [very surprised, turning to Suzuki]
Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
[repeats as though scandalized at the words of the letter]
``Non mi rammenta più!''
[Suzuki goes out through the door on the left]

Sharpless [to himself]
(Pazienza!)
[continues reading]
``Se mi vuol
bene ancor, se m'aspetta''

Butterfly [taking the letter from Sharpless' hands exclaims very tenderly]
Oh le dolci parole!
[kissing the letter]
Tu, benedetta!

Sharpless [takes the letter back and boldly resumes reading though his voice is trembling with emotion]
``A voi mi raccomando
perchè vogliate con circospezione
prepararla...

Butterfly [anxious, but joyful]
Ritorna...

Sharpless
al colpo...''

Butterfly [rises, jumping for joy and clapping her hands]
Quando?
Presto! presto!

Sharpless [taking a deep breath]
(Benone).
[puts the letter away again]
[to himself] (Qui troncarla conviene...
[angrily] Quel diavolo d'un Pinkerton!)
[rises, then looks straight into Butterfly's eyes, very gravely]
Ebbene,
che fareste, Madama Butterfly...
s'ei non dovesse ritornar più mai?

[Butterfly, motionless as tho' she had received a death-blow, bows her head and replies with childlike submissiveness, almost stammering]
Butterfly
Due cose potrei far:
tornar... a divertir
la gente col cantar...
oppur,... meglio, morire.

[Sharpless is deeply moved and walks up and down excitedly; then he turns to Butterfly, takes her hands in his and says to her with fatherly tenderness]
Sharpless
Di strapparvi assai mi costa
dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta
di quel ricco Yamadori.

Butterfly [in a voice broken by weeping, and withdrawing her hands]
Voi, voi, signor, mi dite questo!... Voi?

Sharpless [embarrased]
Santo Dio, come si fa?

Butterfly [claps her hands and Suzuki hastens in]
Qui, Suzuki, presto presto,
che Sua Grazia se ne va.

Sharpless [is on the point of going out]
Mi scacciate?

[Butterfly, repenting, runs to Sharpless sobbing and holds him back]
Butterfly
Ve ne prego,
già l'insistere non vale.
[dismisses Suzuki who goes into the garden]

Sharpless [making excuses]
Fui brutale, non lo nego.

Butterfly [mournfully, laying her hand on her heart]
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
[Butterfly totters, Sharpless is about to support her, but she rallies quickly]

Butterfly
Niente, niente!...
Ho creduto morir... Ma passa presto
come passan le nuvole sul mare...
[making up her mind]
Ah! m'ha scordata?
[Butterfly runs into the room on the left]

[Butterfly returns triumphantly carrying her baby on her left shoulder, and shows him to Sharpless full of pride]

Butterfly
E questo?... e questo?... e questo
egli potrà pure scordare?..
[puts the child down on the ground and holds him close to her]

Sharpless [with emotion]
Egli è suo?

Butterfly [pointing to each feature]
Chi vide mai
a bimbo del Giappon occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?

Sharpless [more and more moved]
È palese.
E Pinkerton lo sa?

Butterfly
No. No.
[passionately]
È nato quand'egli sta va
in quel suo gran paese.
Ma voi...
[caressing the child]
gli scriverete che l'aspetta
un figlio senza pari!
e mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
[putting the baby down on the cushion]
[kisses the child tenderly]
Sai cos'ebbe cuore
di pensare quel signore?
[pointing to Sharpless]
Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la città
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, ballando de' suoi canti al suon,
gridare: ``Udite, udite
la bellissima canzon
delle ottocentomila
divinità vestite di splendor.''
E passerà una fila
di guerrieri coll' Imperator,
[holding up the child and fondling it]
cui dirò: ``Sommo Duce
ferma i tuoi servi e sosta a riguardar
quest'occhi, ove la luce
dal cielo azzurro onde scendesti appar.
[crouches down by the child and continues in caressing and tearful tones]
E allor fermato il piè
l'Imperatore d'ogni grazia degno,
forse, forse farà di te
il principe più bello del suo regno.
[laying her cheek next to the baby's cheek]
[She strains the child to her heart, then crouching down on the ground hugs him passionately.]

Sharpless [cannot restrain his tears]
(Quanta pietà!)
[conquering his emotion]
Vien sera. Io scendo al piano.
Mi perdonate?..

[Butterfly rises to her feet and with a charming gesture gives Sharpless her hand; he shakes it cordially with both of his]

Butterfly [turning to the child]
A te, dagli la mano:

Sharpless [taking the child in his arms]
I bei capelli biondi!
[kisses it *]
Caro: come ti chiamano?

Butterfly [to the baby, with childlike grace]
Rispondi:
Oggi il mio nome è Dolore. Però
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
Gioia, Gioia mi chiamerò.

Sharpless
Tuo padre lo saprà, te lo prometto...
[puts down the child, bows to Butterfly and goes out quickly by door on the right]

Suzuki [from outside, shouting]
Vespa! Rospo maledetto!

[Suzuki enters dragging in Goro roughly, who tries to escape]
[loud cries from Goro *]

Butterfly [to Suzuki]
Che fu?

Suzuki
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
[releases Goro]

Goro [protesting in frightened tones]
Dicevo... solo...
che là in America
[approaching the child and pointing to him]
quando un figliolo
è nato maledetto
[Butterfly instinctively stands in front of the child as though to protect him]
trarrà sempre reietto
la vita fra le genti!

Butterfly [wild cry]
[runs to the shrine and takes down the dagger which is hanging up]

Butterfly [in wild tones]
Ah! tu menti! menti! menti!
Ah! menti!
[Butterfly seizes Goro, who falls down, and threatens to kill him. Goro utters loud, desperate and prolonged howls.]
Dillo ancora e t'uccido!

Suzuki [thrusts herself between them; then horrified at such a scene, she takes the child and carries him into the room on the left]
No!

Butterfly [seized with disgust she pushes him away with her foot]
Va via!
[Goro makes his escape.]

[Butterfly remains motionless as though petrified.]
[By degrees she rouses herself and goes to put away the dagger.]

Butterfly [letting her thoughts fly to her child]
Vedrai, piccolo amor,
mia pena e mio conforto,
mio piccolo amor,
Ah! vedrai
che il tuo vendicator
ci porterà lontano, lontan, nella sua terra,
lontan ci porterà.

[* a cannon shot]

Suzuki [coming in breathlessly]
Il cannone del porto!
Una nave da guerra...
[Butterfly and Suzuki run towards the terrace.]

Butterfly
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
[takes a telescope from the table and runs on to the terrace to look out]
[all trembling with excitement, directs the telescope towards the harbour, and says to Suzuki]
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO LINCOLN!
[gives the telescope to Suzuki, and goes down from the terrace in the greatest state of excitement]
Tutti han mentito!
tutti!.. tutti!.. sol io
lo sapevo sol io che l'amo.
[to Suzuki]
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? È giunto! è giunto! è giunto!
proprio nel punto
che ognun diceva; piangi e dispera.
Trionfa il mio amor!
il mio amor;
la mia fè trionfa intera.
Ei torna e m'ama!
[rejoicing, runs on to the terrace]
[to Suzuki who has followed her unto the terrace]
Scuoti quella fronda
di ciliegio
e m'innonda di fior.
Io vo' tuffar nella pioggia odorosa
[sobbing with tenderness]
l'arsa fronte.

Suzuki [soothing her]
Signora,
quetatevi... quel pianto -

Butterfly [returns to the room with Suzuki]
No: rido, rido! Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?

Suzuki
Di più.

Butterfly
Due ore forse.
[walking up and down the room]
Tutto tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
[signs to Suzuki to go into the garden]
[to Suzuki]
Va pei fior.

Suzuki [from the terrace]
Tutti i fior?...

Butterfly [gaily to Suzuki]
Tutti i fior, tutti...
tutti. Pesco, vïola, gelsomin,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.

Suzuki [still on the terrace]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[goes down into the garden]

Butterfly
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.

Suzuki [from the garden]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[appears on the terrace with a bunch of flowers which she holds out to Butterfly]
A voi signora.

Butterfly [taking the flowers from Suzuki's hands]
Cogline ancora.

[Butterfly distributes the flowers about the room, while Suzuki goes down into the garden again]

Suzuki [from the garden]
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.

Butterfly
Giunse l'atteso, nulla più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà.

Suzuki [reappears on the terrace, laden with flowers]
Spoglio è l'orto.

Butterfly
Spoglio è l'orto?
Vien, m'aiuta.

Suzuki
Rose al varco
della soglia.
[They scatter flowers everywhere]
Butterfly
Tutta la primavera
Suzuki
Tutta la primavera
Butterfly
voglio che olezzi qui.
Suzuki
voglio che olezzi qui.

Butterfly
Seminiamo intorno april,
Suzuki
Seminiamo intorno april.
Butterfly
seminiamo april.

Butterfly [scattering flowers]
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui...
 Suzuki
Tutta la primavera, tutta, tutta.
Gigli?.. viole?..
Butterfly
intorno, intorno spandi.

Suzuki
Seminiamo intorno april.

Butterfly
Seminiamo intorno april.
 Il suo sedil s'inghirlandi,
di convolvi s'inghirlandi;
gigli e viole intorno spandi,
seminiamo intorno april!
 Suzuki
Gigli, rose spandi,
tutta la primavera,
spandi gigli, viole,
seminiamo intorno april!

Butterfly, Suzuki [scattering flowers while they sway their bodies lightly to and fro to the rhythm in a dance measure]
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!

[Butterfly and Suzuki bring toilet requirements]

Butterfly [to Suzuki]
Or vienmi ad adornar.
[The sun begins to set] No! pria portami il bimbo.
[Suzuki goes into the room on the left, and fetches out the baby whom she seats next to Butterfly; while the latter looks at herself in a small hand-mirror and says sadly]
Non son più quella!...
Troppi sospiri la bocca mandò,...
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
[throws herself on the ground, laying her head on Suzuki's feet] [ardently]
Suzuki, fammi bella, fammi bella,
[raises her head and looks into Suzuki's face, crying bitterly]
fammi bella!

Suzuki [caresing Butterfly's head to sooth her]
Gioia, riposo accrescono beltà.

Butterfly [pensively]
Chissà! chissà!
[rising, goes back to her toilet]
chissà! chissà!
[to Suzuki]
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
[takes a paint brush and puts a dab of rouge on the baby's cheeks]
ed anche a te piccino
perché la veglia non ti faccia vôte
per pallore le gote.

Suzuki [urging her to keep quiet]
Non vi movete che v'ho a ravviare i capelli.

Butterfly [following up an idea she has had]
Che ne diranno!..
E lo zio Bonzo?..
[with a touch of fury]
già del mio danno
tutti contenti!..
[smiling]
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
beffati,
spennati
gli ingrati!

Suzuki [has finished her toilet]
È fatto.

Butterfly [to Suzuki]
L'obi che vestii da sposa.
Qua ch'io lo vesta.
[while Butterfly dons her garment, Suzuki dresses the baby in the other one, wrapping him up almost entirely in the ample and light draperies]
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo dì.
[to Suzuki, who has finished dressing the baby]
E un papavero rosso
nei capelli...
[Suzuki places the flower in Butterfly's hair. The latter is pleased with the effect]
Così.
[with childlike grace she signs to Suzuki to close the shosi]
Nello shosi farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
[Suzuki closes the shosi at the back]

[the night grows darker]
[Butterfly leads the baby to the 
shosi]

Butterfly makes three holes in the shosi: one high up for herself, one lower down for Suzuki and a third lower still for the child whom she seats on a cushion, signing to him to look through his hole. Suzuki crouches down and also gazes out. Butterfly stands in front of the highest hole and gazes through it, remaining rigid and motionless as a statue: the baby, who is between his mother and Suzuki, peeps out curiously.

[It is night, the rays of the moon light up the shosi from without]

Chorus (ST) [within, from far off] [humming]

[The baby falls asleep, sinking down on his cushion; Suzuki still in her crouching position, falls asleep too: Butterfly alone remains rigid and motionless].

[The curtain falls slowly]

End of Act II First Part.

Act II

Second Part

Sailors (T1) [from the bay, far away in the distance]
Oh eh! oh eh!
Sailors (T2)
Oh eh!
Sailors (T1)
oh eh! oh eh!
Sailors (T2)
oh eh!

Sailors (T1)
oh eh! oh eh!
Sailors (T2)
oh eh!

Sailors (T1)
Oh eh! oh eh!
Sailors (T2)
oh eh!
Sailors (T1)
oh eh! oh eh!
Sailors (T2)
oh eh!
[Clanging of chains, anchors, and other sounds from the harbour]

[The curtain rises]
[Butterfly, still motionless, is gazing outinto the distance; the child the child is asleep on a cushion; and Suzuki, kneeling bent over the child, has also fallen asleep]
[The first streaks of dawn appear in the sky]
[The rosy dawn spreads]
[The day breaks].
[The sunshine streams in from outside]
[Butterfly at length rouses herself, and touches Suzuki on the shoulder; the latter wakes with a start and rises, whilst Butterfly turns toward the baby, and takes him up with tender care]

Suzuki [awaking with a start]
Gia il sole!
[rises]
[goes towards Butterfly and touches her on the shoulder]
Ciociosan...

Butterfly [starts and says confidently]
Verrà... verrà... col pieno sole.

[Butterfly sees the child has fallen asleep and takes him in her arms, turning to go up to the next storey]

Suzuki
Salite a riposare, affranta siete
al suo venire vi chiamerò.

Butterfly [going up the staircase]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
Bimbo mio dormi!

Suzuki [sadly, shaking her head]
Povera Butterfly!

Butterfly [enters the room above] [voice a little farther off]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
[voice farther off]
Tu sei con Dio
ed io col mio dolor.
[dying away in the distance]

Suzuki [kneels before the image of Buddha]
Povera Butterfly!
[rises and goes to open the shosi]
[Light knocking at the door is heard * * *]
Chi sia?...
[louder knocking heaard * * * *]
[goes to open]
[cries out in great surprise]
Oh!...

Sharpless [on the threshold, signs to Suzuki to be quiet]
Stz!

Pinkerton [motions Suzuki to be silent]
Zitta!

Suzuki
Zitta!

Pinkerton
Zitta! Zitta!

[Pinkerton and Sharpless enter cautiously on tip-toe]

Pinkerton [anxiously to Suzuki]
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless [to Pinkerton]
Ve lo dissi?!...

Suzuki [going]
La chiamo...

Pinkerton [stopping Suzuki]
No non ancor.

Suzuki [Pointing to the masses of flowers all about the room]
Lo vedete, ier sera,
la stanza volle sparger di fiori.

Sharpless [touched]
Ve lo dissi?...

Pinkerton [troubled]
Che pena!

Suzuki [hears a noise in the garden, goes to look outside the shosi and exclaims in surprise]
Chi c'è là fuori
nel giardino?...
Una donna!!..

Pinkerton [goes to Suzuki and leads her down the stage again, urging her to speak in a whisper]
Zitta!

Suzuki [excitedly]
Chi è? chi è?

Sharpless [to Pinkerton]
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki [in consternation]
Chi è? chi è?

Pinkerton [embarrassed]
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless [with restraint but deliberately]
È sua moglie!

Suzuki [stupefied, raises her arms to heaven, then falls on her knees with her face to the ground]
Anime sante degli avi! Alla piccina
s'è spento il sol,
s'è spento il sol!

Sharpless [soothes Suzuki and raises her from the ground]
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.

Suzuki [in despair]
Che giova? che giova?

Sharpless [takes Suzuki aside and tries to persuade her into consenting, whilst Pinkerton getting more and more agitated, wanders about the room, noticing all details]
Lo so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
Pinkerton
Oh! l'amara fragranza
di questi fior,
velenosa al cor mi va.
 Sharpless
La pietosa
che entrar non osa
materna cura
del bimbo avrà
 Suzuki
Oh me trista!
E volete ch'io chieda
ad una madre...
 Pinkerton
Immutata è la stanza
dei nostri amor...
Sharpless
Suvvia,
parla,
suvvia,
[Pinkerton goes toward the image of Buddha]
parla con quella pia
e conducila qui... s'anche la veda
Butterfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui,
conducila qui.
 Pinkerton  Ma un gel di morte vi sta.
 [sees his own likeness]
Il mio ritratto...
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati e noverati
n'ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!
 Suzuki
e volete ch'io chieda
ad una madre...
Oh! me trista!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
[Sharpless pushes her into the garden to join Mrs. Pinkerton]
Sharpless
Vien, Suzuki, vien!
Pinkerton [overcome by emotion and unable to restrain his tears, approaching Sharpless and says to him resolutely]
Non posso rimaner;
Suzuki [going away]
Oh! me trista!
Pinkerton
Sharpless, v'aspetto
per via...

Sharpless
Non ve l'avevo detto?

Pinkerton [giving Sharpless some money]
Datele voi qualche soccorso...
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.

Sharpless
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
``badate! Ella ci crede''
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbî, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor...

Pinkerton
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio e sento
che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!

Sharpless
Andate: il triste vero
da sola apprenderà.

Pinkerton [softly lamenting]
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor...
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò...

Sharpless
Ma or quel cor sincero
pressago è già...
Pinkerton
Addio fiorito asil...
Sharpless
Vel dissi... vi ricorda?...
e fui profeta allor.
Pinkerton
Non reggo al tuo squallor,
ah! non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo, son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
Sharpless
Andate, il triste vero
apprenderà.  Pinkerton
ah! non reggo, son vil!
[wrings the Consul's hand, and goes out quickly by the door on the right: Sharpless bows his head sadly]

[Kate and Suzuki come from the garden]

Kate [gently to Suzuki]
Glielo dirai?

Suzuki
Prometto.

Kate
E le darai consiglio
d'affidarmi?...

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly [voice from afar, calling from the room above]
Suzuki!
[nearer] Suzuki!
Dove sei?
Suzuki!
[appears at the head of the staircase]

Suzuki
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
[Butterfly begins to come down stairs]
No...
[rushes toward the staircase to prevent Butterfly from coming down]
no... no... no... no... non scendete...
[Butterfly comes down quickly, freeing herself from Suzuki who tries in vain to hold her back]
[crying out] no... no... no...

Butterfly [pacing the room in great, but joyful excitement]
È qui,... è qui... dove è nascosto?
è qui,... è qui...
[catching sight of Sharpless]
Ecco il Console...
[In alarm, looking for Pinkerton]
e... dove?... dove?...
[Butterfly, after having searched in every corner, in the little recess and behind the screen, looks around in anguish]
Non c'è!..
[sees Kate and looks at her fixedly]
[to Kate] Chi siete?
Perchè veniste?
Niuno parla!...
Perché piangete?
[is afraid of understanding and shrinks together like a frightened child]
No, non ditemi nulla... nulla... forse potrei
cader morta sull'attimo...
[with affectionate and childlike kindness to Suzuki]
Tu Suzuki che sei
tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene
un Sì, un No, di' piano... Vive?

Suzuki
Sì.

Butterfly [transfixed; as though she had received a mortal blow]
Ma non viene
più. Te l'han detto!...
[Suzuki is silent]
[angered at Suzuki's silence]
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly [coldly]
Ma è giunto ieri?

Suzuki
Sì.

[Butterfly, who has understood, looks at Kate as though fascinated]

Butterfly
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! tanta paura!

Kate [simply]
Son la causa innocente
d'ogni vostra sciagura.
Perdonatemi.
[about to approach Butterfly who motions her to keep away]

Butterfly
Non mi toccate.
[in a calm voice]
Quanto
tempo è che v'ha sposata... voi?

Kate
Un anno.
[shyly] E non mi lascierete far nulla pel bambino?
[Butterfly is silent]
Lo terrei con cura affetuosa...
[Butterfly does not reply]
[impressed by Butterfly's silence, and deeply moved, persists]
È triste cosa, triste cosa,
ma fatelo pel suo meglio.

Butterfly [remains motionless]
Chissà!
Tutto è compiuto ormai!

Kate [coaxingly]
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly [solemnly]
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
[passionately]
Siatelo sempre,
non v'attristate per me...
Mi piacerebbe pur che gli diceste
che pace io troverò.

Kate [holding out her hand]
La man,... la man, me la dareste?

Butterfly [decidedly but kindly]
Vi prego, questo... no...
Andate adesso.

Kate [going towards Sharpless]
Povera piccina!

Sharpless [deeply moved]
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly [who has heard, says solemnly]
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
[with marked meaning, but quite simply]
Fra mezz'ora salite la collina.

[Suzuki escorts Kate and Sharpless who go out by the door on the right]
[Butterfly is on the point of collapsing. Suzuki hastens to support her and leads her to the middle of the stage]

Suzuki [placing her hand on Butterfly's heart]
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

[Butterfly gradually recovers; seeing that it is broad daylight she disengages herself from Suzuki and says to her]
Butterfly
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
[pointing to the windows]
Chiudi.

[Suzuki goes to shut the doors and curtains, so that the room is almost in total darkness]

[Suzuki returns towards Butterfly]

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly
Lascialo giuocar, lascialo giuocar...
Va a fargli compagnia.
[Suzuki refuses to go away and throws herself weeping at Butterfly's feet]

Suzuki
Non vi voglio lasciar.
No! no! no! no!

Butterfly
Sai la canzone?
``Varcò le chiuse porte,
prese il posto di tutto, se n'andò
e nulla vi lasciò,
nulla, nulla, fuor che la morte.''

Suzuki [weeping]
Resto con voi.

Butterfly [with decision clapping her hands loudly]
Va, va. Te lo comando.
[Makes Suzuki, who is weeping bitterly, rise, and pushes her outside the exit on the left]

[Suzuki's sobs are heard]
[Butterfly lights the lamp in front of Buddha]
[she bows down]

Butterfly remains motionless, lost in sorrowful thought. Suzuki's sobs are still heard, they die away by degrees.
Butterfly has a convulsive movement.
Butterfly goes toward the shrine and lifts the white veil from it; throws this across the screen; then takes the dagger, which, enclosed in a waxen case, is leaning against the wall near the image of Buddha.
Butterfly piously kisses the blade, holding it by the point and the handle with both hands.

Butterfly [softly reading the words inscribed on it]
Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.
[points the knife sideways at her throat]

[The door on the left opens, showing Suzuki's arm pushing the child towards his mother: he runs in with outstretched hands. Butterfly lets the dagger fall, darts toward the baby, and hugs and kisses him almost to suffocation]

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
piccolo Iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
[taking the child's head in her hands, she draws it to her]
Non saperlo mai
per te, pei tuoi puri
occhi, muor Butterfly
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda ai dì maturi
il materno abbandono.
[exaltedly]
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te'n resti una traccia,
guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
Va. Gioca, gioca.

Butterfly takes the child, seats him on a stool with his face turned to the left, gives him the American flag and a doll and urges him to play with them, while she gently bandages his eyes. Then she seizes the dagger, and with her eyes still fixed on the child, goes behind the screen.

The knife is heard falling to the ground, and the large white veil disappears behind the screen.
Butterfly is seen emerging from behind the screen; tottering, she gropes her way toward the child. The large white veil is round her neck; smiling feebly she greets the child with her hand and drags herself up to him. She has just enough strength left to embrace him, then falls to the ground beside him.

Pinkerton [within] [calling]
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

The door on the right opens violently - Pinkerton and Sharpless rush into the room and up to Butterfly, who with a feeble gesture points to the child and dies. Pinkerton falls on his knees, whilst Sharpless takes the child and kisses him, sobbing.

Curtain descends swiftly


 

 

Madama Butterfly

(da John L. Long e David Belasco)

Tragedia Giapponese di L. Illica e G. Giacosa

musica di Giacomo Puccini

Personaggi


A Nagasaki – epoca presente.

Atto Primo

Collina presso Nagasaki.

Casa giapponese, terrazzo e giardino. In fondo, al basso, la rada, il porto, la città di Nagasaki.

SI ALZA IL SIPARIO
[Dalla camera in fondo alla casetta, Goro con molti inchini introduce Pinkerton, al quale con grande prosopopea, ma sempre ossequente, fa ammirare in dettaglio la piccola casa. Goro fa scorrere una parete nel fondo, e ne spiega lo scopo a Pinkerton]
[si avanzano un poco sul terrazzo]

Pinkerton [sorpreso per quanto ha visto dice a Goro:]
E soffitto... e pareti...

Goro [godendo delle sorprese di Pinkerton]
Vanno e vengono a prova
a norma che vi giova
nello stesso locale
alternar nuovi aspetti ai consueti.

Pinkerton [cercando intorno]
Il nido nuzïal
dov'è?

Goro [accenna a due locali]
Qui, o là... secondo...

Pinkerton
Anch'esso a doppio fondo!
La sala?

Goro [mostra la terrazza]
Ecco!

Pinkerton [stupito]
All'aperto?...

Goro [fa scorrere la parete verso la terrazza]
Un fianco scorre...

Pinkerton [mentre Goro fa scorrere le pareti]
Capisco!... capisco!... Un altro...

Goro
Scivola!

Pinkerton
E la dimora frivola...

Goro [protestando]
Salda come una torre
da terra, fino al tetto.
[invita Pinkerton a scendere nel giardino]

Pinkerton
È una casa a soffietto.

[Goro batte tre volte le mani palma a palma]
[Entrano due uomini ed una donna che umilmente e lenti si genuflettono sulla terrazza innanzi a Pinkerton]

Goro [con voce un po' nasale, accennando]
Questa è la cameriera
che della vostra sposa
[lezioso] fu già serva amorosa.
Il cuoco... il servitor. Son confusi
del grande onore.

Pinkerton [impaziente]
I nomi?

Goro [indicando Suzuki]
Miss Nuvola leggera.
[indicando un servo] Raggio di sol nascente.
[indicando l'altro servo] Esala aromi.

Suzuki [sempre in ginocchio, ma fatta ardita rialza la testa]
Sorride Vostro Onore?
Il riso è frutto e fiore.
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[scende nel giardino, seguendo Pinkerton che si allontana sorridendo]
Schiude alla perla il guscio,
apre all'uomo l'uscio
del Paradiso.
Profumo degli Dei...
Fontana della vita...
Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
smaglia il sorriso.
[Pinkerton è distratto e seccato]

Goro [accorgendosi che Pinkerton comincia ad essere infastidito dalla loquela di Suzuki, batte tre volte le mani]
[i tre si alzano e fuggono rapidamente rientrando in casa]

Pinkerton
A chiacchiere costei
mi par cosmopolita.
[a Goro che è andato verso il fondo ad osservare]
Che guardi?

Goro
Se non giunge ancor la sposa.

Pinkerton
Tutto è pronto?

Goro
Ogni cosa.
[ringrazia con profondo inchino]

Pinkerton
Gran perla di sensale!

Goro
Qui verran: l'Ufficiale
del registro, i parenti, il vostro Console,
la fidanzata. Qui si firma l'atto
e il matrimonio è fatto.

Pinkerton
E son molti i parenti?

Goro
La suocera, la nonna, lo zio Bonzo
(che non ci degnerà di sua presenza)
e cugini, e le cugine...
Mettiam fra gli ascendenti...
ed i collaterali, un due dozzine.
Quanto alla discendenza...
provvederanno assai
[con malizia ossequente]
Vostra Grazia e la bella Butterfly.

Pinkerton
Gran perla di sensale!
[Goro ringrazia con un profondo inchino]

Sharpless [dall'interno, un po' lontano]
E suda e arrampica!
sbuffa, inciampica!

Goro [ch'è accorso al fondo, annuncia a Pinkertons]
Il Consol sale.
[si prosterna innanzi al Console]

Sharpless [entra sfuffando]
Ah!... quei ciottoli
mi hanno sfiaccato!

Pinkerton [va incontro al Console: i due si stringono la mano]
Bene arrivato.

Goro [al Console]
Bene arrivato.

Sharpless
Ouff!

Pinkerton
Presto Goro
qualche ristoro.
[Goro entra in casa frettoloso]

Sharpless [sbuffando e guardando intorno]
Alto.

Pinkerton [indicando il panorama]
Ma bello!

Sharpless [contemplando la città ed il mare sottoposti]
Nagasaki, il mare,
il porto...

Pinkerton [accenna alla casa]
e una casetta
che obbedisce a bacchetta.
[Goro viene frettoloso dalla casa, seguito dai due servi: portano bicchieri e bottiglie che depongono sulla terrazza; i due servi rientrano in casa e Goro si dà a preparare le bevande]

Sharpless
Vostra?

Pinkerton
La comperai
per novecentonovantanove anni,
con facoltà, ogni mese,
di rescindere i patti.
Sono in questo paese
elastici del par, case e contratti.

Sharpless
E l'uomo esperto ne profitta.

Pinkerton
Certo.
[Pinkerton e Sharpless si siedono sulla terrazza dove Goro ha peparato le bevande]

Pinkerton [con franchezza]
Dovunque al mondo lo Yankee vagabondo
si gode e traffica
sprezzando rischi.
Affonda l'áncora alla ventura...
[s'interrompe per offrire da bere a Sharpless]
Milk-Punch, o Wisky?
[riprendendo]
Affonda l'áncora alla ventura
finchè una raffica
scompigli nave e ormeggi, alberatura.
La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
i fiori d'ogni plaga,...

Sharpless
È un facile vangelo...

Pinkerton [continuando]
d'ogni bella gli amor.

Sharpless
è un facile vangelo
che fa la vita vaga
ma che intristisce il cor.

Pinkerton
Vinto si tuffa, la sorte racciuffa.
Il suo talento
fa in ogni dove.
Così mi sposo all'uso giapponese
per novecento
novantanove
anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.

Sharpless
È un facile vangelo.

Pinkerton [si alza, toccando il bicchiere con Sharpless]
``America for ever!''

Sharpless
``America for ever!''

[Pinkerton e Sharpless si siedono ancora sulla terrazza]

Sharpless
Ed è bella
la sposa?

[Goro che ha udito, si affaccia al terrazzo pauroso ed insinuante]

Goro
Una ghirlanda
di fiori freschi. Una stella
dai raggi d'oro.
E per nulla: sol cento
yen.
[al Console] Se Vostra Grazia mi comanda
ce n'ho un assortimento.

[Il Console ridendo, ringrazia e si alza pure]

Pinkerton [con viva impazienza, allontandosi]
Va, conducila Goro.
[Goro corre in fondo e scompare discendendo il colle]

Sharpless
Quale smania vi prende!
Sareste addirittura
cotto?

Pinkerton
Non so!... non so! Dipende
[impaziente si alza e Sharpless anch'esso]
dal grado di cottura!
Amore o grillo,
dir non saprei. Certo costei
m'ha coll'ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato
alla statura, al portamento
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca
come con subito moto si stacca,
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa,
che di rincorrerla furor m'assale
se pure infrangerne dovessi l'ale.

Sharpless [seriamente e bonario]
Ier l'altro, il Consolato
sen' venne a visitar!
Io non la vidi, ma l'udii parlar.
Di sua voce il mistero
l'anima mi colpì.
Certo quando è sincer
l'amor parla così.
Sarebbe gran peccato
le lievi ali strappar
e desolar forse un credulo cuor.

Pinkerton
Console mio garbato,
quetatevi! Si sa,
Sharpless
Sarebbe gran peccato...
Pinkerton
la vostra età è di flebile umor.
Non c'è gran male
s'io vo' quell'ale
drizzare ai dolci voli dell'amor!
 Sharpless
Quella divina
mite vocina
non dovrebbe dar note di dolor!

Pinkerton [offre di nuovo da bere]
Wisky?

Sharpless
Un'altro bicchiere.
[Pinkerton mesce del Wisky a Sharpless e colma anche il proprio bicchiere]

Sharpless [leva il calice]
Bevo alla vostra famiglia lontana.

Pinkerton [leva esso pure il bicchiere]
E al giorno in cui mi sposerò con vere
nozze a una vera sposa... americana.
[riappare Goro correndo affannato dal basso della collina]

Goro  Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
 [accenna verso il sentiero]
Già del femmmineo sciame
qual di vento in fogliame
s'ode il brusìo.
 Le Amiche di Butterfly (SA) [interno, lontano]
Ah! ah! ah!

[Pinkerton e Sharpless si recano in fondo al giardino osservando verso il sentiero della collina]

Le Amiche (SA)
Ah! ah! ah! ah!
ah! Quanto cielo! quanto mar!
[sempre interno] Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly [interno]
Ancora un passo or via.
Le Amiche (SA)
Come sei tarda!
Butterfly
Aspetta.
Le Amiche (SA)
Ecco la vetta.
Guarda, guarda quanti fior!
Butterfly [serenamente]
Spira sul mare e sulla
terra
Le Amiche (SA)
Quanto cielo! quanto mar!
Butterfly
un primaveril soffio giocondo.
 Sharpless
O allegro cinguettar di gioventù!
 Butterfly
Io sono la fanciulla
più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor
d'amor venni alle soglie
 Le Amiche (SA)
Quanti fior! quanto mar!
Quanto cielo! quanti fior!
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica,
 Butterfly
ove s'accoglie
il bene di chi vive e di chi muor.
 Le Amiche (S)
ma pria
di varcar la soglia che t'attira
volgiti e mira,
 Le Amiche (AA)
volgiti e mira
le cose che ti son care,
Le Amiche (SAA)
mira quanto cielo, quanti fiori, quanto mar!
[si comincia a scorgere le Geishas che montano il sentiero]
Butterfly
Amiche, io son venuta
al richiamo d'amor,
al richiamo d'amor,
son venuta al richiamo d'amor!
Le Amiche (S)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro e mira
le cose tutte che ti son sì care!
 Le Amiche (AA)
Gioia a te, gioia a te sia
dolce amica, ma pria
di varcar la soglia
volgiti indietro, dolce amica, e mira!
[appaiono in scena - hanno tutte grandi ombrelli aperti, a vivi colori]

Butterfly [alle amiche]
Siam giunte.
[vede il gruppo dei tre uomini e riconosce Pinkerton. Chiude subito l'ombrello e pronta lo addita alle amiche]
F. B. Pinkerton. Giù. [si genuflette]

Le Amiche (SA) [chiudono gli ombrelli e si genuflettono]
Giù.

[tutte si alzano e si avvicinano a Pinkerton cerimoniosamente]

Butterfly [fa una riverenza]
Gran ventura.

Le Amiche (S) [facendo una riverenza]
Riverenza.

Pinkerton [sorridendo]
È un po' dura
la scalata?

Butterfly [compassata]
A una sposa
costumata
più penosa
è l'impazienza...

Pinkerton [gentilmente, ma un po' derisorio]
Molto raro
complimento!

Butterfly [con ingenuità]
Dei più belli
ancor ne so.

Pinkerton [rincalzando]
Dei gioielli!

Butterfly [volendo sfoggiare il suo repertorio di complimenti]
Se vi è caro
sul momento...

Pinkerton
Grazie... no.

Sharpless [ha osservato prima curiosamente il gruppo delle fanciulle, poi si è avvicinato a Butterfly, che lo ascolta con attenzione]
Miss Butterfly Bel nome, vi sta a meraviglia.
Siete di Nagasaki?

Butterfly
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo.
[alle amiche] Verità?

Le Amiche (S) [approvando premurose]
Verità!

Butterfly [con naturalezza]
Nessuno si confessa mai nato in povertà,
non c'è vagabondo che a sentirlo non sia
di gran prosapia. Eppur
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia
le quercie più robuste... e abbiam fatto la ghescia
per sostentarci.
[alle amiche] Vero?

Le Amiche (S) [confermano]
Vero!

Butterfly
Non lo nascondo,
nè m'adonto.
[vedendo che Sharpless sorride]
Ridete? Perché?... Cose del mondo.

Pinkerton [ha ascoltato con interesse, e si rivolge a Sharpless]
(Con quel fare di bambola quando parla m'infiamma...)

Sharpless [anch'esso interessato dalle chiacchiere di Butterfly, continua a interrogarla]
E ci avete sorelle?

Butterfly
Non signore. Ho la mamma.

Goro [con importanza]
Una nobile dama.

Butterfly
Ma senza farle torto
povera molto anch'essa.

Sharpless
E vostro padre?

Butterfly [si arresta sorpresa - poi secco secco risponde:]
Morto.

Le amiche chinano la testa. Goro è imbarazzato. Tutte si sventolano nervosamente coi ventagli.

Sharpless [ritornando presso Butterfly]
Quant' anni avete?

Butterfly [con civetteria quasi infantile]
Indovinate.

Sharpless
Dieci.

Butterfly
Crescete.

Sharpless
Venti.

Butterfly
Calate.
Quindici netti, netti;
[con malizia]
sono vecchia diggià.

Sharpless
Quindici anni!

Pinkerton
Quindici anni!

Sharpless
L'età
dei giuochi...

Pinkerton
e dei confetti.

Goro [che ha veduto arrivare dal fondo altre persone e le ha riconosciute, annuncia con importanza]
L'Imperial Commissario, l'Ufficiale
del registro, i congiunti.

Pinkerton [a Goro]
Fate presto.
[Goro corre in casa]

Dal sentiero in fondo si vedono salire e sfilare i parenti di Butterfly: questa va loro incontro insieme alle amiche: grandi saluti, riverenze: i parenti osservano curiosamente i due americani. Pinkerton ha preso sottobraccio Sharpless e, condottolo da un lato, gli fa osservare, ridendo, il bizzarro gruppo dei parenti; il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro salutano Pinkerton ed entrano in casa, ricevuti da Goro.

Pinkerton
Che burletta la sfilata
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata,

Parenti ed Amiche (4 sole) (S) [a Butterfly]
Dov'è?
Parenti ed Amici (4 soli) (TT) [a Butterfly]
Dov'è?

Butterfly, Parenti ed Amiche (4 altre) (AA) [indicando Pinkerton]
Eccolo là!

Una Cugina
Bello non è.
 Parenti ed Amici (4 soli) (TT)
Bello non è.
in verità,
Bello non è.
 Pinkerton [osservando il gruppo delle donne]
Certo dietro a quella vela
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela.
 Butterfly [offesa]
Bello è così che non si può...
sognar di più.
 Parenti ed Amiche (4 sole) (SS)
Mi pare un re!
 (2 sole)
Vale un Perù.
 Parenti ed Amiche (4 altre) (AA)
Vale un Perù.
 (2 altre)
Mi pare un re!
 La Madre [con grande ammirazione]
Mi pare un re!

La Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì
pur anco a me.
 Butterfly [sdegnosa alla cugina]
Si,.. giusto tu!
 Pinkerton [indicando Yakusidé]
E quel coso da strapazzo
è lo zio briaco e pazzo.

Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST) [alla cugina]
Ecco, perché
prescelta fu,
vuol far con te
 la soprappiù
 Parenti ed Amiche (3 altre) (AT)
La sua beltà
già disfiorì.
 Parenti ed Amiche (3 altri) (T) [commiserando Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì.
Parenti, Amici ed Amiche (3 sole & 3 soli) (ST)
Divorzierà.
Cugina, Parenti ed Amiche (3 altre) (A)
Spero di sì.
Parenti ed Amici (3 soli & 3 altri) (T)
Spero di sì.
Parenti ed Amiche (3 sole & 3 altre) (SA)
La sua beltà
già disfiorì.

Goro [esce della casa e indispettito dal garrulo cicalio, va dall'uno all'altro raccomandando di parlare sottovoce]
Per carità
tacete un po'.

Lo Zio Yakusidé [addocchiando i servi che cominciano a portare vini e liquori]
Vino ce n'è?

La Madre, la Zia [sbirciando, cercando di non farsi scorgere]
Guardiamo un po'.

Parenti ed Amiche (4 scelti) (S) [con soddisfazione, a Yakusidé]
Ne vidi già
color di thè,
color di thè
e chermisì!
 Parenti ed Amiche (4 altri) (AA) [guardando compassionevolmente Butterfly]
La sua beltà
già disfiorì,
già disfiorì.
Divorzierà.
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (tutti) (SSA)
[falsetto]
Ah! hu!
Parenti ed Amici (T) [nasale]
Ah! hu!
La Madre, la Zia, Parenti ed Amiche (SA)
ah! hu!
La Madre
Mi pare un re!
in verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 La Cugina [a Butterfly]
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no!
Bello non è in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (S)
Bello non è, in verità, bello non è!
bello non è, in verità!
Goro l'offrì pur anco a me, ma s'ebbe un no.
In verità bello non è, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Parenti ed Amiche (A)
Bello è così che non si può sognar di più!
Mi pare un re! Vale un Perù!
In verità è così bel che pare un re,
in verità mi par un re, in verità.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 Zio Yakusidé
Vino ce n'è? Guardiamo un po', guardiamo un po'.
Ne vidi già color di thè, e chermisi, color di thè.
Vino ce n'è? Vediamo un po'!
 Parenti ed Amici (T)
Bello non è, in verità, bello non è.
Goro l'offrì pur anco a te,
ma s'ebbe un no! ma s'ebbe un no!
La sua beltà già disfiorì, già disfiorì.
Divorzierà. Spero di sì. Divorzierà!
 La Zia
Vale un Perù.
In verità bello è così
che non si può sognar di più.
Mi pare un re!
Bello è così che non si può
sognar di più, sognar di più.
Mi pare un re! Vale un Perù.
Mi pare un re!
 Butterfly [alla cugina]
Sì... giusto tu!

Goro [interviene di nuovo per far cessare il baccano]
Per carità
tacete un po'...
[poi coi gesti fa cenno di tacere]
Sch! sch! sch!

Sharpless [a Pinkerton a parte]
O amico fortunato!

[ai cenni di Goro parenti e invitati si riuniscono in crocchio, sempre però agitandosi e chiacchierando]

Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi pare un re!
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore!
 Sharpless
O fortunato Pinkerton,
[intanto Goro avrà fatto portare dai servi alcuni tavolini sui quali dispongonsi varie confetture, pasticcietti, liquori, vini e servizi da thè]
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ei l'offrì pur anco a me!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Egli è bel, mi par un re!
 Pinkerton
L'esotico suo odore
 Sharpless
che in sorte v'è toccato
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Ma risposi non lo vo'!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
Non avrei risposto no!
 Pinkerton
m'ha il cervello sconvolto.
 Sharpless
un fior pur or sbocciato!
[Si portano poi alcuni cuscini ed un tavolo a parte, coll'occorrente per scrivere]
Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
e risposi no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
non direi mai no!
Sharpless
Non più bella e d'assai
 fanciulla io vidi mai
di questa Butterfly.
E se a voi sembran scede
il patto e la sua fede
 Parenti ed Amiche e la Cugina (S)
Senza tanto ricercar
io ne trovo dei miglior,
e gli dirò un bel no,
e gli dirò di no, di no!
 Parenti ed Amiche e la Madre (A)
No, mia cara, non mi par, è davvero un gran signor,
nè gli direi di no,
nè mai direi di no, di no!
 Butterfly [ai suoi]
Badate, attenti a me.
 Pinkerton
Sì, è vero, è un fiore, un fiore,
e in fede mia l'ho colto!
 Parenti e Amici (TT)
E divorzierà, e divorzierà, divorzierà!

Sharpless
badate!...
Ella ci crede.
[accenna a Butterfly]

Butterfly [a sua madre] 
Mamma, vien qua.
[agli altri] Badate a me:
attenti, orsù,
[parlato con voce infantile]
uno, due, tre
e tutti giù.
[al cenno di Butterfly tutti si inchinano innanzi a Pinkerton ed a Sharpless]

[I parenti si rialzano e si spargono nel giardino: Goro ne conduce qualcuno nell'interno della casa. Pinkerton prende per mano Butterfly e la conduce verso la casa]

Pinkerton
Vieni, amor mio!
[vedendo che Butterfly rimane impacciata]
Vi piace la casetta?

Butterfly
Signor B. F. Pinkerton,
[mostra le mani e le braccia che sono impacciate dalle maniche rigonfie]
perdono...
Io vorrei... pochi oggetti
da donna...

Pinkerton
Dove sono?

Butterfly [indicando le maniche]
Sono qui... vi dispiace?

Pinkerton [un poco sorpreso, sorride, poi subito acconsente con galanteria]
O perché mai,
mia bella Butterfly?

Butterfly [a mano a mano cava dalle maniche gli oggetti e li consegna a Suzuki, che è uscita sulla terrazza, e li depone nella casa]
Fazzoletti. La pipa. Una cintura.
Un piccolo fermaglio.
Uno specchio. Un ventaglio.

Pinkerton [vede un vasetto]
Quel barattolo?

Butterfly
Un vaso di tintura.

Pinkerton
Ohibò!

Butterfly
Vi spiace?...
[getta via il vaso di tintura]
Via!
[trae un astuccio lungo e stretto]

Pinkerton
E quello?

Butterfly [molto seria]
Cosa sacra e mia.

Pinkerton [curioso]
E non si può vedere?

Butterfly
C'è troppa gente.
[sparisce nella casa portando con sè l'astuccio]
Perdonate.

Goro [che si è avvicinato, dice all'orecchio di Pinkerton:]
È un presente
del Mikado a suo padre... coll'invito...
[fa il gesto di chi s'apre il ventre]

Pinkerton [piano a Goro]
E... suo padre?

Goro
Ha obbedito.
[si allontana, ricentrando nella casa]

[Butterfly, che è ritornata, va a sedersi sulla terrazza vicino a Pinkerton e leva dalle maniche alcune statuette]

Butterfly
Gli Ottokè.

Pinkerton [ne prende una e la esamina con curiosità]
Quei pupazzi? Avete detto?..

Butterfly
Son l'anime degli avi.
[depone le statuette]

Pinkerton
Ah!... il mio rispetto.

Butterfly [con rispettosa confidenza a Pinkerton]
Ieri son salita
tutta sola in secreto alla Missione.
Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
[con paura]
Lo zio Bonzo nol sa,
nè i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
e piena d'umiltà
al Dio del signor Pinkerton m'inchino.
È mio destino.
Nella stessa chiesetta
in ginocchio con voi
pregherò lo stesso Dio.
E per farvi contento
potrò quasi obliar la gente mia.
[si getta nelle braccia di Pinkerton]
Amore mio!
[si arresta come avesse paura d'essere stata udita dai parenti]
[nasconde gli Ottoké.]

[intanto Goro ha aperto lo shosi - nella stanza dove tutto è pronto pel matrimonio, si trovano Sharpless e le autorità - Butterfly entra nella casa e si inginocchia; Pinkerton è in piedi vicino a lei - i parenti sono nel giardino rivolti verso la casa, inginocchiati.]

Goro
Tutti zitti!

[cessano le chiacchiere: tutti tralasciano di mangiare e di bere e si avanzano in circolo ascoltando con grande raccoglimento: Pinkerton e Butterfly stanno nel mezzo]

Commissario [legge]
È concesso al nominato
Mister B. F. Pinkerton,
Luogotenente nella cannoniera
Lincoln, marina degli Stati Uniti
America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
del quartiere d'Omara-Nagasaki,
d'unirsi in matrimonio, per dritto
il primo, della propria volontà,
ed ella per consenso dei parenti
[porge l'atto per la firma]
qui testimonî all'atto.

Goro [molto cerimonioso]
Lo sposo.
[Pinkerton firma]
Poi la sposa.
[Butterfly firma]
E tutto è fatto.
[I parenti si precipitano a firmare]

[Le amiche si avvicinano, complimentose, a Butterfly, alla quale fanno ripetuti inchini]

Le Amiche (S)
Madama Butterfly.

Butterfly [facendo cenno colla mano, alza un dito, e corregge:]
Madama B. F. Pinkerton.

[Le amiche festeggiano Butterfly, che ne bacia qualcuna: intanto l'Ufficiale dello Stato Civile ritira l'atto e le altre carte, poi avverte il Commissario Imperiale che tutto è finito.]

Commissario [saluta Pinkerton]
Augurî molti.

Pinkerton
I miei ringraziamenti.
[rende il saluto]

Commissario [si avvicina al Console]
Il signor Console scende?

Sharpless
L'accompagno.
[saluta Pinkerton]
Ci vedrem domani.
[stringendo la mano a Pinkerton]

Pinkerton
A meraviglia.

Ufficiale [congedandosi da Pinkerton]
Posterità.

Pinkerton
Mi proverò.

[Il Console, il Commissario Imperiale e l'Ufficiale del registro si avviano per scendere alla città]

Sharpless [ritorna indietro, e con accento significativo dice a Pinkerton:]
Giudizio!

[Pinkerton con un gesto lo rassicura e lo saluta colla mano]
[Sharpless scende pel sentiero; Pinkerton che è andato verso il fondo lo saluta di nuovo]

Pinkerton [ritorna innanzi e stropicciandosi le mani dice fra sè:]
(Ed eccoci in famiglia.)
[I servi portano delle bottiglie di Saki e distribuiscono i bicchieri agli invitati]
Sbrighiamoci al più presto e in modo onesto.
[brindando cogli invitati]
Ip! Ip!

Coro (S) [brindando]
O Kami! o Kami!
Pinkerton
Beviamo ai novissimi legami,
Yakusidé, Coro (T)
O Kami! o Kami!
Pinkerton
beviamo ai novissimi legami.
La Cugina, La Madre
Beviamo, beviamo!
La Cugina, La Madre, Coro (SA)
O Kami! o Kami!
Beviamo ai novissimi legami.
[I brindisi sono interotti da strane grida che partono dal sentiero della collina.]

Bonzo [dall'interno lontano]
Cio-cio-san!
[A questo grido tutti i parenti e gli amici allibiscono e si raccolgono impauriti: Butterfly rimane isolata in un angolo.]
Cio-cio-san!
Abbominazione!

Butterfly, Coro (ST) [allibiti]
Lo zio Bonzo!

Goro [infastidito dalla venuta del Bonzo]
Un corno al guastafeste!
Chi ci leva d'intorno
le persone moleste?...
 Bonzo
Cio-cio-san! Cio-cio-san!
Goro [fa cenno ai servi di asportare tavolini, sgabelli, cuscini e prudentemente se ne parte adiratissimo, borbottande]

Bonzo [sempre più vicino]
Cio-cio-san!
[al fondo appare la strana figura del Bonzo, preceduto da due lanterne e seguito da due Bonzi.]
Cio-cio-san!

Bonzo [Vista Butterfly, che si è scostata da tutti, il Bonzo stende le mani minacciose verso di lei]
Che hai
tu fatto alla Missione?

Parenti ed Amici e la Cugina (ST)
Rispondi, Cio-cio-san!

Pinkerton [seccato per la scenata del Bonzo]
Che mi strilla quel matto?

Bonzo
Rispondi, che hai tu fatto?

Parenti ed Amici (ST) [volgendosi, ansiosi, verso Butterfly]
Rispondi, Cio-cio-san!

Bonzo
Come, hai tu gli occhi asciutti?
Son dunque questi i frutti?
[urlando]
Ci ha rinnegato tutti!

Coro (SATT) [scandolezzati, con grido acuto, prolungato]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
Rinnegato vi dico,...
il culto antico.

Coro (ST) [gridando]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo [imprecando contro Butterfly, che si copre il volto colle mani: la madre si avanza per difenderla, ma il Bonzo duramente la respinge e si avvicina terribile a Butterfly gridandole sulla faccia:]
Kami sarundasico!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo
All'anima tua guasta
qual supplizio sovrasta!

Pinkerton [ha perduto la pazienza e si intromette fra il Bonzo e Butterfly]
Ehi, dico: basta, basta!

Bonzo [alla voce di Pinkerton, il Bonzo si arresta stupefatto, poi con subita risoluzione invita i parenti e le amiche a partire]
Venite tutti. Andiamo!
[a Butterfly]
Ci hai rinnegato e noi...

[tutti si ritirano frettolosamente al fondo e stendono le braccia verso Butterfly]

Yakusidé e Bonzo, Coro e Cugina (ST)
Ti rinneghiamo!

Pinkerton [con autorità, ordinando a tutti d'andarsene]
Sbarazzate all'istante. In casa mia
niente baccano e niente bonzeria.

Coro (ST) [grido]
Hou!

[alle parole di Pinkerton, tutti corrono precipitosamente verso il sentiero che scende alla città: la madre tenta di nuovo di andare presso Butterfly, ma viene travolta dagli altri. - Il Bonzo sparisce pel sentiero che va al tempio seguito dagli accoliti.]

Coro (ST) [nell'uscire]
Hou! Cio-cio-san!
[un po' lontani]
Hou! Cio-cio-san!

[Le voci a poco a poco si allontanano - Butterfly sta sempre immobile e muta colla faccia nelle mani, mentre Pinkerton si è recato alla sommità del sentiero per assicurarsi che tutti quei seccatori se ne vanno]

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Kami sarundasico

Coro (S)
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (T)
Ti rinneghiamo!

Coro (S) [cupo]
Hou! Cio-cio-san!

Bonzo, Yakusidé, Coro (ST) [cupo]
Ti rinneghiamo!

Coro (ST)
Hou! Cio-cio-san!

[Comincia a calare la sera]

Coro (S) [lontano molto]
Hou! Cio-cio-san!

[Butterfly scoppia in pianto infantile - Pinkerton l'ode e va premuroso presso di lei, sollevandola dall'abbattimento in cui è caduta e togliendole con delicatezza le mani dal viso piangente]

Pinkerton
Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi...

Coro (S) [lontanissimo]
Hou! Cio-cio-san!

Butterfly [turandosi le orecchie, per non udire le grida]
Urlano ancor!

Pinkerton [rincorandola]
Tutta la tua tribù
e i Bonzi tutti del Giappon non valgono
il pianto di quegli occhi
cari e belli.

Butterfly [sorridendo infantilmente]
Davver?
[comincia a calare la sera]
Non piango più.
E quasi del ripudio non mi duole
per le vostre parole
che mi suonan così dolci nel cor.
[si china per baciare la mano a Pinkerton]

Pinkerton [dolcemente impedendo]
Che fai?... la man?

Butterfly
M'han detto
che laggiù fra la gente costumata
è questo il segno del maggior rispetto.

Suzuki [internamente] [brontolando]
E Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami,
e Izaghi ed Izanami
sarundasico, e Kami.

Pinkerton [sorpreso per tale sordo bisbiglio]
Chi brontola lassù?

Butterfly
È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.

[scende sempre più la sera, e Pinkerton conduce Butterfly verso la casetta]

Pinkerton
Viene la sera

Butterfly
e l'ombra e la quiete.

Pinkerton
E sei qui sola.

Butterfly
Sola e rinnegata!
Rinnegata... e felice!

Pinkerton [Pinkerton batte tre volte le mani: i servi e Suzuki accorrono subito, e Pinkerton ordina ai servi:]
A voi, chiudete.

[I servi fanno scorrere silenziosamente alcune pareti]

Butterfly [a Pinkerton] [con intensità]
Sì, sì, noi tutti soli...
E fuori il mondo...

Pinkerton [ridendo]
E il Bonzo furibondo.
[va a sedersi e prende una sigaretta]

Butterfly [a Suzuki, che è venuta coi servi e sta aspettando gli ordini]
Suzuki, le mie vesti.

[Suzuki fruga in un cofano e dà a Butterfly gli abiti per la notte ed un cofanetto coll'occorrente per la toeletta]

Suzuki [inchinandosi a Pinkerton]
Buona notte.

[Pinkerton batte le mani: i servi corrono via].
Butterfly entra nella casa ed aiutata da Suzuki fa cautelosamente la sua toeletta da notte, levandosi la veste nuziale ed indossandone una tutta bianca; poi siede su di un cuscino e mirandosi in uno specchietto si ravvia i capelli: Suzuki esce.

Butterfly
Quest'obi pomposa
di scioglier mi tarda...
si vesta la sposa
di puro candor.
Tra motti sommessi
sorride e mi guarda.
Celarmi potessi!
ne ho tanto rossor!
 Pinkerton [guardando amorosamente Butterfly]
Con moti di scojattolo
i nodi allenta e scioglie!...
Pensar che quel giocattolo
è mia moglie. Mia moglie!
 [sorridendo] Ma tal
grazia dispiega,
ch'io
mi struggo per la febbre
d'un subito desìo.
 [alzandosi, poco a poco s'avvicina a Butterfly]
 Butterfly
E ancor l'irata
voce mi maledice...
Butterfly rinnegata...
Rinnegata... e felice.

Pinkerton [stende le mani a Butterfly che sta per scendere dalla terrazza]
Bimba dagli occhi pieni di malìa
ora sei tutta mia.
Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
fra candidi veli.

Butterfly [scendendo dal terrazzo]
Somiglio
la Dea della luna,
la piccola Dea della luna che scende
la notte dal ponte del ciel.

Pinkerton
E affascina i cuori...

Butterfly
E li prende,
e li avvolge in un bianco mantel.
E via se li reca
negli alti reami,

Pinkerton
Ma intanto finor non m'hai detto,
ancor non m'hai detto che m'ami.
Le sa quella Dea le parole
che appagan gli ardenti desir?

Butterfly
Le sa. Forse dirle non vuole
per tema d'averne a morir,
per tema d'averne a morir!

Pinkerton
Stolta paura, l'amor non uccide
ma dà vita, e sorride
per gioie celestiali
[avvicinandosi a Butterfly e carezzandole il viso]
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali.
[Butterfly, con subito movimento si ritrae dalla carezza ardente di Pinkerton]

Butterfly [con intenso sentimento]
Adesso voi
[entusiasmandosi]
siete per me l'occhio del firmamento.
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto.

[Butterfly ha un moto di spavento e fa atto di turarsi gli orecchi, come se ancora avesse ad udire le urla dei parenti: poi si rassicura e con fiducia si rivolge a Pinkerton]

Siete
alto, forte. Ridete
con modi si palesi!
E dite cose che mai non intesi.
Or son contenta,
or son contenta.

[- Notte completa: cielo purissimo e stellato -]

Butterfly [avvicinandosi lentamente a Pinkerton seduto sulla panca nel giardino]
[si inginocchia ai piedi di Pinkerton e lo guarda con tenerezza, quasi supplichevole]
Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene,
vogliatemi bene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l'onda
del mare.

Pinkerton
Dammi ch'io baci le tue mani care.
[prorompe con grande tenerezza]
Mia Butterfly! come t'han ben nomata
tenue farfalla...
[a queste parole Butterfly si rattrista e ritira le mani]

Butterfly
Dicon ch'oltre mare
se cade in man dell'uom,
[con paurosa espressione]
ogni farfarla
da uno spillo è trafitta
[con strazio] ed in tavola infitta!..

Pinkerton [riprendendo dolcemente le mani a Butterfly e sorridendo]
Un po' di vero c'è.
E tu lo sai perchè?
Perchè non fugga più.
[con entusiasmo e affettuosamente abbracciandola]
Io t'ho ghermita...
Ti serro palpitante.
Sei mia.

Butterfly [abbandonandosi]
Sì, per la vita.

Pinkerton
Vieni, vieni...
[Butterfly si ritrae, quasi vergognosa d'essersi abbandonata]
Via dall'anima in pena
l'angoscia paurosa.
[indica il cielo stellato]
È notte serena!
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly [guardando il cielo, estatica]
Ah! Dolce notte!..

Pinkerton
Vieni, vieni...

Butterfly
Quante stelle!
Non le vidi mai sì belle!
 Pinkerton
 È notte serena!
Ah! vieni, vieni.
È notte serena!..
Guarda: dorme ogni cosa!

Butterfly
Dolce notte! Quante stelle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Non le vidi mai sì belle!
Pinkerton
Vieni, vieni!
Butterfly
Trema, brilla ogni favilla
Pinkerton
Vien, sei mia!...
[compaiono le lucciole che brillano attorno agli amanti, tra i fiori e tra il fogliame degli alberi]
Butterfly
col baglior d'una pupilla. Oh!
 Oh! quanti occhi fisi, attenti
d'ogni parte a riguardar!
pei firmamenti,
via pei lidi, via pel mare...
 Pinkerton [con cupido amore]
Via l'angoscia dal tuo cor!
Ti serro palpitante.
Sei mia.
Ah! Vien, vien sei mia
ah! vieni, guarda:
dorme ogni cosa!..
Ti serro palpitante.
Ah, vien!

Butterfly
Ah! quanti occhi fisi, attenti!
quanti sguardi!
Pinkerton
Guarda: dorme ogni cosa:
Ah! vien! ah! vieni, vieni!
Ah! vien, ah! vien, sei mia!
ah! vien!
 Butterfly
ride il ciel!
Ah! Dolce notte!
Tutto estatico d'amor
ride il ciel!

[salgono dal giardino nella casetta]

CALA IL SIPARIO

Fine dell'Atto I.

Atto Secondo

Interno della casetta di Butterfly

Parte Prima

SI ALZA IL SIPARIO
Le pareti sono chiuse lasciando la camera in una semioscurità. Suzuki prega, raggomitolata davanti all'immagine di Budda: suona di quando in quando la campanella delle preghiere. Butterfly è stesa a terra, appoggiando la testa nelle palme delle mani.

Suzuki [pregando]
E Izaghi ed Izanami,
Sarundasico e Kami...
[interrompendosi]
Oh! la mia testa!
[suona la campanella per richiamare l'attenzione degli Dei]
E tu
Ten-Sjoo-daj
[con voce di pianto, guardando Butterfly]
fate che Butterfly
non pianga più, mai più, mai più!...

Butterfly [senza muoversi]
Pigri ed obesi
son gli Dei Giapponesi!
L'americano Iddio son persuasa
ben più presto risponde a chi l'implori.
Ma temo ch'egli ignori
che noi stiam qui di casa.
[rimane pensierosa]

[Suzuki si alza, apre la parete del fondo verso il giardino]

Butterfly [si rivolge a Suzuki]
Suzuki, è lungi la miseria?

[Suzuki va ad un piccolo mobile ed apre un cassetto cercando delle monete]

Suzuki [va presso Butterfly mostrandole poche monete]
Questo
è l'ultimo fondo.

Butterfly
Questo? Oh! Troppe spese!
[ripone il danaro nel piccolo mobile e lo chiude]

Suzuki [sospirando]
S'egli non torna e presto,
siamo male in arnese.

Butterfly [decisa, alzandosi]
Ma torna.

Suzuki [crollando la testa]
Tornerà!

Butterfly [indispettita, avvicinandosi a Suzuki]
Perché dispone
che il Console provveda alla pigione,
rispondi, su!
[Suzuki tace]
[sempre insistendo]
Perché con tante cure
la casa rifornì di serrature,
s'ei non volessi ritornar mai più?

Suzuki
Non lo so.

Butterfly [un poco irritata e meravigliata di tanta ignoranza]
Non lo sai?
[ritornando calma e con fiducioso orgoglio]
Io te lo dico. Per tener ben fuori
le zanzare, i parenti ed i dolori
e dentro, con gelosa
custodia, la sua sposa,
la sua sposa che son io, Butterfly.

Suzuki [poco convinta]
Mai non s'è udito
di straniero marito
che sia tornato al suo nido.

Butterfly [furibonda afferra Suzuki]
Ah! Taci, o t'uccido.
[insistendo nel persuadere Suzuki]
Quell'ultima mattina:
tornerete signor? gli domandai.
Egli, col cuore grosso,
per celarmi la pena
sorridendo rispose:
``O Butterfly
piccina mogliettina,
tornerò colle rose
alla stagion serena
quando fa la nidiata il pettirosso.''
[calma e convinta si sdraia per terra]
Tornerà.

Suzuki [con incredulità]
Speriam:

Butterfly [insistendo]
Dillo con me:
Tornerà.

Suzuki [per compiacerla ripete, ma con dolore]
Tornerà...
[scoppia in pianto]

Butterfly [sorpresa]
Piangi? Perché? perché?
Ah la fede ti manca!
[fiduciosa e sorridente]
Senti.
[fa la scena come se realmente vi assistesse e si avvicina poco a poco allo shosi del fondo]

Un bel dì, vedremo
levarsi un fil di fumo sull'estremo
confin del mare.
E poi la nave appare.
Poi la nave bianca
entra nel porto, romba il suo saluto.
Vedi? È venuto!
Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
là sul ciglio del colle e aspetto, e aspetto
gran tempo e non mi pesa,
la lunga attesa.
E... uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
s'avvia per la collina.
Chi sarà? chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? che dirà?
Chiamerà Butterfly dalla lontana.
Io senza dar risposta
me ne starò nascosta
un po' per celia e un po' per non morire
al primo incontro, ed egli alquanto in pena
chiamerà, chiamerà:
Piccina mogliettina
olezzo di verbena,
i nomi che mi dava al suo venire.
[a Suzuki]
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura, io con sicura
fede l'aspetto.
[Butterfly e Suzuki si abbracciano commosse]

[Butterfly congeda Suzuki, che esce dall'uscio di sinistra, e la segue mestamente collo sguardo]

[Nel giardino compaiono Goro e Sharpless - Goro guarda entro la camera, scorge Butterfly e dice a Sharpless che lo segue:]
Goro
C'è. Entrate.
[Goro sparisce il giardino]

Sharpless [affacciandosi, bussa discretamente contro la parete del fondo]
Chiedo scusa...
[Sharpless scorge Butterfly la quale udendo entrare qualcuno si è mossa]
Madama Butterfly...

Butterfly [senza volgersi, ma correggendo]
Madama Pinkerton.
Prego.
[si volge e riconoscendo il Console batte le mani per allegrezza]
Oh!
[Suzuki entra premurosamente e prepara un tavolino coll'occorrente per fumare]
[allegramente]
il mio signor Console, signor Console!

Sharpless [sorpreso]
Mi ravvisate?

Butterfly [facendo gli onori di casa]
Ben venuto in casa
americana.

Sharpless
Grazie.

[Butterfly, invita il Console a sedere presso il tavolino: Sharpless si lascia cadere grottescamente su di un cuscino: Butterfly si siede dall'altra parte e sorride maliziosamente dietro il ventaglio vedendo l'imbarazzo del Console; poi con molta grazia gli chiede:]
Butterfly
Avi, antenati
tutti bene?

Sharpless [ringrazia sorridendo]
Ma spero.

Butterfly [fa cenno a Suzuki di preparare la pipa]
Fumate?

Sharpless
Grazie.
[desideroso di spiegare lo scopo per cui è venuto, cava una lettera di tasca]
Ho qui...

Butterfly [interrompendolo, senza accorgersi della lettera]
Signore, io vedo
il cielo azzurro.
[dopo aver tirato una boccata dalla pipa che Suzuki ha preparata, l'offre al Console]

Sharpless [rifiutando]
Grazie...
[tentando ancora di riprendere il discorso]
Ho...

Butterfly [depone la pipa sul tavolino e assai premurosa dice:]
Preferite
forse le sigarette
[ne offre]
Americane?..

Sharpless [un po' seccato ne prende una]
Ma grazie.
[e tenta continuare il discorso]
Ho da mostrarvi...
[si alza]

Butterfly [porge a Sharpless un fiammifero acceso]
A voi.

Sharpless [accende la sigaretta - ma poi la depone subito e presentando la lettera si siede sullo sgabello]
Mi scrisse
Mister Pinkerton...

Butterfly [con grande premura]
Davvero!
È in salute?

Sharpless
Perfetta.

Butterfly [alzandosi con grande letizia]
Io son la donna
più lieta del Giappone.
[Suzuki è in faccende per preparare il thè]
Potrei farvi
una domanda?

Sharpless
Certo.

Butterfly [torna a sedere]
Quando fanno
il lor nido in America
i pettirossi?

Sharpless [stupito]
Come dite?

Butterfly
Sì,...
prima o dopo di qui?

Sharpless
Ma... perchè?...

[Goro che si aggira nel giardino, si avvicina alla terrazza e ascolta, non visto, quanto dice Butterfly]

Butterfly
Mio marito m'ha promesso
di ritornar nella stagion beata
che il pettirosso rifà la nidiata.
Qui l'ha rifatta per ben tre volte, ma
può darsi che di là
usi nidiar men spesso.
[Goro s'affaccia e fa una risata]
[volgendosi]
Chi ride?
[vedendo Goro]
Oh, c'è il nakodo.
[piano a Sharpless]
Un uom cattivo.

Goro [avanzandosi e inchinandosi ossequioso]
Godo...

Butterfly [a Goro, che s'inchina di nuovo e si allontana nel giardino]
Zitto.
[a Sharpless]
Egli osò... 
[cambiando idea]
No, prima rispondete
alla dimanda mia.

Sharpless [imbarazzato]
Mi rincresce, ma ignoro...
Non ho studiato ornitologia,

Butterfly
orni...

Sharpless
...tologia.

Butterfly
Non lo sapete
insomma.

Sharpless
No.
[ritenta di tornare in argomento]
Dicevamo...

Butterfly [lo interrompe, seguendo la sua idea]
Ah, sì. Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare
mi venne ad assediare
con ciarle e con presenti
per ridarmi ora questo, or quel marito.
Or promette tesori
per uno scimunito...

Goro [intervenendo per giustificarsi, entra nella stanza e si rivolge a Sharpless]
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna. I suoi parenti
l'han tutti rinnegata.

[al di là della terrazza si vede giungere il Principe Yamadori in un palanchino, attorniato dai servi]

Butterfly [vede Yamadori e lo indica a Sharpless sorridendo]
Eccolo. Attenti.

Yamadori, accolto da Goro genuflesso, scende dal palanchino, saluta il Console e Butterfly, che si è avvicinata alla parete del fondo; Yamadori si siede sulla terrazza rivolto rispettosamente verso Butterfly la quale s'inginocchia nella stanza.

Butterfly [a Yamadori]
Yamadori ancor le pene
dell'amor, non v'han deluso?
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso?

Yamadori
Tra le cose più moleste
è l'inutil sospirar.

Butterfly [con graziosa malizia]
Tante mogli omai toglieste,
vi doveste abituar.

Yamadori
L'ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.

Butterfly
Obbligata.

Yamadori
A voi però
giurerei fede costante.
 Sharpless [sospirando, rimette in tasca la lettera]
(Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco.)

Goro [con enfasi, indicando Yamadori]
Ville, servi, oro, ad Omara
un palazzo principesco.

Butterfly [con serietà]
Già legata è la mia fede...

Goro and Yamadori [a Sharpless]
Maritata ancor si crede.

Butterfly [alzandosi di scatto]
Non mi credo: sono, sono.

Goro
Ma la legge...

Butterfly
Io non la so.

Goro
...per la moglie, l'abbandono
al divorzio equiparò...

Butterfly
La legge giapponese...
non già del mio paese.

Goro
Quale?

Butterfly
Gli Stati Uniti.

Sharpless [fra sè]
(Oh, l'infelice!)

Butterfly [nervosissima, accalorandosi]
Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
qui divorziar si dice.
Ma in America questo non si può.
[a Sharpless]
Vero?

Sharpless [imbarazzato].
Vero... Però...

Butterfly [lo interrompe rivolgendosi a Yamadori ed a Goro trionfante]
Là un bravo giudice
serio, impettito
dice al marito:
``Lei vuol andarsene?
Sentiam perché?''
``Sono seccato
del coniugato!''
E il magistrato:
[comicamente]
``Ah, mascalzone,
presto in prigione!''
[per troncare il discorso ordina a Suzuki]
Suzuki, il thè.

[Butterfly va presso Suzuki che à già preparato il thè, e lo versa nelle tazze]

Yamadori [sottovoce a Sharpless].
Udiste?

Sharpless [sottovoce]
Mi rattrista una sì piena
cecità.

Goro [sottovoce a Sharpless e Yamadori].
Segnalata è già la nave
di Pinkerton.

Yamadori [disperato]
Quand'essa lo riveda...

Sharpless [sottovoce ai due]
Egli non vuol mostrarsi. Io venni appunto
per levarla d'inganno...
[vedendo che Butterfly, seguita da Suzuki, si avvicina per offrirle il thè, tronca il discorso]

Butterfly [offrendo il thè a Sharpless]
Vostra Grazia permette...
[apre il ventaglio e dietro a questo accenna ai due, ridendo]
Che persone moleste!..
[poi offre il thè a Yamadori che rifiuta e s'alza per andarsene]

Yamadori [sospirando]
Addio. Vi lascio il cuor... pien di cordoglio:
ma spero ancor...

Butterfly
Padrone.

Yamadori [s'avvia per uscire, poi torna indietro presso Butterfly]
Ah! se voleste...

Butterfly
Il guaio è che non voglio...

Yamadori, dopo aver salutato Sharpless, sospirando, se ne va, sale nel palanchino e si allontana seguito dai servi e da Goro. Butterfly ride ancora dietro il ventaglio.
Sharpless siede sullo sgabello, assume un fare grave, serio, poi con gran rispetto ed una certa commozione invita Butterfly a sedere, e torna a tirar fuori di tasca la lettera.

Sharpless
Ora a noi. Sedete qui,
[mostrando la lettera]
legger con me volete
questa lettera?

Butterfly [prendendo la lettera]
Date.
[baciandola] Sulla bocca,
[mettendola sul cuore] sul cuore...
[a Sharpless, gentilmente]
Siete l'uomo migliore
del mondo.
[rende la lettera e si mette ad ascoltare cola massima attenzione]
Incominciate.

Sharpless [leggendo]
``Amico, cercherai
quel bel fior di fanciulla.''

Butterfly [non può trattenersi e con gioia esclama:]
Dice proprio così?

Sharpless [serio]
Sì, così dice,
ma se ad ogni momento...

Butterfly [rimettendosi tranquilla, torna ad ascoltare]
Taccio, taccio, più nulla.

Sharpless
``Da quel tempo felice,
tre anni son passati''

Butterfly [interrompe la lettura]
Anche lui li ha contati!...

Sharpless [riprende]
``E forse Butterfly
non mi rammenta più.''

Butterfly [sorpresa molto, volgendosi a Suzuki]
Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
[ripete come scandolezzata le parole della lettera]
``Non mi rammenta più!''
[Suzuki esce per la porta di sinistra asportando il thè]

Sharpless [fra sè]
(Pazienza!)
[seguita a leggere]
``Se mi vuol
bene ancor, se m'aspetta''

Butterfly [prendendo la lettera dalle mani di Sharpless, esclama con viva tenerezza]
Oh le dolci parole!
[bacia la lettera *]
Tu, benedetta!

Sharpless [riprende la lettera e seguita a leggerla imperterrito ma con voce tremante per l'emozione]
``A voi mi raccomando
perchè vogliate con circospezione
prepararla...

Butterfly [con affanno, ma lieta]
Ritorna...

Sharpless
al colpo...''

Butterfly [si alza saltando di gioia e battendo le mani]
Quando?
Presto! presto!

Sharpless [sbuffando]
(Benone).
[ripone la lettera]
[fra sè] (Qui troncarla conviene...
[indispettito] Quel diavolo d'un Pinkerton!)
[si alza, poi guarda Butterfly negli occhi serîssimo]
Ebbene,
che fareste, Madama Butterfly...
s'ei non dovesse ritornar più mai?

[Butterfly immobile, come colpita a morte, china la testa e risponde con sommessione infantile, quasi balbettando:]
Butterfly
Due cose potrei far:
tornar... a divertir
la gente col cantar...
oppur,... meglio, morire.

[Sharpless è vivamente commosso e passeggia agitatissimo; poi torna verso Butterfly, le prende le due mani e con paterna tenerezza le dice:]
Sharpless
Di strapparvi assai mi costa
dai miraggi ingannatori.
Accogliete la proposta
di quel ricco Yamadori.

Butterfly [con voce rotta dal pianto e ritirando le mani]
Voi, voi, signor, mi dite questo!... Voi?

Sharpless [imbarazzato]
Santo Dio, come si fa?

Butterfly [batte le mani e Suzuki accorre]
Qui, Suzuki, presto presto,
che Sua Grazia se ne va.

Sharpless [fa per avviarsi ad uscire]
Mi scacciate?

[Butterfly, pentita, corre a Sharpless e singhiozzando lo trattiene]
Butterfly
Ve ne prego,
già l'insistere non vale.
[congeda Suzuki, la quale va nel giardino]

Sharpless [scusandosi]
Fui brutale, non lo nego.

Butterfly [dolorosamente, portandosi la mano al cuore]
Oh, mi fate tanto male,
tanto male, tanto, tanto!
[Butterfly vacilla; Sharpless fa per sorreggerla, ma Butterfly si domina subito]

Butterfly
Niente, niente!...
Ho creduto morir... Ma passa presto
come passan le nuvole sul mare...
[prendendo una risoluzione]
Ah! m'ha scordata?
[Butterfly corre nella stanza di sinistra]

[Butterfly rientra trionfalmente tenendo il suo bambino seduto sulla spalla sinistra e lo mostra a Sharpless gloriandosene]

Butterfly [con entusiasmo]
E questo?... e questo?... e questo
egli potrà pure scordare?..
[depone il bambino a terra e lo tiene stretto a sè]

Sharpless [con emozione]
Egli è suo?

Butterfly [indicando mano mano]
[con dolcezza e con un po' di agitazione]
Chi vide mai
a bimbo del Giappon occhi azzurrini?
E il labbro? E i ricciolini
d'oro schietto?

Sharpless [sempre più commosso]
È palese.
E Pinkerton lo sa?

Butterfly
No. No.
[con passione]
È nato quand'egli stava
in quel suo gran paese.
Ma voi...
[accarezzando il bimbo]
gli scriverete che l'aspetta
un figlio senza pari!
e mi saprete dir s'ei non s'affretta
per le terre e pei mari!
[mettendo il bimbo a sedere sul cuscino e inginocchiandosi vicino a lui]
[bacia teneramente il bambino]
Sai cos'ebbe cuore
di pensare quel signore?
[indicando Sharpless]
[pigliando il bimbo in braccio]
Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
andar per la città
a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
genti, la man tremante stenderà!
gridando: ``Udite, udite
la triste mia canzon.
A un infelice madre
la carità, muovetevi a pietà!''
[si alza, mentre il bimbo rimane seduto sul cuscino giocando con una bambola]
E Butterfly, orribile
destino, danzerà per te!
E come fece già
[rialza il bimbo e colle mani levate lo fa implorare]
La Ghesha canterà!
E la canzon giuliva
e lieta in un singhiozzo finirà!
[buttandosi a' ginocchi davanti a Sharpless]
Ah! no! no! questo mai!
questo mestier che al disonore porta!
Morta! morta! Mai più danzar!
Piutosto la mia vita vo' troncar!
[laying her cheek next to the baby's cheek]
Ah! morta!
[cade a terra vicino al bimbo che abbraccia strettamente ed accarezza con moto convulsivo]

Sharpless [non può trattenere le lagrime]
(Quanta pietà!)
[vincendo la propria emozione]
Io scendo al piano.
Mi perdonate?..

[Butterfly con atto gentile dà la mano a Sharpless che la stringe nelle sue con effusione]

Butterfly [volgendosi al bimbo prende una mano e la mette in quella di Sharpless]
A te, dagli la mano:

Sharpless [prendendo in braccio il bimbo]
I bei capelli biondi!
[lo bacia *]
Caro: come ti chiamano?

Butterfly [al bimbo, con grazia infantile]
Rispondi:
Oggi il mio nome è Dolore. Però
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno
del suo ritorno,
[alzandosi]
Gioia, Gioia mi chiamerò.

Sharpless
Tuo padre lo saprà, te lo prometto...
[mette il bimbo a terra, fa un saluto a Butterfly, ed esce rapidamente dalla porta di destra]

Suzuki [di fuori, gridando]
Vespa! Rospo maledetto!

[Suzuki entra trascinando con violenza Goro che tenta inutilmente di sfuggirle]
[grido acuto di Goro *]

Butterfly [a Suzuki]
Che fu?

Suzuki
Ci ronza intorno
il vampiro! e ogni giorno
ai quattro venti
spargendo va
che niuno sa
chi padre al bimbo sia!
[lascia Goro]

Goro [protestando con voce di paura]
Dicevo... solo...
che là in America
[avvicinandosi al bambino e indicandolo]
quando un figliolo
è nato maledetto
[Butterfly istintivamente si mette innanzi al bambino, come per difenderlo]
trarrà sempre reietto
la vita fra le genti!

Butterfly [grido selvaggio]
[corre presso al reliquario e prende il coltello che sta appeso]

Butterfly [con voce selvaggia]
Ah! tu menti! menti! menti!
Ah! menti!
[afferra Goro, che cade a terra, e minaccia d'ucciderlo - Goro emette grida fortissime, disperate, prolungate.]
Dillo ancora e t'uccido!

Suzuki [intromettendosi; poi, spaventata a tale scena, prende il bimbo e lo porta nella stanza a sinistra]
No!

Butterfly [presa da disgusto lo respinge col piede]
Va via!
[Goro fugge]

[Butterfly rimane immobile come impietrita]
[Butterfly si scuote a poco a poco e va a riporre il coltello]

Butterfly [volgendo commossa il pensiero al suo bambino]
Vedrai, piccolo amor,
mia pena e mio conforto,
mio piccolo amor,
Ah! vedrai
che il tuo vendicator
[esaltandosi]
ci porterà lontano, lontan, nella sua terra,
lontan ci porterà.

[* Colpo di cannone sulla scena]

Suzuki [coming in breathlessly]
Il cannone del porto!
Una nave da guerra...
[Butterfly e Suzuki corrono verso il terrazzo.]

Butterfly
Bianca... bianca... il vessillo americano
delle stelle... Or governa
per ancorare.
[prende sul tavolino un cannocchiale e corre sul terrazzo ad osservare]
[tutta tremante per l'emozione, appunta il cannocchiale verso il porto e dice a Suzuki:]
Reggimi la mano
ch'io ne discerna
il nome, il nome, il nome. Eccolo: ABRAMO LINCOLN!
[dà il cannocchiale a Suzuki e rientra nella stanza in preda a una grande esaltazione]
Tutti han mentito!
tutti!.. tutti!.. sol io
lo sapevo sol io che l'amo.
[a Suzuki]
Vedi lo scimunito
tuo dubbio? È giunto! è giunto! è giunto!
proprio nel punto
che ognun diceva; piangi e dispera.
Trionfa il mio amor!
il mio amor;
la mia fè trionfa intera.
Ei torna e m'ama!
[giubilante, corre sul terrazzo]
[a Suzuki che l'ha seguita sul terrazzo]
Scuoti quella fronda
di ciliegio
e m'innonda di fior.
Io vo' tuffar nella pioggia odorosa
[singhiozzando per tenerezza]
l'arsa fronte.

Suzuki [calmandola]
Signora,
quetatevi... quel pianto -

Butterfly [ritorna con Suzuki nella stanza]
No: rido, rido! Quanto
lo dovremo aspettar?
Che pensi? Un'ora?

Suzuki
Di più.

Butterfly
Due ore forse.
[aggirandosi per la stanza]
Tutto tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
[accenna a Suzuki di andare nel giardino]
[a Suzuki]
Va pei fior.
[Suzuki si avvia; giunta sul terrazzo si rivolge a Butterfly.]

Suzuki [dal terrazzo]
Tutti i fior?...

Butterfly [a Suzuki gaiamente]
Tutti i fior, tutti...
tutti. Pesco, vïola, gelsomin,
quanto di cespo, o d'erba, o d'albero fiorì.

Suzuki [nel giardino ai piedi del terrazzo]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[coglie fiori nel giardino]

Butterfly
Tutta la primavera voglio che olezzi qui.

Suzuki [dal giardino]
Uno squallor d'inverno sarà tutto il giardin.
[appare ai piedi del terrazzo con un fascio di fiori che sporge a Butterfly]
A voi signora.

Butterfly [prendendo i fiori dalle mani di Suzuki]
Cogline ancora.

[Butterfly dispone i fiori nei vasi, mentre Suzuki scende ancora nel giardino]

Suzuki [dal giardino]
Soventi a questa siepe veniste a riguardare
lungi, piangendo nella deserta immensità.

Butterfly
Giunse l'atteso, nulla più chiedo al mare;
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà.

Suzuki [appare nuovamente sul terrazzo colle mani piene di fiori]
Spoglio è l'orto.

Butterfly
Spoglio è l'orto?
Vien, m'aiuta.

Suzuki
Rose al varco
della soglia.
[Butterfly e Suzuki spargono fiori ovunque]
Butterfly
Tutta la primavera
Suzuki
Tutta la primavera
Butterfly
voglio che olezzi qui.
Suzuki
voglio che olezzi qui.

Butterfly
Seminiamo intorno april,
Suzuki
Seminiamo intorno april.
Butterfly
seminiamo april.

Butterfly [gettando fiori]
Tutta la primavera
voglio che olezzi qui...
 Suzuki
Tutta la primavera, tutta, tutta.
Gigli?.. viole?..
Butterfly
intorno, intorno spandi.

Suzuki
Seminiamo intorno april.

Butterfly
Seminiamo intorno april.
Il suo sedil s'inghirlandi,
di convolvi s'inghirlandi;
gigli e viole intorno spandi,
seminiamo intorno april!
 Suzuki
Gigli, rose spandi,
tutta la primavera,
spandi gigli, viole,
seminiamo intorno april!

Butterfly, Suzuki [gettando fiori mentre colla persona seguono il ritmo con un blando ondeggiare di danza]
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!
corolle di verbene,
petali d'ogni fior!

[Suzuki dispone due lampade vicino alla toeletta dove si accoscia Butterfly]

Butterfly [a Suzuki]
Or vienmi ad adornar.
[``Comincia il tramonto''] No! pria portami il bimbo.
[Suzuki va nella stanza a sinistra e porta il bambino che fa sedere vicino a Butterfly, mentre questa si guarda in un piccolo specchio a mano e dice tristamente:]
Non son più quella!...
Troppi sospiri la bocca mandò,...
e l'occhio riguardò
nel lontan troppo fiso.
[a Suzuki]
Dammi sul viso
un tocco di carmino...
[prende un pennello e mette del rosso sulle guancie del suo bimbo]
ed anche a te piccino
perché la veglia non ti faccia vôte
per pallore le gote.

Suzuki [invitandola a stare tranquilla]
Non vi movete che v'ho a ravviare i capelli.

Butterfly [sorridendo a questo pensiero]
Che ne diranno!..
E lo zio Bonzo?..
[con una punta di stizza]
già del mio danno
tutti contenti!..
[sorridente]
E Yamadori
coi suoi languori!
Beffati,
scornati,
beffati,
spennati
gli ingrati!

Suzuki [ha terminato la toeletta]
È fatto.

Butterfly [a Suzuki]
L'obi che vestii da sposa.
Qua ch'io lo vesta.
[mentre Butterfly indossa la veste, Suzuki mette l'altra al bambino, avvolgendolo quasi tutto nelle pieghe ampie e leggiere]
Vo' che mi veda indosso
il vel del primo dì.
[a Suzuki, che ha finito d'abbigliare il bambino]
E un papavero rosso
nei capelli...
[Suzuki punta il fiore nei capelli di Butterfly, che se ne compiace]
Così.
[con grazia infantile fa cenno a Suzuki di chiudere lo shosi]
Nello shosi farem tre forellini
per riguardar,
e starem zitti come topolini
ad aspettar.
[Suzuki chiude lo shosi nel fondo]

[scende sempre piu la notte]
[Butterfly conduce il bambino presso lo 
shosi]

Butterfly fa tre fori nello shosi: uno alto per sè, uno più basso per Suzuki ed il terzo ancor più basso pel bimbo, che fa sedere su di un cuscino, accennandogli di guardare attento fuori del foro preparatogli. Suzuki dopo aver portato le due lampade vicino allo shosi, si accoscia e spia essa pure all'esterno Butterfly si pone innanzi al foro più alto e spiando da esso rimane immobile, rigida come una statua; il bimbo, che sta fra la madre e Suzuki, guarda fuori curiosamente.

[È notte; i raggi lunari illuminano dall'esterno lo shosi]

Voci interne (ST) [interno, lontano] [a bocca chiusa]

[Il bimbo si addormenta, rovesciandosi all'indietro, disteso sul cuscino e Suzuki si addormenta pure, rimanendo accosciata: solo Butterfly rimane sempre ritta ed immobile].

[Cala lentamente il sipario]

Fine dell'Atto II. Parte I.

Atto Secondo

Parte Seconda

S'ALZA IL SIPARIO
[Butterfly, sempre immobile, spia al di fuori: il bimbo, rovesciato sul cuscino, dorme e dorme pure Suzuki, ripiegata sulla persona]

Marinai (T1) [dalla baia, lontanissimi]
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
Oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!

Marinai (T1)
Oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
Marinai (T1)
oh eh! oh eh!
Marinai (T2)
oh eh!
[Rumori di catene, di àncore e di manovre marinaresche]

[Fischi d'uccelli dal giardino]
[COMINCIA L'ALBA]
[L'ALBA SORGE ROSEA]
[SPUNTA L'AURORA]
[AL DI FUORI RISPLENDE IL SOLE]
[Butterfly finalmente si scuote, batte sulla spalla a Suzuki, che sussultando si risveglia e si alza, mentre Butterfly si volge verso il bambino e con premurosa cura lo solleva]

Suzuki [svegliandosi di soprassalto]
Gia il sole!
[si alza, va verso Butterfly e le batte sulla spalla]
Ciociosan...

Butterfly [si scuote e fidente dice:]
Verrà... verrà... col pieno sole.
[vede il bimbo addormentato e lo prende sulle braccia, avviandosi verso la stanza a sinistra]

Suzuki
Salite a riposare, affranta siete
al suo venire vi chiamerò.

Butterfly [salendo la scaletta]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
Tu se con Dio
ed io col mio dolor.
A te i rai
degli astri d'or:
Bimbo mio dormi!

Suzuki [mestamente, crollando la testa]
Povera Butterfly!

Butterfly [entra nella camera a sinistra] [voce un po' lontana]
Dormi amor mio,
dormi sul mio cor.
[voce più lontana]
Tu sei con Dio
ed io col mio dolor.
[perdendosi]

Suzuki [si inginocchia innanzi al simulacro di Budda]
Povera Butterfly!
[si alza e va ad aprire lo shosi]
[si batte lievemente all'uscio d'ingresso * * *]
Chi sia?...
[si batte più forte * * * *]
[va ad aprire lo shosi nel fondo]
[grida, per la grande sorpresa]
Oh!...

Sharpless [sul limitare dell'ingresso fa cenni a Suzuki di silenzio]
Stz!

Pinkerton [raccomanda a Suzuki di tacere]
Zitta!

Suzuki
Zitta!

Pinkerton
Zitta! Zitta!

[Pinkerton e Sharpless entrano cautamente in punta di piedi]

Pinkerton [premuorsamente a Suzuki]
Non la destar.

Suzuki
Era stanca sì tanto! Vi stette ad aspettare
tutta la notte col bimbo.

Pinkerton
Come sapea?

Suzuki
Non giunge
da tre anni una nave nel porto, che da lunge
Butterfly non ne scruti il color, la bandiera.

Sharpless [a Pinkerton]
Ve lo dissi?!...

Suzuki [per andare]
La chiamo...

Pinkerton [fermando Suzuki]
No non ancor.

Suzuki [indicando la stanza fiorita]
Lo vedete, ier sera,
la stanza volle sparger di fiori.

Sharpless [commosso, a Pinkerton]
Ve lo dissi?...

Pinkerton [turbato]
Che pena!

Suzuki [sente rumore nel giardino, va a guardare fuori dallo shosi ed esclama con meraviglia:]
Chi c'è là fuori
nel giardino?...
Una donna!!..

Pinkerton [va da Suzuki e la riconduce sul davanti, raccomandandole di parlare sottovoce]
Zitta!

Suzuki [agitata]
Chi è? chi è?

Sharpless [a Pinkerton]
Meglio dirle ogni cosa...

Suzuki [sgomenta]
Chi è? chi è?

Pinkerton [imbarazzato]
È venuta con me.

Suzuki
Chi è? chi è?

Sharpless [con forza repressa ma deliberatamente]
È sua moglie!

Suzuki [sbalordita, alza le braccia al cielo, poi si precipita in ginocchio colla faccia a terra]
Anime sante degli avi! Alla piccina
s'è spento il sol,
s'è spento il sol!

Sharpless [calma Suzuki e la solleva da terra]
Scegliemmo quest'ora mattutina
per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.

Suzuki [desolata]
Che giova? che giova?

Sharpless [prende a parte Suzuki e cerca colla persuasione di averne il consenso, mentre Pinkerton, sempre più agitato, si aggira per la stanza ed osserva]
Lo so che alle sue pene
non ci sono conforti!
Ma del bimbo conviene
assicurar le sorti!
Pinkerton
Oh! l'amara fragranza
di questi fior,
velenosa al cor mi va.
 Sharpless
La pietosa
che entrar non osa
materna cura
del bimbo avrà
 Suzuki
Oh me trista!
E volete ch'io chieda
ad una madre...
 Pinkerton
Immutata è la stanza
dei nostri amor...
Sharpless
Suvvia,
parla,
suvvia,
[Pinkerton va verso il simulacro di Budda]
parla con quella pia
e conducila qui... s'anche la veda
Butterfly, non importa.
Anzi, meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista.
Suvvia, parla con quella pia,
suvvia, conducila qui,
conducila qui.
 Pinkerton  Ma un gel di morte vi sta.
 [vede il proprio ritratto]
Il mio ritratto...
Tre anni son passati,
tre anni son passati,
tre anni son passati e noverati
n'ha i giorni e l'ore,
i giorni e l'ore!
 Suzuki
e volete ch'io chieda
ad una madre...
Oh! me trista!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
Oh! me trista!
Anime sante degli avi!...
Alla piccina
s'è spento il sol!
[spinta da Sharpless va nel giardino a raggiungere Mistress Pinkerton]
Sharpless
Vien, Suzuki, vien!
Pinkerton [vinto dall'emozione e non potendo trattenere il pianto si avvicina a Sharpless e gli dice risolutamente:]
Non posso rimaner;
Suzuki [andandosene]
Oh! me trista!
Pinkerton
Sharpless, v'aspetto
per via...

Sharpless
Non ve l'avevo detto?

Pinkerton [dando a Sharpless dei denari]
Datele voi qualche soccorso...
mi struggo dal rimorso,
mi struggo dal rimorso.

Sharpless
Vel dissi? vi ricorda?
quando la man vi diede:
``badate! Ella ci crede''
e fui profeta allor!
Sorda ai consigli,
sorda ai dubbî, vilipesa
nell'ostinata attesa
raccolse il cor...

Pinkerton
Sì, tutto in un istante
io vedo il fallo mio e sento
che di questo tormento
tregua mai non avrò,
mai non avrò! no!

Sharpless
Andate: il triste vero
da sola apprenderà.

Pinkerton [dolcemente con rimpianto]
Addio fiorito asil
di letizia e d'amor...
Sempre il mite suo sembiante
con strazio atroce vedrò...

Sharpless
Ma or quel cor sincero
pressago è già...
Pinkerton
Addio fiorito asil...
Sharpless
Vel dissi... vi ricorda?...
e fui profeta allor.
Pinkerton
Non reggo al tuo squallor,
ah! non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo, son vil!
Addio, non reggo al tuo squallor,
Sharpless
Andate, il triste vero
apprenderà.  Pinkerton
ah! non reggo, son vil!
[strette le mani al Console, esce rapidamente dal fondo: Sharpless crolla tristamente il capo]

[Suzuki viene dal giardino seguito da Kate che si ferma ai piedi del terrazzo]

Kate [con dolcezza a Suzuki]
Glielo dirai?

Suzuki [risponde a testa bassa, senza scomporsi dalla sua rigidezza]
Prometto.

Kate
E le darai consiglio
d'affidarmi?...

Suzuki
Prometto.

Kate
Lo terrò come un figlio.

Suzuki
Vi credo. Ma bisogna ch'io le sia sola accanto...
Nella grande ora... sola! Piangerà tanto tanto!
piangerà tanto!

Butterfly [voce lontana dalla camera a sinistra, chiamando]
Suzuki!
[più vicina] Suzuki!
Dove sei?
Suzuki!
[appare alla porta socchiusa; Kate per non essere vista si allontana nel giardino]

Suzuki
Son qui... pregavo e rimettevo a posto...
[Butterfly comincia a scendere]
No...
[si precipita per impedire a Butterfly di entrare]
no... no... no... no... non scendete...
[Butterfly entra precipitosa, svincolandosi da Suzuki che cerca invano di tratteneria]
[gridando] no... no... no...

Butterfly [aggirandosi per la stanza con grande agitazione, ma giubilante]
È qui,... è qui... dove è nascosto?
è qui,... è qui...
[scorgendo Sharpless]
Ecco il Console...
[sgomenta, cercando Pinkerton]
e... dove?... dove?...
[Butterfly, dopo aver guardato da per tutto, in ogni angolo, nella piccola alcova e dietro il paravento, sgomenta si guarda attorno]
Non c'è!..
[vede Kate: la guarda fissamente]
[a Kate] Chi siete?
Perchè veniste?
Niuno parla!...
Perché piangete?
[teme di capire e si fa piccina come una bimba paurosa]
No, non ditemi nulla... nulla... forse potrei
cader morta sull'attimo...
[con bontà affettuosa ed infantile a Suzuki]
Tu Suzuki che sei
tanto buona, non piangere! e mi vuoi tanto bene
un Sì, un No, di' piano... Vive?

Suzuki
Sì.

Butterfly [come se avesse ricevuto un colpo mortale: irrigidita]
Ma non viene
più. Te l'han detto!...
[Suzuki tace]
[irritata al silenzio di Suzuki]
Vespa! Voglio che tu risponda.

Suzuki
Mai più.

Butterfly [con freddezza]
Ma è giunto ieri?

Suzuki
Sì.

[Butterfly, che ha capito, guarda Kate, quasi affascinata]

Butterfly
Ah! quella donna
mi fa tanta paura! tanta paura!

Sharpless [con semplicità]
E la causa innocente
d'ogni vostra sciagura.
Perdonatele.

[fa per avvicinarsi a Butterfly, ma questa le fa cenno di starle lontano]

Butterfly [comprendendo, grida:]
Ah! è sua moglie.
[con voce calma]
Tutto è morto per me!
tutto è finito! Ah!

Sharpless
Coraggio!

Butterfly [peritosa]
voglion prendermi tutto!
[disperata] il figlio mio!

Sharpless
Fatelo pel suo bene il sacrifizio.
[Butterfly tace]

[impressionata dal silenzio di Butterfly, insiste commossa]

Butterfly [disperata]
Ah! triste madre! triste madre!
Abbandonar mio figlio!
[rimane immobile]
[calma] E sia! A lui devo obbedir!

Kate [che si è avvicinata timidamente al terrazzo, senza entrare nella stanza]
Potete perdonarmi, Butterfly?

Butterfly [con solennità]
Sotto il gran ponte del cielo non v'è
donna di voi più felice.
[con passione]
Siatelo sempre,
non v'attristate per me...

Kate [a Sharpless, che le si è avvicinato]
Povera piccina!

Sharpless [assai commosso]
È un immensa pietà!

Kate
E il figlio lo darà?

Butterfly [che ha udito, dice con solennità e spiccando le parole:]
A lui lo potrò dare
se lo verrà a cercare.
[con intenzione, ma con grande semplicità]
Fra mezz'ora salite la collina.

[Suzuki accompagna Kate e Sharpless che escono dal fondo.]
[Butterfly cade a terra; piangendo; Suzuki s'affretta a sorreggererla]

Suzuki [mettendo una mano sul cuore a Butterfly]
Come una mosca prigioniera
l'ali batte il piccolo cuor!

[Butterfly si rinfranca poco a poco: vedendo che è giorno fatto, si scioglie da Suzuki, e le dice:]
Butterfly
Troppa luce è di fuor,
e troppa primavera.
[pointing to the windows]
Chiudi.

[Suzuki va a chiudere lo shosi, in modo che la camera rimane quasi in completa oscurità]

[Suzuki ritorna verso Butterfly]

Butterfly
Il bimbo ove sia?

Suzuki
Giuoca... Lo chiamo?

Butterfly [con angoscia]
Lascialo giuocar, lascialo giuocar...
Va a fargli compagnia.

Suzuki [piangendo]
Resto con voi.

Butterfly [risolutamente, battendo forte le mani]
Va, va. Te lo comando.
[fa alzare Suzuki, che piange disperatamente, e la spinge fuori dell'uscio di sinistra]

[Butterfly si inginocchia davanti all'immagine di Budda.]

Butterfly rimane immobile, assorta in doloroso pensioro - ancora si odono i singhiozzi di Suzuki, i quali vanno a poco a poco affievolendosi.
Butterfly ha un moto di spasimo.
Butterfly va allo stipo e ne leva il velo bianco, che getta attraverso il paravento - poi prende il coltello, che chiuso in un astuccio di lacca, sta appeso alla parete presso il simulacro di Budda.
[ne bacia religiosamente la lama, tenendola colle mani per la punta e per l'impugnatura]

Butterfly [legge a voce bassa le parole che vi sono incise]
Con onor muore
chi non può serbar vita con onore.
[si punta il coltello lateralmente alla gola]

[s'apre la porta di sinistra e vedesi il braccio di Suzuki che spinge il bambino verso la madre: questi entra correndo colle manine alzate: Butterfly lascia cadere il coltello - si precipita verso il bambino, lo abbraccia e lo bacia quasi a soffocarlo]

Butterfly
Tu? tu? tu? tu? tu? tu? tu?
[con grande sentimento, affannosamente agitata]
piccolo Iddio!
Amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
[prendendo la testa del bimbo, accostandola a sè]
Non saperlo mai
per te, pei tuoi puri
occhi, muor Butterfly
[con voce di pianto]
perché tu possa andar
di là dal mare
senza che ti rimorda ai dì maturi
il materno abbandono.
[con esaltazione]
O a me, sceso dal trono
dell'alto Paradiso,
guarda ben fiso, fiso
di tua madre la faccia!...
che te'n resti una traccia,
guarda ben!
Amore, addio! addio! piccolo amor!
[con voce fioca]
Va. Gioca, gioca.

Butterfly prende il bambino, lo posa su di una stuoia col viso voltato verso sinistra, gli dà nelle mani la banderuola americana ed una puppattola e lo invita a trastullarsene, mentre delicatamente gli benda gli occhi. Poi afferra il coltello e, collo sguardo sempre fisso sul bambino, va dietro il paravento.

qui si ode cadere a terra il coltello, e il gran velo bianco scompare dietro al paravento.
[Si vede Butterfly sporgersi fuori dal paravento, e brancolando muovere verso il bambino -- il gran velo bianco le circonda il collo: con un debole sorriso saluta colla mano il bambino e si trascina presso di lui, avendo ancora forza di abbracciarlo, poi gli cade vicino]

Pinkerton [interno] [gridando]
Butterfly! Butterfly! Butterfly!

La porta di destra è violentemente aperta - Pinkerton e Sharpless si precipitano nella stanza, accorrendo presso Butterfly che con debole gesto indica il bambino e muore. Pinkerton si inginocchia, mentre Sharpless prende il bimbo e lo bacia singhiozzando.

SIPARIO RAPIDO