All'opera nel mondo

di Roberta Pedrotti

Nell'estate 2019 il tenore Enea Scala ha organizzato - con un cast tutto siciliano che lo vedeva al fianco di Desiré Rancatore, Maria José Lo Monaco e Nicola Alaimo, - la prima edizione di Pozzallo all'opera nel mondo, un concerto che rendeva quello della sua città un "porto aperto" anche attraverso la musica. L'iniziativa non si è conclusa e alla vigilia del galà 2020, gli abbiamo chiesto di parlarci di questo evento che unisce arte, riflessione e solidarietà. 

Leggi i dettagli sul concerto: Pozzallo all'opera nel mondo il 9 agosto

Pozzallo all'opera nel mondo. Siamo giunti alla seconda edizione. Ci puoi raccontare come è nata e come si sviluppa questa iniziativa, in un luogo simbolico come il porto della tua città?

È stata un sfida con cui mi sono voluto cimentare nel 2019 e prende spunto dal fatto che Pozzallo, la mia città natale, si trova a essere una città di frontiera non solo internazionale, ma anche intercontinentale, essendo situata a sud dell’Europa e sulla punta più estrema dell’isola siciliana, addirittura più a sud di Tunisi, e rivolta verso il continente africano.

La comunità pozzallese e l’amministrazione seguendo lo sviluppo della mia carriera da anni mi chiedevano un contributo artistico per una stagione estiva e, poiché a me non piacciono le cose facili, ho usato le premesse di cui sopra per mettere al centro l’opera e Pozzallo, la sua comunità e il forte senso per l’accoglienza e il primo soccorso dei migranti che giungono dalle coste africane in condizione disperate, stremati da viaggi interminabili e spesso culminanti, dopo anni di traversie, nei campi di prigionia in Libia prima di partire su gommoni o imbarcazioni di fortuna verso l’Europa. Viaggi, questi, che spesso finiscono in tragedia...

La comunità Pozzallese storicamente composta in gran parte da marittimi, prima di ogni preconcetto politico ha sempre avuto e seguito solo un principio base, quello secondo cui “in mare non si lascia nessuno”, specie se c’è un rischio reale per la sopravvivenza e una situazione di pericolo. E di questo io ne vado molto fiero .

Come procede il dialogo con le istituzioni?

Procede molto bene, ho la fortuna di avere alle spalle un'amministrazione illuminata, che vede nella cultura e nella promozione dell’opera e della musicia classica anche un motivo di vanto riespetto a un territorio dove purtoppo nei decenni precedenti si è perso l’interesse per questo genere .

Quest’anno il POM 2020 è stato patrocinato dal Ministero degli interni italiano, che ha alimentato la manifestazione con i fondi della comunità europea, e dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM - Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo/IOM). Se questo è avvenuto è proprio perché, a seguito dell’investimento fatto di tasca propria dall’amministrazione finanziando il progetto nel ‘19, quest’anno raccogliamo i frutti avendo partecipato a dei bandi europei e avendo successivamente documentato la serata artistica svolta e le motivazioni che l’hanno fatta nascere .

La Sicilia è sempre stata terra d'incontri di popoli: greci, fenici, romani, normanni, arabi... Oggi per molti migranti è il primo approdo dove cercare accoglienza. Dialogo e inclusività sono temi fondanti della vostra iniziativa. Il primo anno l'avete declinato anche nel senso della solidarietà collaborando con un'associazione che lavora con i disabili; ora il focus è sui valori europei. Ce ne vuoi parlare?

In virtù del successo dell’edizione precedente, Pozzallo all’Opera nel Mondo 2020 prende dunque le mosse dai valori e dalle idealità già messi al centro in passato - vale a dire la spinta all’autodeterminazione personale e il diritto umano inalienabile alla mobilità connesso al fenomeno sociale della migrazione - e ne espande il focus: infatti il tema unificante di POM’20 è l’Europa e i modi attraverso cui il teatro d’opera ha contribuito alla costruzione dell’identità europea, identità plurale di una comunità post-nazionale "unita nella differenza".

“In Varietate Concordia” è infatti il motto dell’Unione Europea, un concetto che la seconda edizione di Pozzallo all’Opera nel Mondo intende celebrare, con passione civile e consapevolezza culturale. A questo scopo il gala si fregerà degli interventi del prof. Fabrizio Lollini dell’Università di Bologna, del sovrintendente e direttore artistico del Théâtre Royal la Monnaie/de Munt di Bruxelles Peter de Caluwe e di Vito Piruzza, esponente del Movimento Federalista Europeo.

Nell'estate del 2019 il tema caldo era quello dei porti aperti e fare un concerto nel porto di Pozzallo aveva senz'altro un forte valore simbolico. Ora ci troviamo in una situazione completamente diversa, ci stiamo confrontando con la pandemia da coronavirus, quarantene, distanziamenti... e purtroppo l'emergenza migranti non si è spenta. Quali difficoltà avete incontrato nell'organizzare il concerto secondo le norme di sicurezza e, viceversa, quali stimoli di riflessione e impegno porta questa nuova situazione?

Sì, lo scorso anno con il tema dei porti aperti e un governo fermo su posizioni di cieca chiusura verso il tema dell'immigrazione, ritengo che siamo stati più che coraggiosi ad affermare che il nostro porto “non era un porto chiuso” ma, anzi, aperto alla cultura, allo scambio di idee, alla solidarietà, all’arte e alla fratellanza tra popoli. Parole semplici e scontate ma che in quel periodo sembravano del tutto rivoluzionarie e bisognava anche stare attenti a non dire troppo...

Quest’anno, a seguito del Lockdown, io e il mio codirettore artistico Marco Napolitano avevamo proprio perso le speranze,  pensando che oramai tutto fosse perduto e invece...

In ogni caso, quest’anno a seguito della crisi sanitaria siamo stati impossibilitati ad ampliare ulteriormente il progetto che era inizialmente quello di portare  per la prima volta il contributo di un teatro d’opera, il Bellini di Catania, che avrebbe partecipato al gala con il coro e l’orchestra. Questa ipotesi purtoppo è risultata impraticabile per i costi dovuti al distanziamento tra le masse e artisti più tutte le spese connesse a costruzione di un palco delle dimensioni sufficienti a garantire le distanze, oltre che alle strutture di contenimento nel retropalco e al mantenimento dell’igiene nelle strutture stesse, oltre al servizio di sicurezza per il pubblico.

Insomma speriamo che questo altro step sia un obiettivo che si possa presto realizzare in un'altra edizione.

Lo stimolo per il futuro è appunto quello di crescere negli anni e poter arrivare a fare nascere un vero e proprio festival operistico, mentre l’intento per il momento è quello di realizzare una serata di successo puntando su ospiti di chiara fama. Sia i miei colleghi cantanti sia le varie personalità che interverranno durante la serata e che abbracciano la tematica trattata hanno anche il piacere di venire in Sicilia a conoscere questo angolo meraviglioso misto di natura e barocco e coniugare una piccola vacanzina insieme con il lavoro!

La riflessione è che la rinascita debba partire anche dal rilancio culturale e turistico e dal coraggio che un paese in dissesto economico debba avere nel fare nascere e promuovere queste ed altre iniziative.

Arte e società. C'è chi le vede separate e chi vive l'arte anche come impegno per un mondo migliore. Mi pare che, con un'iniziativa come questa, tu propenda decisamente per l'ideale dell'artista engagé. In che modo pensi che l'opera in particolare possa essere un veicolo di valori positivi per il futuro?

L’opera nasce da testi letterari e teatrali basati su fatti storici o mitologici e anche quando sono di finzione racchiudono dei principi e valori positivi universali e umani.

Nel coinvolgere un pubblico anche non specialista né avvezzo a questo tipo di manifestazioni, automaticamente lo si mette in diretta connessione con questi temi. Poiché quando si va a teatro si è costretti a pensare e riflettere attraverso le problematiche esistenziali dei protagonisti, si giunge all’empatia collettiva, alla condivisione di gioia o sofferenza: da qui si generano in ciascuno principi morali e senso critico, riflessioni su ciò che è giusto o sbagliato. Questo meccanismo ovviamente si verifica anche nel teatro di prosa, ma nell’opera grazie al canto e alla musica che smuovendo altri tipi di corde e toccando più nel profondo, a mio parere, avviene più rapidamente .
 
L'abbiamo detto, viviamo in un momento cruciale: ambiente, clima, migrazione, sovranismo e recrudescenze di intolleranze e movimenti antidemocratici e antiscientifici, informazione inquinata e manipolata tramite fakenews, ora anche la pandemia... Come vivi questa situazione e quali sono le tue prospettive per il futuro, quali gli auspici per il settore della cultura e dello spettacolo dal vivo, così provato ma anche fondamentale proprio come antidoto a tanti dei problemi che ci affliggono?

Purtoppo è sconfortante vedere tanta ignoranza e soprattutto negazione della realtá. Il 12 marzo è venuto a mancare  Luca Targetti, mio agente e mio amico, a causa del covid: a seguito di questo evento la mia percezione di questo problema è cambiata profondamente e si è subito messa in all’erta. Purtoppo per molti imbecilli che non hanno visto persone morire o ammalarsi gravemente è ancora tutta una finzione e un complotto - di chi o cosa ancora non si è capito - a dispetto delle oltre 30.000 vittime italiane e le centinaia di migliaia in tutto il mondo.

Per quanto riguarda i miei progetti al momento vorrei porre l’attenzione su quelli estivi e a breve termine, viste le numerose cancellazioni degli scorsi mesi. Dopo Pom2020 canterò i Carmina Burana a Taormina con il Bellini di Catania, poi il 21 agosto debutterò in Gianni Schicchi all’Arena di Verona e in settembre si torna alla Fenice con il Devereux! Per il momento mi fermerei qui per scaramanzia.

Mi auguro soltanto di poter continuare a fare il mio lavoro sebbene non con gli stessi ritmi di prima e adottando tutte le misure. La verità è che non si può fare morire il  teatro e l’arte poiché al pari della scuola è fondamento educativo della società.

Grazie, in bocca al lupo a tutti voi per il concerto del 9 agosto e speriamo di rivederci presto a teatro!

Grazie a te. E speriamo...