Il pianoforte per la danza

di Michele Olivieri

Massimiliano Greco scrive da molto tempo musica pura e musica per la danza, in particolare musica per coreografie e per lezioni di danza classica. Pianista e compositore, lavora all’estero e nel suo settore artistico porta avanti il nome dell’Italia. Attraverso il suo lavoro e la sua produzione cerca di far conoscere una nuova letteratura nel panorama musicale: i brani composti per le lezioni di danza classica. È autore di una collana di cd e altri sono in preparazione. La sua musica per la danza è conosciuta in tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone passando per tutta Europa, Filippine, Martinica, Corea, Messico Australia, Nuova Zelanda. Proprio in Giappone, la sua musica e il suo modo di suonare per le classi di danza sono diventati un punto di riferimento per un gran numero di pianisti. Infatti è stato invitato a Tokyo più volte per tenere corsi di perfezionamento per Maestri al Pianoforte per la Danza e Corsi sull’Applicazione ed Interpretazione della Musica nella Lezione di Danza Classica: il primo workshop per Maestri al Pianoforte per la Danza è stato uno dei più seguiti in Giappone con un numero record di pianisti iscritti. Nel 1997 è stato invitato dall’A.N.L.I.D., in qualità di docente di “Teoria e Forme Musicali applicate alla danza, in occasione dei corsi di preparazione agli esami per insegnanti dell’Accademia Nazionale di Danza e in seguito è stato invitato al prestigioso Festival di Spoleto dalla Hubbard Street Dance Company di Chicago in qualità di Maestro al pianoforte, diventandone pianista referente per le tournée italiane. Ha lavorato, in qualità di Maestro al Pianoforte e Assistente Musicale, al IX Corso di Formazione Professionale per Giovani Danzatori, presso l’Aterballetto di Reggio Emilia e in tale occasione ha suonato per la signora della danza Vittoria Ottolenghi durante le sue lezioni spettacolo. Nel settembre 2001 è stato scelto come pianista italiano per accompagnare il Master di Danza Classica tenuto da Vladimir Vasiliev in occasione del III Concorso Internazionale di Danza Michele Abbate di Caltanissetta, e successivamente per quelli tenuti da Elisabetta Terabust ed Alessandro Molin. È autore delle musiche del programma di danze di carattere della D.A.I. – Dance Arts International di Londra e dal 2002 al 2008 è stato Pianista e Responsabile Musicale dell’Accademia Internazionale Coreutica – Ente di Alto Perfezionamento nelle Arti della Danza di Firenze. Nel 2003 la sua collana di CD per l’accompagnamento di lezioni di danza classica è stata utilizzata durante le trasmissione Amici di Maria De Filippi da Rossella Brescia, insegnante di danza classica di quella edizione. Nell’aprile 2007 è stato invitato a Palermo come pianista italiano in occasione del programma Outreach della “Royal Ballet School nonché ospite della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli. Nello stesso anno è stato invitato a tenere un corso di perfezionamento per Maestro Collaboratore per la Danza riservato a pianisti diplomati e diplomandi organizzato dalla “Fondazione del Teatro Comunale” di Bolzano nell’ambito dei corsi finanziati dalla Comunità Europea. Ha lavorato presso il Teatro San Carlo di Napoli ed è stato Pianista ed Assistente Musicale al Ballet du Capitole a Tolosa. Dal settembre 2010 è Pianista Principale e Responsabile del Dipartimento Musicale nonché Docente ai Corsi Internazionali per Maestro al Pianoforte per la Danza dell’Acadèmie Princesse Grace presso Les Ballets de Montecarlo nel Principato di Monaco.

Gentile Massimiliano, come nasce il tuo nuovo CD: MUSIC FOR BALLET CLASS SERIES 9?

Beh, intanto in questi ultimi due anni, complice la pandemia, ho composto molte musiche per lezioni di danza, per coreografie (soprattutto per Pas de Deux) e musica pura. Inoltre il lavoro quotidiano mi permette di improvvisare per ore. E mi registro quasi sempre ormai ed ho accumulato molto materiale.

Nel tuo percorso professionale la composizione inizia sempre dall’improvvisazione?

Adoro improvvisare e comporre; è una cosa che faccio da quando ho imparato a suonare il pianoforte. Il mio primo concerto in pubblico, a sei anni e mezzo, comprendeva una mia composizione dedicata alla mia mamma!


Cosa significa per te improvvisare?

Significa molte cose, ma per indicarne una, significa cercare e trovare il più possibile “ispirazione”. Tutto per me è ispirazione, soprattutto se vivo emozioni forti.

Immagino che tu attinga anche dalla letteratura.

Certamente Michele, non posso evitare di parlare dei libri! L’elaborazione della parola scritta, la maniera di raccontare certe atmosfere sono una fonte inesauribile di ispirazione. Le descrizioni di intense e particolari storie d’amore, oppure certe rappresentazioni di caratteri e personaggi, mi hanno sempre sconvolto ed ispirato, e continuano a farlo: Guerra e pace, Orgoglio e pregiudizio, Il pianista ela farfalla sono alcuni esempi.

E poi cos’altro ti illumina nella composizione musicale?

I quadri ed i colori. E alcuni paesaggi mozzafiato… e poi, lascio per ultimo il movimento della danza.

Parlando del movimento della danza in cosa ritrovi la giusta intuizione?

Il fascino, l’eleganza, la potenza, il disegno, l’intensità, la dolcezza, la leggerezza, l’energia dei movimenti della danza sono una ispirazione continua.

Ciò come avviene nella tua professione all’Accademia monegasca?

Il lavoro in Accademia è una fonte di ispirazione fortissima... Sono arrivato ad un punto in cui quando suono per i danzatori non guardo quasi più la tastiera perché sono assolutamente attratto da ogni dettaglio del movimento. Adesso io leggo la partitura che il danzatore scrive nello spazio con i suoi movimenti. Ecco la mia ispirazione continua, quotidiana: il movimento dei danzatori! In questo spirito nasce il mio ultimo album MUSIC FOR BALLET CLASS SERIES 9.

Due parole sulla tua professione di pianista collaboratore?

È una professione particolarissima, che ha bisogno da parte del musicista, di una enorme cultura musicale e profonda conoscenza della tecnica della danza classica. Il lavoro viene svolto come se si facesse musica da camera, il pianista realizza musicalmente la coreografia dell’esercizio che crea il docente, scegliendo il tocco pianistico giusto, lo stile e l’atmosfera musicale, nonché la melodia ed il ritmo. Il risultato migliore si ottiene secondo me anche grazie alla capacità di improvvisare al pianoforte, che rimane una peculiarità importante, anche se non fondamentale. La volontà di creare una forma ed una melodia che rispecchino quella del movimento, spinge a fare una vasta ricerca di repertorio della musica classica e non solo, direi tutti i generi, sviluppando una conoscenza musicale fuori dal comune. La mia idea di Maestro al pianoforte per la danza, come dicevo prima,è quella di un musicista capace di “leggere la partitura fatta dai ballerini con i loro movimenti” e di riportarla perfettamente sul pianoforte impiegando tutte le possibilità tecniche pianistiche.

L’aspetto fondamentale che tratteggia i tuoi cd qual è?

Tutta la musica che si trova nei miei CD è innanzitutto improvvisata. Ciò è bene e male… male perché in molti anni di carriera, ho perso moltissimi temi (buoni, secondo me) perché improvvisando e immergendomi in una specie di stato di “trance” per connettermi al massimo con la qualità dei movimenti, a volte dimentico totalmente quello che improvviso.

Nel bene invece?

Perché riesco a ricordarmi i temi e passo ad una elaborazione più ampia e meditata, da compositore.

Come è nata questa collana di CD?

Quando ho cominciato a registrare il primo disco nel 2000, ho cercato di trasferire la mia formazione concertistica e tutto il mio bagaglio tecnico nei pezzi. Da allora ho cercato di perfezionare sempre di più la forma e la metrica di questo tipo di musica, nonché la qualità della musica. Sebbene la costruzione delle frasi musicali per gli esercizi (odio questo termine, che mi piacerebbe sostituire per lo meno con “coreografie didattiche”) risponda a precise frasi dei movimenti, rischiando di essere a volte un po’ ripetitiva a livello musicale, la creatività di moltissimi pianisti supera nettamente il problema creando un’atmosfera compositiva particolarmente interessante. Esiste ottima musica composta per le lezioni di danza, così come, devo ammettere esistono anche musiche di scarso valore.

Parlaci dell’ultimo CD in particolare?

La Series 9 è nata inizialmente con 56 composizioni (ex improvvisazioni, appunto) per altrettanti esercizi, ma per rientrare dentro la dimensione di un CD registrabile ho ridotto la produzione a 48 pezzi, anche per favorire il mercato giapponese, dove il distributore mi dice che i miei CD sono molto apprezzati.

Qual è l’aspetto a tuo avviso fondamentale del risultato?

Nella Series 9 l’impostazione di lavoro è organizzata per esercizi lunghi con molti “balance”. Anche gli esercizi delle altre sezioni sono impostati con esercizi non troppo corti.

Nelle nostre ultime conversazioni mi hai accennato anche ad un interessante progetto nato recentemente?

Ho cominciato un nuovo progetto dove unisco la tradizione concertistica con la musica composta per la lezione di danza. Tengo dei concerti dove presento, come una suite pianistica, una selezione di pezzi tratti dai miei cd in modo da far conoscere la musica per la danza in una versione più elaborata, concertistica.

L’obiettivo primario di Series 9?

Stimolare la creazione di una nuova letteratura musicale: quella della composizione originale per le lezioni di danza classica. Ci sono moltissime musiche originali che meritano di essere ben definite, catalogate e divulgate. Ecco perché tengo molto a questo progetto che spero possa avverarsi presto e possa dare un contributo ancora più importante al mondo della danza.

Michele Olivieri