Classico e contemporaneo

di Daniele Valersi

Il nuovo direttore musicale principale dell’Orchestra Haydn, Ottavio Dantone, dirige il primo concerto della stagione 2022-2023, l’11 ottobre a Bolzano (Auditorium, ore 20), il 12 a Trento (Auditorium, ore 20.30). Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo barocco, è il direttore artistico e musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna. Ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica, segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. È stato il primo italiano a ottenere il premio di Basso Continuo al Concorso internazionale di Parigi (1985) e a vincere la competizione “Musica Antiqua” di Bruges (1986). Nel 2020 viene insignito dal presidente della Repubblica Italiana dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, da quest’anno è Accademico di Santa Cecilia. Lo abbiamo intervistato durante le prove; il programma prevede Pulcinella di Igor Stravinskij (solisti Lucia Cortese, Anicio Zorzi Giustiniani, Mirco Palazzi) e la Sinfonia La sorpresa di Joseph Haydn.

Maestro Dantone, l’intesa con l’orchestra è sempre buona?

Più che buona, si è rivelata una volta di più un’intesa perfetta, notevole. Questa è la mia prima inaugurazione, mia moglie (il contralto Delphine Galou - ndr) era con me alle prove ed è rimasta stupita dall’impegno e dal risultato.

Come si trova nella relazione con la direzione artistica? Lei e Giorgio Battistelli vi consultate spesso?

È già nata una bella amicizia, fin da quando Battistelli mi ha contattato per propormi l’incarico. Parliamo spesso sulla linea da seguire, la sintonia è ottima, ci sono tutte le condizioni per lavorare al meglio, con proficuità. C’è intesa sul futuro, sulle cose da fare e lo dico con sincerità, non perché è prassi comune parlare bene dei propri partner. Battistelli, che è compositore, nella programmazione non ha voluto spingere a tutti i costi il suo genere, la musica contemporanea, per una sorta di ritegno, per volontà di non prevaricare.

Qualche commento sul programma inaugurale?

Il primo concerto accosta due autori solo apparentemente distanti e questo rientra nelle linee-guida della programmazione futura. Haydn perché favorisce l’accostamento dell’orchestra a un direttore come me, formatosi in ambito filologico e ne valorizza la flessibilità, è l’orchestra più adatta. Il “Pulcinella” per ampliare a 360 gradi la ricerca sulla musica: un autore del ‘900 che si rifà al ‘700 ci dà nuovi modi di affrontare la partitura, soprattutto per me che le musiche utilizzate da Stravinskij (di Pergolesi e altri) le ho dirette tutte nella loro forma originale. L’interessante è mettere a confronto repertori diversi, trovando anche punti di contatto; questo programma l’ho voluto personalmente, sulla linea di affrontare qualsiasi repertorio.

Lei, il direttore principale, salirà sul podio per due soli concerti: questo le sembra congruo? Pensa che ne dovrebbe dirigere qualcuno in più?

Quando abbiamo programmato la stagione la mia agenda era già praticamente esaurita e non ci sarebbe stata la possibilità di fare diversamente. Sono il direttore principale, ma nelle scorse stagioni sono stato molte volte direttore ospite; da parte mia c’è l’interesse soprattutto a stabilire un rapporto, a dare una direzione, ma non voglio imporre nulla. Mi conforta il fatto che l’orchestra si è sempre prestata a ciò che proponevo, abbiamo sempre condiviso le scelte. Con l’orchestra c’è un rapporto di condivisione, siamo sempre aperti a diverse soluzioni, se vedo che qualcosa non funziona, lo cambio. In futuro si potrà valutare anche l’eventualità di una mia presenza maggiore in stagione.

L’Orchestra Haydn è solo uno dei suoi impegni: quanto tempo le richiede l’attività con gruppi di strumenti storici?

I miei impegni fissi sono solo con l’Accademia Bizantina e con l’Orchestra Haydn. Sono direttore ospite in molte rassegne, ma non dirigo mai orchestre barocche tranne l’Accademia Bizantina; sono stato invitato da molte formazioni barocche senza direttore, ma ho risposto di no. Ho diretto recentemente, alla Scala, Il matrimonio segreto; dirigo orchestre classiche ma non barocche.

Qualche anticipazione sul concerto che terrà a maggio?

Sarà sempre sulla stessa linea: far dialogare il classicismo con il contemporaneo. La Gran Partita di Mozart per valorizzare le sezioni di fiati dell’orchestra, ancora Haydn, non solo perché è il nume tutelare dell’orchestra; di lui eseguiremo tutte le sinfonie londinesi, che sono il vertice della sua produzione sinfonica e della sinfonia classica in generale; la sinfonia Il miracolo ha un titolo benaugurate, significa speranza nei tempi bui che stiamo attraversando. Il pezzo di Marchettini (Paolo Marchettini, Armoniosi accenti, commissione della Fondazione Orchestra Haydn - ndr) sarà una prima assoluta, è una nuova commissione e ovviamente non ho visto la partitura; di sicuro c’è che prevede lo stesso organico della Gran Partita, agganciandosi così al classicismo di Mozart.