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Presentata la XXXIV edizione

 [il programma dettagliato]

La 34a edizione di Bologna Festival ospita direttori e orchestre di assoluto rilievo, protagonisti della vita musicale odierna; si distingue inoltre per programmi e produzioni concertistiche in esclusiva italiana per Bologna Festival.
Riccardo Muti, Daniel Harding, Philip Pickett, Swedish Radio Symphony Orchestra, New London Consort, Orpheus Chamber Orchestra, Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, Accademia Bizantina. Nella rassegna di primavera, Grandi Interpreti, i concerti sinfonici si susseguono con recital di solisti d’eccezione come Martha Argerich in duo con Gidon Kremer, Viktoria Mullova, Fazil Say, Murray Perahia, Antonio Pappano nell’inconsueta veste di pianista in duo con Alessandro Carbonare, e la nuova stella del pianismo internazionale Jan Lisiecki. La celebre violinista Isabelle Faust, nella rassegna d’autunno Il Nuovo l’Antico, è la protagonista di un ciclo cameristico intitolato “I tre volti di Isabelle Faust”. Il progetto contemporaneo, “Suoni astrali e terrestri”, è dedicato a tre compositori: Anton Webern, Franco Donatoni e Béla Bartók.
Tre nuove iniziative, volte ad ampliare e diversificare l’offerta culturale per il nostro pubblico, propongono una trasferta all’Opera di Firenze per la nuova produzione del Pelléas et Mélisande di Debussy con la direzione di Daniele Gatti e la regia di Daniele Abbado (16 giugno); un viaggio musicale tra Austria e Ungheria, Haydn nei luoghi di Haydn, con concerti in esclusiva per Bologna Festival (8-10 maggio); un ciclo di presentazioni di libri musicali Sinfonia di pagine-Sabato in libreria realizzato in collaborazione con la Libreria Coop Zanichelli, tra il 7 febbraio e il 21 marzo.
Nelle sue tradizionali rassegne, GRANDI INTERPRETI (18 marzo – 7 ottobre), TALENTI (7 aprile – 6 giugno), IL NUOVO L’ANTICO (14 settembre – 5 novembre) i concerti dell’edizione 2015 disegnano le nuove tendenze interpretative del repertorio sinfonico e cameristico, dal barocco al contemporaneo. Si propongono rinnovate letture di un capolavoro sinfonico-corale qual è la Messa in si minore di Bach, del Concerto K.488 per pianoforte e orchestra di Mozart, della Sinfonia n.80 di Haydn, della Sinfonia fantastica di Berlioz, sino ai Kafka-Fragmente di Kurtág, al terzo Quartetto “Grido” di Lachenmann o ai caleidoscopici Lumen, Ciglio, Mari di Donatoni.


GRANDI INTERPRETI

Il concerto inaugurale della 34a edizione di Bologna Festival, 18 marzo ore 20.30 al Teatro Manzoni, presenta la Messa in si minore di Bach nell’elegante interpretazione del New London Consort diretto da Philip Pickett, esperto di prassi esecutive antiche e fondatore di un altro rinomato ensemble di shakespeariana memoria, il Musicians of the Globe. Martha Argerich, da anni fedele al Bologna Festival, ritorna il 26 marzo per suonare in duo con il creativo violinista Gidon Kremer. In programma Beethoven, Strauss e il russo Weinberg, autore prediletto e indagato da Kremer. Il 15 aprile, in esclusiva italiana per Bologna Festival, unica tappa italiana della tournée europea, l’Orpheus Chamber Orchestra insieme al pianista-compositore turco Fazil Say propone il Concerto K.488 per pianoforte e orchestra di Mozart, la Sinfonia n.80 di Haydn e l’Idillio di Sigfrido nella originaria versione cameristica. L’ensemble statunitense, ospite stabile della Carnegie Hall di New York, si distingue per le sue esecuzioni senza direttore d’orchestra, collaborando con importanti solisti. Costantemente impegnato nella valorizzazione degli autori contemporanei, l’Orpheus propone anche un nuovo lavoro commissionato a Fazil Say. Il 24 aprile torna l’inventivo direttore Daniel Harding con la spettacolare Swedish Radio Symphony Orchestra per dirigere la Sinfonia fantastica di Berlioz. Al suo fianco, una giovane violinista norvegese emergente, Vilde Frang, che eseguirà il Concerto per violino di Brahms. La celebre violinista Viktoria Mullova, il 29 aprile, insieme all’Accademia Bizantina di Ottavio Dantone esplora l’universo bachiano, tra rigore filologico e appassionato virtuosismo. Il ventenne Jan Lisiecki, nuova star del pianismo internazionale, impagina un variegato programma che agli Studi op.10 di Chopin accosta Grieg, Mendelssohn, Paderewski e due Preludi-Corali di Bach nella trascrizione di Busoni.
Appuntamento d’eccezione, il 28 maggio, con Riccardo Muti e la sua Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”. Un atteso ritorno per Bologna Festival che – rinnovando la collaborazione con Ravenna Festival nata in occasione della tournée di Muti con la Chicago Symphony Orchestra – offre al pubblico bolognese l’occasione di ascoltare il grande direttore e di apprezzarne le scelte interpretative. Il concerto, fuori abbonamento, è a favore di AIRC, in occasione del suo 50° anniversario.
Il 10 giugno con Murray Perahia, pianista di gusto classicista, si ascoltano pagine scelte di Mozart e Beethoven. La rassegna Grandi Interpreti si conclude il 7 ottobre con un insolito duo che vede impegnato Antonio Pappano, straordinario pianista oltreché direttore di fama, e Alessandro Carbonare, primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, noto al pubblico bolognese per le sue numerose apparizioni con l’Orchestra Mozart. In programma musiche di Schumann e Brahms.
Il 16 giugno ore 19.30, all’Opera di Firenze, esclusivamente per gli abbonati di Bologna Festival, c’è la possibilità di assistere alla prova generale della nuova produzione del Pelléas et Mélisande di Debussy con la direzione di Daniele Gatti, la regia di Daniele Abbado e i complessi del Maggio Musicale Fiorentino.

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TALENTI

La rassegna Talenti, nel bellissimo Oratorio San Filippo Neri, propone quattro concerti cameristici con programmi appositamente commissionati, alternando brani celebri come il Trio “Arciduca” di Beethoven o Kinderszenen di Schumann con pagine di più raro ascolto come Arcadiana di Thomas Adès per quartetto d’archi, il Trio n.1 di Mauricio Kagel o Vers la flamme di Skrjabin. Ad eccezione dell’esordiente pianista diciassettenne Alessandro Marchetti, vincitore del Premio Venezia, i nomi proposti quest’anno, Gloria Campaner, Quartetto Noûs, Ars Trio di Roma, sono artisti già in carriera. Raccogliendo le preferenze degli ascoltatori, anche quest’anno verrà assegnato il “Premio del Pubblico” al miglior interprete della rassegna, realizzata grazie al sostegno del Banco di S. Geminiano e S. Prospero. Per il vincitore è previsto un impegno concertistico nel prossimo autunno, in data e luogo da definirsi.

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IL NUOVO L’ANTICO

I TRE VOLTI DI ISABELLE FAUST e SUONI ASTRALI E TERRESTRI. WEBERN - DONATONI - BARTÓK sono i due progetti in cui si articola la rassegna Il Nuovo l’Antico a partire dal 14 settembre, alla Biblioteca Centro San Domenico e all’Oratorio San Filippo Neri. Isabelle Faust, violinista prediletta di Claudio Abbado, è in grado di affrontare le più varie tecniche e stili compositivi: i repertori antichi, le letterature classiche, le avanguardie novecentesche. Di qui il titolo di questo ciclo: I tre volti di Isabelle Faust. Il primo programma, al fianco del fortepianista Alexander Melnikov, è dedicato a Mozart e Beethoven con un’impostazione filologica. Nel secondo programma la Faust insieme al soprano Christine Schäfer, voce di riferimento per Pierre Boulez, propone i Kafka-Fragmente di Kurtág, 38 brevissimi lieder in cui il compositore realizza una fantasmatica rievocazione del lied romantico. Il terzo programma vede la Faust impegnata in un recital solistico, tra la celeberrima Ciaccona di Bach e il poco conosciuto repertorio violinistico italiano, francese e tedesco del Settecento.
«L’espressione “suoni astrali e terrestri” – spiega il direttore artistico Mario Messinis – allude da un lato alla vocazione metafisica di Webern e dall’altro alla presenza “terrestre” di Donatoni e di Bartók. Il compositore veronese è posto in relazione con i suoi precedenti storici: Webern, per l’incidenza che questo autore ha avuto nei confronti della neoavanguardia, e Bartók per l’influenza sul pensiero di Donatoni». Tra gli artisti invitati per questo ciclo contemporaneo figurano l’Ex Novo Ensemble, il soprano Silvia Frigato accompagnata al pianoforte da Marino Moretti, il pianista Jeffrey Swann, l’Ensemble da Camera e il Gruppo di Musica Contemporanea del Conservatorio di Parma diretti da Pierpaolo Maurizzi e Danilo Grassi, il Quartetto Guadagnini, recentemente insignito del Premio Abbiati.

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PROGETTI SPECIALI

Sinfonia di pagine – Sabato in libreria
Una nuova iniziativa, realizzata in collaborazione con la Libreria Coop Zanichelli, Sinfonia di pagine – Sabato in libreria, propone un ciclo di presentazioni di libri musicali. Si inizia sabato 7 febbraio ore 18 (Libreria Coop Zanichelli in Piazza Galvani) con il libro di Leonetta Bentivoglio e Lidia Bramani che indaga il genio mozartiano secondo una insolita prospettiva: E Susanna non vien. Amore e sesso in Mozart. Sabato 21 febbraio ore 18 l’omaggio ad un grande direttore dalla penna di Giuseppina Manin: Il giardino della musica. Claudio Abbado: la vita, l’arte, l’impegno. Sabato 7 marzo ore 18, il mito beethoveniano viene letto in chiave strettamente musicale da Luca Chiantore con il suo Beethoven al pianoforte. Improvvisazione, composizione e ricerca sonora negli esercizi tecnici. Infine sabato 21 marzo ore 18, due volumi frutto scrupolose ricerche restituiscono alla storia Diaghilev e i suoi celebrati ballets: I ballets russes tra storia e mito a cura di Patrizia Veroli e Gianfranco Vinay; Omaggio a Sergej Diaghilev. I ballets russes (1909-1929) cent’anni dopo a cura di Daniela Rizzi e Patrizia Veroli.

Resistenza illuminata
Il progetto Resistenza illuminata. Omaggio a Luigi Nono nel settantesimo anniversario della Resistenza, promosso dal Teatro Comunale di Bologna in collaborazione con numerose istituzioni culturali cittadine, vede la partecipazione di Bologna Festival con una giornata dedicata a Luigi Nono ed Helmut Lachenmann, suo unico allievo. Il 15 maggio, Oratorio San Filippo Neri ore 20, una conversazione di Mario Messinis e Nicola Sani introduce il pensiero musicale dei due compositori, lasciando al QUARTETTO NOÛS (ore 20.30) e al QUARTETTO DI CREMONA (ore 21.30) il compito di esplicitare da un lato una drammaturgia del silenzio e dall’altro architetture quartettistiche molto ardite e complesse, in due concerti realizzati in collaborazione con la Fondazione Spinola Banna per l’Arte.

Haydn nei luoghi di Haydn
«Haydn nei luoghi di Haydn» è una proposta che coniuga il piacere del viaggiare con la musica. Visite, brevi letture e concerti a tema in esclusiva per Bologna Festival. Un viaggio musicale, dall’8 al 10 maggio, tra Vienna, Eisenstadt, Fertőd e Sopron, alla scoperta dei fasti dell'impero austroungarico, tra gli splendori viennesi e i principeschi castelli degli Esterházy, dove Haydn lavorò e soggiornò. Informazioni dettagliate su programma del viaggio e quote di partecipazione nella pagina dedicata, collegandosi al sito www.bolognafestival.it.

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SOSTENITORI

I SOSTENITORI DI BOLOGNA FESTIVAL. Bologna Festival 2015 è realizzato con il contributo di:  Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione Carisbo in Bologna, Carisbo, UniCredit, Gruppo Hera, G.D, Yoko Nagae Ceschina, Banco S. Geminiano e S. Prospero, Galotti, LUIS.it, PIR Group, Banca popolare dell'Emilia Romagna, Gruppo Industriale Maccaferri, IMA, Unindustria Bologna, Valsoia, BRT Corriere Espresso, Coop Adriatica, Camst, Confcommercio Ascom Bologna, Granarolo, Suono Vivo, Unipol Banca, Casale Bauer, Fondazione Spinola Banna per l’Arte, QZ broker di assicurazioni, Soci e Amici di Bologna Festival. Media Partner QN Il Resto del Carlino, Classica HD solo su Sky canale 138, RAI Radio 3, Rete Toscana Classica, Magazzini Sonori.


ABBONAMENTI E BIGLIETTI

Prelazione abbonati dal 3 febbraio al 18 febbraio. Vendita nuovi abbonamenti dal 21 febbraio.
Vendita biglietti dall’11 marzo su www.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com
BIGLIETTERIA BOLOGNA WELCOME (Piazza Maggiore 1/E) tel. 051 231454, dal martedì al sabato, ore 13 -19.


 

Bologna Festival mantiene alcune aree programmatiche delle precedenti stagioni, ma l’offerta è più varia e articolata. Come di consueto, c’è l’albo d’oro dei cosiddetti Grandi Interpreti: la Messa di Bach, dalla voce elegante e prosciugata del New London Consort diretto da Philip Pickett; l’autorevole statunitense Orpheus
Chamber Orchestra, in esclusiva italiana per Bologna, con il postmoderno Fazil Say; Daniel Harding con la sua spettacolare Orchestra Radiofonica Svedese; Martha Argerich, fedele alla nostra istituzione, appassionatamente comunicativa, ritorna con uno dei suoi artisti prediletti, il serafico Gidon Kremer; Murray Perahia incarna lo stile classico assoluto; Viktoria Mullova, con l’Accademia Bizantina, concilia in Bach la filologia con l’ardore virtuosistico; Antonio Pappano esordisce a Bologna come pianista in Schumann e Brahms, con il creativo clarinettista Alessandro Carbonare; Bologna Festival accoglie nel pantheon degli eletti il ventenne canadese Jan Lisiecki che, a nostro parere, è tra le rivelazioni del nuovo pianismo internazionale. La presenza a Bologna di Riccardo Muti con l’Orchestra Cherubini è un’occasione concertistica eccezionale, anche perché il maestro non è presente a Bologna Festival da ventiquattro anni.
Inoltre c’è un’iniziativa che speriamo trovi il consenso del nostro pubblico: una trasferta a Firenze riservata agli abbonati, che avranno la possibilità di assistere alla rappresentazione del Pelléas et Mélisande di Debussy.
Nella sezione Talenti si presentano, ad eccezione del diciassettenne Alessandro Marchetti, vincitore del Premio Venezia, artisti che sono già in carriera come il Quartetto Noûs, l’Ars Trio di Roma e la pianista Gloria Campaner.
Di particolare impegno è la rassegna Il Nuovo l’Antico. «I tre volti di Isabelle Faust» sono un ritratto in tre concerti della celebre violinista tedesca, di cui si intende sottolineare la versatilità interpretativa: il Settecento, secondo prassi esecutive d’epoca, l’età di Mozart e Beethoven, con il celebre fortepianista Alexander Melnikov, la musica contemporanea. Nella memorabile collana liederistica per voce e violino, i Kafka-Fragmente di György Kurtág, figura, accanto alla Faust, il soprano Christine Schäfer, cantante prediletta da Boulez, invitata dai maggiori teatri internazionali e da Salisburgo per la Lulu di Berg. Il progetto moderno e contemporaneo, in cinque concerti, è intitolato «Suoni astrali e terrestri» e si riferisce, da un lato, all’appello metafisico di Anton Webern e dall’altro alla vocazione terrestre di Franco Donatoni e Béla Bartók. Nel concerto del Quartetto Guadagnini, giovane complesso emergente a cui è stato recentemente attribuito il Premio Abbiati, splende l’ultimo, trasognato, ironico Quartetto di Donatoni, accanto ad archetipi della modernità. La limpida belcantista Silvia Frigato e il pianista Marino Moretti propongono, per la prima volta in Italia, l’integrale dei Lieder per voce e pianoforte di Webern. Il pianista americano particolarmente aperto a vari repertori, Jeffrey Swann, dedica quasi interamente il suo programma alla forma della variazione, da Webern a Donatoni a Brahms. L’Ex Novo Ensemble, il complesso che da un trentennio esplora i labirinti della Nuova Musica, presenta un concerto policromo, a organici diversificati, dedicato ai tre autori oggetto di questo ciclo. Infine si riascolta il magnifico complesso cameristico del Conservatorio di Parma, diviso tra Webern e Donatoni. Quasi tutte le opere eseguite sono tra gli esiti più alti del Novecento.
Di particolare interesse è il progetto Resistenza illuminata promosso dal Teatro Comunale, cui Bologna Festival collabora con l’incontro tra due grandi musicisti, Luigi Nono e il suo allievo Helmut Lachenmann, in cui si esplora da un lato una drammaturgia del silenzio, dall’altro una architettura quartettistica molto complessa e ardita.
Molto impegnative, come al solito, le attività formative con i due cicli di Baby BoFe’ e Note sul registro. In una nuova iniziativa, Sinfonia di pagine - Sabato in libreria, in collaborazione con la Libreria Coop Zanichelli, figurano un ciclo di presentazioni di libri musicali. Con un viaggio musicale tra Austria e Ungheria, nel nome di Haydn, si propone una particolare esperienza conoscitiva e di ascolto.
Mario Messinis