Omaggio in musica al centenario del genocidio armeno

Domenica 8 febbraio ore 11 in Sala Maffeiana a Verona, solista al violino Ilya Grubert che eseguirà in prima italiana il Concerto di Alexander Arutunian. Dirige Federico Mondelci

VERONA, febbraio 2015 – Per il decimo appuntamento della loro XVI Stagione Concertistica in Sala Maffeiana a Verona, domenica 8 febbraio alle ore 11I Virtuosi Italiani rendono omaggio al centenario del genocidio armeno, uno degli olocausti più dimenticati del XX secolo. L’orchestra veronese, diretta per l’occasione dal marchigiano Federico Mondelci, eseguirà musiche di autori armeni – Komitas, Ekmalyan, Arutunian e Khačaturjan - con la partecipazione speciale del violinista Ilya Grubert.

Grande virtuoso del violino, vincitore assoluto dei più importanti concorsi internazionali come il “Sibelius” di Helsinki, il “Paganini” di Genova e il “Tchaikovsky” di Mosca, Grubert interpreterà in prima esecuzione italiana il Concerto per violino di Alexander Arutunian (1920-2012), pianista e compositore armeno vincintore di numerosi riconoscimenti internazionali. In quattro movimenti (Andante sostenuto, Allegretto scherzando, Adagio Recitativo, Allegro molto), fu scritto nel 1988 ed eseguito per la prima volta l’anno successivo a Erevan, capitale dell’Armenia, dal violinista Rouben Aharonian, a cui è dedicato.

Il concerto apre con Sei melodie per orchestra d'archi di Soghomon Gevorki Soghomonyan, meglio conosciuto come Padre Komitas, uno dei padri della cultura armena. Monaco musicista, ma soprattutto ricercatore e studioso della tradizione musicale armena, Padre Komitas sfuggì alla morte durante la grande deportazione del 1915, ma morì a Parigi in preda alla pazzia provocata dalla traumatica esperienza e dalla distruzione di quasi tutta la sua musica.

Nel corso della matinée verranno eseguiti anche Hayr Sourb per sassofono soprano e archi di Makar Ekmalyan (1856-1905), solista Federico Mondelci, e la Suite per orchestra, tratta dal balletto Spartacus di cui è autore il massimo compositore di origini armene del Novecento, Aram Khačaturjan.

La storia dell’Armenia è stata segnata in modo indelebile dal genocidio, avvenuto durante la dominazione ottomana, che ebbe il culmine nelle deportazioni del 1915. Più di un milione di persone persero la vita e in seguito a questi episodi tantissimi armeni lasciarono la loro terra per far fiorire comunità in tutti i paesi del mondo, accentuando un fenomeno migratorio che già aveva segnato la loro storia nel corso dei secoli: se tre milioni è il numero degli abitanti della regione asiatica chiusa da Georgia, Azerbaigian, Iran e Turchia, oggi sono circa sette milioni gli armeni che abitano fuori dai confini nazionali.Disgregazione e diaspora non hanno fatto che rafforzare l’identità armena, un’identità che si è espressa e si esprime ancora oggi con vigore soprattutto attraverso le arti, la poesia e la musica, e anche con un dialogo aperto e continuo con la cultura occidentale.

Biglietti da 10 a 20 euro, per informazioni tel. 392.7178741 – www.ivirtuosiitaliani.it


Il programma

“ARMENIA”

 I VIRTUOSI ITALIANI 

Federico Mondelci direttore 

Ilya Grubert violino

 Komitas (S. Soghomonian) Sei melodie per orchestra d'archi

 Makar Ekmalyan Hayr Sourb per sassofono soprano e archi (Conductus)

 A. Arutunian Concerto per violino e orchestra 

A. Khachaturian Suite per orchestra d'archi (Arr. Ruben Altunian)


Federico Mondelci ha studiato sassofono al Conservatorio Statale di Musica “G. Rossini” di Pesaro diplomandosi con lode nel 1979. Ha anche studiato canto, composizione e direzione d’orchestra. Nel 1981 si è diplomato al Conservatorio Superiore di Bordeaux sotto la guida di Jean-Marie Londeix con il conferimento di Medaglia d’oro all’unanimità. Da allora Federico Mondelci è apparso solista con le più importanti Orchestre, tra le quali l’Orchestra Filarmonica del Teatro alla Scala diretta dal M° Seiji Ozawa. L’esibizione al Festival di San Pietroburgo e alla sala Tchaikovsky di Mosca lo ha portato ad una stretta collaborazione con la Moscow Chamber Orchestra e il loro CD con i Tanghi di Piazzolla per la casa americana Delos ha ricevuto critiche esaltanti. La sua discografia, principalmente con le etichette Delos e Chandos, comprende il repertorio solistico con orchestra, il duo con pianoforte e il quartetto. Altri dischi riflettono il suo entusiasmo per la musica contemporanea come il CD edito dalla RCA con composizioni di autori italiani e il CD monografico su Giacinto Scelsi, edito dalla INA in Francia, il quale ha ottenuto il “Diapason d’Or”. Nel luglio 2002, in Germania, ha eseguito il Concerto di Glazunov con “I Solisti di Mosca” diretti da I. Bashmet. Nel Marzo 2003 ha eseguito in prima europea il Concerto Cyberbird per sassofono, pianoforte e orchestra di Takashi Yoshimatsu con la BBC Philarmonic Orchestra a Manchester. Nel giugno 2004 ha eseguito il Concerto di Glazunov alla Filarmonica di San Pietroburgo e di nuovo nel 2005, alla sala Tchaikovsky di Mosca nell'ambito della Stagione della Filarmonica. Nella stagione 2009/2010 ha in programma numerose tournée estere tra cui USA, Russia, Nuova Zelanda, Thailandia. Accanto all’attività internazionale di solista Federico Mondelci affianca una importante attività di direttore d’orchestra collaborando con solisti di fama internazionale come Ilya Grubert, Michael Nyman, Kathryn Stott, Pavel Vernikov, Nelson Goerner, Francesco Manara, Luisa Castellani. È docente di sassofono al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, direttore artistico dell’Ente Concerti di Pesaro e direttore della ISO - Italian Saxophone Orchestra, da lui stesso fondata nel 199. È inoltre fondatore dell’Italian Saxophone Quartet che dal 1985 si esibisce con successo in ambito internazionale.

Ilya Grubert

Nato a Riga, in Lettonia, ha iniziato gli studi alla Scuola di Musica E. Darzin. Considerato uno studente dal talento eccezionale, all’età di 14 anni continua gli studi con gli illusitri maestri russi Yuri Yankelevich e Zinaida Gilels e sotto Leonid Kogan al Conservatorio di Mosca. Nel 1975 vince il primo premio al Concorso Sibelius di Helsinki e nel 1978 vince sia il primo premio al Concorso Paganini di Genova che al Concorso Tchaikovsky di Mosca. Da quel momento in poi ha suonato con le migliori orchestre del mondo. È stato diretto da Mariss Jansons, Gennady Rozhdesvensky, Voldemar Nelson, Mark Wigglesworth e Maxim Shostakovich. Ha suonato negli Stati Uniti, in Canada, in Australia e in tutta l’Europa. Vive in Olanda ed è docente al Conservatorio di Amsterdam. Suona un violino Pietro Guarnieri del 1740 appartenuto a Wieniawski.

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