Elio e Stefano Bollani diretti da Zubin Mehta

con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

Due concerti al Mandela Forum il 29 e 30 gennaio 2016, biglietti in vendita su www.operadifirenze.it e www.boxol.it

Stefano Bollani ed Elio incontrano l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Zubin Mehta in due concerti al Mandela Forum di Firenze.

La prima data in calendario è venerdì 29 gennaio 2016: guidato dalla bacchetta di Zubin Mehta, Stefano Bollani interpreterà al pianoforte la Rhapsody in blue di George Gershwin, un brano amato dal grande pubblico che unisce musica classica e jazz, eseguito per la prima volta a New York nel febbraio del 1924. La serata, che si apre con la festosa ouverture del Candide di Bernstein,  termina con la Sinfonia “dal nuovo mondo” di Antonín Dvořák, ispirata dai canti spiritual americani e portata sulla Luna da Neil Armstrong.

Sabato 30 gennaio 2016 Elio sarà la voce recitante di Pierino e il lupo di Sergej Prokof’ev, la nota favola russa composta nel 1936 per avvicinare i bambini al mondo della musica classica, per continuare poi con la maestosa Sinfonia n. 1, il Titano, di Gustav Mahler.

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Prezzi

1° Settore € 80 + € 8 prevendita

2° Settore € 65 + € 6,5 prevendita

3° Settore € 50 + € 5 prevendita

4° Settore € 35 + € 3,5 prevendita

5° Settore € 25 + € 2,5 prevendita

6° Settore € 10 + € 1 prevendita

ELIO

Elio, nato in una zona di Milano, in tenera età si trasferisce in un’altra zona di Milano, ma sempre in periferia. Poi dopo tanti anni va ad abitare fuori Milano, ma non tanto. Dopo pochi anni torna ad abitare a Milano, nella zona dove era andato in tenera età che ho detto prima, e poi si trasferisce più in centro. Milano, città che ha dato i natali a Elio, è anche la città dove va a scuola: elementari, medie, liceo scientifico Einstein, università di ingegneria (politecnico) terminata con calma, scuola civica di musica dove suona il flauto traverso e si diploma anche al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, che però G. Verdi è nato a Busseto ma non c’è neanche da fare il paragone per scherzo. In più gioca a pallone nella Milanese, nel Fatima, nel Corsico fino all’età di 18 anni, poi gioca a baseball nell’Ares, sport che gli piace tuttora. Obblighi militari assolti dall’86 all’88, dal 1979 cerca di far divenire realtà il sogno di Elio e le Storie Tese.

STEFANO BOLLANI

Dopo il grande successo del suo programma televisivo su Rai3, Sostiene Bollani, e il nuovo spettacolo teatrale La Regina Dada da lui scritto e interpretato insieme a Valentina Cenni, non può più essere definito soltanto un pianista jazz. Bollani inizia a suonare all’età di 6 anni e si diploma al Conservatorio di Firenze, intraprendendo la sua attività professionale a 15 anni con gruppi pop-rock e gruppi jazz. Fra le tappe della sua carriera, fondamentale è la collaborazione iniziata nel 1996 – e da allora mai interrotta – con il suo mentore Enrico Rava, al fianco del quale tiene centinaia di concerti e incide ben tredici dischi, fra i quali Tati in trio con Paul Motian alla batteria (disco dell’anno per l’Académie du Jazz), The third man, miglior disco dell’anno per le riviste «All About Jazz», «Musica Jazz» e «New York Days», con Mark Turner, Larry Grenadier e Paul Motian («Musica Jazz» lo proclama anche miglior nuovo talento del 1998 e musicista dell’anno nel 2006).

Compie invasioni continue nella classica, come un dvd Live at La Scala con la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly, con il quale ha già registrato Sounds of the 30’s e Rhapsody in blue con la Gewandhaus di Lipsia; Ambasciatore di «Topolino», nell’ambito del fumetto ha collaborato anche con Leo Ortolani (il disegnatore di Rat-man); su Radio3 il programma di grande successo Dottor Djembè lo ha visto come conduttore insieme a David Riondino e Mirko Guerrini per sei stagioni. Varie le collaborazioni con il teatro e con il cinema.

Pluripremiato per i suoi dischi, ha chiuso il 2014 con il disco d’oro per il suo disco/progetto Carioca (uscito nel 2008) e ha aperto il 2015 vincendo il referendum di «Musica Jazz» per il miglior disco dell’anno con Joy in Spite of Everything, registrato a New York con Jesper Bodilsen e Morten Lund e due prestigiosi ospiti: Mark Turner e Bill Frisell. Ha ricevuto il suo primo disco d’oro per Sounds of the 30’s; O que serà (in duetto con il mandolinista brasiliano Hamilton De Holanda) è stato giudicato uno dei migliori album del 2013 dalla rivista americana «DownBeat» e dalle italiane «Musica Jazz» e «Jazzit».

Fra i vari premi e onorificenze, nel 2007 ha ricevuto l’European Jazz Prize come miglior musicista jazz europeo dell’anno e nel 2010 la laurea honoris causa dal Berklee College of Music di Boston.