Puccini secondo Palumbo e Abbado

 

Stagione d’Opera 2015-2016

TOSCA

Il capolavoro di Puccini in un allestimento in prima europea

con la regia di Daniele Abbado e la direzione di Renato Palumbo

Teatro Regio, martedì 9 febbraio 2016, ore 20

Martedì 9 febbraio, alle ore 20, il Regio mette in scena Tosca di Giacomo Puccini, il primo capolavoro del Novecento musicale italiano, in un nuovo allestimento in prima europea. Renato Palumbo dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, la regia è di Daniele Abbado. Il melodramma di ambientazione storica, dalle forti tinte drammatiche, vanta un cast di solisti di fama internazionale: María José Siri,Roberto Aronica e Carlos Álvarez. Questa produzione è realizzata con il contributo della Società Reale Mutua di Assicurazioni , il cui Presidente Iti Mihalich ha dichiarato: «La nostra Compagnia, Socio Fondatore del Teatro Regio dal 2012, è da sempre attenta a promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura, quale strumento essenziale per la crescita sociale ed economica del territorio. Siamo quindi lieti di continuare a offrire un supporto concreto a favore della tradizione lirica e dell’attività di uno dei teatri più prestigiosi del panorama artistico e musicale internazionale, contribuendo anche quest’anno, dopo aver sostenuto la messa in scena del Guglielmo Tell nel 2014 e de Le Nozze di Figaro nel 2015, alla stagione operistica subalpina in occasione della Tosca , il celebre melodramma di Giacomo Puccini».

Daniele Abbado , regista di grande esperienza formatosi nella migliore tradizione italiana, il cui lavoro artistico è stato riconosciuto con il Premio Abbiati, torna al Regio con uno dei titoli a lui più congeniali. Interessato a un teatro di regia nel quale far convergere tecnologie multimediali e tecniche tradizionali, Daniele Abbado propone una Toscaimmersa in un’atmosfera metafisica, senza rinunciare ai simboli propri del dramma: dalla cupola di Sant’Andrea alla celebre statua sulla sommità di Castel Sant’Angelo, passando per la grande sala di Palazzo Farnese. La regia di Abbado sottolinea l’alto contenuto drammatico dell’opera, così ricca di colpi di scena, che ruotano attorno al triangolo dei protagonisti, stretti tra amore e morte. L’allestimento del Teatro Regio, in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna, è una produzione originale dello Hyogo Performing Arts Center, proveniente da Nishinomiya, Giappone. Sul podio dell’Orchestra e del Coro del Regio sale Renato Palumbo, direttore dalla solida tecnica, specializzato nel grande repertorio italiano. Il direttore è richiesto dai più importanti teatri d’opera internazionali – dalla Scala all’Opéra di Parigi, dal Covent Garden di Londra al Liceu di Barcellona – per le sue interpretazioni cariche di profonda musicalità. Il rispetto assoluto della partitura, vissuto con spirito rigoroso ma non dogmatico, è alla base della cifra stilistica del direttore, inserita in un percorso di ricerca concentrato sulla dimensione drammaturgica dell’opera. Palumbo torna a Puccini, autore del quale ha saputo evidenziare il peculiare linguaggio, teso tra tradizione e modernità.

Il ruolo di Tosca sarà interpretato dal soprano uruguaiano María José Siri, artista dall’affermata carriera internazionale, che il pubblico del Regio ha già applaudito in diverse occasioni. Grazie alla sua incisiva presenza scenica, necessaria per un ruolo così forte, e dotata di un timbro duttile e morbido, lirico e luminoso, Siri ha fatto dell’eroina pucciniana una delle sue interpretazioni più acclamate. Nei panni del pittore Cavaradossi, il tenore Roberto Aronica, cantante dalla spiccata musicalità che ha lavorato con direttori d’orchestra quali Semyon Bychkov, Daniele Gatti, James Levine. La sua interpretazione di Cavaradossi, appassionata ma mai eccessiva, ha ricevuto il plauso internazionale di pubblico e critica. Scarpia, personaggio complesso e impegnativo, sarà Carlos Álvarez, baritono spagnolo dalla raffinata tecnica vocale e dall’inconfondibile timbro, che gli ha valso diversi riconoscimenti internazionali, tra i quali un Grammy Award. Ai protagonisti già citati si alterneranno, nei giorni 10, 12, 16, 18 e 20 febbraio, Elena Rossi (Tosca), Michael Spadaccini (Cavaradossi) e Claudio Sgura (Scarpia), artisti dall’avviata carriera internazionale che proporranno una Tosca del pari intensa e drammatica. Per le dieci recite in cartellone, dal 9 al 21 febbraio, il cast è completato dal baritono Roberto Abbondanza (Il sagrestano), dal tenore Luca Casalin (Spoletta), dal basso Gabriele Sagona (Cesare Angelotti), dal baritono Nicolò Ceriani (Sciarrone) e dai baritoni Lorenzo Battagion e Giuseppe Capoferri in alternanza nel ruolo del carceriere. Scene e costumi di questo elegante allestimento sono di Luigi Perego, le luci di Valerio Alfieri e i video di Luca Scarzella. Il Coro del Teatro Regio e il Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi” sono istruiti da Claudio Fenoglio.

Amore, potere, politica e vendetta, questi gli ingredienti della Tosca, opera interamente ambientata a Roma, in una data ben precisa: sabato 14 giugno 1800, giorno della Battaglia di Marengo, vinta da Napoleone contro gli austriaci. L’appassionata storia d’amore tra la cantante d’opera Floria Tosca e il pittore Mario Cavaradossi si distrugge per opera di Scarpia, il potente e terribile capo della polizia romana che, con doppia brama, desidera possedere Tosca ed eliminare il suo amante, con l’accusa di collaborazionismo a favore dei repubblicani. Proprio un ex console della Repubblica Romana, Angelotti, fuggito dalle prigioni di Castel Sant’Angelo, è la scintilla del dramma. Braccato da Scarpia, nascosto da Cavaradossi e tradito da Tosca, Angelotti sarà il filo conduttore che intreccerà i destini dei tre protagonisti, in una tragedia segnata da quattro morti violente. In mezzo a tanta crudeltà si levano le immortali melodie composte da Puccini: “Recondita armonia”, “Vissi d’arte”, “E lucevan le stelle”, celebri pagine della lirica capaci di tramutare il dramma in un effluvio di bellezza. L’opera sarà presentata al pubblico mercoledì 3 febbraio alle ore 17.30 al Piccolo Regio Puccini con una conferenza dal titolo Tosca. “...Qualsiasi scalzacane sa orchestrare”. Riflessioni sull’opera di Puccini, a cura di Quirino Principe. L’ingresso è libero. La Prima dell’opera sarà trasmessa in diretta da Rai-Radio3 martedì 9 febbraio alle 20, trasmissione inserita anche all’interno del circuito Euroradio. Come di consueto si potrà seguire il backstage, nonché scoprire divertenti curiosità sugli interpreti e sull’allestimento, guardando le Pillole di Passione di Paola Giunti, visibili sul sito del Regio www.teatroregio.torino.it e sul nostro canale YouTube.com/TeatroRegioTorino. Biglietti in vendita presso la Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, alla Biglietteria del Teatro Stabile, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente con carta di credito al n. 011.8815.270. Info: tel. 011.8815.557.


TOSCA

Melodramma in tre atti

Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal dramma La Tosca di Victorien Sardou

Musica di Giacomo Puccini

Personaggi Interpreti

Floria Tosca, celebre cantante soprano María José Siri / Elena Rossi(10, 12, 16, 18, 20)

Mario Cavaradossi, pittore tenore Roberto Aronica /

Michael Spadaccini (10, 12, 16, 18, 20)

Il barone Vitellio Scarpia,

capo della polizia baritono Carlos Álvarez / Claudio Sgura (10, 12, 16, 18, 20)

Il sagrestano baritono Roberto Abbondanza

Spoletta, agente di polizia tenore Luca Casalin

Cesare Angelotti, console

della Repubblica Romana basso Gabriele Sagona

Sciarrone, gendarme baritono Nicolò Ceriani

Un carceriere baritono Lorenzo Battagion / Giuseppe Capoferri

Direttore d’orchestra Renato Palumbo

Regia Daniele Abbado

Scene e costumi Luigi Perego

Luci Valerio Alfieri

Video Luca Scarzella

Assistente alla regia Patrizia Frini

Assistente ai video Michele Innocente

Maestro dei cori Claudio Fenoglio

ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO REGIO

Coro di voci bianche del Teatro Regio e del Conservatorio “G. Verdi”

Allestimento Teatro Regio in coproduzione con Teatro Comunale di Bologna

Produzione originale: Hyogo Performing Arts Center (Nishinomiya, Giappone)

NOVITÀ PER L’EUROPA

TEATRO REGIO

Martedì 9 Febbraio 2016 ore 20 Turno A

Mercoledì 10 Febbraio 2016 ore 20 Turno M

Giovedì 11 Febbraio 2016 ore 20 Turno D

Venerdì 12 Febbraio 2016 ore 20

Domenica 14 Febbraio 2016 ore 15 Turno F

Martedì 16 Febbraio 2016 ore 15 Turno P

Mercoledì 17 Febbraio 2016 ore 20 Turno B

Giovedì 18 Febbraio 2016 ore 20 Turno Z

Sabato 20 Febbraio 2016 ore 20 Turno S

Domenica 21 Febbraio 2016 ore 15 Turno C


TOSCA

di Giacomo Puccini

Puccini pensava già a Tosca nel 1895, quando La bohème non era ancora terminata. Con quest’opera, il compositore affronta una drammaturgia lontana da quella che aveva caratterizzato Manon Lescaut e La bohème , opere dallo sviluppo frammentario, dove l’approfondimento psicologico prevale sull’intreccio. Il confronto di personaggi nell’ambito di un’azione serrata e lineare, in cui si esaltano passioni elementari e si esaspera la tensione emotiva, su uno sfondo storico che legittima letture in chiave etico-politica, avvicinano Tosca a una drammaturgia analoga a quella della tradizione incarnata da Verdi e proseguita dagli autori veristi. Non a caso Verdi stesso aveva manifestato interesse per il dramma, e sintomaticamente in Tosca , la più verdiana delle opere di Puccini, giganteggia un personaggio affidato al registro di baritono. Nel libretto, il personaggio di Scarpia è portato in primo piano, diventando un eroe negativo dalla complessità psicologica affascinante. Nel sadismo di Scarpia – efferato e devoto, sensuale e aristocraticamente distaccato – Mosco Carner riconosce un tratto tipico dell’arte fin de siècle : la rappresentazione dell’emozione erotica nella sua dimensione patologica.

Tosca fu eseguita al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio 1900, alla presenza della regina Margherita, e fu accolta con disorientamento da pubblico e critica. Sull’opera è sempre pesato l’equivoco di un presunto sbandamento di Puccini in direzione verista. Ma la scelta di una drammaturgia più lineare e la ricerca di un’elevatezza tragica che si traduce in una maggiore tensione della vocalità, non dovrebbero far passare in secondo piano gli elementi di continuità con i precedenti successi di Puccini (il personale ricorso a Leitmotive nell’uso di “reminiscenze logiche”, la costruzione melodica “a mosaico”, la correlazione tra i nuclei motivici, l’uso simbolico dei piani tonali), rispetto ai quali i materiali musicali si presentano se mai ulteriormente affinati per caratterizzare psicologie ambigue e complesse.

ATTO I

A Roma, nel 1800, il prigioniero politico Cesare Angelotti, evaso dalla prigione, cerca rifugio in Sant’Andrea della Valle. Il pittore Mario Cavaradossi, che vi sta dipingendo, lo soccorre e lo aiuta a nascondersi quando sopraggiunge la sua amante Floria Tosca. La celebre cantante è insospettita dall’atteggiamento di Cavaradossi. Quando riesce a congedarla, Cavaradossi si allontana con Angelotti. Intanto si prepara la celebrazione del Te Deum per festeggiare la (presunta) sconfitta di Napoleone a Marengo. Il clima gioioso è spento dall’ingresso del barone Scarpia, il sinistro capo della polizia, sopraggiunto sulle tracce di Angelotti. Ritorna anche Tosca la cui gelosia, risvegliata dall’assenza del pittore, è alimentata da Scarpia, che conta di manovrarla a proprio vantaggio. Tosca si allontana furente, pedinata dai poliziotti. Durante il Te Deum Scarpia, in preda a una morbosa eccitazione, pregusta la cattura di Cavaradossi e la conquista di Tosca.

ATTO II

Scarpia sta cenando a palazzo Farnese. Da un salone attiguo giunge la voce di Tosca, che esegue una cantata per la vittoria. Cavaradossi, catturato dai poliziotti, è condotto al cospetto di Scarpia e interrogato perché riveli il nascondiglio di Angelotti. La sua resistenza non è fiaccata neppure dalla tortura ma Tosca, intanto sopraggiunta, è sconvolta dalle grida dell’amante e rivela il nascondiglio di Angelotti. Rimasto solo con lei, Scarpia la ricatta: se gli si concederà, lei e Cavaradossi saranno liberi. Tosca acconsente e Scarpia finge di ordinare per Cavaradossi una fucilazione simulata. Ma mentre compila il salvacondotto, Tosca si impadronisce di un coltello e quando l’uomo le si accosta per abbracciarla, lo uccide.

ATTO III

All’alba, sulla piattaforma di Castel Sant’Angelo, Cavaradossi si prepara ad affrontare la fucilazione. Tosca lo raggiunge, e mostrandogli il salvacondotto gli spiega che dovrà fingere di cadere sotto la scarica a salve del plotone di esecuzione. Ma quando i soldati si allontanano, Tosca si trova ad abbracciare il cadavere dell’amante. Intanto i poliziotti hanno scoperto l’uccisione di Scarpia e si precipitano per arrestarla: ma Tosca preferisce gettarsi nel Tevere, invocando la giustizia divina.


TOSCA

Prezzi dei biglietti

Recita del 9 febbraio:€ 170 - 135 - 120 - 100 - 70 - 55

Recite dell’11, 14, 17 e 21 febbraio:€ 95 - 80 - 75 - 70 - 60 - 29

Recite del 10, 12, 18 e 20 febbraio:€ 90 - 75 - 70 - 65 - 55 - 29

Recita del 16 febbraio:€ 60 - 55 - 50 - 45 - 40 - 29

Biglietteria e Informazioni

TEATRO REGIO

Piazza Castello, 215 - 10124 Torino

Tel. 011.8815.1 - Fax 011.8815.214

Biglietteria Teatro Regio

Tel. 011.8815.241/242

Fax 011.8815.601 - biglietteria@teatroregio.torino.it

Orario di apertura:

da martedì a venerdì: 10.30-18; sabato: 10.30-16

un’ora prima degli spettacoli

Informazioni

Piazza Castello 215 - Ingresso uffici

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Vendita on line: www.teatroregio.torino.it

Vendita telefonica con carta di credito : tel. 011.8815.270

Orario del servizio: da lunedì a venerdì 9-12

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