Francesco Molinari Pradelli

Una targa per Molinari Pradelli

 

Lunedì 4 luglio 2016, ore 11

via Guido Reni 6, Bologna

INAUGURAZIONE DELLA TARGA COMMEMORATIVA DEDICATA ALLA NASCITA DI

FRANCESCO MOLINARI PRADELLI

Lunedì 4 luglio 2016, alle ore 11, in via Guido Reni 6,si svolgerà la cerimonia di inaugurazione della targa commemorativa dedicata alla nascita di Francesco Molinari Pradelli, illustre direttore d’orchestra bolognese e Accademico onorario, posta dall’Accademia Filarmonica di Bologna in occasione del 350° anniversario della sua fondazione. È previsto un saluto del Prof. Loris Azzaroni, Presidente dell’Accademia Filarmonica, e un intervento del Prof. Piero Mioli.

FRANCESCO MOLINARI PRADELLI

Francesco Molinari Pradelli è nato a Bologna, in Via Guido Reni, 6, il 4 luglio 1911. Inizia lo studio del pianoforte all’età di sei anni, a sedici anni si diploma in pianoforte presso il locale Liceo Musicale “G.B. Martini”. Inizia quasi subito una brillante carriera di pianista in duo con rinomati violoncellisti, ma è la direzione d’orchestra ad appassionarlo, tanto che dopo numerosi studi specialistici debutta a Trieste nel 1937. A Bologna, l’anno dopo, debutta nell’opera, al Teatro del Corso con “L’Elisir d’Amore” di Donizetti.

Nel 1931 è testimone, allora suonava nell’orchestra del Teatro Comunale, dell’odioso episodio fascista contro Arturo Toscanini. Nel 1946 è chiamato dallo stesso Toscanini a dirigere alcuni titoli operistici nell’ambito della nuova stagione d’opera del Teatro alla Scala da poco ricostruito. Nel 1950 debutta all’Arena di Verona con La Valchiria di Wagner. Dirige musica operistica e musica sinfonica; il suo repertorio spazia dalla musica barocca fino ai suoi contemporanei. In Italia è in tutti i più importanti teatri d’opera e di sale da concerto: Bologna, Verona, Firenze, Roma, Milano, Torino, Venezia, Genova, Bergamo, Palermo, Catania, Napoli.

All’estero dirige a Londra, Vienna, Madrid, Praga, Budapest, Amsterdam, Lisbona, Monaco, Parigi, Tolosa, Albì, Strasburgo, Monaco di Baviera, Tel Aviv, San Francisco, Los Angeles, New York, Chicago, Dallas, Atlanta, Detroit, Philadelphia, Boston, Berlino, Mosca.

Incide opere con Cetra, Philips, Decca, Emi, RCA, Warner Fonit.

Sotto la sua bacchetta hanno cantato tutti i grandi del secolo scorso: Gigli, Bechi, Callas, Tebaldi, Del Monaco, Christov, Di Stefano, Pavarotti, Bergonzi, Ghiaurov, G. Raimondi e R. Raimondi, Domingo, Ricciarelli, Kraus, Carreras, Caballé, Bruson e tanti altri. Ha eseguito concerti con W. Bachaus, A. Rubinstein, A. Benedetti Michelangeli, M. Pollini, S. Accardo, ed ancora tanti altri.

Muore, nella sua villa, a Marano di Castenaso, vicino a Bologna, il 7 agosto 1996. Ai funerali è presente, in forma ufficiale, anche il Vice Sindaco di Bologna, Prof. Luigi Pedrazzi con il Gonfalone della Città di Bologna.

Nel corso della sua lunga carriera gli sono state concesse diverse onorificenze: il Comune di Trieste, città dove ha debuttato, gli assegna per meriti artistici, la “Campana di San Giusto”, nel 1956 il governo di Israele gli conferisce l’onorificenza del Candelabro di Re Salomone, è nominato Accademico di Santa Cecilia in Roma ed Accademico presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna, nel 1973 gli viene assegnato, a Castell’Arquato, il premio “Illica”, nel 1976, viene nominato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, Grande Ufficiale della Repubblica, il Comune di Bologna nel 1977 gli conferisce l’Archiginnasio d’Oro.

Nel 1997, l’anno dopo la morte, a seguito di una iniziativa popolare, il Comune di Castenaso gli ha dedicato una strada nella frazione di Marano dove ha abitato e dove è morto, la Regia Accademia Filarmonica di Bologna gli ha dedicato due sale; nel 2012 il Comune di Bologna ha intitolato a suo nome  la piazzetta alberata, adiacente al Teatro Comunale  creando così un polo toponomastico/musicale: Teatro Comunale, Piazza Verdi, Largo Respighi e Piazzetta Molinari Pradelli. Infine, nel settembre del 2015, il Comune di San Marcello Pistoiese, località spesso frequentata dal Maestro per la villeggiatura, gli ha intitolato i Giardini Pubblici dove il Maestro trascorreva il tempo nello studio e nel riposo.