I canti di Leopardi a Bologna

Musicali accordi e sovrumani silenzi

Giacomo Leopardi: Canti

GIUSEPPE CEDERNA letture e commento

ANDREA LUCCHESINI pianoforte

QUARTETTO LYSKAMM

Musiche di Franz Schubert

Unipol Auditorium, Via Stalingrado 37, Bologna

18 ottobre – 24 novembre 2016

  • il calendario e i canti

  • biografie

  • L’impegno divulgativo che ha portato Gruppo Unipol e Musica Insieme alla realizzazione di Baudelaire: I fiori del male nel 2014 e «Vorrei essere scrittore di musica»: Pier Paolo Pasolini poeta dei suoni nel 2015, prosegue questo autunno con una nuova rassegna di poesia e musica, che si realizza con il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.

    Giacomo Leopardi: Canti – Musicali accordi e sovrumani silenzi, sarà incentrata su una delle figure più significative della letteratura italiana, Leopardi appunto, e sulla lettura integrale del libro della sua vita: i Canti. In questi trentasei componimenti, scritti dall’adolescenza alla maturità, egli, con una voce ancora attualissima, solleva i più urgenti interrogativi dell’umanità, l’ineffabilità dell’immateriale, la disperazione del dolore, il desiderio d’amore, il senso della morte. L’Unipol Auditorium di Via Stalingrado, già teatro delle due precedenti rassegne, salutate da un grandissimo successo di pubblico, ospiterà i quattro appuntamenti di questo nuovo ciclo, durante i quali alle poesie farà eco la musica di Franz Schubert, compositore dalla sensibilità quanto mai affine a quella del poeta recanatese.

    Sebbene ogni Canto sia di per sé un capolavoro assoluto, solo leggerli insieme, secondo la successione che lo stesso Leopardi ha voluto, restituisce a ciascuna poesia il suo ruolo di tessera fondamentale nel mosaico dell’umano che egli ha composto. Proprio tramite i versi, questi versi, Leopardi ci appare nella sua complessità, tra il fascino del sublime e il pessimismo più angoscioso: una complessità che solo la lettura integrale di quella che è indiscutibilmente una tra le raccolte poetiche più significative, amate e conosciute della letteratura mondiale, permette di comprendere.

    Scritti tra il 1818 e 1836, i Canti compendiano infatti la sua opera poetica dalla giovinezza alla sofferta maturità, seguendo il suo itinerare tra Recanati, Firenze, Milano, Pisa e Bologna e Napoli, l’ultima tappa, in cui egli si spense.

    Molte sono le tematiche che Leopardi vi affronta: uomo di lettere, filosofo, conoscitore curioso e instancabile della cultura europea del suo tempo, da Goethe a Byron, a Foscolo e Madame de Staël, ma anche innamorato della classicità greca e latina, egli fu anche un critico e lucido osservatore della politica del suo tempo, con lo sguardo sempre rivolto alla dignità e alla gloria che l’Italia, erede di Roma, doveva assumersi il compito di perseguire.

    Il dibattito sulle arti fu sempre al centro della sua riflessione filosofica e nelle sue pagine egli ha dedicato ampio spazio ad affascinanti speculazioni sul significato della musica, la «più universale delle bellezze». Nello Zibaldone dei pensieri scrive che essa «produce nell’animo un ricreamento, l’innalza, o l’intenerisce secondo le disposizioni relative o dell’animo o della musica, immerge l’ascoltante in un abisso confuso di innumerabili e indefinite sensazioni».

    Nell’attribuire una veste musicale ai Canti di Leopardi è inevitabile pensare a Franz Schubert, cui lo accomuna già la biografia. Nati a distanza di un anno, rispettivamente nel 1798 e nel 1797, furono entrambi precocissimi enfant prodige, cresciuti in un ambiente provinciale che soffocava i loro aneliti di grandezza, per raggiungere una morte prematura che non ha però impedito loro di lasciare una prolifica produzione, imprescindibile testamento per le generazioni future. «Le mie creazioni – scriveva Schubert – sono il frutto della conoscenza della musica e della mia conoscenza del dolore». In queste parole l’eco dei versi di Leopardi riverbera potentemente: i Momenti musicali, gli Improvvisi e i Quartetti che hanno reso celebreil compositore austriaco saranno, così, la cassa di risonanza dell’emozione insita nelle poesie, poiché, come scrive il poeta, essa «non esprime che lo stesso sentimento in persona, con la sua natural forza sui nostri affetti», capace di «svegliar l’entusiasmo e l’immaginazione», proprio laddove la parola diviene muta.

    La lettura delle poesie sarà affidata a Giuseppe Cederna, uno dei più affermati attori italiani dei nostri giorni, sia sul palcoscenico che sul grande schermo. Premio Oscar con il film Mediterraneodi Salvatores nel 1991, ha partecipato a vari film tra cui La famiglia e Il viaggio di Capitan Fracassa di Scola, Marrakech Express di Salvatores, Il partigiano Johnny di Chiesa, Nine di Marshall, Maschi contro femmine e Femmine contro Maschi di Brizzi. Protagonista di fiction di successo, nel 2012 interpreta Ardito Desio in K2 – La Montagna degli Italiani e nel 2014 il magistrato Borrelli per la fiction SKY 1992. Attore e viaggiatore, Cederna si dedica anche alla scrittura: ha pubblicato Il Grande Viaggio, Piano Americano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, Ticino, le voci del Fiume.

    Ad interpretare le pagine pianistiche di Schubert sarà, nelle serate del 25 ottobre e del 24 novembre, Andrea Lucchesini, straordinario interprete, oggi all’apice di una solida carriera internazionale che lo ha visto al fianco di Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Charles Dutoit, Vladimir Jurowski, Myung-Whun Chung, Gianandrea Noseda e Giuseppe Sinopoli. Accademico di Santa Cecilia dal 2008, la sua attività musicale, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, gli vale nel 1994 il riconoscimento dei musicologi europei da cui riceve – ad oggi unico italiano – il Premio Internazionale dell’Accademia Chigiana, mentre l’anno successivo il Premio “Abbiati” gli testimonia l’apprezzamento della critica italiana.

    Nella serata inauguraledel 18 ottobre e in quella del 10 novembre ascolteremo inveceil Quartetto Lyskamm, uno dei più richiesti e premiati ensemble italiani. Ospite dei più prestigiosi festival e sedi concertistiche tra cui la Società del Quartetto di Milano e il Festival MITO, Quatuors à Bordeaux, e Aldeburgh Music Festival in Gran Bretagna, è composto da quattro musicisti italiani (le violiniste Cecilia Ziano e Clara Franziska Schötensack, la violista Francesca Piccioni e il violoncellista Giorgio Casati), formatisi con il celebre Quartetto Artemis all’Università delle Arti di Berlino.

    L’ingresso ai concerti è gratuito, fino ad esaurimento dei posti disponibili.

    In occasione della rassegna sarà messo in vendita ad un prezzo speciale, grazie alla collaborazione di Librerie Coop, il volume Canti di Giacomo Leopardi, edito da Mondadori.

     

    PER INFORMAZIONI: Musica Insieme Tel. 051-271932

    e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – sito internet: www.musicainsiemebologna.it


    IL CALENDARIO

    I. Martedì 18 ottobre 2016

    All’Italia

    GIUSEPPE CEDERNA letture e commento

    QUARTETTO LYSKAMM

    L’appuntamento inaugurale sarà incentrato sulla lettura delle prime otto poesie dei Canti, a partire dalla celeberrima All’Italia, un’accorata invocazione alla perduta grandezza della Penisola. Lo sguardo del poeta si volge all’antichità, faro di luminosa ispirazione, con i ritratti immortali di Bruto Minore e Leonida, ma anche quello di Dante, l’«inclito padre» della letteratura italiana e di fulgide figure della contemporaneità. Le poesie sono affiancate dal Quartetto D 112 del giovane Schubert: note ora brillanti e virtuosistiche, ora malinconiche ed estatiche, come la struggente contemplazione di un passato mai sepolto.

    Poesie

    I. All’Italia

    II. Sopra il monumento di Dante che si preparava in Firenze

    III. Ad Angelo Mai quand’ebbe trovato i libri di Cicerone della Repubblica

    IV. Nelle nozze della sorella Paolina

    V. A un vincitore nel pallone

    VI. Bruto Minore

    VII. Alla primavera o delle favole antiche

    VIII. Inno ai Patriarchi o de’ principii del genere umano

    Musica

    Franz Schubert Quartetto per archi n. 8 in si bemolle maggiore D 112

    II. Martedì 25 ottobre 2016

    La vita solitaria

    GIUSEPPE CEDERNA letture e commento

    ANDREA LUCCHESINI pianoforte

    La sognante atmosfera lunare di Ultimo canto di Saffo apre la seconda serata, tratteggiando un delicato ritratto della poetessa greca, un animo nobile «posto in un corpo brutto e giovane», una sorta di alter ego di Leopardi.

    Le più celebri pagine pianistiche di Schubert, dagli Improvvisi ai Momenti musicali saranno eco alle poesie “pisano-recanatesi”, i cui versi sono rimasti scolpiti nella memoria di intere generazioni di italiani, dall’“ermo colle” de L’infinito, alle atmosfere campestri de Il passero solitario e La sera del dí di festa, al commovente monologo di Alla luna.

    Poesie

    IX. Ultimo canto di Saffo

    X. Il primo amore

    XI. Il passero solitario

    XII. L’infinito

    XIII. La sera del dí di festa

    XIV. Alla luna

    XV. Il sogno

    XVI. La vita solitaria

    XVII. Consalvo

    XVIII. Alla sua donna

    XIX. Al conte Carlo Pepoli

    XX. Il risorgimento

    Musica

    Franz Schubert Momento musicale in la bemolle maggiore D 780 n. 2

    Improvviso in sol bemolle maggiore D 899 n. 3

    Sonata n. 22 in la bemolle maggiore D 959: Andantino

    Klavierstück in mi bemolle minore D 946 n. 1

    Improvviso in mi bemolle maggiore D 899 n. 2

    III. Giovedì 10 novembre 2016

    Le ricordanze

    GIUSEPPE CEDERNA letture e commento

    QUARTETTO LYSKAMM

    Il pensoso e solenne Quartetto D 887, l’ultimo composto da Schubert, si accosta ad A Silvia, una delle poesie più amate di Leopardi, che apre il terzo appuntamento della rassegna. I temi più intimi, quelli degli affetti, della fanciullezza e dell’innocenza perduta, che risuonano anche ne Il sabato del villaggio e La quiete dopo la tempesta,si intrecciano ai pressanti interrogativi universali di Canto notturno di un pastore errante dell’Asia. Il pessimismo cosmico di Leopardi si riassume così con vivida forza proprio nell’ultimo verso di questo celeberrimo canto: «è funesto a chi nasce il dì natale».

    Poesie

    XXI. A Silvia

    XXII. Le ricordanze

    XXIII. Canto notturno di un pastore errante dell’Asia

    XXIV. La quiete dopo la tempesta

    XXV. Il sabato del villaggio

    XXVI. Il pensiero dominante

    XXVII. Amore e Morte

    XXVIII. A se stesso

    Musica

    Franz Schubert Quartetto per archi n. 15 in sol maggiore D 887

    IV. Giovedì 24 novembre 2016

    Il fiore del deserto

    GIUSEPPE CEDERNA letture e commento

    ANDREA LUCCHESINI pianoforte

    La serata conclusiva è incentrata sulle poesie che Leopardi scrisse durante il suo soggiorno napoletano, dominate dalla figura di Aspasia, la colta amante di Pericle, il cui ritratto cela quello della donna amata da Leopardi, Fanny Targioni Tozzetti. Le composizioni pianistiche più intime di Schubert accompagnano gli appassionati versi d’amore che si contrappongono a quelli delusi e disincantati de La ginestra, in cui la “pianta gentile”, testimone di antichi fasti e ancora fedele compagna nella desolazione, continua imperterrita a fiorire come un estremo messaggio di dignità e solidarietà umana, davanti alla vastità dell’Universo e alla crudele forza di una Natura “matrigna”.

    Poesie

    XXIX. Aspasia

    XXX. Sopra un bassorilievo antico sepolcrale,

    dove una giovane morta

    è rappresentata in atto di partire,

    accomiatandosi dai suoi

    XXXI. Sopra il ritratto di una bella donna

    scolpito nel monumento sepolcrale

    della medesima

    XXXII. Palinodia del marchese Gino Capponi

    XXXIII. Il tramonto della luna

    XXXIV. La ginestra o il fiore del deserto

    XXXV. Imitazione

    XXXVI. Scherzo

    Musica

    Franz Schubert Improvviso in do minore D 899 n. 1

    Improvviso in la bemolle maggiore D 935 n. 2

    Improvviso in la bemolle maggiore D 899 n. 4

    Klavierstück in mi bemolle maggiore D 946 n. 2

    Momento musicale in fa minore D 780 n. 3


    I PROTAGONISTI

    GIUSEPPE CEDERNA

    Nato nel 1957 a Roma, di origini valtellinesi, è attore di cinema e teatro. Inizia la sua carriera come attore teatrale e nel 1977 fonda la Compagnia Anfeclown, dove si metterà in luce per una comicità surreale e principalmente fisica. Conclusa la vena autarchica, Cederna prosegue l’attività attoriale e inizia a raccontare le sue esperienze e le sue passioni, dal viaggio alla montagna, alla poesia e alla letteratura.

    In teatro lo ricordiamo nel Sogno di una notte d’estate del Teatro dell’Elfo, regia di Gabriele Salvatores; in Amadeus di P. Shaffer a fianco di Umberto Orsini, regia di Mario Missiroli; ne Il giardino dei ciliegi di A. Cechov, regia di Gabriele Lavia; in Puntila e il suo servo Matti di B. Brecht, regia di Pino Micol; ne La Febbre di W. Shawn, regia di Giorgio Gallione; ne Il grande viaggio di Giuseppe Cederna e Francesco Niccolini. Nel 2015 debutta il suo nuovo spettacolo dedicato alla Grande Guerra L’Ultima estate dell’Europa, per la regia di Ruggero Cara.

    Negli Anni Ottanta inizia un’interessante carriera cinematografica: premio Oscar con il film “Mediterraneo” di G. Salvatores nel 1991, ha partecipato a vari film tra cui La famiglia di E. Scola, Marrakech Express di G. Salvatores, Italia – Germania 4-3 di Andrea Barzini, Il viaggio di Capitan Fracassa di E. Scola; Il partigiano Johnny di G. Chiesa, El Alamein di E. Monteleone, Aspettando il sole di A. Panini, Diverso da chi? di U. Carteni, Nine di R. Marshall, Maschi contro femmine e Femmine contro Maschi di F. Brizzi. Nel 2012 interpreta Ardito Desio per la miniserie RAI K2 – La Montagna degli Italiani. Nel 2014 interpreta il magistrato S. Borrelli per la fiction SKY 1992.

    Attore e viaggiatore, Cederna dalla fine degli anni Novanta si dedica anche alla scrittura: ha pubblicato con Feltrinelli Il Grande Viaggio, un pellegrinaggio alle sorgenti del Gange; Piano Americano, lezioni di sopravvivenza nella giungla dorata di un set Hollywoodiano e, con il fotografo Carlo Cerchioli, Ticino, le voci del Fiume per Excelsior 1881.

    ANDREA LUCCHESINI

    Formatosi sotto la guida di Maria Tipo, Andrea Lucchesini inaugura la carriera solistica con la vittoria del Concorso internazionale “Dino Ciani” presso il Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con le orchestre più prestigiose, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Roberto Abbado, Riccardo Chailly, Charles Dutoit, Daniele Gatti, Daniel Harding, Vladimir Jurowski, Gianandrea Noseda e Giuseppe Sinopoli. La sua ampia attività, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, gli vale già nel 1994 il riconoscimento dei musicologi europei da cui riceve – unico italiano – il Premio Internazionale dell’Accademia Chigiana, mentre l’anno successivo il Premio “Abbiati” testimonia l’apprezzamento della critica italiana. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, tra cui il Concerto Echoing curves di Luciano Berio, sotto la direzione dello stesso compositore, con cui Lucchesini ha stretto una fruttuosa collaborazione, sfociata nella registrazione della sua opera completa per pianoforte solo. Per Stradivarius ha inciso l’integrale delle 32 Sonate di Beethoven, segnalato come “Disco del mese” dalla rivista Fonoforum, mentre il disco dedicato agli Improvvisi di Franz Schubert per AVIE Records è stato accolto con entusiasmo dalla critica internazionale. Lucchesini si dedica inoltre con passione all’insegnamento presso la Scuola di Musica di Fiesole, della quale è stato anche direttore artistico dal 2008 al 2016. È inoltre invitato a tenere masterclass presso importanti istituzioni musicali europee, quali la Musik Hochschule di Hannover, il Wasserburger Sommer Festival e il Mozarteum di Salisburgo; dal 2008 è Accademico di Santa Cecilia. Tra gli impegni più recenti ricordiamo il concerto alla Scala di Milano con la direzione di Franz Welser Moest. La stagione 2016/2017 vedrà il suo ritorno alla RAI di Torino con la direzione di Dennis Russell Davies e a Roma con l’Orchestra di Santa Cecilia e la direzione di Myung-Whun Chung, al Maggio Musicale Fiorentino con la direzione di Fabio Luisi, oltre ad una serie di concerti in Spagna e in Germania.

    QUARTETTO LYSKAMM

    Il Quartetto Lyskamm è stato fondato nel 2008 al Conservatorio di Milano ed è composto da quattro musicisti italiani: le violiniste Cecilia Ziano e Clara Franziska Schötensack, la violista Francesca Piccioni e il violoncellista Giorgio Casati.

    Dal 2009 al 2011 è stato allievo del Quartetto Artemis all’Università delle Arti di Berlino e ha in seguito incontrato importanti docenti tra i quali Hatto Beyerle, Johannes Meissl, Ferenc Rados, Claus Christian Schuster, Eberhard Feltz e il Cuarteto Casals; prosegue il proprio perfezionamento sotto la guida di Heime Müller presso l’Università di Lubecca.

    Nel 2016 il Borletti Buitoni Trust ha assegnato al Quartetto il premio speciale per la musica da camera intitolato alla memoria di Claudio Abbado, mentre nei due precedenti anni ha ricevuto il premio “Vittorio Rimbotti” dell’Accademia Europea del Quartetto, il secondo premio e il premio speciale Pro Quartet al Concorso internazionale “Franz Schubert und die Musik der Moderne” di Graz, il premio della Jeunesse Musicale Deutschland, la borsa di studio della Ad Infinitum Foundation ed il primo premio al concorso della Possehl Stiftung di Lubecca.

    Il Quartetto Lyskamm è stato ospite di numerose società concertistiche tra le quali la Società del Quartetto di Milano, Orta Festival, il Festival Mito, l’Unione Musicale e Lingotto Musica a Torino, il Teatro Verdi di Trieste, il festival I Suoni delle Dolomiti, il festival internazionale Quatuors à Bordeaux (Francia), l’Aldeburgh Music Festival (Gran Bretagna), il Brahms Festival di Lubecca e il Rheingau Musik Festival (Germania). Ha collaborato in quintetto con Mario Brunello, Alessandro Taverna e Simone Rubino.

    Dal 2014 è impegnato nei progetti di circuitazione promossi, in Italia e in Europa, dal Cidim (Comitato Nazionale Italiano Musica). Partecipa inoltre al progetto “Le dimore del Quartetto”, promosso dall’Associazione Piero Farulli.

    Il Quartetto è in residenza per il biennio 2016-17 presso gli Amici della Musica di Padova.