L’elisir d'amore

dal 21 al 28 febbraio con la direzione di Nathalie Stutzmann e l'allestimento già acclamato a Losanna con la regia di Adriano Sinivia e le scene di Cristian Taraborrelli

Spighe di grano e papaveri giganti, un’enorme ruota di trattore e un gigantesco bicchiere, quello dell’elisir, trasportato da una macchina nata dal bizzarro assemblaggio di una frusta per sbattere le uova, vecchie ruote di latta e altri oggetti: il giocoso, colorato, mondo bucolico creato dalle scenografie di Cristian Taraborrelli per L’elisir d’amore animerà l’Opéra di Monte-Carlo dal prossimo 21 febbraio, con l’attesa serata di gala.

Gli abitanti del villaggio e l’atmosfera rurale di uno dei capolavori di Donizetti, di certo una delle opere più amate del repertorio lirico, sono raccontati dalle scenografie di Taraborrelli con un linguaggio nuovo, secondo una nuova chiave di lettura estetica.

Le note vicende della bella Adina, del suo spasimante Nemorino, del sergente Belcore e dello scaltro Dulcamara, si svolgono tra elementi agresti di grandi dimensioni, in una trasposizione spaziale e dimensionale di ispirazione surrealista.

La ruota del trattore, ampia ben 9,5 metri, costituisce riparo per gli interpreti e le spighe di grano, che arrivano a un’altezza di 6,5 metri, sono flessibili ma resistenti tanto da essere “scalate” dagli acrobati che intervengono sul palcoscenico.

Il campo di grano e i papaveri diventano pennellate di colore che compongono quadri ariosi e dinamici, con le enormi fragole e lampadine multicolori che sono quasi una citazione pop.

"Tornano alla mente le parole di André Breton - nel celebre Manifesto del Surrealismo, del 1924 - «La sola immaginazione mi rende conto di ciò che PUO' ESSERE». Questa scenografia è strettamente connessa con le mie passioni, una trasposizione spaziale e dimensionale di ispirazione surrealista” - ha dichiarato Cristian Taraborrelli - “Nelle mie realizzazioni, congegni e macchine sceniche sono frutto del lavoro di ricerca, sempre rispettando la musica, che nella lirica viene prima di ogni altra cosa”.

Anche in questo caso il gigantismo, che tanto affascina Taraborrelli, diventa un modo per amplificare e raccontare un sentimento, come già in Luisa Miller, andato in scena alla Malmö Opera, in Svezia, nel 2012, e nel Macbeth al Teatro alla Scala di Milano nel 2013.

La lettura musicale della partitura è affidata alla bacchetta di Nathalie Stutszmann, nota soprattutto per la sua attività come contralto, ma allo studio del canto l'artista ha da sempre affiancato quello del piano, del fagotto e della direzione. A coronamento di un'attività sinfonica e oratoriale sempre più intensa, Nathalie Stutszmann debutterà sul podio di un'opera lirica proprio con questo Elisir d'amore.

 

 

 L'elisir d'amore

OPÉRA DE MONTE-CARLO VENDREDI 21 FÉVRIER 2014 - 20 H (GALA) DIMANCHE 23 FÉVRIER 2014 - 15 H MERCREDI 26 FÉVRIER 2014 - 20 H VENDREDI 28 FÉVRIER 2014 - 20 H

Première à l'Opéra de Monte-Carlo le 19 mars 1904 Dernière à l'Opéra de Monte-Carlo le 12 mars 2006

Direction musicale Nathalie Stutzmann Mise en scène Adriano Sinivia Décors Christian Taraborrelli Costumes Enzo Iorio Lumières Fabrice Kebour Chef de chœur Stefano Visconti

Adina, riche et capricieuse fermière Mariangela Sicilia Nemorino, cultivateur, jeune naïf, épris d’Adina Stefan Pop Belcore, sergent en garnison dans le village George Petean Le Docteur Dulcamara, médecin ambulant Adrian Sampetrean Giannetta, villageoise Vannina Santoni Chœur de l'Opéra de Monte-Carlo Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo