OperaMusical di Riz Ortolani per l'estate fiorentina

Sabato 10 giugno all'Opera di Firenze

LA CONGIURA, Firenze 1478

OperaMusical di Riz Ortolani

Per la ricca stagione estiva del Maggio, un appuntamento extra sul palcoscenico dell’Opera di Firenze

L'OperaMusical “La Congiura, Firenze 1478” andrà in scena il 10 giugno alle 20.30, per la prima volta all'Opera di Firenze, titolo extra dell'intensa stagione estiva 2017 del Maggio Musicale Fiorentino che quest’anno conta 4 titoli di opera, un gala di danza e ben 9 concerti sinfonici. Sono previste 4 recite de La Congiura sempre alle 20.30; oltre alla prima del 10 giugno le repliche dell’Opera-Musical di Riz Ortolani sono programmate l’11, il 12 e il 13 giugno.

Presentato in prima mondiale al Teatro La Fenice di Venezia nel 2007, con il titolo Il Principe della Gioventù (poiché così il Poliziano chiamava Giuliano de’ Medici) con la regia di Pier Luigi Pizzi e poi riproposto anche a Milano nel 2009 e al Teatro della Pergola di Firenze in una successiva edizione - ma ancora in via sperimentale - approda finalmente all’Opera di Firenze nella sua ultima e definitiva e rinnovata versione con la regia di Sandro Querci e le coreografie di Fabrizio Angelini; si tratta quindi a tutti gli effetti di una prima assoluta dell’OperaMusical di Riz Ortolani che finalmente va in scena con il più attuale titolo La Congiura, Firenze 1478.

Il progetto originale di Riz Ortolani - pensato e maturato per anni, poi completato con la collaborazione di Ugo Chiti - è liberamente tratto dal famoso episodio storico noto come la “congiura dei Pazzi” che segnò fortemente il Rinascimento fiorentino, periodo caratterizzato da straordinarie personalità intellettuali, da una riscoperta artistica e dalla affermazione individuale. Il tragico tentativo del 1478 di stroncare (con il sostegno del papato) il potere mediceo, potere non solo economico e temporale ma anche culturale e artistico, da parte della famiglia di banchieri fiorentini dei Pazzi, capeggiato da Francesco, portò all'uccisione di Giuliano de' Medici, fratello minore di Lorenzo il Magnifico, nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore durante la messa dell'Ascensione del 26 aprile. La congiura vide il coinvolgimento non solo di Papa Sisto IV ma anche della Repubblica di Siena e il Regno di Napoli, che con il pretesto di liberare la città di Firenze dai suoi “tiranni”, intendevano ampliare il proprio potere. Il popolo però rimase fedele ai Medici e si scatenò contro i congiurati, i quali pagarono con la vita.

Il Principe Giuliano de Medici, simbolo di forza e gioventù cavalleresca, celebrato dal Poliziano nelle Stanze per la giostra, il suo amore per la giovane Fioretta, madre del futuro Papa Clemente VII, la Firenze medicea, il calcio storico, rivivono attraverso le note del maestro Ortolani in una opera di grande intensità musicale e teatrale. Il famoso episodio storico permette grazie alla musica di Riz Ortolani, la coinvolgente messa in scena di un epoca inquieta, dove intrighi, tradimenti personali e familiari si mescolano con l’amore, la religione, l’ambizione e l’ipocrisia delle relazioni politiche e diplomatiche. Una commistione di grandi eventi e forti sentimenti, vissuti da personaggi giovanissimi seppur straordinari in un periodo di ricchezza irripetibile per le arti e la cultura del mondo: il Rinascimento italiano.

La regia de “La Congiura, Firenze 1478è di Sandro Querci, casting e vocal coach, presente anche sul palco nel ruolo di Francesco de’ Pazzi. Le ispirate liriche sono di Lorenzo Raggi e Mae Kroville; Fabrizio Angelini firma le coreografie; la cupola è la versione originale di Pier Luigi Pizzi.

Per informazioni:

www.operadifirenze.it


LA CONGIURA

Firenze, 1478

OperaMusical di

RIZ ORTOLANI

Autori e creativi

Musiche
Riz Ortolani

Libretto
Riz Ortolani | Ugo Chiti

Liriche
Lorenzo Raggi | Mae Kroville

Regia
Sandro Querci

Coreografie
Fabrizio Angelini

Direttore Musicale
Roberto Gori

Progetto Artistico Cupola del Brunelleschi
Pier Luigi Pizzi

Costume Designer e realizzazione costumi
Stefano Nicolao, Atelier Venezia

Luci
Alessandro Tutini

Fonico
Silvio Brambilla

Orchestrazioni originali dell’Autore

Progetto originale di Riz Ortolani liberamente ispirato sul fatto storico “La Congiura de’ Pazzi”

Personaggi e interpreti

Lorenzo il Magnifico

Pietro Pignatelli

Francesco de’ Pazzi

Sandro Querci

Giuliano “Il Principe”

Luca Giacomelli Ferrarini

Fioretta

Francesca Colapietro

Cencia

Silvia Querci

Pico della Mirandola

Cristian Ruiz

Fra’ Arlotto

Fabrizio Checcacci

Il Poeta Pulci

Gabriele De Guglielmo

Jacopo de’ Pazzi

Marco Paolo Tucci

Lucrezia

Elena Talenti

Clara

Serena Carradori

Corpo di ballo

Donne

Greta Arditi

Aurora Dal Maso

Maria Novella Della Martira

Maria Diletta Della Martira

Camilla Gai

Perla Gallo

Irene Marino

Ayumi Uemura

Uomini

Francesco Consiglio

Angelo Di Figlia

Federico Filippi

Gianmarco Gallo

Daniele Griffo

Silvio Liberto

Andrea Morelli

Carlo Pucci

Francesco Russo

Salvador Axel Torrisi

Collaboratori

Associazione Walter Produzioni

Direzione scenografica

Leonardo Bonechi

Capo macchinista

Riccardo Gargiulo

Assistenti alla regia

Giuseppe Di Falco, Letizia Cirri, Giulia Bonuccelli

Coreografa assistente

Daniela Gorella

Produzione

Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

in collaborazione con

Associazione Walters Produzioni

Direzione Artistica

Sandro Querci

Organizzazione Generale

Barbara Gualtieri

Assistenza all’Organizzazione Generale

Valter Vannini

Assistente di Produzioni e Relazioni

Simonetta Campanelli

Grafica e comunicazione

Creactivity

Art Director

Novella Caré

Photo

Laura De Paoli

Si ringrazia per il contributo ed il supporto la Fondazione Riz Ortolani

www.rizortolani.it


 

LA STORIA

L’Opera Musical “La Congiura, Firenze 1478” racconta un momento cruciale nella storia della città di Firenze: la Congiura de’ Pazzi, quando il potere della famiglia dei Medici, amante delle arti, si scontrò con la gelosia e l'odio della famiglia dei Pazzi.

La trama si rifà alla storia di una giovinezza sfacciata, esibita nelle prepotenti partite di calcio fiorentino e nell’appassionato amore di Giuliano de’ Medici per la giovanissima Fioretta Gorini, la figlia diciassettenne di un umile mercante di stoffe.

Al fianco di Giuliano c’è il fratello più grande e più famoso: Lorenzo il Magnifico, con lui tutto lo splendido scenario della Firenze medicea all’apice della sua grandezza.

La Congiura, ordita in soli 4 mesi, dal gennaio all’aprile del 1478, culminò con l’assassinio in 19 pugnalate del Principe Giuliano nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore durante la Santa Messa dell'Ascensione del 26 Aprile, officiata dal Cardinale Riario, di soli 17 anni, nipote di Papa Sisto IV, alleato della famiglia de’ Pazzi nel complotto. Organizzata per assassinare i due fratelli Medici e distruggerne il potere, la Congiura de’ Pazzi non riuscì nell'intento poiché Lorenzo venne miracolosamente salvato, mentre suo fratello Giuliano morì tra le braccia dell'amata Fioretta, in attesa del loro bambino. Il piccolo, adottato da Lorenzo diventerà Papa Clemente VII.

Il famoso fatto storico permette la coinvolgente messa in scena di un’epoca inquieta, dove intrighi e tradimenti personali e familiari si mescolano con l’amore, la religione, l’ambizione e l’ipocrisia delle relazioni politiche e diplomatiche.

Una commistione unica di grandi eventi e forti sentimenti, vissuti da personaggi giovanissimi eppur straordinari, in un periodo di ricchezza irripetibile per le arti e la cultura italiana: il Rinascimento.


Il lavoro di Riz Ortolani, nelle sue parole

Questo lavoro mi ha impegnato molto, soprattutto per la ricerca di uno stile con il quale costruire tutta l’opera.

Nella partitura ho voluto inserire anche una forma stilistica dissonante poiché la dissonanza pilotata poteva darmi una forza drammatica più potente, oltre che ad una sonorità più intensa ed interessante.

Il primo brano strumentale, per esempio, almeno nell’intenzione, inizia come se il suono provenisse dalle viscere della terra, con una sonorità vibrante di un leggero terremoto; si innalza con alcune sonorità dissonanti, che continuano nel loro cammino musicale: al massimo del crescendo interviene una seconda sezione tonale che sfida la precedente dissonanza.

È logico che con la partita di questo “calcio fiorentino” (caccia) – precursore di quello moderno (goal) – ho musicalmente definito le due squadre: i rossi sono i Medici; i neri, invece, i Pazzi. L’esposizione del gioco si basa su percussioni violente per stimolare le due squadre a quello che è un calcio violento come in effetti era quello originale dell’epoca; ci sono alcune citazioni, quali un tema liturgico che ho esposto con un grandioso concertato di orchestra che introduce un terzo elemento: il potere temporale della Chiesa, che aleggia su tutta la storia della congiura dei Pazzi. Attraverso questo tema liturgico si sviluppa tutta la potenza del gioco fiorentino.

Fra i temi e le arie di tutti protagonisti che mi hanno molto sedotto ed impegnato “Amo il mio odio” (Franceschino) fortemente drammatico, “Amante mia” (Lorenzo) la dichiarazione d’amore alla sua città, il duetto dei due fratelli Lorenzo e Giuliano, e il concertato finale per gli otto protagonisti con coro e orchestra sono forse le pagine più intense anche per l’atmosfera dell’opera.


«La mia Congiura nel mare magnum delle emozioni»

Il regista spiega come rappresenterà il clima della Firenze del XV secolo

È sempre molto complesso muoversi attraverso le pieghe della storia. Essa stessa sovente muta in leggenda, mito, resuscita, o forse non è mai morta, e comincia a nutrirsi delle interpretazioni prendendo vita propria, trasformandosi al suo stesso interno, divenendo multiforme. Ma l’accaduto è conoscenza comune ed è la catena che ci lega saldi alla storia medesima. Si può fantasticare sul luogo del primo incontro fra Dante e Beatrice, disquisire sulla lunghezza della lama che trafisse Giulio Cesare, non si può però disquisire sull’accaduto e sulla cronaca.

Nondimeno esiste un territorio pregno di possibilità nel quale ci si può addentrare con libertà e creatività interiore: ed è lo stato d’animo.

Ecco. La “mia” Congiura si muove attraverso queste pieghe.

Firenze altro non è che un “fazzoletto” di non molti quadrati, da poco più di un secolo è stata eretta la cerchia delle terze mura (gli attuali Viali), le porte delle città si chiudono a mezzanotte per un’ordinanza e chi si trova fuori e rientra mentre si stanno chiudendo, lancia sassate per non farsi serrare al di fuori della città, da lì il detto “siamo alle porte coi sassi”.

Dentro queste mura si decide la politica europea e non solo, si concerta la vita, si concentra la vita ecclesiastica, si dispone financo la vita del prossimo con alleanze, matrimoni, delitti e tutto ciò che serva a far incedere l’ingranaggio a pro di coloro che detengono il potere. Eccessi di ricchezze e povertà.

Occorrono giorni, a volte mesi per avere una risposta da Roma o da Milano, il messo che parte, la missiva che arriva, l’oggetto che viene discusso, l’epistola che riparte, infine la risposta che arriva a destinazione; immaginiamo poi se la risposta non era esaustiva o abbisognava di un ulteriore domanda. Gli inverni sono lunghi e rigidi, le case dei non nobili malsane, l’alimentazione approssimativa (innumerevoli le morti di gotta, lo stesso Magnifico). Senza contare che la “povera” Firenze è funestata dalle alluvioni, nei duecento anni che precedono “la congiura” se ne contano almeno diciotto disastrose.

Ma Firenze è una città di eccessi, ora come allora, ed in mezzo a questo maremoto, tuttavia non deriva, troviamo anche la straordinaria nascita del Rinascimento artistico, il brulicare di iniziative atte ad unirsi e sollevare gli animi, come ricorrenze quasi quotidiane nei vari canti della città per onorare un Santo piuttosto che celebrare un matrimonio o una festa rionale. Insomma Firenze è un turbinio di emozioni compresse, e questo vale ovviamente per tutte le città murarie dell’epoca.

Dunque ciò che per me era ed è di precipuo interesse, direi esigenza artistica, si muove nel mare magnum delle emozioni, non nella cronaca e trattasi, ripeto: dello stato d’animo. Racconteremo sì un pezzo di storia, di cronaca come l’ho definita di sopra, ma soprattutto racconteremo, le ragioni ragionevoli o meno. Senza spiegarle, sarebbe presuntuoso, non vogliamo essere giudici tantomeno maestri, solo narratori di sensazioni, sentimenti attraverso la storia.

E se vi è una missione che mi sono prefisso, una definizione che sigilli i miei intendimenti nel percorso de “La congiura” è: poesia evocativa; termine apparentemente implicito il secondo ma non affatto scontato.

Prendere coscienza e conoscenza dei fatti e personaggi, non per disconoscerli o riconoscerli ma per non conoscerli più, poiché in questa analisi e studio siamo diventati il personaggio stesso, non con le sue emozioni ma con quelle emozioni.

Che si approvi o meno “la ragion di stato”, l’amore fra un nobile e la figlia di un corazzaio, gli sperperi per il carnasciale, o che se ne prendano le distanze, non è mio intendimento. Intendo essere “li”, essere “nel”, senza l’io colui che fu, conseguentemente senza il mio io; ovvero il personaggio. E non m’importa se il “phersu” differisce dal supposto storico, sono io qui travolto da qualcosa di più grande, di incontrollabile, di tracimante che non è storia fine a se stessa ma vita. Imperitura.

Sandro Querci


Il ricordo di Katyna Ranieri Ortolani per La Congiura, Firenze 1478

Tanti ricordi… anni indimenticabili, di passione musicale, di forte complicità; una sera a New York, nell’‘86, ‘87, avevamo invitato a cena il famoso drammaturgo Peter Shafter con Liz McCann produttrice ed amica. Ci disse: "vi state mettendo in a long, long voyage... pensate che io ho impiegato tre anni soltanto per trovare la soluzione e l'idea di Amadeus". Poi furono contattati a Londra anche Peter Hall e Nicholas Hytner (Miss Saigon) e lui ci rispose molto gentilmente che erano tutti impegnati per anni, così decidemmo di sospendere per un po’ il progetto, anche perché Riz aveva un periodo di lavoro a film importanti, compresa la prima serie originale e indimenticabile de "La Piovra" di Damiano Damiani.

Abbiamo ripreso il progetto per ben tre volte, rivedendolo, perché sopravvenivano sempre dei problemi e non c'erano mai i tempi giusti. Intanto passavano gli anni e il mio ruolo, quello di Lucrezia Tornabuoni, la madre di Lorenzo, ha dovuto essere eliminato: non me la sentivo più di mettermi in scena con un ruolo così impegnativo.

La mia musica, quella che Riz aveva scritto per me, era bellissima: "Essere madre di un Medici", forte, drammatica. Senza presunzione, Lucrezia con il suo canto, potevo interpretarla solo io. Riz non ebbe alcuna esitazione, fu d’accordo con me e anzi, fu proprio lui che disse tranquillamente: “se non ci sei tu, non può esserci Lucrezia!”; ma la sua musica per Lucrezia è rimasta, e Riz l’ha dedicata alla forte scena fra i due fratelli.

Ora, Riz non c'è più, ma la sua musica e il suo lavoro, rivivono all'Opera di Firenze, il Teatro che lui amava. I sogni si avverano quando qualche angelo, "anche di seconda classe, senza ali", scende per aiutarti; come ci ha fatto vivere l'indimenticabile, sensibilissimo film di Frank Capra La vita è meravigliosa del 1946. E gli angeli esistono.

Katyna Ranieri Ortolani


Riz Ortolani – note biografiche

Una personalità artistica forte, poliedrica, innovativa, quella di Riz Ortolani, compositore e direttore d’orchestra con alle spalle una produzione che spazia dal cinema al teatro, dalla musica classica alle opere televisive.

Dopo essersi diplomato al Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro, la sua città, non ancora ventenne si trasferisce a Roma, dove si unisce ad un gruppo di giovani strumentisti dell’orchestra della RAI. Qui si fa presto notare dai dirigenti dell’azienda, i quali gli affidano la direzione di un’orchestra jazz-sinfonica che gli darà immediata popolarità.

La carriera cinematografica inizia nel ’62 con la colonna sonora del film documentario Mondo Cane. Il tema principale del film, More, cantato da Katyna Ranieri (sua moglie), gli vale nel ’64 la Nomination all’Oscar come “Best Theme Song” e la vittoria del Grammy Award come “Best Instrumental Theme”. More conta oltre mille incisioni dei maggiori artisti del mondo e 70 milioni di dischi venduti. Ortolani è stato il primo musicista italiano a ricevere riconoscimenti così ambiti che numerosi si ripeteranno negli anni, in Italia come all’estero.

Importanti le collaborazioni con gli Studios americani (MGM, United Artist, Universal) e con registi come Vittorio De Sica, Dino Risi, Franco Zeffirelli, Terence Young, Edward Dmytryk. Lunghi e fruttuosi i sodalizi artistici con Damiano Damiani e Pupi Avati. Tra le sue partiture non mancano veri e propri “cult”: da Mondo Cane a Il Sorpasso, da Anzio a Africa Addio, da La Rolls Royce Gialla a La Donna Nel Mondo, da Valachi Papers a Fratello Sole Sorella Luna, fino alle più recenti Ma Quando Arrivano Le Ragazze, La Rivincita di Natale, Il Papà di Giovanna, Una Sconfinata Giovinezza.

Nel 2001, al Teatro Rossini di Pesaro, viene eseguita la sua prima opera sinfonica: Sinfonia della Memoria. Nel 2004, al Maggio Musicale Fiorentino, viene presentato il suo primo balletto dal titolo In Una Parte di Cielo, ispirato alla vita di Michelangelo.

Nel 2007 crea a Pesaro, insieme alla moglie Katina Ranieri, la Fondazione Riz Ortolani per promuovere la musica attraverso borse di studio, seminari, dibattiti, concertistica e mostre. Nello stesso anno nasce l’OperaMusical Il Principe della Gioventù, ispirata all’appassionante vicenda storica della Congiura dei Pazzi nella Firenze Rinascimentale.

Nel corso della sua lunga carriera Ortolani ha diretto orchestre sinfoniche prestigiose come quelle di Londra, Berlino, Houston, Rio de Janeiro, Mexico, La Fenice di Venezia, la Sinfonica del Teatro dell’Opera di Roma, il Regio di Torino e la Philharmonique de Montecarlo. Memorabile resta il suo tour in Giappone alla direzione dell’Orchestra Sinfonica di Vienna.


Sandro Querci – note biografiche

Nipote e figlio d’arte calca il palcoscenico dall’età di sei anni, infatti debutta come cantante in un celebre varietà. Attore, cantante, autore, regista, al suo attivo 70 spettacoli teatrali di cui 19 regie; 6 film, 2 regie cinema, 3 romanzi.

Compositore, negli USA per la Opera Records e Shivadiva Music. Inizia con il Teatro Sperimentale a 16 anni in una versione Internazionale dell’Amleto di Shakespeare. Tra i lavori più importanti per il Teatro: 1998 Atreus, premio Magna Grecia ed Iliona di Pacuvio, nel ruolo di Polimestore. Nel 1999 è presente in Troilo e Cressida di William Shakespeare. Nel 2000 debutta a Parigi al Theatre des Italiens in La locandiera di Carlo Goldoni e sempre nello stesso anno è in Due in altalena di William Gibson. È Noè con l’Orchestra Rai di Torino nel melologo L’Arca di Noè.

Nel 2002 è Tuttabirra in Bulle e Pupe per la Compagnia della Rancia con Serena Autieri, Marina Massironi, regia di Fabrizio Angelini. Dal 2003 al 2005 è Versinin in Tre sorelle regia di Maurizio Panici con la strepitosa compagnia Argot.

Debutta all’Olimpico di Vicenza in Alcesti con la regia di Walter Pagliaro e nel 2005 è in Il dilemma del prigioniero. L’anno successivo è Shlomo ne Il custode dell’acqua, mentre nel 2006 ricopre il ruolo di Tebaldo in Romeo e Giulietta.

Nel triennio 2004-2005-2006 è anche il protagonista maschile in Lisistrata. Con Vanessa Incontrada è protagonista in Alta società di Cole Porter regia di Massimo Romeo Piparo e prende parte, con il cast del musical suddetto, alla trasmissione Tournée. Nel 2008 è co-protagonista in Masaniello, regia Tato Russo e nel 2010 è nel musical Haispray con Stefano Masciarelli. Nel biennio 2009 – 2010 è Francesco dei Pazzi nell’OperaMusical Il principe della gioventù di Riz Ortolani, regia di Pier Luigi Pizzi poi Giuliano Peparini.

Nel 2012 è ancora protagonista nel testo di prosa di Luca Scarlini La paura e la musica e nel musical L’acqua cheta di cui è anche regista. Casting ed acting coach in Romeo e Giulietta - Ama e cambia il Mondo, Zard produzioni, debutto Arena di Verona, tour mondiale.

Protagonista e regista da 4 anni nella commedia Il cappello di Firenze. Nel 2015 è autore, regista e protagonista in Polvere di Stelle. Tra il 2016 e il 2017 si occupa della produzione e della regia di Stelle del varietà e Revival. Cantante solista in vari concerti per il maestro Riz Ortolani; da ricordare l’evento Musica poesia dell’anima all’interno della Cattedrale di Santa Croce a Firenze e La grande musica per il cinema con Ennio Morricone, Nicola Piovani, Ryuichi Sakamoto e Riz Ortolani.

In preparazione con debutto in Prima Nazionale in stagione 2017-2018, produzione e regia de La pulce nell’orecchio commedia musicale di George Feydeau. In uscita ad aprile 2018 il quarto romanzo Per sempre ieri.

Premio speciale per il teatronel 2010 come miglior autore-attore al Festival Nazionale del cinema-teatro-tv per lo spettacolo Da te a me del quale è autore e regista. Premio La Rocca nel 2011, miglior attore per Da Malaparte in poi. Premio Nazionale Italive 2014 come miglior regista italiano per il Cappello di paglia di Firenze. Premio Monicelli 2015 come miglior attore-regista per Polvere di stelle.


Artisti - note biografiche

Pietro Pignatelli - Lorenzo il Magnifico

Nato a Napoli nel 1971 è conosciuto soprattutto per le partecipazioni, da protagonista e co-protagonista, a grandi musical tra cui Grease, Scugnizzi, Pinocchio e Il Pianeta Proibito. Nell’ottobre 2010 è unico protagonista italiano del musical indiano Bharati, andato in scena al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Nella primavera del 2011 è stato il narratore protagonista dell’opera popolare Raffaello Sanzio e la leggenda della Fornarina.

Nel 2006 interpreta il Capitano Uncino nel musical Peter Pan. Il cinema lo vede come doppiatore nel film musical Il fantasma dell’opera; sceneggiatore nel 2005 per il corto Oggi sposi con cui ha vinto il concorso di sceneggiatura I corti Pluriel nell’ambito della 62esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Protagonista del film Il sogno nel casello nel 2009, per il quale riceve da Francis Ford Coppola il premio come miglior attore protagonista Made in Italy al BAF Festival. Autore e regista di spettacoli quali Giustizia e verità, il caso De Pretore, utilizzato dalla Carovana antimafia guidata da Luigi Ciotti e LIBERA. L’impegno sociale lo vede anche testimone della Fondazione Millesoli che promuove i diritti dell’infanzia in India.

Luca Giacomelli Ferrarini - Giuliano il Principe

Nato a Villafranca di Verona, figlio del soprano Alida Ferrarini, inizia a studiare a otto anni conseguendo nel 2005 il diploma in Recitazione, Dizione e Arte Scenica al Gymnasium Theatrale Fondazione Giuseppe Toniolo di Verona. A Milano frequenta la Scuola del Musical, debuttando alla scuola d'arte drammatica Paolo Grassi nell'opera di Tennessee Williams, Lo zoo di vetro. Nel 2010 viene scelto da Saverio Marconi per Cats di Andrew Lloyd Webber e Happy Days - A new musical. Nel 2012 prende parte al musical Titanic - Il racconto di un sogno, spettacolo celebrativo per i cento anni dall'affondamento del famoso transatlantico accompagnato dalle musiche di Ennio Morricone. Nel 2013 viene scelto da Giuliano Peparini per interpretare il ruolo di Mercuzio in Romeo e Giulietta - Ama e cambia il mondo, che gli conseguirà il Premio Nazionale ‘‘Sandro Massimini 2015’’. Nel marzo 2016 interpreta Nick Piazza, protagonista del musical Fame, mentre nel settembre 2016 darà volto e voce a Tony nella versione italiana del capolavoro di Leonard Bernstein West Side Story, al Teatro Manzoni di Milano.

Francesca Colapietro - Fioretta

Nasce a Napoli nel settembre del 1983. Sin da giovanissima si avvicina al mondo del teatro napoletano, prendendo parte ad una serie di allestimenti amatoriali delle grandi opere di Peppino ed Eduardo de Filippo. All’età di nove anni muove i primi passi di danza, conseguendo nel 2000 il diploma in tecnica classica presso la rinomata accademia napoletana di Mara Fusco e avendo la possibilità di incontrare nel suo percorso formativo maestri come Maurice Bejart e Victor Ullate. Trasferitasi a Roma, inizia lo studio del canto e della recitazione, collabora con Bruno Lauzi e Gianfranco Reverberi nel musical Una volta nella vita, oltre a diversi allestimenti con la Compagnia delle Stelle del teatro Sistina. Entra poi a far parte della Compagnia della Rancia, interpretando Frenchy nel musical Grease.

Poi l’incontro con Massimo Ranieri, che la sceglie e la dirige come co-protagonista nel musical Poveri ma Belli. La troviamo inoltre protagonista, nel ruolo di Fioretta Gorini, nell’OperaMusical Il principe della gioventù del Maestro Riz Ortolani con la regia di Giuliano Peparini.

Silvia Querci - Cencia

Silvia Querci nasce a Campi Bisenzio in provincia di Firenze ed è una della più apprezzate interpreti di musical italiano e musica leggera. Vincitrice nel 1992 del Festival Internazionale “Un Giglio per l’Europa”; dal 2002 partecipa al musical firmato dai Pooh, Pinocchio, e nel 2004 – 2005 è convocata per ricoprire il ruolo di Mama Morton nel musical Chicago; in TV vince nella trasmissione I Raccomandati. Premiata nell’anno 2008 come Migliore cantante al Festival Nazionale Teatro e Televisione, viene chiamata lo stesso anno dal maestro Leonardo De Amicis per far parte della sua orchestra nel programma televisivo di Raiuno Volami nel cuore. Nel dicembre 2010 è tra i protagonisti dell’OperaMusical Il principe della gioventù del maestro Riz Ortolani. Nella seconda metà del 2013 interpreta il ruolo della Nutrice nello spettacolo Romeo e Giulietta – Ama e cambia il Mondo, con la regia di Giuliano Peparini. Nel 2016 entra a far parte del cast de Il Cappello di paglia di Firenze regia di Sandro Querci.

Cristian Ruiz - Pico della Mirandola

Cristian Ruiz è nato a San Benedetto del Tronto nel 1973.

Allievo del maestro John Strasberg figlio di Lee, fondatore dell’Actors' Studio di NY, oggi insegna con Beatrice Bracco nell’Accademia Acting Training a Roma. Debutta nel 1994 in West side story nel ruolo di Big Deal, al Teatro Romano di Verona. Cristian Ruiz è presente in molti musical come Grease, La febbre del sabato sera e The Singer.

Nel 2007 è il giovane Creonte in Edipo Re di Pino Cormani, mentre in Hairspray del 2008, regia di Massimo Romeo Piparo, ha ricoperto il ruolo di Corny Collins. Nel 2009 ha partecipato allo spettacolo The last five years nel ruolo di Jaime. Docente di canto con Luca Jurmann, Maria Grazia Fontana presso la St. Louis Music Center di Roma e insegnante di danza moderna con Debbie Allen, coreografa di Fame, a New York.

Fabrizio Checcacci - Fra Arlotto

Dal 1986 al 1996 voce solista di due gruppi rock, gli Estrano e i Pura Vida.

Ad oggi è la voce solista di altre cover band tra cui la Tribute Band ufficiale di Carlos Santana, Carlito’s Way, la Tribute Band ufficiale dei Queen, Killer Queen, e quella di David Bowie, Diamond Dogs. Debutta nel ruolo di Eddie, Dr. Scott e Brad in The Rocky Horror Show del 1997.

Nel 1988 è co-protagonista nel ruolo di Mel Brooks del film B.O.H. di Luca Managlia e nel 1996 è co-fondatore della compagnia amatoriale Kasparhauser di Firenze. Nel 2000 entra nella compagnia Rockopera che porta in tour un allestimento completo del Jesus Christ Superstar, interpretando il ruolo di Pietro. Da agosto 2003 a dicembre 2004 ricopre il ruolo di Spoletta in Tosca amore disperato di Lucio Dalla, regia di Lorenzo Mariani e nel 2009 è impegnato in una tournée in Corea del Sud nel doppio ruolo di Gatto e Narratore in Pinocchio.

Nel 2013 è lead vocalist in The wall live orchestra, per la regia di Emiliano Galigani.

Gabriele De Guglielmo - Poeta Pulci

Nato ad Ortona, studia musica e pianoforte dall’età di cinque anni con il maestro Giuseppe Piccinino. Diplomato in Oboe e in Canto Lirico presso il Conservatorio Umberto Giordano di Rodi Garganico, ricopre successivamente il ruolo di secondo oboe e corno inglese nell’Orchestra Sinfonica di Pescara. Docente di canto moderno presso la New Step di Pescara e fondatore, direttore responsabile e docente di canto moderno, teoria e solfeggio dell’Accademia dello Spettacolo, avvia una serie di collaborazioni con diversi professionisti finalizzate alla produzione di spettacoli nei quali è stato direttore musicale e/o interprete: Gran Varietà, Bugiardi si diventa, Nunsense - il musical delle suore! e Tutti insieme appassionatamente. È inoltre nell’ensemble di Fantasmi a Roma, regia di Fabrizio Angelini, con il quale nel 2013 fonda la Compagnia dell’Alba e si lancia nel progetto della sesta edizione nazionale di Aggiungi un posto a tavola, che lo vede in tournée dall’aprile 2013 come protagonista, coproduttore e direttore musicale.


Saluto di Lorenzo Raggi

 

Buongiorno a tutti,

purtroppo non posso essere presente oggi perché fuori Italia.

Vi prego di scusarmi.

Con Mae Kroville sono l’autore di tutte le liriche di questa OperaMusical e per me è stato un onore oltre che un piacere collaborare con un musicista a tutto tondo come Riz Ortolani. Un maestro, un amico, un geniale e poetico compositore, un uomo attento, burbero e gentile allo stesso tempo, ricco di una sapienza artistica quasi senza limiti.

La “Congiura” è uno dei momenti decisivi per la Firenze della fine del ‘400. Due famiglie lottano per il potere, ma nessuno ne uscirà veramente vincitore, se non quel Lorenzo de’ Medici che - per tutti e per sempre - diventerà il “Magnifico”. Lorenzo, appunto: la sua spensieratezza, il suo pragmatismo, la sua capacità di governare e di fare di Firenze il centro del mondo”.

L’OperaMusical parte proprio dalla “Congiura” per parlare della vita in tante sfaccettature: la vita che nasce, che muore, che odia, che ama. La vita che rappresenta se stessa con allegria, poesia, malinconia, dolore. La vita che cerca il potere, la gloria, il silenzio.

La vita che - spesso - è anche musica. Una musica che piomba indietro nel Rinascimento e nel futuro allo stesso tempo, nella gioia e nel dolore, nel riso e nel pianto: nella vita.

E io, da buon fiorentino, non posso che amare profondamente tutto questo.

Grazie a tutti. Ci vediamo in teatro!

Lorenzo Raggi


Saluto di Katyna Ranieri Ortolani

 

Roma 18 Maggio 2017

Egregi Signori, Gentilissimi, Carissimi, tutti Voi, le autorità della nostra eletta Toscana, giornalisti, tutte persone care che davvero onorate la cara memoria del mio Riz, del nostro Riz, nell’annuncio ufficiale dell’Opera di Firenze, da noi sempre amata, per il suo ultimo lavoro: La Congiura, Firenze 1478.

In questa OperaMusical, come lui ha voluto definirla, troverete la sua vita, il suo carattere, la dolcezza, la forza, la passione, l’amore di cui era capace.

Tutto ciò che lui ha sempre espresso nella sua musica.

Sono commossa, davvero non avrei potuto essere presente. Ma certo sono con tutti voi.

Un grande abbraccio, ad uno ad uno. Grazie, vi seguirò, sono una fiorentina, di pura Razza maremmana. Sentimenti forti!

Baci,

vostra Katyna Ranieri Ortolani