Mozart al Grande con Sardelli

DIE ZAUBERFLÖTE

WOLFGANG AMADEUS MOZART

10 novembre 2017 ore 20.30 – 12 novembre 2017 ore 15.30

Terzo titolo della Stagione Opera e Balletto 2017, in scena il 10 e il 12 novembre, è il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart, Die Zauberflöte.

Visionario, antico e moderno, il Flauto Magico è un capolavoro di straordinaria complessità, ma anche fiaba apprezzata dal pubblico di ogni età. Per questa nuova produzione di OperaLombardia la scelta è andata su un allestimento del 2010 dell’Opéra Royal de Wallonie con la regia del duo Cécile Roussat e Julien Lubek (ripresa da Giorgia Guerra), artisti francesi formati nella scuola di dramma mimico delleggendario Marcel Marceau. Si tratta della loro prima produzione lirica, ripresa anche nel 2015 e in Italia al Teatro di Sassari nel 2016. La formazione dei due registi nell’arte acrobatica, nel teatro delle marionette, nell’illusionismo e in generale nell’arte circense, emerge prepotentemente in questo spettacolo – accolto con grande favore dalla critica internazionale – che mira a ricreare quelle atmosfere del contesto creativo originario del celebre titolo mozartiano. Recitazione e gestualità sono imbevute di finezze espressive e trovate garbate e ironiche, risolte sempre con nuove e immaginifiche soluzioni.

Il favolistico ed onirico allestimento vede la doppia firma Roussat-Lubek anche per scene e coreografia insieme a Elodie Monet, mentre i costumi sono di Sylvie Skinazi e le luci di Clement Bonin e JulienLubek.

A dirigere la celebre fiaba “tedesca” è stato chiamato il Maestro Federico Maria Sardelli, direttore di grande esperienza, in particolar modo nel repertorio classico e barocco. Il cast vocale è stato in parte selezionato attraverso il 68° Concorso per Giovani Cantanti Lirici d’Europa: i ruoli di Tamino e Pamina sono impersonati rispettivamente da Klodjan Kaçani e Enkeleda Kamani, mentre il ruolo della Regina della Notte è affidato a Maria Sardaryan, Daniele Terenzi è Papageno e Abramo Rosalen Sarastro. Nel ruolo di Papagena Raffaella Palumbo e Marcello Nardis in quello di Monostatos, mentre le tre dame sono impersonate da Maria Sole Mainini, Francesca Pierpaoli e Alessandra Andreetti. Insieme a loro anche Eugenio Di Lieto e Marco Miglietta.

Lo spettacolo verrà rappresentato in lingua originale con sopratitoli in italiano.

I biglietti sono in vendita alla Biglietteria del Teatro Grande (dal martedì al venerdì 13.30-19.00, sabato 15.30-19.00, domeniche di spettacolo 13.30-15.30), on line su vivaticket.it e nelle filiali abilitate di Ubi Banca in Brescia e provincia.

BIGLIETTI

 

INTERO

UNDER30 OVER65

STUDENTI

PREZZI TEATROGRANDECARD

         

UNDER18

INTERO

UNDER30 OVER65

Platea e Palchi I-II-III ordine

€ 60,00

€ 35,00

€ 48,00

€ 15,00

€ 51,00

€ 30,00

€ 41,00

I^ Galleria e Palchi IV ordine

€ 35,00

€ 24,00

€ 30,00

 

€ 30,00

€ 20,50

€ 25,50

II^ Galleria

 

€ 20,00

€ 15,00

€ 15,00

 

€ 17,00

€ 13,00

€ 13,00

Capienza palchi

dal n.1 al n.3: 2 persone | dal n.4 al n.8 e prosceni: 3 persone | dal n.9 al n.14: 4 persone

   

Per l’acquisto di ulteriori biglietti/abbonamenti in palco (massimo 2) in aggiunta a quelli stabiliti dalla capienza sopra indicata è prevista l’emissione solo in Biglietteria di ingressi ridotti al 50% per scarsa visibilità.


NOTE DI REGIA

IL FLAUTO DA FAVOLA

di Julien Lubek et Cécile Roussat

La corrispondenza di Mozart, inviata alla moglie durante la genesi e le prime rappresentazioni dell’opera, illumina e ci conduce per mano dentro quel grande capolavoro che è Die Zauberflöte(Ilflauto magico). Tenerezza, dolore, paura, solitudine, gioia, bellezza, nostalgia, luce, conforto, tuttoquesto e molto altro emerge dalle lettere, scritte durante quel periodo, e riferite al Flauto.

Vienna, 7 luglio 1791

Adesso non vorrei altro che i miei affari fossero già a posto, solo per essere di nuovo con te; non puoi immaginare quanto tutto questo tempo mi sia sembrato lungo lontano da te. Non sono in grado di spiegarti la mia sensazione, è un certo vuoto – che mi fa davvero male – una certa nostalgia, che non viene mai soddisfatta e che perciò non cessa mai, che continua sempre, anzi cresce di giorno in giorno. Quando penso quanto eravamo allegri e puerili insieme a Baden, e che ore tristi e noiose trascorro qui, neppure il mio lavoro mi dà gioia, poiché ero abituato a interrompermi di tanto in tanto e scambiare un paio di parole con te, e purtroppo questo piacere è ora impossibile. Se mi metto al pianoforte e canto qualcosa dell’opera, devo interrompermi subito. Mi emoziono troppo. Basta! […]

Vienna, 14 ottobre 1791

Hanno detto che è un’opera degna di essere rappresentata nelle più grandi festività davanti ai più grandi monarchi, e che l’avrebbero certamente rivista spesso, perché non hanno ancora mai visto uno spettacolo più bello e piacevole. [Salieri] ha ascoltato e guardato con molta attenzione, e dalla sinfonia fino all’ultimo coro non c’è stato un brano che non gli abbia strappato un bravo o un bello e non riusciva più a smettere di ringraziarmi per questa cortesia […] 

Marco Murara (a cura di), Tutte le lettere di Mozart: l'epistolario completo della famiglia Mozart: 1755-1791. Vol. III, pp: 1832, 1841, Varese, Zecchini, 2011.

Die Zauberflöte è un messaggio universale dalla doppia lettura: la favola di un principe che salva l’amatae, allo stesso tempo, un percorso verso la saggezza. L’opera di Mozart è firmata dei registi Julien Lubek e Cécile Roussat, che proprio con questo titolo, nel 2010, a Liegi, hanno avviato il loro percorso nella musica operistica.

“L’idea di partenza – ha spiegato Lubek – è che Tamino viva l’avventura del Flauto magico come un sogno, in cui realizza quale dovrà essere il suo percorso di crescita. Le vicende, i personaggi, gli amici e i nemici del giovane principe nascono nel suo mondo, dalla camera da letto alla libreria, dai quadri alla sveglia sul suo comodino”.

Il risultato è un racconto fiabesco, ricco di colori, di poesia, a tratti divertente ma anche sacrale, come d’altronde il percorso musicale dell’opera creata da Mozart. Sul palco si alternano ai cantanti mimi e acrobati, che non danno semplice sfoggio delle loro abilità ma sottolineano con le loro evoluzioni la difficoltà del percorso del giovane protagonista. Una messa in scena che punta maggiormente sull’aspetto favolistico della storia, senza tralasciare le implicazioni e i molti richiami alla massoneria che il genio di Salisburgo inserì nella partitura.

“Più che un’opera massonica, Zauberflöteè, per noi – dicono Julien Lubek e Cécile Roussat - una parabola del cammino che porta dall’infanzia all’età adulta. È questa, a nostro avviso, la spiegazione del successo immediato, universale e duraturo di questo capolavoro. Certo, Mozart e Schikaneder hanno costruito musica e libretto attorno simboli massoni: la trinità, la contrapposizione dell’ombra e della luce, le prove iniziatiche o ancora l’onnipresenza dei quattro elementi. Ma, sullo sfondo, c’è di più; emerge indiscutibilmente la filosofia degli illuministi adottata dagli affiliati alla massoneria verso la fine del XVIII secolo, periodo così profondo e rivoluzionario. Sarastro e i suoi sacerdoti, modelli e tutori del futuro sovrano Tamino, hanno molti tratti in comune con i despoti illuminati e le loro corti nell’Europa del Settecento. Il ruolo affidato alle donne oltretutto, nella società ideale tratteggiata nell’opera attraverso il libretto, è del pari innovativo: nonostante qualche battuta di Sarastro possa apparire misogina al giorno d’oggi, il percorso iniziatico di Pamina, al fianco di Tamino, testimonia una certa audacia politica e filosofica da parte dei suoi autori. Dunque è attraverso il mondo della fiaba che ci avviciniamo al Zauberflöte- di fatto fu proprio un racconto fantastico di Wieland ad ispirare Schikaneder ed è questo approccio, secondo noi, che aiuta a comprendere il messaggio universale dell’opera. Così come i racconti popolari si rivolgono ai fanciulli con una falsa ingenuità, così quest’opera ricorre a immagini incantate, effetti magici e personaggi fatati per parlare della conoscenza e della scoperta di se stessi. Per Tamino, il passaggio dal mondo dell’apparenza e quello della Ragione e della Saggezza corrisponde all’abbandono delle illusioni dell’infanzia; stesso percorso per Papageno che apprende (più o meno!) a controllare il suo bisogno di saziarsi sempre e ovunque; per quanto riguarda Pamina, infine, il suo percorso la porterà ad affrancarsi dal suo legame con l’onnipotente figura materna. Questi percorsi iniziatici porteranno ciascuno a sviluppare e trovare, senza allontanarsi dalla loro natura, quella libertà “naturale”, propria di ogni uomo e donna, rispettando vincoli e responsabilità. Più di un secolo prima della scoperta della psicoanalisi, l’iniziazione dei tre giovani è caricata di simboli che evocano fortemente una serie di conflitti inconsci. Il genio di Mozart, e quello del suo librettista, trasfigurano questa ricerca dell'età adulta distillandola attraverso l’immaginario soprannaturale e meraviglioso delle vicende, dei personaggi e delle loro melodie. In conclusione, non dimentichiamo l’essenziale: Mozart e Schikaneder non hanno scritto né un trattato di filosofia politica, né un manuale di psicologia spiccia. Die Zauberflöte è un’opera teatrale, sensibile e toccante, che ci porta dal riso alle lacrime, da un latoglorifica ed eleva l’anima nel suo aspetto mistico e divino, e dall’altro rivela, senza addolcirli, i più tremendi difetti del carattere umano. È una partitura che intesse in maniera esemplare musica “popolare”, semplice e orecchiabile, con in più folli vocalizzi, una linea che definisce il cammino di Tamino e Papageno nella ricerca di un equilibrio tra bellezza e umorismo, saggezza e sincerità, sotto il segno di un incantesimo.

Bon spectacle!


Venerdì 10 novembre ore20.30 (TURNO A)

Domenica 12 novembre ore15.30 (TURNO B)

DIE ZAUBERFLÖTE

“Il flauto magico” K620. Opera tedesca in due atti.

Libretto di Emanuel Schikaneder

Musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART

Prima rappresentazione assoluta: Vienna, Theater auf der Wieden, 30 settembre 1791

Sarastro Abramo Rosalen

Tamino Klodjan Kaçani

Königin Der Nacht Maria Sardaryan

Pamina Enkeleda Kamani

Erste Dame Maria Sole Mainini

Zweite Dame Francesca Pierpaoli

Dritte Dame Alessandra Andreetti

Drei Knaben Solisti Del Coro Di Voci Bianche dell’Accademia Teatro Alla Scala

Papageno Daniele Terenzi

Papagena Raffaella Palumbo

Monostatos Marcello Nardis

Der Sprecher / Erster Priester / Zweiter Geharnischter Mann Eugenio Di Lieto

Zweiter Priester / Erster Geharnischter Mann Marco Miglietta

Maestro concertatore e Direttore  Federico Maria Sardelli

Regia e coreografia Cécile Roussat e Julien Lubek

Ripresa da Giorgia Guerra 

Scene Elodie Monet con Cécile Roussat e Julien Lubek

Costumi Sylvie Skinazi

Light designer Clément Bonnin e Julien Lubek 

Maestro del Coro  Diego Maccagnola

Maestro del Coro di voci bianche Marco De Gaspari

Orchestra I Pomeriggi Musicali

Coro OperaLombardia

Solisti del coro di voci bianche dell’Accademia Teatro alla Scala

Allestimento dell’Opéra Royale de Wallonie

Coproduzione dei Teatri di OperaLombardia


FEDERICO MARIA SARDELLI

Direttore

Fonda nel 1984 l’orchestra barocca Modo Antiquo con cui svolge, sia in veste di solista che di direttore, attività concertistica in tutta Europa, ospite delle maggiori sale e Festival, come il Concertgebouw di Amsterdam o il Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Direttore principale ospite dell’Orchestra Filarmonica di Torino, è regolarmente invitato da altre orchestre, come quella del Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle Halle, la Kammerakademie Potsdam, la Real Filarmonia de Galicia, il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, l’Orchestra da Camera di Mantova, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Incide regolarmente per le etichette Naïve e Deutsche Grammophon e vanta più di quaranta incisioni discografiche. La sua ricostruzione e prima incisione dei Concerti Grossi op. VIdi Corelli con strumenti a fiato è stata un evento nel panorama della musica antica. Nel febbraio del 1997 ha ricevuto a New York, per il suo disco vicaldiano Concerti per molti Stromenti, la nomination ai Grammy Awards; nel 2000 ha ottenuto una seconda nomination è per la sua ricostruzione dei Concerti Grossidi Corelli. Le sue incisioni discografiche sono sostenute dalla Westdeutscher Rundfunk Köln (WDR). Protagonista della più recente rinascita del teatro musicale vivaldiano, a lui si devono le prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni mondiali di numerosi titoli. È membro del comitato scientifico dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini di Venezia, per il quale ha pubblicato numerosi volumi. Nel luglio 2007 Peter Ryom lo ha incaricato di continuare la sua monumentale opera di catalogazione della musica di Antonio Vivaldi che prosegue come responsabile del Vivaldi Werkverzeichnis(RV).

Cécile Roussat e Julien Lubek

Registi

Cécile Roussat e Julien Lubek si sono incontrati presso la scuola di mimo di Marcel Marceau per poi perfezionarsi al Centre National des Arts du Cirque. Hanno iniziato collaborando con importanti registi come Jérôme Deschamps e Macha Makeieff, Michel Fau, Benjamin Lazar, definendo a partire dal 2004 una loro identità teatrale tramite spettacoli visivi, poetici e multidisciplinari. Nel 2008 hanno fondato Le Shlemil Theatre, salutato con successi internazionali come Les Âmes Nocturnes(Premio Arte / Sacd al Festival di Avignone nel 2012). La loro interpretazione della Bella e la Bestiacon musiche di Mozart e Haydn è stato eseguito in tutto il mondo. Julien Lubek ha insegnato mimo al Conservatorio di Parigi per quattro anni. Nell’ultimo decennio molti direttori d’orchestra hanno cercato la loro collaborazione (fra i tanti John Eliot Gardiner, Jean-Claude Malgoire, Vincent Dumestre, Ophélie Gaillard), per spettacoli come CarnavalBaroque,Musenna - Les miroirs du Levant,Le Ballet des Fées,Pierrot fâché avec la Lune, andati in scena inprestigiose sale teatrali come l’Opéra Comique, le Bouffes du Nord, la Cité de la Musique, l’Opera Royal de Versailles, la Royal Albert Hall, il Teatro di San Carlo a Napoli, il Festival Cervantino in Messico. Nel 2010 l’Opéra Royal de Wallonie ha ospitato la loro prima produzione lirica: Die Zauberflöte, replicata a Sassari oltre che vincitrice del premio Gouden per la migliore produzione della stagione 2015/16. Nel 2014, hanno firmato scene e costumi di Dido and Aeneas, diretto da Vincent Dumestre, all’Opera di Rouen e poi all’Opéra de Versailles, al Teatro Regio di Torino e in altre sedi (spettacolo pubblicato anche in dvd). Sempre nel 2014 hanno firmato La Cenerentolaall’Opera Royal de Wallonie e poi alla Israeli Opera di Tel Aviv.

Giorgia Guerra

Regista

Nata a Roma nel 1984, si è laurea in Lettere e Filosofia, approfondendo i suoi studi presso la Verona Opera Academy; ha seguito anche corsi di canto e pianoforte. Ha collaborato con vari registi in teatri come La Fenice di Venezia, l’Arena di Verona, l’Opera di Roma, il Palacio de la Opera di La Coruña, il Teatro Grande di Brescia. Ha quindi firmato le regie di Don Pasquale e Tosca nel Teatro Persio Flacco di Volterra, Scanderberg al Teatro dell’Opera di Tirana eThe Fairy Queen eDon Quichotte presso l’Auditorio AdanMartinez di Tenerife, Il trittico al Festival Pucciniano di Torre del Lago, Wertherpresso l’Auditorio Adan Martinez di Tenerife. Ha lavorato nel campo dell’organizzazione, della produzione e del coordinamento del Concorso Lirico “Mattia Battistini”, nel progetto “Ballando per l’Europa” e gestendo la stagione del Teatro Ragazzi dal 2008 al 2011 per il Teatro Tullio Serafin di Roma. Nel settembre 2013 ha coordinato la produzione di Lucia di Lammermoore nel 2014 La traviatae una mostra in omaggio al costumista Piero Tosi presso il Palazzo de la Opera di La Coruña.