Schumann secondo Lonquich

Domenica 12 novembre ore 20.30, Biblioteca Centro San Domenico, secondo appuntamento del ciclo RITRATTO D’ARTISTA. Il pianista Alexander Lonquich costruisce un programma interamente dedicato a Schumann, con pagine pianistiche (Davidsbündlertänze) e brani cameristici eseguiti insieme al noto violinista russo Ilya Gringolts – profondo conoscitore e ispirato interprete della musica di Schumann – e al violoncellista Giovanni Gnocchi, già primo violoncello di orchestre quali Mahler Chamber Orchestra, London Symphony e membro della Lucerne Festival Orchestra di Claudio Abbado. Si ascoltano la Sonata op.105per violino e pianoforte e il Trio op.63 per violino, violoncello e pianoforte, capolavoro dello Schumann cameristico.

Dei meravigliosi diciotto piccoli “pezzi caratteristici” che compongono i Davidsbündlertänze, le Danze dei Compagni di David, Lonquich esalta ogni sfumatura espressiva, in un continuo lavoro di scavo psicologico dei suoi immaginari protagonisti, il focoso e appassionato Florestano e il mite e sognante Eusebio, figure che incarnano due aspetti che convivono nella psiche di Schumann.

Programma completo su www.bolognafestival.it. Informazioni 051 6493397

Biglietto (posto unico) € 30. Biglietti in vendita a Bologna Welcome (Piazza Maggiore 1/E) e online su www.bolognafestival.it

LONQUICH II

Domenica 12 novembre ore 20.30

Biblioteca Centro San Domenico, Bologna

Alexander Lonquich pianoforte

Ilya Gringolts violino 

Giovanni Gnocchi violoncello

Robert Schumann  Sonata n.1 in la minore op.105 per violino e pianoforte

Robert Schumann  Davidsbündlertänze op.6 per pianoforte solo

Robert Schumann  Trio n.1 in re minore op.63 per violino, violoncello e pianoforte

RITRATTO D’ARTISTA è il ciclo di tre concerti che Bologna Festival dedica ad Alexander Lonquich come pianista e camerista (10, 12, 14 novembre alla Biblioteca del Centro San Domenico). Un ritratto a tutto tondo di un interprete di particolare ricercatezza, che si distingue per l’originalità immaginativa dei suoi programmi e che quest’anno ha ottenuto il Premio Abbiati dell’Associazione Nazionale dei Critici Musicali Italiani come miglior solista. Nei suoi programmi Lonquich spesso accosta brani tra loro molto distanti, privilegiando suggestioni di tipo associativo piuttosto che storico o tematico. Schubert, Schumann e Debussy – autori prediletti, a lungo indagati cercando di superare consolidati schemi interpretativi – ricorrono nei tre concerti proposti a Bologna Festival.

Alexander Lonquich. Musicista di particolare ricercatezza, pianista e direttore, percorre con originalità un vasto repertorio, creando suggestivi e inediti accostamenti tra autori delle epoche più diverse. Esecuzioni filologiche dei Concerti di Beethoven, realizzate insieme all’Orchestre des Champs-Elysées, lo interessano come la possibilità di intrecciare gli stili compositivi di Schumann e del contemporaneo Heinz Holliger. Alternando pianoforte e fortepiano, costruisce programmi che spaziano da C.Ph.E. Bach a Schumann e Chopin. Nel corso della sua carriera Lonquich  ha collaborato con importanti direttori, tra cui Claudio Abbado, Kurt Sanderling, Philippe Herreweghe, Marc Minkowski. Considerevole anche l’attività cameristica, svolta con musicisti come Steven Isserlis, Isabelle Faust, Christian Tetzlaff, Joshua Bell, Frank Peter Zimmermann. Come direttore-solista collabora stabilmente con l’Orchestra da Camera di Mantova, con cui ha eseguito l’integrale dei Concerti di Mozart e dal 2014 è direttore principale dell’Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza (OTO), orchestra under 30 che riunisce i migliori diplomati dei Conservatori italiani. Ha diretto orchestre come Camerata Salzburg, Mahler Chamber Orchestra, Royal Philharmonic Orchestra, Deutsche Kammerphilarmonie. Come solista ha registrato pagine di Mozart, Schubert, Schumann per l’etichetta discografica EMI. Tra le incisioni realizzate con l’etichetta ECM si distinguono una antologia con musiche del compositore israeliano Gideon Lewensohn; un CD dedicato alla musica pianistica francese del XX secolo con gli Improptus di Fauré, Gaspard de la nuit di Ravel e iPréludes di Messiaen; il CD con Kreisleriana di Schumann e la Partita di Holliger; un CD interamente dedicato a Schubert con la violinista Carolin Widmann. Ai numerosi impegni concertistici, negli anni Lonquich ha affiancato un intenso lavoro in campo didattico tenendo masterclass in Europa, Stati Uniti ed Australia. Ha collaborato inoltre con l’Accademia Pianistica di Imola, l’Accademia Musicale Chigiana e la Hochschule für Musik di Colonia. Nel 2013 ha creato nella propria abitazione fiorentina, assieme alla moglie Cristina Barbuti, “Kantor-Atelier”, un piccolo spazio teatrale dove le materie a lui care – psicanalisi, musica, teatro – vengono approfondite grazie a laboratori, seminari e concerti.

Ilya Gringolts. Allievo di Itzhak Perlman alla Juilliard School, il violinista russo Ilya Gringolts a soli sedici anni, nel 1998, si è aggiudicato il primo premio al Concorso Paganini. Apprezzato solista, ricercato camerista, interprete che unisce doti virtuosistiche ad una ispirata sensibilità musicale, nei suoi programmi Gringolts spazia dalle opere del grande repertorio orchestrale, cameristico e solistico alla musica contemporanea, con lavori di Davies, Bertrand e Jarrell eseguiti in prima assoluta. Gringoltssi interessa alle diverse prassi esecutive, andando alla ricerca del suono “storico” come nella recente incisione della Sinfonia concertante di Haydn realizzata insieme all’Ensemble Arcangelo (Hyperion). Nel 2008 ha fondato il Quartetto Gringolts, continuando ad esserne il primo violino; svolge una intensa attività cameristica con artisti quali Yuri Bashmet, David Kadouch, Itamar Golan, Nicolas Altstaedt, Antoine Tamestit e Jörg Widmann. Ha suonato il Concerto Triplo di Beethoven con Alexander Lonquich e Mario Brunello e ha dedicato particolare attenzione alla produzione cameristica di Schumann, registrandone le Sonate per violino e pianoforte insieme a Peter Laul. Gringolts collabora con i più importanti complessi sinfonici, tra cui la Filarmonica di San Pietroburgo, Chicago Symphony Orchestra, NHK Symphony Orchestra di Tokyo, Israel Philharmonic Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, BBC Symphony Orchestra. Tra gli impegni più recenti si distinguono il debutto con l’Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese nel Concerto per violino di Ligeti e l’esecuzione del Concerto n.1 di Paganini come solista e direttore. Virtuoso di prim’ordine, ha inciso i ventiquattro Capricci di Paganini. Ilya Gringolts suona un violino Guarneri "del Gesù" di Cremona (1742-43).

Giovanni Gnocchi. Diplomato con lode al Conservatorio di Rovigo, Giovanni Gnocchi ha studiato, tra gli altri, con Rocco Filippini, Antonio Meneses, Hatto Beyerle, Mario Brunello, Enrico Bronzi e Clemens Hagen. Vincitore del Concorso Haydn di Vienna e dei concorsi violoncellistici internazionali “Primavera di Praga” e  “Antonio Janigro” di Zagabria, ha debuttato come solista al fianco di Yo-Yo Ma.  Per otto anni è stato primo violoncello solista della Camerata Salzburg; primo violoncello ospite della Philharmonia Orchestra, dei Münchner Philharmoniker, della Mahler Chamber Orchestra, dei Bamberger Symphoniker, della Sydney Symphony Orchetra e dell’Orchestra Mozart, dal 2008 fa parte della Lucerne Festival Orchestra. Ha inoltre collaborato come violoncello principale con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra sotto la direzione di Daniele Gatti e con la London Symphony diretta da Valery Gergiev.

Fondatore del Quartetto di Cremona nel 2000 e del David Trio nel 2003, si è esibito con molti altri artisti, tra cui Leonidas Kavakos, Murray Perahia, Gil Shaham, Mario Brunello, Andrea Lucchesini, Diemut Poppen, Barbara Bonney; suona  in trio con Olli Mustonen e Alessandro Carbonare e con Alexander Lonquich e Ilya Gringolts. Insegna all’ Univeristät Mozarteum di Salisburgo e alla Scuola di Musica di Fiesole.