giorgio de chirico, orfeo

L’opera raccontata da Guido Barbieri

Sabato 13 gennaio, alle 10.30, il primo di cinque incontri alla Biblioteca Classense

La Stagione d’Opera 2017/18 del Teatro Alighieri presenta un nuovo ciclo di conversazioni, affidate alla competenza e all’eloquenza del musicologo, divulgatore e voce di Radio 3 Guido Barbieri: il tema sarà quello delle figure del mito e della storia nel teatro musicale, un fil rouge che si lega ai titoli in programma per questa stagione ma al tempo stesso attraversa l’intera storia dell’opera, in uno straordinario percorso che dal Seicento approda al Novecento. Orfeo, Nerone e S. Alessio saranno le guide d’eccezione del primo incontro, in programma sabato 13; a partire dal clamoroso equivoco a cui si deve la nascita dell’opera, il racconto di Barbieri visiterà sei città: la Firenze di Peri e Caccini, la Mantova di Monteverdi e la Roma papalina di Landi, fino alla Venezia di Cavalli, ma anche Atene e Roma così come le hanno immaginate e sognate intellettuali e musicisti del Seicento. Ad accogliere gli appuntamenti, tutti a ingresso gratuito, la Sala Muratori della Biblioteca Classense, uno dei luoghi simbolo della cultura della città.   

Una nuova occasione di arricchimento e approfondimento per il pubblico, che ripensa il tradizionale appuntamento Prima dell’opera in favore di una riflessione organica di più ampio respiro, affidata a un unico relatore: nasce così L’ippogrifo in cielo e l’aratro in terra, un ciclo di cinque dialoghi curati da Guido Barbieri che si svolgeranno sempre il sabato mattina presso la Biblioteca Classense, aprendosi quindi a una più ampia e trasversale partecipazione e favorendo in particolare la presenza degli studenti universitari. 

Punto di partenza per il percorso di quest’anno le parole di Bruno Barilli, uno dei più acuti critici musicali del secolo scorso: se Giuseppe Verdi avesse visto volare nei cieli di S. Agata un ippogrifo lo avrebbe invitato a scendere a terra per attaccarlo alle ruote del suo aratro. È la perfetta rappresentazione di una delle opposizioni più fertili che attraversano il teatro musicale tra Seicento e Novecento, quella fra le figure del mito e le figure della storia. Senza perdere mai di vista quanto accade sul palcoscenico del Teatro Alighieri (in programma Don Giovanni di Mozart, La fanciulla del West di Puccini e Simon Boccanegra di Verdi), il racconto di Barbieri si popolerà di personaggi provenienti dai miti, dalle vite dei santi, dallehistoriae della Roma Antica, dalla letteratura, dalla cronaca e dalla storia.

Il primo incontro sarà dedicato proprio alle origini dell’opera per musica - come allora veniva chiamata. Gli intellettuali fiorentini che si riuniscono nelle diverse accademie cittadine vogliono trasformare Firenze nella nuova Atene e cercano di far rinascere il “mito” della tragedia attica. Sono convinti però che gli attori sui palcoscenici di Atene cantassero (e recitassero) i versi di Sofocle, di Eschilo e di Euripide. Non era vero, anzi era uno sfacciato falso storico. Ma è grazie a questo autoinganno che nascono, all’alba del secolo, le dueEuridice di Jacopo Peri e Giulio Caccini. A causa della presunta discendenza dalla tragedia greca i protagonisti delle prime opere per musica appartengono al thesaurus della mitologia: Orfeo, Euridice, Dafne, Plutone, Proserpina. Il viaggio dello “spettacolo più bello del mondo” è destinato però a proseguire: approda a Mantova con l’Orfeo di Monteverdi e nella Roma papalina con il S. Alessio di Stefano Landi. Ma quando l’opera, ormai matura, sbarca sui lidi della Repubblica di Venezia tutto cambia: qui la pretesa della nuova classe dirigente cittadina è quella di fare di Venezia la nuova Roma. Un nuovo inganno che produce però un effetto dirompente: sulla scena irrompono i personaggi “autentici” della Roma antica: Nerone, Poppea, Seneca. E il fuoco della Storia si incide nel marmo della Storia.

Il secondo incontro è in programma sabato 20 gennaio, sempre alle ore 10.30: Didone, Giulio Cesare e Don Giovanni approfondirà l’avvento del mito letterario nell’opera seria del Settecento (Porpora, Hasse, Gluck, Rameau, Haendel, Mozart).

Guido Barbieri, critico musicale de La Repubblica, insegna Storia ed estetica della Musica presso il Conservatorio “B. Maderna” di Cesena. Dal 1980 collabora come conduttore, inviato e consulente con Radio 3. Ha fondato la rassegna “Contemporanea” dell’Auditorium di Roma, la Human Rights Orchestra e l’Associazione “She Lives”. È stato direttore artistico della Società dei Concerti “B. Barattelli” di L’Aquila, del Teatro delle Muse di Ancona e della Società dei Concerti “Guido Michelli”, nonché consulente editoriale del Teatro Petruzzelli di Bari. Attualmente è consulente artistico dell’Archivio Nazionale del Diario, di Arte Sella e della American Academy of Rome. È autore di testi musicologici e drammaturgici che l’hanno portato a collaborare con celebri musicisti e uomini di teatro. I suoi testi sono stati rappresentati nelle maggiori istituzioni musicali italiane: tra le altre il Maggio Musicale Fiorentino, l’Accademia Nazionale di S. Cecilia, Il Teatro Massimo di Palermo, Ravenna Festival, Roma Europa Festival. Nel 2006 gli è stato assegnato il “Premio Feronia” per la critica musicale.