Anna Maria Sarra e Matteo Mezzaro

Apertura di stagione con Guillaume Tell

per la prima volta nella versione francese al Teatro Massimo

per l’inaugurazione della stagione 2018, omaggio ai 150 anni dalla morte di Rossini

Dirige Gabriele Ferro, regia di Damiano Michieletto

Un cast di specialisti del belcanto:

Roberto Frontali, Dmitry Korchak, Nino Machaidze

PALERMO. L’inaugurazione della stagione 2018 del Teatro Massimo, martedì 23 gennaio alle 19.30, vedrà in scena Guillaume Tell di Gioachino Rossini, un’opera che non viene rappresentata da oltre cinquant’anni al Teatro Massimo e che viene proposta per la prima volta nella versione originale in lingua francese.

Ultima opera del compositore pesarese, scritta nel 1829 per il Théâtre de l’Académie Royale de Musique (poi divenuto l’Opéra di Parigi), ispirandosi al dramma omonimo di Schiller, è l’opera che costituisce lo spartiacque tra il mondo dell’opera rossiniana e quello del grand opéra romantico. Grandi scene di massa, una tempesta sul lago, l’aspirazione di un popolo alla libertà: tutti elementi che rendono Guillaume Tell un modello imitatissimo nei decenni successivi per l’opera francese e italiana. Anche sul piano vocale quest’opera costituisce il momento in cui, per citare Marco Beghelli, l’opera “viene traghettata dagli ultimi fasti classicistici (per non dire tardobarocchi) alla nuova estetica romantica”: se il primo interprete del personaggio di Arnold, il tenore Adolphe Nourrit, è uno dei cantanti più apprezzati da Rossini, dieci anni dopo il personaggio viene invece riletto da Gilbert Duprez in una visione più eroica, con la cosiddetta “invenzione del Do di petto”, segnando un cambiamento nel modo di interpretare il personaggio che continuerà per oltre un secolo.

Il direttore musicale del Teatro Massimo, Gabriele Ferro, grande interprete rossiniano, dirige un cast di specialisti del belcanto: Roberto Frontali (Guillaume Tell), Dmitry Korchak (Arnold Melcthal) e Nino Machaidze (Mathilde) debuttano nei rispettivi ruoli; nel secondo cast, a partire dal 27 gennaio, Davide Damiani (Guillaume Tell), Enea Scala (Arnold) e Salome Jicia (Mathilde). Insieme a loro Marco Spotti (Walter Furst), Emanuele Cordaro (Melcthal), Anna Maria Sarra (Jemmy), Luca Tittoto (Gesler), Enkelejda Shkoza (Hedwige), Matteo Mezzaro (Rodolphe), Enea Scala (Ruodi) che per l’inaugurazione del 23 gennaio sostituirà Pietro Adaini indisposto, Paolo Orecchia (Leuthold) e Cosimo Diano (Un chausseur).

La regia di Damiano Michieletto, con le scene di Paolo Fantin, i costumi di Carla Teti e le luci di Alessandro Carletti, messa in scena per la prima volta dalla Royal Opera House Covent Garden di Londra nel 2015, ambientata in epoca moderna, aggiunge inoltre la presenza di un personaggio muto, il Guglielmo Tell storico (affidato ad Alberto Cavallotti): uscito dalle pagine di un fumetto, è l’unico in abito medievale. Questo personaggio si ricollega ad uno dei tre temi dell’opera di Rossini che Michieletto sviluppa con particolare attenzione, quello del rapporto tra padre e figlio: la fiducia di Jemmy nell’abilità del padre, il suo vederlo come un eroe, è la base che permetterà a Guillaume Tell di diventare veramente il liberatore sognato dal figlio; mentre nella tragica morte del padre Arnold troverà il coraggio di impegnarsi in difesa della patria.

Proprio la patria è il secondo tema: a differenza di quanto avverrà nelle opere risorgimentali di Verdi, nel Guillaume Tellil concetto di patria non è legato alla politica, ma alla natura, presente in modo potentissimo nella partitura: è un concetto che nelle scene di Paolo Fantin viene rappresentato dal grande albero caduto (del peso di 3,5 tonnellate) che occupa il centro del palcoscenico e intorno al quale si svolge l’azione. Un albero con le radici esposte, circondato dalla terra, a simboleggiare la profondità del legame dell’Uomo con la Patria e il trauma che questo rapporto ha subìto. Alla fine dell’opera un nuovo albero sarà piantato, simbolo della rinascita e della fiducia nel futuro espressi dalla musica di Rossini.

Il terzo tema si ricollega al primo: la rivolta di Tell infatti nasce dal desiderio di salvare dalla furia degli invasori austriaci Leuthold, che ha ucciso il soldato che voleva violentare la sua unica figlia (così come già nel dramma di Schiller, dove ad essere insidiata è la moglie di uno dei personaggi). Per la scena di ballo, un pezzo d’obbligo per l’Opéra di Parigi, Rossini prevede che i soldati austriaci costringano a danzare le donne del luogo, destando lo scontento degli svizzeri. Proprio in questo punto, quindi in perfetta rispondenza con quanto descritto dalla musica di Rossini, Michieletto inserisce una toccante scena in cui una donna viene invitata a bere da Gesler e dai suoi uomini e molestata. La violenza contro la patria viene dunque associata da Rossini alla violenza contro le donne: Hedwige privata del marito, Mathilde costretta a rinunciare ad Arnold, le donne svizzere separate dai mariti e fidanzati; una tematica che Michieletto riprende fedelmente dal libretto.

foto Rosellina Garbo e Franco Lannino


GUILLAUME TELL

Opéra en quatre actes (opera in quattro atti)

Libretto diÉtienne de Jouy e Hyppolite Bis

Musica diGioachino Rossini

In occasione dei 150 anni dalla morte di Rossini

Prima esecuzione a Palermo dell’edizione in lingua francese

Direttore Gabriele Ferro

Regia Damiano Michieletto

Regista collaboratore Eleonora Gravagnola

Scene Paolo Fantin

Costumi Carla Teti

Lighting designer Alessandro Carletti

Assistente alle scene Gianluca Cataldo

Assistente ai costumi Giulia Giannino

Assistente lighting designer Ludovico Gobbi

Personaggi e interpreti

Guillaume Tell Roberto Frontali (23, 25, 28, 31) / Davide Damiani (27, 30)

Arnold Melcthal Dmitry Korchak (23, 25, 28, 31) / Enea Scala (27, 30)

Walter Furst Marco Spotti

Melcthal Emanuele Cordaro

Jemmy Anna Maria Sarra

Gesler Luca Tittoto

Rodolphe Matteo Mezzaro

Ruodi Enea Scala (23) / Pietro Adaini (25, 27, 28, 30, 31)

Leuthold Paolo Orecchia

Mathilde Nino Machaidze (23, 25, 28, 31) Salome Jicia(27, 30)

Hedwige Enkelejda Shkoza

Un chausseur Cosimo Diano

Guglielmo Tell storico Alberto Cavallotti

Orchestra e Coro del Teatro Massimo

Maestro del Coro Piero Monti

Allestimento del Teatro Massimo

Produzione messa in scena per la prima volta dalla Royal Opera House Covent Garden di Londra nel 2015

Corazza Ditta Rancati (Milano) - ParruccheDitta Audello Teatro (Torino)

CalzatureDitta Calzature Epoca s.r.l. (Milano) - VideoproiettoreDitta Toba (Palermo)

23, 25, 27, 28, 30, 31 gennaio 2018

Durata dello spettacolo: 4 ore e 15 minuti

compresi due intervalli alla fine del primo e del secondo atto


Gabriele Ferro

Ha compiuto gli studi musicali, pianoforte e composizione, diplomandosi presso il Conservatorio Santa Cecilia di Roma. Nel 1970 ha vinto il concorso per giovani direttori d’orchestra della Rai, collaborando da allora con le sue orchestre, con quella dell’Accademia di Santa Cecilia e della Scala di Milano per i concerti sinfonici. Ha riscosso un ampio successo internazionale dirigendo i Wiener Symphoniker, i Bamberg Symphoniker, l’Orchestre de la Suisse Romande, l’Orchestre Philharmonique de Radio France, la BBC Symphony Orchestra, l’Orchestra WDR, la Cleveland Orchestra, e l’Orchestra del Gewandhaus di Lipsia. Ha inoltre collaborato per molti anni con l’Orchestre National de France. È stato Direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica Siciliana (1979-1997), Direttore principale dell’Orchestra della Rai di Roma (1987-1991), Generalmusikdirektor dello Stuttgart Staatstheater (1991-1997), Direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli (1999-2004) e Direttore principale del Teatro Massimo di Palermo (2001-2006). Il suo repertorio spazia dalla musica classica alla contemporanea, nell’ambito della quale ha diretto in prima mondiale opere di Berio, Clementi, Maderna, Stockhausen, Ligeti, Nono, Rihm, Battistelli, Betta etc. Si è dedicato al melodramma sia in Europa che negli Stati Uniti, affrontando un repertorio che va dal Settecento al Novecento e collaborando assiduamente con teatri quali la Fenice di Venezia, La Scala di Milano, l’Opera di Roma, il Comunale di Firenze, la Bastille e lo Châtelet di Parigi, il Muziektheater di Amsterdam, il Grand Théâtre di Ginevra, la Bayerische Staatsoper di Monaco, l’Opera di Chicago, la San Francisco Opera, la Los Angeles Opera, l’Opera di Tel Aviv, la Deutsche Oper di Berlino, il Teatro Real di Madrid, il Covent Garden Royal Opera House di Londra inclusa una lunga tournée in Giappone con Così fan tutte di Mozart. Con il grande successo di Elektra di Strauss a Napoli ha ricevuto il premio Abbiati. È stato ospite dei maggiori festival internazionali, tra cui le Wiener Festwochen, il Festival di Schwetzingen, lo Schleswig Holstein Musik Festival, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Maggio Musicale Fiorentino, Coruña Mozart Festival, Ferrara Musica e la Biennale di Venezia. Su invito di Piero Farulli è docente di direzione d’orchestra alla Scuola di Musica di Fiesole. Ha inciso per Sony, Emi, Erato e Deutsche Grammophon.

È accademico di Santa Cecilia, e gli è stato conferito il prestigioso premio “Beste Aufführung” 2012 da «Opernwelt» per La sonnambula di Bellini, diretta a Stoccarda nell’aprile 2012. È stato nuovamente nominato Direttore musicale del Teatro Massimo di Palermo. È tornato al San Carlo di Napoli dopo avere diretto Semiramide di Rossini con la regia di Ronconi nell’autunno 2011 e Les pêcheurs de perles di Bizet nell’ottobre 2012 nonché l’inaugurazione della Stagione Sinfonica 2013/2014 e Salome di Strauss. Nel 2015 ha diretto a Stoccarda Il Vologeso di Jommelli, curando personalmente la versione strumentale. L’opera è stata premiata dalla rivista «Opernwelt» come la più interessante dei cartelloni tedeschi 2015. Nel marzo 2016 ha avuto un grande successo alla Staatsoper di Amburgo con Guillaume Tell e a novembre ha inaugurato la stagione del Teatro San Carlo di Napoli con Otello di Rossini.

Damiano Michieletto

Nel giro di poco tempo, Damiano Michieletto è emerso sulla scena internazionale come uno dei rappresentanti più interessanti della giovane generazione di registi italiani. Ha studiato opera e produzione teatrale presso la Scuola d'Arte Drammatica di Milano Paolo Grassi e si è laureato in lettere moderne presso l'Università di Venezia, sua città natale.

La sua produzione di Švanda il pifferaio di Jaromír Weinberger, acclamata dalla critica al Wexford Festival del 2003, ha vinto l’Irish Times ESB Theatre Award. Le sue altre produzioni operistiche includono L' Italiana in Algeri al Teatro Olimpico di Vicenza, La gazza ladra in una co-produzione del Rossini Opera Festival di Pesaro con i teatri di Bologna e di Verona (la produzione ha vinto nel 2008 il Premio Franco Abbiati), Lucia di Lammermoor, Il Corsaro, Luisa Miller e Poliuto a Zurigo, Roméo et Juliette e un ciclo Mozart/Da Ponte al Teatro La Fenice di Venezia, Die Entführung aus dem Serail al San Carlo di Napoli, La scala di seta al Rossini Opera Festival e al Teatro alla Scala di Milano, Il barbiere di Siviglia al Grand Théâtre de Genève, Madama Butterfly a Torino, L’elisir d'amore a Valencia, Graz e Madrid, The Greek Passion di Martinů di Palermo, Così fan tutte al New National Theatre di Tokyo, il Trittico al Theater an der Wien e alla Royal Opera di Copenhagen, Un ballo in maschera al Teatro alla Scala, Idomeneo al Theater an der Wien e The Rake's Progress presso l’Opernhaus di Lipsia e La Fenice di Venezia.

Ha fatto il suo debutto al Festival di Salisburgo con La bohème nel 2012 e vi è ritornato per Falstaff nel 2013 e La cenerentola nel 2014.

La stagione 2014/15 include Il viaggio a Reims alla Nederlandse Opera di Amsterdam, Guillaume Tell alla Royal Opera House di Londra e riprese delle sue produzioni de Il barbiere di Siviglia e Così fan tutte rispettivamente all'Opéra di Parigi e al Liceu di Barcellona.

Tra gli impegni della stagione 2015/2016 figurano nuove produzioni del Flauto magico di Mozart alla Fenice di Venezia, di Cavalleria Rusticana e Pagliacci al Covent Garden di Londra (Olivier Award 2016) e dell'Otello di Rossini a Vienna; la ripresa del Trittico di Puccini all'Opera di Roma, il debutto alla Komische Oper di Berlino con Cendrillon di Massenet e il ritorno al Rossini Opera Festival di Pesaro con una nuova produzione de La donna del lago.

Nell'autunno 2016 è stato impegnato con due nuove produzioni: Samson et Dalila di Saint-Saëns all'Opéra di Parigi e Aquagranda di Perocco alla Fenice di Venezia. Tra gli appuntamenti del 2017 si citano: Falstaff alla Scala di Milano, Viaggio a Reims al Kongelige Teater di Copenhagen e all'Opera di Roma, DieZauberflöte all'Opera di Firenze, Idomeneo per il Maggio Musicale Fiorentino a Pistoia, una nuova produzione di Rigoletto all'Opera di Amsterdam e della Damnation de Faust per l'inaugurazione dell'Opera di Roma.

Nella prima metà del 2018 il regista sarà impegnato con tre nuove produzioni: Die Lustige Witwe di Lehár alla Fenice di Venezia, The Midsummer night’s dream di Britten al Theater an der Wien di Vienna e Don Pasquale di Donizetti al Palais Garnier - Opéra de Paris.

Oltre all’intensa attività nel teatro lirico, Damiano Michieletto è attivissimo anche nel teatro di prosa, altrettanto importante nel suo percorso artistico. Ha messo in scena un’edizione originalissima e molto apprezzata de Il Ventaglio di Goldoni a cui hanno fatto seguito L’Ispettore generale di Gogol con il Teatro Stabile del Veneto, in una visione corrosiva e coinvolgente, Divinas palabras di <Ramón María del Valle-Inclán per il Piccolo Teatro di Milano, testo fondamentale e visionario del teatro spagnolo del Novecento, e nell'aprile 2016 la nuova produzione de L'Opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill al Piccolo Teatro di Milano.

Paolo Fantin

Nasce nel 1981 a Castelfranco e compie gli studi secondari all'Istituto Statale d'Arte di Venezia. Nel 2004 si diploma in Scenografia presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia e l’anno successivo consegue la specializzazione in Scenografia e Scenotecnica.

Dal 2004 comincia la sua collaborazione con Damiano Michieletto per l'allestimento de Il Piccolo Spazzacamino di Benjamin Britten prodotto dall'Ente Luglio Musicale Trapanese. Inizia così un sodalizio artistico che porta Fantin e Michieletto a lavorare per importanti produzioni, sia operistiche sia di prosa, in alcuni dei più prestigiosi teatri d’Italia e del mondo.

Nel 2011 viene insignito del prestigioso Premio della critica musicale “Franco Abbiati”, in particolare per le scene degli spettacoli Madama Butterfly (Torino, Teatro Regio), Sigismondo (Pesaro, Rossini Opera Festival) e Don Giovanni (Venezia, Teatro la Fenice).

Nel 2017 ha vinto il prestigioso Oscar della Lirica come migliore scenografo, consegnato ufficialmente nel mese di dicembre dello stesso anno all’ Opera di Hai Nan in Cina.

Tra i recenti impegni troviamo Idomeneo a Tokyo, Rake’s progress a Lipsia e Venezia, Cenerentola al Festival di Salisburgo, Guillaume Tell e Cavalleria rusticana e Pagliacci a Londra (produzione che ha vinto il prestigioso Olivier Award, il più ambito riconoscimento del mondo teatrale inglese), Viaggio a Reims ad Amsterdam, Die Zauberflőte a Venezia, Un ballo in maschera a Bologna, Così fan tutte a Barcellona e L’Elisir d’amore a Bruxelles, Otello al Theater an der Wien di Vienna, Cendrillon alla Komische Oper di Berlino, La donna del lago a Pesaro Samson et Dalila a Parigi, la nuova opera Acqua granda a Venezia, Rigoletto ad Amsterdam, La damnation de Faust a Roma; tra i prossimi impegni Die Lustige Witwe a Venezia, Midsummer Night’s Dream a Vienna, Don Pasquale a Parigi.

Carla Teti

Nata a Roma, si diploma in Scenografia all’Accademia di Belle Arti. Nel 1994 vince il concorso di Scenografia dell’Associazione Teatro di Documenti fondata da Damiani, Ronconi e Sinopoli. Lavora nei maggiori teatri italiani e internazionali e nel 2011 vince il Premio Abbiati e l’Opera Award, come migliore costumista e nel 2017 “l’ International opera Award”, l’Oscar della Lirica.

Dal 2004 collabora Damiano Michieletto per numerosi spettacoli tra cui: La Gazza Ladra (Premio Abbiati), Il barbiere di Siviglia, Il dissoluto punito, Madama Butterfly; Lucia di Lammermoor, Il Corsaro, Luisa Miller, Poliuto all’Opernhaus di Zurigo; Roméo e Juliette, Così fan tutte, Le nozze di Figaro, Don Giovanni,Die Zauberflöte e Aquagranda (Premio Speciale Abbiati 2017) al Teatro la Fenice; Un ballo in maschera al Teatro alla Scala;La bohème e Falstaff al Salzburgerfestspiele; The Rake’s Progress, Il viaggio a Reims al National Opera Ballet;Cavalleria Rusticana e Pagliacci al Covent Garden (Oliver Award migliore nuova produzione); Idomeneo, Il Trittico, Otello presso il Theatre an der Wien, La Damnation de Faust nel 2017 al Teatro dell’ Opera di Roma.

Per la regia di Daniele Abbado, tra i tanti allestimenti, ricordiamo: Pollicino, Marin Faliero, Jeanne d’Arc a bûcher al Festival di Granada, Re Pastore, The Flood e L’enfant et les Sostilèges, Die Zauberflöte diretto Claudio Abbado, Genoveva, Madama Butterfly, Falstaff, Ermione, A Midsummer Night’s Dream al Teatro Petruzzelli e al Wiener StaatsoperDon Carloe Il Trovatore.

Per il regista Andrej Končalovskij firma i costumi di Re Lear e Boris Godunov.

Alessandro Carletti

Nato a Roma, studia fotografia e pittura scoprendo la passione per il design di illuminazione, influenzato dal padre che ha lavorato in teatro. Alla fine degli anni ʼ90 inizia a lavorare al Rossini Opera Festival, dove si specializza nell'opera. Con il regista Damiano Michieletto inizia a collaborare nel 2008 a Lugo per Jackie O, quindi al San Carlo di Napoli per Die Entführung aus dem Serail e al Rossini Opera Festival per La scala di seta e Sigismondo (2010), nel 2011 a Valencia per L'elisir d'amore, al Massimo di Palermo per Greek Passion e al New National Theatre di Tokyoper Cosi fan tutte. Da allora continua a collaborare regolarmente con Michieletto. Lavora inoltre con registi come Daniele Abbado, Francesco Micheli, Henning Brockhaus, Pippo Delbono, Franco Ripa di Meana, Yannis Kokkos e altri. Produzioni recenti includono, tra gli altri, Il trittico (Theater an der Wien), Don Carlo (Wiener Staatsoper), Cavalleria rusticana (San Carlo, Napoli), Nabucco (Royal Opera House Covent Garden), Un ballo in maschera (Scala di Milano), Il viaggio a Reims (De Nationale Opera, Amsterdam), Divinas palabras (da Ramon Maria del Valle-Inclan, Piccolo Teatro) Nabucco (Teatro dell'Opera di Roma, Caracalla) e Guillaume Tell e Cavalleria rusticana/Pagliacci (Royal Opera House, London). 

Nel 2016 torna a Venezia per la prima mondiale di Aquagranda (premio speciale Abbiati). Importante menzionare che nel 2017 disegna le luci per la nuova produzione di Rigoletto al Dutch National Opera (regista è Damiano Michieletto) e Trovatore al Wiener Staatsoper (regia di Daniele Abbado), Damnation de Faust al Teatro dell'Opera di Roma (regia di Damiano Michieletto). 

Vince il Knight of Illumination Award 2015 per Guillaume Tell, e al team creativo l'Olivier Awards 2016 per Cavalleria rusticana/Pagliacci come "Migliore Nuova Produzione".

Roberto Frontali

È considerato oggi uno dei più importanti baritoni della sua generazione. Dopo essersi dedicato, ad inizio carriera, ad esplorare i ruoli belcantistici di Rossini, Bellini e Donizetti, si è dedicato al repertorio verdiano e solo in tempi più recenti al repertorio drammatico, affrontando Puccini e il Verismo.

Il suo debutto al Metropolitan di New York è avvenuto con L’elisir d’amore< mentre alla Scala di Milano ha esordito con Beatrice di Tenda<, all’inizio degli anni Novanta.

Tra le molte collaborazioni importanti della sua carriera sono da ricordare quella con Claudio Abbado, con il quale ha interpretato Il barbiere di Siviglia; con Riccardo Muti, con il quale ha collaborato alla Scala per un decennio, interpretando Traviata, Falstaff e Don Pasquale; con Zubin Mehta, per La forza del destino, Lucia di Lammermoor e Falstaff; con Myung Whun-Chung, per Don Carlo a Dresda e Rigoletto a Venezia; con Semyon Bychkov, per il quale ha cantato in Bohème, Evgenij Onegin e Don Carlo.

Michonnet in Adriana Lecouvreur e Simon Boccanegra, in scena anche a Buenos Aires e a Berlino, Rigoletto al Metropolitan e al Teatro Real di Madrid, Falstaff a Los Angeles e Losanna, Fanciulla del West alla San Francisco Opera e al Teatro Massimo di Palermo, Cavalleria rusticana al Teatro dell’Opera di Roma, Tosca a San Francisco e Venezia, Il Trittico di Puccini, in cui interpretava i ruoli di Michele e Schicchi, al Theater an der Wien di Vienna e a Copenaghen e Tosca a Sao Paulo.

Ha debuttato con grande successo il ruolo di Jago in Otello prima al Teatro di San Carlo di Napoli e in seguito al Teatro Regio di Torino. Sarà ancora Scarpia al Covent Garden di Londra, a Roma, a Tokyo e tornerà al Metropolitan con il Cyrano de Bergerac di Alfano.

Due prove importanti nel 2015, entrambe sotto la guida musicale di Daniele Gatti: Macbeth a Parigi e Golaud in Pelléas et Mélisande al Maggio Musicale Fiorentino.

Tra i recenti impegni Tosca a Roma e Londra, Adriana Lecouvreur a Bruxelles, il Trittico <e La traviata a Roma, Luisa Miller ad Amburgo; Otello a Macerata, Macbeth< a Vienna; Il Trovatore a Cagliari, Pagliacci a Torino, Andrea Chénier e Tosca a Roma, Rigoletto a Vienna, Adriana Lecouvreur; tra i prossimi impegni Andrea Chénier a Vienna, Cavalleria rusticana e Pagliacci a Londra, Guillaume Tell a Palermo, Madama Butterfly a New York, Simon Boccanegra a Losanna, Aida ad Amburgo e New York, Luisa Miller ad Amburgo, Un ballo in maschera a Vienna.

Dmitry Korchak

È nato in Russia e si è laureato presso la Moscow Choral Academy sia come direttore che come cantante.

Dopo aver vinto nel 2004 un premio al Concorso Internazionale Francisco Viñas di Barcellona e due premi al Concorso Operalia di Placido Domingo a Los Angeles, Dmitry Korchak ha continuato a deliziare il pubblico di tutto il mondo in alcuni dei teatri più celebri, cantando alcuni dei più grandi ruoli principali operistici e collaborando con direttori ed orchestre di fama internazionale.

Dmitry ha collaborato con direttori quali: D. Barenboim, B. Campanella, R. Chailly, P. Domingo, V. Fedoseev, V. Gergiev, L. Maazel, Z. Mehta, M. Minkowski, R. Muti, K. Nagano, K. Penderecki, E. Pido, M. Plasson, M. Pletniov, S. Sondeckis, E. Svetlanov, J. Tate, J. Temirkanov, T. Tsanderling, A. Zedda e altri.

Recentemente ha cantato presso: Carnegie Hall, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro alla Scala, Opera Bastille, Vienner Staatsoper, The Metropolitan Opera, Covent Garden di Londra, De Nederlandse Oper, Berliner Staatsoper, Los Angeles Opera, Semperoper Dresden, Teatro San Carlo di Napoli, Teatro Massimo di Palermo, Bayerische Staatsoper, Theatre La Monnaie, Teatro Reggio di Torino, Parma Opera Theatre, Zurich Opera House, Salzburg Festival, Pesaro Festival, Ravenna Festival, Reate Festival etc.

Tra i suoi recenti e futuri impegni il ritorno al ROF con Torvaldo e Dorliska, il debutto come Arnold in Guglielmo Tell a Palermo, I Puritani, L’elisir d’amore, Evgeny Onegin e Werther alla Staatsoper di Vienna, Les Contes D’Hoffmann al New National Theatre di Tokyo, Il barbiere di Siviglia al MET di New York, al Teatro di Monte Carlo e al Teatro Liceu di Barcelona, Les pêcheurs de perles al Teatro Liceu di Barcelona, Dom Sebastien al Teatro di Toulouse, L’Orphee e Euredice e Stabat Mater di Rossini a Opera.

Come direttore d’orchestra tra i suoi recenti e futuri impegni lo Stabat Mater di Rossini e la Messa di Schubert a Le Sion Festivalin Svizzera, I Vespri di Rachmaninov, lo Stabat Mater di Rossini e la Cantata di Rossini “Giovanna D’Arco” a Mosca, La traviata e Gala-concerto di Opera Italiana a Novosibirsk.

Nino Machaidze

Nata a Tbilisi, in Georgia, è oggi uno dei soprani più brillanti a livello internazionale, è si è esibita su prestigiose scene internazionali come il Metropolitan, la Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, la Statsoper di Berlino, il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, ​​il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles, l’Opéra National de Paris, la Royal Opera House Covent Garden di Londra, e la Los Angeles Opera.

Gli impegni per la stagione 2016/17 includono Mimì ne La bohème al Grand Théâtre di Ginevra, Juliette in Roméo et Juliette alla Royal Opera House di Muscat, Desdemona in Otello al Teatro di San Carlo di Napoli, il ruolo della protagonista in Thaïs al Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Contessa di Folleville nel Viaggio a Reims alla Royal Danish Opera di Copenhagen, Gilda in Rigoletto al San Francisco Opera. Torna anche al Rossini Opera Festival per Le siège de Corinthe.

Gli impegni di Nino Machaidze per la stagione 2015/16 hanno compreso Ines ne L’Africaine alla Deutsche Oper di Berlino, Gilda al Théâtre du Capitole di Tolosa, Desdemona in Otello di Rossini al Theater an der Wien di Vienna, Luisa in Luisa Miller alla Staatsoper di Amburgo, Violetta ne La traviata all'Arena di Verona, e il suo debutto come Mimì alla Los Angeles Opera.

Nella stagione 2014/15, ha cantato Violetta ne La traviata di alla Los Angeles Opera e alla Staatsoper di Amburgo, La Contessa di Folleville nel Viaggio a Reims alla Nederlandse Opera di Amsterdam, Micaela in Carmen al Teatro alla Scala, il ruolo della protagonista in Luisa Miller alla Staatsoper di Amburgo, Donna Fiorilla nel Turco in Italia al Teatro Regio di Torino, e Ninetta ne la Gazza ladra al Rossini Opera Festival di Pesaro.

Diplomatasi dell'Accademia del Teatro alla Scala di Milano, alla Scala Nino Machaidze è apparsa come Marie ne La fille du régiment nel 2007, a cui ha fatto seguito il suo debutto al Teatro dell'Opera di Roma nel medesimo ruolo, come lancio della sua carriera internazionale. Nell'estate del 2008, Nino Machaidze fatto un debutto sensazionale al Festival di Salisburgo come Juliette nella nuova produzione di Roméo et Juliette, al fianco di Rolando Villazon.

Altri ruoli che si aggiungeranno al repertorio di Nino Machaidze includono Giulietta ne I Capuleti e i Montecchi, il ruolo della protagonista in Manon di Massenet, e Marfa in Una fidanzata per lo zar.

Tra gli impegni recenti di Nino Machaidze La siège de Corinthe a Pesaro e Les Pecheurs de perles a Los Angeles. Tra i prossimi impegni Roméo et Juliette a Karlsruhe, Pagliacci a Ginevra, La traviata a Napoli.

Davide Damiani

È nato a Tavullia (Pesaro). Nel 1993 ha debuttato con il ruolo di Don Giovanni al Teatro Noga di Tel Aviv. Dal 1995 al 1999 è stato membro della Staatsoper di Vienna, dove ha cantato ruoli principali nelle Nozze di Figaro, L’elisir d’amore, Jérusalem, Madama Butterfly, Fedora, Le prophète, Oedipe di Enescu. Si è esibito nei teatri di Napoli, Palermo, Genova, Torino, Bologna, Firenze, Venezia, Cagliari, Trieste, Verona, Parma, Reggio Emilia, Catania, Ancona, Bergamo, Amburgo, Bruxelles, Amsterdam, Berlino, Basilea, Berna, Wexford, Palm Beach, Tel Aviv, Tokyo, Zurigo, Jerusalem Opera Festival, Festival di Aix-en- Provence, Festival di Salisburgo, Wiener Festwochen, in opere di Mercadante (Il Giuramento, La Vestale), Bellini (I Puritani), Donizetti (Lucia di Lammermoor, Elisir d’amore), Verdi (Aida, Rigoletto, La traviata, Un Ballo in Maschera, Falstaff, Nabucco), Puccini (Manon Lescaut, La bohème, Madama Butterfly), Leoncavallo (Pagliacci), Bizet (Carmen), Mozart (Don Giovanni, Le Nozze di Figaro), Massenet (Manon), Schumann (Genoveva), Granados (Goyescas), Stravinskij (The Rake’s Progress), Britten (The Rape of Lucretia, Peter Grimes), Henze (Elegy for Young Lovers), Turchi (Exil), Vacchi (Les Oiseaux de Passage), Francesconi (Gesualdo Considered as a Murderer), R. Vlad (Invettive e Invocazioni sul Dies Irae), Battistelli (Prova d’orchestra), Boesmans (Julie), Brewaeys (L’uomo dal fiore in bocca).

Recentemente ha debuttato i ruoli di Michonnet (Adriana Lecouvreur di Cilea) a Francoforte, il ruolo di Macbeth (Macbeth di Verdi) al Gran Teatro di Ginevra, il ruolo del Principe Igor (Principe Igor di A. Borodin) e il ruolo di Guillaume Tell (Guillaume Tell di G. Rossini) al Teatr Wielki di Varsavia. Ha cantato sotto la direzione di Muti, Mehta, Oren, Myung Whun Chung, Harnoncourt, Chailly, Ferro, Viotti, Frühbeck de Burgos, Luisi, Rizzi, Palumbo, Koenigs, Ono, Albrecht, Roberto Abbado, Metzmacher e con registi quali Zeffirelli, Neuenfels, Carsen, Pountney, Lawless, Lievi, Friedrich, Barberio Corsetti, D. Abbado, Bondy, Pizzi, Vick, Loy. 

Enea Scala

Nato a Ragusa, dopo la maturità classica intraprende lo studio del canto lirico al Conservatorio di Bologna sotto la guida del soprano Wilma Vernocchi perfezionandosi successivamente con il tenore Fernando Cordeiro Opa con il quale sta tuttora studiando.

Ha debuttato nel 2006 a Bologna come Il matto nel Paolo e Francesca di Mancinelli e da allora ha spaziato in un repertorio che comprende il barocco di Rameau e Haydn, Mozart e il belcanto Italiano con Rossini, Bellini e Donizetti.

Ha collaborato con direttori quali R. Abbado, Bartoletti, Battistoni, Bisanti, Carignani, Carminati, Ettinger, Haïm, López-Cobos, Luisi, Mariotti, Mazzola, Noseda, C. Rizzi, Rousset, Rustioni, Sacripanti, e con i registi Bernard, Ceresa, Clement, Cucchi, Font, Grinda, Lescot, Michieletto, Py, Pountney, Vick, Vizioli, Wake-Walker.

Fra i suoi impegni recenti e futuri: L'heure espagnole a Palermo, L’amico Fritz a Cagliari, Don Giovanni a Sao Paulo, Il cappello di paglia di Firenze a Firenze, La finta giardiniera a Lille e Glyndebourne, Guglielmo Tell come Arnoldo al Regio di Torino e a Toronto in tournée negli USA e Roudi nella produzione inaugurale dei Festspiele della Bayerische Staatsoper, Gerardo in Caterina Cornaro al Festival di Montpellier, Stabat Mater di Rossini a Bari, i debutti come Edgardo in Lucia di Lammermoor a Genova, Arturo ne I Puritani a Torino, Fenton in Falstaff a Marsiglia e Trieste, Egeo nella Medea in Corinto di Mayr a Martina Franca, ancora Guillaume Tell, come Roudi alla ROH Covent Garden e come Arnolde Roudi a Geneve, Rinaldo in Armida di Rossini a Gent e Montpellier, Edgardo in Lucia di Lammermoor nel tour di Genova in Oman, Leopold ne La Juive a Lyon, Ramiro in Cenerentola a Colonia, Salvini in Adelson e Salvini al Barbican Center di Londra con incisione per Opera Rara, Nemorino ne L'elisir d'amore alla Deutsche Oper di Berlino, il debutto come Alfredo ne La traviata in Nuova Zelanda, Ermione come Pirro a Mosca e come Pilade a Lyon e Parigi, Giocondo ne La pietra del paragone a Cagliari, Leicester in Maria Stuarda a Marsiglia, Gugliemo ne Le convenienze teatrali a Lyon, Argirio in Tancredi a Bruxelles, Henri in Le Duc d'Albe ad Antwerpen, Arnolde in Guillaume Tell a Palermo, Mosè in Egitto a Napoli, Alfred nella nuova produzione di Die Fledermaus alla Deutsche Oper di Berlino, Fenton in Falstaff a Montecarlo, Leopold ne La Juive ad Antwerpen, Rodrigo ne La donna del lago e Duca di Mantova in Rigoletto a Marsiglia.

Salome Jicia

È nata a Zugdidi, Georgia, nel 1986. Dopo la laurea in pianoforte, ha iniziato gli studi di canto in Georgia e poi a Santa Cecilia a Roma (con Renata Scotto) e presso la Rossini Opera Academy (con il M° Alberto Zedda).

Ha vinto molti premi e riconoscimenti come il Grand-Prix al Festival Internazionale di Musica in Turchia, il Primo Premio al Concorso Internazionale di Canto in Armenia e il primo premio nel concorso internazionale di canto Lado Ataneli nel 2012; il Primo Premio e il Premio Maria Foltyn per la migliore esecuzione di un'opera di Stanisław Moniuszko per il 9° Concorso Vocale Stanisław Moniuszko in Polonia nel 2016.

Ha cantato numerosi concerti in Polonia, Georgia e Berlino, è stata Aspasia (Mitridate re di Ponto, Mozart) per la Tbilisi State Opera in Georgia e anche per il Festival di Musica Armel a Budapest; Rosina ( "La Finta Semplice", Mozart) in una produzione AsLiCo a Como-Cremona-Pavia (Italia), Contessa di Foleville (Viaggio a Reims) a Pesaro, Italia.

Ha anche cantato in Semiramide al Tchaikovsky Concert Hall per il X International Music Festival a Mosca, Russia; il Festival Internazionale dell'Opera di Alejandro Granda a Lima in Perù; un concerto con José Carreras in Qutaisi (Georgia) così come La Donna del Lago al Rossini Opera Festival a Pesaro, Italia.

Recentemente è stata Donna Anna nel Don Giovanni a Liege.

Tra gli impegni di questa stagione citiamo Semiramide a Nancy, Torvaldo e Dorliska e Semiramide al Rossini Opera Festival di Pesaro, La traviata alla Deutsche Oper di Berlino, Il barbiere di Siviglia presso la Seattle Opera, La clemenza di Tito a Losanna, Maria Stuarda a Zurigo, La donna del lago a Liegi.