Il conflitto Uomo-Natura: suoni contro l’Apocalisse

Fondazione Haydn di Bolzano e Trento

OPER.A 20.21

www.haydn.it

Gaia

di

Hannes Kerschbaumer

Giovedì 22 e sabato 24 febbraio 2018

al Teatro Comunale di Bolzano

Curon/Graun

di

OHT – Office for a Human Theatre

Venerdì 23 febbraio 2018

al Teatro Sociale di Trento

Il conflitto uomo - natura: suoni contro l’apocalisse

A Bolzano e Trento, in prima assoluta, due opere contemporanee che scandagliano i rapporti tra uomo e natura, spesso conflittuali a causa del primo: Gaia di Hannes Kerschbaumer e Curon/Graun di OHT – Office For A Human Theatre. A proporle è la terza edizione di OPER.A 20.21, la stagione di opera contemporanea della Fondazione Haydn di Bolzano e Trento che quest’anno ha per titolo Escape From Reality.

Due opere di giovani autori, vincitori del concorso OPER.A 20.21 Fringe, sono al centro del programma della terza edizione di OPER.A 20.21, la stagione di opera contemporanea organizzata dalla Fondazione Haydn di Bolzano e Trento.

A Bolzano, al Teatro Studio del Teatro Comunale, andrà in scena giovedì 22 e sabato 24 febbraio (ore 20) Gaia, del compositore di origine altoatesina Hannes Kerschbaumer: un’opera che racconta le vicissitudini di un’astronauta che al suo rientro trova la terra trasformata in un deserto. Gaia è una riflessione sui disastri causati dall’uomo e sul futuro della sua stessa esistenza, così come lo è, partendo da un fatto storico, Curon/Graun del gruppo OHT - Office for a Human Theatre di Rovereto, in programma venerdì 23 febbraio al Teatro Sociale di Trento (ore 20). Attraverso le immagini del campanile di S’Anna che emerge dall’acqua, unica testimonianza rimasta del paesino della Van Venosta spazzato via per far posto a un bacino artificiale, e le musiche di Arvo Pärt (la famosissimaFratres Cantus in memory of Benjamin Britten), Curon /Graun rievoca l’odissea delle popolazioni che, per far spazio al progresso, furono costrette ad abbandonare la propria terra.

GAIA

La vicenda attorno alla quale ruota Gaia di Hannes Kerschbaumer, su libretto di Gina Mattiello, ha tinte surreali: un’astronave viene lanciata in orbita verso un pianeta lontano, ma per cause misteriose, dopo secoli, cade frantumandosi proprio sulla terra. Unica sopravvissuta è un’astronauta che, ritrovandosi sul pianeta Terra trasformato in un deserto, s’imbatte in sculture carbonizzate (opera di Aron Demetz) che rappresentano frammenti di ricordi umani. Tra l’astronauta, unico essere vivente rimasto, e le sculture si instaura, sorprendentemente, un dialogo, preludio a qualcosa di nuovo. L’argomento affrontato da Gaia è inquietante e pone l’accento sui tanti disastri ambientali provocati dall’uomo: l’unica speranza, indicano gli autori, è che dalla distruzione totale possa nascere una nuova vita. Musicalmente Gaia nasce, come altri lavori di Kerschbaumer, dall’incontro fra sonorità acustiche ed elettroniche e dall’interazione fra la voce, che rappresenta l’unico elemento umano, e gli strumenti dell’orchestra, che delineano un paesaggio sonoro oscuro, apocalittico.

Direzione musicale di Leonhard Garms. Regia di Hannes Kerschbaumer e Gina Mattiello. Scene e costumi di Natascha Maraval. Sculture di Aron Demetz. Coreografia e danza Hygin Delimat. Regia del suono e video Federico Campana. Performer Gina Mattiello. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Produzione Fondazione Haydn.

Hannes Kerschbaumer _ compositore

Nato a Bressanone nel 1981, recentemente insignito anche del premio “Nuova musica alla Fenice” della Fondazione Amici della Fenice di Venezia, Hannes Kerschbaumer ha studiato composizione con Gerd Kühr, Pierluigi Billone, Beat Furrer e Georg Friedrich Haas. Le sue musiche sono state eseguite in vari contesti internazionali fra cui l'Hörfest di Graz, il Musikprotokoll della Radio Nazionale Austriaca, l'Internationale Ferienkurse di Darmstadt, le Wittener Tage neuer Kammermusik di Witten, il Klangspuren Schwaz/Tyrol New Music Festival di Schwaz e l'Opera di Graz. Ha collaborato nel tempo con vari ensemble musicali: Arditti Quartet, Vertixe Sonora Ensemble, Ensemble PHACE, DissonArtEnsemble, Tiroler Ensemble für Neue Musik, Quartetto d’archi del Klangforum di Vienna, e con musicisti quali Krassimir Sterev, Robert Gillinger, Pia Palme e Caroline Mayrhofer. É stato tra i fondatori dell'ensemble Chromoson, direttore artistico della manifestazione “Hörbar! Tag der neuen musik” di Bolzano e componente del trio elettronico Dark Matter. Vincitore di varie borse di studio, nel 2009 ha conseguito il Musikförderungspreis der Stadt Graz e nel 2015 lo SKE Publicity Preis; è stato composer in residence 2015 all'Internationales Zentrum Zeitgenossische di Klagenfurt in Carinzia. Attualmente vive e lavora ad Innsbruck.

Gina Mattiello _ libretto

Dal 1999 svolge attività di performer e di vocalist nell’ambito della musica sperimentale e del teatro. Ha studiato alla Bern University of the Arts, conseguendo un master in Teatro Musicale, Composizione e Teoria, e ha seguito masterclass con David Moss, Meredith Monk e Phil Minton allo Institute of Living Voice, in Belgio.  Ha collaborato con numerosi compositori, fra i quali Daniel de la Cuesta, Tamara Friebel, Elisabeth Harnik, Christoph Herndler, Peter Jakober, Bernhard Lang, Periklis Liakakis, Wolfgang Seierl, Marianna Tscharkwiani, Jorge Sánchez-Chiong e Reinhold Schinwald. Ha collaborato anche con ensemble di new music: NewTonEnsemble, quartett22, Ensemble PHACE, Ensemble EIS, zinc & copper works, Koehne Quartett. Come performer viene regolarmente invitata a festival e stagioni: Wien Modern, Wiener Festwochen, steirischer Herbst, Klangspuren Schwaz, Festival für die Beweglichkeit, Bern Music Festival, Music of the Centuries Stuttgart, Komponistenforum Mittersill, Radiokulturhaus, Wiener Konzerthaus, Künstlerhaus Wien, Porgy & Bess, Dampfzentrale Bern e Theater Stok Zürich.

CURON/GRAUN

Storia di un villaggio affogato

La costruzione di una grande diga nel 1950 unificò il lago di Resia e il lago di Mezzo sommergendo 523 ettari di terreno coltivato e 163 case dell'antico abitato di Curon, in Val Venosta. Inutili le proteste della popolazione che si oppose fermamente alla costruzione della diga e alla conseguente distruzione del paese: non servì a nulla neanche l’appello rivolto a Papa Pio XII. Da quel momento, di Curon non è rimasto più niente, ad eccezione della parte superiore del campanile della Chiesa di Sant’Anna, che spunta dall’acqua come se fosse una scultura surreale, muto ammonimento che simili tragedie deliberatamente volute dall’uomo non abbiano più a ripetersi. Ora, la vicenda di Curon rivive in una performance - installazione di teatro musicale ideata dal gruppo OHT - Office for a Human Theatre di Rovereto. In Curon / Graun non ci sono parole: è l’intreccio fra le immagini del campanile e la musica del compositore estone Arvo Pärt a raccontare la vicenda e ad evocarne la drammaticità. Sono due le composizioni del compositore estone eseguite da elementi della Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, entrambe fra le sue più conosciute: Fratres (tre versioni: per quartetto d’archi, per archi e percussione, per violino, archi e percussione) e Cantus in memory of Benjamin Britten, il cui rintocco simboleggia quello della chiesa di Sant’Anna. Alla base di Curon / Graun c’è proprio il suono delle campane e la loro forza spirituale, attraverso la ricostruzione del campanile sommerso e rendendo il palcoscenico una metafora letterale dello stile Tintinnabuli di Arvo Pärt. L’evacuazione coatta del piccolo paese di Curon diventa l’espediente narrativo per utilizzare solo testo e immagini come unici elementi scenici, nel tentativo di riavvicinare il teatro alla sua radice più profonda, quella di comunicare attraverso l’immobilità e il silenzio. Idea di Filippo Andreatta e Paola Villani. Direzione musicale di Stefano Ferrario.Regia di Filippo Andreatta. Scene Paola Villani. Luci William Trentini. Video Armin Ferrari. Regia del suono e del video Federico Campana. Macchinista: Massimiliano Rassu. Produzione: Laura Marinelli. Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Produzione: Fondazione Haydn Stiftung. Coproduzione: Centrale Fies art work space).

OHT - Office for a Human Theatre                      

OHT indaga la realtà e la sua rappresentazione senza vincoli formali, disciplinari ed emotivi. Fondato da Filippo Andreatta nel 2008, il gruppo di artisti ha rapidamente collaborato con prestigiose istituzioni nazionali e internazionali: Centro S. Chiara di Trento, Office National Diffusion Artistique francese per l’Artists’ Salon di New York City; Teatro dell’Arte e Triennale di Milano per “Una Minuta Retrospettiva” sugli spettacoli di OHT; Albers Foundation (USA) per un progetto teatrale su Josef Albers; Whitechapel Gallery di Londra; MAXXI Museo delle arti del XXI secolo di Roma; IIC di Vienna. Infine, Centrale Fies e MART - Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Sono stati e sono frequenti partner di vari progetti.

Filippo Andreatta _ regia

Ha lavorato con la compagnia berlinese "Nico and the Navigators".  Ha fondato OHT nel 2008, dopo la vittoria di Nuove Sensibilità - premio nazionale per giovani registi al Napoli Teatro Festival Italia. Nel 2015 ha vinto Movin’Up, concorso ministeriale per Giovani Artisti Italiani, e dal 2016 è co-curatore del festival internazionale Drodesera di Centrale Fies.

Paola Villani _ scene

Dal 2007 al 2014, assieme a Daniel Blanga Gubbay, ha fatto parte di Pathosformel, compagnia teatrale insignita del premio UBU, menzione Premio Scenario e Biennale Giovani Artisti di Bologna. Attualmente svolge attività di scenografa e in questa veste ha collaborato con altri artisti come Marta Cuscunà, Francesca Grilli e Antonio Ottomanelli.

William Trentini _ luci

Dal 1998 lavora con varie realtà culturali in Trentino Alto Adige e in tutta Italia. In oltre 15 anni di attività come light designer ha partecipato a numerose produzioni, collaborando con registi come Alessio Pizzech, Bruno Streiff, Hiroki Hiara, Roberto Marafante, Dino Gentili e Carmen Giordano. Dal 2011 collabora a progetti in ambito di arte contemporanea con artisti di livello internazionale.

Armin Ferrari _ video

Dopo aver studiato scenografia all'Accademia di Belle Arti di Verona e aver frequentato un corso di multimedialità teatrale, ha esordito come videoartista nel 2008 con lo spettacolo MOZartoons. Ha poi collaborato con Manfred Schweigkofler per Fidelio, con Nicola Ulivieri per Dittico e con il regista inglese Michael Hunt perThe Tyrant di Paul Dresher e per Hänsel und Gretel.

Info 0471 053800

www.haydn.it