La musica intorno a te

BOLOGNAFESTIVAL2019

XXXVIII EDIZIONE

Due capolavori sinfonico-corali, il Solomon di Händel e il Requiem di Mozart, spiccano nella 38ª edizione di Bologna Festival che tra esecuzioni e programmi in esclusiva ospita direttori, solisti e orchestre di fama internazionale, protagonisti della vita musicale odierna.

Thomas Hengelbrock con i suoi Balthasar Neumann Choir & Ensemble; Michael Alexander Willens con la Kölner Akademie Chorus & Orchestra; Iván Fischer con la Budapest Festival Orchestra e il pianista Emanuel Ax; Antonio Pappano con la Chamber Orchestra of Europe e la violinista Janine Jansen. Martha Argerich è impegnata in un singolare programma: da sola al pianoforte nella seconda Partita di Bach e insieme al Cuarteto Quiroga nel Quintetto per pianoforte e archi di Schumann. I due astri russi Grigory Sokolov e Arcadi Volodos, tra i massimi pianisti di oggi, impaginano programmi di ispirata poesia. In esclusiva per Bologna Festival, il 20 marzo ad inaugurazione della stagione, l’imponente oratorio di Händel Solomon. Nel cuore della rassegna «Grandi Interpreti» il Requiemdi Mozart diretto da Thomas Hengelbrock, unica data italiana per il direttore tedesco di solida formazione barocca e i suoi rinomati ensemble.

«Bach versusHändel » e «Apologia del Quartetto» sono i due progetti della sezione autunnale Il Nuovo l’Antico.Nel primo, si mettono a confronto gli stili compositivi dei due compositori, vissuti negli stessi anni ma con carriere molto diverse; nel secondo si illustra la letteratura per Quartetto d’archi del Novecento, ideale laboratorio di ricerca e sperimentazione per i maggiori compositori del secolo scorso e dei giorni nostri.

Con il ciclo di tre incontri «Carteggi musicali», attraverso epistolari e scritti, ci si addentra nel pensiero e nella vita di tre musicisti di fondamentale portata storica: Mozart, Wagner, Debussy.

GRANDI INTERPRETI

Nel concerto inaugurale della 38ª edizione di Bologna Festival, mercoledì 20 marzoore 20 al Teatro Manzoni, il Solomon di Händel viene eseguito da un eccezionale complesso strumentale e vocale tedesco, laKölner Akademiedi Michael Alexander Willens, direttore attento alle prassi esecutive filologicamente informate, già ospite del Lincoln Center di New York e dei più significativi festival europei. Oratorio in tre atti per soli, coro e orchestra, è una produzione realizzata espressamente per Bologna Festival. «È curioso che un capolavoro come il Solomondi Händel – precisa Mario Messinis direttore artistico di Bologna Festival – non sia mai stato ripreso in Italia. È un oratorio imponente nella vigoria dei cori dai forti accenti teatrali, in cui si afferma la vicenda biblica di Salomone rivissuta con epica drammaticità». Unica occasione di ascolto in Italia, questo Solomonhaendeliano accanto ad orchestra e coro vedrà sul palcoscenico del Teatro Manzoni le voci soliste di Marian Dijkhuizen (Solomon), Bethany Seymour (Queen of Sheba), Hanna Herfurtner (Solomon’s Queen) e Mark Heines (Zadok, servant).

Domenica 31 marzo, secondo appuntamento della rassegna Grandi InterpretiArcadi Volodos, pianista che infonde immaginazione e sentimento in una formidabile tecnica esecutiva. Dal suo studiato repertorio ha scelto i prediletti Rachmaninov e Skrjabin accostandoli a Schubert. Martha Argerich, ospitata annualmente da Bologna Festival insieme all’orchestra o con gruppi cameristici, è quasi un’artista in residenza: il 14 aprile, evento del tutto eccezionale, si esibisce solisticamente nella seconda Partita di Bach; ritrova la dimensione cameristica nella seconda parte del concerto dove esegue il Quintetto per archi e pianoforte op.44 di Schumann insieme al prescelto gruppo spagnolo Cuarteto Quiroga. Un terzo recital pianistico il 2 maggio, con Grigory Sokolov, autentico poeta del pianoforte che propone Beethoven e Brahms: Sonata op.2 n.3 e Nuove Bagatelle op.119 oltre agli intermezzi, le ballate, le rapsodie e le romanze contenute nelle raccolte brahmsiane Klavierstücke op.118 e op.119.

Il direttore Thomas Hengelbrock, che collabora stabilmente con l’Orchestre de Paris, con il Teatro Real di Madrid, l’Opéra di Parigi e la Festspielhaus di Baden-Baden, torna a Bologna per dirigere il Requiemdi Mozart (10 maggio), impegnando i suoi Balthasar Neumann Choir & Ensemble, oggi tra i complessi barocchi più apprezzati dalla critica internazionale. È l’unica esecuzione italiana del capolavoro mozartiano, espressamente riservata al Bologna Festival, con cui Hengelbrock ha iniziato a collaborare quasi vent’anni fa. Arricchisce il programma con la Missasuperba di Johann Caspar Kerll,superba cattedrale corale del tardo Seicento che richiede interpreti di prim'ordine.

La proposta sinfonica si concentra poi su due importanti compagini orchestrali: la Budapest Festival Orchestra, che incarna la grande tradizione mitteleuropea, e la Chamber Orchestra of Europe, nata come orchestra giovanile sotto l’ala di Claudio Abbado e oggi riconosciuta come una delle migliori orchestre del mondo. Il 22 maggio Iván Fischerdirige la sua versatile Budapest Festival Orchestranella “Tragica” Sinfonia n.4 di Schubert, in due ouverture di Rossini e nel Concerto per pianoforte K.453 di Mozart, affidandolo ad un interprete “intimista” come il pianista Emanuel Ax. «Può sembrare strano ascoltare in un concerto tradizionale – spiega Mario Messinis – le ouverturesdella Gazza ladrae dell’Italiana in Algeriinsieme a Schubert e Mozart, ma in tal modo si mettono in evidenza le forti incidenze viennesi del “Tedeschino”». Il 30 maggio Antonio Pappanodirige la Chamber Orchestra ofEurope nelle trascinantiDanze slavedi Dvořák e nel wagnerianoIdillio di Sigfrido, mentre la grande violinistaJanine Jansen presenta il sensuale Concerto op.35 di Szymanowski.

Il concerto della Chamber Orchestra of Europe è realizzato grazie al sostegno del Gruppo HERA. «Trentasette anni di storia, un percorso importante quello del Bologna Festival, che è sempre riuscito a costruire e a proporre un’offerta di qualità, con protagonisti di eccellenza, per donare alla città la bellezza della musica – afferma Giuseppe Gagliano, Direttore Centrale Relazioni Esterne del Gruppo HERA –. Per questo il Gruppo Hera ha scelto con piacere anche quest’anno di sostenerne la programmazione, che trova sempre ottimi riscontri di pubblico, abbinando la nostra partnership non soltanto alla rassegna Grandi Interpretima anche, in modo particolare, all’esibizione di una delle maggiori orchestre europee, la Chamber Orchestra of Europe, che il 30 maggio si cimenterà in un programma particolarmente impegnativo».

Domenica 12 maggio, in convenzione con il Maggio Musicale Fiorentino, Bologna Festival offre ai propri abbonati l’occasione di assistere alla prova generale de La stranieradi Bellini diretta da Fabio Luisi; Marco Tullio Giordana cura la regia di questa nuova produzione operistica del Maggio.

TALENTI

La rassegna Talenti, a partire dal 26 marzo, all’Oratorio di San Filippo Neri, presenta la nuova generazione di concertisti, vincitori di concorsi e allievi di rinomati maestri. Il Trio Kanonaffina la sua arte interpretativa con il Trio di Parma e con l’Atos Trio; il Quartetto Werthersi è distinto in diversi concorsi e si perfeziona al Conservatorio di Parma con Pierpaolo Maurizzi; il violinista Indro Borreani, allievo di Uto Ughi e Dejan Bogdanovich, suona in duo con la pianista Ginevra Costantini Negrienfant prodigeche a dieci anni si è esibita alla Carnegie Hall di New York; il pianista Gabriele Strata, allievo di Riccardo Zadra e Roberto Prosseda, è il vincitore del Premio Venezia, uno dei più ambiti concorsi pianistici nazionali.

Come ogni anno il vincitore del “Premio del Pubblico”, assegnato al miglior interprete della rassegna Talenti, tornerà ad esibirsi per il festival in autunno (12 novembre). La rassegna Talentisi realizza grazie al contributo della Fondazione del Monte.

IL NUOVO L’ANTICO

«Apologia del Quartetto. Dalle avanguardie storiche ai giorni nostri» e «Bach versusHändel. Due vite parallele», sono i progetti in cui si articola la rassegna Il Nuovo l’Anticoa partire dal 18 settembre, negli spazi dell’Oratorio di San Filippo Neri.

APOLOGIA DEL QUARTETTO. Cinque concerti attraverso la letteratura per quartetto d’archi del Novecento e dei nostri anni. A partire da mercoledì 18 settembre si ascolteranno il Quartetto Noûs, il Quartetto Guadagnini, il Quartetto Jean Paul, il Quartetto Lyskamm e Mdi Ensemble, in programmi espressamente preparati per Bologna Festival. Webern, Berg, Bartók, Janáček, Šostakovič, Hindemith, Dutilleux, Ferneyhough, Cage, Carter, Crumb, Kurtág, Ligeti, Lachenmann, Holliger, Gubaidulina, Malipiero, Donatoni, Gervasoni, Vacchi, Stroppa. «I maggiori compositori delle avanguardie storiche e del nostro tempo hanno trovato nel quartetto d’archi il loro ideale laboratorio sperimentale – precisa il direttore artistico Mario Messinis – persino nell’età del predominio tecnologico le opere per questo complesso hanno continuato a mantenere un forte legame con il passato».

BACH versusHÄNDEL. Nei quattro concerti, pensati in connessione con l’esecuzione del Solomondi Händel, si propongono pagine vocali e strumentali dei due massimi compositori dell’epoca barocca, nati entrambi nel cuore della Germania luterana a distanza di appena un mese. Bach ed Händel tuttavia non si incontrarono mai: carriere e stili di vita diversissimi ma entrambi maestri nella scrittura del contrappunto e nei generi della cantata, della sonata, del concerto e dell’oratorio. Ensemble e solisti invitati per questo ciclo di concerti sono tutti specializzati nelle prassi esecutive antiche, dalla Venexiana al soprano Roberta Invernizzi, dall’ensemble La Risonanza all’Arsenale Sonoro, il gambista Patxi Montero, la violoncellista Elinor Frey e la clavicembalista Paola Poncet.

CARTEGGI MUSICALI

Ciclo di approfondimento culturale, Carteggi musicalisi propone di evidenziare gli aspetti più intimi e meno conosciuti di tre grandi musicisti, sfogliandone scritti ed epistolari: Debussy, Wagner, Mozart. A partire dal 27 febbraio ore 18.30, al Museo della Musica, letture, commenti ed esecuzioni al pianoforte affidate all’esperienza di Enzo Restagno,Giuseppe Modugno eGiorgio Pestelli.DebussyMonsieur Croche(27 febbraio);WagnerLa miavita (6 marzo); MozartIn viaggio verso Parigi. Lettere 1777-1778(13 marzo).

VIAGGIO MUSICALE

Il respiro del silenzio. Viaggio in Oman con Mario Brunello

Musica e silenzio sullo sfondo di paesaggi mozzafiato, nel deserto dell’Oman conosciuto anche come il “Quarto Vuoto”. Mario Brunello ed il suo violoncello saranno le nostre guide musicali in questi giorni di viaggio che ci porteranno a Muscat e alla sua maestosa moschea, nel deserto Rub’ al-Khali, nel souq e nella fortezza di Nizwa per poi giungere alle montagne incantate del Jebel Akhdar.

Dal 15 al 20 novembre. Voli da Malpensa. Trasferimenti in jeep, cammelli o a piedi.

Informazioni dettagliate sul programma del viaggio presso la segreteria di Bologna Festival a partire dal 30 gennaio.

SOSTENITORI

Bologna Festival 2019 è realizzato con il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Regione Emilia-Romagna, Comune di Bologna, Fondazione del Monte, Fondazione Carisbo, main sponsorsGruppo HERA, G.D, Alfasigma, official sponsorsAzimut, Carisbo, Valsoia, Unicredit, BRT Corriere Espresso dpdgroup, Ima, Gruppo Industriale Maccaferri, Alternative Group, participating sponsorsConfindustria Emilia, BPER Banca, Coop Alleanza 3.0, Unipol Banca, Galotti, PIR Group, Confcommercio Ascom Bologna, Maria Luisa Vaccari, Stefauto Mercedes-Benz, partner tecniciArea Broker Consulting-QZ, Galleria Cavour, Isolani media partnerRAI Radio3, Classica HD su Sky canale 136, Rete Toscana Classica, QN Il Resto del Carlino, Magazzini Sonori; Soci e Amici di Bologna Festival.

ABBONAMENTI E BIGLIETTI

Prelazione abbonati sino al 26 gennaio / Vendita nuovi abbonamenti dal 1° febbraio

Vendita singoli biglietti e Carnet 3 concerti Grandi Interpreti dal 23 febbraiopresso la Biglietteria del Teatro Manzoni e online su www.bolognafestival.it, www.vivaticket.it, www.classictic.com.

BIGLIETTERIA TEATRO MANZONI, Via de’ Monari ½ tel 051 6569672 da martedì a sabato ore 15 – 18.30


BOLOGNA FESTIVAL 2019

È curioso che un capolavoro come il Solomon di Händel non sia mai stato ripreso in Italia. È un oratorio imponente nella vigoria dei cori dai forti accenti teatrali, in cui si afferma la vicenda biblica di Salomone rivissuta con epica drammaticità. Un eccezionale complesso di Colonia ha preparato questa produzione sinfonico-corale espressamente per Bologna Festival.

Il concerto della Budapest Festival Orchestra, una delle maggiori formazioni sinfoniche europee, è diretto da Iván Fischer, un direttore di fine cultura mitteleuropea che propone una impaginazione originale accostando Rossini a Schubert e a Mozart. Può sembrare strano ascoltare in un concerto tradizionale ouvertures della Gazza ladrae dell’Italiana in Algeri, ma in tal modo si mettono in evidenza le forti incidenze viennesi nel “Tedeschino”. A mezzo del programma il Concerto K.453 affidato a un penetrante interprete intimista come Emanuel Ax.

La Chamber Orchestra of Europe, l’orchestra storica di Abbado, è diretta dall’intenso e comunicativo Antonio Pappano, mentre la grande violinista Janine Jansen presenta il Concerto per violino di Szymanowski dal sottile estetismo; in chiusura le trascinanti Danze slavedi Dvořák. Nel cuore della stagione, in esclusiva per Bologna, il Requiemdi Mozart preceduto da una Messa per coro a cappella di Johann Caspar Kerll. Vi figura il Balthasar Neumann-Choir, uno dei più agguerriti cori tedeschi fondato e diretto da Thomas Hengelbrock; forse per questo il maestro, di solida formazione barocca, ha voluto includere un’opera del tardo Seicento monacense.

Ritornano due pianisti molto apprezzati dal nostro pubblico. Arcadi Volodos accosta a Schubert Rachmaninov e Skrjabin, un modo forse per sentire i “suoi” autori alla luce delle sorgenti europee. Grigory Sokolov concilia l’analisi miniaturistica con la grandiosità sinfonica.

Martha Argerich ritorna annualmente a Bologna Festival, quasi un’artista in residenza. Il concerto è singolare anche per il programma: la pianista dialoga con il Quartetto Quiroga, uno dei migliori complessi spagnoli, nel Quintetto per pianoforte e archi di Schumann e si impegna solisticamente in una Partita di Bach: quanto dire la classicità e l’ardore di un’artista lucidamente moderna.

Forse gli appassionati di melodramma gradiranno di ascoltare al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, sotto la direzione di Fabio Luisi, La Stranieradi Bellini, la premessa all’effusione cantabile propria dei lavori successivi.

Come al solito ritorna la presentazione di nuovi talenti anche in formazioni cameristiche (trio e quartetto con pianoforte). Dopo la pausa estiva, la rassegna Il Nuovo l’Antico: da un lato il rapporto Bach-Händel, in connessione all’esecuzione del Solomon, con la proposta di alcune Cantate e dei liricissimi duetti italiani di Händel con Roberta Invernizzi e La Venexiana; dall’altro un ciclo dedicato al Quartetto per archi del Novecento, dalle avanguardie storiche ai giorni nostri: Apologia del Quartetto. Figurano la Scuola di Vienna e Bartók, Hindemith e Šostakovič, Kurtág, Lachenmann e altri ancora. Con questo progetto si intende dimostrare la vitalità della nuova scuola del quartetto in Italia, con giovani formazioni tecnicamente e musicalmente preparate. Continua l’iniziativa riservata ai carteggi musicali – Debussy, Wagner e Mozart – con la partecipazione di alcuni musicologi-pianisti. Sempre intensa l’attività didattica e per le famiglie con Note sul RegistroBaby BoFe’.

Mario Messinis


BOLOGNA FESTIVAL 2019

GRANDI INTERPRETI

Mercoledì 20 marzo ore 20

Teatro Manzoni

Die Kölner Akademie Chorus & Orchestra

Michael Alexander Willens direttore

Marian Dijkhuizen mezzosoprano –Solomon

Bethany Seymour soprano –Queen of Sheba, prima donna

Hanna Herfurtner soprano –Solomon’s Queen, seconda donna

Mark Heines tenore –Zadok, Servant

Georg Friedrich Händel

Solomon HWV 67

oratorio in tre atti per soli, coro e orchestra

Eroe dell'oratorio in programma, che debuttò al Covent Garden di Londra nel 1749, è il biblico re Salomone, di cui la partitura händeliana rievoca gli splendori e la proverbiale saggezza dei giudizi in tre atti ricchi di colore strumentale, solenni cori a otto voci e incantevoli arie solistiche. Carattere distintivo della Kölner Akademie è la ricerca delle intenzioni del compositore grazie ad un attento studio sulle edizioni critiche, sulla disposizione storica dell'orchestra, sull'organico di volta in volta più adeguato. Questa produzione del Solomon, unica occasione di ascolto in Italia, è stata preparata dal complesso di Colonia espressamente per Bologna Festival.

Domenica 31 marzo ore 20.30

Teatro Manzoni

Arcadi Volodos pianoforte

Franz Schubert

Sonata n.1 in mi maggiore D. 157

Franz Schubert

Six Moments Musicaux op.94 D. 780

Sergej Rachmaninov

Preludio in do diesis minore op.3 n.2

Preludio in sol bemolle maggiore op.23 n.10

Preludio in si minore op.32 n.10

“Zdes’ khorosho” Romanza op.21 n.7 (arr. Volodos)

Serenata op.3 n.5

Etude-tableau in do minore op.33 n.3

Aleksander Skrjabin

Mazurka in mi minore op.25 n.3

Caresse dansée op.57 n.2

Enigme op.52 n.2

Due danze op.73

Vers la flamme op.72

Arcadi Volodos poeta del pianoforte: il roccioso virtuosismo tecnico, lo spiccato senso ritmico, la ricerca coloristica sul tocco ne fanno un intenso narratore di storie senza confini di epoca né di stile. Erede della tradizione russa assimilata nei Conservatori di Mosca e della natìa Pietroburgo, il suo repertorio include i classici della tradizione da Schubert e Schumann a Brahms e Rachmaninov, ma anche il delicato frammentismo di certo Skrjabin accanto a meno note musiche “ambientali” degli spagnoli Mompou, Lecuona e Manuel de Falla.

Domenica 14 aprile ore 20.30

Teatro Manzoni

Cuarteto Quiroga

Martha Argerich pianoforte

Johann Sebastian Bach

Partita n.2 in do minore BWV 826

Ludwig van Beethoven

Quartetto per archi in fa maggiore op.135

Robert Schumann

Quintetto in mi bemolle maggiore op.44 per pianoforte e archi

È un evento: Martha Argerich da sola al pianoforte che suona Bach. L'inquieta Signora del pianoforte che nel corso di una lunga e trionfale carriera ha spesso cambiato repertorio, paese, collaboratori e legami familiari, da diversi anni si esibisce solamente insieme all’orchestra, in duo o con formazioni cameristiche. I quattro musicisti del Cuarteto Quiroga – uno dei migliori complessi spagnoli acclamato per la spiccata personalità interpretativa e la vastità di repertorio – le fanno da partner nel Quintetto di Schumann.

Giovedì 2 maggio ore 20.30

Teatro Manzoni

Grigory Sokolov pianoforte

Ludwig van Beethoven

Sonata in do maggiore op.2 n.3

Ludwig van Beethoven

Undici Nuove Bagatelle op.119

Johannes Brahms

Klavierstücke op.118

Johannes Brahms

Klavierstücke op.119

L'irripetibile esperienza delle sue interpretazioni dal vivo è centrale per comprendere l'onestà artistica di Sokolov, la poesia che scaturisce dalle sue dita con intensità quasi mistica. I programmi dei suoi recitals, spesso decisi all'ultimo momento, abbracciano di tutto: dalle trascrizioni di polifonia medievale ai maestri di riferimento del Novecento russo, passando – talora nel corso di un'unica serata – per i clavicembalisti rinascimentali e barocchi e i sommi romantici Beethoven, Schubert, Schumann, Chopin.

Venerdì 10 maggio ore 20.30

Teatro Manzoni

Balthasar Neumann Choir & Soloists

Balthasar Neumann Ensemble

Thomas Hengelbrock direttore

Katja Stuber soprano,Marion Eckstein contralto

Jan Petryka tenore,Reinhard Mayr basso

Johann Caspar Kerll

Missa superba per soli, coro e orchestra

Wolfgang Amadeus Mozart

Requiem K.626 per soli, coro e orchestra

Il Requiem, capolavoro mozartiano rimasto incompiuto per la morte del Maestro e completato dal suo allievo Süssmayr, è un caposaldo del repertorio sacro. Non così la Missa superbadi Kerll, composta verso il 1674 da un protagonista del barocco tedesco che qui fonde la solenne policoralità veneziana col vivace stile concertato di scuola padana. Una cattedrale sonora davvero superba che esige interpreti di prim'ordine come i complessi vocali e strumentali fondati dal pluripremiato direttore Thomas Hengelbrock, più volte ospite di Bologna Festival.

Domenica 12 maggio ore 15.30

Teatro del Maggio Musicale Fiorentino

prova generale riservata agli abbonati di Bologna Festival

La Straniera di Vincenzo Bellini

Fabio Luisi direttore, Marco Tullio Giordana regia

Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino

Bologna Festival offre ai propri abbonati l’occasione di vedere La Stranieradi Bellini al Maggio Musicale Fiorentino nella nuova produzione che vede impegnato Fabio Luisi, direttore musicale del Maggio dall’aprile 2018 dopo gli incarichi al Metropolitan e all’Opera di Zurigo. Una passione proibita che finisce in tragedia, scampati omicidi, processi, insperate assoluzioni, un’opera “abbondante di situazioni, e tutte nuove, grandiose” affidata all’ingegno registico di Marco Tullio Giordana, che ha firmato popolari pellicole di impegno politico-civile come La meglio gioventù I cento passi.

Mercoledì 22 maggio ore 20.30

Teatro Manzoni

Budapest Festival Orchestra

Iván Fischer direttore

Emanuel Ax pianoforte

Gioachino Rossini

Ouverture da "La gazza ladra"

Wolfgang Amadeus Mozart

Concerto in sol maggiore K.453 per pianoforte e orchestra

Gioachino Rossini

Ouverture da "L’Italiana in Algeri"

Franz Schubert

Sinfonia n.4 in do minore D.417 "La tragica"

Il brio delle ouvertures operistiche rossiniane, la drammatica Quarta di Schubert, il Concerto K.453, che lo stesso Mozart definiva "da far sudare". Un programma che serve da banco di prova per la versatile Budapest Festival Orchestra, una delle maggiori orchestre europee che incarna la grande tradizione mitteleuropea. Emanuel Ax, pianista canadese di origini polacche, è un interprete mozartiano molto reputato e ha vinto più volte il Grammy Award per le sue incisioni.

Giovedì 30 maggio ore 20.30

Teatro Manzoni

Chamber Orchestra of Europe

Antonio Pappano direttore

Janine Jansen violino

Richard Wagner

Idillio di Sigfrido

Karol Szymanowski

Concerto n.1 op.35 per violino e orchestra

Antonín Dvořák

Danze slave op.72

"L'unico pezzo di Wagner che riesco ad ascoltare": così i melomani della vecchia scuola definivano l'Idillio diSigfrido. E poi le pittorescheDanze slave di Dvořák, e il sensuale Primo concerto di Szymanowski, che nel 1924proiettò il giovane polacco verso la fama mondiale. La Chamber Orchestra of Europe, nata come complesso giovanile sotto l'ala di Claudio Abbado, si è affermata a livello internazionale come una delle migliori compagine sinfoniche. Sir Antonio Pappano ha calcato tutti i grandi podii del mondo, e con Janine Jansen ha già registrato i concerti violinistici di Bartók e Brahms.


CARTEGGI MUSICALI

Addentrarsi nel pensiero e nell’interiorità di tre grandi compositori, sfogliando scritti e lettere che illuminano aspetti altri della loro musica.

Mercoledì 27 febbraio ore 18.30

Museo della Musica

Debussy

Monsieur Croche

Gli scritti critici di Claude Debussy

commenti di Enzo Restagno, esecuzioni al pianoforte di Francesco Granata

Mercoledì 6 marzo ore 18.30

Museo della Musica

Wagner

La mia vita

Gli scritti wagneriani tra musica, letteratura e filosofia commenti ed esecuzioni al pianoforte di Giuseppe Modugno

Mercoledì 13 Marzo ore 18.30

Museo della Musica

Mozart

In viaggio verso Parigi

Lei sa che vivo immerso nella musica”. Lettere 1777-1778 commenti ed esecuzioni al pianoforte di Giorgio Pestelli


TALENTI

Martedì 26 marzo ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Trio Kanon

Ludwig van Beethoven

Trio in re maggiore op.70 n.1 "degli spettri"

Mauricio Kagel

Secondo Trio in un movimento

Maurice Ravel

Trio in la minore

Lena Yokoyama (violino), Alessandro Copia (violoncello) e Diego Maccagnola (pianoforte) hanno studiato musica da camera con il Trio di Parma e con l’Atos Trio, continuando ad affinare il loro stile con altri grandi maestri, in viaggio tra Germania, Austria, Norvegia e Francia. Propongono due grandi “classici” dei primi anni dell’Ottocento e del Novecento, il Beethoven visionario del Trio “degli spettri” e il Ravel di esuberante vitalità del Trio in la maggiore ascoltato per la prima volta a Parigi nel gennaio 1915. Si affacciano sul XXI secolo con il Secondo Trio di Kagel, carico di sovversioni come tutta la sua musica.

Giovedì 4 aprile ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Quartetto Werther

Robert Schumann

Quartetto in mi bemolle maggiore op.47

Gabriel Fauré

Quartetto n.1 in do minore op.15

Fanno musica insieme da tre anni e si sono distinti in diversi concorsi cameristici; Misa Iannoni Sebastianini (violino), Martina Santarone (viola), Simone Chiominto (violoncello) e Antonino Fiumara (pianoforte) si stanno perfezionando con il Trio di Parma e Pierpaolo Maurizzi al Conservatorio di Parma. Per il loro debutto a Bologna hanno scelto il Quartetto per pianoforte e archi op.47 di Schumann, un lavoro della piena maturità artistica che nella libertà inventiva del suo finale pare aprire nuove prospettive verso Brahms e Fauré. Del compositore francese si ascolta il primo Quartetto, opera giovanile che si imprime nella memoria per la bellezza dei suoi temi e che mostra chiare impronte schumaniane nel suo Adagiocentrale.

Mercoledì 17 aprile ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Indro Borreani violino

Ginevra Costantini Negri pianoforte

Ludwig van Beethoven

Sonata n.5 in fa maggiore op.24 "La primavera"

Gioachino Rossini

Un petit train de plaisir per pianoforte solo

Niccolò Paganini

Capricci op.1 per violino solo (estratti)

Gioachino Rossini

Une pensée à Florence per pianoforte solo

Niccolò Paganini

Fantasia sul Mosé

Sono due enfant prodige: Indro si è diplomato a soli sedici anni e studia con Uto Ughi e Dejan Bogdanovich; Ginevra, che ha studiato con Daniela Ghigino e si perfeziona con Rolf Plagge, a dieci anni si è esibita alla Carnegie Hall di New York. Vanta un primato rossiniano: è la più giovane tra i pianisti che abbiano interpretato i Péchés devieillesse; già incisi su CD ne presenta un paio in questo concerto. Dalla soave cantabilità della “Primavera” diBeethoven Borreani balza negli indiavolati virtuosismi dei Capricciper violino solo di Paganini, ritrovando la dimensione cameristica nelle Variazioni su temi tratti dall’opera Mosè in Egittodi Rossini.

Giovedì 16 maggio ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Gabriele Strata pianoforte

Fryderyk Chopin

Fantasia in fa minore op.49

Franz Liszt

Après une lecture de Dante, fantasia quasi sonata

da Années de pèlerinage. Deuxième année, Italie

Claude Debussy

Brouillards, La Puerta del vino, Bruyères, General Lavine – eccentric, Ondine, Canope, Feux d’artifice

dai Préludes, Libro II

Béla Bartók

All’aria aperta Sz.81

È il vincitore del “Premio Venezia”, uno dei più ambiti concorsi pianistici nazionali, riservato ai migliori diplomati dei Conservatori italiani. Gabriele Strata, vent’anni, ha studiato al Conservatorio di Vicenza con Riccardo Zadra e Roberto Prosseda e si sta perfezionando alla Yale University con Boris Berman. Per il suo debutto a Bologna ha scelto uno dei brani più geniali di Chopin per la particolare architettura formale; ugualmente complessa la forma del brano lisztiano in cui predomina la fantasia della libertà improvvisativa. Indaga poi due aspetti complementari del pianismo del Novecento, il Debussy simbolista dei Preludie il Bartók della suite All’aria apertache contiene una straordinaria evocazione della natura in notturno.

Martedì 12 novembre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Concerto del vincitore del "Premio del Pubblico"

L’iniziativa “Premio del Pubblico” prevede un nuovo impegno concertistico per il miglior musicista scelto dal pubblico di Bologna Festival nell’ambito della rassegna Talenti. Tra i vincitori del premio, figurano giovani artisti che hanno poi intrapreso una carriera di alto livello come il Quartetto Noûs, i pianisti Orazio Sciortino, Herbert Schuch, Lorenzo Bagnati e il violinista Davide De Ascaniis.


IL NUOVO L’ANTICO

APOLOGIA DEL QUARTETTO

Dalle avanguardie storiche ai giorni nostri

Apologia del Quartetto illustra la letteratura per quartetto d’archi del Novecento come testimonianza di unafondamentale esperienza creativa. Il secolo scorso ha avuto per questa formazione la stessa importanza dell’età romantica. I maggiori compositori delle avanguardie storiche e del nostro tempo hanno trovato nel quartetto d’archi il loro ideale laboratorio sperimentale. Persino nell’età del predominio tecnologico le opere per questo complesso hanno continuato a mantenere un forte legame con il passato, come risulta anche dai brani in programma.

BACH versus HÄNDEL

Due vite parallele

Nati nel cuore della Germania luterana a distanza di appena un mese e duecento chilometri l'uno dall'altro, Händel e Bach non s'incontrarono mai di persona. Carriere e stili di vita diversissimi; tuttavia in entrambi si rileva il segno profondo di quella visione antropologica che dominò la cultura europea per oltre un secolo influenzando arti figurative e letteratura, musica e sensibilità religiosa. Parlando dei generi praticati, analoga è la stupefacente varietà: la ricchezza delle sonate, la vivace sensualità dei concerti, i lavori per tastiera destinati ad esecutori di ogni livello, la maestria architettonica del contrappunto. E poi le centinaia di cantate sacre e profane, lo splendore degli oratorii. A far la differenza è l'opera italiana: un genere che Bach non ebbe mai occasione di coltivare, mentre Händel compose ben quartadue opere, tratteggiandone gli eroi protagonisti con potente maestria.

APOLOGIA DEL QUARTETTO I

Mercoledì 18 settembre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Quartetto Noûs

Paul Hindemith Quarto Quartetto op.32

Anton Webern Sei Bagatelleop.9

Helmut Lachenmann Quartetto n.3 “Grido”

György Kurtág Dodici Microludi op.13

Alban Berg Suite lirica per quartetto d’archi

Dedicato prevalentemente alla musica austrotedesca il programma spazia dall’espressionismo alla nuova classicità di Hindemith, alla complessità “beethoveniana” di Lachenmann. Inoltre, i Microludidi Kurtág, luminosi aforismi tra Webern e Bartók. Il Quartetto Noûs, formatosi nel 2011, mostra di saper affrontare la grande letteratura classico-romantica e novecentesca, proseguendo allo stesso tempo una ricerca seria e non episodica all'interno dei linguaggi più avanzati della musica d'oggi.

BACH-HÄNDEL I

Martedì 24 settembre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

La Venexiana

«Duetti italiani»

Georg Friedrich Händel

Va’ speme infida (a due soprani)

Caro autor di mia doglia (a due soprani)

Domenico Gabrielli

Sonata in la maggiore a violoncello solo

Giovanni Bononcini

Chi d’amor tra le catene (a due soprani)

dai “Duetti da camera” op.8 (Bologna, Marino Silvani 1701)

Georg Friedrich Händel

Quel fior che all’alba ride (a due soprani)

Ahi nelle sorti umane (a due soprani)

Amor gioie mi porge (a due soprani)

Domenico Gabrielli

Sonata in sol maggiore a violoncello solo

Giovanni Bononcini

Quanto è cara (a due soprani)

dai “Duetti da camera” op.8 (Bologna, Marino Silvani 1701)

Georg Friedrich Händel

No, di voi non vo’ fidarmi (a due soprani)

Rispetto alla scena operistica fra due personaggi, il duetto da camera consente di indugiare in sottigliezze compositive improponibili alla varia umanità di una sala di teatro pubblico, sperimentare inedite soluzioni vocali e strumentali, regalare le spezie piccanti di modulazioni inattese. In questo genere vivo e seducente il giovane Händel trovò predecessori e rivali italiani come Antonio Lotti, Agostino Steffani e Giovanni Bononcini, le cui partiture circolavano "in prima visione" sui leggii di teste coronate e varia nobiltà in giro per l'Europa.

APOLOGIA DEL QUARTETTO II

Mercoledì 2 ottobre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Quartetto Guadagnini

Henri Dutilleux

Ainsi la nuit per quartetto d’archi

Fabio Vacchi

Quartetto per archi n.3

Stefano Gervasoni

Clamour terzo quartetto per archi

Franco Donatoni

La souris sans sourire per quartetto d’archi

Ad un pezzo “notturno” di uno dei maggiori compositori francesi del secondo Novecento viene accostata una crestomazia di brani italiani: da un giocoso Donatoni alla penetrante “difesa” della tradizione di Vacchi, sino alle esplorazioni “noniane” di Clamourdi Gervasoni. Il giovane Quartetto Guadagnini, già vincitore del “Premio Abbiati” nella sezione speciale intitolata a Piero Farulli, già da qualche anno guarda con interesse ai compositori del Novecento storico e alle voci più significative dell'ultima post-avanguardia italiana.

BACH-HÄNDEL II

Lunedì 7 ottobre ore 20.30

Arsenale Sonoro

Boris Begelman violino

Alexandra Koreneva clavicembalo

Ludovico Takeshi Minasi violoncello

Arcangelo Corelli

Sonata in re minore op.5. n.2 per violino e b.c. "La Folia"

Francesco Geminiani

Sonata in fa maggiore op.5 n.5 per violoncello e b.c.

Georg Friedrich Händel

Sonata in re maggiore HWV 371 per violino e b.c.

Georg Friedrich Händel

Suite in la maggiore HWV 426 per clavicembalo solo

Francesco Maria Veracini

Sonata in fa maggiore op.1 n.12 per violino e b.c.

Georg Friedrich Händel

Sonata in sol minore HWV 364a per violino e b.c.

Con Arcangelo Corelli e la sua Opera 5, stampata nell'anno 1700 dopo decenni di conquiste nel campo della sonata a tre, quello del violino solista è ormai un idioma personale, improntato ad una retorica degli affetti non più costretta entro il lessico dell'aria o della danza. "Non udite lo parlare?" soleva chiedere ai suoi discepoli il maestro di Fusignano riferendosi al violino. Parlare e non cantare; un metalinguaggio che guadagnerà ancora in autonomia con la generazione dei grandi virtuosi itineranti come Geminiani e Veracini.

APOLOGIA DEL QUARTETTO III

Venerdì 11 ottobre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Quartetto Jean Paul

Gian Francesco Malipiero

Terzo Quartetto “Cantari alla madrigalesca”

Dmitrij Šostakovič

Quartetto per archi n.15 in mi bemolle minore op.144

Béla Bartók

Quartetto per archi n.6 in re maggiore SZ114

Il Quartetto Jean Paul presenta tre volti del Novecento. Dal recupero stilizzato di una cantabilità arcaicizzante tentato da Malipiero nel suo terzo quartetto “Cantari alla madrigalesca” alle riflessioni meditative di autori come Šostakovič e Bartók, sempre in bilico fra la decostruzione e la nostalgia delle forme consacrate dal classicismo. Il tutto nel giro di pochi tumultuosi decenni fra il 1931 e il 1974.

BACH-HÄNDEL III

Giovedì 17 ottobre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Elinor Frey violoncello a cinque corde

Patxi Montero viola da gamba

Paola Poncet cembalo

Johann Sebastian Bach

Sonata in sol maggiore BWV 1027 per viola da gamba e cembalo (suonata al violoncello)

(suonata al violoncello)

(suonata alla viola da gamba)

Suite n.6 in re maggiore BWV 1012 per violoncello

Suite n.2 in re minore BWV 1007 per violoncello

Partita n..2 in re minore BWV 1004 per violiono

Carl Philipp Emanuel Bach

Sonata in la minore per cembalo Wq.49/1, H.30 "Württemberg Sonata n.1"

Johann Sebastian Bach

Sonata in re maggiore BWV 1028 per viola da gamba e cembalo

"Sonare a basso solo senza basso", cioè senza accompagnamento alcuno, mimando armonie virtuali sullo strumento grave prima confinato a ruoli di raddoppio o brevi tirate concertanti: questa la mirabolante invenzione di violoncellisti emiliani e napoletani a fine Seicento. Per molto tempo, specie in Francia, Germania e Inghilterra, il nuovo venuto gareggiò con l'aristocratica viola da gamba dal suono alonato e naturalmente polifonico. Il presente programma mette in scena paradossali scambi e ibridazioni fra i due cugini-rivali.

APOLOGIA DEL QUARTETTO IV

Mercoledì 23 ottobre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

Quartetto Lyskamm

John Cage Quartetto 1950 (String Quartet in Four Parts)

Elliott Carter Quartetto n.2

Marco Stroppa Quartetto per archi “La vita immobile”

György Ligeti Quartetto n.2

Avanguardie internazionali del secondo dopoguerra, ormai canonizzate come voci del "classico moderno" – Cage, Carter, Ligeti – accanto ad un lavoro di Marco Stroppa, propugnatore di un neo-umanesimo che sposa organici tradizionali e modernissime tecnologie. La vita immobile, dedicato al Quartetto Arditti e al Quartetto Lyskamm, è articolato in sette piccole “macchine musicali” che sviluppano di volta in volta un solo tipo di atmosfera sonora.

BACH-HÄNDEL IV

Giovedì 31 ottobre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

La Risonanza Ensemble

Roberta Invernizzi soprano

Fabio Bonizzoni clavicembalo e direzione

«Cantate romane»

Georg Friedrich Händel

Cantata “Armida abbandonata” HWV 105

Georg Friedrich Händel

Trio Sonata in si minore op.2 n.1 HWV 386b

Georg Friedrich Händel

Cantata “Tu fedel, tu costante?” HWV 171

Georg Friedrich Händel

Cantata “Un’alma innamorata” HWV 173

Arcangelo Corelli

Ciaccona op.2 n.12 per due violini e b.c.

Georg Friedrich Händel

Cantata “Notte placida e cheta” HWV 142

Fra le cantate per voce sola, strumenti e basso continuo firmate da Händel, quelle offerte nell'odierno programma sono scene drammatiche in miniatura, composte durante il soggiorno romano del 1707-8 e presumibilmente destinate al soprano Margherita Durastanti, virtuosa di Casa Ruspoli nonché sua futura collaboratrice nei teatri veneziani e londinesi. Sotto la direzione storicamente informata di Fabio Bonizzoni, Roberta Invernizzi è da vari anni interprete d'elezione per questo repertorio, associando all'eccellenza tecnica una non comune intensità espressiva.

APOLOGIA DEL QUARTETTO V

Mercoledì 6 novembre ore 20.30

Oratorio di San Filippo Neri

mdi ensemble

Leóš Janáček

Quartetto per archi n.1 “Sonata a Kreutzer”

Sofia Gubaidulina

Quartetto per archi n.3

Brian Ferneyhough

Adagissimo

Heinz Holliger

Quartetto per archi n.2

George Crumb

Black Angels

Il programma accosta l’intenso rapsodismo di Janáček alla voce dell’Est della Gubaidulina, un frammento estatico di Ferneyhough, ad un Quartetto di Holliger legato all’avanguardia storica viennese e un pezzo di sontuoso postmodernismo dell’americano Crumb. L’mdi ensemble, formatosi a Milano nel 2002, affianca la collaborazione con affermati compositori alla rivisitazione del canone contemporaneo e alla proposta di prime esecuzioni assolute dedicate a giovani artisti emergenti.


IL RESPIRO DEL SILENZIO

Viaggio in Oman con Mario Brunello

Musica e silenzio sullo sfondo di paesaggi mozzafiato, nel deserto dell’Oman conosciuto anche come il “Quarto Vuoto”. Mario Brunello ed il suo violoncello saranno le nostre guide musicali in questi giorni di viaggio che ci porteranno a Muscat e alla sua maestosa moschea, nel deserto Rub’ al-Khali, nel souq e nella fortezza di Nizwa per poi giungere alle montagne incantate del Jebel Akhdar.

Cinque giorni tra dune di sabbia, antichissime fortezze e villaggi che si affacciano su spettacolari formazioni rocciose, gole e wadi, pernottando in affascinanti campi tendati, dotati di tutti i comfort, o in alberghi con viste indimenticabili. Alla scoperta delle tradizioni culturali del mondo bedewīnaccompagnati da Mario Brunello, musicista sensibile alle contaminazioni che nei programmi musicali del nostro viaggio unisce la musica araba a quella di Bach, Taverner, Gubaidulina, proiettando il suono del suo violoncello sui colori della sabbia al tramonto, immergendolo nell’oscurità silenziosa della notte, riflettendone le sinuose forme su una parete rocciosa in un gioco di luci ed ombre, vuoti e pieni, magici suoni e assoluti silenzi.

Dal 15 al 20 novembre 2019. Voli da Malpensa. Trasferimenti in jeep, cammelli o a piedi.

Informazioni dal 30 gennaio presso la segreteria di Bologna Festival 051 6493397 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.