Cultura e società, insieme

I Concerti 2019/2020

XXXIII edizione

14 ottobre 2019 – 11 maggio 2020

Auditorium Manzoni di Bologna

La XXXIII edizione dei Concerti rinnova l’impegno per promuovere e diffondere una cultura che sia parte integrante del benessere della comunità. Per crescere, insieme

Invito alla musica

I concerti

Non solo concerti. Trentatré anni fa, dalla passione di un manipolo di amici nasceva Musica Insieme; oggi viene presentata presentare una Stagione che riunisce ormai una vera e propria community (reale, non virtuale) di ascoltatori appassionati e competenti, grazie ai quali Musica Insieme può vantare il maggior numero di abbonati a una stagione di musica da camera in Italia, un dato che ancora stupisce e riempie di orgoglio.

In questi trentatré anni l’attività di Musica Insieme si è sempre più sviluppata per venire incontro alle esigenze del territorio: quindi non solo concerti, ma anche un’attività di formazione dei giovani e del pubblico, la promozione di nuovi repertori e di nuovi artisti accanto ai principali solisti del panorama internazionale.

Persegue insomma l’idea di una società condivisa e partecipata, di una società del “ben-essere” che condivida i valori fondanti della nostra cultura e dia origine a quel “welfare”, quello stato sociale che si genera con la consapevolezza e l’apprezzamento del benessere fisico, ma anche con la capacità di gestione e condivisione di quello economico. Scuole, università e biblioteche, teatri, sale da concerto, luoghi insomma nei quali realizzare la ritualità complessa e ricca della condivisione della cultura e delle emozioni non sono meno importanti dei luoghi preposti alla cura del corpo, perché in entrambi l’assenza di cure produce effetti dannosi e viralmente infettivi, così come in positivo la prevenzione e la formazione producono benessere e creano futuro per tutti.

Nell’annunciare quindi la nuova Stagione si vuole affermare con forza e chiarezza un convincimento che sta a fondamento delll'impegno di Musica Insieme fin dai primi passi: assistere a un concerto è un atto socialmente utile. Rende tutti cittadini migliori; aiuta a comprendere il senso dell’essere una comunità. In altre parole, permette di capire davvero quale sia il significato di quell’aggettivo che è “sociale”. Una socialità che consiste anche nel portare all’ascolto della collettività interpreti celeberrimi come Yuja Wang Viktoria Mullova, ma anche nuovi straordinari protagonisti come Avi Avital o il West-Eastern Divan Ensemble. Portarli per la prima volta nella città significa non solo premiare il pubblico per l’affetto e la competenza con cui segue il cartellone, ma anche premiare l’intero territorio che la ospita, la comunità appunto che Musica Insieme si prefigge di servire.

Una comunità priva di teatri e sale da concerto è una comunità sorda, che non sa ascoltare. È per questo che da ormai sedici anni Musica Insieme porta la musica nelle scuole superiori e da ventidue all’università, con le rassegne dedicate agli studenti, Musica per le Scuole e MIA – Musica Insieme in Ateneo, che appunto non offrono solo concerti, ma momenti formativi (le lezioni in aula, le conversazioni introduttive ai concerti) e la condivisione di un “culto” come quello dell’ascolto collettivo. È per questo che si è voluto estendere questo “accompagnamento” verso la scoperta della musica anche ai giovanissimi delle scuole primarie e medie, con Che musica, ragazzi!, che educa proprio le ultime generazioni all’ascolto partecipato, grazie alle parole e alle note dei protagonisti dei nostri Concerti, che prima di salire sul palco come interpreti vi salgono come testimoni, come narratori, come educatori appunto. Ed è per questo ancora che quando le sale da concerto non ci sono, o sono lontane, viene rivolto un Invito alla Musica a tutti gli abitanti del territorio extraurbano, e quelle sale (da ormai diciassette anni) si avvicinano con un servizio di trasporto per circa 300 persone e con otto pullman, per fare dell’Auditorium Manzoni l’auditorium di tutta una comunità, e non solo del centro città. Così come Musica Insieme vuole avvicinarsi, e avvicinare il suo pubblico, alle realtà di altri Paesi, con i viaggi organizzatu da oltre vent’anni alla scoperta delle capitali della cultura e della musica.

Tutto questo è, letteralmente, alla portata di tutti, grazie anche alle introduzioni divulgative ai Concerti, e a un articolato sistema di comunicazione che va dal sito internet alle pagine Facebook e Instragram, alla App “Musica Insieme”, scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play, e al magazine bimestrale di Musica Insieme, che da ormai ventotto anni raggiunge il  pubblico, ma anche appassionati e addetti ai lavori di tutt’Italia.

E tutto questo lo si deve naturalmente in primis al pubblico, al suo affetto e competenza, alle istituzioni pubbliche, come il Comune di Bologna, la Regione Emilia-Romagna e il Ministero dei Beni e delle Attività culturali, con cui sono attive convenzioni triennali, e ai numerosi sostenitori privati, alcuni dei quali sostengono le iniziative sin dagli inizi di questa avventura insieme.

A tutti loro va uno speciale ringraziamento con due regali. Musica Insieme regalerà infatti ad abbonati e sostenitori un CD live inedito, realizzato in coproduzione con Palazzo di Varignana e con il magazine Amadeus: un “tutto Chopin” registrato dal vivo da Antonii Baryshevskyi, con l’integrale dei Preludi op. 28, cinque Mazurke e lo Scherzo op. 31 (quest’ultimo inciso proprio in occasione del suo recital per Musica Insieme).

Ma le sorprese non finiscono qui: in autunno saranno offerte agli abbonati le proiezioni di tre preziosi docu-film del grande regista francese Bruno Monsaingeon, dedicati ad altrettanti straordinari interpreti legati a Musica Insieme e a Bologna: Maurizio PolliniMstislav Rostropovič e Svjatoslav Richter (e questi ultimi due Musica Insieme li metterà a disposizione per la prima volta nella versione sottotitolata in italiano). Tre giganti della storia della musica, figure esemplari non soltanto di artisti, ma anche di intellettuali e di uomini che spesso hanno messo la propria arte al servizio dell’impegno civile e delle battaglie sociali del secolo scorso. A proposito di cultura e società, appunto.

Che la cultura sia elitaria o diffusa, insomma, è una scelta di chi amministra la cosa pubblica, non è una caratteristica implicita della cultura. Musica Insieme crede fermamente che far musica vada nella direzione di una società solidale, che sa ascoltare e che fa della competenza un valore sociale.

IL CARTELLONE

Ancora novità. Pare quasi un paradosso, eppure è proprio così: con la XXXIII edizione dei Concerti si preannunciano undici importanti debutti in città, prime esecuzioni e integrali prestigiose, a ricordare se ve ne fosse bisogno quanto sia inesauribile la ricchezza dei classici, quella che permette di continuare a scoprire nuovi talenti, nuovi repertori, accanto al piacere di riascoltare i più grandi maestri della cameristica.

  • Debutti eccellenti

Fra gli interpreti dalla carriera stellare, eppure ancora da scoprire, il 4 novembre approderà a Bologna lo Stradivari di Jan Vogler, violoncellista già al fianco di Gergiev, Pappano, Nagano, insieme allo straordinario talento della pianista americana Tiffany Poon, che Vogler ha voluto ospite del prestigioso Moritzburg Festival, del quale è direttore artistico. Per loro un programma che esplora l’evoluzione della sonata sulle corde di Beethoven, Brahms e Debussy, incastonandovi un fondamentale come la seconda Suite per violoncello solo di Bach. Quattro debutti eccellenti fra le compagini, a cominciare dal West-Eastern Divan Ensemble, formazione che aggrega nel suo organico musicisti israeliani e palestinesi con la precisa missione di educare all’ascolto reciproco per costruire ponti di pace fra i popoli, che inaugurerà il nuovo anno il 13 gennaio con il violino del Konzertmeister Michael Barenboim, e con una prima assoluta del compositore francese Benjamin Attahir fra le pagine di Schubert e il raro Ottetto di Mendelssohn. Il 27 gennaio sarà la volta degli Archi di Santa Cecilia, sul podio il primo violoncello Luigi Piovano: anch’essi portano con sé solisti e percorsi inediti, come la presenza dell’israeliano Avi Avital, fra i massimi virtuosi di mandolino (e in questo caso a debuttare nel nostro cartellone non sarà soltanto un artista, ma anche il suo strumento…), impegnato in due Concerti originali di Vivaldi e in una trascrizione del magnifico Concerto Italiano di Bach. Altro debutto imperdibile sarà quello, il 10 febbraio, della blasonatissima Camerata Salzburg, fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner, e ben presto affermatasi per le sue interpretazioni mozartiane, sino a divenire il nucleo generatore del Festival di Salisburgo. Accanto a lei la violinista berlinese Viviane Hagner, impegnata fra l’altro nel celebre Concerto Alla Turca di Mozart. Fra le “nuove” compagini ecco anche i francesi Les Paladins, diretti al cembalo da Jérôme Correas per un appassionante excursus fra le opere di Händel, con la voce suadente quanto funambolica del soprano Sandrine Piau.

  • Tutti i colori degli archi

La storia dell’interpretazione è di scena con il Berliner Philharmoniker Streichquintett, ovvero cinque prime parti dell’orchestra più famosa al mondo, che il 21 ottobre ci racconteranno il fascino della tradizione slava riletta da Antonín Dvořák, per giungere fino al jazz classico di Duke Ellington. E hanno fatto storia anche gli archi del Takács Quartet, fondato a Budapest nel 1975, e protagonista di regolari residenze alla Wigmore Hall e alla Colorado Boulder University. Per loro, l’11 novembre, un programma che rende omaggio alle proprie radici, dove il “padre del quartetto” Haydn, la cui storia è legata a doppio filo all’Ungheria degli Esterházy, porge simbolicamente il testimone a un ungherese verace come Bartók, e al gusto boemo di Dvořák. È fra i massimi violinisti del nostro tempo Gil Shaham, che tornerà a Bologna dopo un decennio per il concerto conclusivo della nostra Stagione, l’11 maggio, con un recital che non mancherà di rendere omaggio alla tradizione ebraica della quale è da sempre appassionato portavoce

È una vera e propria creatura di Musica Insieme l’ensemble di eccellenze italiane col quale ci congederemo per le festività natalizie il 9 dicembre, a testimoniare la grandezza della scuola violinistica, e d’archi tout court, del nostro Paese: capeggiato da Gabriele Pieranunzi, il quartetto costituito da Fabrizio FalascaFrancesco Fiore e GiovanniGnocchi si affiancherà al raffinato pianoforte di Andrea Bacchetti per un programma che offrirà anche una rara integrale, quella dei Quartetti con pianoforte di Wolfgang Amadeus Mozart.

  • Primi piani

Sarà un’altra imperdibile integrale ad aprire il cartellone il 14 ottobre, con gli Studi op. 10 e op. 25 di Chopin interpretati da Alexander Romanovsky, accostati filologicamente alle opere loro contigue, ossia i Notturni op. 9 e le Mazurke op. 24. Dopo averlo accolto a Bologna all’indomani della vittoria – appena diciassettenne – del Concorso “Busoni”, Musica Insieme segue con orgoglio quasi familiare i successi di Romanovsky, che lo vedono esibirsi fra gli altri accanto a Spivakov, Gergiev, Pappano: per questo abbiamo voluto che il suo nuovo progetto monografico partisse proprio da Bologna, ad inaugurare la nuova Stagione con una “prima assoluta”. Due fuoriclasse si succederanno poi alla tastiera: il 24 febbraio Denis Matsuev, che dal trionfo al Concorso “Čajkovskij” ha assunto il ruolo di autorità indiscussa del pianoforte (e dell’educazione musicale nel suo Paese), parlerà delle sue radici, allineando in programma Prokof’ev e Čajkovskij, senza dimenticare l’anno beethoveniano 2020; il 6 marzo (unico venerdì del cartellone) Yuja Wang, che dalla natia Cina ha conquistato il mondo con la sua tecnica e personalità, travolgerà da par sua in un recital che si preannuncia come sempre pirotecnico. Un “altro piano” sarà poi quello di Brad Mehldau (il 2 dicembre), col titolo emblematico di Modern Classic a dimostrare proprio l’inesauribile ricchezza dei classici di cui si parlava in apertura: il pianista statunitense, i cui acclamatissimi progetti vanno dalle colonne sonore per Kubrick e Wenders alle commissioni di lavori per la Carnegie Hall, è solito infatti esplorare il repertorio con progetti come After Bach, Top Jazz Album del 2018.

  • Nuove strade

È proprio una ricca ricognizione del repertorio quel che farà il 23 marzo il Trio capitanato dal clarinetto di Sabine Meyer, con le rare pagine di casa Schumann a precedere l’archetipo del trio per clarinetto, viola e pianoforte, ossia il mozartiano Trio dei birilli, al suo fianco Nils Mönkemeyer alla viola e William Youn al pianoforte. Ed è quel che farà il 6 aprile il duo formato da Viktoria Mullova e dal figlio Misha Mullov-Abbado al contrabbasso, accostando Beethoven e Schumann a brani della tradizione popolare, a composizioni dello stesso Mullov-Abbado, in un viaggio attraverso i secoli e i luoghi della musica; o ancora il violoncello “favoloso” di Giovanni Sollima, non solo interprete ma anche autore italiano fra i più eseguiti al mondo, intento il 4 maggio a rileggere i classici con i suoni del presente, esplorando da par suo la storia del violoncello da Bach a… Sollima.

Gli abbonamenti per la nuova Stagione 2019/20 sono in vendita a partire da martedì 21 maggio 2019 presso la Biglietteria dell’Auditorium Manzoni (Via de’ Monari 1/2, Bologna), dal lunedì al sabato con orario 15-18.30.

Per informazioni: Fondazione Musica Insieme

Tel. 051 271932 – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. – www.musicainsiemebologna.it

App “Musica Insieme” disponibile su App Store e Google Play