Così fan tutte

ossia La scuola degli amanti

di Wolfgang Amadeus Mozart

al teatro Comunale di Bologna

Michele Mariotti, direttore

Daniele Abbado, regia

Luigi Perego, scene e costumi

Daniele Naldi, luci

Boris Stetka, assistente alla regia

Andrea Faidutti, Maestro del Coro

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Allestimento Teatro Lirico di Cagliari

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di

Alfa Wassermann

Venerdì 6 giugno 2014, alle ore 20.00, nella Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna debutta Così fan tutte ossia La scuola degli amanti di Wolfgang Amadeus Mozart.

Dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo Da Ponte, Così fan tutte completa la cosiddetta “trilogia italiana” della coppia Mozart – Da Ponte ed è il sesto titolo della Stagione d’Opera e Balletto 2014 del Teatro Comunale.

Commissionata dall’imperatore Giuseppe II d’Asburgo in seguito alle felici riprese viennesi di Le nozze di Figaro e Don Giovanni, Così fan tutte va in scena al Burgtheater di Vienna il 26 gennaio 1790, diretta dallo stesso compositore.

L’allestimento, prodotto dal Teatro Lirico di Cagliari, è diretto dal direttore principale del Teatro Comunale Michele Mariotti, che debutta nella direzione di questo titolo mozartiano.

Il Maestro Mariotti, reduce dal successo ottenuto lo scorso aprile al Metropolitan di New York con la direzione de I Puritani di Vincenzo Bellini, torna a Mozart dopo il felice debutto, nel 2012 a Bologna, con Le nozze di Figaro.

Impostosi oramai a livello internazionale come uno dei direttori più richiesti e apprezzati, Michele Mariotti sarà nuovamente protagonista della Stagione d’Opera del Teatro Comunale alla testa dell’Orchestra e del Coro il prossimo ottobre, con l’atteso ritorno di Guillaume Tell di Gioachino Rossini.

“Mozart – spiega Mariotti – che affronto nuovamente a Bologna dopo aver diretto già Idomeneo e Nozze di Figaro, ti obbliga alla pulizia formale, alla trasparenza massima. E’ un capolavoro assoluto con un finale per certi aspetti aperto, perché indecifrabile”.

La regia dell’opera è di Daniele Abbado, attivo nel teatro d’opera sin dal 1988 con allestimenti di grande impatto visivo. Del capolavoro mozartiano, il regista milanese dice che “è l’opera del disordine e anche dell’anticipazione: non costituisce forse il caso rarissimo di un testo che a tratti sembra la parodia sublime di un altro (Le affinità elettive) scritto però venti anni più tardi? Dopo Nozze di Figaro e Don Giovanni sembra che Mozart e Da Ponte vogliano forzare qui, in chiave comica, le tematiche della instabilità umana. Disordine come elemento costitutivo della drammaturgia, caos come forza originaria e centripeta: sono queste alcune caratteristiche sorprendenti di Così fan tutte. […] Che include in qualche modo il proprio mistero: saper ascoltare, saper guardare, sapere che la natura umana è intrisa di imperfezione. E di grandezza”.

Le scene e i costumi dell’opera sono di Luigi Perego, mentre le luci sono realizzate da Daniele Naldi, light designer del Teatro Comunale di Bologna.

Nel cast ritroviamo alcuni tra i migliori specialisti del repertorio mozartiano, a cominciare da Simone Alberghini e Nicola Ulivieri, già applauditissimi Conte d’Almaviva e Figaro nel bellissimo allestimento de Le Nozze di Figaro del 2012, allestito da Mario Martone con Michele Mariotti alla direzione di Orchestra e Coro.

Il basso baritono bolognese, che si caratterizza per la qualità della voce calda e duttile, si muove con grande disinvoltura soprattutto in ruoli mozartiani, rossiniani e francesi. Ospite regolare al Rossini Opera Festival, Simone Alberghini ha partecipato, nel ruolo di Dandini, alla rappresentazione con ripresa diretta televisiva in mondovisione di Cenerentola una favola in diretta, con la regia di Carlo Verdone e la direzione musicale di Gianluigi Gelmetti. In Così fa tutte interpreta il ruolo di Guglielmo.

Il ruolo di Don Alfonso è interpretato da Nicola Ulivieri, insignito nel 2006 del prestigioso Premio Abbiati per le sue interpretazioni mozartiane. Diretto dai più grandi direttori del mondo, Ulivieri ha calcato i palcoscenici più prestigiosi d’Italia e del mondo, e tra I recenti e futuri impegni ricordiamo: La sonnambula al Liceu di Barcellona, L'elisird'amore al Washington National Opera, Il viaggio a Reims al Muziektheater di Amsterdam, I puritani al Teatro Regio di Torino.

Graditissimi i ritorni di Yolanda Auyanet nel ruolo di Fiordiligi - già applaudita nel 2012 al Teatro Comunale nel ruolo di Violetta ne La Traviata con la regia di Alfonso Antoniozzi -; e di Giuseppina Bridelli nel ruolo di Despina mentre Anna Goryachova, dopo l’enorme successo ottenuto come Isabella ne L'Italiana in Algeri al Rossini Opera Festival di Pesaro nell’estate 2013, interpreta il ruolo di Dorabella.

Il russo Dmitry Korchak, già vincitore di prestigiosi premi internazionali, interpreta il ruolo di Ferrando.


La vicenda è suddivisa in due atti.

Atto primo

In un caffè di Napoli due giovani ufficiali, Guglielmo e Ferrando, discutono con il filosofo Don Alfonso sulla fedeltà delle loro fidanzate, Fiordiligi e Dorabella. Il vecchio scettico sostiene che le due donne sono esattamente come tutte le altre ragazze, ossia pronte al tradimento e, per avvalorare la sua tesi, propone una scommessa: se entro ventiquattr’ore riuscirà a dimostrare che le fanciulle sono infedeli vincerà cento zecchini, altrimenti sarà lui a pagare la posta. I giovani accettano.

Nel frattempo, nel giardino della casa di Fiordiligi e Dorabella giunge Don Alfonso a portare la notizia che gli ufficiali stanno per partire, richiamati al campo militare.

Don Alfonso, per portare a termine il suo disegno, offre a Despina, la cameriera di casa, del denaro affinché lo aiuti a introdurre in casa due spasimanti. Si presentano così due nobili albanesi, nei quali la servetta non riconosce però Ferrando e Guglielmo. Fiordiligi ribadisce l’incrollabile fedeltà sua e della sorella chiedendo rispetto e ciò rallegra molto i due giovani che si sentono già vincitori della scommessa. Don Alfonso, che sostiene sia ancora presto per cantare vittoria, ordisce insieme a Despina un piano infallibile per indurre le padrone a capitolare. Infatti poco dopo giungono i due finti albanesi che bevono sotto gli occhi delle fanciulle il contenuto di due bottigliette di (finto) arsenico. Giunge uno strano dottore (Despina travestita) che grazie a un “intervento prodigioso” fa sì che i due spasimanti rinvengano. Fiordiligi e Dorabella riprendono il loro contegno altero, ma ormai anche gli ufficiali sospettano una loro prossima capitolazione.

Atto secondo

Dorabella suggerisce di accettare le visite degli spasimanti solo «per divertirsi un poco e non morire dalla malinconia», e allora Fiordiligi si lascia convincere e concede alla sorella la scelta del corteggiatore. Dorabella prende Guglielmo e lascia Ferrando a Fiordiligi. Dorabella cede per prima a Guglielmo e accetta in regalo un cuore che mette al posto del medaglione con il ritratto di Ferrando. Fiordiligi, anche se profondamente turbata, resiste ancora e trova la forza di ordinare a Ferrando di andarsene ma, rimasta sola, confessa a se stessa di amarlo. Quando i due giovani si confrontano, Guglielmo – felice nell’apprendere che la sua Fiordiligi ha respinto l’assalto dell’amico – deve purtroppo confessare a Ferrando che Dorabella non è stata altrettanto virtuosa. Ferrando si dispera e progetta di vendicarsi. Fiordiligi è nelle sue stanze in preda a una grande agitazione e, per salvare il proprio onore, decide di raggiungere Guglielmo al campo militare travestita da ufficiale, invano dissuasa dalla sorella già felice per le nuove nozze. La fanciulla viene raggiunta da Ferrando il quale, pungolato dal desiderio di vendicarsi, giuoca con accanimento le sue ultime carte e si finge così disperato da cercare la morte. Fiordiligi non gli sa più resistere e si abbandona vinta fra le sue braccia. Ai due ufficiali non resta ora che trovare il modo per punire le due perfide ragazze. Interviene allora Don Alfonso: inutile chiedere alla natura di fare eccezioni e aspettarsi dalle proprie donne un comportamento diverso, dal momento che «così fan tutte».

Si organizzano così le nozze. Ma da lontano si sentono voci maschili inneggianti alla vita militare: i due ufficiali stanno per tornare! Su suggerimento di Alfonso gli ufficiali raccolgono da terra il contratto nuziale e, alla vista delle firme delle loro donne, si adirano terribilmente. Alle fanciulle non resta che ammettere la colpa. Ma è solo l’ultima beffa: Guglielmo e Ferrando svelano l’intrigo ordito. Alle ingannate e ingannatrici, ora piene di vergogna, Don Alfonso riassume la morale della vicenda: alla Scuola degli Amanti il disinganno può solo portare saggezza. Si celebrino dunque le nozze: Fiordiligi con Guglielmo, Ferrando con Dorabella.

Così fan tutte, dopo la “prima” di venerdì 6 giugno, replica domenica 8 giugno (ore 15.30, Turno Domenica), martedì 10 giugno (ore 20, Turno A), giovedì 12 giugno (ore 20, Turno B), domenica 15 giugno (ore 15.30, Turno Pomeriggio), martedì 17 giugno (ore 20, Turno C).