Quartetto Noûs, Dego Nordio e Bacchetti, Igudesman&Joo e Lezioni di Suono

Sabato classica

Musica da camera con vista: Tradizione e innovazione

Concerto dei violinisti Francesca Dego e Domenico Nordio con il pianista Andrea Bacchetti

Per lo spazio “Sabato classica”, in onda ogni sabato pomeriggio su Rai5, Rai Cultura propone la serie “Musica da camera con vista”, in cui il musicologo Giovanni Bietti presenta celebri pagine del repertorio per quartetto d’archi, nella cornice di prestigiose residenze storiche. Nella puntata dal titolo “Tradizione e innovazione”, in onda sabato 10 ottobre alle 8:00 e 19.30 su Rai5, il Quartetto Noûs (Tiziano Baviera e Alberto Franchin, vl; Sara Dambruoso, vla; Tommaso Tesini, vcl) interpreta il primo (Adagio, Allegro vivace) e il terzo movimento (Intermezzo: Allegretto con moto, Allegro di molto) dal Quartetto in la minore op. 13 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, nella Sala Sassi dell'Ospitale di Rubiera, in provincia di Reggio Emilia. Regia Antonio Marzotto.

A seguire, alle 8:30 e alle 20:00, viene proposto il concerto dei violinisti Francesca Dego e Domenico Nordio con il pianista Andrea Bacchetti eseguito nel dicembre 2013 al Teatro Comunale "Città di Vicenza", nell'ambito della 104esima Stagione Concertistica della Società del Quartetto di Vicenza. In programma: Christian Sinding - Serenata op. 92 per due violini e pianoforte (Allegro non troppo - Allegretto - Adagio - Deciso, ma non troppo allegro); Dmitrij Sostakovic - Cinque Pezzi per due violini e pianoforte [Preludio (Moderato); Gavotta (Tranquillo, molto leggero); Elegia (Andantino); Valzer (Moderato); Polka (Allegro)].

CONCERTO

Igudesman and Joo - Carnival (2018)

Rai5, ore 11:00 [replica domenica 11 ottobre alle 19:15]

Aleksey Igudesman e Hyung-ki Joo sul palco per un viaggio turbolento attraverso i vari generi musicali esistenti. Da Ravel all'hip hop, dalla musica classica al pop, padroneggiano tutto. Insieme alla Vienna Symphonic Orchestra, i due artisti universali Igudesman e Joo dimostrano ancora una volta che umorismo e virtuosismo non si escludono a vicenda.

Spazio “Contemporanea”

Lezioni di suono: Mozart a 9 anni

Quattro lezioni-concerto che l’Orchestra di Padova e del Veneto, in collaborazione con l’Università degli Studi di Padova, ha organizzato nella primavera 2016, protagonista un docente d’eccezione: Salvatore Sciarrino, compositore contemporaneo tra i più celebrati al mondo. È il ciclo di incontri “Lezioni di suono”, che Rai Cultura propone per lo spazio dedicato alla musica contemporanea, in onda ogni sabato in seconda serata su Rai5. Nel corso degli incontri, animati dai commenti e dagli esempi musicali dell’orchestra diretta da Marco Angius, il pubblico è invitato a entrare nei dettagli più reconditi e inattesi delle partiture, analizzate e proposte in forma di concerto. La prima lezione, in onda sabato 10 ottobre alle 23.00 su Rai5, prende il via dalla composizione di Sciarrino "Mozart a 9 anni", una serie di rielaborazioni per orchestra d’epoca dal Quaderno Musicale Londinese di Wolfgang Amadeus Mozart. A fianco dell'Orchestra di Padova e del Veneto, la pianista Anna D'Errico presenta la versione originale dei numeri mozartiani.

Negli appuntamenti successivi, in onda ogni sabato in seconda serata, saranno presentati l’ "Idillio di Sigfrido" di Richard Wagner e l’orchestrazione di "Sposalizio" (da Liszt), realizzata nel 2015 da Sciarrino per l’Orchestra di Padova e del Veneto che ne ha eseguito la prima assoluta nella 50a Stagione concertistica 2015/2016. Il ciclo di lezioni continuerà con gli Intermezzi dall'opera Luci mie traditrici, una delle più eseguite di Sciarrino, ispirata alla vicenda di Gesualdo da Venosa, e la composizione "Efebo con radio" (1981) in cui affiora la memoria dell’infanzia di Sciarrino in Sicilia, legata all’ascolto della radio con le interferenze, le mescolanze di messaggi ed una riflessione sui meccanismi della comprensione-non comprensione indagati attraverso una radio che funziona un po’ come una macchina per musica elettronica. L'ultima lezione, "Nel cantiere di Mozart", confronterà l'originale versione del concerto 491 con i successivi rifacimenti mozartiani per mostrare come la perfezione formale raggiunta dal compositore salisburghese nasca da una prospettiva di limatura continua della struttura musicale piuttosto che da un'intuizione estemporanea dello sviluppo concertante.