Orlando di Händel a Verona

PRIMO APPUNTAMENTO DEL 2020

CON LA RASSEGNA BAROCCA

AL TEATRO RISTORI

ORLANDO

DRAMMA PER MUSICA DI G. F. HÄNDEL

PROTAGONISTA L’ENSEMBLE IL POMO D’ORO

CON UN CAST D’ECCEZIONE

DIRETTO DA FRANCESCO CORTI

L’Orlando eseguito dall’ensemble che prende il nome dall’opera di Antonio Cesti, rappresenterà uno dei momenti più alti della stagione 2019-2020 del Teatro Ristori

Gli artisti

Entra nel vivo il progetto triennale del Teatro Ristori per la divulgazione delle opere composte per il teatro nel Settecento, al fine di valorizzare un repertorio poco conosciuto in Italia, molto apprezzato nel resto d’Europa, che vuole essere complementare alle programmazioni tradizionale di altri Teatri. Un ulteriore contributo alla formazione del pubblico del futuro.

Il primo appuntamento del 2020 della rassegna Barocca giovedì 9 gennaio alle 20.30, sarà dedicato all’esecuzione in forma semi-scenica del dramma per musica in tre atti Orlando di Händel, uno dei momenti più alti della stagione 2019-2020. I protagonisti sono quanto di meglio possa suggerire il panorama barocco internazionale: l’ensemble su strumenti originali Il Pomo d’Oro, guidatodal maestro di concerto al cembalo Francesco Corti; il controtenore Max Emanuel Cencic nel ruolo di Orlando; il soprano Katryn Lewek nelle vesti di Angelica; Nuria Real, soprano Dorinda; Francesca Ascioti, contralto Medoro; Luca Pisaroni, basso-baritono.

Ora come non mai, si possono apprezzare appieno i frutti della prolifica mente di Händel: Orlando, la cui première avvenne a Londra al King’s Theatre, il 27 gennaio 1733, dopo le 10 recite d’apertura, cadde praticamente nell’oblio, fintantoché non fu recuperato nel 1922 (Händel-Fest di Halle). Ma la consacrazione effettiva a stabile opera di repertorio barocco, a seguito di quel timido battesimo, l’Orlando l’ebbe nel 1985 al Teatro La Fenice di Venezia, quando sotto la bacchetta di Sir Charles Mackerras rivisse per opera di artisti del calibro di Marilyn Horne e Lella Cuberli.

L'Orlando è stato composto da un tedesco per un impresario londinese ma è un tipico esempio di opera seria italiana. Gli anni delle sue opere maggiori, rappresentate per lo più a Londra, corrispondono al periodo più importante del "bel canto" italiano, dominato dai cosiddetti musici, i castrati che cantavano tutti i principali ruoli eroici. Nel cast della prima rappresentazione c’era Senesino, il castrato più famoso, assieme a Farinelli, del tempo. Per questa edizione al Teatro Ristori, il pubblico avrà l’opportunità di ascoltare la voce del contraltista più apprezzato al mondo, quella di Max Emanuel Cencic.

L'utilizzo degli strumenti originali, nonché delle viole d'amore quando Orlando cade in un sonno profondo, crea un'atmosfera barocca assolutamente genuina. Per questi ultimi strumenti Händel indica «violette marine per I Signori Castrucci», rivelando che probabilmente due fratelli italiani che suonavano questi inusitati strumenti

Con questa opera Händel tornò a misurarsi con l’atmosfera fantastica dei poemi cavallereschi a distanza di diciotto anni dall’Amadigi di Gaula, e iniziò una sorta di trittico ariostesco che sarebbe stato completato due anni dopo con Ariodante e Alcina. Non si conosce l’autore dell’adattamento del libretto e non si può escludere che sia stato il compositore stesso a occuparsene. Il testo scritto da Capece e musicato da Domenico Scarlatti (Orlando ovvero La gelosa pazzia, Roma 1711) si rifaceva a sua volta a una lunga tradizione di opere basate sul poema di Ariosto.


ARTISTI

Il Pomo d’Oro

Dal 2012, Il pomo d'oro si è distinto per le interpretazioni autentiche e dinamiche di opere e pezzi strumentali del periodo barocco e classico e i suoi musicisti sono tra i più noti nell'interpretazione con strumenti d'epoca. L'orchestra ha lavorato con diversi direttori tra i quali Riccardo Minasi, Maxim Emelyanychev, Stefano Montanari, George Petrou, Enrico Onofri e Francesco Corti. Il primo violino, Zefira Valova, guida l'orchestra in molti dei suoi progetti e, dal 2016, Maxim Emelyanychev ne è il direttore principale. È ospite ricorrente dei più prestigiosi festival e sale da concerto in tutta Europa. Il suo programma In War and Peace - Harmony through music, registrato con il mezzosoprano americano Joyce Di Donato e diretto da Maxim Emelyanychev, ha girato 3 continenti in diversi tour (America, Europa e Asia) ed è stato vincitore dell'Echo Klassik 2017. La discografia include diverse registrazioni di opere integrali: Serse, Tamerlano, Partenope e Ottone di Haendel e Catone in Ustica di Vinci. Inoltre. l'orchestra ha registrato diversi recitals con i controtenori Jakub Jozef Orlinski, Franco Fagioli, Max Emanuel Cencic e Xavier Sabata, i mezzosoprani Ann Hallenberg e Joyce Di Donato, e i soprani Francesca Aspromonte e Emoke Barath.

Il nome Il Pomo d'Oro prende ispirazione dall'omonima opera di Antonio Cesti. Composta nel 1666 per il matrimonio dell'imperatore Leopoldo I e Margherita Teresa di Spagna, Il Pomo d'Oro è probabilmente la più lunga, costosa e spettacolare opera mai messa in piedi, nonostante la breve storia del genere. Il titolo conta 24 scenografie diverse, un balletto ippico con 300 cavalli, uno spettacolo pirotecnico di 73.000 fuochi d'artificio e numerosi "effetti speciali"; tutto con l'obiettivo di rendere la corte imperiale il centro culturale dell'Europa del tempo.

Francesco Corti

Nato ad Arezzo, da una famiglia di musicisti nel 1984, ha studiato organo a Perugia e successivamente clavicembalo a Ginevra e Amsterdam. É stato premiato al Festival internazionale “Johann Sebastian Bach” a Leipzig (2006) e al Bruges Harpsichord Competition (2007). Come solista ha partecipato a spettacoli e concerti in Europa, in USA, in America Latina e in Nuova Zelanda, è inoltre invitato a svariati festival: Mozart Woche and the Salzburger Festpiele, BachFest Leipzig, MusikFest Bremen, Utrecht Early Music Festival, Festival Radio France Montpellier, Milanesiana.

Max Emanuel Cencic

Max Emanuel Cencic è uno dei cantanti più affascinanti e versatili al mondo di oggi e dedicato alla rinascita della musica del XVIII secolo. Con la sua straordinaria voce da mezzosoprano, Max Emanuel Cencic dimostra che il canto barocco può essere tecnicamente brillante e allo stesso tempo moderno ed emozionante. Per oltre due decenni si è esibito in teatri d’opera di prim’ordine, tra cui la Wiener Staatsoper, il Theater an der Wien, l’Opernhaus Zürich, l’Opéra Royal de Versailles, la Bayerische Staatsoper, la Staatsoper Unter den Linden di Berlino, la Gran di Barcellona Teatro del Liceu, il Théâtre des Champs-Elysées, Parigi e La Monnaie di Bruxelles.

Nuria Rial

Dopo aver studiato canto nella sua nativa Cataloña, Nuria Rial entra a far parte dal 1998 al 2002 della classe di Kurt Widmer all’Accademia Musicale di Basilea. Nel settembre 2003 vince il premio Helvetia Patria Jeunesse (Pro Europa) a Lucerna per le sue eccezionali doti nel canto. Da quel momento in poi è ospite dei principali festival di musica in Europa ed in concerto ha collaborato con importanti direttori quali: Paul Goodwin, Gustav Leonhardt, René Jacobs, Alfredo Bernardini, Thomas Hengelbrock, Skip Sempé, Laurence Cummings, Fabio Bonizzoni, Howard Griffiths, Pierre Cao, Salvador Mas, Antoni Ros-Marbà, così come prestigiose con ensemble quali: Il Giardino Armonico, The English Concert, Les Musiciens du Louvre, Concerto Köln, Kammerorchester Basel, Akademie für Alte Musik Berlin, Al Ayre Español, La Risonanza, L’Arpeggiata, Orquesta Barroca de Sevilla, Orfeo Barockorchester, Camerata Köln, Zürcher Kammerorchester, Zürich Chamber Orchestra, Hungarian Symphony Orchestra, Symphonieorchester Basel.

Francesca Ascioti

Francesca Ascioti si è diplomata in canto a Brescia, specializzandosi poi con Bernardette Manca di Nissa e Teresa Berganza, facendo il suo debutto in Falstaff a Busseto. Ha inoltre frequentato l’Accademia Riccardo Muti, cantando come Quickly in Falstaff sotto la direzione di Riccardo Muti. Francesca Ascioti ha debuttato sul palcoscenico nel ruolo di Cherubino nelle Nozze di Figaro di Mozart a Sulmona e da allora ha recitato in ruoli come Maddalena in Rigoletto al Teatro Troiano di Civitavecchia e Flora in La Traviata al Teatro Dell’Opera di Roma. Ha cantato, diretta da Marcon in Fida Ninfa (Giunone) a Basilea e Baden- Baden; Parnasso in Festa (Euterpe) ad Amsterdam; Juditha Triumphans a Bruxelles, Londra, Atene, New York;

Luca Pisaroni

Il basso-baritono italiano LUCA PISARONI si è affermato come uno dei più affascinanti e versatili cantanti sulla scena internazionale attuale. Fin dal suo debutto all’età di ventisei anni con la Filarmonica di Vienna al Festival di Salisburgo, sotto la direzione di Nikolaus Harnoncourt, è apparso in moltissime delle più rinomate sale da concerto, teatri dell’opera e festival.

Per maggiori informazioni vi invitiamo a visitare la pagina dedicata alla Stagione Concertistica del Teatro Ristori: http://www.teatroristori.org/stagione/concertistica/