Renzetti e Cigni rileggono Nabucco

Stagione d’Opera e di Balletto 2019-2020

NABUCCO

Donato Renzetti dirige il capolavoro di Giuseppe Verdi

Nuovo allestimento firmato da Andrea Cigni

Teatro Regio, mercoledì 12 febbraio 2020 ore 20

Mercoledì 12 febbraio alle ore 20 va in scena al Regio il capolavoro indiscusso del melodramma risorgimentale: Nabucco di Giuseppe Verdi. Nel corso delle dieci rappresentazioni (fino al 22 febbraio), si alterneranno Giovanni Meoni, Leo Nucci e Damiano Salerno (Nabucco), Csilla Boross e Tatiana Melnychenko (Abigaille), Ştefan Pop e Robert Watson (Ismaele), Riccardo Zanellato e Rubén Amoretti (Zaccaria), Enkelejda Shkosa e Agostina Smimmero (Fenena). Completano il cast: Romano Dal Zovo (il gran sacerdote di Belo), Enzo Peroni (Abdallo) e Sarah Baratta (Anna). Altro grande protagonista il Coro, a cui sono dedicate le pagine più belle e conosciute dell’opera, magistralmente istruito da Andrea Secchi, mentre sul podio, alla guida dell’Orchestra del Teatro Regio, troviamo il maestro Donato Renzetti. Il nuovo allestimento del Teatro Regio, realizzato in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo, affida la regia ad Andrea Cigni, con scene di Dario Gessati, costumi di Tommaso Lagattollae le luci diFiammetta Baldiserri.

La produzione di Nabucco si avvale del contributo di Reale Mutua. Il Presidente Luigi Lana dichiara: «Reale Mutua, Socio Fondatore del Teatro Regio dal 2012, è da sempre attenta a promuovere lo sviluppo e la diffusione della cultura, quale strumento essenziale per la crescita sociale ed economica del territorio sul quale opera da oltre 190 anni. Siamo quindi lieti di continuare a offrire un supporto concreto a favore della tradizione lirica e dell’attività di uno dei teatri più prestigiosi del panorama artistico e musicale internazionale, partecipando anche quest’anno alla stagione operistica subalpina in occasione della celebre opera verdiana, quale è il Nabucco».

Regolarmente ospite del Regio, Donato Renzetti è una delle più affermate bacchette a livello mondiale; la sua lunghissima carriera lo ha portato a dirigere nei più importanti teatri, tra cui Opéra di Parigi, Covent Garden di Londra, Teatro Colón di Buenos Aires, Metropolitan e Carnegie Hall di New York.

Due recite, quelle del 16 e del 22 febbraio, già sold out , sono affidate al grandissimo Leo Nucci, che ha fatto del ruolo di Nabucco uno dei capisaldi della sua cinquantennale carriera. Sosterrà il ruolo, nelle date del 12, 14, 18 e 20 febbraio, Giovanni Meoni, già sul palcoscenico del Regio nel 2018 con Traviata; vincitore di numerosi riconoscimenti, eccelle nei grandi ruoli di baritono del repertorio verdiano grazie al raffinatissimo fraseggio e alla perfetta presenza scenica. In una delle parti vocalmente più impegnative dell’intero repertorio lirico, troviamo il soprano ungherese Csilla Boross, già inteprete di Abigaille con Riccardo Muti. Torna al Regio il tenore Ştefan Pop, che ricordiamo nel Rigoletto della passata Stagione, vincitore di numerosi premi, tra cui il concorso Operalia e l’International Music Competition di Seoul, ora nei panni di Ismaele, nipote del re di Gerusalemme. Il basso Riccardo Zanellato, già ospite più volte al Regio, è interprete di riferimento per l’importante ruolo di Zaccaria, sommo sacerdote degli ebrei; ha cantato sotto la guida dei più importanti direttori d’orchestra, tra cui si distingue l’intensa collaborazione con Riccardo Muti. Enkelejda Shkosa, il mezzosoprano albanese interprete di Fenena, dopo aver vinto il concorso internazionale Leyla Gencer si è esibita sui palcoscenici più importanti a livello mondiale, dal Metropolitan di New York alla Staatsoper di Vienna, all’Opéra di Parigi, al Teatro Real di Madrid e la Scala di Milano.

Nabucco è titolo emblematico del melodramma italiano, opera monumentale, amatissima soprattutto grazie alle maestose pagine corali da ormai quasi due secoli impresse nella memoria collettiva del pubblico, decisamente ardua da cantare e mettere in scena. Segna anche l’inizio della grande carriera e della fama immortale di Giuseppe Verdi, che con questo titolo nel 1842 conobbe finalmente il successo, dopo un grave fiasco artistico (con la mal riuscita opera buffa Un giorno di regno, 1840) e la tragedia personale della morte della moglie e dei due figli. Verdi stesso ne raccontò la genesi: depresso, aveva perso la voglia di rimettersi al lavoro e tornare a comporre. Fu l’impresario Bartolomeo Merelli a insistere e proporre al giovane Maestro un libretto firmato Temistocle Solera, dall’impegnativo titolo di Nabucodonosor. I versi narravano una storia di amore, ragion di stato, libertà e ricerca del divino ispirata alle Sacre Scritture. Il re di Babilonia, Nabucodonosor, imprigiona gli ebrei ed esige di essere da loro adorato, ma viene colpito da una maledizione del vero Dio, che lo riduce alla follia. La figlia Abigaille, in realtà una schiava, si autoproclama reggente e condanna a morte l’intero popolo d’Israele insieme alla sorellastra Fenena, che si è nel frattempo convertita; alla vista della figlia in catene, il re spodestato si pente e invoca il perdono del Dio di Israele. Abdallo, suo fedele, guiderà l’esercito contro Abigaille e il culto dell’idolo Belo: Nabucodonosor tornerà a regnare, libererà Israele e ordinerà la ricostruzione a Gerusalemme del tempio dell’unico vero Dio. Nel leggere il libretto, l’occhio del compositore cadde sulle struggenti parole mutuate dal Salmo 137, in cui il popolo d’Israele siede lungo i fiumi di Babilonia e piange il ricordo di Sion; i commoventi versi divennero con Verdi il coro Va, pensiero, sull’ali dorate, immediatamente assurto a inno risorgimentale e ancora oggi forse la pagina più celebre di tutta la storia dell’opera, tanto che Nabucco è entrato per sempre nel cuore degli italiani.

Al di là dell’aspetto immediato del monumentale conflitto di potere, spesso rivisitato e attualizzato nelle regie degli ultimi anni, il nuovo allestimento di Andrea Cigni sottolinea invece il dramma del singolo come motore dell’intera vicenda: «Più che la moltitudine che colpisce in quest’opera» dichiara Cigni «è il senso di solitudine che con forza impone una riflessione meno scontata sul dramma umano». La tragedia scaturisce dalla solitudine di Abigaille, rifiutata dal padre, dalla sorella e dall’amato Ismaele, e dal suo abuso del potere e della violenza come rivalsa; «il risultato che si genera quando amore, comprensione, unità, vengono soppiantati da invidia, rancore, arroganza, rabbia». Così anche i riferimenti culturali e religiosi dei due popoli sono evocati dalle scene, dai costumi come elementi simbolici e drammaticamente svelati o nascosti dalle luci.

La diretta dell’opera, curata da Susanna Franchi, andrà in onda su Rai Radio 3 il 12 febbraio alle ore 20.

Biglietti in vendita alla Biglietteria del Teatro Regio, piazza Castello 215 - Tel. 011.8815.241/242, presso Infopiemonte-Torinocultura, nei punti vendita Vivaticket, on line su www.teatroregio.torino.it e telefonicamente al n. 011.8815.270 senza costi di commissione e su www.vivaticket.it. Prezzi dei biglietti: recita del 12 febbraio € 160 - 125 - 105 - 80 - 55; recite del 13, 15 e 21 febbraio € 90 - 80 - 70 - 65 - 30; recite del 14, 16, 18, 20 e 22 € 100 - 90 - 80 - 70 - 30 e recita del 19 febbraio € 60 - 55 - 50 - 45 - 30. Biglietti ridotti del 20% per gli under 30 e del 10% per gli over 65. Con la 18app è possibile l’acquisto di biglietti (in qualsiasi settore) al costo di € 25 per la prima del 12 febbraio. Un’ora prima degli spettacoli, eventuali biglietti ancora disponibili sono in vendita con una riduzione del 20%. Le riduzioni non sono valide per la recita del 19 febbraio.

Per ulteriori informazioni: Tel. 011.8815.557 e www.teatroregio.torino.it.


NABUCCO

Dramma lirico in quattro parti

Libretto di Temistocle Solera

Musica di Giuseppe Verdi

Personaggi Interpreti

Nabucco, re di Babilonia baritono Leo Nucci (16, 22) / Giovanni Meoni(12, 14, 18, 20) / Damiano Salerno* (13, 15, 19, 21)

Abigaille, schiava, creduta figlia primogenita di Nabucco soprano Csilla Boross/ Tatiana Melnychenko* (13, 15, 19, 21)

Ismaele, nipote di Sedecia

re di Gerusalemme tenore Ştefan Pop / Robert Watson (13, 15, 19, 21)

Zaccaria, gran pontefice degli ebrei basso Riccardo Zanellato / Rubén Amoretti* (13, 15, 19, 21)

Fenena, figlia di Nabucco mezzosoprano Enkelejda Shkosa / Agostina Smimmero* (13, 15, 19, 21)

Il gran sacerdote di Belo bassoRomano Dal Zovo

Abdallo, vecchio ufficiale del re di Babilonia tenore Enzo Peroni

Anna, sorella di Zaccaria sopranoSarah Baratta

Direttore d’orchestra Donato Renzetti

Regia Andrea Cigni

Scene Dario Gessati

Costumi Tommaso Lagattolla

Luci Fiammetta Baldiserri

Assistente alla regia Luca Baracchini

Assistenti alle scene Maddalena MorettieStefanoPes

Assistente ai costumi Donato Didonna

Maestro del coro Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO

Nuovo allestimento Teatro Regio Torino

in coproduzione con Teatro Massimo di Palermo

CON IL CONTRIBUTO DI

Teatro Regio

Mercoledì 12 Febbraio 2020 ore 20

Giovedì 13 Febbraio 2020* ore 20

Venerdì 14 Febbraio 2020 ore 20

Sabato 15 Febbraio 2020* ore 20

Domenica 16 Febbraio 2020 ore 15

Martedì 18 Febbraio 2020 ore 20

Mercoledì 19 Febbraio 2020* ore 15

Giovedì 20 Febbraio 2020 ore 20

Venerdì 21 Febbraio 2020* ore 20

Sabato 22 Febbraio 2020 ore 15

NABUCCO

di Giuseppe Verdi

Nel 1841 l’impresario Bartolomeo Merelli propose a Giuseppe Verdi di musicare Nabucodonosor, un libretto di Temistocle Solera che era stato rifiutato dal compositore tedesco (ma allora operante in Italia) Otto Nicolai, resosi più tardi celebre con Le allegre comari di Windsor. Verdi, timoroso in seguito al recente insuccesso di Un giorno di regno, accetta dopo molti dubbi. Ma quando l’opera va in scena il 9 marzo 1842 al Teatro alla Scala, il successo è straordinario. Anche per Giuseppina Strepponi, che interpretava il ruolo di Abigaille, e che, diciassette anni dopo, avrebbe sposato Verdi.

L’opera presenta una situazione drammaturgica già compiutamente verdiana, dove un dramma privato (quello fra il tiranno Nabucco e la propria famiglia) corre opposto alla deportazione degli ebrei a Babilonia: a collegarli è l’idea biblica della punizione divina, che condanna in ultimo il re alla pazzia e alla distruzione. Anche se, memore della Semiramide e del Moïse rossiniani, Nabucco è un’opera piena di originalità, vigorosa, trascinante, personalissima. «Con quest’opera si può dire veramente che ebbe principio la mia carriera artistica», scrisse Verdi. Ma le generazioni seguenti, che hanno trasformato Va’ pensiero in una sorta di inno nazionale ufficioso, forse qualche volta dimenticano che questa grande opera non incomincia – né finisce – con il celeberrimo coro. Un motivo di più per riascoltarla.

PARTE I. Gerusalemme. Nabucco, re di Babilonia, sta per conquistare Gerusalemme. Nel tempio, il gran pontefice Zaccaria consola gli ebrei: Fenena, la figlia di Nabucco, è in loro potere. Poi affida la ragazza a Ismaele perché la sorvegli. Rimasti soli Ismaele, che è innamorato di Fenena, le confida di volerla salvare. A interrompere la loro fuga arriva Abigaille, la primogenita di Nabucco, che si è introdotta nel tempio con dei soldati babilonesi travestiti da ebrei. Abigaille dichiara il suo amore a Ismaele, che rifiuta le sue proposte. Il popolo si rifugia nel tempio: arriva Nabucco a cavallo e sfida la potenza del dio degli ebrei. Zaccaria minaccia con un pugnale Fenena, ma Ismaele si intromette e libera la ragazza. Nabucco può sfogare la sua ira: la città sia saccheggiata, gli ebrei maledicono Ismaele.

PARTE II. L’empio. Nella reggia di Babilonia, Abigaille ha scoperto un documento che certifica che lei è una schiava e non la figlia del re. Nabucco, che sta ancora combattendo gli ebrei, ha nominato come reggente Fenena, la figlia legittima, che Abigaille odia. Così, aiutata dal gran sacerdote di Belo, Abigaille decide di impossessarsi del potere. Fenena, innamorata di Ismaele, sta liberando gli ebrei prigionieri: basterà diffondere la notizia che il re è morto in battaglia e il popolo la acclamerà regina. Ismaele comunica ai Leviti che Fenena si sta convertendo alla religione ebraica e quindi li proteggerà, ma essi non vogliono ascoltare la parola di un traditore. Arriva Zaccaria con Fenena pronta a convertirsi, ma Abdallo, ufficiale di Nabucco, comunica che il re è morto e che Abigaille vuole governare. Abigaille ordina a Fenena di consegnarle la corona ma sopraggiunge Nabucco che, postasi la corona sul capo, ordina a tutti di adorarlo come una divinità. Zaccaria condanna il suo gesto sacrilego, e Nabucco costringe Fenena a inginocchiarsi per adorarlo. Improvvisamente, un fulmine colpisce Nabucco, che cade a terra stordito e terrorizzato. Abigaille raccoglie la corona e se la pone sul capo.

PARTE III.La profezia. Nella sala del trono, Abigaille ha deciso di condannare a morte tutti gli ebrei; Nabucco, in vesti dimesse e con lo sguardo assente, cerca di salire sul trono: Abigaille lo convince a porre il suo sigillo sull’atto che sterminerà gli ebrei. Il re accetta, poi si pente pensando a Fenena, e chiede ad Abigaille di desistere dal suo malvagio progetto. Abigaille rifiuta, e allora il re le rivela di essere una schiava e non sua figlia. Ma Abigaille straccia il documento che dichiara la sua umile origine e fa imprigionare Nabucco. Sulle rive dell’Eufrate gli ebrei piangono la patria lontana, Zaccaria li invita a sperare nella riscossa.

PARTE IV.L’idolo infranto. Nabucco, imprigionato e disperato perché vede che Fenena viene condotta al patibolo, prega il dio degli ebrei di aiutarlo e promette di ricostruire il tempio di Gerusalemme. Nabucco è rinsavito, e in suo aiuto accorrono Abdallo e altri soldati: il re libererà Fenena e gli ebrei. Sotto il grande idolo di Belo, Fenena e gli ebrei stanno per essere giustiziati: entra Nabucco armato e l’idolo cade infranto. Tutti si inginocchiano pregando il dio d’Israele. Arriva anche Abigaille: si è avvelenata, e prima di morire implora il perdono di Fenena e chiede al re di far sposare Ismaele e Fenena.


NABUCCO

Prezzi dei biglietti

Recita del 12 febbraio:€ 160 - 125 - 105 - 80 - 55

Recite del 14, 16, 18, 20 e 22 febbraio: € 100 - 90 - 80 - 70 - 30

Recite del 13, 15 e 21 febbraio: € 90 - 80 - 70 - 65 - 30

Recita del 19 febbraio: € 60 - 55 - 50 - 45 - 30

Biglietti ridotti del 20% per gli under 30 edel 10% per gli over 65

(riduzioni non valide per la recita del 19 febbraio)

18app: posto unico € 25 per la recita del 12 febbraio (per l’eventuale accompagnatore è previsto un biglietto con uno sconto del 50%); condizioni valide fino a esaurimento dei posti riservati all’iniziativa

Un’ora prima degli spettacoli, eventuale vendita di posti con una riduzione del 20% sul prezzo intero

(riduzione non valida per la recita del 19 febbraio)

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