Alain Platel per Torinodanza

 

Il giovedì è il giorno della danza e il 16 aprile alle 17.30su Rai5 va in onda Coup Fatal, ripreso alle Fonderie Limone di Torino nel 2014 nell’ambito del “Torinodanza festival”, da un’idea di Serge Kakudji Paul Kersten con coreografia di Alain PlatelCoup Fatal è un progetto che ben esemplifica la passione di Platel e dei ballets C de la B per esperienze curiose e originali, trasversali a tutti i linguaggi e a tutte le culture. La storia è iniziata con pitiè!, uno spettacolo di Platel nel quale il coreografo affrontò la Passione secondo Matteo di Bach. Il protagonista era Serge Kakudji, controtenore congolese, che convinse la compagnia a concludere la tournée a Kinsasha. È in quel contesto che cominciarono a fondersi nella maniera più incredibile stilemi della musica europea colta e suggestioni delle tradizioni popolari africane: Rodriguez Vangama è il musicista che ha lavorato sulla musica barocca, mentre successivamente al progetto si è aggiunto il gusto compositivo contemporaneo dell’italiano Fabrizio Cassol (una formazione vicina al jazz, collaboratore di Platel da qualche anno). Dodici i musicisti provenienti da Kinshasa si sono messi insieme, e affrontano il repertorio di Haendel e Gluck, arricchendo la musica originale con sonorità create dagli esecutori. Intorno alla voce di Kakudji si struttura un nuovo e moderno universo, un insieme esuberante ed organico di barocco, musica popolare congolese, rock, jazz. È a partire da questa nuova esperienza che nasce Coup Fatal, una vera e propria orchestra, che arriverà alla sua forma scenica grazie al coinvolgimento di Platel e dei ballets C de la B, e alla collaborazione di un altro artista, Freddy Tsimba, che nella capitale congolese realizza sculture con i bossoli raccolti nelle zone di guerra. Si compone così un affresco esuberante e irresistibile, nutrito anche dal riferimento a un’altra figura mitica del paesaggio culturale di Kinsasha: il “sapeur”, una sorta di dandy, la cui eleganza è naturalmente declinata secondo riferimenti assai lontani dai nostri, ma altrettanto rigorosi e orgogliosi.