La storia in Rai

Domenica 5 settembre

Passato e presente: la beat generation

Tra gli anni Cinquanta e i Sessanta, negli Stati Uniti, un piccolo gruppo di scrittori e poeti newyorkesi usa la letteratura per sfidare i valori dominanti e il conformismo della società. Allen Ginsberg, Jack Kerouac, William Burroughs, Gregory Corso sono i fondatori del movimento letterario della “beat generation”, che presto trasferisce il suo centro a San Francisco. Un movimento raccontato da “Passato e Presente”, in onda domenica 5 settembre alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con Paolo Mieli, il professor Mauro Canali. I poeti beat celebrano la vita di strada, l’alcool, la musica be-bop suonata nei fumosi locali jazz, denunciando materialità, repressione dei costumi e vuotezza spirituale. Con i loro testi e il loro stile di vita mettono in moto una vera e propria rivoluzione del pensiero che ispirerà i movimenti contestatari giovanili degli anni '60 e lascerà un’impronta profondissima nella cultura occidentale dei decenni successivi.

Binario cinema: I sequestrati di Altona

Sono passati quindici anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Un ex ufficiale nazista, per paura di essere catturato e imprigionato a causa dei crimini commessi durante il conflitto, si è nascosto per tutto il tempo in una soffitta. L’incontro con Johanna, moglie del fratello, gli farà cambiare idea: decide di uscire allo scoperto, ma la vita fuori dal nascondiglio si rivelerà difficile allo stesso modo. Una storia portata sul grande schermo da Vittorio De Sica in “I sequestrati di Altona”, in onda domenica 5 settembre alle 21.10 su Rai Storia, per il ciclo “Binario Cinema”. Tra gli interpreti, Sophia Loren, Maximilian Schell, Robert Wagner, Fredric March, Françoise Prévost. Con questo film, Vittorio De Sica ha vinto il David di Donatello nel 1963 come migliore regista.

Lunedì 6 settembre

Passato e presente: Alberto Sordi

Il 15 giugno 1920, a Trastevere, nel cuore di Roma, nasceva l’italiano per eccellenza: Alberto Sordi. Sin dai suoi esordi in teatro e alla radio, l’attore, regista, doppiatore, autore, ha portato alla ribalta l’uomo comune, coi suoi tanti vizi e le sue poche virtù, colto nella sua prosaica autenticità. Ad Alberto Sordi, l’italiano, è dedicato “Passato e Presente”, in onda lunedì 6 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio, con Paolo Mieli, la professoressa Barbara Bracco. Nella sua lunghissima carriera cinematografica, che conta quasi duecento film, Alberto Sordi ha dato vita a personaggi che hanno raccontato l’Italia uscita dal secondo conflitto mondiale, alle prese con la ricostruzione e poi col miracolo economico, fino alla crisi degli anni Settanta. Ancora oggi, il suo contributo alla costruzione della maschera dell’italiano resta indelebile nella memoria collettiva.

Cronache dall'antichità: Giulio Cesare

Mese di gennaio del 49 avanti Cristo: il dado è tratto. Passando il Rubicone, Giulio Cesare assalta il mondo con una sola legione, e mette in moto la catena di eventi che porterà alla fine della Repubblica di Roma e alla nascita dell'Impero. Cinque anni dopo, nel marzo del 44 a.C., quando la situazione sembra ormai pacificata, il "dittatore a vita" viene ucciso in senato da un gruppo di congiurati guidati da Bruto e Cassio. Sulle rive del Rubicone, nella casa di Giulio Cesare, nella Curia, nel Foro Romano e nel luogo del delitto, Cristoforo Gorno racconta il destino di un uomo il cui nome è diventato sinonimo di potere in “Cronache dall’antichità”, in onda lunedì 6 settembre dalle 21.10 su Rai Storia.

Italia. Viaggio nella bellezza. Il patrimonio in gioco. L’eredità immateriale dei giochi tradizionali

Dal Lancio del Maiorchino a Novara di Sicilia, al gioco del Pallone del Bracciale di Treia, nelle Marche, fino ad arrivare al Zugo de l’Ovo di Sezano, in Veneto: giochi che affondano le loro radici in tempi antichi, e che grazie alla costanza e alla passione delle loro comunità vengono ancora praticati e insegnati alle nuove generazioni. Un’eredità immateriale raccontata da “Il patrimonio in gioco. L’eredità immateriale dei giochi tradizionali” di Brigida Gullo con la regia di Eva Frerè, in onda lunedì 6 settembre alle 22.10 su Rai Storia per la serie “Italia. Viaggio nella bellezza”. Il racconto prende il via dal Tocatì di Verona, il Festival Internazionale dei Giochi in Strada, un evento speciale, una festa, un’Olimpiade dei giochi tradizionali. Dalla prima edizione, nel 2002, Tocatì, ha coinvolto molte realtà ludiche arrivando a ospitare, nelle giornate del festival, 50 giochi tradizionali italiani, europei ed extraeuropei per un totale di circa 300 giocatori. Un impegno che non si esaurisce nell’organizzazione e nello svolgimento dell’evento, ma che si traduce nell’opera minuziosa di ricerca e studio dei giochi tradizionali, portata avanti dall’Associazione Giochi Antichi nata contemporaneamente al Festival. E l’Italia, capofila di una iniziativa che vede la partecipazione di altri 5 paesi europei, ha inviato all’Unesco la candidatura per l’iscrizione del Tocatì al registro delle buone pratiche di salvaguardia del patrimonio immateriale. Il gioco tradizionale è memoria, tradizione, linguaggio, è una grammatica universale, uno spazio che consente l’incontro del passato con il presente e come tale va infatti considerato patrimonio universale da proteggere e preservare per le future generazioni. Nella puntata Tra coloro che intervengono nella puntata ci sono Valentina Lapiccirella Zingari, del coordinamento patrimonio culturale immateriale dell’Associazione Giochi Antichi; oltre a Giorgio Paolo Avigo e Giuseppe Giacon, presidente e vicepresidente dell’Associazione; Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale; e Gherardo Ortalli, storico del Medioevo e direttore della collana di storia del gioco «Ludica».

Martedì 7 settembre

Passato e presente: Rasna, il nome degli Etruschi

I Greci li chiamavano Tyrrenoi o Tyrsenoi, i Latini li chiamavano Tusci o Etrusci, loro chiamavano se stessi Rasna. Dagli insediamenti più antichi nella valle dell’Arno e in quella del fiume Tevere, il popolo etrusco si è spinto fino ai territori della pianura Padana, e, a sud, fino al Vesuvio, dominando lo scenario politico ed economico della penisola italica fino all’avvento di Roma. A “Passato e Presente”, in onda martedì 7 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Franco Cardini. Le necropoli scavate nell’alto Lazio e nell’Etruria marittima hanno restituito camere tombali riccamente affrescate, come quella dei Leopardi o quella degli Aùguri di Tarquinia. Affreschi carichi di vitalità, che rompono il silenzio della morte: banchetti di lusso, musici, danzatori, animali esotici, simbolo di prestigio e vitalità. Carico di vita è anche il Sarcofago degli sposi, del VI secolo a. C., nel quale la coppia è ritratta in un momento di tenera intimità. Così come gli Etruschi sono stati influenzati dai contatti con la cultura greca, i Romani hanno acquisito molti elementi della civiltà etrusca. Gli ultimi tre re di Roma - Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo - erano etruschi. La dominazione etrusca ha cambiato il volto di Roma, preparandola a diventare la città protagonista dei secoli a venire.

Iraq, distruzione di una nazione. Prima e dopo Saddam

La guerra a Saddam Hussein è al centro del doppio appuntamento con “Iraq, distruzione di una nazione”, in onda martedì 7 settembre dalle 21.10 su Rai Storia. Il primo episodio analizza il percorso che porterà alla caduta del dittatore. Per una parte della classe politica americana, abbattere Saddam è un'ossessione. Gli attacchi dell'11 settembre 2001 offrono loro un'opportunità unica per raggiungere questo obiettivo. Per giustificare la guerra in arrivo, Washington accusa Saddam di possedere armi di distruzione di massa e di sostenere i terroristi di Al Qaeda. Dopo una guerra lampo, la Casa Bianca amministra il Paese improvvisando. Inizia il caos.
Si chiude con il dopo Saddam. Nel 2007, nel mezzo della guerra civile, il fantasma del dittatore, giustiziato un anno prima per crimini contro l'umanità, aleggia sull'Iraq. Il raïs era riuscito a tenere unito il popolo iracheno costituito da sunniti, sciiti e minoranze etniche e religiose. Gli americani sono sopraffatti dalla violenza che sta dilaniando il Paese in cui prospera il terrorismo islamista. Con milioni di dollari, finanziano le tribù sunnite per combattere Al Qaeda e sostenere il nuovo regime. Ma Barack Obama decide di ritirare le truppe americane dall'Iraq nel 2011 e lascia così il campo aperto all’Iran che impone la sua influenza. Scoppia una seconda guerra civile.

Mercoledì 8 settembre

“Passato e Presente”: settembre 1943, l’esercito allo sbaraglio

Dopo lo sbarco in Sicilia degli Alleati e la caduta del fascismo il nuovo governo italiano tratta con gli Alleati per uscire dalla guerra. I tedeschi capiscono quello che sta per accadere e danno il via all’Operazione Alarico, con cui mandano consistenti truppe nella penisola. Un confuso periodo storico che culmina nell’armistizio dell’8 settembre 1943 e che la professoressa Isabella Insolvibile analizza con Paolo Mieli in “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda mercoledì 8 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Mentre le trattative per l’armistizio vanno avanti tra ambiguità e tentennamenti da parte italiana, i nostri vertici militari si preparano al mutare degli eventi. In un documento, la Memoria Op 44, si danno disposizioni su come reagire alla probabile rappresaglia tedesca dopo l’armistizio, e si indicano chiaramente i nostri ex alleati come il nuovo nemico. Nonostante tutto però l’8 settembre coglie il governo impreparato. Gli ordini non vengono diramati, i vertici dello Stato e delle forze armate abbandonano la capitale e lasciano i comandi territoriali, in Italia e all’estero, privi di indicazioni. Molti decidono di combattere, ma vengono presto sopraffatti dai tedeschi, che in poco tempo catturano un milione di militari italiani, la maggior parte dei quali viene condotto in prigionia nei lager di Germania e Polonia.

“Storie della TV”: La tv dei ragazzi

L’offerta per bambini e ragazzi è sempre stata prioritaria per il Servizio Pubblico. Ed è cresciuta e cambiata nel corso del tempo. Una parabola ripercorsa, con la consulenza di Aldo Grasso, nell’appuntamento con “Storie della tv” in onda 8 settembre alle 21.10 su Rai Storia. Il pomeriggio della Rai Tv dagli anni ‘50 agli anni ‘90 è stato fortemente improntato ai programmi per i più piccoli, come già accadeva in radio. A metà degli anni ‘50 viene creata una piccola compagnia di attori alla Rai di Milano - tra i quali Cino Tortorella - che diventa un idolo dei bambini come “Mago Zurlì”. Tortorella dal 1959 presenta un festival canoro, lo Zecchino d’oro, sorta di Sanremo per i più piccoli, e la sua figura sarà presente per decenni, in una Tv dei ragazzi fiabesca e carica di buoni sentimenti. Come regista e autore Cino Tortorella inventerà nel 1961 “Chissà chi lo sa”, quiz tra scolaresche, che si protrae fino al 1972. La Tv di allora allestisce decine di sceneggiati pensati per i bambini. Tra i titoli spicca “Giovanna la nonna del corsaro nero”, del 1961, o “Giocagiò”, un mito degli anni ‘60, acquistato dalla Bbc. Gli anni 70 vedono nuovi programmi dove i ragazzi sono protagonisti come “Spazio”, “Trentaminuti giovani”. A seguire, negli anni 80, vengono realizzati spazi come “3,2,1…contatto” con Paolo Bonolis e “Tandem” con Fabrizio Frizzi. E mentre la tv commerciale rivoluziona il mercato per i ragazzi con l’importazione dei cartoni animati giapponesi, la Rai risponde con la creatività dei contenitori pomeridiani, come “Pista” “Big” “L’albero Azzurro” e la “Melevisione” e “Solletico”.

La guerra segreta: i re del doppiogioco

“Polo Nord” fu un’elaborata operazione orchestrata dai tedeschi: il 17 giugno 1942 riuscirono a catturare un agente britannico Soe (Special Operations Executive) scoprendo la fitta ed elaborata rete di spie inglesi trapiantate in Olanda all’inizio della guerra, che avevano il compito di sostenere la resistenza inviando informazioni alla propria intelligence. Una storia riletta da “La guerra segreta”, in onda mercoledì 8 settembre alle 22.10 su Rai Storia.

La maggior parte di questi agenti venne intercettata, catturata e inviata nei campi di concentramento. Molte sono le teorie su quella che rappresentò uno dei più grandi disastri dell’intelligence britannica di tutta la Seconda Guerra Mondiale. Tra le varie ipotesi, si pensa che la responsabilità sia stata di due agenti tedeschi che riuscirono a portare avanti, egregiamente, il loro doppiogioco.

“Italiani”: Michael Nicholas Salvatore Bongiorno in onda Mike

Il racconto dell’avventurosa vita del personaggio che in Italia è sinonimo di “televisione” e del quale l'8 settembre ricorre l’anniversario della scomparsa: è il documentario “Michael Nicholas Salvatore Bongiorno in onda Mike”, di Enrico Salvatori realizzato con la collaborazione di Giuliana Mancini, la regia di Luigi Montebello e la consulenza di Aldo Grasso, che Rai Cultura propone mercoledì 8 settembre alle 23.10 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Mike Bongiorno, viene chiamato per lanciare la televisione nel 1953, durante la fase sperimentale, divenendo poi il cerimoniere del genere televisivo per antonomasia, il quiz: da "Lascia o Raddoppia", a "Campanile sera", al “suo” "Rischiatutto", agli altri quiz per la Rai e la Tv commerciale, di cui è stato pioniere, tanto quanto della Tv pubblica. Il racconto prende l'avvio dagli ultimi anni, dal 2004, quando con la coincidenza del cinquantenario della TV e dei suoi 80 anni, Mike Bongiorno viene celebrato, addirittura proposto come Senatore a vita, e con Fiorello ritrova non una seconda, ma un‘eterna giovinezza, al punto di diventare un personaggio chiave nel nuovo assetto Rai-Mediaset-Sky. Figlio di Nicholas, avvocato di origine italoamericana, e di Enrica Carello, Michael Nicholas Salvatore Bongiorno nasce a New York il 26 maggio 1924. Dopo la separazione dei genitori, madre e figlio tornano in Italia. Il giovane Michael prende parte, come staffetta, alla guerra partigiana. Salvato dalla doppia cittadinanza, torna nella natia New York e compie i primi passi in radio, prima come intervistato, poi come conduttore. Ritorna in Italia nel '53 per restare pochi mesi, ma l'incontro con Vittorio Veltroni, direttore del neonato Telegiornale, determina sia la scelta del nomignolo Mike, che il suo futuro. Aldo Grasso, autore della più importante storia della TV italiana, nonché autore, per il Dizionario Biografico Treccani della voce dedicata a Mike Bongiorno, approfondisce con le sue riflessioni il racconto, soffermandosi sui momenti cruciali della sua carriera e su molteplici aspetti della sua personalità. Daniela Zuccoli e Nicoló Bongiorno, moglie e figlio secondogenito di Mike -curatore della sua autobiografia- raccontano il lato privato. Mentre Ludovico Peregrini, e Sabina Ciuffini, autore e “signor no” il primo, “valletta” storica la seconda, sono i testimoni) del "Rischiatutto", il quiz che Mike inventa personalmente e conduce, con enorme successo, dal 1970 al ‘74.

Giovedì 9 settembre 2021

“Passato e Presente”: Danilo Dolci, il Gandhi di Sicilia

Danilo Dolci, classe 1924, sociologo, scrittore, educatore e attivista per i diritti civili, nel 1952 si trasferisce dal nord Italia in Sicilia e si stabilisce a Trappeto, un borgo marinaro tra Palermo e Trapani, dove da ragazzo ha vissuto per brevi periodi, al seguito del padre ferroviere. La Sicilia nord occidentale in quegli anni è una delle aree più depresse d’Italia. Dolci si fa notare per le sue battaglie e suoi metodi originali non violenti, che gli varranno il soprannome di “Gandhi di Sicilia”, oltre al sostegno di molti intellettuali, artisti, scrittori italiani e internazionali negli anni ’60. Saranno Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli a tratteggiare il suo ritratto nell’appuntamento con Passato e presente in onda giovedì 9 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Lo “sciopero al contrario”, durante il quale i disoccupati lavorano, ripristinando una strada in abbandono; la battaglia per la costruzione della diga sul fiume Jato e la clamorosa denuncia, attraverso Radio Sicilia Libera, dei ritardi nella ricostruzione del Belìce dopo il terremoto, sono solo alcune delle iniziative che lo hanno reso famoso, portandolo spesso a scontrarsi con gli interessi dei mafiosi e a subire arresti, inchieste, denunce. Grande sostenitore del valore della cultura nella lotta contro la criminalità, fonda il Centro educativo di Mirto, a Partinico, una delle migliori esperienze scolastiche sperimentali mai nate in Italia.

a.C.d.C.

Per la fede e per il trono. Fratelli nemici e l’ultimo dei Valois

I fratelli nemici ovvero Enrico III, eletto re di Francia, e Francesco, sono al centro del doppio appuntamento di “Per la fede e per il trono” per il ciclo “a.C.d.C”, in onda giovedì 9 settembre alle 21.10 su Rai Storia con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.

Francesco abbraccia la causa protestante e diviene l’eroe dei fiamminghi, i quali gli chiedono aiuto per cacciare dal regno il cattolico re di Spagna, Filippo II. Caterina de’ Medici fa di tutto per far riconciliare i suoi figli. Organizza, quindi, un incontro tra Elisabetta I di Inghilterra e suo figlio Francesco. I due si innamorano ma la sorte non sarà loro favorevole.

Alla morte di Francesco Enrico III non ha eredi. Caterina de’ Medici è determinata a far sì che suo figlio non sia l‘ultimo sovrano della dinastia dei Valois e che affidi la corona a Enrico di Navarra, un protestante. Ma una lunga serie di rivolte scuote la Francia e termina con l’assassinio di Enrico, Duca di Guisa, per mano di Enrico III. Poco tempo dopo, anche Enrico III è vittima di una congiura. Sul letto di morte, designa come suo successore Enrico di Navarra, che si converte al cattolicesimo e viene incoronato Enrico IV di Francia.

Venerdì 10 settembre 2021

Passato e Presente. Badoglio, un generale tra due guerre

Nato a Grazzano Monferrato, in provincia di Asti, il 28 settembre 1871, Pietro Badoglio percorre tutti i gradini della carriera militare fino a diventare, nell’ottobre del ‘17, pochi giorni prima della battaglia di Caporetto, comandante del XXVII Corpo d’armata. Il professor Marco Mondini e Paolo Mieli raccontano la storia del generale Badoglio a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 10 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nei difficili mesi successivi a Caporetto è anche suo il merito della riorganizzazione del nostro esercito che porta alla vittoria. Il 24 novembre 1919 Badoglio è nominato Capo di Stato maggiore. È il coronamento di una carriera che più volte dovrà però fare i conti con la politica, compresa quella del regime fascista. E il 25 luglio ‘43, dopo la caduta di Mussolini, sarà proprio lui ad essere incaricato dal re di portare fuori l’Italia da uno dei momenti più difficili della sua storia.

Remembering 9/11

L'11 settembre 2001 il mondo ha assistito inerme all’orrore: alcuni terroristi di Al Qaeda hanno dirottato aerei passeggeri contro gli edifici simbolo di New York City, le Torri Gemelle, provocandone la distruzione e uccidendo più di 2.700 persone. Attraverso la rivisitazione degli eventi in “Remembering 9/11”, in onda venerdì 10 settembre alle 21.10, e in replica sabato 11 settembre alle 9.30, su Rai Storia, a 20 anni dalla strage, si andrà oltre i fatti, esplorando il substrato culturale e l’ambiente di provenienza degli attentatori e analizzando il panorama politico e la risposta del governo. Il documentario, realizzato attraverso una cronologia visiva degli eventi che si alternano a storie commoventi di coraggio e convinzione, racconta le storie degli uomini e delle donne che a Ground Zero hanno assistito in prima persona al caos, alla tragedia e alla sofferenza, inclusi soccorritori, sopravvissuti e famiglie delle vittime, fino alla storia di uno dei terroristi che per rispettare la propria fede e le proprie convinzioni ha commesso un’azione impensabile.

’14-’18: la grande guerra cento anni dopo. Vittorio Veneto, bollettino di una vittoria

24 ottobre 1918 gli italiani attaccano sul Grappa e sul Piave. L’impero austroungarico è al collasso. Sconfitti a Vittorio Veneto, gli austriaci non riescono a organizzare una linea difensiva e il 3 novembre firmano a Villa Giusti, nei pressi di Padova, l’armistizio con l’Italia. “’14-’18: la grande guerra cento anni dopo” andrà in onda venerdì 10 settembre alle ore 22.10 su Rai Storia.

Sabato 11 settembre 2021

Passato e Presente. Firenze capitale

Quella di Firenze Capitale è una storia oggi quasi dimenticata. Eppure è nel capoluogo toscano che l’Italia trovò il suo centro in una fase cruciale della sua storia, tra il 1865 e il 1871. Anni in cui a Roma regnava ancora il Papa, protetto dalla Francia di Napoleone III. Ne parla Paolo Mieli con uno dei maggiori specialisti del Risorgimento italiano, lo storico Gilles Pécout a “Passato e Presente”, programma di Rai Cultura in onda sabato 11 settembre alle 20.30 su Rai Storia. È proprio in seguito a un accordo con Parigi che la capitale lascia Torino e viene trasferita in Toscana, culla della cultura e della lingua italiana. Un evento che muterà profondamente il volto urbanistico ed economico di Firenze. Ma fiorentini e torinesi come vissero quel cambiamento? E cosa rimane oggi di quell’esperienza?

Cinema Italia. Cosmonauta

Opera prima di Susanna Nicchiarelli, “Cosmonauta”, in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 11 settembre alle 21.10 su Rai Storia, segue le avventure della piccola Luciana, interpretata da Miriana Raschillà: è il 1957 quando decide di abbandonare la chiesa durante la cerimonia della sua prima comunione. Il motivo? È comunista. Crede fermamente nella rivoluzione così come il fratello maggiore Arturo, colui che l’ha iniziata alla vita politica. L’adolescenza di Luciana si mescolerà dunque al clima da guerra fredda degli anni ’60, alla corsa allo spazio combattuta da americani e sovietici, e dovrà fare i conti con il suo carattere ma anche con il sessismo e i pregiudizi ancora ben presenti all’epoca. “Cosmonauta”, candidato ai premi Alabarda d'oro 2010 per la miglior sceneggiatura, vincitore del premio Controcampo italiano alla 66ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica, si è anche aggiudicato il Ciak d'oro 2010 per la miglior opera prima.

Documentari d’autore 

Illuminate: Oriana Fallaci. Il lato oscuro della luna

A guidare il racconto del primo docu-film di questa seconda serie di "Illuminate" è l'attrice Sabrina Impacciatore che, attraverso la raccolta di preziose testimonianze, si immerge in una ricerca attenta e sentita sulle tracce della personalità di Oriana Fallaci e degli eventi più significativi della sua carriera, descrivendo anche gli aspetti più umani e privati di una scrittrice che con il suo carattere forte e solitario ha vissuto con coraggio e determinazione. “Illuminate: Oriana Fallaci. Il lato oscuro della luna” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 11 settembre alle 22.40 su Rai Storia.

Binario Cinema

The imitation game

L’incredibile storia del brillante matematico ed esperto di crittografia Alan Turing. La pellicola di Morten Tyldum, con Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Matthew Goode, Rory Kinnear, inizia la narrazione dall’arresto di Turing da parte delle autorità britanniche per atti osceni.

La viaccia

In ricordo dell’attore Jean-Paul Belmondo, icona del cinema francese, recentemente scomparso all'età di 88 anni, Rai Storia propone il film del 1961 “La viaccia”, diretto da Mauro Bolognini, in onda sabato 11 settembre alle 21.10 per il ciclo "Cinema Italia". La pellicola, liberamente tratta dal romanzo “L'eredità” di Mario Pratesi, vede Belmondo protagonista accanto a Claudia Cardinale e Pietro Germi. 
Fine ‘800. Amerigo Monti, figlio di Stefano si traferisce a Firenze per lavorare nella bottega dello zio Nando. L’obiettivo è quello di ereditare la Viaccia, la tenuta di famiglia. In una casa chiusa conosce Bianca, per la quale perde la testa. L’amore per la bella prostituta innesca una reazione a catena di eventi che lo condurranno alla rovina.