Una settimana con la Storia

DOMENICA 01/05/2022

Domenica con Mimmo Calopresti

Il regista firma la “Domenica Con”, scegliendo e commentando per i telespettatori il palinsesto dello spazio curato da Giovanni Paolo Fontana ed Enrico Salvatori, in onda domenica 1° maggio dalle 14alle 24 su Rai Storia.

LUNEDI’ 02/05/2022

Passato e Presente. Un francescano alla corte mongola

L’incredibile viaggio di Fra Giovanni di Pian di Carpine, francescano che nel 1245 viene inviato da Papa Innocenzo IV in Mongolia per prendere contatto con gli eredi dell’impero creato da Gengis Khan, che pochi anni prima si erano spinti fino in Europa Orientale saccheggiando le città e seminando il terrore. Lo ripercorrono il professor Franco Cardini e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda lunedì 2 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30su Rai Storia.

Lo scopo dell’ambasceria guidata da Fra Giovanni era quello di proporre la pacificazione e la conversione dei mongoli: fallirà nei suoi propositi, ma permetterà al francescano – che impiegherà oltre due anni per compiere l’impresa percorrendo più di 10mila chilometri – di raccogliere informazioni che rivoluzioneranno l’immaginario europeo sui mongoli. Se prima questi erano considerati alla stregua di demoni discesi sulla terra, eretici selvaggi a cavallo di belve infernali, grazie al resoconto di viaggio di Giovanni – divenuto il libro Historia Mongalorum - i signori d’Europa e il Papa scoprono una immagine più veritiera dei mongoli, popolo ricco di tradizioni e di cultura. E sarà sempre l’Historia Mongalorum di Giovanni di Pian di Carpine a servire come base dei futuri viaggi in Mongolia degli esploratori e mercanti europei.

Volti dei Vangeli

La voce di Papa Francesco fusa con le immagini più suggestive dell'arte cristiana, per dare volto ai personaggi dei Vangeli. E’ “Volti dei Vangeli, un programma realizzato dal Dicastero per la Comunicazione con Rai Cultura, in collaborazione con la Biblioteca Apostolica Vaticana e i Musei Vaticani, in onda lunedì 2 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Il Papa con il suo linguaggio semplice e profondo ci porta dentro le scene del Vangelo, come fossimo testimoni contemporanei degli eventi che lì stanno accadendo. Una narrazione illustrata con capolavori d'arte che raffigurano i personaggi evangelici man mano evocati. Dipinti di grandi pittori, dalla chiamata di Matteo del Caravaggio al ritorno del figliol prodigo di Rembrandt ma anche bassorilievi dei primi secoli cristiani e disegni dei codici miniati medievali. In onda in prima visione lunedì 2 maggio alle 21.10 su Rai Storia

Italia. Viaggio nella bellezza. Santa Maria Antiqua e la pittura bizantina

Una chiesa alto medievale nel cuore del Foro romano con uno spettacolare ciclo di affreschi. È Santa Maria Antiqua, da molti considerata la "cappella Sistina" dell'VIII secolo, che ha riaperto al pubblico con un nuovo allestimento. Un luogo raccontato da “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda lunedì 2 maggio alle 22.10 su Rai Storia. Le pitture di Santa Maria Antiqua raccontano una Roma inedita al grande pubblico: una città pienamente orientalizzata, con i suoi papi greci e palestinesi. Pontefici come Giovanni VII (650 d.C. – 707 d.C.) che si affida ai migliori pittori provenienti da Bisanzio per trasformare Santa Maria Antiqua nella chiesa più orientale di tutta Roma. Nei secoli della temperie iconoclasta, quando nell'Oriente cristiano di lingua greca le icone e le immagini sacre sono bandite, questo piccolo edificio intitolato alla Vergine ai piedi del Palatino, accoglie le più belle espressioni della pittura bizantina: un viaggio fra i capolavori realizzati da una "mano greca" nell'arte alto medievale dell'Occidentale latino.

MARTEDI’ 03/05/2022

Passato e Presente. L’Italia delle bonifiche

Tra il 1877 e il 1896, per iniziativa del senatore Stefano Jacini, il parlamento italiano conduce un’inchiesta per conoscere lo stato dell’agricoltura e dei terreni coltivabili in Italia. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dalla professoressa Elisabetta Novello a “Passato e Presente”, in onda martedì 3 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Dall’indagine emerge tutta l’arretratezza dell’economia agraria del paese e soprattutto lo stato di abbandono delle campagne e di vaste zone paludose. Comincia un forte impegno per le bonifiche di questi territori che non solo sottraggono terreni preziosi all’agricoltura ma sono all’origine della diffusione della malaria, una malattia che colpisce annualmente due milioni di persone. Una battaglia che vedrà diverse fasi; iniziata nell’Italia liberale, passando attraverso il ventennio fascista fino all’attuale allargamento del concetto di bonifica, che comprende la gestione delle risorse idriche e la salvaguardia del territorio.

"Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte" Con il professor Alessandro Barbero

Un viaggio – dall’infanzia alla fine dei suoi giorni - nella vita del primo grande protagonista dell’era contemporanea. Anzi, stando ai manuali scolastici, di colui che ne ha provocato l’inizio: Napoleone. Un grande della storia raccontato dal professor Alessandro Barbero nel docufilm scritto con Davide Savelli per la regia di Graziano Conversano “Ei fu. Vita, conquiste e disfatte di Napoleone Bonaparte”, in onda martedì 3 maggio alle 21.10 su Rai Storia.

Un uomo nato su un’isola, la Corsica, luogo remoto di quell’impero che lui stesso fonderà, esportando, paradossalmente, idee rivoluzionarie nell’intera Europa; incendiando gli animi di milioni di individui in tutto il continente, dividendone e spaccandone l’opinione pubblica, al suo tempo come anche ai nostri giorni. 
Il racconto è tutto basato sulle fonti storiche - documenti, biografie, memoriali – ed è arricchito dalle testimonianze di alcuni grandi testimoni, interpretati da attori, che in alcuni casi erano fan sfegatatati o caustici detrattori, e in altri casi commentatori imparziali: Alessandro Manzoni; Luciano Bonaparte, Madame De Stael, Giuseppina Bonaparte, Maria Luisa d’Austria, il duca di Wellington, e alcuni dei suoi soldati, pronti a seguirlo sempre e ovunque.
La narrazione di Alessandro Barbero è interamente ambientata sull’isola d’Elba, in alcuni luoghi del primo esilio napoleonico, come la Palazzina dei Mulini, la Villa di San Martino, il Santuario della Madonna del Monte e i forti Falcone e della Linguella.

MERCOLEDI’ 04/05/2022

Passato e Presente. Ennio Flaiano l’arte della parola

Cronista, critico teatrale e cinematografico, saggista, aforista, sceneggiatore, scrittore: Flaiano è tutto questo e molto di più. Nato a Pescara, Flaiano arriva nella capitale in un treno stipato di camicie nere, nel giorno della Marcia su Roma. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 4 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. La città eterna diventa la sua amata e odiata residenza, e lo scrittore ne racconta i vizi, gli eccessi e i bagliori in tutta la sua produzione letteraria. Roma è lo specchio della società italiana che Flaiano descrive con occhio ironico, melanconico e beffardo, attraverso quel realismo allegorico che è il tratto distintivo della sua penna. Col suo unico romanzo, “Tempo di uccidere”, del 1947, si aggiudica la prima edizione del Premio Strega. La sua esperienza giornalistica più importante è quella a “Il Mondo”, diretto da Mario Pannunzio, tra il 1949 e il 1956 e negli anni Cinquanta e Sessanta collabora alla sceneggiatura di capolavori del cinema La Dolce vita di Fellini, del 1960, e La notte di Michelangelo Antonioni, del 1961. Una vita dedicata alla scrittura. E quando si conclude prematuramente a causa di un infarto che lo colpisce nel 1972, la sua scrivania è ancora piena di idee e progetti che resteranno incompiuti.

Telemaco. I luoghi della storia

Telemaco è il nuovo magazine incentrato sul racconto di eventi storici particolari e meno noti raccontati dai luoghi in cui si sono svolti, in onda per quattro puntate da mercoledì 4 maggio alle 21.10 su Rai Storia. La novità è che il racconto è affidato a 4 giovani storici, costole di “Passato e Presente” che con Paolo Mieli hanno avuto 5 anni di collaborazione: Matteo Marroni (romano), Emanuela Lucchetti (calabrese), David Ognibene ( veneto), Carla Oppo (Sarda), studiosi, “esploratori” e narratori di storie, in viaggio alla scoperta di testimoni e luoghi.

Il viaggio attraverso la Grecia compiuto dal giovane Telemaco alla ricerca del padre, si fa metafora del viaggio dei quattro giovani storici alla ricerca di testimoni e di storie passate che risuonano ancora nel presente. Storie personali, iscritte nel loro tempo, ma anche paradigmatiche di condizioni umane, che prescindono dalle epoche. 

Un lavoro di ricerca sul campo sempre seguiti dalle telecamere e dotati, essi stessi, di strumenti di comunicazione propri della loro generazione, come cellulari o tablet, con i quali collegarsi, produrre immagini soggettive o formati specifici per i social, incrociando con i nuovi linguaggi il linguaggio televisivo.

La regia, sempre dinamica, accoglierà il linguaggio visivo della contemporaneità, facendosi “valore aggiunto” della narrazione. La prima puntata “Le ragazze di Via del Governo Vecchio” parte dal centro storico di Roma.Ci sono luoghi che restano un po’ in disparte: in attesa di uno sguardo che li riconosca e ravvivi la memoria delle loro tante storie. Palazzo Nardini è uno di questi e racconta la storia delle conquiste personali e sociali di tante donne che, negli anni ’70, lo scelsero come loro casa. 4 puntate per raccontare 12 storie. In onda per 4 mercoledì a partire dal 4 maggio.

"Italiani" Gino Bartali

“Ginettaccio”, “L’uomo d’acciaio”, “Gino il Pio”, “L’intramontabile”: in una parola, Bartali. E’ lui il protagonista del doc che Rai Cultura propone mercoledì 4 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo “Italiani”. Bartali nasce il 18 luglio 1914 a Ponte a Ema, nei pressi di Firenze. La sua famiglia è d’origine contadina. Da ragazzo lavora come apprendista meccanico nella bottega di un ciclista. Si mette in luce tra i dilettanti e, passato professionista, nel 1936, a 22 anni vince con la Legnano il suo primo Giro d’Italia, che conquisterà anche l’anno successivo. L’anno della consacrazione arriva nel 1938 quando trionfa al Tour de France. Gino intanto ha conosciuto Adriana Bani, che sarà l’amore di una vita e che sposerà nel 1940. 
Bartali fin da giovane è un fervido credente, è iscritto all’Azione Cattolica, è devoto a Santa Teresa di Lisieux, è terziario carmelitano. Gli anni della guerra gli porteranno via la possibilità di tante vittorie, ma faranno uscire la sua grandezza d’animo. Gino, amico del cardinale Elia Dalla Costa, si mette al servizio di una rete clandestina per il salvataggio degli ebrei. Tante volte farà in bicicletta il tragitto tra Firenze e Assisi, a rischio della propria vita, per trasportare documenti falsi contribuendo così al salvataggio di circa 800 persone. Gino non racconterà mai in pubblico questa storia perché, come diceva, “Il bene si fa ma non si dice”. Tuttavia, dopo la sua morte riceverà i meritati riconoscimenti: Medaglia d’oro al Merito civile, viene dichiarato “Giusto tra le nazioni”, onorificenza conferita da Israele ai non ebrei che si sono distinti per aver salvato anche un solo ebreo durante la Seconda guerra mondiale. Nel dopoguerra arriveranno le altre grandi vittorie di Bartali e la rivalità con Fausto Coppi, molto diverso da lui per carattere: l’Italia è divisa ormai in bartaliani e coppiani. Gino vince il Giro d’Italia del 1946, il cosiddetto “Giro della rinascita”, proprio davanti a Coppi, che aveva vinto da suo gregario l’ultimo giro prima della guerra. Ma la più grande impresa sportiva di Bartali è la vittoria al Tour de France del 1948, a 34 anni e a 10 di distanza dalla prima. La sua vittoria avviene in un momento molto critico, quello dell’attentato a leader comunista Palmiro Togliatti, ed è ancora più importante perché contribuisce a favorire un clima di pacificazione nel Paese. Gino correrà fino alla metà degli anni ’50 e poi si dedicherà sempre al ciclismo come dirigente sportivo e commentatore. Verrà intervistato molte volte e non disdegnerà di apparire in diverse occasioni alla televisione. Bartali muore, all’età di 85 anni, il 5 maggio del 2000.

GIOVEDI’ 05/05/2022

Passato e Presente Celeste Di Porto, l’anima nera del ghetto

Dopo l’8 settembre e l’occupazione tedesca di Roma, la giovane ebrea Celeste Di Porto entra in contatto con una banda fascista che si dedica alla caccia agli ebrei e inizia a denunciare i propri correligionari. Dopo la strage di via Rasella, il 23 marzo 1944, ne fa catturare ventisei, che il giorno dopo vengono trucidati nel massacro delle Fosse Ardeatine. Pagine dolorose commentate dalla professoressa Lucetta Scaraffia e da Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 5 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Dopo la guerra, Celeste viene arrestata e sottoposta a processo. Anche Elena Hoehn, una tedesca che vive in Italia dagli anni ’20, dopo la liberazione di Roma viene accusata di essere una spia nazista e di aver fatto arrestare Giovanni Frignani, il tenente colonnello dei carabinieri che per ordine del Re aveva arrestato Mussolini il 25 luglio. Frignani, che dopo l’Armistizio entra a far parte della Resistenza, è ospitato e nascosto nella casa di Elena e proprio lì, dopo qualche mese, viene arrestato dalle SS insieme ad altri due ufficiali dei carabinieri. Morirà due mesi dopo alle Fosse Ardeatine. Le due donne si conoscono in carcere nel 1946 e Anna Hoehn, luterana che si era convertita al cattolicesimo già negli anni ’30, convince Celeste Di Porto a convertirsi anche lei. Celeste si battezza dopo aver scontato la sua pena, e questo percorso di conversione, che presenta molti dubbi e ambiguità, porta le due donne a conoscere Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari.

a.C.d.C. Apocalissi del passato. La fine dell'Impero Accadico

Con l’introduzione del Prof. Barbero “a.C.d.C.” – in onda da fiovedì 5 maggio alle 21.10 su Rai Storia - presenta una serie in 6 episodi che indaga sulle ragioni per cui alcune grandi civiltà del mondo si sono estinte: la caduta dell’impero Accadico, la distruzione della leggendaria Sodoma, l’enigma dei popoli del mare, la città perduta di Heliki, la scomparsa dei Maya, il cataclisma di Doggerland: in ogni puntata archeologi, antropologi, geologi e climatologi ricostruiscono, con l’aiuto delle tecnologie moderne, le ragioni scientifiche che hanno condotto all’estinzione di alcune delle civiltà più avanzate del mondo antico. Si comincia tornando a più di quattromila anni, quando nasce il primo impero della storia. A partire dal 2234 a.C. gli Accadi conquistano e unificano le città-stato sumere della Mesopotamia creando una struttura politica senza precedenti, capace di sfruttare al meglio le risorse dell’agricoltura, e dotata di un esercito permanente. Un secolo e mezzo più tardi la civiltà accadica scompare. Ad aCdC con l’introduzione del prof. Barbero, un’indagine con il contributo di archeologi, geologi e climatologi, sull’ascesa e sulla caduta del primo impero della storia.

Ogni continente ha le sue rovine, luoghi in cui solo le pietre raccontano la storia di popoli scomparsi, annientati da catastrofi naturali, da conflitti interni oppure dallo scontro con altri popoli. Ed ogni continente ha i suoi miti e le sue leggende, molto spesso legati al ricordo di eventi catastrofici che hanno rivoluzionato la storia dell’umanità. Tutti però sollevano gli stessi interrogativi: come è possibile che organizzazioni sociali grandi e potenti si sgretolino? Perché le civiltà crollano? 

L'impero della Regina Vittoria. La nascita di una superpotenza

All'epoca della nascita della regina Vittoria, nel 1819, l'Inghilterra era una società agricola che, nell’arco di pochi decenni, si sarebbe trasformata in una superpotenza industriale, con un impero che si espandeva in tutto il globo. “L'impero della Regina Vittoria”, il ciclo in quattro episodi della serie “a.C.d.C”, introdotta dal professor Alessandro Barbero e in onda giovedì 5 maggio dalle 22.10 su Rai Storia, è sia la storia di questo periodo straordinario, sia il ritratto affascinante di una regina che governò su oltre un quinto della popolazione mondiale. È la vicenda di personaggi influenti che avrebbero modellato il sistema imperiale britannico: Gladstone, Disraeli, Livingstone, Rhodes e il Principe Alberto, marito di Vittoria. Questi personaggi - alcuni spinti da ambizione, altri da desiderio di profitto, e altri ancora da passione o da nobili ideali - avrebbero determinato un'espansione del Paese senza pari nella storia, trasformando per sempre la Gran Bretagna e i territori da essa controllati e dominati. Resoconti personali tratti da diari, ricostruzioni filmate sia in Inghilterra sia negli ex avamposti dell'Impero, tra cui India e Africa, raccontano il drammatico scontro di personalità e di culture che avrebbero segnato per 64 anni il regno della regina Vittoria.

VENERDì 06/05/2022

Passato e Presente
L’impero del mare dell’Italia fascista

Il regime fascista mette il mare al centro del suo progetto politico, convinto della necessità per l’Italia di guadagnare una sicurezza militare e commerciale autonome nel Mediterraneo. Una strategia riletta da Paolo Mieli e dal professor Fabio De Ninno a “Passato e Presente”, in onda venerdì 6 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Durante il regime di Mussolini viene dato grande impulso al settore marittimo e alla cantieristica navale attraverso ingenti sostegni economici e incentivi. Negli anni Trenta l’Italia si afferma come il secondo esportatore al mondo di armamenti navali, un successo celebrato dalla propaganda fascista attraverso eventi, manifestazioni e missioni navali in tutto il mondo. Contemporaneamente viene potenziata anche la flotta della Regia marina in vista di uno scontro militare fra potenze per il dominio del Mediterraneo.

Speciali Storia ore 21.10
Inferno nei mari. La vendetta americana

Una serie basata sul gioco invisibile della guerra dei mari, che ripercorre le battaglie delle squadre sottomarine della Seconda Guerra Mondiale. Dall'affermazione della caccia in branco da parte degli U-boot (i "Wolfpack") alle azioni che contribuirono al successo americano nel Pacifico, una storia di tattica e tecnologia e degli equipaggi che resero un incubo costante la vita dei marinai delle flotte di superficie: è la nuova serie “Inferno nei mari”, in onda da venerdì 6 maggio alle 22.10 su Rai Storia, in cui le analisi degli esperti e i filmati di repertorio sono intrecciati con rievocazioni che mettono i personaggi al centro dell'azione. Nel primo appuntamento, “La vendetta americana”, si torna al gennaio del 1943. La forza sottomarina americana fatica a ottenere successi nel Pacifico meridionale. Dudley "Mush" Morton, comandante dell'USS Wahoo, si prepara a ribaltare il risultato. Il nuovo comandante decide di affrontare un intero convoglio. Se ci riuscirà, sarà il primo comandante di sottomarini americano a ottenere un tale risultato. 

SABATO 07/05/22

Film – Nanni Loy: Mi manda Picone ore 21.10
DOCUMENTARI D' AUTORE
Vivere, che rischio