Rivoluzioni

DOMENICA 10/07/2022

Storia delle nostre città. Perugia

Quando ci si avvicina a Perugia ci si sente trasportati indietro nel tempo fin dentro il cuore stesso del medioevo: una città magica e incantevole la cui storia si respira ad ogni angolo di strada. Una storia iniziata quasi tre millenni fa quando gli umbri costruirono il primo insediamento urbano nell’area in cui oggi sorge la città e raccontata dall’appuntamento con “Storia delle nostre città”, in onda domenica 10 luglio alle 11.00 su Rai 3, e lunedì 11 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Fu però con l’arrivo degli etruschi che Perugia crebbe di importanza diventando uno dei punti di riferimento di quell’antico centro Italia. La memoria del primitivo insediamento è ancora oggi visibile nella cinta muraria risalente al IV secolo a.C., il cui simbolo è proprio L’Arco Etrusco. L’avvento di Roma segnò la fine del dominio etrusco. La città umbra si oppose nettamente all’avanzata dell’Impero, al quale però dovette piegarsi dopo la sconfitta subita nella battaglia di Sentino, nel 295 a.C. Da quel momento la città divenne un florido Municipio romano con il nome di "Augusta Perusia". Dopo la caduta di Roma, Perugia fu rasa al suolo dai Goti di Totila nel 547 dopo Cristo, poi conquistata dai Bizantini e divenne uno dei capisaldi del loro dominio contro l'espansione del Ducato Longobardo di Spoleto. La città restò bizantina fino all'VIII secolo quando passò sotto il potere ecclesiastico e, quando nell'anno Mille si costituì in libero Comune, restò alleata del Papato. Nel XIV secolo l'amicizia con la Chiesa di Roma si deteriorò irrimediabilmente quando i perugini distrussero Foligno, città alleata del Papa: da quel periodo la storia di Perugia è stata un susseguirsi di lotte intestine, congiure, tradimenti e guerre fino a quando, con Papa Paolo III, nel 1531, il controllo della Chiesa divenne definitivo. Da quel momento Perugia venne di fatto privata di ogni libertà e autonomia e tutti i tentativi di ribellarsi al potere pontificio vennero puniti con nuove stragi e distruzioni, finché nel 1860 fu unita al Regno d'Italia. Di tutta questa storia oggi rimangono meravigliosi palazzi, chiese, conventi, piazze, fontane e tutta lo splendido patrimonio artistico e architettonico che rende la città una delle perle più preziose del centro Italia.

Le storie di Passato e presente. Gli anni del boom

L’Italia del "miracolo economico" nei suoi diversi aspetti è al centro dell’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente”, in onda domenica 10 luglio alle 20.30 su Rai Storia. Alla fine degli anni’50 inizia la stagione del cosiddetto “boom”, che trasforma l’Italia da paese rurale a potenza industriale. Sul modello americano arrivano i supermercati e decolla la grande distribuzione. La ricchezza aumenta e molti beni di consumo, prima per pochi, hanno ora una diffusione di massa. Anche le case degli italiani si trasformano e diventano più moderne e accoglienti. Le cucine si riempiono di elettrodomestici che rendono più facile e meno faticosa la vita delle casalinghe. Ma è in salotto che troviamo la vera protagonista della nuova stagione dei consumi: la televisione.

Binario Cinema. Loving

Fine anni ’50. USA, Stato della Virginia. Mildred, ragazza di colore e Richard Loving, operaio edile bianco, sono cresciuti insieme. Il loro amore è tale da voler costruire una famiglia e sposarsi a tutti i costi, anche a costo di spostarsi in un altro stato, dato che la Virginia proibisce i matrimoni interraziali. A loro ritorno da Washington, vengono arrestati e condannati prima a un anno di carcere, per poi ottenere una sospensione della pena a patto di rispettare un esilio di 25 anni.

“Loving” è la storia di come, grazie all’interessamento della lega per i diritti civili, la loro storia si trasformò in una causa legale di altissima risonanza mediatica. “Loving v. Virginia” finirà alla corte suprema e finirà per cambiare la Costituzione degli Stati Uniti d’America. Regia di Jeff Nichols. Con Joel Edgerton, Ruth Negga, Alano Miller, Nick Kroll, Jon Bass, Bill Camp, “Loving” andrà in onda per il ciclo “Binario Cinema” domenica 10 luglio alle ore 21.10 su Rai Storia.

LUNEDI’ 11/07/2022

Passato e Presente. Fuga mundi, i primi monaci e Benedetto

Tra i primi cristiani c’è chi vive in maniera radicale i precetti evangelici di povertà e umiltà e dà vita a quelle forme di ascetismo che sono alla base delle future comunità monastiche. Tra questi asceti alcuni scelgono la solitudine estrema: sono gli eremiti, i padri del deserto, animati dalla “fuga mundi”, il rifiuto della società. Alcuni eremiti si uniscono poi negli stessi eremi per condividere la pratica della preghiera e altri aspetti della vita quotidiana: la cella, i pasti, il lavoro. Si formano così i primi monasteri e le prime comunità cenobìtiche, dal greco koinobìtes, colui che vive in comune. È questa la forma di monachesimo che si diffonde in occidente e che trova, nel VI secolo d.C., il suo pieno compimento nell’opera di San Benedetto e nella sua regola. In questo appuntamento – in onda lunedì 11 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli e la professoressa Maria Chiara Giorda raccontano la nascita del monachesimo.

Italia. Viaggio nella bellezza. Gli invisibili di Pompei

Pompei accoglie ogni anno milioni di visitatori, attratti dalla maestosità delle case e delle ville romane, dall’eleganza degli affreschi, dalla ricercatezza dei mosaici. La cosiddetta “stanza degli schiavi” di Civita Giuliana, scoperta nel 2021, piccola e spoglia, con i pochi arredi e gli attrezzi da lavoro, svela un’altra Pompei, nascosta e ancora poco raccontata. Questo documentario svela Pompei nella sua interezza per restituire alla città e alla società che la abitava la sua vera identità. Ma c’è un’altra faccia ancora di Pompei rimasta piuttosto nascosta: quella appena al di fuori delle sue mura, che comprende i siti archeologici di Villa di Arianna e di Villa San Marco a Stabia, di Villa di Poppea a Oplontis e di Villa Regina a Boscoreale, siti che oggi appartengono al Parco Archeologico di Pompei. L’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. non distrusse soltanto le città immediatamente vicine, come Pompei ed Ercolano. Lungo la costa, vi era un fiorire di agglomerati urbani, ville marittime, ville rustiche e piccoli porti che, alternati a giardini fioriti, vitigni e discese a mare, davano forma e colore a un paesaggio variopinto e armonico. La puntata, di Brigida Gullo e Eugenio Farioli Vecchioli, andrà in onda lunedì 11 luglio alle 21.10 su Rai storia.

MARTEDI’ 12/07/2022

Passato e Presente. Petronilla e il Dottor Amal

Amalia Moretti Foggia è una delle primissime donne in Italia a laurearsi in medicina, nel 1898. Approdata a Milano, entra in contatto con gli ambienti del socialismo e conosce le prime attiviste per l’emancipazione femminile, senza mai, però, diventare una militante. All’impegno politico Amalia preferisce l’azione diretta come medico a favore delle classi più svantaggiate, con particolare attenzione alle donne e ai fanciulli. Negli anni Trenta inizia a collaborare con La Domenica del Corriere, con due rubriche di grande successo: una di medicina, firmata con lo pseudonimo di “dottor Amal”, e una di cucina, con la firma di Petronilla. Il dottor Amal e Petronilla diventano famosi in tutta Italia. Durante i razionamenti, in periodo di guerra, la sua sapienza culinaria, unita a quella medica, si riveleranno preziose per trasmettere alle lettrici regole igieniche e alimentari di base, proponendo piatti gustosi, nutrienti e a poco prezzo. La professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli e Paolo Mieli ripercorrono la storia di Amalia nell’appuntamento con Passato e presente, in onda martedì 12 luglio alle 13:15 su Rai3 e alle 20:30 su Rai Storia.

La bussola e la clessidra. La battaglia di Lepanto

Le cause politiche che portarono alla battaglia di Lepanto e le dinamiche di combattimento che consentirono alle forze della Lega santa (Spagna, Venezia, Roma e altri Stati italiani) di prevalere sulla potentissima flotta ottomana. Le analizza il professor Alessandro Barbero nella puntata in onda martedì 12 luglio alle 21.10 su Rai Storia, a partire dalla spedizione archeologica sottomarina alla ricerca dei relitti delle galee impegnate nel grande scontro navale combattuto all'imboccatura del Golfo di Corinto il 7 ottobre 1571.

Donne di Calabria. Rocìo Muñoz Morales è Rita Pisano

Rita Pisano, sindaca di Pedace dal 1966 al 1984, anno in cui morì, nel pieno del suo impegno amministrativo: un personaggio a cui dà volto e voce Rocìo Muñoz Morales in “Donne di Calabria” - una co-produzione Calabria Film Commission e Anele, in collaborazione con Rai Cultura, prodotta da Gloria Giorgianni con Emma Di Loreto, da un’idea produttiva di Giovanni Minoli - in onda martedì 12 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Tra gli anni ‘40 e ‘50 Rita Pisano comincia la sua carriera politica divenendo dirigente del Partito Comunista di Cosenza, al quale aveva aderito sin da giovanissima, segretario provinciale del CNA e consigliere comunale di Cosenza. Fu tra i componenti della delegazione calabrese che a Parigi nel 1949 prese parte al Congresso Mondiale della Pace, dove raccontò le lotte sostenute dai contadini calabresi. Lì conobbe Renato Guttuso e Pablo Picasso, che rimasero colpiti dal suo discorso, dalla sua passione e dalla sua personalità, tanto che Picasso ritrasse il suo volto "splendente" e lo intitolò “La jeune fille de Calabre”, realizzandolo con uno schizzo a matita. Madre di sei figli e donna di politica, si mise a disposizione del Paese impegnandosi allo stesso modo sia in famiglia che nella militanza, abbracciando sia la dimensione pubblica che privata e spronando le donne a fare lo stesso. Divenuta sindaco di Pedace nel 1966, avviò una politica di ammodernamento delle strutture urbane - viabilità, bagni pubblici, impianti sportivi, la mensa nelle scuole, la scuola a tempo pieno - e istituì la prima biblioteca per le donne, la “Biblioteca Donne Bruzie”, simbolo della sua venerazione per la cultura e l’arte. Negli anni ’70 diede vita agli “Incontri Silani” grazie ai quali giunsero in Calabria esponenti della cultura come Renato Guttuso, Carlo Levi e Raphael Alberti. Durante il suo percorso politico, nel 1975, ebbe contrasti interni al Partito Comunista Italiano, da cui venne espulsa. Da qui la sua decisione di dare vita alla lista autonoma "Sveglia" che vinse le elezioni comunali in contrapposizione con il PCI. Protagonista delle lotte per l'emancipazione della donna, subì processi e arresti per violazione del vecchio Testo Unico delle leggi di pubblica sicurezza che, in seguito, la Corte costituzionale abolì parzialmente. La narrazione utilizza immagini e filmati di repertorio, di illustrazioni animate e di interviste a testimoni del mondo della cultura, della politica e della società civile, tra cui la Presidente della Fondazione Nilde Iotti Livia Turco, la scrittrice Rosella Postorino, lo storico Enzo Ciconte, la giornalista Ida Dominijanni, il nipote del proprietario della casa del PCI Eduardo Salvatore Zumpano, i figli Agatina Sandra e Giuseppe Giudiceandrea, il campanaro della Parrocchia di San Donato V.M di Casali del Manco Francesco Leonetti, la nipote Maria Maddalena Radoni e la Responsabile della Biblioteca Donne Bruzie Maria Francesca Lucanto. A fare da sfondo al racconto, i luoghi della Calabria in cui Rita ha vissuto e lavorato: oltre a Pedace, Casali del Manco, il lago Arvo e il Parco Nazionale della Sila a Lorica.

MERCOLEDI’ 13/07/2022

Passato e presente. Pancho Villa e la rivoluzione messicana

20 novembre 1910: con la sollevazione armata contro la dittatura del generale Porfirio Diaz, ha inizio la Rivoluzione Messicana, la prima del XX secolo. Un’epopea di lotte, insurrezioni, colpi di stato e governi militari che rappresenta oggi uno dei capitoli più attuali e controversi della storia contemporanea di cui si occupa “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura, nella puntata in onda mercoledì 13 luglio alle ore 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Paolo Mieli e lo storico Mauro Canali tratteggiano un ritratto di uno dei protagonisti Rivoluzione Messicana, Doroteo Arango Aràmbula, più noto come Pancho Villa. Un fuorilegge rifugiatosi sulle montagne per sfuggire alla giustizia, che si schiera a fianco delle forze insurrezionali e fino alla fine lega il suo destino a quello del Messico in fiamme. Un bandito, un Robin Hood messicano, il leggendario “General invencible” della Divisione del nord, che diventa persino un mito hollywoodiano.

Maria Antonietta

Il 16 ottobre 1793 Maria Antonietta (1775-1793), arciduchessa di Austria e Regina di Francia e di Navarra, è nella sua cella. È il suo ultimo giorno di vita: nel giro di pochi minuti sarà portata a Piazza della Concordia, alla ghigliottina. Ma chi fu davvero Maria Antonietta che affamò il suo popolo e disse “Se non hanno il pane, dategli da mangiare le brioches”? Lo racconta “Maria Antonietta”, film diretto da Yves Simoneau e Francis Leclerc in onda su Rai Storia mercoledì 13 luglio alle ore 21.10. A soli 14 anni Maria Antonietta arriva all’opulenta corte francese per essere data in sposa al Re Luigi XVI. Sola, incompresa e ripudiata dal marito, Maria Antonietta diventa la protagonista di diversi scandali a corte. Il film realizzato tutto in digitale, con la voce narrate di Paolo Ferrari, si basa su documenti storici riguardanti la vita della regina a Versailles, il suo processo e la sua condanna a morte. Maria Antonietta è interpretata da Karine Vanasse, una delle hostess di Pan Am.

L’Italia della Repubblica. Il boom e gli italiani

Tra il 1958 e il 1963 l’Italia conosce un periodo di grande crescita. L’economia del Paese sposta il suo baricentro dall’agricoltura all’industria, raggiungendo livelli paragonabili a quelli di altri Paesi Occidentali.

Il reddito medio delle famiglie cresce e consumi un tempo inimmaginabili diventano accessibili a tutti, o quasi. Gli anni del boom economico sono al centro del nuovo appuntamento con “L’Italia della repubblica”, la serie di Rai Cultura introdotta da Paolo Mieli, in onda mercoledì 13 luglio alle 22.45 su Rai Storia. Ospite in studio, intervistato da Michele Astori, Giorgetto Giugiaro racconta la sua esperienza di giovane apprendista alla Fiat e alla Bertone. Lambrette, utilitarie, la televisione, gli elettrodomestici, diventano oggetti del quotidiano, contribuendo a cambiare stili di vita, costumi e aspirazioni. Si fa avanti un paese che sente meno il peso della tradizione e sempre più forte il richiamo di un futuro che sembra a portata di mano. Non ci sono però solo aspetti positivi in questi anni che hanno fatto gridare al “miracolo”. In controluce, emergono problemi non affrontati di cui si vedono ancora le conseguenze. La crescita è forte, ma diseguale. Non raggiunge tutte le classi sociali, non intacca antichi privilegi, e non modifica consolidati rapporti di genere che vogliono la donna subordinata. Provoca inurbamento selvaggio e spopolamento delle campagne, e danneggia il paesaggio e l’ambiente in un sistema di valori in cui l’ecologia non ha ancora un posto. Sono però le prove di una modernizzazione che era ormai ineludibile, e che ancora oggi il paese attende di perfezionare. La puntata si avvale del contributo delle storiche Emanuela Scarpellini e Patrizia Gabrielli e dello storico dell’economia Giuseppe Berta, e dà voce anche ai protagonisti dell’epoca come Enrico Mattei, Adriano Olivetti e Giovanni Borghi, in interviste di repertorio delle Teche Rai.

GIOVEDI’ 14/07/2022

Passato e presente. Movimenti antirazzisti in Usa

Alla fine della Seconda guerra mondiale, in America, la Grande Depressione è ormai definitivamente alle spalle. L’occupazione torna crescere, la prosperità è alle stelle. Il sogno americano sembra essere alla portata di tutti. In realtà, questo vale soltanto per la popolazione bianca. In tutto il paese, soprattutto negli stati del sud, la segregazione razziale è ancora riconosciuta dalla legge e gli afroamericani sono trattati come cittadini di serie B. Occorreranno decenni di battaglie ai neri d’America per cambiare la loro condizione: dal rifiuto di Rosa Parks di cedere a un bianco il posto sull’autobus, alla lotta dei 9 studenti neri di Little Rocks, fino alle grandi marce non violente di Martin Luther King. Un cammino che non si è ancora concluso, come dimostrano le marce di Black Lives Matter, l’organizzazione antirazzista nata per protestare contro le uccisioni di afroamericani da parte della polizia. La storia dei movimenti antirazzisti in USA viene ripercorsa giovedì 14 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

a.C.d.C. Révolution!

Con l’introduzione del Prof. Alessandro Barbero, ad a.C.d.C. la Rivoluzione Francese ricostruita come un documentario filmato tra il 1789 e il 1795. Anni terribili ed entusiasmanti, narrati in prima persona dalle voci dei protagonisti e dei testimoni oculari. Politici, giornalisti e semplici cittadini raccontano dei grandi eventi rivoluzionari e degli sconvolgimenti della vita quotidiana dei francesi, delle loro emozioni, paure, speranze; di una straordinaria esperienza di democrazia e insieme di sangue “a.C.d.C Revolution!” andrà in onda giovedì 14 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Nel 1789 la convocazione degli Stati Generali innesca una crisi istituzionale: i delegati formano un’Assemblea Nazionale, che Luigi XVI è costretto a riconoscere. Temendo una repressione la rivolta popolare si scatena il 14 luglio contro la fortezza della Bastiglia. L’Assemblea adotta la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino e una nuova organizzazione politica che fa della Francia una monarchia costituzionale. Il tentativo di fuga del re precipita gli eventi. Tra il 1792 e il 1795 la Francia è in guerra contro tutte le monarchie europee, che tentano di soffocare la rivoluzione. Il re, accusato di complotto contro la nazione viene incarcerato con la sua famiglia, processato e condannato a morte. La monarchia è abolita. Nasce la Repubblica Francese. L’esecuzione del re esaspera i contrasti all’interno del fronte rivoluzionario. Per far fronte alla crisi economica e militare viene creato un Comitato di Salute Pubblica. Si instaura un clima di paura e sospetto. In un crescendo di terrore, la rivoluzione divora i suoi figli sulla ghigliottina. Con le vittorie militari e l’esecuzione di Robespierre nell’estate del 1794, la Francia si avvia a concludere la stagione rivoluzionaria.

VENERDÌ 15/07/2022

Passato e presente. Giuseppe Prezzolini, storia di un irregolare

Nel 1908 Giuseppe Prezzolini fonda a Firenze, insieme a Giuseppe Papini, la rivista La Voce. Prezzolini si propone come grande organizzatore di cultura e raccoglie intorno alla nuova rivista i giovani più brillanti del panorama culturale italiano di inizio secolo. Sulle pagine de “La Voce” Prezzolini inizia una vivace polemica contro il sistema di potere giolittiano e, con le sue battaglie, diventa la prima figura di intellettuale militante in Italia. La sua storia viene ripercorsa dalla professoressa Alessandra Tarquini e da Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e presente” in onda venerdì 15 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai storia. Nel 1911 tuona contro la guerra di Libia, ma alla vigilia della Grande guerra assume una posizione interventista e partecipa al conflitto come volontario. La fine della guerra coincide con una forte disillusione e con l’abbandono dell’impegno intellettuale. Malgrado sia amico di Mussolini, Prezzolini non saluta con favore l’avvento del fascismo. Nel 1925 si trasferisce in Francia e nel 1930 negli Stati Uniti, dove insegna letteratura italiana alla Columbia University di New York. Dopo la Seconda guerra mondiale collabora con alcuni giornali italiani, ma rientra in patria soltanto nel 1962, per trasferirsi di nuovo in Svizzera pochi anni dopo. Vi resterà fino alla morte, nel 1982, all’età di 100 anni.

I mondi di ieri
 
Inferno nei mari. Operazione Caesar

Febbraio 1945. Sotto le gelide acque norvegesi, il sommergibile britannico HMS Venturer intercetta la missione segreta dell'U-864 tedesco per fornire "armi prodigiose" all’alleato Giappone. I due sommergibili si combattono senza riferimenti visivi nelle profondità. Il risultato è il primo scontro sottomarino della Seconda guerra mondiale, ricostruito da “Inferno nei mari” in onda venerdì 15 luglio alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione dello storico militare Ferdinando San Felice Di Monteforte

SABATO 16/07/22

Le storie di Passato e presente. Togliatti e il Partito Comunista italiano

L’appuntamento con “Le storie di Passato e Presente”, in onda sabato 16 luglio alle 20.30 su Rai Storia, racconta la cosiddetta "svolta di Salerno", avvenuta nel marzo del 1944. Il PCI rimanda la questione istituzionale - monarchia o Repubblica - alla fine della guerra. A sbloccare il quadro politico nazionale, in stallo dopo il Congresso di Bari del gennaio precedente, è Palmiro Togliatti che impone appunto di procrastinare la questione istituzionale e consentire ai comunisti italiani di entrare nel governo Badoglio per rafforzare la condotta della guerra contro i nazifascisti e avviare la democratizzazione del Paese. La collaborazione governativa delle forze politiche del Comitato di Liberazione Nazionale, che prosegue anche al termine del conflitto, non è però destinata a durare. Nel maggio del 1947, il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi pone fine pone fine alla coabitazione forzata, così definita dal segretario della Democrazia Cristiana Attilio Piccioni, estromettendo le sinistre dall’esecutivo. L’anno successivo, il 14 luglio del 1948, Togliatti è vittima di un attentato. A sparare è uno studente di giurisprudenza, Antonio Pallante. Togliatti, ricoverato d’urgenza, si salva, ma la notizia dell’agguato infiamma il Paese.

Cinema Italia. In nome della legge

Sicilia, 1948. Guido Schiavi, un giovane magistrato di Palermo, viene inviato come pretore a Capodarso, piccolo paese nel centro della Sicilia. Animato dalle migliori intenzioni e dall’amore per la giustizia per la legalità, dovrà scontrarsi invece con un clima di diffidenza, ostilità e omertà. Nonostante le difficoltà, porterà avanti la sua lotta contro la mafia e le ingiustizie. Tratto dal romanzo autobiografico Piccola pretura del magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo, la pellicola di Pietro Germi si aggiudicò tre nastri d’argento, fra cui uno speciale al regista. Con Massimo Girotti, Jone Salinas, Camillo Mastrocinque, Charles Vanel, Turi Pandolfini, “In nome della legge” andrà in onda sabato 16 luglio alle ore 21.10 per il ciclo “Cinema Italia”.

Documentari d’autore. DIA 1991. Parlare poco, apparire mai

La lotta alle mafie nei trent’anni della DIA, l’FBI italiana nell’idea originaria di Giovanni Falcone, che il giudice progetta un anno prima della sua morte. La storia mai conosciuta degli investigatori che uniscono forze e competenze differenti. Sono giovani. Vengono da Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Catturano latitanti, fanno centinaia di arresti, aggrediscono i patrimoni delle mafie restando sempre nell’ombra. Una nuova narrazione dello Stato italiano, che mette da parte rivalità e divisioni interne per costituire un fronte comune contro le mafie. “DIA 1991. Parlare poco, apparire mai”, di Leonardo Dalessandri, andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 16 luglio alle 22.10 su Rai Storia.