La storia in tv

DOMENICA 14/08/2022

Il giorno e la storia (Ore 00.30 e in replica alle 8.30, 11.30, 14.00, 20.00)

14 agosto 2018. Genova: sono le 11 e 36 quando improvvisamente crolla una sezione di oltre 200 metri del ponte Morandi, trascinando nel vuoto decine di veicoli. La città si ritrova, nel giro di poche ore, a piangere la morte di 43 persone, paralizzata dal cedimento del suo principale asse stradale e con il dramma di 260 famiglie, residenti nelle zone circostanti, sfollate per ragioni di sicurezza. Il nuovo ponte “Genova San Giorgio”, ricostruito su progetto di Renzo Piano, viene inaugurato il 3 agosto 2020.

Rai 3: Storia delle nostre città. Genova

Un viaggio per l’Italia alla scoperta di centri che, in epoche differenti, hanno avuto un momento di assoluto splendore, segnando la storia della nostra penisola. È “Storia delle nostre città”, il programma coprodotto da Ballandi Arts e Rai Storia, in onda domenica 14 agosto alle ore 11 su Rai3.  L’appuntamento è dedicato a Genova, la Superba, soprannominata così dal Petrarca che nel 1358, in una relazione di viaggio, scrisse: “Vedrai una città regale, addossata a una collina alpestre, superba per gli uomini e per mura, il cui solo aspetto la indica signora del mare”. Per oltre otto secoli capitale dell’omonima Repubblica Marinara, Genova è una città che parla di mare, di vento, di navi, di rotte percorse, di terre lontane e di vittorie leggendarie. 
Città dalla storia millenaria e gloriosa, con palazzi antichi di grande valore, piazze bellissime, un centro storico unico al mondo con i suoi “carruggi”, ha dato i natali a grandi personalità che hanno contribuito a farla conoscere nel mondo, da Cristoforo Colombo ad Andrea Doria a Giuseppe Mazzini. Ma c’è anche la Genova di oggi che, seppur profondamente ferita, mostra orgogliosa al mondo il nuovo ponte San Giorgio.

Le storie di Passato e Presente. Le donne resistenti

In questa puntata di “Le Storie di Passato e Presente”, in onda domenica 14 agosto alle 20.30 su Rai Storia, si omaggiano le donne. Le donne, decise a partecipare attivamente alla rifondazione democratica del Paese, sono state presenti in tutto il movimento di Liberazione: sul campo di battaglia, con le armi in mano; nelle fabbriche, con scioperi e manifestazioni di protesta; nelle proprie case, con un’opera coraggiosa di assistenza ai partigiani cui davano protezione. Ma il loro contributo è stato fondamentale anche nel racconto della Resistenza. Si tratta di donne che attraverso le parole, coi loro scritti, hanno espresso la rivolta morale contro il totalitarismo. Parole come quelle che Natalia Ginzburg, scrittrice tra le più sensibili del Novecento e militante politica, ha usato per opporsi alla barbarie del fascismo. E non solo le parole scritte si sono rivelate un’arma potente. Dalle trasmissioni di Radio Bari, la voce di Clorinda, pseudonimo della scrittrice, giornalista e poetessa di Alba De Cespedes, ebbe il potere di coinvolgere, di informare e di sostenere i partigiani impegnati nella lotta di Liberazione.

BINARIO CINEMA. Il palazzo dei Vicerè

Il tramonto di un impero e la nascita di due nazioni sono al centro della pellicola di Gurinder Chadha, già regista di “Sognando Beckam”, “Il palazzo dei Vicerè”, in onda per il ciclo “Binario cinema” domenica 14 agosto alle 21.10 su Rai Storia.

Delhi, 1947. È in corso la dissoluzione dell’impero anglo-indiano. Il responsabile, Lord Mountbatten, è l’incaricato che deve sovraintendere al difficile processo, cercando un accordo tra le parti, ossia tra coloro che vogliono che l’India rimanga una nazione intatta dopo l’indipendenza e quanti invece preferiscono creare uno stato musulmano separato, il Pakistan. La difficile situazione politica e sociale si intreccia alla storia d’amore tra la musulmana Aalia e l’induista Jeet.

LUNEDI’ 15/08/2022

Passato e Presente. Messalina, la politica dello scandalo

La tragica storia di Messalina, la giovanissima e bellissima moglie dell’Imperatore romano Claudio, che, di trent’anni più anziano, finirà per mandarla a morte insieme all’amante. Una storia e un personaggio raccontati da Paolo Mieli e dalla professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 15 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Le fonti antiche dipingono Messalina come una donna dedita al lusso più sfrenato e dagli insaziabili appetiti sessuali. Trasgressiva al punto da inscenare, durante una festa, il proprio matrimonio con Gaio Silio, un giovane patrizio definito “il più bello di Roma”. Eppure, analizzando in termini storici la sua parabola, si indovina, dietro il comportamento dissoluto dell’imperatrice, esaltato dagli storici dell’epoca, una feroce lotta dinastica contro Agrippina, nipote di Claudio e madre di Lucio Domizio Enobarbo, futuro Nerone. Le due matrone si contendono la successione dei rispettivi figli al trono di Roma.

È L’Italia, bellezza! Abruzzo – Molise – Puglia

Un viaggio che inizia sui tratturi della transumanza dell’Appennino centrale, attraversa un’antica città romana del Sannio e termina nel cuore del Salento, al cospetto di un capolavoro dell’arte gotica. È dedicata ad Abruzzo, Molise e Puglia la puntata di “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura condotto da Francesca Fialdini, in onda lunedì 15 agosto alle 21.10 su Rai Storia.

Seguendo le orme di un semidio, Francesca arriva sugli altipiani d’Abruzzo, dove restano visibili numerose tracce dell’antico culto di Ercole, eroe civilizzatore che lotta contro il caos e la barbarie, ma anche mandriano di armenti e per questo diventato figura di riferimento per i pastori dell’Italia centrale e meridionale dell’antichità. A lui sono dedicati numerosi altari nati lungo le vie di commercio e i luoghi di sosta. Come quello di Ercole Curino, sul Monte Morrone, con le vertiginose terrazze che si affacciano a strapiombo sulla valle Peligna. Sono gli stessi luoghi dove Pietro Angelerio, il futuro papa Celestino V, si ritirava in preghiera e meditazione, nell’eremo di Sant’Onofrio. Da qui la vista si perde verso altipiani infiniti, delimitati da alte cime di roccia e solcati da torrenti di acqua cristallina.

Seguendo le vie della transumanza verso Sud, si arriva in Molise, la regione più giovane d’Italia. Qui il viaggio di Francesca fa tappa sulle pendici del Matese, dove il paesaggio è segnato dal tratturo Pescasseroli-Candela, lungo il quale si trova l’antico municipio romano di Saepinum. “Tra le dissepolte, è questa in Italia la più romantica”, scriveva Guido Piovene, nel corso del suo celebre reportage in Italia a metà degli anni Cinquanta. E ancora oggi questa città mostra tutta la sua suggestione, quando il visitatore si incammina tra il cardo e il decumano, il foro, la basilica, le terme, il teatro e lungo la poderosa cinta muraria fatta edificare da Augusto. Visitando l’area archeologica si possono riconoscere i luoghi dove si svolgeva la vita quotidiana di una cittadina romana di epoca imperiale.

Il viaggio tra le meraviglie della Penisola continua in Puglia, per arrivare all’estremità meridionale del Salento, a scoprire Galatina, città sospesa tra gli arcaici riti pagani del tarantismo e una altrettanto radicata religiosità cristiana, testimoniata dai numerosi edifici di culto che impreziosiscono il tessuto urbano come perle di rara bellezza. Sono le chiese del barocco leccese che caratterizzano il Salento, capaci di sorprendere e di stimolare l'immaginazione di ogni viaggiatore. Ma la vera sorpresa è nascosta dietro la facciata apparentemente austera della Basilica di Santa Caterina d’Alessandria, che fonde più stili architettonici, dal romanico al gotico, dal normanno al bizantino. Basta varcare il portone per trovarsi davanti ai magnifici affreschi quattrocenteschi che ricoprono quasi interamente le volte delle tre navate, realizzati da maestranze di scuola giottesca e senese.

MARTEDI’ 16/08/2022

Passato e Presente. FEB la forza di spedizione brasiliana con il Prof. M. De Giuseppe

Paese dichiaratamente neutrale, il Brasile del dittatore Getulio Vargas, entra sorprendentemente nel Secondo conflitto mondiale il 22 agosto 1942, dichiarando guerra a Germania e Italia. La decisione arriva dopo che gli Stati Uniti gli hanno offerto massicci aiuti economici per impiantare nel nord-est del paese le basi aeree di supporto alla guerra tra navi alleate e sottomarini tedeschi nell’Atlantico. Viene allora formata la FEB, la Forza di spedizione brasiliana, che entra in azione nel 1944, quando viene inviata in Italia a combattere sulla Linea Gotica. A raccontarci le sue imprese il professor Massimo De Giuseppe e Paolo Mieli nell’appuntamento con Passato e Presente in onda martedì 16 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Malgrado la scarsa preparazione e la penuria di attrezzature e armamenti, i soldati brasiliani si distinguono vincendo alcune importanti battaglie nell’Appennino tosco-emiliano. Ancora oggi a Massarosa, Camaiore, Montese, Monte Castello, monumenti e lapidi ne testimoniano il passaggio. Tra gli abitanti è rimasta viva la memoria di quei soldati allegri e simpatici, venuti da lontano a dare il loro contributo alla liberazione dell’Italia.

a.C.d.C - edizione speciale Guerra e buonsenso (ep.3)

Prosegue la campagna “Chiedete a Rai Storia. Barbero risponde”. In questo appuntamento con il ciclo “a.C.d.C. – edizione speciale”, in onda martedì 16 agosto alle 21.10 su Rai Storia, il professor Alessandro Barbero risponderà a numerose domande del pubblico su molti temi, tra cui: i roghi di libri nella storia, le pratiche religiose delle civiltà precolombiane, le origini del Cristianesimo e dell'Islam, il potere spirituale e temporale della Chiesa.

Il Segno delle Donne Giuliana De Sio èLiala, “intervistata” da Elena Stancanelli

Autrice di oltre 80 libri che solo in Italia hanno venduto più di 10 milioni di copie,è stata una delle scrittrici più apprezzate del suo tempo. Amalia Liana Cambiasi Negretti, in arte Liala – alla quale dà voce e volto Giuliana De Sio nella conversazione “impossibile” con Elena Stancanelli – è la protagonista di “Il segno delle donne”, la coproduzione Rai Storia – Anele, che Rai Cultura propone martedì 16 agosto alle 22.10 su Rai Storia.

Giuliana De Sio fa rivivere il carattere e la personalità della scrittrice rispondendo alle domande di Elena Stancanelli con parole realmente usate da Liala in lettere, diari, colloqui con giornalisti e discorsi pubblici, portati alla luce dagli autori, con la consulenza della storica Silvia Salvatici.

Per ripercorrere le tappe della sua vita e della sua carriera, il racconto da immagini inedite, filmati di repertorio e interviste a testimoni illustri, come la nipote Donata Bellani, lo scrittore Tony Golia, il saggista e drammaturgo Luca Scarlini e la linguista Patrizia Violi.

Nata a Carate Urio (Como) nel 1897, Amalia Liana Cambiasi Negretti inizia a scrivere nel 1931 dopo la precoce morte del grande amore della sua vita, il marchese e ufficiale della Regia Aeronautica Vittorio Centurione Scotto. Lo pseudonimo Liala lo deve a Gabriele D'Annunzio, il quale volle darle un nome che contenesse ortograficamente il termine “ala”. Il grandissimo successo incontrato dai suoi romanzi fino ai nostri giorni è dovuto a una straordinaria abilità nel maneggiare gli stereotipi del romanzo di consumo, creando intricanti trame narrative inserite in una scenografia abbagliante, con elementi raffinati e personaggi bellissimi, atletici. Nonostante le numerose critiche che sono state mosse alla sua opera, i suoi meccanismi narrativi hanno influenzato la letteratura rosa fino ai grandi best seller dei nostri giorni e le sue storie hanno accompagnato l'evoluzione dei costumi delle donne italiane per più di cinquant'anni.

MERCOLEDI’ 17/08/2022

Passato e Presente Reza Pahlavi e Soraya, la favola triste

Diventato Scià dell’Iran a poco più di vent’anni, Mohammad Reza Pahlavi ha già un primo matrimonio alle spalle quando, il 12 febbraio 1951, sposa la diciannovenne Soraya Esfandiari Bakhtiari, bella e blasonata, appartenente ad una delle più importanti famiglie dell’aristocrazia del paese. Avvolte in un’atmosfera da Mille e una notte, le nozze dello Scià di Persia sono uno degli eventi più amati dalla stampa dell’epoca. Seguiranno anni intensi, sia per la coppia, che per la storia dell’Iran, fino all’epilogo che ha appassionato i rotocalchi di tutto il mondo. Nella primavera 1958 lo Scià, addolorato, è costretto ad annunciare la fine della sua unione con la bella e sfortunata Soraya, che non è riuscita a dargli l’erede maschio che assicuri continuità alla casata. Una favola triste che Paolo Mieli racconta insieme al professor Franco Cardini a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 17 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Storie della tv. Franca Valeri, un sorriso d'intesa

Le incursioni televisive di una grande attrice comica, Franca Valeri (1920-2020) pioniera della scrittura ironica al femminile, creatrice di maschere eterne -la signorina Snob, la Cesira e la Sora Cecioni- che hanno divertito per decenni i telespettatori. Le ripropone “Storie della Tv”, in onda mercoledì 17 agosto alle 21.10 su Rai Storia

’14-’18: LA GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO L’Italia dalla neutralità all’intervento PT.4

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Italia rimane neutrale, anche se l’opinione pubblica si divide fin da subito tra coloro che ritengono la scelta del governo corretta e coloro che, invece, vorrebbero un intervento immediato nel conflitto, magari a fronte di una restituzione, da parte dell’Austria, di Trento e Trieste. Un periodo al centro ii “La Grande Guerra 100 anni dopo” - la serie prodotta da Rai Storia, presentata da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda mercoledì 17 agosto alle 22.10 su Rai Storia.

Dopo la battaglia della Marna, la situazione precipita e lo spirito nazionalista si rafforza chiedendo a gran voce il passaggio dalla neutralità all'intervento. Radicali, repubblicani, una parte del movimento operaio e i nazionalisti fanno fronte comune, appoggiati da quasi tutti gli intellettuali, chiedendo l'intervento immediato nel conflitto. Il 26 aprile 1915 a Londra viene firmato un patto segreto secondo cui il governo italiano si impegna a mobilitare gli eserciti entro un mese: l'Italia entra in guerra a fianco dell'Intesa.

GIOVEDI’ 18/08/2022

Passato e Presente Morte al tiranno. Anarchici del 1800 (con la prof.ssa Elena Papadia)

Negli ultimi due decenni del XIX secolo una spaventosa ondata di attentati scuote l’Europa. A compierli sono per la maggior parte degli anarchici italiani. Nel giugno 1894 Sante Caserio uccide con una pugnalata il Presidente della Repubblica francese Sadi Carnot. Nell’estate 1897 Michele Angiolillo spara tre colpi di rivoltella al presidente del Consiglio spagnolo Antonio Cánovas del Castillo. Ma la morte che più di tutte colpisce l’opinione pubblica internazionale è quella dell’imperatrice d’Austria Elisabetta di Wittelsbach, detta Sissi, il 10 settembre 1898. A ucciderla, a Ginevra, con una lima usata a mo’ di pugnale, è ancora un anarchico italiano: Luigi Lucheni. Passano meno di due anni ed è la volta del re d’Italia Umberto I di Savoia. Già scampato a due attentati, il 29 luglio 1900 viene assalito da Gaetano Bresci, che esplode contro di lui quattro colpi di rivoltella. Il regicidio chiude l’epoca del terrorismo, che, sotto la bandiera nera dell’anarchia, ha insanguinato l’Europa. Paolo Mieli analizza le vicende e le origini del terrorismo anarchico italiano con la professoressa Elena Papadia nell’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda giovedì 18 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

a.C.d.C.
1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna
Il valzer dei troni e Lo scoppio della guerra

Enrico IV viene assassinato nel 1610, per mano di un estremista religioso. Suo figlio Luigi XIII ha solo 8 anni, è troppo giovane per governare, e la reggenza resta nelle mani della madre Maria de’ Medici e dei suoi consiglieri italiani Concino Concini e la moglie. La politica della reggente conduce la Francia ad una nuova fase di instabilità e accende un’aspra lotta per il potere all’interno della corte tra Maria de’ Medici ed il giovane monarca. L’appuntamento con il professor Alessandro Barbero e con il terzo episodio della nuova serie di “a.C.d.C”, “1590-1643 Per la fede e per il trono. Alle origini dell’Europa moderna”, andrà in onda giovedì 18 agosto alle 21.10 su Rai Storia. A seguire “Lo scoppio della guerra”: consolidato il suo potere, il giovane re Luigi XIII deve affrontare le tensioni politiche provocate dall’atteggiamento e dagli intrighi di sua moglie, Anna d’Austria, appartenente alla famiglia Asburgo, sovrani di Spagna e tradizionali nemici della Francia. Luigi XIII si affida alla machiavellica abilità del suo consigliere privato: Armand-Jean du Plessis, il cardinale Richelieu, per controllare la sua corte e sconfiggere i nemici esterni.

VENERDÌ 19/08/2022

Passato e Presente Augusto, princeps dell’impero (con il prof. Umberto Roberto)

“A diciannove anni, a mie spese, ho arruolato un esercito con il quale ho liberato la Repubblica oppressa dal dominio dei faziosi”, così inizia il testo delle “Res Gestae Divi Augusti”, l'opera scritta da Ottaviano Augusto durante la sua lunga vita: il suo testamento politico, ma anche l'arma della sua propaganda. Il giovane Gaio Ottavio è pronipote di Giulio Cesare e, dopo il brutale assassinio dello zio, è designato dal testamento del medesimo come figlio adottivo e principale erede del suo patrimonio. Prende il nome di Ottaviano e, dopo una lunga serie di sanguinose lotte politiche, che si conclude con la vittoria ad Azio contro Antonio e Cleopatra, riesce a porre fine ai conflitti interni che da oltre un secolo assillano Roma. Augusto stesso esalterà la pace la prosperità del suo governo con un grande monumento: l’ara pacis augustae. Augusto, princeps dell’impero è al centro dell’approfondimento del professor Umberto Roberto e di Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda venerdì 19 agosto alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

I mondi di ieri 

Ultimo appuntamento per “I mondi di ieri” che venerdì 19 agosto alle 21.10 su Rai Storia si congeda con una puntata che racconta la figura del generale tedesco Erwin Rommel attraverso alcuni importanti estratti dal documentario “Rommel: un caso di coscienza” di Sergio Zavoli, realizzato nel 1962. A seguito delle imprese nella Campagna d’Africa, dove si è conquistato l’epiteto di “volpe del deserto”, Rommel è il militare più popolare e più amato in Germania. Alla fine del 1943 Hitler lo nomina Feldmaresciallo e lo vuole alla difesa delle coste settentrionali della Francia, dove si attende una invasione da parte degli anglo americani. In questi mesi Rommel matura la convinzione che la guerra sia ormai perduta e cerca di convincere Hitler, senza successo, a trovare una soluzione negoziale con gli alleati. Avvicinato da alcuni ufficiali che stanno organizzando un colpo di mano contro il regime, Rommel, pur contrario all’idea dell’attentato e del tutto estraneo alla sua organizzazione, si rende conto della tragedia a cui sta andando incontro la Germania e in qualche modo prende parte alla cospirazione. Ma fallito l’attentato al Führer nel 20 luglio 1944 anche lui sarà vittima della feroce repressione che ne seguì. Infatti fu indotto al suicidio (simulando una morte naturale) ma Hitler conscio della sua fama e per non infangarne il suo mito che in qualche modo avrebbe nuociuto anche alla sua immagine, gli riserva gli onori di solenni funerali di stato. Edoardo Camurri ne parlerà in studio con Maria Teresa Giusti, docente di Storia contemporanea all’Università di Chieti-Pescara e Paolo Pezzino, già docente di Storia contemporanea all’Università di Pisa.

Inferno nei mari Attacco al Giappone

Luglio 1944. Dopo un'operazione di wolfpack (branco di lupi) poco brillante, un comandante di sommergibile americano penetra nelle difese di un convoglio giapponese nello stretto di Luzon. Sotto la costante minaccia delle scorte del convoglio, il sommergibile schiva il fuoco nemico e lancia una serie di attacchi. Ma quando i loro tubi lanciasiluri sono vuoti, l'equipaggio indifeso rischia il tutto per tutto per continuare a combattere. L’appuntamento con “Inferno nei mari” è per venerdì 19 agosto alle 22.10 su Rai Storia

SABATO 20/08/22

Le storie di Passato e Presente. Esploratori: Antinori, Tucci e Nobile

Tre grandi esploratori italiani, forse poco noti al grande pubblico, ma di assoluta importanza per il contributo che hanno dato alla conoscenza in campo geografico, scientifico e umanistico, e all’interscambio culturale tra l’Italia e il resto del mondo. Li riscopre Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda sabato 20 agosto alle 20.30 su Rai Storia.

Insieme al professor Giancarlo Monina, Mieli rievoca la figura risorgimentale del marchese Orazio Antinori, viaggiatore e tra i fondatori della Società geografica italiana, nel 1876 a capo della spedizione che esplora la regione dei grandi laghi nei territori dell’Etiopia. Poi, in compagnia del professor Francesco Perfetti, si parlerà dell’orientalista Giuseppe Tucci, “esploratore di culture” e in particolare di quella indiana, studioso vicino al filosofo Giovanni Gentile, che diventerà un uomo chiave per i tentativi di penetrazione culturale e politica di Benito Mussolini in India a partire dalla metà degli anni ’20. Con la professoressa Isabella Insolvibile, infine, obiettivo su Umberto Nobile, ingegnere aeronautico, l’uomo che nel 1926 ha condiviso con l’esploratore norvegese Roald Amundsen il merito di aver realizzato la prima trasvolata in dirigibile del Polo Nord.

Cinema Italia. Antonia

Ritratto della grandissima poetessa del Novecento Antonia Pozzi, vissuta a Milano durante il ventennio fascista, e morta suicida a soli 26 anni. Di Ferdinando Cito Filomarino, la pellicola ha ottenuto una candidatura ai Nastri d’argento. Un film con Linda Caridi, Filippo Dini, Alessio Praticò, Maurizio Fanin, Federica Fracassi, “Antonia” andrà in onda sabato 20 agosto per il ciclo Cinema Italia alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore 
SULLE TRACCE DEL MITO - CERCANDO ULISSE A ITACA 

Il documentario intende recuperare la storia della reggia del mitico Ulisse, alla luce dei reperti archeologici scoperti nell'estate del 2010. Il mito del re di Itaca si confronta con una realtà molto contadina del grande eroe di Omero. Una piccola dimora affiancata ad un porcile e una realtà misurata al tempo e non enfatizzata dal verso del grande poeta greco. Un ritratto scanzonato di Ulisse e del suo tempo. Di Lorenzo De Carvalho, “ Sulle tracce del mito - cercando Ulisse a Itacaà2 andrà in onda in prima visione per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 20 agosto alle 22.50 su Rai Storia.