Ricordare l'11 settembre, fra USA e Cile
DOMENICA 11/09/2022
Storia delle nostre città Ravenna. Un tesoro d’acqua
È Ravenna, città dal destino legato al suo territorio lagunare, la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda domenica 11 settembre alle ore 11 su Rai Storia. Anche se l'origine di Ravenna è antichissima, fu con Giulio Cesare che si ebbe l'ingresso trionfale della città nella storia. A Ravenna, Cesare era solito passare l'inverno e proprio da Ravenna sarebbe partito per la conquista di Roma, dopo aver attraversato il Rubicone nel 49 a.C.. Dopo i fasti romani, inizia per Ravenna un periodo di decadenza, ma al tempo stesso si apre uno dei capitoli più importanti di tutta la sua storia. Nel 402, Ravenna verrà scelta come capitale dell'Impero d'occidente da Onorio, al quale succederà Valentiniano III, che regna a Ravenna sotto la tutela della madre Galla Placidia, figlia di Teodosio.
Dopo la caduta dell'Impero, nel 476, l'Italia cade sotto il dominio del barbaro Odoacre, il quale sceglie ancora Ravenna come capitale, come del resto faranno anche Teoderico e, dopo la fine della dominazione gota, gli esarchi di Bisanzio.
Con i Longobardi, successivamente, si apre per Ravenna la dominazione degli arcivescovi che prelude a quella veneziana che si concluderà nel 1509, quando la città viene consegnata a Giulio II. Segue un travagliato periodo di decadenza che ha inizio con la battaglia di Ravenna del 12 aprile 1512, la prima grande battaglia dell'era moderna nella quale debutta l’artiglieria mobile.
Durante la dominazione napoleonica Ravenna è sotto la Francia e farà parte prima della Repubblica Cispadana quindi della Cisalpina; infine tornerà di nuovo sotto la dominazione pontificia.
Il periodo risorgimentale trova in Ravenna un terreno fertile e in questi anni, grazie anche all'operato del poeta George Byron, si diffonde la Carboneria. Ravenna, inoltre, è determinante nella vicenda che consente a Giuseppe Garibaldi di sfuggire agli austriaci. Costretto ad abbandonare Roma nel luglio del 1849, Garibaldi trova rifugio nell'agosto dello stesso anno in un capanno nascosto fra i pini, dove raccoglie anche l'ultimo respiro della moglie Anita.
Coi plebisciti del 1860 Ravenna non fa più parte del governo pontificio, ma viene annessa al Regno di Sardegna che poi diventerà Regno d'Italia.
Dopo un periodo di crisi durante il quale la città si dibatte in gravi problemi sia politici che economici, Ravenna inizia la sua ascesa che passerà attraverso la bonifica e il lavoro agricolo, ma soprattutto attraverso il mare.
11 settembre 2001, prima e dopo
A 21 anni dall'attentato terroristico dell'11 settembre2001 alle Torri Gemelle, Rai storia ripropone, domenica 11 settembre alle ore 19, una serie di reportage degli inviati Rai dagli anni Sessanta del Novecento su New York, la Freedom Tower e il National Memorial. Nel programma anche la ricostruzione degli attentati, gli attacchi suicidi organizzati e realizzati da terroristi di Al Qaida contro obiettivi civili e militari in USA, attraverso il dirottamento di quattro voli civili commerciali che si schiantarono sulle torri nord e sud del World Trade Center di New York, contro il Pentagono, e in un campo vicino a Shanksville, Pennsylvania non riuscendo, per l'intervento dei passeggeri e i membri dell'equipaggio, a raggiungere il Campidoglio o la Casa Bianca a Washington. Gli attentati causarono la morte di 2996 persone e il ferimento di oltre 6000; a New York morirono 2752 persone e tra queste 343 vigili del fuoco e 60 poliziotti.
Passato e Presente Dante e la Commedia
La nascita del capolavoro dantesco, intrecciata alla vita del suo creatore: a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 11 settembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ospita il professor Giuseppe Ledda, docente di letteratura italiana all’Università di Bologna, membro del comitato scientifico della Società Dantesca Italiana e del Gruppo Dante dell’Associazione degli Italianisti, e autore di numerosi saggi su Dante e sulla Commedia. Il racconto della puntata, scandito dalla lettura di brani delle opere di Dante, seguirà il percorso della creazione della Commedia, legando la composizione dei canti agli episodi più significativi della vita del poeta. Il primo capitolo parte dalla fine della “Vita Nova”, dove Dante annuncia un’opera dedicata a Beatrice ascesa in Paradiso, e si chiude con la sconfitta politica e l’esilio, durante il quale il poeta definisce il suo ruolo di intellettuale, riscopre nel “Convivio” l’attualità politica dell’impero e rilegge il poema virgiliano dell’Eneide. Il secondo capitolo si concentra su “l’ideazione della Commedia e la scrittura dell’inferno” e racconta come, attraverso il recupero del modello virgiliano del viaggio nell’al di là, si realizza la sintesi tra il progetto di poema paradisiaco dedicato a Beatrice e quello politico morale dedicato a Virgilio. Il terzo capitolo si concentra infine sul sorgere e sul tramontare delle speranze politiche di Dante legate alla discesa di Arrigo VII in Italia e sul passaggio quindi “dal sogno imperiale alla città celeste: Purgatorio e Paradiso” e racconta la stesura della seconda e della terza cantica della Commedia, collegandola agli anni di esilio sino all’approdo a Verona e poi a Ravenna.
BINARIO CINEMA Valmont
Francia, XVIII secolo, regno di Luigi XV. La quindicenne Cécile de Volanges è promessa in sposa al conte de Gercourt, amante della spregiudicata Marchesa di Merteuil: accecata dalla gelosia, trama alle loro spalle per vendicarsi: cerca di convincere il suo ex amante e fedele amico il Visconte di Valmont – Colin Firth -a sedurre la giovane, per farla arrivare al matrimonio illibata. Ma il Visconte ha ben altro per la testa. E’ il film di Milos Forman “Valmont” - basato sul romanzo di Pierre-Ambroise-François Choderlos de Laclos “Le relazioni pericolose” – in onda domenica 11 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. Nel cast Annette Bening, Meg Tilly, Colin Firth, Fairuza Balk, Ian McNeice, Ronald Lacey.
LUNEDI’ 12/09/2022
Passato e Presente Giuseppe Mazzini l’apostolo del Risorgimento
Giuseppe Mazzini fonda la Giovine Italia nel 1831, affermando che l’Italia deve essere “una, indipendente e repubblicana”. Insieme alla prospettiva politica, Mazzini propone una dimensione spirituale del suo impegno che conquista molti giovani patrioti, in Italia e in Europa. Per tutta la prima fase del Risorgimento è il leader indiscusso del movimento indipendentista, ma il fallimento continuo dei moti insurrezionali da lui ispirati lo costringe a una vita da esule. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Luigi Mascilli Migliorini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 12 settembre alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia.
Mazzini trascorre molti anni a Londra dove riflette sulla “questione sociale” e matura un pensiero molto avanzato, anche se sarà sempre distante dalle idee materialiste del nascente socialismo e sarà spesso in polemica con Karl Marx. Le continue sconfitte dei moti mazziniani lo isolano progressivamente dal contesto politico italiano, dove intanto sta prevalendo la linea moderata, con l’alleanza tra i liberali e la monarchia sabauda, sotto la cui bandiera si compie l’unità nazionale.
Mazzini muore in Italia, ma da esule in patria. Per molti anni sarà un corpo estraneo alla retorica risorgimentale e al sistema di valori del nuovo Stato, anche se nel Novecento saranno in molti a contendersene l’eredità politica e culturale.
È l’Italia, bellezza! Sicilia
Romana, bizantina, araba, normanna: sono molte le anime della Sicilia, almeno quanto i popoli che vi si sono avvicendati. Le scopre Francesca Fialdini nell’ultima puntata di “È l’Italia, bellezza!”, il programma di Rai Cultura in onda lunedì 12 settembre alle 21.10 su Rai Storia.
Civiltà diverse i cui stili artistici ed architettonici si sono sovrapposti e poi assimilati vicendevolmente, dando vita a un esempio unico al mondo di “interscambio culturale”. È la formula che l’Unesco ha adottato per dare riconoscimento a quei luoghi che testimoniano, attraverso il proprio patrimonio storico e culturale, gli incontri felici tra genti di provenienze diverse.
Uno di questi incontri fortunati si può apprezzare alla Villa Romana del casale a Piazza Armerina, nella provincia di Enna. Questa straordinaria area archeologica mostra, meglio di qualunque altra, l’armonioso connubio tra la civiltà romana e quella nordafricana del IV secolo.
Il viaggio di Francesca tra le bellezze della Sicilia si sposta poi a Palermo. Panormos per i Greci, Panormus per i Romani, Balaarm per gli Arabi, Balermus per i Normanni. Sono stati proprio questi ultimi, in solo mezzo secolo di presenza, a scrivere le pagine più belle e originali dell’architettura medievale siciliana, riunendo l’oriente greco, l’occidente latino e l’arte islamica.
Una delle più importanti trasformazioni di Palermo si deve al regno di Ruggero II, che fece della città una delle capitali più splendenti del Mediterraneo. Grandezza celebrata all’interno del Palazzo dei Normanni, ancora oggi cuore politico e amministrativo cittadino, ma già dalla sua prima fondazione castello fortificato e poi reggia pronta a ospitare nei secoli sovrani di ogni provenienza. Al suo interno si trova uno dei monumenti medievali più suggestivi e meglio conservati al mondo: la Cappella Palatina, con i grandiosi mosaici in stile greco bizantino che esaltano la magnificenza del re Ruggero, mentre i soffitti riproducono forme, geometrie e tecniche pittoriche arabe. Un’opera collettiva nata dall’incontro fra mosaicisti provenienti da Costantinopoli, artigiani islamici dell’Egitto, marmorai e scalpellini della Campania.
Un viaggio in Sicilia non può ignorare l’Etna, il “vulcano femmina” che pare incarnare l’essenza tellurica di un’isola che lentamente cambia, senza mai smettere di essere sé stessa. Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco dal 2013, il vulcano più alto del Continente è anche uno dei più attivi del globo, nonché palestra di studio per generazioni di geologi e vulcanologi.
Infine, l’arcipelago delle Eolie con il “vulcano maschio”, lo Stromboli, chiamato dagli eoliani semplicemente “Iddu”.
MARTEDI’ 13/09/2022
Passato e Presente Censura, tagli al cinema
Un secolo di tagli di scene, correzioni di dialoghi e cancellazione di locandine considerate oscene o contrarie al comune senso del pudore e ai valori religiosi: a “Passato e Presente”, in onda martedì 13 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Ermanno Taviani ripercorrono le vicende della censura cinematografica nel nostro paese. I censori, soprattutto negli anni ’50, fanno molta attenzione anche ai contenuti politici delle pellicole, considerando propaganda illegittima ogni riferimento ai temi sociali e ai partiti, soprattutto quelli dell’area dell’opposizione ai governi monocolore democristiani. Momento apicale della censura giudiziaria, che affianca quella amministrativa, è la condanna al rogo della pellicola “Ultimo tango a Parigi” del regista Bernardo Bertolucci, una vicenda che infiamma il dibattito nel paese e che si conclude solo 15 anni dopo la prima proiezione del film con una sentenza di piena assoluzione.
a.C.d.C - edizione speciale L’età dell’industria
Continua il viaggio di a.C.d.C. nella “Storia del Mondo”, in onda martedì 13 settembre alle ore 21.10 su Rai Storia, in compagnia del professor Alessandro Barbero e delle sue risposte alle numerose domande del pubblico. In questo episodio esamineremo come la rivoluzione industriale britannica abbia plasmato il mondo moderno, grazie a inventori come James Watt e George Stevenson che migliorarono i motori a vapore e le ferrovie. Il commercio con la Cina era stato aperto, anche se illegalmente, con le guerre dell’oppio nei porti di Guangzhou. Anche la Russia stava cambiando, lo zar Alessandro II stava, infatti, per promulgare un atto di emancipazione che liberava i contadini dalla schiavitù. In Nord America, nei campi di cotone di Richmond, Virginia, riviremo la storia della schiavitù africana. E in Giappone, ascolteremo la storia di Saigo Takamori, l'ultimo Samurai, come risultato diretto del nuovo commercio mondiale. A Bruxelles scopriremo invece come l'esploratore britannico Henry Morton Stanley riuscì a mappare il fiume Congo, per la fame di conquista del re Leopoldo II del Belgio, causando un genocidio i cui effetti permangono ancora oggi.
La Gran Bretagna della Belle Epoque a colori
Periodo che va dal 1901 al 1910, con sequenze restaurate e colorate. La Gran Bretagna edoardiana era il paese più ricco e potente del mondo. Ma cosa significava questo per gli uomini, le donne e i bambini che lavoravano duramente nei mulini e nelle miniere? Lo racconta il doc “La Gran Bretagna della Belle Epoque a colori “. La seconda parte andrà in onda martedì 13 settembre alle opre 22.10 su Rai Storia. Sequenze di film rari, restaurati e colorati per la prima volta, offrono una finestra intima su come vivevano, lavoravano e socializzavano i britannici di tutti i giorni in quegli anni. L'era edoardiana vide nascere, tra l’altro, la creazione del tempo libero di massa, il movimento per il suffragio e la Prima guerra mondiale.
MERCOLEDI’ 14/09/2022
Passato e Presente Il Cile di Pinochet
L’11 settembre del 1973, con l’occupazione del porto di Valparaíso e l’attacco dal palazzo presidenziale de La Moneda, a Santiago del Cile ha inizio il colpo di Stato che destituisce il presidente Salvador Allende, spingendolo al suicidio. A capo della congiura è il generale Augusto Pinochet. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 14 settembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Benedetta Calandra ripercorre, insieme a Paolo Mieli, la pagina più nera della storia contemporanea del Cile, e ricostruisce gli anni della sanguinosa dittatura del generale cileno fino alla sconfitta nel referendum del 1988 per il rinnovo del mandato presidenziale, e oltre. Una vicenda politica seguita con acceso interesse in tutto il mondo e particolare attenzione in Italia, sia per le analogie tra il sistema partitico italiano e quello cileno nel periodo precedente al golpe, sia per le ripetute violazioni dei diritti umani compiute dal regime militare.
Italiani Gabriella Ferri
Nata a Roma nel 1942 nel celebre quartiere popolare di Testaccio, Gabriella Ferri è stata una delle più celebri e amate voci italiane, dagli anni ’60 in poi. A 80 anni dalla nascita, a lei, diventata nell’immaginario collettivo, accanto al suo mito Anna Magnani, un’icona della romanità femminile, è dedicato il documentario di Pierluigi Castellano, in onda mercoledì 14 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Agli esordi si specializza nel folk romano, per poi diventare cantante e interprete a tutto tondo, ma parallelamente anche attrice di varietà: ricordiamo le sue performance presso il locale romano “Il Bagaglino”, e poi anche per noti programmi televisivi della Rai, quali “Dove sta Zazà” e “Mazzabubú”, con testi e regia teatrale di Mario Castellacci, Pier Francesco Pingitore e Antonello Falqui, e con regia televisiva di Antonello Falqui. Negli anni ’70 conosce un successo discografico poco alla volta travolgente in Italia, ma anche in Sud America. Scompare precocemente nel 2004.
’14-’18: LA GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO Il viale del tramonto dell’impero ottomano
Dei quattro imperi che scompariranno durante la Prima Guerra Mondiale, il primo a disintegrarsi è l’Impero Ottomano, alleato di Germania e Austria - Ungheria. E’ una storia tumultuosa e piena di capovolgimenti di fronte raccontata da “La Grande Guerra 100 anni dopo” - la serie di Rai Cultura presentata da Paolo Mieli, con la conduzione di Carlo Lucarelli e con la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda mercoledì 13 settembre alle 22.10 su Rai Storia. Tutto comincia con lo sbarco anglo-francese nella Penisola di Gallipoli, in Turchia, nell’aprile del 1915. La spedizione incontra un’accanita resistenza turca e gli anglo-francesi sono costretti a ritirarsi. L’Impero Ottomano è però attraversato da una profonda crisi interna, l’ascesa dei Giovani Turchi e le spinte indipendentiste culminano nella rivolta araba e nell’avventura esotica di Lawrence d’Arabia.
GIOVEDI’ 15/09/2022
Passato e presente 1944, gli accordi di Bretton Woods
A Bretton Woods, nel New Hampshire, dal 1° al 22 luglio 1944 si tiene il più il più importante raduno internazionale dai tempi della Conferenza di pace di Parigi del 1919. Vi partecipano 730 delegati di 44 paesi. Lo ricordano Paolo Mieli e il professor Ernesto Galli della Loggia a “Passato e Presente", in onda martedì 29 marzo alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Alla fine dei lavori, le grandi potenze accettano il piano messo a punto da Harry Dexter White, delegato per il Tesoro americano, e John Maynard Keynes, uno dei più grandi economisti del Ventesimo secolo e delegato per il governo inglese: passeranno alla storia come gli accordi di Bretton Woods. Gli accordi daranno vita a un sistema di regole e procedure volte a regolare la politica monetaria internazionale con l’obiettivo di governare i futuri rapporti economici e finanziari, dopo la fine del conflitto mondiale. Dagli accordi Bretton Woods nasceranno nel dicembre 1945 due grandi istituzioni: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.
a.C.d.C. I costruttori di castelli: sogni e fiabe
Il momento in cui il castello, da struttura prettamente difensiva, si trasforma in vera e propria residenza di nobili e Re: lo “fotografa” l’ultimo appuntamento con “I costruttori di castelli”, in onda giovedì 15 settembre alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
Questa trasformazione ovviamente implica un cambiamento della sua funzione: il castello diventa un luogo dove mostrare il proprio potere, ma anche luogo di rappresentanza, dove si svolgono feste e banchetti. Dal famoso castello di Windsor e da quelli altrettanto celeberrimi della Loira, fino ai meno conosciuti castelli della Germania, la puntata entra nei luoghi ormai entrati nell'immaginario collettivo e ancora capaci di affascinare ogni visitatore.
La via della seta Rivoluzioni
Le “rivoluzioni” ispirate da alcuni oggetti trasportati sulla Via della seta e da alcune le situazioni che con questa rotta hanno a che fare. E’ il caso della carta e della stampa, ma anche del blocco della via dopo l’avvento ottomano, con la ricerca di Colombo di un passaggio ad Ovest verso la Cina.
Storie al centro di “La Via della seta”, in onda giovedì 15 settembre alle ore 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C”, con un’introduzione del professor Alessandro Barbero. In primo piano anche le missioni dei Gesuiti in Estremo Oriente e la polvere da sparo utilizzata in ambito civile per la costruzione delle metropoli americane. Un viaggio che parte dal passato remoto e arriva ai nostri giorni.
VENERDÌ 16/09/2022
Passato e Presente Cina-Urss tra equilibrio e competizione
Sono quattromila i chilometri di confine tra i due paesi socialisti più grandi della storia. Un legame inscindibile, ma non sempre idilliaco, come dimostrano le vicende che hanno accompagnato le relazioni tra Cina e Urss, oscillanti tra l’alleanza e la diffidenza reciproca. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Giovanni Andornino a “Passato e Presente”, in onda venerdì 16 settembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Durante il lungo percorso rivoluzionario che porta Mao al potere, l’Urss sostiene militarmente il suo avversario, il governo nazionalista di Chiang Kai-shek, che considera l’autorità ufficiale in Cina. Durante la fondazione della Repubblica Popolare, gli emissari e i tecnici inviati da Stalin aiutano i maoisti a costruire il nuovo stato e la nuova industria nazionale, secondo il modello sovietico. Ma l’arrivo di Kruscev al potere, dopo la morte di Stalin, segna una drastica rottura tra i due colossi socialisti e l’inizio di una nuova rivalità sul piano internazionale, che si ricomporrà soltanto 20 anni dopo, con la politica di distensione iniziata da Gorbaciov. La fine dell’Urss è ormai alle porte, mentre la Cina si avvia a diventare la nuova potenza mondiale del XXI secolo.
Dall’oceano al cielo Il Gange di Sir Edmund Hillary
Sir Edmund Hillary è il primo uomo a scalare l'Everest: una leggenda vivente. Ma è anche un padre, con una tragedia da sublimare. Davanti a lui, il Gange, il fiume più lungo e più sacro dell'India, e un nuovo tipo di barca, il Jet-boat.
E' l'inizio di una nuova sfida: risalire il Gange, dalla foce alla sorgente. “Dall’oceano al cielo”, in onda venerdì 16 settembre alle 21.10 su Rai Storia è il racconto per immagini di quello straordinario viaggio nell'India e nell'Himalaya degli anni '70, introdotto dallo storico e scrittore Alessandro Vanoli.
1940: Italia in guerra La Dichiarazione
Il 10 giugno del 1940 è una data fatidica della nostra storia nel Novecento: l’Italia dichiara guerra alla Francia e alla Gran Bretagna ed entra nel secondo conflitto mondiale. La prima puntata de “1940: l’Italia in guerra”, in onda venerdì 16 settembre alle 22.10 su Rai storia, si occupa delle relazioni tra Italia e Germania prima e dopo l’inizio della guerra – come l’invasione tedesca della Polonia, del 1° settembre 1939 - della “strana guerra” (sui fronti non si combatte per molti mesi) e del cosiddetto periodo di “non belligeranza” del nostro Paese. Questo si conclude, dopo alterne e complicate vicende politico-diplomatiche, il 10 giugno 1940 con la famosa “ora delle decisioni irrevocabili”, quella della Dichiarazione di guerra di Mussolini, da Palazzo Venezia a Roma, contro le “democrazie plutocratiche” di Francia e Gran Bretagna. In una “guerra totale”, per terra, mare e cielo, che coinvolgerà anche le città e i civili, l’Italia si è schierata a fianco del Terzo Reich, ma intende perseguire una “guerra parallela” rispetto a quella della Germania.
SABATO 17/09/22
Le storie di Passato e Presente Roma l’Alto Impero
Nell’appuntamento con Paolo Mieli, in onda sabato 17 settembre alle 20.30 su Rai Storia, in primo piano le vicende di tre imperatori appartenenti alle prime dinastie che hanno regnato su Roma: Nerone, Domiziano e Traiano. Attraverso l’analisi del loro rapporto con la società e le istituzioni, vedremo come si sviluppa l’Impero nei suoi primi due secoli di vita. Con la drammatica morte di Nerone termina la dinastia Giulio Claudia, fondata dal primo imperatore, Augusto. Con i Flavi, di cui Domiziano è l’ultimo rappresentante, le sorti dell’impero si risollevano. Ma è con Traiano, il primo dei cosiddetti “imperatori adottivi”, e con i suoi successori, gli Antonini, che l’impero raggiunge la sua massima espansione.
Cinema Italia A cavallo della tigre
In carcere per simulazione di reato, Giacinto, un poveraccio più che un delinquente, che in prigione si dà da fare come aiuto infermiere, quando ormai mancano pochi mesi alla fine della pena, viene costretto da altri tre detenuti a partecipare ad un’evasione. Soggetto e sceneggiatura di Luigi Comencini, Age & Scarpelli e Mario Monicelli, “A cavallo della tigre”, regia di Luigi Comencini, con Nino Manfredi, Gian Maria Volonté, Mario Adorf, Raymond Bussières, Valeria Moriconi, è in onda sabato 17 settembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”.
Documentari d’autore Registro di classe. Libro primo 1900-1960
I registri di classe servono a segnare le assenze ed i voti degli alunni. Ma non tutti gli alunni sono uguali, non a tutti sono date le stesse possibilità. Lo racconta “Registro di classe. Libro primo 1900-1960” andrà in onda sabato 17 settembre alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Firmato da Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani, questo film d'archivio vuole raccontare il passato per risvegliare l'attenzione sui giorni nostri. È una riflessione per chi condivide l'amore per la scuola e sa che dalla scuola nasce il futuro, che nella scuola c'è il seme di una conquista.
In questo primo viaggio lungo più di un secolo - questa prima parte arriva fino agli anni Sessanta - insegnanti, bambini, genitori di ogni parte d'Italia raccontano la storia della scuola dell'obbligo, vissuta in prima persona tra grandi aspettative e delusioni spesso profonde.