Alle radici dell'immigrazione

DOMENICA 02/10/2022

Match – Giorgio Albertazzi e Memè Perlini

Rai Storia ripropone da domenica 2 ottobre alle 19:30 “Match”, storica trasmissione condotta sulla Rete 1 dal 23 novembre 1977 al 1° febbraio 1978 da Alberto Arbasino. Il 23 novembre 1977 a "Match" sono ospiti Giorgio Albertazzi, in rappresentanza del teatro "di tradizione", contro Memè Perlini, come esponente del teatro "di avanguardia", tema caldissimo nell'ambito culturale di quegli anni. Accompagnano, e intervengono per Albertazzi, gli attori Tito Schipa Jr. e Elisabetta Pozzi; Perlini è sostenuto dai critici Italo Moscati, Maurizio Liverani e Giuseppe Bartolucci. In chiusura di trasmissione, dopo l'acceso dibattuto tra le parti, Arbasino conclude dicendo, "due autoritratti: abbiamo avuto un teatrante della generazione di mezzo, pieno di critiche e autocritiche, e abbiamo invece avuto un rappresentante della generazione esordiente, pieno di certezze quasi assolute!".

Passato e Presente: Alle radici dell’immigrazione
(Ore 20:30 e in replica lunedì 3 ottobre alle ore 9 e alle ore 14:30)

Il fenomeno dell’immigrazione straniera di massa verso l'Italia dura da almeno mezzo secolo, con una enorme crescita negli ultimi venticinque anni. Un fenomeno analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Silvia Salvatici a “Passato e Presente”, in onda domenica 2 ottobre alle 20.30 (e in replica lunedì 3 ottobre alle ore 9 e alle ore 14:30)su Rai Storia. Alla fine degli anni Sessanta si insedia in Sicilia una folta comunità di pescatori e braccianti tunisini. Le forti tensioni sociali nate da quella prima immigrazione portano ai primi interventi legislativi in tema di cittadinanza e ai primi respingimenti. Nel 1988 l’uccisione a Villa Literno del bracciante sudafricano Jerry Masslo segna la nascita dei movimenti antirazzisti in Italia. L’ondata di emigranti dall’Albania alla fine del comunismo, il cui simbolo è la nave Vlora e le sue 10mila persone arrivate al porto di Bari nell’agosto 1991, segna l’inizio di una nuova fase migratoria e un mutamento profondo nella percezione che gli italiani hanno degli immigrati.

BINARIO CINEMA Borg Vs McEnroe

A Wimbledon, nel 1980, il quattro volte vincitore del torneo Bjorn Borg sfida l'astro nascente John McEnroe. Lo svedese di ghiaccio, metodico e impassibile, contro l’americano “Superbrat” irascibile e sregolato.
Straordinario il lavoro sul montaggio visivo e sonoro. Bravissimi i protagonisti Sverrir Gudnason e Shia LaBeouf diretti da Janus Metz Pedersen.
La sfida a colpi di racchetta sarà tesa e ricca di colpi di scena. L’appuntamento è con “Borg McEnroe” in onda per il ciclo Binario Cinema domenica 25 settembre alle 21.10 su Rai Storia.

LUNEDI’ 03/10/2022 Giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione

Il giorno e la storia (Ore 00.05, e in replica ore 8:30, 11.30, 14.00, 20.00)

3 ottobre. Si celebra la giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione. È giovedì 3 ottobre 2013 quando un’imbarcazione stracolma di migranti, in maggioranza eritrei, affonda a mezzo miglio a largo di Lampedusa. Nel naufragio si stima siano morte 368 persone. Nel 2014 nasce il Comitato Tre Ottobre e nel 2016 il Parlamento italiano istituisce la ricorrenza al fine di conservare e di rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire alle guerre, alle persecuzioni e alla miseria.

Napoli signora (100 anni dalla nascita di Raffaele La Capria)

“Napoli Signora” di Fabrizio Corallo ripropone l’incontro tra Raffaele La Capria e Renzo Arbore che rievocano la loro Napoli del passato, fuori da ogni stereotipo, anche attraverso la musica. Appuntamento con “Napoli signora”, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Raffaele La Capria lunedì 3 ottobre alle ore 17 su Rai Storia.

Passato e Presente. Lorenzo Il Magnifico. Luci e ombre con il prof. Franco Cardini

Il destino di Lorenzo de’ Medici, divenuto celebre come “il Magnifico”, è preannunciato dal ritratto giovanile che, tra il 1459 e il 1462, Benozzo Gozzoli esegue nell’affresco della cavalcata dei Magi all’interno della cappella del palazzo mediceo di Via Larga, a Firenze. Il giovane rampollo della famiglia più in vista della città è al centro del dipinto in abiti cavallereschi e in sella a un destriero. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dal professor Franco Cardini a “Passato e Presente”, in onda lunedì 3 ottobre alle ore 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Lorenzo, poi, compare una seconda volta, in una posizione più defilata, tra i personaggi del seguito: qui il pittore lo raffigura realisticamente, nei suoi dieci anni. Un’età precoce che non impedisce a suo nonno Cosimo e a suo padre Piero di fare grandi progetti per lui. Lorenzo sarà il futuro capo della famiglia, dei suoi affari, e di Firenze: banchiere, uomo politico, mecenate, poeta e scrittore, lascerà un segno indelebile nella storia come l’incarnazione più completa del principe umanista.

Giulio Cesare in Gallia

Dalla Borgogna - quella che era la cosiddetta “Gallia” - Cristoforo Gorno racconta il contesto e le battaglie più significative della celeberrima campagna di conquista di Giulio Cesare, svelandone luci e ombre. E’ lo Speciale “Giulio Cesare in Gallia”, in onda lunedì 3 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Tenendo come fonte il De Bello Gallico, la cronaca scritta da Cesare stesso, Gorno si sposta da un luogo all’altro, da Bibracte a Alesia a Autun, per narrare l’avanzare della conquista della Gallia da parte dell’esercito romano.
Durante lo svolgersi della puntata viene ridata voce non solo a Cesare e ai suoi più fedeli comandanti, Tito Labieno e Marco Antonio, ma anche ai capi gallici, Ariovisto, Ambiorige, Diviziaco e Vercingetorige, il fiero capo degli Arverni, che, prima di essere sconfitto e deportato a Roma, riuscì a coalizzare la maggioranza dei popoli gallici contro l’Impero Romano. Il programma è stato girato integralmente nei luoghi che hanno visto svolgersi una delle più cruente, travolgenti e altamente strategiche, campagne militari di tutti i tempi.

Magnifiche. Storia e storie di università. Padova

È il 1200 e papa Innocenzo III ha appena dichiarato la quarta crociata, che si concluderà con il saccheggio di Costantinopoli e la nascita dell’Impero Romano d’Oriente. Tra aspiranti crociati e pellegrini che affollano Padova in attesa di imbarcarsi da Venezia c’è un gruppo di giovani molto particolare: sono studenti dell’università bolognese che cercano la libertà che gli è stata negata a Bologna. Nasce così lo Studium di Padova. Lo racconta “Magnifiche. Stari e storie di università”, in onda lunedì 3 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. Da allora quella libertà di ricerca e di insegnamento sarà la caratteristica dell’ateneo patavino, nei secoli culla della Rivoluzione Scientifica che ha cambiato il volto del sapere in Occidente. Qui per “li diciotto anni migliori di tutta la mia età” ha insegnato Galileo Galilei, rivoluzionando l’astronomia e la fisica. Qui, grazie a maestri come Andrea Vesalio e Gian Battista Morgagni nascono l’anatomia e la medicina moderna con incredibili esperimenti. Qui oggi si studia come condurre l’uomo su Marte. La stessa sete di libertà di quei pellegrini di otto secoli fa farà dell’Università di Padova l’unico ateneo italiano a ricevere la medaglia d’oro al valor militare per essersi opposta al regime fascista.

E sembra quasi di sentir risuonare ancora l’antico motto di quei pellegrini: “Universa Universis Patavina Libertas”, “La Libertà di Padova è Universale e per Tutti”. Narrata da Dietelmo Pievani, professore ordinario di Stria della Scienza

MARTEDI’ 04/10/2022

Passato e Presente L'Italia delle bonifiche con la prof.ssa Elisabetta Novello

Tra il 1877 e il 1896, per iniziativa del senatore Stefano Jacini, il parlamento italiano conduce un’inchiesta per conoscere lo stato dell’agricoltura e dei terreni coltivabili in Italia. Una pagina di storia riletta da Paolo Mieli e dalla professoressa Elisabetta Novello a “Passato e Presente”, in onda martedì 4 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Dall’indagine emerge tutta l’arretratezza dell’economia agraria del paese e soprattutto lo stato di abbandono delle campagne e di vaste zone paludose. Comincia un forte impegno per le bonifiche di questi territori che non solo sottraggono terreni preziosi all’agricoltura ma sono all’origine della diffusione della malaria, una malattia che colpisce annualmente due milioni di persone. Una battaglia che vedrà diverse fasi; iniziata nell’Italia liberale, passando attraverso il ventennio fascista fino all’attuale allargamento del concetto di bonifica, che comprende la gestione delle risorse idriche e la salvaguardia del territorio.

La bussola e la clessidra La battaglia di Okinawa

Da una parte centottantamila soldati americani e una potente flotta di navi e aerei, dall’altra centoventimila guerrieri giapponesi, disposti a tutto. Grazie a straordinarie immagini di archivio il professor Alessandro Barbero racconta uno dei conflitti più sanguinosi della Seconda guerra mondiale, la battaglia di Okinawa, in “La bussola e la clessidra”, in onda martedì 4 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Ottantadue giorni di combattimenti feroci che trasformarono una piccola isola del Pacifico, Okinawa, in un inferno di fuoco e piombo.

Telemaco

L'ex ospedale psichiatrico di Volterra, il più grande manicomio d'Italia, visto attraverso i padiglioni decadenti che custodiscono tracce indelebili delle sofferenze umane, della genialità artistica di alcuni pazienti e della secolare contesa tra i sostenitori della repressione o del recupero del malato. Una storia che Emanuela Lucchetti racconta in “Telemaco”, il programma di Rai Cultura condotto da quattro giovani storici, che hanno collaborato con Paolo Mieli per cinque anni a “Passato e Presente”, in onda martedì 4 ottobre alle 22.10 su Rai Storia. David Ognibene, invece, è a Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, tra i luoghi che hanno accolto una delle più antiche comunità Arbëreshë d'Italia, divenuti crocevia della cultura e della storia albanese e italiana, a partire dall'impresa dei Mille e dalla Strage di Portella della Ginestra.
Carla Oppo, poi, attraversa le strade e i luoghi simbolo della Resistenza Partigiana della borgata Centocelle di Roma: raccoglie le storie di chi ha lottato contro l'occupazione nazifascista della capitale, una memoria storica che è valsa la medaglia d'oro al valor civile al quartiere, conferita nel 2018.
Matteo Marroni, infine, porta “Telemaco” a Campo Tizzoro, sulla montagna pistoiese, alla scoperta del "villaggio utopia" che sorge al centro di un vasto complesso di archeologia industriale: l'ex centro di produzione bellica della Società Metallurgica Italiana, attraversato dalla più estesa rete di rifugi antiaerei sotterranei utilizzata nel corso della Seconda guerra mondiale.

MERCOLEDI’ 05/10/2022

Passato e Presente Falkland. Le isole contese con il prof. Alessandro Barbero

Per gli inglesi sono le Falkland, per gli argentini le Malvinas, uno sperduto arcipelago di isole dell’Atlantico meridionale sopra l’Antartide, diventato famoso quarant’anni fa - nella primavera del 1982 - per una guerra passata alla storia per essere stata l’unica dopo la Seconda guerra mondiale combattuta da due grandi paesi occidentali, entrambi amici degli Stati Uniti d’America. Una storia ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 5 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
L’Argentina, governata dal 1976 da una dittatura militare e guidata in quel momento dal generale Galtieri, vive un momento di crisi e cerca di recuperare consenso attraverso la chiamata del popolo alla causa nazionale. Di fatto però la guerra delle Falkland-Malvinas segna la fine della dittatura in Argentina, determinando invece la svolta nella carriera politica della Thatcher che stravincerà le elezioni politiche dell’anno successivo ancorando saldamente il suo potere.

Il giudice di Canicattì. Rosario Livatino, il coraggio e la tenacia

Un ritratto del giudice Livatino, ucciso dalla stidda nel 1990. Lo propone il documentario “Il giudice di Canicattì”, in onda mercoledì 5 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Il documentario propone immagini inedite del magistrato e interviste esclusive, come quella al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che di Livatino fu collega e che testimonia un passaggio che lo vede coinvolto in un aneddoto con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nei locali del Comune di Canicattì poche ore prima che venisse celebrato il rito funebre di Livatino. Un episodio che riemerge grazie a documenti fotografici, come quelli di Tony Gentile, e filmati con le immagini di archivio di Rai Teche. Fra gli intervenuti anche quelli di Pietro Grasso, Stefano Dambruoso, Salvatore Cardinale, Luigi Ciotti, Ida Abate e altri come don Giuseppe Livatino, postulatore della causa di beatificazione; l'avvocato Giovanni Tesè e il professor Giuseppe Palilla, compagni di scuola di Livatino.

14-’18: LA GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO L’industria della guerra

La Prima Guerra Mondiale è segnata dall’industrializzazione e dalle nuove armi: artiglierie pesanti, fucili a ripetizione, mitragliatrici, carri armati, sottomarini, ai quali si aggiungono i progressi nella radiofonia e l’uso di nuovi e micidiali strumenti come le armi chimiche e i gas. Senza dimenticare la comparsa dell’arma più “moderna”: l’aereo. Un’escalation raccontata da “L’industria della guerra”, in onda mercoledì 5 ottobre alle 22.10 su Rai Storia per la serie “La Grande Guerra 100 anni dopo”.

GIOVEDI’ 06/10/2022

Passato e Presente Julius Evola contro il mondo moderno con la prof.ssa Alessandra Tarquini

Giulio Cesare Andrea Evola, che in seguito si farà chiamare Julius, nasce a Roma alla fine dell’Ottocento da una famiglia aristocratica e cattolica di lontane origini spagnole. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Alessandra Tarquini a “Passato e Presente”, in onda giovedì 6 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Evola è un pittore, un poeta, un filosofo, un saggista e tutte le sue attività concorrono alla definizione di un pensiero controverso. Massimo assertore della tradizione che contrappone alla degenerazione del mondo moderno, è fautore di una società aristocratica basata sul principio della gerarchia, sulla differenza tra gli uomini, antidemocratico, anticomunista, antiborghese, fascista, per alcuni più a destra del fascismo stesso. Nucleo fondamentale delle sue concezioni teoriche è il razzismo dello spirito, dell’anima, della cultura, che si aggiunge a quello biologico professato dal nazionalsocialismo. Nel secondo dopoguerra le sue opere vengono riscoperte in particolare dai giovani appartenenti alla destra radicale che si ispirano alle sue tesi e lo erigono a loro principale maestro.

a.C.d.C. - L'assedio di Orleans

All’apice della potenza, l’armata inglese stringe d’assedio la città di Orléans, di enorme importanza strategica e simbolica per entrambi i contendenti. Per mesi e mesi gli inglesi sembrano sul punto di prendere la città, ma le massicce fortificazioni resistono e l’arrivo di Giovanna d’Arco capovolge le sorti del conflitto. L’episodio cruciale della Guerra dei cent’anni sarà al centro del nuovo appuntamento con a.C.d.C. in onda in prima visione giovedì 6 ottobre alle 21.10 su Rai Storia con la consueta introduzione del prof. Alessandro Barbero.

a.C.d.C Mont Saint Michel. La verità nascosta.

Un viaggio alla scoperta di un luogo da sempre al centro dell’interesse di archeologi e studiosi, come dei suoi milioni di visitatori che lo rendono uno dei principali siti turistici di Francia. L’abbazia di Mont Saint Michel è la protagonista del documentario “Mont Saint-Michel: la verità nascosta”, in onda in giovedì 6 ottobre alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.” con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. È un isolotto a poche centinaia di metri dalla costa normanna, in una baia le cui maree dall’eccezionale ampiezza – circa 13 metri di dislivello – lo rendono difficilmente accessibile, praticamente inespugnabile. Abitato dall’Ottavo secolo, è stato un importante centro monastico, poi celebre abbazia, ma anche una fortezza e, durante la Rivoluzione, è stata adattata a prigione. Storici, archeologi e architetti sono all’opera su un labirinto di costruzioni sovrapposte nel corso dei secoli per ricostruirne la storia e per decifrare le tracce delle sue multiple funzioni.

VENERDÌ 07/10/2022

Passato e Presente Ennio Flaiano, l'arte della parola

Cronista, critico teatrale e cinematografico, saggista, aforista, sceneggiatore, scrittore: Ennio Flaiano è tutto questo e molto di più. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Francesco Perfetti a “Passato e Presente”, in onda venerdì 7 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Nato a Pescara, arriva nella capitale in un treno stipato di camicie nere, nel giorno della Marcia su Roma. La città eterna diventa la sua amata e odiata residenza, e lo scrittore ne racconta i vizi, gli eccessi e i bagliori in tutta la sua produzione letteraria. Roma è lo specchio della società italiana che Flaiano descrive con occhio ironico, melanconico e beffardo, attraverso quel realismo allegorico che è il tratto distintivo della sua penna. Col suo unico romanzo, “Tempo di uccidere”, del 1947, si aggiudica la prima edizione del Premio Strega. La sua esperienza giornalistica più importante è quella a “Il Mondo”, diretto da Mario Pannunzio, tra il 1949 e il 1956. Inoltre, negli anni Cinquanta e Sessanta collabora alla sceneggiatura di capolavori del cinema come “La Dolce vita” di Fellini, del 1960, e “La notte” di Michelangelo Antonioni, del 1961. Una vita dedicata alla scrittura. E quando si conclude prematuramente a causa di un infarto che lo colpisce nel 1972, la sua scrivania è ancora piena di idee e progetti che resteranno incompiuti.

Pierangelo Bertoli: spunta la luna dal monte 

Pierangelo Bertoli, nato e cresciuto a Sassuolo il 5 novembre 1942 e scomparso a Modena il 7 ottobre 2002, a 60 anni non ancora compiuti, è stato un grande cantautore italiano, dagli anni ’70 fino alla sua scomparsa. A 20 anni dalla sua morte Rai Storia lo ricorda attraverso il doc di Pierluigi Castellano in onda in prima visione venerdì 7 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Una sincerità costante, una grande immediatezza nei testi, spesso densi di riferimenti sociali e politici, una voce indimenticabile, una grande sensibilità mediata anche dal suo grande handicap, visto che venne colpito da bambino dalla poliomelite e quindi perennemente costretto a spostarsi in “sedia a rotelle”. Eppure la sua è stata una vita assolutamente completa come racconteranno i suoi parenti più stretti e vari musicisti che hanno spesso collaborato con lui.

Italiani – Augusto Daolio e i Nomadi

Un documentario sulla vita del cantante, poeta e pittore Augusto Daolio e sul complesso più longevo della storia della musica italiana. Lo ripropone Rai Storia, a 30 anni dalla scomparsa, venerdì 7 ottobre alle 21.40.

I Nomadi nascono a Novellara (Reggio Emilia) nel lontanissimo 1963; oggi, a più di mezzo secolo di distanza e ancora guidati dallo storico tastierista Beppe Carletti, portano in giro per l’Italia i loro successi, da “Noi non ci saremo” a “Come potete giudicar”, da “Dio è morto” a “Io vagabondo”. Una lunga lista di canzoni senza tempo portate alla ribalta dall’inconfondibile voce del cantante Augusto Daolio.

Il documentario di Daniele Ongaro ricostruisce la storia dei Nomadi, che, partiti come complesso che animava le sale danzanti dell’Emilia-Romagna, incrociano per la loro strada il giovane paroliere Francesco Guccini e diventano ben presto uno dei gruppi italiani più famosi ed amati. I Nomadi attraversano i decenni con alterne fortune, ma sempre coerenti con una visione del mondo osservato dalla parte degli ultimi e seguiti da un pubblico eterogeneo e fedelissimo.

“Noi tutti siamo responsabili della bruttezza o della bellezza del mondo”; è attraverso le parole dell’imperatore Adriano nel libro “Memorie di Adriano” di Marguerite Yourcenar che Augusto Daolio descrive il senso del suo passaggio sulla terra, spezzato prematuramente all’età di 45 anni nel 1992.

La storia di Augusto Daolio e dei Nomadi è narrata dalle voci di Beppe Carletti, di Rosanna Fantuzzi, compagna di Augusto e “anima” dell’associazione Augusto per la vita, di Alberto Melloni, tra i massimi esperti italiani di storia del cristianesimo che rivela a sorpresa la sua passione per la musica dei Nomadi, del conduttore radiofonico Felice Liperi, di Franco Midili, primo chitarrista del gruppo negli anni d’oro del beat.

1941: Italia in guerra Fuoco nei Balcani pt.1

Prosegue il racconto dell’Italia in guerra con “1941: Italia in guerra”, seguito de “1940: Italia in guerra”, incentrata sulla guerra combattuta dall’Italia nell’anno 1941 sui vari fronti – dalla Grecia ai Balcani, dall’Africa alla Russia –, su come il conflitto è stato recepito sul fronte interno e sulle vive testimonianze dei protagonisti. Appuntamento venerdì 7 ottobre alle 22.40 su Rai Storia.

Alle porte dell’inverno del 1940 l’Italia aggredisce la Grecia dal territorio albanese e si trova di fronte un esercito più motivato del previsto. Le cattive condizioni territoriali e meteorologiche portano a un lungo stallo invernale che logora i soldati e ne mette in luce tutti i limiti. Mussolini pensa di poter condurre una guerra parallela ed espone il Regio Esercito a combattere su più fronti: non solo la Grecia e i Balcani ma anche l’Africa. Quel sogno di potenza è destinato a infrangersi di fronte alla realtà.

Solo l’intervento della Germania di Hitler sblocca la situazione greca e balcanica e pone le basi per l’invasione della Grecia nella primavera del 1941. L’operazione tedesca prevede la discesa dalla Jugoslavia a seguito del bombardamento di Belgrado del 6 aprile. L’esercito italiano entra in Montenegro dalle basi albanesi e scende verso la Slovenia e la Dalmazia occupando così una parte consistente della penisola balcanica. Il 17 Aprile la Jugoslavia firma la resa e dieci giorni dopo le truppe tedesche issano la bandiera con la croce uncinata anche ai piedi del Partenone di Atene. Per la Grecia si apre una stagione difficile e dolorosa segnata da una gravissima crisi economica, mentre i Balcani, frammentati tra stati occupati e governi fantoccio, si avviano verso una guerra partigiana che mostrerà il lato più cupo e crudele dell’occupazione fascista e del regime collaborazionista croato degli Ustascia di Pavelic. Mussolini, nel 1941, vede trasformarsi davanti agli occhi l’improbabile progetto di guerra parallela verso una netta subalternità nei confronti dell’alleato tedesco, pronto ad affrontare l’operazione Barbarossa, l’attacco all’Unione Sovietica. Grazie agli interventi degli storici Umberto Gentiloni, Raoul Pupo e Marco Cuzzi ricostruiamo gli eventi drammatici e concitati tra Grecia e Balcani nel 1941, mentre il Capitano di Fregata Marco Sciarretta racconta le operazioni della Marina Militare nel teatro del Mediterraneo, e Federica Onelli, dall’Archivio del Ministero degli Esteri, mostra alcuni documenti originali. Infine, Nicola Maranesi ci fa rivivere stralci di diari di militari coinvolti nelle vicende belliche del 1941

SABATO 08/10/22

9 ottobre 1982. Attacco alla Sinagoga 

9 ottobre 1982. Un commando terroristico palestinese attacca la sinagoga di Roma con bombe a mano e raffiche di mitra. I feriti sono 37, molti di loro sono in gravi condizioni. Stefano Tachè, di soli due anni, resta ucciso. In occasione del quarantesimo anniversario dall’attentato, Rai Storia propone lo speciale 9 ottobre 1982. Attacco alla Sinagoga, in onda in prima visione sabato 8 ottobre alle 20.30.

Rai 3 e Rai Storia: 1492. Alessandro Barbero racconta un anno fatidico

La fine del Medioevo e l’inizio dell’età moderna: il 1492. Un anno che Alessandro Barbero racconta in “1492”, che – a 530 anni dalla scoperta dell’America – Rai Cultura propone sabato 8 ottobre alle 21.20 su Rai3 e mercoledì 12 ottobre alle 21.10 su Rai Storia. Attraverso la sua narrazione e l’intervento di “testimoni” dell’epoca, interpretati da attori, Barbero porta il pubblico alla scoperta di un anno davvero eccezionale, e non solo per la scoperta dell’America. Si parte, infatti, dalla caduta della Granada islamica, momento conclusivo della Reconquista da parte dei re cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona, e dalle sue numerose conseguenze: l’espulsione degli ebrei, il rafforzamento dell’Inquisizione e il via libera alla spedizione di Cristoforo Colombo. Nel frattempo, in Italia, a Firenze, moriva Lorenzo de Medici, lasciando una situazione estremamente incerta, con un altro personaggio, come Girolamo Savonarola, in piena azione. E a Roma trapassava Papa Innocenzo VIII, cui succederà il temutissimo cardinale spagnolo Rodrigo Borgia. Obiettivo, dunque sulle due capitali del Rinascimento in un momento di drammatica transizione, con la grandezza della Firenze umanistica che ormai ha toccato lo zenit e comincia il suo declino, e Roma, col papato rinascimentale al massimo del suo splendore. E questo, mentre Colombo e il suo equipaggio salpano da Palos e navigano verso l’ignoto e, contemporaneamente, continua l’esodo drammatico degli ebrei dalla Spagna. Tutti personaggi ignari delle numerose “tempeste storico-politiche” che si preparano, come la calata in Italia di Carlo VIII, le successive guerre d'Italia, la Riforma protestante. Il racconto si conclude con il fatidico momento in cui Colombo “inciampa” nelle Americhe - che per lui sono la terra di Cipango, Asia - e al primo incontro con le popolazioni indigene. Da allora il mondo non sarà più lo stesso.

Documentari d’autore Registro di classe. Libro secondo: 1968-2000

I registri di classe servono a segnare le assenze ed i voti degli alunni. Ma non tutti gli alunni sono uguali, non a tutti sono date le stesse possibilità. Il libro secondo del doc “Registro di classe. Libro secondo 1968-2000”, di Gianni Amelio e Cecilia Pagliarani - in onda sabato 8 ottobre alle 22.40 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore” - parte dal Sessantotto, non come data di comodo ma come spartiacque tra sistemi diversi di pensare e agire. La scuola si ribella, la scuola si riforma; si tenta di aprire nuove strade che in realtà sono già state percorse. La scuola dell’obbligo non diventa scuola di diritto e i problemi hanno solo altri protagonisti. Ancora una volta le aule delle elementari e delle medie sono lo specchio di un Paese difficile, spesso ingiusto, di cui la scuola è la cartina di tornasole.