Gli appuntamenti con la storia

DOMENICA 30/10/2022

Domenica per... Cuba: dalla crisi dei missili alla fine del castrismo

Gli anni delicatissimi della crisi missilistica cubana: il pericolo del nucleare e i rapporti diplomatici Usa-Urss, fino agli ultimi anni di Fidel Castro e al futuro di Cuba. Li ricostruisce Emanuela Lucchetti con la professoressa Giordana Pulcini a “Domenica Per”, il nuovo appuntamento con la Storia e con i suoi protagonisti, in onda domenica 30 ottobre dalle 14.00 alle 21.00 su Rai Storia. Un lungo palinsesto dal doc “Missili a ottobre” - che racconta della scoperta da parte degli americani delle basi missilistiche a Cuba – a “Inferno nei mari”, sull’incontro ravvicinato tra le navi del blocco navale statunitense e un sottomarino sovietico, dalle reazioni politiche in Italia in “Tribuna politica” alla Cuba di un passato prossimo e del futuro in “Cuba, il bilancio di una rivoluzione” e “Orfani di Fidel”.

Binario Cinema. L’armata Brancaleone

Un “Mattatore” nel Medioevo: Mario Monicelli porta Vittorio Gassman alla guida di un’improbabile compagnia di ventura, nell’XI secolo, per conquistare un feudo pugliese nel film “L’armata Brancaleone”, in onda domenica 30 ottobre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario Cinema”. Nel cast Vittorio Gassman, Catherine Spaak, Gian Maria Volonté, Maria Grazia Buccella, Enrico Maria Salerno Considerato uno dei capolavori di Monicelli e presentato a Cannes nel 1966, il film vinse tre Nastri d'Argento nel 1967 per la migliore colonna sonora, la migliore fotografia a colori e i migliori costumi.

LUNEDI’ 31/10/2022

Passato e Presente. Un francescano alla corte mongola

Il viaggio di Fra Giovanni di Pian di Carpine, francescano che nel 1245 viene inviato da Papa Innocenzo IV in Mongolia per prendere contatto con gli eredi dell’impero creato da Gengis Khan, che pochi anni prima si erano spinti fino in Europa Orientale saccheggiando le città e seminando il terrore. Lo ripercorrono il professor Franco Cardini e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda lunedì 31 ottobre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Lo scopo dell’ambasceria guidata da Fra Giovanni era quello di proporre la pacificazione e la conversione dei mongoli: la missione fallirà nei suoi propositi, ma permetterà al francescano – che impiegherà oltre due anni per compiere l’impresa percorrendo più di 10mila chilometri – di raccogliere informazioni che rivoluzioneranno l’immaginario europeo sui mongoli. Se prima questi erano considerati alla stregua di demoni discesi sulla terra, eretici selvaggi a cavallo di belve infernali, grazie al resoconto di viaggio di Giovanni – divenuto il libro Historia Mongalorum - i signori d’Europa e il Papa scoprono una immagine più veritiera dei mongoli, popolo ricco di tradizioni e di cultura. E sarà sempre l’Historia Mongalorum di Giovanni di Pian di Carpine a servire come base dei futuri viaggi in Mongolia degli esploratori e mercanti europei.

Edoardo Camurri va “Alla scoperta del ramo d’oro” La cultura come cambiamento e consapevolezza

Qual è “il ramo d’oro” del sapere? Come può la cultura fornire strumenti, concreti, per dare speranza e combattere quello che pare essere un istinto di “distruzione”? Domande alle quali - da lunedì 31 ottobre alle 15.25 su Rai 3 e alle 17.50 su Rai Storia, per 141 puntate, prova a rispondere Edoardo Camurri in “Alla scoperta del ramo d’oro”: un titolo che fa riferimento all’Eneide virgiliana, in cui è proprio quel ramo simbolico che permette a Enea la discesa nell’Ade per conoscere da suo padre Anchise il destino che l’attende.

Con lo stesso spirito del “conoscere”, Edoardo Camurri – ogni giorno, dal lunedì al giovedì – incontra importanti esponenti della cultura italiana, all’insegna della multidisciplinarietà in una sorta di grande enciclopedia del sapere. Tra i protagonisti delle “conversazioni” con Camurri, l’antropologo Maurizio Bettini, il filosofo Telmo Pievani, le storiche dell’arte Maria Grazia Messina e Francesca Cappelletti, il critico letterario Guido Ferroni, il presidente dell’Academia dei Lincei Roberto Antonelli, la scrittrice Chiara Valerio.

“In ogni puntata – dice Camurri - coltiveremo simbolicamente una pianta sempre diversa, per un’idea di cultura aperta e interdisciplinare che, nel farsi del suo percorso, proverà a creare un’immaginaria foresta di significati dalla quale provare a ricostruire pazientemente un ambiente nuovo e aperto. ‘Alla scoperta del ramo d’oro’ vorrebbe quindi essere quel giardino di cui Voltaire chiedeva di occuparci per rispondere alle barbarie”.

Italia. Viaggio nella bellezza. Paestum e Velia: colonie greche d’occidente

Un viaggio, una migrazione e infine un approdo sulle coste dell’Italia. In epoca arcaica furono tanti e diversi i gruppi umani provenienti dalla Grecia che si stanziarono nel nostro Meridione dando vita a nuove città e a quell’eccezionale fenomeno storico che sarà chiamato Magna Grecia.

“Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda con un nuovo appuntamento in prima visione lunedì 31 ottobre alle 21.10 su Rai Storia, porterà il telespettatore alla scoperta delle aree archeologiche di Poseidonia Paestum ed Elea Velia. Colonie greche, città un tempo fiorenti, al centro del Mar Tirreno. Un mare che in antichità era percorso da un flusso continuo di uomini e merci, scambi che portarono a incontri e scontri tra popoli diversi con conseguenze in tutti i campi della vita sociale, religiosa ed economica. Sull’acropoli di Elea Velia, città patria del grande filosofo Parmenide, nuovi scavi hanno portato alla luce le fondamenta del tempio più antico della città e numerose armi tra cui due elmi, uno etrusco e uno greco, in perfetto stato di conservazione. Una scoperta di notevole interesse, che testimonia degli scontri avvenuti nel Tirreno alla metà nel VI secolo. a.C. per il dominio dei commerci marittimi. Queste armi rinvenute nel tempio erano un tributo di guerra offerto alla dea Athena. Una divinità molto importante anche nella vicina colonia di Poseidonia Paestum, la città che greci achei, provenienti da Sibari, fondarono alla fine del VII sec. a.C. e chiamarono come il dio del mare. Una città patrimonio dell’umanità, che conserva tre magnifici templi, uno dedicato proprio ad Athena, famosi in tutto il mondo. Sulle complesse vicende della storia di Poseidonia Paestum ed Elea Velia, città prima greche e poi romane, fanno luce gli archeologi Bianca Ferrara, Francesco Uliano Scelza, lo storico Luigi Vecchio e Tiziana D’Angelo direttrice del Parco Archeologico di Paestum e Velia. Il Parco nato nel 2020 con lo scopo di tutelare, valorizzare e rendere sempre più fruibili le due aree archeologiche ha riunito in un unico contesto queste due straordinarie città che in passato avevo avuto relazioni e poi destini diversi.

Travelogue. Destinazione Italia. Il marchese de Sade

Innegabile centro gravitazionale di ogni pellegrinaggio – vero e proprio o inteso come “viaggio” in senso generale – è sempre stata la città di Roma, anche durante l’epoca del Grand Tour. Ma pochi sanno che ne fu attratto anche il controverso scrittore e filosofo libertino Donatien-Alphonse-François de Sade, il Marchese De Sade, il quale divenne scrittore proprio al rientro dal suo Grand Tour d’Italia, intrapreso per conoscere la cultura e le bellezze italiane, ma anche per fuggire dall’imminente condanna a morte che pendeva sulla sua testa in patria, la Francia. Lo racconta “Travelogue: Destinazione Italia”, in onda lunedì 31 ottobre alle ore 22.10 su Rai Storia.

L’Italia all’epoca del Grand Tour viene vista attraverso gli occhi di De Sade che è anche testimone dell’avvento al soglio pontificio di Papa Pio VI, destinato a confrontarsi con uno dei momenti più complessi della storia: la Rivoluzione Francese. Lo scrittore britannico Tobias Jones, attraverso le pagine del Travelogue e delle opere letterarie dello scrittore francese, segue le sue tracce a Roma nell’anno giubilare 1775. Qui il Marchese fa i conti con la Chiesa, la religione cattolica e il Barocco, distanti dalla sua Weltanshaung illuminista, ma anche con le innumerevoli attrazioni della Città Eterna: dai “ruderi” romani (Terme di Diocleziano – Porta Asinaria) alle splendide Ville che all’epoca costellavano Roma, alla intatta e selvatica campagna che si estendeva oltre le Mura Aureliane (Parco della Caffarella).

MARTEDI’ 01/11/2022

Passato e Presente. Tre donne nel cammino della scienza

La storia del rapporto delle donne con la scienza: un difficile cammino per affermarsi tra restrizioni, pregiudizi e doveri familiari. A “Passato e Presente”, in onda martedì 1° novembre 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Valeria Paola Babini e Paolo Mieli, analizzano queta realtà attraverso tre diversi secoli, dal ‘700 al ‘900, e tre figure. Se la terza, Rita Levi Montalcini, scienziata di fama insignita del Nobel, la conoscono tutti, le due precedenti, una del ‘700, Anna Morandi Manzolini, e una dell’800, Gina Lombroso, non le conosce quasi nessuno. Eppure, il loro contributo alla medicina e alla scienza è stato molto importante. E sarebbero sicuramente più famose se solo la società in cui vivevano, fosse stata più giusta nel considerare il contributo delle donne.

Storie della TV. Antonello Falqui

Uno dei grandi showrunner della Rai (1925-2018), al timone di programmi cult come Studio Uno e Canzonissima. Uno degli innovatori del linguaggio del varietà televisivo, con uno stile tutto suo e riconoscibile nei decenni, nato in una famiglia di intellettuali e cresciuto con l’idea di americanizzare la Tv e di italianizzare Broadway. E’ Antonello Falqui il protagonista di “Storie della tv”, il programma di Rai Cultura con la consulenza di Aldo Grasso, in onda martedì 1° novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Italiani. Pier Paolo Pasolini, il santo infame

Più di 30 processi e decine di convocazioni in tribunale per i capi di accusa più diversi: dagli “atti impuri in luogo pubblico” nel 1949 al sequestro di “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, uscito postumo nelle sale. “Pier Paolo Pasolini. Il Santo Infame” scritto da Daniele Ongaro e diretto da Graziano Conversano - in onda martedì 1° novembre alle ore 22.10 su Rai Storia – racconta il poeta attraverso il suo tormentato rapporto con la giustizia italiana e l’interpretazione che ne fa l’attore Libero De Rienzo. Tra le numerose vicende raccontate, il processo per oscenità al romanzo “Ragazzi di vita”, il procedimento per vilipendio alla religione per il film “La ricotta”, le decine di imputazioni per i film della Trilogia della Vita ed un incredibile processo per rapina ai danni di un benzinaio. Episodi ricostruiti con le testimonianze dirette delle persone vicine a Pasolini: il cugino poeta Nico Naldini, le amiche Adriana Asti e Dacia Maraini, colleghi come Ugo Gregoretti e storici e ricercatori come Roberto Chiesi, Barbara Castaldo, Franco Grattarola. Il racconto delle vicende giudiziarie di “Pier Paolo Pasolini.

MERCOLEDI’ 02/11/2022

Passato e Presente. Tiberio: le due facce dell'imperatore

Tiberio è il secondo imperatore di Roma. Succede ad Augusto nel 14 d.C. e il suo principato si propone come obiettivo primario quello di proseguire l’opera del predecessore, sia in politica interna, rispettando le forme di governo, sia in quella estera, compiendo un’opera di pacificazione e di stabilizzazione dei confini. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Livio Zerbini a “Passato e Presente”, in onda 2 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Velleio Patercolo ne ha sottolineato l’accorta gestione dello Stato e la capacità di fronteggiare efficacemente anche delicate congiunture economiche; Tacito e Svetonio, però, lo hanno dipinto come un uomo abietto, orgoglioso, introverso, diffidente e invidioso. Un uomo che sotto l’apparenza della moderazione celava un carattere perverso. Se gli storici latini hanno contribuito ad alimentare la leggenda nera che avvolge la figura di Tiberio, ripercorrendo i ventitré anni del suo principato emergono luci e non solo ombre.

Bonnie & Clyde Storia di due “nemici pubblici”

Bonnie Parker e Clyde Barrow furono la coppia criminale più celebre della storia degli Stati Uniti. Durante il culmine della Grande Depressione, il loro sodalizio li portò dall’essere autori di piccoli furti a rapinatori di banche e assassini di fama nazionale, raggiungendo la fama di altri gangster dell'epoca come John Dillinger, Pretty Boy Floyd e Baby Face Nelson, i cosiddetti "nemici pubblici", che catturavano l'immaginazione degli americani abbattuti dalla Depressione. I cinegiornali in tutto il paese proiettavano le immagini di una Bonnie fatale, con la pistola al fianco, e del bel Clyde, con i suoi abiti su misura e i fucili automatici Browning, trasformandoli nel principe oscuro e nella principessa del crimine degli inferi. A “Bonnie & Clyde” è dedicato lo speciale in onda mercoledì 2 novembre alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

In realtà, Bonnie e Clyde erano cresciuti nei bassifondi di West Dallas e avevano poco in comune con le loro affascinanti immagini mediatiche. La loro follia criminale durata due anni terminò quando la coppia fu tradita da un amico e crivellata di colpi a un posto di blocco della polizia in Louisiana il 23 maggio 1934.

La Grande Guerra 100 anni dopo Non solo soldati, gli italiani durante la guerra

Fronti interni come mondi distanti dalla guerra, lontani dagli assalti e dai bombardamenti, ma coinvolti pienamente nello sforzo bellico. Nelle fabbriche, nelle scuole, in famiglia, in parrocchia: interi paesi furono, di fatto, militarizzati. L’Italia fu soggetta a una legislazione penale e ad un’azione repressiva molto dura. I civili condannati dai tribunali militari furono oltre 60000 e molte regioni dell’interno furono dichiarate “zone di guerra”. A raccontarlo è “La Grande Guerra 100 anni dopo” la serie prodotta da Rai Storia e presentata da Paolo Mieli con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, in onda mercoledì 2 novembre alle ore 22.10 su Rai Storia. In Inghilterra, in Francia e in Germania gli umori della popolazione sono divisi tra l’orgoglio nazionale e la nausea per una guerra che sembra non finire mai e ha creato vuoti in tutte le famiglie.

GIOVEDI’ 3/11/2022

Passato e Presente Bush-Clinton: le elezioni Usa del 1992

Le elezioni presidenziali del 1992, le prime dopo la fine della guerra fredda, si svolgono in un clima politico particolare. Gli Stati Uniti sono trionfanti sul piano internazionale, dato il recente crollo comunismo e il rapido successo militare riportato contro l'Iraq nella prima guerra del Golfo, ma attraversano una crisi economica che colpisce le tasche e i posti di lavoro della classe media. Così, se il presidente uscente, il Repubblicano George Herbert Walker Bush, beneficia dei successi esteri, la situazione interna gli fa perdere consensi. Alle elezioni americane del 1992 - nelle quali la televisione fu la vera e propria protagonista, tra spot elettorali, ospitate nei talk show e interviste in cui i candidati sono stati costretti a parlare anche della loro sfera privata - è dedicata la puntata di "Passato e Presente", programma di Rai Cultura in onda giovedì 3 novembre alle ore 13.15 su Rai 3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Ospite di Paolo Mieli, lo specialista di storia statunitense, il professor John Harper. A sfidare il presidente uscente, saranno il giovane Bill Clinton, già governatore dell'Arkansas, fautore di un rinnovamento del Partito Democratico, e un terzo candidato, il miliardario texano Ross Perot. Alla fine, sarà Bill Clinton a spuntarla e a insediarsi alla Casa Bianca, interrompendo il lungo trend positivo dei presidenti repubblicani.

L'epoca d'oro dei pirati dei Caraibi L’impero colpisce ancora!

“Black Sam” Bellamy ha catturato la Whydah, la nave negriera inglese stracarica di tesori. Ma i suoi atti di pirateria costringono gli Inglesi a compiere un’azione decisiva. E’ il nuovo capitolo della serie in prima visione “L'epoca d'oro dei pirati dei Caraibi”, in onda giovedì 3 novembre alle 21.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del prof. Alessandro Barbero.

L’ormai ricco Bellamy fa rotta verso Cape Cod per ritrovare la sua amante Mary Hallett ma viene sorpreso da una tempesta e muore annegato. Colpito per la perdita dell’amico, Edward Thatch si trasforma in un personaggio ripugnante: Barbanera. Intanto a Londra, il cacciatore di pirati Woodes Rogers rivela il suo piano rivoluzionario: concedere la grazia a tutti i pirati a patto che questi diventino a loro volta cacciatori di quei pirati che rifiuteranno di firmare. Chi sceglierà la libertà e chi, invece, affronterà il cappio del boia?

Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo La corsa al gigantismo

L’invenzione del grattacielo, che trasforma il volto delle metropoli: una “conquista” raccontata da “Amsterdam, Londra, New York. Tre città alla conquista del mondo”, in onda giovedì 3 novembre alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C.”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. I grattacieli hanno segnato una svolta nella storia delle grandi città. Costruire in verticale è la soluzione al problema della limitatezza delle aree edificabili. Questa formula innovativa ha origine a New York, dove ancora oggi i suoi grattacieli sono il simbolo della città. In Inghilterra nello stesso periodo si tenta la strada delle “città giardino” per contrastare il degrado sociale delle megalopoli.

VENERDÌ 4/11/2022

Passato e presente Eisenhower-Stevenson: le elezioni Usa del 1952

Stati Uniti, 1952. Nel pieno della guerra di Corea e nell’infuocato clima della guerra fredda, gli americani devono eleggere il nuovo Presidente. I due candidati impegnati a contendersi la Casa Bianca sono il repubblicano Dwight Eisenhower e il democratico Adlai Stevenson. Da un lato il popolare generale della Seconda guerra mondiale, lo stratega dello sbarco in Normandia; dall'altro il governatore dell’Illinois, l’intellettuale liberal dai grandi ideali e dalla grande abilità retorica. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 4 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Ferdinando Fasce, specialista di Storia degli Stati Uniti. È una campagna elettorale che passerà alla storia, perché c'è un nuovo mezzo di comunicazione a influenzare l'esito della competizione: la televisione. E con essa, la possibilità di realizzare degli spot elettorali. Eisenhower si serve di un’agenzia pubblicitaria che confeziona dei messaggi brevi che lo vedono protagonista, Stevenson, invece, non vuole comparire negli spot, convinto che i candidati non si possano “vendere” al pubblico come fossero saponette. Chi avrà ragione? E cosa significa quest'elezione per il rapporto tra televisione e politica?

04.11.1918 Fine L’armistizio, la vittoria e gli sconfitti della Grande Guerra

Il 4 novembre del 1918 viene firmato l’armistizio sul fronte italiano della Prima Guerra Mondiale. E finalmente può essere pronunciata la parola più attesa. La parola sussurrata con speranza per 42 mesi, ostentata nell’illusione, maledetta nella delusione. La parola che si è spenta sulle labbra di 650mila morti in trincea diventa cronaca, realtà. “4.1.1918. Fine”, in onda venerdì 4 novembre alle 21:10 su Rai Storia racconta i significati che assume quella parola per i soldati che hanno combattuto e vissuto sulla propria pelle un conflitto senza precedenti nella storia. È la “vittoria” per chi si sente partecipe e protagonista dell’esito bellico. È comunque una sconfitta per chi pensa ai compagni caduti e alla propria vita dissipata. È per tutti l’armistizio e il ritorno a casa. Per tutti, la fine dell’incubo. Dopo “Presente. Voci e volti dei ragazzi di Redipuglia” e “Generazione Caporetto. Storie di soldati eroi sbandati nei giorni della disfatta”, “4-11-1918-FINE. L’armistizio, la vittoria e gli sconfitti della Grande Guerra” è il documentario che conclude la trilogia sulla Grande Guerra raccontata attraverso le testimonianze - diari, memorie e lettere di soldati e ufficiali, ragazzi e uomini “qualunque” – custodite dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano.

L’ultimo eroe Viaggio nell’Italia del Milite Ignoto

Il 2 Novembre 1921, nella Basilica romana di Santa Maria degli Angeli, la salma del Milite Ignoto, simbolo di tutti i caduti della Grande Guerra, riceve l’estremo e sacro omaggio nel giorno dedicato ai defunti. Il 4 Novembre 1921, a tre anni esatti dalla vittoria italiana nella Grande Guerra, si celebra l’atto finale della sepoltura nel complesso del Vittoriano a Roma.

Lo speciale “L’ultimo eroe. Viaggio nell’Italia del Milite Ignoto”, in onda venerdì 4 novembre alle 22.10 su Rai Storia, ripercorre il viaggio del Milite Ignoto seguendo le tappe che, dalla Basilica di Aquileia, hanno condotto la bara a Roma lungo un percorso ferroviario che ha visto l’ideale abbraccio di tutto il Paese.

Nicola Maranesi e Marco Mondini ricostruiscono insieme, di tappa in tappa, i passaggi principali del cerimoniale del Milite Ignoto. A Maranesi spetta il compito di evocare gli aspetti mediatici e memorialistici (utilizzando le cronache della stampa dell'epoca e il diario del tenente Augusto Tognasso, giurato tra i giurati della commissione che ha partecipato alla riesumazione delle 11 salme tra cui è stato scelto l'ignoto), mentre Mondini ricostruisce le vicende dal punto di vista storico-scientifico. Il documentario ripercorre l'iter che ha portato alla realizzazione della cerimonia del Milite Ignoto e al contempo racconta l'Italia dell'epoca: gli strascichi della Prima Guerra Mondiale e le principali vicende che hanno caratterizzato il triennio ‘18/’21 - nascita del fascismo, impresa di Fiume, rivolta nelle campagne, violenza, squadrismo fascista - con focus specifici sulle città principali toccate dal viaggio del milite, per capire ‘quale Italia’ attraversava il convoglio nel 1921.

A corollario di questa narrazione gli interventi dei professori Carlo Fumian a Padova, Barbara Bracco a Bologna, Roberto Bianchi a Firenze, del Generale dell’Esercito Fulvio Poli presso il museo storico della Terza Armata di Padova e del professor Emilio Gentile nella cornice di Santa Maria degli Angeli a Roma.

SABATO 05/11/22

Italiani Benigno Zaccagnini. La mitezza della politica

Dal rapimento di Aldo Moro agli spettacoli di burattini in ospedale, la vita di Benigno Zaccagnini si snoda tra i palazzi romani e gli ambulatori infantili della Romagna. In occasione dell’anniversario della sua morte (5 novembre 1989), Rai Cultura gli rende omaggio con il documentario “Benigno Zaccagnini. La mitezza della politica”, in onda sabato 5 novembre alle ore 19 su Rai Storia per il ciclo “Italiani”. Benigno Zaccagnini, detto “l’onesto Zac”, è un protagonista della prima Repubblica. Parlamentare per dieci legislature - dall’Assemblea costituente del 1946 alla morte nel 1989 – è segretario della Dc dal 1975 al 1980, durante gli anni delle Brigate rosse e del rapimento dell’amico e maestro Aldo Moro, durante il quale sostiene a malincuore la linea della fermezza. Non dimentica però mai la Romagna e l’attività di medico pediatra, sua professione prima di entrare nella Resistenza. Per anni coniuga gli impegni nella capitale con gli spettacoli della “Compagnia dei tre dottori”, partecipando in prima persona alle rappresentazioni coi burattini in ospedali, asili e scuole. Per dedicarsi alla sua terra natale rinuncia perfino a incarichi nelle istituzioni, il caso più famoso è il suo rifiuto a correre per la Presidenza della Repubblica nel 1971, dopo il settennato di Saragat.Le storie di Passato e Presente

L’America degli anni ‘20

Un ritratto in tre atti dell’America degli anni Venti, un decennio ricco di storia e attraversato da forti contraddizioni: lo ripercorre Paolo Mieli in “Le storie di Passato e Presente”, in onda sabato 5 novembre alle 20.30 su Rai Storia.
Nel gennaio del 1920, il cosiddetto Volstead Act, instaura il regime “dry”, secco, negli Stati Uniti. Comincia così l’era del proibizionismo che porta a compimento le battaglie contro l’alcoolismo promosse già dal secolo precedente. Ma gli anni Venti per l’America, accanto alla crociata contro l’alcol, rappresentano anche il periodo d’oro della musica Jazz che inebria le strade e i locali e proietta la società americana verso la modernità in ogni campo, creando linguaggi nuovi nel costume e nell’arte. Quelli che passano alla Storia come i Ruggenti anni Venti subiscono una brusca interruzione quando, nell’ottobre del 1929, l’euforia economica e speculativa che li ha caratterizzati determina il crollo della Borsa di New York, all’origine della Grande Depressione.

Cinema Italia Il bidone

Un film firmato Federico Fellini e scritto con Ennio Flaiano e Tullio Pinelli: è “Il bidone”, in onda sabato 5 novembre alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Presentato senza successo al Festival del Cinema di Venezia del 1955, il film ha per protagonisti tre truffatori, Augusto, Picasso e Roberto, specializzati appunto in "bidoni", tra finti tesori e case immaginarie da promettere – dietro compenso - a baraccati creduloni. Un’attività che, però, entrerà presto in crisi, senza nessun lieto fine. Nel cast, Broderick Crawford, Giulietta Masina, Richard Basehart, Franco Fabrizi.

Documentari d’autore Cronache dal Muro di Berlino

Le vicende - mese per mese - dell’incredibile 1989, l’ultimo anno del Muro di Berlino, intrecciate con la storia di questo ‘mostro’ fisico e politico, dal suo concepimento, il 13 agosto 1961, fino alla sua caduta. Nei giorni dell’anniversario della fine del Muro, le ripercorre Ezio Mauro in “Cronache dal Muro di Berlino”, un film documentario prodotto da Stand by Me e Rai Cinema, in onda sabato 5 novembre alle 22.50 su Rai Storia per “Documentari d’autore”. Attraverso interviste ai testimoni e materiali d'archivio raccolti da numerose fonti internazionali, Ezio Mauro riporta alla memoria i 155 chilometri di cemento e filo spinato del muro, raccontando una storia fatta di persone, sguardi, speranze e delusioni, sullo sfondo dei luoghi simbolici delle vicende, dove sopravvivono le tracce di un recente passato. Dai politici agli oppositori, dai fuggitivi agli uomini di fede, dai carcerati agli artisti fino alla gente comune, Ezio Mauro incontra decine di persone dando spazio sia ai protagonisti della “grande storia” del Muro, sia a storie “dal basso” di cittadini italiani che hanno vissuto a Berlino in quegli anni.

Tra i testimoni illustri, l’ex Presidente della Repubblica (2012 – 2017) Joachim Gauck, pastore protestante ed esponente dell'opposizione ai tempi della Ddr; Joachim Rudolph, scappato dalla Ddr nel ‘61, protagonista l’anno successivo nell’avventura del tunnel che consentì la fuga da Berlino Est a Ovest di 29 persone; Brigitte Seebacher, la vedova di Willy Brandt, leader della Spd quando cadde il Muro, ex Cancelliere ed ex sindaco di Berlino; Rainer Eppelmann, altro pastore protestante con un ruolo di primo piano nei moti che accompagnarono la caduta del Muro, aiutò l’ascesa politica di Angela Merkel, suggerendo il suo nome come portavoce al primo premier della Ddr libera.

Tra gli italiani, Graziano Bertussin che, accusato di essere una spia, fu tenuto prigioniero nel carcere della Stasi a Berlino Est per 4 lunghi e terribili anni; Riccardo Ehrman, ex corrispondente dalla Germania per l'Ansa, che alla celebre conferenza stampa del 9 novembre 1989, con la sua domanda determinò la caduta del muro; Giuseppe Vita, da molti definito “l’italiano più influente a Berlino”, che divenne Ad della nota società farmaceutica berlinese Schering e poi consigliere di Schroeder. A completare questo mosaico di testimonianze, i luoghi cardine delle vicende, essi stessi protagonisti del documentario: i pezzi di Muro ancora oggi in piedi, gli edifici coinvolti nello stravolgimento architettonico di Berlino, i simboli più conosciuti e visibili della città divisa come il Checkpoint Charlie, posto di blocco tra l’area di influenza statunitense e quella sovietica; la Porta di Brandeburgo, simbolo della città, che dopo la costruzione del Muro di Berlino, si ritrovò nella terra di nessuno, rinchiusa fra est ed ovest; la sede della Stasi, dove il ministro Mielke teneva i fili della sua tela di spie; Bornholmer Strasse, il varco del muro che è “caduto” per primo. E tanti altri luoghi, meno noti ma altrettanto rappresentativi, come le stazioni fantasma della metropolitana, il cimitero degli Invalidi, una casa popolare di Berlino Est fedelmente arredata come in quegli anni, gli studi di registrazione dove David Bowie compose Heroes.