Da Tutankhamon agli Anni di Piombo

DOMENICA 27/11/2022

Domenica per - 1^TX (Dalle 14 alle 21:15) +
Tutankhamon con Paola Buzi

A 100 anni dalla scoperta della tomba di Tutankhamon (26 novembre 1922), Rai Storia propone domenica 27 novembre, una “Domenica per” interamente dedicata al faraone bambino. Ospite di Emanuela Lucchetti, Paola Buzi, Professore Ordinario di Egittologia e Civiltà Copta presso l’Università degli studi di Roma “La Sapienza”.

Via alle 14 con le “interviste impossibili” di Giorgio Manganelli a Tutankhamon interpretato da Carmelo Bene, per poi soffermarsi sulla storia della leggendaria maledizione, raccontata dal figlio di Lord Carnarvon, finanziatore dello scavo di Howard Carter. Alle 14.45, riflettori sull’archeologia: da “Italia. Viaggio nella bellezza. Nella terra dei faraoni: l’avventura dell’egittologia italiana” a “Tg2 Dossier. Alla ricerca dell'Egitto perduto” con l’intervista alla star della archeologia, Zahi Hawass, uomo di grande potere ed influenza. Dopo aver ricostruito le origini della cultura e della religione egizia, alle ore 20.10 appuntamento con Cristoforo Gorno e con “Cronache di donne leggendarie Hatshepsut e Nefertiti: l'Egitto delle regine”, per raccontare la complessità del mondo femminile egizio. A conclusione della giornata, la puntata di Save the date dedicata al Museo Egizio di Torino.

LUNEDI’ 28/11/2022

Passato e Presente
Francesca Romana, una santa laica

E’ il 1384 ed è da poco iniziato lo scisma d’Occidente, quando Santa Francesca Romana, allora Francesca Busso, nasce in una nobile famiglia del centro di Roma. Dopo l’esilio avignonese del Papa, la città è dilaniata dai conflitti tra famiglie e sta attraversando il periodo più buio della sua storia. L’economia è al collasso e la popolazione decimata dalla peste. Mandata in sposa nella ricca famiglia dei Ponziani, Francesca non demorde dal suo proposito di dedicare la vita a Dio. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Chiara Mercuri a “Passato e Presente”, in onda lunedì 28 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Senza venire meno agli impegni familiari, Francesca mette se stessa e le sue risorse al servizio dei poveri e dei malati. La seguono la cognata e un sempre più nutrito gruppo di nobildonne romane. Insieme a loro, nel 1425, Francesca fa voto di oblazione presso i monaci olivetani della Basilica di Santa Maria Nova, ai Fori. Nasce così una nuova congregazione monastica femminile che, a differenza degli altri ordini medievali, non segue l’obbligo di clausura ma continua a svolgere opera di carità nel mondo. Santa Francesca Romana diventerà la prima santa laica.

Italia. Viaggio nella bellezza
Cent'anni di Paradiso. Il Parco e la sua storia 

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso compie Cento anni. Un traguardo celebrato nel nuovo appuntamento con “Italia. Viaggio nella bellezza”, in onda in prima visione lunedì 27 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Era il 1922 quando, in anticipo sugli altri Parchi Nazionali, veniva ufficialmente riconosciuta l’Istituzione. La sua storia tuttavia nasce prima, quando i bellissimi paesaggi che comprendono tre valli valdostane (Cogne, Rhemes e Valsavarenche) e due piemontesi (Orco e Soana) rappresentavano una straordinaria riserva di caccia per il Re. Dai guardiani del Re ai guardaparco il filo rosso è più concreto di quanto si possa pensare; l’obiettivo primario, quello della conservazione, ha individuato fin dall’origine il suo soggetto privilegiato: lo stambecco. Il fiero e antichissimo animale è ancora oggi il simbolo del Parco e negli anni, grazie soprattutto all’opera del primo direttore del dopoguerra Renzo Videsott, il pericolo della sua estinzione è stato scongiurato. Ma il Parco è anche l’insieme delle altissime professionalità che lo compongono: dalla direzione agli Ispettori, dai Guardiaparco ai ricercatori e ai botanici. Il racconto si snoda tra storia e natura, segue il lavoro quotidiano e paziente dei guardiani e si interroga sul futuro del Parco alla luce dei grandi cambiamenti climatici e ambientali a cui è sottoposto, soprattutto negli ultimi decenni. Le testimonianze dirette e le immagini di repertorio parlano chiaro: i ghiacciai si stanno ritirando e anche l’habitat degli animali è in pericolo. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso, con i suoi primi Cento anni, si rimbocca le maniche per affrontare la grande sfida.

Storia della medicina
I volti e i segreti dell'Ars Medica

Quella dell'arte medica è una storia a mosaico, fatta di vicende antiche che riguardano il corpo e le malattie, che parlano di medici, delle loro idee e dei tentativi di evitare l'esito fatale inventandosi procedimenti empirici o sperimentando rimedi naturali. Ma è anche la storia di come le credenze magiche siano diventate, scoperta dopo scoperta, una pratica scientifica condivisa, controllata e straordinariamente efficace. Un percorso che accompagna la vita dell’uomo dalla sua comparsa sulla terra, raccontato dalla nuova serie “Storia della medicina”, in onda da lunedì 28 novembre alle 22.10 su Rai Storia. Quattro appuntamenti per raccontare alcune grandi battaglie scientifiche vinte, porre interrogativi su quelle ancora da combattere e far rivivere molti dei protagonisti più famosi dell'Ars Medica nel corso della storia: dagli antichi riti terapeutici ai primi interventi chirurgici, dai re taumaturghi all'idea di medicina laica, dalle cure emergenziali sui campi di battaglia ai teatri anatomici delle Università, dai segreti delle erboristerie monastiche alle moderne industrie dei farmaci, dalle grandi epidemie che decimarono imperi alla scoperta dei microrganismi patogeni, fino ai primi modelli di fisiologia patologica e al perfezionamento tecnologico degli strumenti di intervento.

Nell'antico Egitto, in Grecia e a Roma, la vita media era di 25 anni circa. Per secoli, solo chi superava le cause di morte infantile o le epidemie poteva sperare di invecchiare. Dopo il Rinascimento, la vita media si allungava di una decina di anni. Nell'Ottocento arrivava a oltre 40 anni, grazie soprattutto al miglioramento dell’alimentazione, alle misure di igiene (impianti fognari, abitazioni più spaziose e aerate, acqua potabile, refrigerazione dei cibi) e alla vaccinazione antivaiolosa. Ma la svolta significativa arriva con il Ventesimo secolo, caratterizzato da un’eccezionale accelerazione scientifica. Nel Novecento la vita media quasi raddoppia e raggiunge i 60 anni nel mondo, e circa gli 80 nei paesi sviluppati. In questo dato è racchiusa quasi l'intera storia del progresso medico, perché è tra ‘800 e ‘900 che si concentrano le scoperte e le innovazioni più importanti.

MARTEDI’ 29/11/2022

Passato e Presente
Margaret Bourke White istantanee sulla storia

Nella biografia di Margaret Bourke White si riflette la grande storia del ‘900, filtrata attraverso la vita di una donna originale, innovatrice, unica: più che una fotografa, una pioniera dell’informazione e dell’immagine, un’esploratrice di tutte le potenzialità della macchina fotografica, strumento principe della comunicazione visiva fino alla diffusione della macchina da presa. Nella puntata di “Passato e Presente”, in onda martedì 29 novembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Mauro Canali ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe della vita di Margaret Bourke-White raccontando i piccoli e i grandi avvenimenti storici che l’obiettivo della fotoreporter americana ha contribuito a raccontare in tutto il mondo. Dall’America del New Deal e delle grandi discriminazioni razziali, dal fronte italiano della Seconda guerra mondiale, fino all’orrore dei campi di concentramento nazisti. E ancora i celebri ritratti di Stalin e Gandhi, i viaggi nel Sud Africa dell’apartheid, nell’America urbana e rurale fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.

Il segno delle donne
Piera degli Esposti

Topazia Alliata, Letizia Battaglia, Piera Degli Esposti, Luisa Spagnoli, Sibilla Aleramo e Teresa Mattei: sei straordinarie donne del Novecento italiano, che hanno lasciato un segno profondo nella storia culturale e sociale del nostro Paese, rivivono nelle interpretazioni di sei attrici intervistate da Angela Rafanelli, nuova conduttrice della terza edizione de “Il Segno delle Donne”, una coproduzione Anele – Rai Cultura, che Rai Cultura propone da martedì 29 novembre alle 21.10 su Rai Storia. Una nuova edizione rinnovata nella struttura e nel linguaggio narrativo, più dinamici e moderni, per arricchire e dare ancora più plasticità al racconto delle sei figure femminili. Un raccontoscandito in due atti rappresentativi didue età, due momenti emblematici o due temi cardine delle loro vicende, umane e professionali, supportati da una accurata trasformazione – trucco e costumi – delle attrici e dai cambi di ambientazione ed elementi scenici. Attraverso i “faccia a faccia” tra Angela Rafanelli e le sei protagoniste femminili, interpretate da altrettante attrici, vengono raccontati i loro caratteri e la loro intensa vita professionale e privata. In particolare, nella docu-fiction composta da sei episodi, Elisabetta Pellini veste i panni di Topazia Alliata, pittrice e gallerista, donna intraprendente e creativa, guidata dall’ideale della libertà e madre della scrittrice Dacia Maraini, mentre Valentina D’Agostino è l’eclettica e ribelle fotoreporter Letizia Battaglia la quale, apprezzata anche a livello internazionale, è stata la prima donna europea a ricevere il Premio Eugene Smith, a New York. Michela Cescon impersona l’attrice e regista Piera Degli Esposti che durante la sua lunga e importante carriera ha collaborato con personalità del calibro di Pier Paolo Pasolini, Paolo Sorrentino e Marco Bellocchio. Rosa Palasciano è Sibilla Aleramo, la prima scrittrice in Italia a denunciare, attraverso il suo romanzo “Una donna”, il ruolo delle donne nella società all’inizio del Novecento. Elena Lietti dà il volto alla politica e pedagogista Teresa Mattei, che si è battuta per i diritti della Costituzione e dell’infanzia e, infine, Euridice Axen è l’imprenditrice Luisa Spagnoli, l'ideatrice del “Bacio Perugina” e della catena di negozi d'abbigliamento che porta il suo nome.

“Il Segno delle Donne” unisce la narrazione fiction a un’attenta indagine documentaristica: le interviste, infatti, sono realizzate mettendo in scena parole realmente usate dalle protagoniste, accuratamente selezionate e storicamente verificate, grazie all’uso di fonti dirette comelettere, diari, colloqui con giornalistiediscorsi pubblici, portati alla luce dagli autori con la consulenza della storica Silvia Salvatici.

Arricchiscono il racconto immaginiinedite e filmati di repertorio, ma non mancheranno testimoni illustri come familiari e amici delle protagoniste, tra cui le figlie di Topazia Alliata, Dacia e Toni Maraini, e Marilù Balsamo, storica amica di Letizia Battaglia. Tra le altre testimonianze anche quella della politica Livia Turco, del critico d’arte Achille Bonito Oliva, della saggista Mirella Serri, della professoressa di Letteratura italiana e Studi delle donne e di genere Maria Serena Sapegno, del regista Riccardo Milani, del giornalista Attilio Bolzoni, della storica della moda e docente Sofia Gnoli, di Nicoletta Spagnoli, nipote di Luisa Spagnoli, della professoressa di Storia Contemporanea e Storia di Genere Patrizia Gabrielli e della responsabile del Museo Storico Perugina Maria Cristina Mencaroni.

“Il Segno delle Donne” è una co-produzioneAnele – Rai Cultura con Angela Rafanelli, realizzata daAnele. Prodotta da:Gloria Giorgianni. Sceneggiature di: Manuela Tempesta (Letizia Battaglia, Sibilla Aleramo), Francesco Del Monaco (Luisa Spagnoli), Giuditta Godano (Piera Degli Esposti), Giorgia Colli (Teresa Mattei) e Chiara Cavaliere (Topazia Alliata). Regia di: Michele Imperio (Letizia Battaglia, Topazia Alliata), Mario Vitale (Luisa Spagnoli, Teresa Mattei) e Marco Spagnoli (Piera Degli Esposti, Sibilla Aleramo).

Iraq, distruzione di una nazione
Il nemico” 

Convinto che le grandi potenze glielo lasceranno fare, Saddam Hussein invase il Kuwait il 2 agosto 1990. Americani, britannici e francesi accettano di punire l'Iraq, senza realmente cercare una soluzione diplomatica. La guerra del Golfo iniziata nel gennaio 1991 è stata tanto rapida quanto devastante: gli iracheni sotto un diluvio di fuoco hanno visto le loro infrastrutture rase al suolo. Muoiono 100.000 soldati e almeno 60.000 civili. Segue un embargo di dodici anni, che farà pagare al popolo iracheno la megalomania del suo presidente. Lo racconta “Iraq, distruzione di una nazione”, in onda martedì 29 novembre alle 22:10 su Rai Storia.

MERCOLEDI’ 30/11/2022

Passato e Presente
Nadia Gallico Spano una costituente.Con la prof.ssa Leila El Houssi

Nata a Tunisi nel 1916 da genitori italiani di origine ebraica, Nadia Gallico cresce in una famiglia profondamente laica e antifascista. Ventenne si iscrive al Partito Comunista tunisino e partecipa alla Resistenza durante l’occupazione italo-tedesca. Nel 1939 sposa Velio Spano, dirigente comunista sardo, e da quel momento condividerà con lui intensamente vita e politica. Incaricata da Palmiro Togliatti di dare vita al movimento femminile, è tra le fondatrici dell’Unione Donne Italiane (UDI) e direttrice del giornale Noi Donne fino al 1945. Eletta all’Assemblea Costituente, interviene sulle questioni della famiglia e uguaglianza dei coniugi, su diritto al lavoro e parità salariale. Poi, come parlamentare comunista dal 1948 al 1958, pone al centro dei suoi interessi la Sardegna dando vita nel 1952 all’Unione delle Donne Sarde, dove il discorso autonomistico si fonde con il percorso di emancipazione femminile. Prende parte attivamente al Movimento per la Pace e negli ultimi anni della sua vita si dedica alla diffusione fra i giovani, in numerose scuole d’Italia, della conoscenza della Costituzione italiana. Nadia Gallico Spano: “un’inguaribile ottimista” come si definisce lei stessa nell’autobiografia, una protagonista della costruzione della democrazia repubblicana con lo sguardo rivolto al futuro.

A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 30 novembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Gengis Khan. Il cavaliere dell'apocalisse 

Demone e divinità. Così nel Medioevo veniva considerato Gengis Khan, lo spietato capo dei mongoli e sovrano sul più vasto impero mai governato da un solo uomo. Un personaggio al centro del doc “Gengis Khan. Il cavaliere dell'apocalisse”,in onda mercoledì 30 novembre alle 21.10 su Rai Storia.

Accurate rievocazioni storiche, perfezionate con CGI e tecniche di composizione all'avanguardia, costituiscono l’essenza di questo documentario. In questa ricostruzione si ricorre non solo all'archeologia in spettacolari siti antichi, ma anche alla traccia vivente nel presente dell'antica cultura mongola.

14-’18: LA GRANDE GUERRA CENTO ANNI DOPO
La guerra è finita

Il 18 gennaio 1919, nella reggia di Versailles presso Parigi, ha inizio la conferenza di pace. Con il crollo di quattro imperi (tedesco, austriaco, russo e turco) si tratta di ridisegnare la carta politica dell’Europa. Su 65 milioni di uomini mobilitati, quasi 9 milioni hanno perso la vita e altri 6 milioni sono rimasti mutilati, un’intera generazione, quella dei nati nell’ultimo ventennio dell’800, letteralmente decimata. Una storia raccontata da “A 100 anni dala Grande Guerra”, in onda mercoledì 30 novembre alle 22.10 su Rai Storia.

La guerra era stata la più grande esperienza di massa mai vissuta fin allora nella storia dell’umanità e aveva agito come un potentissimo acceleratore dei fenomeni sociali. Il mondo era cambiato.

GIOVEDI’ 01/12/2022

Passato e Presente
Giornalisti nel mirino delle BR

Nel giugno del 1977, nell’arco di tre giorni vengono feriti alle gambe tre giornalisti a Genova, Milano, Roma. Gli attentati sono rivendicati dalle Brigate Rosse. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Agostino Giovagnoli a “Passato e Presente”, in onda giovedì 1° dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Tra le vittime c’è il più famoso dei cronisti italiani, Indro Montanelli, che da qualche anno era al timone del quotidiano da lui fondato, Il Giornale nuovo. Qualche mese dopo, il 16 novembre 1977, a Torino le Brigate Rosse alzano il tiro e colpiscono a morte Carlo Casalegno, vicedirettore della Stampa. Il figlio di Casalegno, Andrea, è un militante della sinistra extraparlamentare e una sua intervista al giornale Lotta continua, in cui parla di “disumanizzazione della lotta politica”, alimenta un infuocato dibattito nel movimento sull’uso politico della violenza. Dopo le gambizzazioni di altri giornalisti, il 28 maggio 1980 viene ucciso Walter Tobagi, giornalista del Corriere della Sera e presidente dell’Associazione stampa lombarda. Tobagi, come Casalegno, era un uomo moderato e riformista, fermo e intransigente contro le Brigate Rosse, ma lontano dalla tentazione di leggi speciali e soluzioni autoritarie per combattere il fenomeno del terrorismo. Gli atti terroristici non sono casuali ma frutto di un preciso disegno: il 1° giugno 1997, infatti, le Brigate Rosse avevano lanciato la campagna contro l’informazione di regime, nell’ambito della più generale guerra contro lo Stato.

a.C.d.C. - Gli Stuart. Un regno di sangue –
EP 2 - La guerra civile inglese

Prosegue il viaggio di a.C.d.C nel regno di sangue degli Stuart in compagnia del prof. Alessandro Barbero, giovedì 1° dicembre in prima visione alle 21.10 su Rai Storia. Nel 1625 Carlo I succede al padre Giacomo come re d’Inghilterra, ma il suo governo autoritario, le tensioni religiose e lo scontro con il Parlamento portano alla guerra civile inglese. Per la prima volta nella storia, un re viene giudicato, condannato e decapitato dalla propria nazione. Nasce il Commonwealth diretto da Oliver Cromwell.

a.C.d.C. - La vera storia dei Cavalieri Templari
Ep. 1 Nascita di una fratellanza

Un ordine religioso e militare nato per difendere i pellegrini in Terrasanta, che in breve tempo diventa una potenza economica internazionale, per poi scomparire improvvisamente dopo due secoli di vita, all’inizio del XIV secolo, lasciando in eredità fantasiose leggende. “a.C.d.C.” con l’introduzione del Prof. Alessandro Barbero presenta “La vera storia dei Cavalieri Templari”, una serie in tre episodi ricostruisce il percorso dell’Ordine del Tempio: dalla nascita rivoluzionaria di un esercito di monaci-guerrieri, autorizzati ad uccidere in nome di Dio; alla creazione un impero economico e finanziario che precorre le moderne ‘Corporations’; alle false accuse della machiavellica cospirazione che ha condotto alla loro cattura, nella più grande operazione di polizia della storia. Nel primo episodio, che andrà in onda giovedì 1° dicembre alle 22.10 su Rai Storia, si ricostruiranno per l’appunto le loro origini. L’Ordine dei Cavalieri Templari nasce come un ordine religioso e insieme militare, in difesa dei regni cristiani in Terrasanta. Sono monaci e allo stesso tempo professionisti della guerra. Le forze speciali del Tredicesimo secolo, sottoposti esclusivamente al Papa. Per la prima volta nella storia i religiosi sono autorizzati a uccidere in nome di Dio.

VENERDÌ 02/12/2022

Passato e Presente
I cavalieri templari

L’Ordine dei poveri cavalieri di Cristo, fondato in Terrasanta agli inizi del XII secolo, è il più noto degli ordini religioso-cavallereschi, insieme all’Ordine dell’Ospedale di San Giovanni e l’Ordine dei Cavalieri Teutonici. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 2 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Franco Cardini ripercorrono la storia dei templari fino alla loro improvvisa fine nel XIV secolo.

Il servizio originario di tutela dei luoghi santi e dei pellegrini passa in secondo piano col rafforzarsi dell’Ordine, divenuto un vero proprio stato sovrano dipendente esclusivamente dal potere del papa e caratterizzato da un’organizzazione gerarchica estremamente solida e da una produttiva rete logistica di collegamento tra i territori d’Occidente e d’Outremer.

Il cacciatore di nazisti – 1^TX CANALE ì

A 24 anni Anton Walter Freud, nipote di Sigmund, torna in Germania tra il 1945 e il 1946 come ufficiale dei servizi segreti britannici per catturare i criminali di guerra nazisti ricercati dagli alleati: sono assassini in uniforme e medici spietati agli ordini di Josef Mengele, colpevoli di aver condotto esperimenti su un gruppo di venti bambini ad Amburgo negli ultimi giorni di guerra. Regia di Raymond Ley, “Il cacciatore di nazisti”andrà in onda venerdì 2 dicembre alle 21.10 su Rai Storia.

Genio & Sregolatezza. Cinquant’anni di storia d’Italia vista dagli artisti (1950-2000)
Le avventure di un Pinocchio: favole bugie catastrofi (1990 – 2000 e oltre)

Con l’analisi del periodo che va dagli anni '90 all’inizio del XXI secolo si chiude la serie “Genio & sregolatezza”, il programma che ha esplorato cinquant’anni di storia d’Italia attraverso gli occhi degli artisti, prodotto da Rai Cultura e realizzato da LaGalla23 Productions, in onda venerdì 2 dicembre alle 22.40 su Rai Storia. Gli artisti italiani iniziano a spaziare fra forme espressive diverse, senza più attenersi né a cifre stilistiche né a movimenti, né tantomeno a linguaggi o media definiti. Nascono i primi centri artistici no-profit a Milano e Roma e gli artisti riscoprono il piacere di frequentarsi. Il sistema dell’arte si espande a livello internazionale: nascono i primi Musei dedicati all’arte contemporanea e le grandi Fondazioni, spesso sponsorizzate da importanti griffe di moda e i premi sostenuti da sponsor privati; mentre le gallerie italiane aprono filiali all’estero. Mentre alcuni artisti esplorano i limiti dell’immagine e le sue declinazioni (Stefano Arienti, Luca Pancrazzi, Eva Marisaldi, Leonardo Pivi), altri radicalizzano la loro critica al sistema dell’arte, che tuttavia è la chiave del loro successo (Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft). Nei primi anni '90 la mafia compie attentati gravissimi che scuotono la coscienza nazionale. Nel 1993 scoppia il caso Tangentopoli che porta alla fine della Prima Repubblica e nel 1994 una bomba colpisce il PAC Padiglione Arte Contemporanea a Milano. In risposta a questa situazione Maurizio Cattelan agisce artisticamente in linea con i tempi esponendo le macerie del Padiglione, chiuse in contenitori da cantiere. Il XXI secolo si apre all’insegna di eventi contrastanti, quali l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 a New York e i primi segni della globalizzazione crescente. Nel 2001 a Genova si svolge il G8, fortemente contestato da una parte della società civile italiana. Vanessa Beecroft realizza una performance di modelle nude nere a Palazzo Ducale, capace di sollevare critiche feroci e adesioni incondizionate. Francesco Vezzoli realizza dei video con la partecipazione di dive del passato, e realizza puntate di programmi tv ready-made come Comizi di Non-Amore, 2004, esponendoli come “opere” alla Fondazione Prada.

L’anno chiave è il 2003: l’anno del World Social Forum di Puerto Alegre e della Biennale di Francesco Bonami. In chiusura Ralph Rugoff (direttore della Biennale 2019) ci parla del ruolo dell’arte italiana nello scenario del sistema artistico globale del XXI secolo. Il programma è ideato e scritto da Alessandra Galletta e Marco Senaldi. Sono intervenuti in “Genio & Sregolatezza” Paolo Baratta, Flavio Caroli, Filippo Ceccarelli, Valérie Da Costa, Giovanni De Luna, Ugo La Pietra, Cristiana Perrella, Maurizio Vetrugno, Francesco Vezzoli.

SABATO 03/12/22

Le storie di Passato e Presente
Grandi giornalisti italiani del ‘900

In questa puntata di “Le Storie di Passato e Presente”, in onda sabato 3 dicembre alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ripercorre gli esordi, le parabole professionali e i controversi rapporti con il fascismo di tre tra i più grandi giornalisti del Novecento italiano. Insieme al professor Francesco Perfetti, tratteggerà la figura di Leo Longanesi, talento precoce, fondatore a soli 21 anni di un giornale di grande successo come “l’Italiano”, poi di “Omnibus”, considerato il “padre” di tutti i grandi settimanali italiani. Longanesi è stato un giornalista vicino al fascismo, pur con modalità particolari visto il suo spiccato senso critico e la sua ironia. Anche Giovanni Ansaldo sarà vicino al fascismo, ma solo in una seconda fase della sua carriera: nella prima, a partire dagli anni ’20, criticherà aspramente Mussolini fino a subire il confino a Lipari. Travagliato anche il rapporto di Indro Montanelli con il fascismo: agli esordi della sua lunga carriera, il giornalista di Fucecchio segue le truppe italiane su tutti i fronti, dall’Etiopia alla Spagna, dove però scrive cronache sgradite al regime. Sarà Bottai a rilanciarlo consentendogli di raccontare per il Corriere alcune delle pagine più importanti e drammatiche della Seconda guerra mondiale italiana.

Cinema Italia
L’audace colpo dei soliti ignoti

Peppe, “er Pantera”, ricontatta Mario, "Ferribotte" e "Capannelle", tre dei quattro compari che con lui tentarono senza successo il furto al banco dei pegni, per un nuovo colpo “sicuro” ai danni del Totocalcio. Con loro, questa volta in trasferta a Milano, anche Ugo “Piede amaro”, di professione meccanico. Sequel del fortunatissimo “I soliti ignoti” firmato da Mario Monicelli l’anno prima. Soggetto sempre di Age & Scarpelli, affiancati da Nanni Loy in sede di sceneggiatura, “L’audace colpo dei soliti ignoti”, con Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Tiberio Murgia, Carlo Pisacane, Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Riccardo Garrone, Gastone Moschin, Vicky Ludovisi, andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 3 dicembre alle 21:10 su Rai Storia.

Documentari d’autore 
Le nostre ferite

Una galleria composita di personaggi che negli anni '70 sono stati feriti e sono sopravvissuti, vittime di terrorismo e di violenza politica: la raccoglie Monica Repetto in “1974-1979. Le nostre ferite”, in onda sabato 3 dicembre alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Luigi frequenta ilcollettivo universitario di Medicina di Roma e Francesco il liceo Augusto. Entrambi vengono feriti a distanza di pochi giorni dai neofascisti nel1974.Nella Roma delle radio libere, Nunni e Anna sono femministe del collettivo casalinghe colpite dai mitra e dalle molotov dei Nar mentre va in onda “Radio Donna” nella sede di Radio Città Futura. Vincenzo è un poliziotto del sud, unico scampato a un conflitto a fuoco con i brigatisti rossi a Piazza Nicosia. Renzo è un bancario colpito insieme ad altri nell'unico attacco compiuto da Prima Linea contro una scuola. La storia di ogni personaggio si sviluppa con un prima e un dopo segnati dalla ferita che gli è stata inferta. Un film corale, attraverso originali repertori familiari in Super8 e testimonianze che raramente conquistano le prime pagine. Tra mobilitazione e disimpegno, le immagini della leggerezza si alternano con quelle della crisi, dell’impegno civile, delle lotte per i diritti, in un crescendo che tracima nella violenza sempre più efferata.Una produzione Deriva Film.