Il Cuore nuovo

DOMENICA 4/12/2022

Domenica per... Il “Cuore nuovo” di Christiaan Barnard

Il 4 dicembre sarà scandito dal battito di “Domenica per”: dalle ore 14, Emanuela Lucchetti in compagnia di Paolo Mazzarello, Professore Ordinario di Storia della Medicina presso l’Università degli Studi di Pavia, ripercorrerà la storia del trapianto di cuore, a partire dal carismatico chirurgo Christiaan Barnard, che per primo osò trapiantare “un cuore nuovo” umano il 3 dicembre 1967 nell’ospedale Groote-Schuur di Città del Capo.

Si parte proprio da qui alle 14, dall’operazione che ha fatto passare Barnard alla storia. Si prosegue con l’intervista a Philip Blaiberg, secondo paziente ad essere sottoposto a trapianto dall’équipe di Barnard, soffermandosi sulle aspettative di vita e sulla qualità della vita dopo il trapianto.

E se venisse trapiantato un cuore artificiale? L’idea la ebbe lo statunitense Michael Ellis DeBakey: alle 16:15 l’intervista di Enzo Biagi al cardiochirurgo. Cosa vuol dire aspettare un cuore nuovo? Come arginare il problema di un eventuale rigetto? Il tema si approfondisce alle 18.10, con un servizio di TG2, Medicina 33 sulla ciclosporina. Dopo aver ripercorso la strada che ha condotto al primo trapianto di cuore in Italia, infine, “Domenica” per conclude il proprio viaggio con “Vero. Le storie di vita”, sulle storie di persone che sono state sottoposte a trapianto di cuore.

LUNEDI’ 5/12/2022

Passato e Presente, la nuova stagione. La storia continua con il professor Alessandro Barbero

Il rapporto tra le donne e il potere, da Agrippina a Teodolinda a Eleanor Roosevelt; le figure dei grandi storici, da Erodoto a Marc Bloch; il racconto della storia attraverso i grandi romanzi, da Guerra e Pace all’Odissea al Gattopardo. Ma anche le grandi tematiche dell’attualità, come la paura atomica, i cambiamenti climatici e la crisi energetica. Storie, personaggi e argomenti che accompagneranno le novanta nuove puntate di “Passato e Presente”, il programma quotidiano di approfondimento storico prodotto da Rai Cultura e condotto da Paolo Mieli che torna con la sua sesta edizione a partire dal 5 dicembre alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Primo ospite, il professor Alessandro Barbero che inaugurare tre nuovi filoni narrativi che si svilupperanno nel corso della stagione.

Il programma conferma la sua formula, con Paolo Mieli e uno storico accademico che affrontano un tema in un percorso narrativo, con un giovane storico, nelle vesti di narratore. Durante la puntata, poi, altri giovani storici portano spunti di riflessione e approfondimenti su temi che spaziano attraverso tutte le epoche storiche facendo emergere le continue connessioni tra il passato e il presente. Così, sullo sfondo della grande storia collettiva, emergono le storie personali e generazionali, le contaminazioni e il ripetersi ciclico di alcuni fenomeni.

Il percorso è, come sempre, arricchito di filmati di repertorio, documenti d’archivio, riprese originali e ricostruzioni.

Italia. Viaggio nella bellezza. La galleria borghese

La Galleria Borghese, una delle più importanti collezioni d'arte occidentali, è protagonista di “Italia, viaggio nella Bellezza”, in onda lunedì 5 dicembre alle 21.10 su Rai Storia. Nata ai tempi di Galileo su impulso di un cardinale “edonista”, rivisitata in epoca Settecentesca dai suoi eredi, oggi è l'unico luogo al mondo in cui Barocco e Neoclassico trovano una sintesi perfetta.

Creata agli inizi del Seicento su impulso di Scipione Borghese, "cardinal nepote" di Paolo V (di cui era effettivamente nipote), Galleria Borghese è molto più di una villa di delizia. Edificata allo scopo di custodire e esaltare la collezione del cardinale, che amava tanto l'arte antica e rinascimentale quanto quella del suo tempo ferrigno, rivisitata dai suoi eredi e illuminata dalla luce del Settecento, è anche il luogo sorgivo del Barocco con Bernini e i chiaroscuri del Caravaggio, e dell'arte neoclassica, tra il riallestimento di Asprucci e il virtuosismo di Canova.

A parlarne è un'ospite di eccezione, la direttrice Francesca Cappelletti, con interventi dello storico dell'arte Andrea Bacchi, della storica dell'arte Lucia Simonato, dello storico dell'antico regime Andrea Merlotti. E con un contributo dello scrittore Emanuele Trevi (Premio Strega 2021).

Storia della Medicina. La fabbrica del corpo. L'arte difficile della chirurgia

Un viaggio nel tempo attraverso i momenti chiave e le figure imprescindibili dell’arte della chirurgia: gli strumenti, gli interventi e gli uomini che hanno trasformato il modo in cui si concepisce il corpo umano, si operano i suoi mali e si interviene per “ripararlo”. Lo propone “Storia della Medicina. La fabbrica del corpo”, in onda lunedì 5 dicembre alle 22.10 su Rai Storia.

MARTEDI’ 06/12/2022

Passato e Presente Matilde di Canossa regina senza corona

Il mito di Matilde di Canossa, tramandato sino a oggi da Donizone, suo primo biografo, da Dante, da Tasso e da molti altri, non rende giustizia alla sua storia. Lo ripercorreranno Paolo Mieli e la professoressa Tiziana Lazzari martedì 6 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Matilde non è la donna devota, quasi santa, o l’eroina di mille battaglie che in tanti hanno descritto. Né la misteriosa figura femminile che si offre al papa, o quella volubile e capricciosa tratteggiata dai suoi detrattori, come Voltaire. Quella di Matilde di Canossa è una storia perfettamente incastonata nel suo tempo, il secolo XI, che vede Papato e Impero impegnati in una lotta senza quartiere per la supremazia della cristianità e l’ordinamento feudale sempre più compromesso dall’affermarsi delle autonomie cittadine. E Matilde, in questi avvenimenti così decisivi, svolge un ruolo politico determinante. Discendente della dinastia dei Canossa, è una donna consapevole del potere che esercita e la sua vita è intensa e ricca di successi: collabora alla vittoria della Riforma gregoriana e riesce a difendere i suoi territori resistendo e poi sconfiggendo l’imperatore Enrico IV.

Il segno delle donne. Luisa Spagnoli

E’ l’imprenditrice Luisa Spagnoli, a cui dà voce e volto Euridice Axen, la protagonista del secondo appuntamento con “Il segno delle donne”, la serie con le interviste “impossibili” di Angela Rafanelli, in onda martedì 6 dicembre alle 21.10, in prima visione su Rai Storia

Luisa Sargentini nasce a Perugia nel 1877, in una piccola casa del centro storico e in un’epoca in cui le possibilità di studio e di carriera per una donna sono molto limitate, soprattutto per chi, come lei, ha delle umili origini. Abbandonati gli studi, Luisa si sposa a ventun anni con Annibale Spagnoli, da cui prenderà il cognome che manterrà per tutta la vita. Nel 1901, i coniugi rilevano una drogheria nella cittadina umbra dove, grazie alla grande creatività di Luisa e al suo spirito imprenditoriale, la produzione si amplia: confetti, caramelle e cioccolato. L’anno della svolta, però, è il 1907 quando, insieme a tre soci — tra cui Francesco Buitoni, fondatore del pastificio — la famiglia Spagnoli fonda la famosa azienda “Perugina”. Dopo poco tempo, la guida dell’impresa passa nelle mani della Spagnoli e di Giovanni Buitoni, figlio di Francesco, trasformandosi con successo in un’impresa industriale. Durante la Prima Guerra Mondiale, a causa dell’arruolamento degli uomini sui campi di battaglia, Luisa prende le redini della fabbrica, dirigendo il lavoro di donne operaie. In quegli anni, un decreto fascista vieta il commercio di zucchero ritenendolo un “bene superfluo” e Luisa decide di concentrarsi sulla produzione del cioccolato, dimostrandosi ancora una volta lungimirante. Nel 1923, dopo il ritiro dall’attività di suo marito, tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni, figlio di Francesco e con ben 14 anni di differenza, nasce una storia d’amore che sfida le convenzioni del tempo e che farà la fortuna della Perugina. Nonostante il successo, però, Luisa non dimentica le sue origini e si dimostra attenta alle esigenze dei suoi dipendenti, aprendo strutture che possano aiutarli – come un asilo nido all’interno di uno stabilimento - e organizzando molte iniziative a sostegno delle famiglie meno abbienti. Sempre in questi anni, Luisa ha un’idea interessante e si lancia in una nuova impresa: la creazione di mantelline, cuffiette, scialli e boleri con la pelliccia dei conigli d’Angora. L’“Angora Spagnoli” vestirà star del cinema internazionale, come Sofia Loren e Anna Magnani, attestando, ancora una volta, il nome di Luisa Spagnoli come garanzia di assoluta qualità.

Iraq, distruzione di una nazione. Il nemico

Convinto che le grandi potenze glielo lasceranno fare, Saddam Hussein invade il Kuwait il 2 agosto 1990. Americani, britannici e francesi accettano di punire l'Iraq, senza realmente cercare una soluzione diplomatica. La guerra del Golfo iniziata nel gennaio 1991 è tanto rapida quanto devastante: gli iracheni sotto un diluvio di fuoco vedono le loro infrastrutture rase al suolo. Muoiono 100.000 soldati e almeno 60.000 civili. Segue un embargo di dodici anni, che farà pagare al popolo iracheno la megalomania del suo presidente. Lo racconta il doc “Iraq, distruzione di una nazione”, in onda martedì 6 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. 

MERCOLEDI’ 7/12/2022

Passato e Presente. Mario Missiroli. Elogio dell’incoerenza

Giornalista, saggista, intellettuale, Mario Missiroli, classe 1886, si avvicina al mondo del giornalismo fin da giovanissimo tanto da meritarsi negli ambienti bolognesi, la sua città di origine, il soprannome di enfant prodige. È lui il protagonista dell’appuntamento con Passato e presente, in onda mercoledì 7 dicembre alle ore 13:15 su Rai3 e alle ore 20:30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli il prof. Francesco Perfetti. A soli 33 anni nel 1919 diventa direttore de Il Resto del Carlino; è il primo dei quattro quotidiani che dirigerà nel corso della sua lunga carriera. Negli anni Venti, attraverso i suoi articoli, si oppone all’ascesa del movimento fascista arrivando nel 1922 persino a ingaggiare un duello a spada col futuro duce Benito Mussolini. Nel 1925, però, con sorprendente trasformismo cambia rotta e inizia a strizzare l’occhio al regime con il quale collabora fino all’armistizio del 1943. Nel dopoguerra Missiroli diventa prima direttore de IlMessaggero e poi, a partire dal 1952, assume la direzione del Corriere della Sera, di cui rimane direttore fino al 1961.

Pearl Harbor: 7 dicembre 1941

Pearl Harbor, isole Hawaii, 7 dicembre 1941: i giapponesi attaccano la base americana. È l’evento che determina l’ingresso degli Stati Uniti nel secondo conflitto mondiale e l’improvviso rovesciamento degli equilibri in favore delle forze alleate. In occasione dell'anniversario dell’attacco Rai Cultura propone il documentario americano “Pearl Harbor” - introdotto dallo storico militare Fabio De Ninno - in onda mercoledì 7 dicembre alle 21.10 su Rai Storia. Il doc ricostruisce in dettaglio l’attacco dei giapponesi alla base navale americana nelle Hawaii e racconta quel fondamentale momento storico, partendo dalle sue premesse, per ricostruire l’intreccio di alleanze e incidenti diplomatici che caratterizzano lo scontro Usa-Giappone per il controllo del Pacifico.
L'attacco di Pearl Harbor è ricordato per le molte scene di eroismo e sacrificio di cui furono protagonisti marinai, aviatori e civili che combatterono senza aspettare gli ordini. Uomini coraggiosi che hanno mostrato immenso coraggio di fronte a un grave pericolo e hanno reso orgogliosi i loro connazionali. Dal salvataggio degli altri, al rispondere al fuoco giapponese, questi uomini andarono ben oltre la chiamata al dovere e salvarono molte vite. Uomini come John Charles England, Doris Miller, Philip Rasmussen, Julio De Castro e Donald Kirby Ross, le cui drammatiche storie, finora quasi sconosciute, vengono raccontate attraverso filmati inediti ed interviste.

La Grande Guerra 100 anni dopo. Scrittori in guerra. Protagonisti, testimoni, caduti

È stato il tempo il fattore che ha determinato quel profondo cambiamento nelle menti e nei cuori degli uomini che erano partiti per la guerra convinti di restarci poche settimane e si sono trovati per cinque lunghi anni nell'orrore della trincea e della morte. La memoria della Grande Guerra viene oggi restituita, con estrema vividezza e precisione, attraverso le molte opere letterarie, i memoriali e i diari che sono rimasti, in assenza di testimoni ancora in vita, gli unici strumenti in grado di raccontarci il momento che cambiò la storia e le sorti del mondo che oggi conosciamo. Pagine al centro di “La Grande Guerra 100 anni dopo”, in onda mercoledì 7 dicembre alle 22.10 su Rai Storia. Un racconto del primo conflitto attraverso le parole di grandi scrittori e poeti come Carlo Emilio Gadda, Emilio Lussu, Carlo Salsa e Giuseppe Ungaretti.

GIOVEDI’ 08/12/2022

Passato e Presente. Angela Davis. Una vita per la libertà

“Angela, non disperare, negli occhi tuoi non può morire il sole. Tutti noi, per la tua vita, alziamo già un canto senza fine per fermare chi si abbandona alla follia, per aprire al mondo libero una via”. Così cantava il Quartetto Cetra nel 1971. La canzone dal titolo” Angela” era stata scritta da Giovanni “Tata” Giacobetti per l’attivista Angela Yvonne Davis. Un personaggio raccontato da “Paolo Mieli e dalla professoressa Fiamma Lussana a “Passato e Presente”, in onda giovedì 8 dicembre alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Angela, dalla fine del 1970, era rinchiusa nel carcere californiano di San Quintino. Su di lei pendeva l’accusa di cospirazione, rapimento e omicidio: rischiava la pena di morte. Nel 1972, i Rolling Stones nel brano Sweet Black Angel a lei dedicato, spiegarono il reale motivo per cui si trovava in prigione: la sua lotta incessante per tutto ciò che le stava a cuore: il rispetto dei diritti civili degli afroamericani, la fine delle discriminazioni razziali, l’uguaglianza, la liberazione della donna, l’abolizione del sistema carcerario. Battaglie che Angela aveva condotto senza risparmiarsi, sempre in prima linea, affiancando alla militanza attiva una costante riflessione teorica. E se la Cia e l’Fbi la inserirono nella lista dei dieci terroristi più pericolosi degli Stati Uniti, la Storia e l’arte la faranno assurgere a icona dell’orgoglio nero degli anni Settanta.

a.C.d.C.: Gli Stuart. Un regno di sangue La restaurazione

Nel 1660, dopo la morte di Cromwell, il re in esilio torna trionfalmente a Londra: con Carlo II la monarchia è restaurata e anche il Commonwealth non sopravvive alla morte di Cromwell.  Ma due gravissime tragedie colpiscono la nazione: l’epidemia di peste ed il grande incendio di Londra. Questo il nuovo appuntamento con “a.C.d.C.” e con “Gli Stuart. Un regno di sangue”, con la consueta introduzione del professor Alessandro Barbero, in onda in prima visione giovedì 8 dicembre alle ore 21.10 su Rai Storia.

La vera storia dei Cavalieri Templari. Un impero economico

L’Ordine dei Cavalieri Templari, monaci e soldati professionisti allo stesso tempo, nasce per consolidare la presenza cristiana in Terrasanta. La ‘crociata permanente’ esige un impegno economico senza precedenti. Donazioni e privilegi fanno dei Templari, maestri nell’arte di generare ricchezza, una potenza multinazionale, banchieri di sovrani e nobili. È il secondo episodio della serie “La vera storia dei Cavalieri Templari”, in onda giovedì 8 dicembre alle 22.10 su Rai Storia, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero. 

VENERDÌ 09/12/2022

Passato e presente. Marcel Proust e il suo tempo

Figlio dell’alta borghesia parigina, Marcel Proust nasce il 10 luglio 1871 ad Auteuil, nella periferia di Parigi. A lui è dedicato l’appuntamento con “Passato e Presente”, in onda venerdì 9 dicembre alle 13,15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli, il professor Lucio Villari.

Al liceo il giovane Marcel scopre la vocazione letteraria e frequenta gli esclusivi salotti parigini. È qui che Proust impara a guardare con occhio critico la realtà sociale in cui è immerso, analizzando virtù e bassezze umane, in un periodo, quello di fine secolo, ricco di grandi cambiamenti culturali. È un Proust che vive profondamente il suo tempo, lacerato dallo scandalo dell’Affare Dreyfus e dallo scoppio della Prima guerra mondiale, un evento che influenzerà il suo monumentale romanzo: “Alla ricerca del tempo perduto”.

È una domenica sera di novembre”. Il doc restaurato di Lina Wertmüller sul sisma in Irpinia

Sono le 19:34:52 del 23 novembre 1980 quando la terra trema e sconquassa l’Irpinia. “È una domenica sera di novembre”, ineluttabilmente. Un tempo intriso di morte e distruzione che Lina Wertmüller scelse per il titolo del documentario da lei girato sui luoghi del terremoto già pochi giorni dopo. Quarantadue anni dopo, per rendere omaggio alle vittime del sisma e ricordare la grande regista scomparsa il 9 dicembre 2021, Rai Teche ha effettuato il restauro digitale di “È una domenica sera di novembre”, che Rai Cultura propone venerdì 9 dicembre alle 21.10 su Rai Storia, mentre dal giorno successivo, sarà disponibile sulla piattaforma RaiPlay.

Lina Wertmüller si era recata sui luoghi del terremoto a tre giorni dall’evento: “Mi ci ha portato lo strazio, il dolore, ma anche la voglia di fare qualcosa per quella gente. Quasi un dovere per chi, come me, si occupa di immagini, mettere al servizio di quelle popolazioni e anche per tutti gli altri la mia opera. Un lavoro che non è quotidiano, che duri più dello spazio di un giornale o di una ripresa televisiva, una piccola pietra lanciata con forza e con sdegno nell’immobilità di ogni discorso sul Sud”.

In onda per la prima volta il 23 novembre 1981 a un anno esatto dalla tragedia, “È una domenica sera di novembre” è un lavoro denso, che parte dalle prime dolorose immagini provenienti dai telegiornali e prosegue col racconto della ricostruzione, soffermandosi sul senso di perdita improvviso ed inconsolabile dei sopravvissuti, sulle sconfitte per ogni casa distrutta, per ogni ricordo polverizzato, ma anche sulle vittorie dei soccorritori per ogni persona strappata alle macerie. Sul filo del terremoto, l’inchiesta non solo mantiene alta l’attenzione sulla tragedia e sulla difficoltà della ricostruzione successiva, ma offre uno sguardo ampio sul Sud, sul suo folklore, sul sapore ancora un po’ pagano e misterico delle tradizioni meridionali. La regista si è avvalsa della consulenza del sociologo Domenico De Masi e la cronaca narrata dai diretti protagonisti si intreccia alle letture di Lina Wertmüller e Piera degli Esposti, dei commenti sul Mezzogiorno scritti da Alberto Moravia, Carlo Levi, Furio Colombo, Alberto Ronchey, Giampaolo Pansa e dei brani tratti dalle opere di Leonardo da Vinci, Plinio il Giovane, Johann Wolfgang Goethe, Giacomo Leopardi. Infine, un’intervista al regista Martin Scorsese, che ha dedicato molta della sua produzione cinematografica al mondo degli italoamericani. Non si tratta, quindi, solo del racconto accorato di un disastro naturale, ma di uno straziato grido di dolore, restituito in immagini di incredibile intensità.

SABATO 10/12/22

Le storie di Passato e presente. La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Il 10 dicembre 1948, di fronte all’Assemblea delle Nazioni Unite a Parigi, Eleanor Roosevelt annunciava l’approvazione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Un evento raccontato dalla professoressa Silvia Salvatici con Paolo Mieli a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 10 dicembre alle 20.30 su Rai Storia. Il lento cammino dei diritti umani, iniziato in Occidente con la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino dei rivoluzionari francesi nel 1789, si era arenato tragicamente di fronte ai disastri umanitari dei due conflitti mondiali.  Con la nascita dell’Onu, nel 1945, aveva ripreso la sua marcia, fino alla stesura di un documento siglato da 48 tra i più potenti paesi del mondo. La carta del 1948 era una pura dichiarazione d’intenti, ma da allora il lavoro per creare gli strumenti legali che permettessero alle Nazioni e ai singoli di denunciare in ambito internazionale i colpevoli del mancato rispetto dei diritti umani e di giudicarne i reati non si è mai fermato e continua ancora oggi, mentre la società globale costringe a identificare sempre nuovi diritti da tutelare.

Cinema Italia. Colpire al cuore

L’opera prima di Gianni Amelio, un film sul terrorismo, ma soprattutto un manifesto dell’incomunicabilità fra due generazioni a confronto: il dramma intimo sul rapporto tra un padre e un figlio negli anni di piombo. E’ il film “Colpire al cuore”, in onda sabato 10 dicembre alle 21.10 su Rai Storia per “Cinema Italia”. Protagonisti sono Jean-Louis Trintignant, il giovanissimo Fausto Rossi - David di Donatello 1983 per il migliore attore esordiente - e Laura Morante.

La storia del film è incentrata sul rapporto di Emilio, un ragazzo minorenne intelligente e sensibile, con suo padre Dario che insegna all'Università di Milano. Durante una visita nella casa di campagna della nonna i due fanno la conoscenza di una giovane coppia, Giulia e Sandro, che si scopre essere un allievo di Dario. Qualche sera dopo, a Milano, Emilio è testimone di una scena che sconvolgerà il suo fragile equilibrio. Il ragazzino assiste ad una sparatoria tra terroristi e carabinieri e crede di scorgere nell'uomo che vede a terra, colpito a morte, il ragazzo che aveva conosciuto giorni prima in campagna.

1960. Il film di Salvatores con le Teche Rai

Gli eventi più importanti accaduti in Italia nel 1960, narrati attraverso la storia di finzione di due fratelli, uno rimasto a vivere al sud, l'altro trasferitosi a Milano: li ripercorre Gabriele Salvatores in “1960”, un film realizzato con i materiali delle Teche Rai, in onda sabato 10 dicembre alle 23 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”. Il film è stato presentato alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia.