L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Indice articoli

VENERDÌ 27 GENNAIO ORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

LA MEMORIA DELLA MUSICA

Evento realizzato in collaborazione con Casa della Memoria

L’Ensemble del Teatro Grande affronta, in un concerto intenso e musicalmente emozionante, il tema del Giorno della Memoria, scandagliando la cultura musicale ebraica del passato e del presente.

PROGRAMMA

Gideon Klein Trio per archi

Max Bruch Kol Nidrei op.47, per violoncello e pianoforte

aa.vv. Suite Klezmer, per clarinetto, violino e pianoforte

Ernest Bloch Nigun, per violino e pianoforte

Sergej Prokof’ev Ouverture su temi ebraici, per clarinetto, pianoforte e quartetto d’archi

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Anton Dressler clarinetto

Marco Mandolini violino

Daniele Richiedei violino

Joël Imperial viola

Camilla Patria violoncello

Andrea Rebaudengo pianoforte

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è la formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo, nato nel 2012, si declina in differenti formazioni per esplorare il repertorio cameristico, affrontando affascinanti viaggi musicali che di volta in volta si concentrano su differenti temi: omaggi a compositori che hanno fatto la storia della musica, selezioni musicali per aree geografiche, programmi che mettono in luce un particolare strumento. I concerti dell’Ensemble si distinguono per le ricercate esecuzioni che spaziano dai capolavori della musica alle nuove composizioni contemporanee. L’organico dell’Ensemble si completa in alcune occasioni con la partecipazione di musicisti illustri o di giovani talenti del panorama nazionale e internazionale.

VENERDÌ 3 FEBBRAIO ORE 20.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA TEATRO LA FENICE

SPERANZA SCAPPUCCI DIRETTRICE

PROGRAMMA

Giuseppe Verdi Ouverture da I vespri siciliani

Ludwig van Beethoven Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 Eroica

Simonide Braconi Il canto del silenzio per viola e archi (Simonide Braconi, viola solista)

SPERANZA SCAPPUCCI

Riconosciuta dalla stampa italiana e internazionale come uno dei direttori più interessanti della sua generazione, è diplomata alla Julliard School di New York e al Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma. È la prima donna italiana in assoluto a salire sul podio del Teatro alla Scala di Milano, con una nuova produzione de I Capuleti e i Montecchi. Debutta anche alla Staatsoper unter den Linden di Berlino, alla Royal Opera House di Londra, all´Opera de Paris e alla Metropolitan Opera di New York. Nel 2022 dirige all´Opera di Toronto e all’Opéra Royale de Wallonie Liège. Nel repertorio sinfonico dirige concerti con l´Orchestre de chambre de Paris, The Julliard Orchestra a New York, l´Orchestra Nazionale di Lione, l’Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova nonché la Royal Philharmonic Orchestra di Stoccolma, e molte altre. Recentemente dirige La Traviata al Teatro del Liceu di Barcellona, Lucia di Lammermoor all´Opernhaus di Zurigo e al New National Theater di Tokio, La Bohème all’Opernhaus di Zurigo e alla Semperoper di Dresda. Alla Wiener Staatsoper dirige L’elisir d’amore, La Bohème e la Cenerentola. Inoltre, debutta con Il turco in Italia al Rossini Opera Festival di Pesaro, La Bohème alla Los Angeles Opera, La Cenerentola alla Washington Opera e al Teatro Regio di Torino, Attila al Teatro Mariinsky di San Pietroburgo. La sua discografia include il CD Mozart Arias con il soprano Marina Rebeka e la Royal Liverpool Philharmonic Orchestra (Warner Classic) e Il mio canto con il tenore Saimir Pirgu con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (Opus Arte). Nel 2019 esce il suo ultimo CD per Deutsche Grammophon con il contrabbassista ungherese Ödön Rácz e la Franz Liszt Chamber Orchestra.

ORCHESTRA DEL TEATRO LA FENICE

La storia dell’Orchestra del Teatro La Fenice è legata a quella del Teatro stesso. Nella seconda parte del secolo scorso l’impegno dei complessi orchestrali si concentra nell’internazionalizzazione del repertorio, ampliato anche sul fronte sinfonico-concertistico. Nel corso dell’Otto e Novecento, sul podio dell’Orchestra si susseguono celebri direttori e compositori. Nel 1938 il Teatro La Fenice diviene Ente Autonomo: anche l’Orchestra vede un riassetto e un rilancio, grazie anche all’attiva partecipazione al Festival di musica contemporanea della Biennale d’Arte. Negli anni Quaranta e Cinquanta sotto la guida di Scherchen, Bernstein, Celibidache (impegnato nell’integrale delle sinfonie beethoveniane), Konwitschny (nell’integrale del Ring wagneriano) e Stravinskij, la formazione veneziana dà vita a concerti di portata storica. Negli anni, si susseguono sul podio veneziano i più celebri direttori d’orchestra, tra i quali ricordiamo ancora: Bruno Maderna, Herbert von Karajan, Karl Böhm, Claudio Abbado, Riccardo Muti, Georges Prêtre, Eliahu Inbal, Seiji Ozawa, Lorin Maazel, Riccardo Chailly, Myung-Whun Chung. Notevole la proposta di opere contemporanee negli anni Cinquanta e di opere contemporanee recentemente. In ambito sinfonico l’Orchestra si cimenta in vasti cicli, tra cui quelli dedicati a Berg, Mahler e Beethoven. Formazione che si pone fra le più interessanti realtà del panorama italiano, l’Orchestra del Teatro La Fenice svolge regolarmente tournée in Italia e all’estero, riscuotendo calorosi consensi di pubblico e critica. Tra i direttori principali dell’Orchestra negli ultimi anni si sono alternati Eliahu Inbal, Vjekoslav Sutej, Isaac Karabtchevsky, Diego Matheuz dal 2011 al 2014; tra i principali direttori ospiti ricordiamo Sir Jeffrey Tate. Dal 2002 al 2004 il direttore musicale è Marcello Viotti, dal 2007 al 2009 gli succede Eliahu Inbal.

GIOVEDÌ 9 FEBBRAIO ORE 20.00

SALA PALCOSCENICO BORSONI

STEFANIA TANSINI

MY BODY TRIO

Che cosa facciamo? Come stiamo? Che cosa ce ne facciamo di questa vita, in questo corpo, in questa situazione?

Dopo la coreografia My Body solo, Stefania Tansini ancora una volta si sofferma su alcune questioni esistenziali andando a completare con My Body trio un percorso legato alla composizione umana, alla ricerca della verità intima tra tre esseri umani. I movimenti dei tre danzatori ricamano incessantemente lo spazio in una tensione duplice: da un lato mantenere intatta la dimensione comunitaria, dall’altro tenere salda la propria autonomia e libertà individuale. Due prospettive complementari, due modalità di essere, di stare, di fare che creano un continuo desiderio di incontro.

Progetto, coreografia Stefania Tansini

DanzaBarbara Carulli, Filippo Porro, Stefania Tansini

Luci Matteo Crespi

CoproduzioneRomaeuropa Festival, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Nanou Associazione Culturale

Con il sostegno diFondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, Bando Toscana Terra Accogliente promosso da RAT Residenze Artistiche della Toscana (Anghiari Dance Hub, Con.Cor.D.A. Sosta Palmizi), in collaborazione con Teatro Metastasio di Prato, Fondazione Toscana Spettacolo e Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni, Teatro Petrella di Longiano, Masque Teatro

Foto e videoLuca Del Pia

Artista sostenuta dalla Fondazione Teatro Grande di Brescia

STEFANIA TANSINI

Diplomata all’Accademia Paolo Grassi, ha lavorato come danzatrice per Romeo Castellucci, Cindy Van Acker, Simona Bertozzi, Luca Veggetti, Enzo Cosimi, Ariella Vidach. Attualmente collabora come danzatrice per Motus nel solo Of the nightingale i envy the fate e Tutto Brucia. Intraprende un percorso autoriale di ricerca sul corpo che porta avanti attraverso progetti coreografici come My Body trio (progetto vincitore del bando Toscana Terra Accogliente 2020), My Body solo (progetto vincitore del bando DNA 2020), Punti di ristoro (2020), La grazia del terribile (premio Rete e Critica 2020), Questione di vita o di morte (2018), Linea Umana (2017). Realizza insieme al fotografo Luca Del Pia il progetto video-installativo Stupid Girls e Due Madri, con il compositore Paolo Aralla e Guido Barbieri Dove finisce il volo, con Paolo Aralla la performance per spazi casalinghi Interno Notte e Utera con Secret Theatre Ensamble e Tempo Reale, spettacolo con sensori biodinamici.

GIOVEDÌ 17 FEBBRAIO ORE 19.00 e ORE 21.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

NICOLA GALLI E SATURNINO

ZELIG

Il gesto e la musica creano uno spazio di improvvisazione e condivisione in cui i due artisti dialogano alla ricerca di punti di contatto e di fuga. Le sonorità di Saturnino, compositore e bassista tra i più acclamati della sua generazione, e il movimento di Nicola Galli, giovane e pluripremiato coreografo italiano, disegnano una partitura coreografica e sonora di grande intensità.

Coreografia e interpretazione Nicola Galli

Musiche Saturnino

NICOLA GALLI

Nicola Galli si occupa di ricerca corporea, declinata in azioni e dispositivi che spaziano dalla coreografia alla performance, dall'installazione all'ideazione grafico-visiva. Dal 2010 sviluppa un’indagine coreografica che analizza il concetto di forma pura e le nozioni di "stratificazione" e "paesaggio". A partire dalla geometria e dall'astronomia, il suo sguardo è affascinato dall'anatomia umana, la proporzione e il dettaglio, elementi chiave che compongono un orizzonte scenico trasversale. Nel suo lavoro, il corpo diviene il centro irradiante di un discorso artistico che si sostanzia in una sensibilità scenica votata all'esplorazione del movimento come panorama ibrido di saperi. Dal 2014 è artista sostenuto da TIR Danza. Nel 2018 vince il "Premio Equilibrio" - Fondazione Musica per Roma con lo spettacolo Deserto digitale e il premio "Danza & Danza" come miglior coreografo emergente con lo spettacolo De rerum natura. Nel 2019 vince il premio nazionale "Sfera d'Oro per la danza". Le sue creazioni sono state presentate in Egitto, Francia, Germania, Italia, Olanda, Perù, Svizzera e tramite livestreaming in Corea del Sud. Ha inoltre collaborato con importanti Istituzioni internazionali: Istituto Italiano di Cultura (Paris), Balletto di Toscana (Firenze), Museo MUSE (Trento), Scuola Normale Superiore (Pisa), Fondazione Perugia Musica Classica (Perugia), Institute of the Arts (Seoul), Università IUAV (Venezia).

SATURNINO

Saturnino è considerato dalla critica più accreditata uno dei migliori bassisti sulla scena internazionale. Autore di culto e popolare allo stesso tempo, esordisce discograficamente come solista nel 1995 con Testa di basso, in cui è autore di tutti i brani e si avvicenda al basso, alla batteria e alla chitarra. L’album riscuote notevoli consensi di critica e pubblico e la Verve, prestigiosa etichetta americana, lo include, unico artista italiano, nel suo catalogo. Gli altri suoi cd come solista sono: Zelig (1996), il live SaTOURnino (1997), Clima (2000) e Satelliti (2021). Strumentista versatile capace di affrontare qualunque stile, nei suoi album si fondono strategicamente influenze che gli derivano da una cultura segnata dagli studi di musica classica (inizia a studiare violino all’età di cinque anni) e dalla passione per il funky, il jazz, il rock e l’hip hop. La sua collaborazione come bassista e coautore con Lorenzo Jovanotti data 1991. Con Jovanotti egli inciderà ben otto album, tra cui un doppio live. Tra i due s’instaura una forte sinergia che porterà alla realizzazione di brani di successo tra i quali L’ombelico del mondo, Io No, Penso Positivo, Salvami. È inoltre il basso di Saturnino a costituire la potente base ritmica di Il mio nome è mai più, brano inciso da Pierò Pelù, Jovanotti e Ligabue nel 1999 a sostegno di Emergency e che, con le oltre seicentomila copie vendute, rappresenta in Italia uno dei singoli di maggior successo musicale dell’ultimo decennio.

LUNEDÌ 20 FEBBRAIO ORE 20.00

LUNEDÌ 27 FEBBRAIO ORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

FULVIO LUCIANI VIOLINO

Johann Sebastian Bach: Sonate e Partite per violino solo

Le Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach sono, per i violinisti, un libro di magia. Sono uno di quei libri che accompagnano l’intera vita di un violinista, fin dal tempo della formazione. Fulvio Luciani, uno dei più interessanti violinisti del panorama musicale italiano, affronta questi sei pezzi per violino solo in due concerti che metteranno in luce le particolari abilità tecniche richieste da Bach per la loro esecuzione.

PROGRAMMA 20 FEBBRAIO ORE 20.00

Johann Sebastian Bach Le tre Sonate per violino solo

Sonata I in sol minore BWV 1001

Sonata II in la minore BWV 1003

Sonata III in do maggiore BWV 1005

PROGRAMMA 27 FEBBRAIO ORE 20.00

Johann Sebastian Bach Le tre Partite per violino solo

Partita I in si minore BWV 1002

Partita II in re minore BWV 1004

Partita III in mi maggiore BWV 1006

FULVIO LUCIANI

Allievo di Paolo Borciani, Franco Gulli e Norbert Brainin, è fondatore e primo violino del Quartetto Borciani con cui tiene concerti e corsi in Europa e negli Stati Uniti, realizza dischi e registrazioni radiotelevisive, commissiona ed esegue opere nuove. Oltre all’attività con il Quartetto, da sempre segue un personale percorso di ricerca come esecutore e didatta, e ama scrivere di ciò che suona. “He has the technique to handle all of the music’s demands” (American Record Guide). È protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini. Suona in duo con Massimiliano Motterle dal 2008 e si esibisce in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Iran, ospite di istituzioni quali il Teatro alla Scala, il Teatro di San Carlo, il Teatro Regio di Torino, la Società del Quartetto di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, MiTo. Collabora inoltre con Siegfried Palm, Hatto Beyerle, Bruno Canino, Antonio Ballista, Paolo Bordoni, Enrico Dindo, Guido Ajmone-Marsan, Toby Hoffmann e Riccardo Zadra. Con il pianista ed editore Luigi Spagnol costituisce il DuoBibo. Vince il Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini. Insegna al Conservatorio di Milano e nel 2013 crea Officine Luciani, libera scuola di violino e musica da camera. Ha appena pubblicato presso Casa Ricordi una nuova revisione critica della Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach. Tra gli impegni futuri, l’esecuzione con l’Orchestra Sinfonica di Milano del Concerto per violino “Dialoghi con il respiro” che Gabriele Manca ha scritto per lui.

VENERDÌ 3 MARZO ORE 20.00

SALA GRANDE

ISRAEL GALVÁN

LA CONSAGRACIÓN DE LA PRIMAVERA

Israel Galván si è formato nel flamenco classico fin dalla giovane età ed è oggi uno dei danzatori e coreografi più conosciuti al mondo. Seguendo le orme delle celeberrime esibizioni di Vaslav Nijinski, Galván sovverte e ricostruisce la tradizione, intrecciando questa volta il flamenco con l'imponente capolavoro La Sagra della Primavera di Igor Stravinsky e con altri due brani della tradizione classica, la Sonata K87 di Domenico Scarlatti e Out of Doors di Béla Bartók, per concludersi con una Sevillana della città andalusa in cui Galván è nato. Accompagnato sul palco dai pianisti Andrea Rebaudengo e Valentina Massa, Galván usa il suo corpo come una cassa armonica, consumandosi nella partitura di Stravinsky, dove il ritmo è la forza motrice.

Ideazione e Coreografia Israel Galván

Con Israel Galván (danza)

Andrea Rebaudengo e Valentina Messa (pianoforte)

Musica

Le Sacre du Printemps di Igor Stravinsky, nella riduzione per pianoforte a quattro mani, realizzata dal compositore

Sonata K87 di Domenico Scarlatti

Out of Doors di Bela Bartok

Sevillana del siglo XVIII (canzone tradizionale spagnola)

Costumi Micol Notarianni

Direzione tecnica e Suono Pedro León

Luci Ruben Camacho

Direzione di scena Balbi Parra

Management Rosario Gallardo

Distribuzione Rial&Eshelman

Produzione IGalván Company

Coproduzione Théâtre de la Ville – Paris, Sadlers Wells – London, Mû-Lausanne, Théâtre de Nîmes, Scène conventionnée d’intérêt national, Teatro della Pergola – Fondazione Teatro della Toscana – Florence, MA scène nationale – Pays de Montbéliard, Théâtre de Vidy-Lausanne

Con il supporto di INAEM-Instituto Nacional de las Artes Escénicas y de la Música, La Loterie Romande, Pro Helvetia, Fondation suisse pour la culture du Canton de Vaud, Fondation Leenaards,Flamenco Biënnale Nederland

ISRAEL GALVAN

Nato a Siviglia da duedanzatori di flamenco, fin dalla sua prima creazione ¡Mira! / Los zapatos Rojos (1998) fa suo un nuovo spirito del flamenco. Si discosta dalla tradizione attraverso la ricodifica del linguaggio del flamenco, esplorando e appropriandosi di aspetti performativi di altre espressioni della cultura popolare, dalla corrida al calcio, dall'attivismo al cross-dressing. Ogni sua creazione si rivela un passaggio fondamentale dell’esplorazione di un tipo di danza che cerca di affrancarsi da caratteristiche ereditate da un flamenco cristallizzato e che si concentra piuttosto sugli aspetti vivi della danza. A Israel Galván sono stati attribuiti premi prestigiosi come il Premio Nacional de Danza, il New York Bessie Performance Award, il National Dance Award for Exceptional Artistry. Nel 2016 è nominato Officier dans l'Ordre des Arts et des Lettres in Francia. A lui è dedicato un ritratto nella docuserie sulla danza, Move, prodotta da Netflix. È artista associato al Théâtre de la Ville di Parigi. Tra le sue produzioni si annoverano La Metamorfosis (2000), Arena (2004), La Edad de oro (2005), El Final de este estado de cosas (2008), La Curva (2010), Lo Real/Le Réel/The Real (2012), FLA.CO.MEN (2013), Torobaka,con Akram Khan (2015), La Fiesta (2017), Coplas Mecánicas (2018), Gatomaquia (2018), Israel & イスラエル(Israel) (2019), El Amor Brujo (2019), La Consagración de la Primavera (2019), Mellizo Doble (2020), Maestro de Barra (2021), Seises (2022), RI TE con Marlene Monteiro Freitas (2022).

VALENTINA MESSA

Si diploma nel 1999 al Conservatorio di Venezia e nel 2007 consegue il Diploma accademico di II livello presso il Conservatorio di Genova. Vincitrice di varie borse di studio e premiata in numerosi concorsi nazionali e internazionali, tiene concerti dall’età di tredici anni in sale e per società concertistiche quali: Normale di Pisa, Società Umanitaria di Milano, Teatro Carlo Felice e Auditorium Casa Paganini di Genova, Sala della Radio Vaticana, Teatro Alfieri e Teatro Vittoria a Torino, Accademia Chigiana di Pisa, GOG Genova, Schleswig Holstein Music Festival, Caplan Centre for the Performing Arts di Philadelphia, Logan Centre for the Performing Arts di Chicago, Sanders Theatre della Harvard University a Boston e suona come solista con l’Orchestra di Padova e del Veneto, la Filarmonica di Udine, l’Orchestra Classica Belvedere e la Philarmonische Orchester der Stadt Trier. Svolge intensa attività cameristica in varie formazioni ed è membro stabile di Eutopia Ensemble, gruppo dedito alla musica d’oggi, ed è membro del comitato artistico del Festival Le Strade del Suono; suona con artisti quali Lorenza Borrani, Massimiliano Damerini, Riccardo Agosti, Ermir Abeshi, Andrea Rebaudengo, Mohamed Ben Omar, Riccardo Crocilla, Anton Berovsky, Adrian Pinzaru, Dami Kim, Katsumi Nagaoka, Maria Milstein, in Mo Young, Albrecht Menzel, Kevin Zhu, con l'Ensemble Nuove Musiche, MDI Ensemble e collabora frequentemente con Sentieri Selvaggi, ensemble diretto da Carlo Boccadoro. Attualmente è docente di pianoforte principale presso il Conservatorio Ghedini di Cuneo.

ANDREA REBAUDENGO

Nato a Pesaro nel 1972, studia pianoforte con Paolo Bordoni, Lazar Berman, Alexander Lonquich, Andrzej Jasinsky e composizione con Danilo Lorenzini. Vince il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale di Pescara nel 1998, il terzo premio al Concorso “Robert Schumann” di Zwickau nel 2000 e al Premio Venezia 1993. Suona per le più importanti istituzioni concertistiche italiane, tra cui il Teatro alla Scala di Milano, l’Unione Musicale di Torino, il Festival di Ravello, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, Musica Insieme di Bologna, il Ravenna Festival. Si esibisce in tutta Europa, Stati Uniti, Canada, Colombia, Argentina, Uzbekistan ed Emirati Arabi. Suona come solista con numerose orchestre, tra cui l’Orchestra Sinfonica della Rai, l’Orchestra dei Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Sinfonica di Zwickau e l’Orchestra Sinfonica “Giuseppe Verdi” di Milano. È il pianista dell’ensemble Sentieri Selvaggi con il quale si è esibito nei principali festival italiani ed europei, presentando spesso prime esecuzioni di autori quali Louis Andriessen, Michael Nyman, David Lang, James MacMillan, Mark-Anthony Turnage, Julia Wolfe, Luca Francesconi, Ivan Fedele, Fabio Vacchi. Suona in duo con Danusha Waskiewicz, con Cristina Zavalloni, con Simone Beneventi, in duo pianistico con Emanuele Arciuli. È il pianista di “Solo Goldberg Improvisation” nel progetto di Virgilio Sieni. Insegna al Conservatorio di Milano e tiene un seminario al Conservatorio di Lugano. È il coordinatore artistico dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia.

GIOVEDÌ 9 MARZO ORE 20.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

DÈDALO ENSEMBLE

L’AMORE STREGONE

Da sempre impegnato nel repertorio contemporaneo e del Novecento, dèdalo ensemble presenta un programma che mette a confronto due assoluti capolavori della musica della prima metà del Novecento. Accomunati dall’ambientazione popolare e dalla caratteristica di essere eseguiti da un organico cameristico allargato, Appalachian Spring di Aaron Copland e El Amor Brujo di Manuel de Falla tratteggiano in musica due differenti contesti: da un lato l’America rurale e la scena di un matrimonio in cui contrastano la cupa religiosità penitenziale e la gioia di vivere, dall’altro l’ambientazione andalusa e gitana e la storia di un amore che non riesce a realizzarsi.

PROGRAMMA

Aaron Copland Appalachian Spring, Suite dal balletto, prima versione per 13 strumenti (1944)

Manuel de Falla Suite daEl Amor Brujo, gitaneria, prima versione per mezzosoprano e 15 strumenti (1915, REV 1921-25)

Mezzosoprano: Elena Belfiore

Dèdalo ensemble

Direttore: Vittorio Parisi

VITTORIO PARISI

Nato a Milano, studia al Conservatorio G.Verdi pianoforte con Carla Giudici e Piero Rattalino, composizione con Azio Corghi e direzione d’orchestra con Mario Gusella e Gianluigi Gelmetti, di cui è stato a lungo assistente. Si perfeziona col grande direttore russo Kirill Kondrashin e inizia poi una carriera che lo porta a dirigere le principali orchestre sinfoniche e liriche italiane in opere e concerti in un vasto repertorio dal barocco alle ultime espressioni dell’avanguardia a cui dedica molta parte del proprio lavoro oltre alla riproposizione di opere di ogni epoca rimaste fuori repertorio per vari motivi. Dirige in molti Paesi collaborando con prestigiosi registi e cantanti e solisti di grande fama internazionale, è Primo direttore dell’Orchestra dell’Angelicum di Milano, direttore artistico e stabile dei Solisti Aquilani e dal 1995 è direttore artistico del dèdalo ensemble. Ha inciso per case discografiche come Stradivarius, Dynamic, Bongiovanni, La Nuova Era e insegna direzione d’orchestra al Conservatorio di Milano dal 1997.

DÈDALO ENSEMBLE

Punto di riferimento per la musica del Novecento e contemporanea a Brescia da più di un quarto di secolo, dèdalo ensemble tiene un numero considerevole di concerti in città soprattutto tramite l’annuale rassegna Sulle Ali del Novecento, presentando un considerevole numero di prime esecuzioni assolute e collaborando anche con molti fra i più grandi compositori della scena internazionale. Oltre a incisioni discografiche e concerti in Europa e Stati Uniti, dèdalo ensemble organizza il concorso internazionale di Composizione dedicato a Camillo Togni e il Concorso di Direzione d’Orchestra “Città di Brescia-Giancarlo Facchinetti” e ospita anche manifestazioni collaterali alle proprie, come una mostra dedicata ad Arnold Schoenberg. Nella propria attività anche la realizzazione di opere teatrali in prima assoluta fra cui Viaggio musicale all’inferno di Giancarlo Facchinetti al Teatro Grande. È formato attualmente da strumentisti di varie generazioni che si sono formati in importanti orchestre sviluppando un forte interesse per le nuove musiche e le tecniche a esse collegate.

ELENA BELFIORE

Inizia fin da giovane gli studi musicali del violino e del pianoforte, avvicinandosi al canto lirico all’età di 15 anni. Si diploma, sotto la guida di Gabriella Ravazzi, al Conservatorio Paganini di Genova nel 1997. Nello stesso anno inizia la sua carriera, che la porterà a calcare i palcoscenici dei più importanti teatri del mondo, interpretando un repertorio che spazia dal barocco alle opere contemporanee. Lavora con importanti direttori d’orchestra fra i quali: Frédéric Chaslin, Myung-Whun Chung, Alan Curtis, Asher Fisch, Riccardo Frizza, Ivan Fischer, Daniele Gatti, Lü Jia, Mikhail Jurowski, Vladimir Jurowski, Jiri Kout, Lorin Maazel, Kazushi Ono, Daniel Oren, Emmanuel Plasson, Michel Plasson, Stefano Ranzani, Julian Reynolds, Corrado Rovaris, Carlo Rizzi, Julien Salemkour, Tom Woods, Ivan Ciampa e Alberto Zedda. In ambito concertistico Elena Belfiore debutta al Teatro Carlo Felice di Genova nel Requiem di Mozart, successivamente interpretato con grande successo all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma sotto la direzione di Myung-Whun Chung. Il suo repertorio include inoltre prime esecuzioni assolute di opere contemporanee. Dal 2016, prosegue la sua attività da solista e parallelamente diventa Docente di Tecnica vocale presso la Scuola di Alta Formazione Professionale dell’attore del Teatro Nazionale di Genova, dove è tuttora docente. Negli anni Accademici 2018/2019 e 2021/2022 è stata Docente di canto presso il Liceo Musicale Statale Pertini di Genova.

MERCOLEDÌ 15 MARZO ORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

RUGGERO RUOCCO PIANOFORTE

AUGUSTO MAZZONI RELATORE

INCONTRI TRA FILOSOFIA E MUSICA

Pensatori al pianoforte

In collaborazione con il Centro Casa Severino

Il Ridotto accoglie un particolare progetto che intende illustrare lo stretto legame che nell’era moderna ha unito musica e filosofia. Un recital pianistico con presentazione che proporrà brani composti dal filosofo bresciano Emanuele Severino, recentemente scomparso.

PROGRAMMA

Emanuele Severino Notturno

Sette pezzi per pf.

I pensieri delle Parche

AUGUSTO MAZZONI

Augusto Mazzoni, diplomato in Clarinetto e in Composizione (indirizzo sperimentale di musicologia), è laureato in Filosofia e in Lettere. Da tempo si dedica allo studio dei rapporti tra musica e filosofia. In merito ha pubblicato diversi saggi in italiano, inglese e francese, tra cui quattro volumi monografici: "La musica nell'estetica fenomenologica" (Mimesis, Milano 2004), "La musica nell'ermeneutica contemporanea" (Mimesis, Milano 2005), "Il dono delle Muse. Heidegger e la musica" (Il melangolo, Genova 2009), "Il gioco delle forme sonore. Studi su Kant, Hanslick, Nietzsche e Stravinskij" (Mimesis, Milano 2010). Dal 2004 è direttore di "BresciaMusica".

RUGGERO RUOCCO

Proviene dalle scuole pianistiche di Paolo Bordoni e Alberto Mozzati e completa la sua formazione musicale studiando composizione con Soresina e Manzoni. Dopo diverse affermazioni in concorsi nazionali e internazionali, inizia la frequentazione di importanti istituzioni concertistiche in Italia, Europa, Nord e Centro-America, collaborando inoltre con numerose orchestre. Si dedica tra l’altro all’approfondimento della musica di autori italiani quali Sgambati, Martucci, Petrassi, Dallapiccola e Margola e incide diversi CD che ottengono vivi consensi della stampa nazionale ed estera. Spiccato anche l’interesse per la musica contemporanea, nel cui ambito esegue in prima assoluta diverse composizioni, fra cui la Terza Sonata di Giancarlo Facchinetti, a lui dedicata. Pratica un’attività cameristica nutrita e versatile, spaziando dal duo (in svariate combinazioni) al quintetto per pianoforte e archi. Negli ultimi anni costituisce il trio Edoné, con il quale sta registrando l’integrale dei trii di Brahms per la Da Vinci Classics. È autore, in collaborazione con Emilio Ghezzi, di un Metodo per pianoforte edito dalla Carisch di Milano. Dal 1975 al 2018 è docente di pianoforte al Conservatorio di Brescia, in cui negli ultimi sei anni ha ricoperto l’incarico di direzione.

VENERDÌ 17 MARZO ORE 20.00

SALA GRANDE

TRAJAL HARRELL/SCHAUSPIELHAUS ZÜRICH DANCE ENSEMBLE

THE KÖLN CONCERT

Un pezzo di danza nato in piena pandemia ed eseguito sulla registrazione di uno dei più famosi assoli di pianoforte di tutti i tempi, The Köln Concertdi Keith Jarrett. Così Trajal Harrell – artista di fama mondiale, noto per il suo particolarissimo stile che unifica danza postmoderna e voguing – riporta alla memoria la necessità di rimanere vicini, di portare rispetto e ricorda che esistono innumerevoli storie di persone che raramente sono viste o sentite, persone lasciate nell'ombra che con orgoglio e bellezza sfidano il loro abbandono. È a loro che appartiene questa serata.

Di Trajal Harrell / Schauspielhaus Zürich Dance Ensemble

Sulle musiche di Keith Jarrett e Joni Mitchell

Utilizzate in accord con la ECM Records

Con Titilayo Adebayo, Maria Ferreira Silva, Trajal Harrell, Nojan Bodas Mair, Thibault Lac, Songhay Toldon, Ondrej Vidlar

Messa in scena, coreografia, scene, colonna sonora e costumi Trajal Harrell

Musiche di Keith Jarrett, Joni Mitchell

Luci Sylvain Rausa

Drammaturgia Katinka Deecke

Audience Development Mathis Neuhaus

Pedagogia teatrale Manuela Runge

Assistenti di produzione Camille Roduit, Maja Renn

Assistenti alle scene Ann-Kathrin Bernstetter, Natascha Leonie Simons

Assistenti ai costumi Ulf Brauner, Miriam Schliehe

Stage Manager Michael Durrer

Stagista di produzione Moritz Lienhard

Stagista alle scene Reina Guyer

Coordinamento tour e relazioni internazionali Björn Pätz, ART HAPPENS

Produzione Schauspielhaus Zürich

TRAJAL HARRELL

Trajal Harrell acquisisce notorietà nel mondo della danza contemporanea con la serie di lavori Twenty Looks or Paris is Burning at The Judson Church. Considerato uno dei coreografi più importanti, presenta i suoi lavori, tra gli altri, al Manchester International Festival, al Centre National de la Danse Paris, al Walker Arts Center, al Schauspielhaus Bochum, e al Munich Kammerspiele. Propone lavori performativi in contesti di arte visiva come MoMA PS1, Performa Biennial, Ludwig Museum, Hammer Museum, Centre Pompidou. Di recente diviene noto per Hoochie Koochie, la prima esposizione del suo lavoro performativo (1999-2016) al Barbican nel 2017. Il suo lavoro verrà presentato alla Biennale di San Paolo e nel 2023 gli verrà dedicata una retrospettiva al Moscow Garage. Attualmente la sua Compagnia ha sede presso la Schauspielhaus di Zurigo, dove Harrell è uno dei direttori.

VENERDÌ 24 MARZO ORE 20.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

MDI ENSEMBLE

Il Quatuor pour la fin du temps di Olivier Messiaen fu scritto nel campo di concentramento di Görlitz per tre musicisti conosciuti da Messiaen durante la prigionia e insieme a loro eseguì il 15 gennaio del 1941.

25 anni prima, in piena Prima Guerra Mondiale, altri e diversi orrori bellici determinarono la nascita e lo stile della Sonate pour flute, alto et harpe di Claude Debussy.

Small II di Franco Donatoni fa da interludio ai due grandi compositori francesi e a essi è accomunata dal superamento della struttura ritmica tradizionale.

Un affascinante programma eseguito da MDI Ensemble, pluripremiata formazione italiana votata alla diffusione del repertorio contemporaneo e del Novecento.

PROGRAMMA

Claude Debussy Sonata per flauto, viola e arpa

Franco DonatoniSmall II

Olivier MessiaenQuatuor pour la fin du temps

MDI ENSEMBLE

Sonia Formenti flauto

Paolo Casiraghi clarinetto

Lorenzo Gentili-Tedeschi violino

Paolo Fumagalli viola

Giorgio Casati violoncello

Luca Ieracitano pianoforte

MDI ENSEMBLE

Nasce a Milano nel 2002. Nel 2017 è insignito del premio “Una vita nella musica” dal Teatro alla Fenice di Venezia, per aver perseguito “con tenacia e infaticabile studio uno scopo molto preciso, affrontare cioè la produzione di musica contemporanea con una forte identità di suono e di stile interpretativo, alla stregua delle formazioni cameristiche dedite al repertorio tradizionale”. Nel 2021 riceve il Premio Franco Abbiati dedicato a Mario Messinis “per la dedizione nei confronti dei repertori contemporanei che ha affrontato con disciplina analitica e compenetrazione poetica, individuando nel dialogo diretto con i compositori eseguiti la chiave di accesso per decifrare partiture di segno diversissimo, sempre coltivando una propria cifra sonora e interpretativa”. Sin dagli esordi l’Ensemble collabora con alcuni dei più grandi compositori viventi ed è ospite regolare delle più importanti istituzioni musicali italiane e straniere, tra cui Festival Milano Musica, Biennale Musica di Venezia, Società del Quartetto di Milano, Bologna Festival, Mito-Settembre Musica, Ravenna Festival, Festival dei Due Mondi, Festival Transart, Festival Présences di Radio France, Festival Jeunesse di Vienna, ORF di Innsbruck, Villa Concordia a Bamberg, SWR di Stoccarda, SMC di Losanna, LACMA di Los Angeles, Chelsea Music Festival di New York. Ha collaborato con direttori quali Marco Angius, Stefan Asbury, Robert HP Platz, Emilio Pomarico, Yoichi Sugiyama, Pierre-André Valade. Dal 2016 MDI Ensemble organizza a Milano la rassegna di concerti e masterclass Sound of Wander. Dal 2019 è anche promotore di Newmusic Week, un workshop internazionale di composizione e prassi strumentale contemporanea (in collaborazione con Accademia Filarmonica Romana e Villa Vigoni – Centro italo-tedesco per il dialogo europeo). Ha inciso cd dedicati a Simone Movio, Mauro Lanza e Andrea Valle, Marco Momi, Giovanni Verrando, Misato Mochizuki, Emanuele Casale, Sylvano Bussotti, Stefano Gervasoni (premio Accademia Charles Cros, “Coup de coeur-musique contemporaine” 2009), Simone Movio.Il DVD See the Sound–Homage to Helmut Lachenmann è stato trasmesso da Rai 5 e Sky Classica.

MARTEDÌ 28 MARZO ORE 20.00

SALA PALCOSCENICO BORSONI

CRISTINA KRISTAL RIZZO

MONUMENTUM. The second sleep |

prima parte/il solo

C’è sempre una filosofia nella danza, che abilita i processi che ci permettono di relazionarci con il mondo, di connetterci, di trasformarci e accedere al puro flusso della durata. C’è sempre una certa delicatezza nell’affrontare la solitudine di un corpo, nella danza risiede una politica immanente: tracciare invece di discutere, tracciare invece di volere, tracciare invece di cercare di capire, lasciare che l’essere trovi un modo per essere, un’altra possibilità di presenza. Lo spettacolo ha un andamento temporale racchiuso nella performance di un solo danzato da Megumi Eda, già storica danzatrice di Karole Armitage, che interpreta con intensità un corpo in uno stato alterato di coscienza, in uno slancio vitale, nel tentativo di unire attraverso la danza arte, filosofia e forma.

Creazione 2022/23

Ideazione, coreografia, scenografia e costumi Cristina Kristal Rizzo

Danza Megumi Eda

Elaborazione sonora dal vivo Cristina Kristal Rizzo

Musiche Gesualdo da Venosa e Lamin Fofana

Riferimento cinematografico Sogni di Akira Kurosawa

Riferimenti teorici Lucia Amara

Luce Gianni Staropoli

Creative producer Silvia Albanese

Produzione TIR Danza

Co-produzione Torino Danza Festival

Progetto vincitore del Bando Abitante sostenuto dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e dalla Fondazione CR Firenze.

CRISTINA KRISTAL RIZZO

Cristina Kristal Rizzo, dancemaker di base a Firenze, è attiva sulla scena della danza contemporanea italiana a partire dai primi anni ‘90. È tra i fondatori dello storico collettivo Kinkaleri, con il quale ha collaborato attivamente sino al 2007 attraversando la scena performativa internazionale e ricevendo numerosi riconoscimenti. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione coreografica indirizzando la propria ricerca verso una riflessione teorica dal forte impatto dinamico, tesa a rigenerare l’atto di creazione e ad aprire riflessioni sul tempo presente. Tra le sue ultime crea-zioni: TOCCARE The white dance, ULTRAS sleeping dances, VN Serenade, Hypernating, Prélude, ikea, BoleroEffect. Alla circuitazione degli spettacoli affianca un’intensa attività di proposte sperimentali, conferenze, laboratori, alta formazione e scrittura teorica. Come coreografa ospite ha creato per i principali enti lirici e istituzioni tra i quali Teatro Comunale di Firenze/Maggio Musicale Fiorentino, Balletto di Toscana, Aterballetto, LAC Lugano, MU-SEION Bolzano, Museo Pecci Prato, Museo del 900 Firenze, MA-CRO/PalaExpo Roma. Ha collaborato alla creazione del progetto speciale “La Piattaforma della Danza Balinese” per Santarcangelo Festival 2014 e 2015 e all’edizione 2021 di Live Arts Week con Xing. Dal 2019 ha una parte attiva nel progetto di trasmissione Sup de Sub Campus, a giovanissimi non professionisti delle banlieu di Marsiglia e Parigi. Il suo lavoro è sostenuto da TIR Danza e MiC (Ministero della Cultura).

MEGUMI EDA

Megumi Eda nasce a Nagano, Giappone, che lascia all’età di sedici anni per entrare alla Hamburg Ballet School. Per i seguenti quindici anni, come membro del Balletto di Amburgo, del Dutch National Ballet e della Ramber Dance Company lavora con diversi coreografi, tra cui John Neumeier, Christopher Bruce, Jiri Kylian, William Forsythe, Twyla Tharp and David Dawson. Nel 2004 si trasferisce a New York come membro fondatore degli Armitage Gone! Dance. Collabora anche con Yoshiko Chuma dal 2014 in veste di performer e film-maker. Vince il Bessie Award nel 2004. Dal 2018 si divide fra New York e Berlino.

GIOVEDÌ 30 MARZO ORE 20.00

SALA PALCOSCENICO BORSONI

CRISTINA CAPRIOLI

SCARY SOLO

E così, lei gira a vuoto riflettendo sulle eventuali possibilità. Dovrebbe accontentarsi di una pozzanghera o decidere di attraversare il campo? Aspettare l’intervento di un qualcosa in grado di riordinare la trama? Inciamparsi oltre il limite? O tirare fuori un urlo e costringere uno spostamento? Mrawrrrr... Ma poi resta arenata in un solco e si avvita ancora di più. Lasciando l’incerto irrisolto. Dopotutto, ciò che davvero conta è che si muova, che si muova davvero. E le risposte i suoi passi impercettibili confidano.

Questo assolo è un rivolgimento di negatività per l’ottimista irrequieto, per colei che balla ovunque arrivi, con tutto da temere e niente da perdere. Come se fosse una scena spettrale, innocua e piuttosto patetica.

Di e con Cristina Caprioli

Musiche di Asher Tuil e Alessandro Cortini

Scary solo è una produzione ccap 2020, finanziata dalla Città e la Regione Stockholm, The Swedish Arts Council e Sweden’s National Touring Theatre.

CRISTINA CAPRIOLI

Cristina Caprioli è danzatrice e coreografa residente a Stoccolma. A metà degli anni ‘90 ha fondato l’organizzazione indipendente ccap, in cui produce performance, installazioni, film, oggetti, pubblicazioni e altre coreografie e gestisce progetti di ricerca interdisciplinare a lungo termine. La coreografia di Cristina Caprioli è caratterizzata da precisione, complessità e alta tecnica fisica. Tutte le sue produzioni sfidano i formati normativi del settore e le economie di scambio. Negli anni dal 2008 al 2013, Cristina è stata docente di composizione coreografica presso la School of Dance and Circus (DOCH) di Stoccolma e ha ricevuto numerose borse di studio e premi, tra cui, nell'autunno 2021, la medaglia reale Illis quorum meruere labores “per il suo ampio e significativo lavoro come danzatrice e coreografa, nonché per gli eccezionali contributi nel campo della danza svedese e internazionale”.

VENERDÌ 14 APRILE ORE 20.00

SALA GRANDE

MARIA JOÃO PIRES

PIANO SOLO

PROGRAMMA IN VIA DI DEFINIZIONE

MARIA JOAO PIRES

Nata nel 1944 a Lisbona, ha dato il suo primo concerto pubblico a soli quattro anni. Ha studiato con Campos Coelho e Francine Benoît e più tardi in Germania con Rosl Schmid e Karl Engel. Dopo aver vinto il primo premio al Concorso Internazionale Beethoven di Bruxelles, nel 1970, ha tenuto concerti in tutto il mondo con le più prestigiose orchestre, tra le quali i Berliner Philharmoniker, la Boston Symphony Orchestra, la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, la London Philharmonic, la London Symphony, l’Orchestre de Paris e i Wiener Philharmoniker. Oltre all’intensa attività concertistica, ha registrato per quindici anni per la Erato e per venti anni in esclusiva per Deutsche Grammophon. Nel 2002 è stata insignita del prestigioso IMC-Unesco International Music Prize. Dal 1970 si è dedicata alla riflessione sulla influenza dell’arte sulla vita, comunità e l’educazione, nel tentativo di sviluppare nuove modalità di teorie pedagogiche all’interno della società. Negli ultimi 10 anni ha tenuto numerosi workshop con studenti provenienti da tutto il mondo, e ha portato la sua filosofia e l’insegnamento in Giappone, Brasile, Portogallo, Francia e Svizzera. Più di recente sta lavorando con un gruppo di giovani pianisti al “Partitura Project”, progetto nato con l’idea di creare una dinamica tra artisti di diverse generazioni e di offrire un’alternativa in un mondo troppo spesso concentrato sulla competitività. Maria João Pires è anche coinvolta nel “progetto Equinox”, dedicato allo sviluppo di cori di bambini in aree svantaggiate. La discografia come solista è varia e spazia fra musica da camera e con orchestra. Ha recentemente fondato la propria casa discografica personale e nel 2023 sono in uscita le prime due incisioni.

MARTEDÌ 9 MAGGIO ORE 20.00

SALA GRANDE

SASHA WALTZ & GUESTS

IN C

Sasha Waltz è uno dei grandi nomi della scena mondiale, figura di spicco della danza contemporanea. Nel 2021 la compagnia di danza Sasha Waltz & Guests inizia un innovativo processo artistico che si traduce nella produzione continua di formati sia digitali che live. In C (1964) di Terry Riley costituisce il fondamento musicale di questo lavoro, una composizione considerata rivoluzionaria.

Su questa pietra miliare della storia della musica, la grande coreografa tedesca Sasha Waltz e i danzatori della sua compagnia hanno sviluppato un lavoro coreografico che segue una struttura altrettanto variabile, volutamente progettata per non essere un pezzo scenico finito, ma in continua evoluzione. Il risultato è un sistema sperimentale di 53 figure coreografiche che si inseriscono all’interno di una improvvisazione strutturata, un sistema dinamico e modulare adattabile in tempi e formati diversi.

Concept / Coreografia Sasha Waltz

Costumi Jasmin Lepore

Luci Olaf Danilsen

Concept / Drammaturgia Jochen Sandig

Danza / Coreografia Sasha Waltz & Guests

MusicaIn C di Terry Riley eseguita da Bang on a Can All-Stars dall'album Terry Riley In C (CA21004)

Registrazione per gentile concessione di Cantaloupe Music

Produzione Sasha Waltz & Guests creata presso Radialsystem

SASHA WALTZ

Coreografa, danzatrice e regista, dopo i primi studi alla School of New Dance Development di Amsterdam si muove nello scenario di danza newyorkese unendosi alle compagnie Pooh Kaye, Yoshiko Chumo & School of Hard Knocks e Kisa Kraus & Dancers. Tornata in Europa, inizia un’intensa fase di collaborazione con coreografi, artisti e musicisti. Nel 1992 arriva a Berlino che sceglie come centro per la sua produzione coreografica e dove sviluppa il format Dialoge dalla sua attitutine verso l’interdisciplinarietà e l’improvvisazione. Con Jochen Sandig fonda la compagnia di danza Sasha Waltz & Guests nel 1993, e nel 1996 la Sophiensaele come centro per la danza e altre arti, ancora oggi punto di riferimento per la danza indipendente e la scena teatrale non solo tedesca. Dal 2000 al 2004 diventa regista dello Schaubühne a Lehniner Platz. Nella stagione 2019/2020 lavora come regista del Berlin Sate Ballet insieme a Johannes Öhman. Per il suo contributo riceve nel 2011 la German Federal Cross of Merit ed è dal 2013 membro dell’Accademia delle Arti di Berlino. Nel 2021 riceve il prestigioso riconoscimento di “Commandeur de l’ordre des Arts e des Lettres”.

SASHA WALTZ & GUESTS

La compagnia Sasha Waltz & Guests viene fondata da Sasha Waltz e Jochen Sandig a Berlino nel 1993 e a oggi è forte della collaborazione di più di 300 gruppi artistici ospiti appartenenti a diversi settori quali architettura, arti visive, danza, cinema, design, letteratura, moda e musica, e provenienti da più 30 Paesi diversi. Sasha Waltz & Guests lavora con una rete di realtà nazionali ed internazionali in continua evoluzione e ha all’attivo 12 progetti e 70 performance ogni anno. A Berlino la compagnia collabora con i teatri e musei cittadini, contribuendo alla creazione di nuove istituzioni culturali come il Sophiensaele, la St. Elisabeth Kirche e il Radialsystem. Nel 2013 la compagnia viene nominata European Cultural Ambassador dall’Unione Europea e nel 2014 riceve il “george tabori ehrenpreis” dalla Fonds Darstellende Künste. Oltre ai progetti nazionali e internazionali e il continuo aggiornamento del proprio repertorio, a Berlino Sasha Waltz & Guests è impegnata in progetti educativi e sociali: nel 2007 viene fondata la Children’s Dance Company e dal 2016 la piattaforma di scambio interdisciplinare e condiviso ZUHÖREN. Sasha Waltz & Guests è finanziata dal Dipartimento del Senato del Governo tedesco per la Cultura e l'Europa.

SABATO 14 MAGGIO ORE 17.00

SPAZI DELLA CITTÀ

VIRGILIO SIENI

AGORÀ | LE CITTÀ VICINE

Un cammino per 10 città

In collaborazione con FDE Festival Danza Estate di Bergamo

Virgilio Sieni, uno dei più straordinari artisti italiani, nominato Chevalier de l’ordres des arts et de lettres dal Ministro della Cultura francese, è stato invitato a ideare per Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura 2023 un progetto di coinvolgimento della comunità. Ne è nato Agorà. Le città vicine, un percorso in dieci tappe che, oltre alle città di Brescia e Bergamo, toccherà otto località dei due territori, coinvolgendo i cittadini nella costruzione di un’azione coreografica che vedrà il suo culmine nelle rappresentazioni conclusive di Brescia e Bergamo. Si darà vita così a un’azione collettiva dove la dimensione tattile di prossimità e vicinanza diviene un dispositivo democratico che elabora il senso di comunità.

VIRGILIO SIENI

È danzatore e coreografo italiano, artista attivo in ambito internazionale per le massime istituzioni teatrali, musicali, fondazioni d'arte e musei. Si forma in discipline artistiche e architettura, dedicandosi parallelamente a ricerche sui linguaggi del corpo e della danza. È uno dei fondatori della Compagnia Parco Butterfly e nel 1992 crea la Compagnia Virgilio Sieni, affermandosi come uno dei protagonisti della scena contemporanea internazionale. Dal 2003 dirige a Firenze CANGO Cantieri Goldonetta, Centro di Produzione della danza per la ricerca e la trasmissione sui linguaggi del corpo, uno spazio per ospitalità e residenze di artisti. Nel 2007 fonda l’Accademia sull'arte del gesto, un contesto inedito di formazione e creazione che coinvolge persone di qualsiasi età, provenienza e abilità, sull'idea di comunità del gesto. Gli è stato assegnato per tre volte il premio UBU (2000, 2003, 2011), nel 2011 il premio Lo Straniero e nel 2013 è stato nominato Chevalier de l'Ordre des Arts et de Lettres dal Ministro della cultura francese. È stato Direttore della Biennale Danza di Venezia dal 2013 al 2016, sviluppando un piano quadriennale sul concetto di abitare il mondo tra polis e democrazia, concependo la città attraverso la sua metafisica. La sua ricerca si fonda su un'idea di corpo come luogo di accoglienza delle diversità e come spazio per sviluppare la complessità archeologica del gesto. Crea il suo linguaggio a partire dal concetto di trasmissione e tattilità, con un interesse verso la dimensione aptica e multisensoriale del gesto e dell’individuo, approfondendo i temi della risonanza, della gravità e della moltitudine poetica, politica, scientifica e archeologica del corpo. Importanti le sue produzioni nelle città come Arte del gesto nel Mediterraneo (Marsiglia 2013 Capitale europea della cultura), quelle per Fondazione Prada e Fondazione Feltrinelli a Milano, per Santiago del Cile e per Matera Capitale Europea della cultura.

MARTEDÌ 23 MAGGIO ORE 20.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA

PIER CARLO ORIZIO DIRETTORE

Concerto dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale

In collaborazione con Casa della Memoria e Conservatorio Luca Marenzio di Brescia

La Fondazione del Teatro Grande propone anche nel 2023 un concerto dedicato alle vittime del terrorismo. Realizzato in collaborazione con il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e con Casa della Memoria, l’evento sarà offerto gratuitamente alla Città e vedrà protagonista l’Orchestra STU.D.I.O. del Conservatorio Luca Marenzio di Brescia diretta dal Maestro Pier Carlo Orizio. Il progetto STU.D.I.O. nasce come un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale in cui insegnanti e studenti si esibiscono fianco a fianco.

PIER CARLO ORIZIO

Si diploma in pianoforte con Sergio Marengoni e in direzione d’orchestra con Donato Renzetti, frequentando altresì i corsi di perfezionamento tenuti da Emil Tchakarov e da Leonard Bernstein. Dirige alcune delle principali orchestre europee tra cui la Filarmonica di San Pietroburgo, la Russian National, l’Orchestra Filarmonica Nazionale Armena, la Camerata Salzburg, la Tchaikovsky Symphony, la Danish National Symphony. Con la Prague Philharmonia registra per la RAI il Concerto n. 1 di Beethoven e il Concerto di Schumann, solista Martha Argerich. È direttore artistico del Beijing International Piano Festival. Dal 2008 dirige nelle principali sale cinesi la Beijing Symphony e la Shenzhen Philarmonic Orchestra. Collabora con Mstislav Rostropovich, Sir James Galway, Rudolf Buchbinder, Boris Berezovsky su invito dei maggiori festival europei.Profondamente interessato alla musica del nostro tempo, dirige brani di Arvo Pärt, Sofia Gubaidulina, Krzysztof Penderecky e prime assolutedi Giancarlo Facchinetti e Mauro Montalbetti.Nel 2018 dirige la Russian National Orchestra a Mosca per l’inaugurazione del Festival Rostropovich e nel 2019 esordisce con la Royal Philharmonic Orchestra e la Belgian National Orchestra. È docente di Direzione d’orchestra al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia.

ORCHESTRA STU.D.I.O. DEL CONSERVATORIO LUCA MARENZIO DI BRESCIA

Il Progetto STU.D.I.O. nasce nel 2017 con l’intento di fornire agli studenti di fascia accademica del Conservatorio un laboratorio/bottega di pratica professionale orchestrale “a fianco” dei docenti. Tutto il progetto è supportato da borse di studio a favore dei selezionati. Spesso l’Orchestra si esibisce senza Direttore sul podio, ma diretta dal Primo Violino, così come nella tradizione fino a buona parte dell’Ottocento. Questo richiede ad ogni esecutore una particolare preparazione e attenzione e fornisce agli studenti un’esperienza professionalizzante che difficilmente avranno modo di sperimentare in Italia. Nel contempo, fornisce al pubblico un emozionante esempio di virtuosismo, anch’esso raramente riscontrabile. L’organico orchestrale varia da un minimo di 35 elementi a un massimo di 75, a seconda del repertorio affrontato. Abitualmente vengono realizzate quattro produzioni all’anno, di cui due senza Direttore, per un totale di otto/dieci concerti all’anno nella città di Brescia e in provincia. I programmi spaziano dal repertorio sinfonico del ‘700/’800 a quello del ‘900. L’Orchestra è attenta a valorizzare autori della tradizione bresciana come Antonio Bazzini di cui è stato eseguito il Poema Sinfonico Francesca da Rimini.

VENERDÌ 26 MAGGIO ORE 20.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

KIRILL PETRENKO DIRETTORE

PROGRAMMA

Alban Berg Drei Orchesterstücke, op.6

Jean Sibelius Lemminkäinen Suite, op. 22

KIRILL PETRENKO

È Direttore principale e Direttore artistico dei Berliner Philharmoniker dalla stagione 2019/2020. Nasce a Omsk, in Siberia, dove inizia la sua formazione musicale che prosegue poi in Austria; qui studia pianoforte a Feldkirch e direzione d’orchestra presso l'Università di Musica e Arti sceniche di Vienna. Finito il percorso di studi, diventa Kapellmeister alla Volksoper di Vienna e successivamente assume la carica di Direttore musicale generale presso il rinomato teatro di Meiningen, dove dirige per la prima volta l'intero Ring des Nibelungen. Nel 2002 si trasferisce alla Komische Oper Berlin per ricoprire la stessa posizione. Già apparso in tutti i maggiori teatri d'opera del mondo, tra cui il Metropolitan Opera di New York, la Royal Opera House Covent Garden, l'Opera di Stato di Vienna, la Semperoper di Dresda e l'Opéra National de Paris, dopo la sua permanenza a Berlino lavora come Direttore ospite della Bayerische Staatsoper per cinque anni prima di diventare Direttore musicale generale nel 2013, posizione che mantiene fino al 2020. Sempre nel 2013 (fino al 2015 compreso) dirige il Ring des Nibelungen al Festival di Bayreuth. Si esibisce poi come ospite con le più importanti orchestre internazionali, tra cui la Filarmonica di Vienna e di Berlino, l'Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam, l'Orchestra Sinfonica della Radio Bavarese, l'Orchestra Gürzenich di Colonia e l'Orchestra Filarmonica di Stato di Amburgo, la Staatskapellen di Berlino e Dresda, l’Orchestra del Gewandhaus di Lips, la Museumsorchester di Francoforte, la London Philharmonic Orchestra, l'Orchestra dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, la Cleveland Orchestra, la Los Angeles Philharmonic Orchestra, la Chicago Symphony Orchestra, e più volte con la Israel Philharmonic Orchestra, solo per citarne alcune. Oggi si esibisce raramente come ospite e si concentra principalmente sul suo lavoro come Direttore artistico dei Berliner Philharmoniker e del Festival di Pasqua dell'orchestra a Baden-Baden. Oltre alle registrazioni del suo periodo come Direttore musicale generale della Bayerische Staatsoper, le registrazioni di Kirill Petrenko vengono ora pubblicate esclusivamente per l'etichetta dei Berliner Philharmoniker.

ORCHESTRA SINFONICA NAZIONALE DELLA RAI

L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nasce nel 1994. I primi concerti sono diretti dai Maestri Prêtre e Sinopoli. Fabio Luisi è Direttore emerito e Robert Trevino è Direttore ospite principale. James Conlon è Direttore principale dal 2016 al 2020. Juraj Valčuha ricopre la stessa carica dal 2009 al 2016. Tate è Primo direttore ospite fino al 2002 e Direttore onorario fino al 2011. Dal 2001 al 2007 Frühbeck de Burgos è Direttore principale. Dal 2003 al 2006 Noseda è Primo direttore ospite. Dal 1996 al 2001 Inbal è Direttore onorario. Altre prestigiose presenze sono Giulini, Sawallisch, Rostropovič, Chung, Mehta, Ahronovitch, Gergiev, Janowski, Bychkov, Petrenko, Jurowski, Albrecht, Hänchen, Franck, Eschenbach, Gatti, Harding. Oltre alle stagioni concertistiche a Torino è ospite di MITO SettembreMusica, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, Festival Verdi di Parma e Sagra Malatestiana di Rimini. Molte tournée in Europa, al Musikverein di Vienna, al Festival RadiRO e al Festival Enescu, alla Konzerthaus di Vienna, al Festival di Salisburgo, alla Philharmonie di Berlino e negli Emirati Arabi Uniti. Esegue la Nona di Beethoven alla Royal Opera House di Muscat. Nell’autunno 2021 è in Germania, a Francoforte, Colonia e Amburgo. A giugno 2022 è protagonista di una tournée al Sud Italia (Catania, Catanzaro, Salerno, Matera e Brindisi). Dal 2017 è l’orchestra principale del Rossini Opera Festival.

SABATO 16 SETTEMBRE ORE 18.00

SPAZI DELLA CITTÀ

CLÉDAT ET PETITPIERRE

LES BAIGNEURS

Da Picasso a Léger, i “bagnanti” sono un soggetto spesso rappresentato nella pittura moderna. Questa performance è una divertente declinazione dal vivo di questo noto tema. Una coppia di grandi bambole con costume da bagno a righe, fatte interamente di tulle plissettato, si comportano come se fossero in spiaggia. Con movimenti lenti riportano lo spettatore a una primordiale ed infantile rievocazione del mare e del sole, creando un inevitabile senso di straniamento e di stupore.

Ideazione, realizzazione e performance Clédat & Petitpierre

Produzione Lebeau et Associés

Coproduzione: Far Festival des Arts Vivants Nyon Musée du Léman

CLEDAT ET PETITPIERRE

Coppia artistica inseparabile, Yvan Clédat and Coco Petitpierre si incontrano nel 1986. Scultori, performer e registi, mettono in discussione lo spazio espositivo del museo e quello performativo del teatro attraverso un lavoro creativo proteiforme e divertente, in cui i corpi dei due artisti sono continuamente messi in gioco. I loro lavori sono presentati in centri d’arte, musei, festival e teatri, sia in Francia che all’estero.

MARTEDÌ 19 SETTEMBRE ORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

PIERANGELO TABONI PIANOFORTE

TRANSIRE

Passare attraverso l’esecuzione dell’opera scritta, raccogliendo indizi che disegnano mappe istantanee da seguire ed interpretare. In questo errare, il pianista Pierangelo Taboni darà forma e vita al suo pensiero creativo sviluppando una sequenza di quadri sonori suggestionati dalle mirabili architetture del compositore bresciano Giancarlo Facchinetti.

PIERANGELO TABONI

Dopo il diploma al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia, si perfeziona a Trento con Leonid Margarius e a Parigi con Aldo Ciccolini. Dal 2007 al 2011 frequenta all'Accademia S. Alessandro di Bergamo i seminari d’improvvisazione "Tabula Rasa" tenuti dal pianista Stefano Battaglia. Nel 2010 incontra Jean François Zygel, pianista e regista teatrale francese, grazie al quale si esibisce nella Grande Notte dell'Improvvisazione al Teatro Chatelet di Parigi e nello spettacolo "Bach to the Future" al Grand Théâtre di Aix en Provence. Nel 2012 tiene un Master sull'improvvisazione al Conservatorio di Brescia e fonda con l’associazione Quid il gruppo di ricerca improvvisativa “Extempora Orchestra”. In occasione della prima edizione del festival “Romanino: rabbia e fede”, conosce il videoartista Wladimir Zaleski con il quale realizza lo spettacolo “ContemporaneaMente Romanino”. Nel 2014 inizia la collaborazione e ricerca in duo col violinista Daniele Richiedei. Sempre con Zaleski nel 2017, per la mostra di tappeti antichi “Serenissime Trame “ in Ca’ D’oro a Venezia, compone ed esegue le musiche per il pitto racconto “Un turco a Venezia “ e poco dopo firma le musiche di “And Then The Morning Came”, un film omaggio a Giorgio Franchetti, alla sua storia, alla sua galleria ed alla sua preziosa opera di mecenate. Dal 2020 collabora con la Fondazione Giancarlo Facchinetti di Brescia per l’importante progetto di valorizzazione e divulgazione dell’opera pianistica del compositore bresciano di cui Pierangelo sta curando esecuzione e registrazione.

GIOVEDÌ 21 SETTEMBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

YOUTH SYMPHONY ORCHESTRA OF UKRAINE

OKSANA LYNIV DIRETTRICE

PROGRAMMA

Ottorino Respighi Antiche danze et arie per liuto, Suite n.3

Eduard Resatsch Cantate on the poems of Lesja Ukraïnka Polumiam zhority (Burn on in flames) – PRIMA ESECUZIONE ITALIANA

Yuliia Tkachenko voce solista

***

Felix Mendelssohn-Bartholdy Sinfonia n. 4 Italiana op. 90 (MWV N 16)

YOUTH SYMPHONY ORCHESTRA OF UKRAINE

Fondata nel 2016 su iniziativa della Direttrice d'orchestra ucraina Oksana Lyniv, la YsOU è sostenuta da tre istituzioni partner tedesche – la Beethovenfest Bonn, la Bundesjugendorchester Deutschland e la Deutsche Welle. Nel 2017-2021 l'orchestra si esisbisce al Festival LvivMozArt di Lviv, alla Filarmonica Nazionale dell'Ucraina a Kiev, all'Opera Nazionale di Odessa e in molte altre istituzioni. Nell'agosto 2019 l'orchestra è in residenza al Festival di Bayreuth per i giovani artisti. Nel 2019, YsOU registra e pubblica con successo il suo CD di debutto Discover Ukraine con il sostegno dell'ambasciata ucraina a Berlino. Dallo scoppio della guerra russa in Ucraina, la Youth Symphony Orchestra of Ukraine ha avviato Music for the future, progetto di evacuazione su larga scala per giovani musicisti ucraini relizzato insieme all'Orchestra Giovanile Slovena a Lubiana. Nel 2022 la YsOU ha avviato un tour europeo portando un forte messaggio per la pace, la giustizia e la libertà delle giovani generazioni ucraine. Nell'ambito del tour l'ensemble ha eseguito più di 30 concerti e suonato in alcuni dei festival più grandi in Germania, Svizzera e Austria.

OKSANA LYNIV

Direttrice d'orchestra impegnata e acclamata a livello internazionale, Oksana Lyniv è fondatrice del LvivMozArt Festival di Leopoli in Ucraina e dell'orchestra sinfonica giovanile dell'Ucraina / YsOU, della quale è anche direttrice artistica. È la prima donna nella storia del teatro a salire sul podio del Festival di Bayreuth con la produzione di "Olandese volante" in apertura del festival 2021 nonché a ricoprire la carica di direttrice musicale di un'orchestra d'opera italiana, dal 2022 al Teatro Comunale di Bologna. Nel novembre 2020 riceve gli Oper!Awards come miglior direttore d'orchestra del 2020. Dal 2017 al 2020 ricopre la carica di direttrice musicale all'Opera di Graz e alla Filarmonica di Graz. Dall'inizio dell'aggressione russa contro l'Ucraina, Lyniv è diventata il simbolo nel mondo musicale internazionale contro la guerra scoppiata nel proprio paese.

MARTEDÌ 3 OTTOBRE ORE 20.00

MERCOLEDÌ 4 OTTOBRE ORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ANNAMARIA AJMONE

SENZA TITOLO

Senza titolo è una performance che assume forme, durate e toni ogni volta differenti. Lo spazio viene lasciato intatto e innesca la danza, che si costruisce nell’effettivo e immediato incontro tra gli elementi agenti: i rudimenti delle architetture, il movimento e la postura del pubblico. Anche l’ambiente sonoro è quello offerto dal luogo, a cui non viene aggiunta alcuna elaborazione musicale.

La composizione coreografica non segue a priori scrittura, task o linee guida, ma viene costruita simultaneamente all’azione e ogni elemento informa nell’istante ogni scelta. Il pubblico è invitato a spostarsi, distrarsi, annoiarsi o fare altro. Collocandosi e muovendosi nello spazio, lo spettatore introduce nuovi elementi alla performance, alimentandone la composizione. Gli abiti, immaginati da Fabio Quaranta per Senza titolo, rientrano nella trama di stimoli e suggestioni che declinano le azioni.

ANNAMARIA AJMONE

Danzatrice e coreografa, al centro della sua ricerca c’è il corpo inteso come materia plasmabile e mutevole capace di trasformare spazi in luoghi, creando parallelismi e sovrapposizioni temporali. Presenta i propri lavori in numerosi festival di danza, teatro e performing arts, musei, gallerie d’arte e spazi atipici tra cui: FOG Triennale Milano Performing Arts (IT), Santarcangelo Festival (IT), Théâtre de la Ville (FR), La Biennale Danza (IT), Public Fiction/Night Gallery (USA) PalaIs de Tokyo (FR). Collabora con diversi artisti su progetti di varia natura e durata tra cui Cristina Kristal Rizzo, Industria Indipendente, Felicity Mangan. Ha lavorato come danzatrice con Alias Compagnie, Ariella Vidach, Daniele Ninarello, Santasangre, Mithkal Alzghair, Moritz Ostruschnjak. Nel 2015 vince il premio Danza&Danza 2015 come “miglior interprete emergente contemporaneo”. Organizza con Sara Leghissa Nobody’s Indiscipline, piattaforma di scambio di pratiche tra artisti e NESSUNO, pratica di raduno e di festa. È artista associata della Triennale Milano Teatro 2021- 2024.

GIOVEDÌ 19 OTTOBRE ORE 20.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

FABRIZIO SAIU

MÉTRON EXTENDED

La performance si articola nei modi di una training session posta ai limiti tra l’azione sonora e l’art du déplacement. Un algoritmo di sintesi vocale (Karen) dialoga con una voce umana e interviene sulle modulazioni del gesto del performer attraverso sequenze di ordini e aforismi, articolando un discorso talvolta surreale, talaltra prescrittivo, oracolare o pseudo-filosofico. Se Karen interviene sul performer, Alice guida il pubblico a riflettere sugli effetti psicofisici del suono e lo esorta e partecipare attivamente a un esercizio percettivo che intreccia la visione all’ascolto e alla memoria.

Idea, regia, musica e performance Fabrizio Saiu

Ingegnere del suono Michele Marelli

Disegno Luci Stefano Mazzanti

Voci Alice Valenti, Karen (sintesi vocale)

Testi Fabrizio Saiu, Guy Debord, J-F Augoyard, Henry Torgue

Piatti UFIP

Produzione Fabrizio Saiu

Performance sviluppata nelle residenze artistiche al PTL (Brescia - settembre 2020), Tempo Reale (Firenze - luglio 2021), Urge (Brescia - settembre 2021), Teatro Grande (Brescia - giugno 2022).

FABRIZIO SAIU

Mover, performer e musicista, lavora nella musica sperimentale e nel campo delle arti performative, concentrando la sua ricerca su concerti, atti collettivi e comportamenti ambientali: meccanismi performativi basati sull'intreccio di diverse pratiche in cui l'ambiente, le azioni corporee e il suono sono elementi centrali. Si esibisce come musicista e performer al PerAspera Festival, Santarcangelo Festival, Labor sonor series Kule Kunsthaus, Italský kulturní institut (Praga), Cantieri Culturali Isolotto, Nu Festival Arts and community, Linea Festival, SuperPark, Pergine Festival, Kunsthaus Nexus – Jazz Saalfelden, Periferico Festival, Ctonia. Nel 2021 è artista residente presso Tempo Reale in un progetto di sviluppo di una performance basata sull'interazione tra art du déplacement e sintesi vocale.

DOMENICA 22 OTTOBRE ORE 11.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Se il 2022 è stato dedicato alle figure femminili e alla voce, il 2023 vedrà l’Ensemble del Teatro Grande impegnato nella prima esecuzione assoluta di un brano di Mauro Montalbetti commissionato dal Teatro Grande, a testimonianza dell’attenzione dell’Ensemble per i repertori di ogni epoca, non ultima quella odierna.

PROGRAMMA

Dmitrij Shostakovich Quintetto per archi e pianoforte

Mauro Montalbetti Novità, per archi e pianoforte

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

Marco Mandolini violino

Daniele Richiedei violino

Danusha Waskiewicz viola

Camilla Patria violoncello

Andrea Rebaudengo pianoforte

ENSEMBLE DEL TEATRO GRANDE

L’Ensemble del Teatro Grande è la formazione musicale residente della Fondazione del Teatro Grande. Il gruppo, nato nel 2012, si declina in differenti formazioni per esplorare il repertorio cameristico, affrontando affascinanti viaggi musicali che di volta in volta si concentrano su differenti temi: omaggi a compositori che hanno fatto la storia della musica, selezioni musicali per aree geografiche, programmi che mettono in luce un particolare strumento. I concerti dell’Ensemble si distinguono per le ricercate esecuzioni che spaziano dai capolavori della musica alle nuove composizioni contemporanee. L’organico dell’Ensemble si completa in alcune occasioni con la partecipazione di musicisti illustri o di giovani talenti del panorama nazionale e internazionale.

LUNEDÌ 23 OTTOBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

BATSHEVA DANCE COMPANY

MOMO di Ohad Naharin

La Batsheva Dance Company è una delle compagnie di danza contemporanea più famose e acclamate al mondo. Ohad Naharin ne è coreografo residente, oltre che inventore della tecnica Gaga e punto di riferimento internazionale nell’ambito della danza. Ha saputo unire danzatori di tutto il mondo attorno a un ideale di bellezza e creatività e ancora una volta porta a Brescia uno spettacolo che si preannuncia imperdibile.

Momo ha due anime. Una posa le sue lunghe radici nelle profondità della Terra, un’anima che incarna archetipi e miti di dura, grezza mascolinità, l’altra è alla costante ricerca di un DNA individuale e distintivo; una si muove autonomamente e indipendentemente nel suo raggio di forza, l’altra è una costellazione di elementi che ruotano intorno allo stesso nucleo, a tratti avvicinandosi e allontanandosi da esso, lasciando lo spazio necessario alla delicatezza e alla catarsi.

MOMO Di Ohad Naharin
In collaborazione con i ballerini della Batsheva Dance Company e Ariel Cohen

Batsheva Dance Company stagione 2022-2023:Chen Agron, Yarden Bareket, Billy Barry, Yael Ben Ezer, Matan Cohen, Guy Davidson, Ben Green, Chiaki Horita, Li-En Hsu, Sean Howe, Londiwe Khoza, Adrienne Lipson, Ohad Mazor, Eri Nakamura, Gianni Notarnicola, Danai Porat, Igor Ptashenchuk, Yoni (Yonatan) Simon

Luci Avi Yona Bueno (Bambi)

Disegno scene e attrezzeria Gadi Tzachor

Costumi Eri Nakamura

Suono e mixaggio Maxim Waratt

Musiche di Laurie Anderson and Kronos Quartet dall’album Landfall / Metamorphosis II di Philip Glass / Madre Acapella di Arca / Maxim Waratt


Si ringraziano Yula Gold, Simony Monteiro, Linda Brumbach, Michal Helfman, Yonatan Oppenheim

Immagini Noa Paran

Testo Shira Vitaly

Sostenitore principale Chelck Family Foundation
Con il supporto di Batsheva New Works Fund, American Friends of Batsheva, French Friends of Batsheva, The Zita and Mark Bernstein Family Foundation, Factory54
Co-produttori alla presentazione Torinodanza Festival / Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale / Festival Aperto - Fondazione I Teatri, Reggio Emilia / Fondazione del Teatro Grande di Brescia.
Co-produttore Orsolina28, Moncalvo

Batsheva Dance Company

Coreografo residente Ohad Naharin

Direttore artistico Lior Avizoor

Direttore esecutivo Dina Aldor

OHAD NAHARIN

Ohad Naharin è il coreografo residente della Batsheva Dance Company e l’ideatore di GAGA. Nato nel 1952 a Mizra in Israele, ha iniziato la sua carriera di danzatore con Batsheva nel 1974 e ha presentato la sua prima creazione coreografica a New York nel 1980. Nel 1990 viene nominato direttore artistico della Batsheva Dance Company e crea la compagnia giovanile Batsheva – the Young Ensemble. Ha creato oltre trenta nuovi lavori per le due compagnie, oltre ad aver rimontato le sue coreografie per numerose altre compagnie, tra le quali il Nederlands Dans Theater, il Ballet National de l’Opera de Paris, Les Grand Ballets Canadiens de Montréal. Oltre al suo lavoro come coreografo, Naharin ha ideato GAGA, un innovativo linguaggio del movimento sviluppato all’interno del quotidiano allenamento con i danzatori della Batsheva che si è diffuso nel mondo sia tra i danzatori, sia a livello amatoriale. Dopo quasi 30 anni alla direzione della compagnia, Naharin si è dimesso dalle sue funzioni nel 2018 mantenendo la carica di coreografo residente. Batsheva continua ad essere per il coreografo il laboratorio creativo, di ricerca e di insegnamento della tecnica GAGA.

BATSHEVA DANCE COMPANY

La Batsheva Dance Company è una delle principali compagnie di danza internazionali e, insieme al suo giovane Ensemble, vanta 34 ballerini provenienti da Israele e dal resto del mondo. Essendo una delle maggiori compagnie di danza, ogni anno, Batsheva si esibisce localmente e a livello internazionale con un calendario di 250 spettacoli e circa 100.000 spettatori. La Batsheva Dance company è stata fondata nel 1964 come compagnia di repertorio dalla Baronessa Batsheva de Rothschild che assunse Martha Graham come sua prima consulente artistica. Dal 1989, la compagnia di danza ha la sua sede al centro di danza e teatro Suzanne Dellal a Tel Aviv. Attualmente è diretta da Lior Avizoor.

MERCOLEDÌ 8 NOVEMBRE ORE 20.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

PANORCHESTRA

Ideata dal sassofonista Tino Tracanna, e formata da un gruppo di eclettici improvvisatori dal profondo imprinting jazzistico, Panorchestra spazia nei suoi concerti dalla musica jazz alla musica contemporanea in senso lato. In concomitanza con Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura, il lavoro di Panorchestra si inserisce in un ampio progetto denominato Le città del jazz, un variegato percorso tra i due territori ideato dalla Fondazione del Teatro Grande di Brescia e dalla Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e accoglierà organici variabili, solisti e importanti ospiti internazionali. In questa occasione Panorchestra metterà in risalto le sue abilità esecutive e alcuni arrangiamenti di Alfonso Santimone, eclettico pianista e visionario compositore.

Paolo Malacarne tromba

Andrea Andreoli trombone

Gianluca Zanello sax alto

Tino Tracanna sax tenore e soprano

Massimiliano Milesi sax tenore e baritono

Federico Calcagno clarinetto e clarinetto basso

Alfonso Santimone pianoforte

Giulio Corini contrabbasso

Filippo Sala batteria

Direzione artistica Tino Tracanna

PANORCHESTRA

Ideata dal sassofonista Tino Tracanna, anche coordinatore del Dipartimento Jazz del Conservatorio di Milano, la Panorchestra si pone l’obbiettivo di confrontarsi con ambiti sonori diversi, dal jazz al pop, passando per la sperimentazione. Uno dei principali obbiettivi dell’orchestra è infatti quello di abbattere le distanze tra mondi musicali diversi, oltre a quello di promuovere incontri tra musicisti diversi per generazione e estrazione musicale.

TINO TRACANNA

Laureato in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso l'Università di Bologna, dal 1995 è docente presso diversi conservatori italiani e docente di ruolo e coordinatore dei Corsi Jazz presso il Conservatorio Verdi di Milano. Dal 1981 fino ai primi anni ‘90 fa parte del gruppo di Franco D'Andrea con il quale partecipa a numerosi festival nazionali e internazionali e col quale incide cinque album. Dal 1983 fa inoltre parte del Quintetto Italiano di Paolo Fresu con il quale compie numerosi tour in Italia e all'estero ed ha inciso numerosi album, tutti accolti con favore dalla critica e dal pubblico. Nel frattempo collabora con la vocalist Tiziana Ghiglioni e con molti altri importanti jazzisti italiani, incidendo oltre 110 album come ospite solista. Dal 1985 è leader di proprie formazioni con le quali realizza diversi album ottimamente accolti dalla critica e dal pubblico partecipando a numerosi festival e rassegne. Nel 2011 nasce Acrobats, col quale incide l’omonimo primo album. Nel 2012 in collaborazione con Bonnot e Roberto Cecchetto, nasce Drops, sperimentazione per strumenti acustici ed elettronica. Partecipa ai più rinomati festival jazz del panorama internazionale.

ALFONSO SANTIMONE

Collabora a partire dai primi anni '90 fino ad oggi come pianista, compositore, improvvisatore, performer, arrangiatore e produttore in concerti in Italia e all'estero e in uscite discografiche con moltissimi musicisti del panorama italiano e internazionale. Ha al suo attivo un centinaio di uscite discografiche edite in qualità di leader, co-leader e side-man. Suona in molti festival di jazz e musica contemporanea in Italia e all'estero, presso prestigiose istituzioni musicali, teatri e jazz club italiani ed esteri. Alcune sue rielaborazioni della musica di Arnold Schoenberg sono archiviate in forma audio su espressa richiesta dell'archivio Schoenberg di Vienna. È co-fondatore e membro del collettivo di musicisti ed etichetta discografica El Gallo Rojo. A partire dal 2016 insegna nei corsi di Pianoforte Jazz e di Musica d'Insieme presso la prestigiosa Siena Jazz University (Accademia nazionale del Jazz) nel triennio di laurea in jazz, Composizione e Arrangiamento Pop/Rock al Conservatorio Luca Marenzio di Brescia e dal 2022 Pianoforte Jazz presso il Conservatorio Lucio Campiani di Mantova. Vince per quattro anni di seguito il referendum JazzIT Awards indetto dalla rivista JazzIT come miglior tastierista jazz italiano e il trofeo InSound 2011 nella categoria tastiere/elettronica. È un esperto e creativo manipolatore delle tecniche della musica elettronica nei domini analogico e digitale, sia in studio come produttore e compositore che dal vivo come performer e improvvisatore.

GIOVEDÌ 9 NOVEMBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

AILEY II

REVELATIONS

Su spiritual, canti religiosi, gospel e blues afroamericani, Revelations è un’intensa esplorazione dei luoghi del dolore profondo e della gioia spirituale dell’anima. Alvin Ailey – uno dei massimi esponenti della danza moderna americana che con il suo lavoro contribuì alla graduale integrazione degli artisti afro-americani nel mondo della danza – ha sempre sostenuto che uno dei più grandi tesori d’America è il patrimonio culturale afroamericano, “a volte doloroso, a volte gioioso, ma sempre pieno di speranza." Questo classico intramontabile è un tributo a quel patrimonio e al talento di Alvin Ailey.

Coreografia Alvin Ailey

Musica tradizionale

Scene e costumi Ves Harper

Costumi per Rocka My Soul ridisegnati da Barbara Forbes

Luci di Nicola Cernovitch

AILEY II – THE NEXT GENERATION OF DANCE

Ailey II è una compagnia nata nel 1974 che incarna l’intento pionieristico del coreografo americano Alvin Ailey di fondare una vasta comunità culturale che propone spettacoli di danza, programmi di formazione e altre iniziative rivolte al pubblico. È universalmente rinomata per aver unito lo spirito e l’energia dei migliori talenti della danza americana all’inizio della loro carriera con la passione e la visione creativa dei coreografi emergenti più eccezionali di oggi. Ailey II È diventata una delle più famose compagnie di danza moderna, combinando un rigoroso programma di tournée con ampi programmi di sensibilizzazione della comunità. Il repertorio della compagnia include creazioni firmate da Alvin Ailey, Talley Beatty, Donald Byrd, Ulysses Dove, George W. Faison, Lar Lubovitch, Judith Jamison e del direttore artistico dell’Alvin Ailey American Dance Theater Robert Battle, così come opere di coreografi emergenti come Sidra Bell, Jae Man Joo, Carlos dos Santos e Christopher L. Huggins.

LUNEDÌ 20 NOVEMBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA UTOPIA

TEODOR CURRENTZIS DIRETTORE

PROGRAMMA DA DEFINIRE

THEODOR CURRENTZIS

Nato in Grecia, studia direzione al Conservatorio statale di San Pietroburgo con Ilya Musin. Attualmente è direttore della SWR Symphony Orchestra Stuttgart e direttore artistico dell’ensemble musicAeterna – ensemble residente del Perm Opera and Ballet Theatre dal 2011 al 2019 – nonché del musicAeterna Chamber Choir. Nel 2015 insieme al fratello Vangelino Currentzis compone e registra la colonna sonora della cerimonia d’apertura dei Giochi europei a Baku, per la quale vengono entrambi nominati agli Emmy Award nella categoria “Outstanding Music Direction and Composition”. Alcuni dei moltissimi premi vinti da Currentzis includono nel 2016 il Premio Kairos della Toepher Foundation e nello stesso anno la nomina come Miglior Direttore dell’Anno dalla Opernwelt per la direzione di Macbeth alla Zurich Opera. Direttore artistico alla Perm Opera dal 2011, dove commissiona diversi nuovi importanti lavori, nel 2019 abbandona la posizione per concentrarsi sul lavoro con musicAeterna, con la quale si esibisce regolarmente nelle più grandi istituzioni musicali europee, ed in particolare al Salzburg Festspiele, e con cui incide con differenti etichette discografiche. Nel 2022 Teodor Currentzis presenta la sua nuova orchestra internazionale – Utopia.

ORCHESTRA UTOPIA

Utopia è un nuovo progetto internazionale del direttore d'orchestra Teodor Currentzis. Da un punto di vista formale, Utopia è un’orchestra internazionale che cerca di riunire i migliori musicisti di tutto il mondo in un ensemble finanziariamente e organizzativamente indipendente da qualsiasi istituzione. Utopia non è tanto un'orchestra nel senso convenzionale del termine, ma piuttosto una speciale comunità creativa, un team di persone con idee simili con un'ideologia musicale condivisa. Oggi UTOPIA conta 116 musicisti provenienti da 30 Paesi.

MERCOLEDÌ 29 NOVEMBRE ORE 20.00

SALONE DELLE SCENOGRAFIE

PAOLO GORINI PIANOFORTE

PRISMI

“Considero questo progetto solista come un diario personale. Negli ultimi anni ho cercato di esplorare sempre più a fondo la mia immaginazione musicale. Cosa mi spinge a scrivere musica? Di cosa parlano le mie creazioni sonore? Questo programma cerca risposte a queste domande. Una caratteristica è chiara: non mi fermo al pianoforte. Il pianoforte giocattolo, la melodica, la loop station e l'elettronica sono i mezzi primari in questa avventura. La musica che propongo attira come un’invisibile calamita ciò che trovo più interessante: ritmo e meccanismo, il mondo sonoro all'interno del pianoforte, lo spazio tra suono e rumore, le tecnologie del sound design, il concetto della notte.” (Paolo Gorini)

PROGRAMMA

Paolo Gorini Clock Beats Heart Machine, per pianoforte e loop station (2020)

Beyond the sounds mirror, per pianoforte (nuova versione 2021)

Grid 3, per pianoforte (2020)

Seven colours of the night, per pianoforte, toy piano e melodica (2021)

Corpi Elettrici, per solo Seaboard (elettronica) (2021-2022)

Progetto realizzato grazie al supporto di Fonds Podium Kunsten.

PAOLO GORINI

La sua esperienza come pianista contemporaneo inizia durante gli studi a Milano, quando decide di specializzarsi nel repertorio moderno. Continua poi la sua formazione al Conservatorium van Amsterdam, dove si iscrive al master in New Music. Ha la possibilità di suonare vari capolavori, come il Concerto per due pianoforti e strumenti di Maderna, il Doppio concerto di Carter e numerosi brani di musica da camera di studenti di composizione. Poco dopo la laurea nel 2017 diventa il pianista ufficiale del Nieuw Ensemble. Con loro vive alcune delle sue esperienze musicali più significative, come la prima esecuzione di Lost connection di Aperghis durante l'Acht Brücken Festival di Colonia. Attualmente i progetti più rilevanti comprendono il Duo Ebano, un duo di clarinetto e pianoforte "fuori dagli schemi", e Ensemble Resilience, un ensemble che si impegna a definire un nuovo concetto sonoro nella musica contemporanea intrecciando organicamente il mondo acustico ed elettronico. Scrive anche musica e il suo maestro e mentore è Mauro Montalbetti. Ama molto il progressive rock, i Radiohead, Fausto Romitelli e tutte le nuove tecnologie che forzano i confini del suono. È il principale interprete della sua musica, ma anche altri musicisti hanno proposto il suo lavoro in vari festival e teatri come Gaudeamus, Risuonanze, Karnatic music festival, Podium Klassiek Eindhoven, Teatro Grande di Brescia, Teatro dal Verme, Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano.

LUNEDÌ 4 DICEMBREORE 20.00

RIDOTTO DEL TEATRO GRANDE

FULVIO LUCIANI VIOLINO

MASSIMILIANO MOTTERLE PIANOFORTE

TRE SONATE

Nel giro di tre anni, dal 1886 al 1888, in luoghi e ambienti lontani anche antagonisti, videro la luce tre capolavori assoluti. Ma cosa d’altro accadeva in quegli anni così fortunati per le sonate a violino e pianoforte? Qual è la distanza che ci divide da loro? Fulvio Luciani e Massimiliano Motterle provano a dare una risposta a queste domande accompagnando l’ascoltatore in un nuovo viaggio nella musica.

PROGRAMMA

César Franck Sonata per violino e pianoforte

Richard Strauss Sonata in mi bemolle maggiore op.18

Johannes Brahms Sonata in re minore op.108

FULVIO LUCIANI

Allievo di Paolo Borciani, Franco Gulli e Norbert Brainin, è fondatore e primo violino del Quartetto Borciani con cui tiene concerti e corsi in Europa e negli Stati Uniti, realizza dischi e registrazioni radiotelevisive, commissiona ed esegue opere nuove. Oltre all’attività con il Quartetto, da sempre segue un personale percorso di ricerca come esecutore e didatta, e ama scrivere di ciò che suona. "He has the technique to handle all of the music’s demands” (American Record Guide). È protagonista della riscoperta di Camillo Sivori, celebre virtuoso dell’Ottocento e unico allievo di Paganini. Suona in duo con Massimiliano Motterle dal 2008 e si esibisce in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Iran, ospite di istituzioni quali il Teatro alla Scala, il Teatro di San Carlo, il Teatro Regio di Torino, la Società del Quartetto di Milano, l’Accademia Filarmonica Romana, MiTo, insieme a Siegfried Palm, Hatto Beyerle, Bruno Canino, Antonio Ballista, Paolo Bordoni, Enrico Dindo, Guido Ajmone-Marsan, Toby Hoffmann e Riccardo Zadra. Col pianista ed editore Luigi Spagnol costituisce il DuoBibo. Vince il Premio Internazionale del Disco Antonio Vivaldi della Fondazione Giorgio Cini. Insegna al Conservatorio di Milano e nel 2013 crea Officine Luciani, libera scuola di violino e musica da camera. Ha appena pubblicato presso Casa Ricordi una nuova revisione critica della Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach. Tra gli impegni futuri, l’esecuzione con l’Orchestra Sinfonica di Milano del Concerto per violino “Dialoghi con il respiro” che Gabriele Manca ha scritto per lui.

MASSIMILIANO MOTTERLE

Erede della scuola pianistica bresciana iniziata con Arturo Benedetti Michelangeli, studia con Sergio Marengoni col quale si diploma presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano col massimo dei voti, la lode e la menzione d’onore; completa la sua formazione artistica con Franco Scala, Lazar Berman, Paul Badura-Skoda e Alexis Weissenberg. È vincitore di numerosi premi in concorsi internazionali tra cui Liszt di Budapest, Concorso Internazionale di Cincinnati, Concorso Iturbi di Valencia e Concorso Internazionale di Parma. A 21 anni debutta in Sala Verdi a Milano eseguendo il Terzo Concerto di Rachmaninov con l’Orchestra RAI di Milano diretta da Daniele Callegari e nel 2004 esegue i 12 Studi Trascendentali di Liszt per la Società dei Concerti; è invitato ad eseguire Malediction di Liszt nella Great Concert Hall di Budapest con la Liszt Chamber Orchestra, e Totentanz con la Hungarian Matav Symphony Orchestra, nella Sala dell’Accademia Liszt; nel 2019 debutta in Russia eseguendo il Concerto n.1 di Brahms, con la Filarmonica di Voronezh diretta da Igor Verbitsky. Tiene concerti in tutto il mondo e si esibisce per importanti Festival e Orchestre diretto da Umberto Benedetti Michelangeli, Riccardo Frizza, Neal Gittleman, Aram Khacheh, András Ligeti, Pier Carlo Orizio, Igor Verbitsky e Jonathan Webb. Tiene seminari e masterclass in Italia, Cina e negli Stati Uniti. Insegna pianoforte al Conservatorio Gaetano Donizetti di Bergamo ed è direttore artistico della storica Associazione GIA di Brescia e del Concorso Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli, la cui prima edizione si terrà nel 2023.

DOMENICA 17 DICEMBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

LUIGI PIOVANO VIOLONCELLO

ANTONIO PAPPANO PIANOFORTE

Sir Antonio Pappano, star mondiale della musica e direttore dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, si esibirà in uno dei rari concerti in cui lo si può vedere in veste di pianista. Al suo fianco un altro grande interprete, Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.

PROGRAMMA DA DEFINIRE

ANTONIO PAPPANO

Sir Antonio Pappano dal 2005 al 2022 è Direttore Musicale dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dal 2002 Music Director del Covent Garden di Londra. Nel marzo 2021 è stato annunciata la nomina di Antonio Pappano a prossimo Chief Conductor della London Symphony Orchestra (Chief Conductor Designate dalla Stagione 2023/2024). In passato è stato Direttore Musicale della Norske Opera di Oslo e del Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Nato a Londra nel 1959 da genitori italiani, studia pianoforte, composizione e direzione d’orchestra negli Stati Uniti. Fra le tappe più prestigiose della sua carriera sono da ricordare i debutti alla Staatsoper di Vienna nel 1993, al Metropolitan di New York nel 1997 e al Festival di Bayreuth nel 1999. Pappano ha diretto molte tra le maggiori orchestre del mondo (New York Philharmonic, Wiener Philharmoniker, Berliner Philharmoniker, Concertgebouw di Amsterdam, London Symphony Orchestra…). Nel 2005 è nominato “Direttore dell’anno” dalla Royal Philharmonic Society e vince il Premio Abbiati. Registra per Warner Classics e con l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia incide moltissimi cd vincitori dei più importanti premi internazionali. Nel 2007 Pappano viene nominato Accademico Effettivo di Santa Cecilia. Nel 2012 la regina Elisabetta lo nomina Cavaliere per i servizi resi alla musica ed è anche nominato Cavaliere di Gran Croce dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2015 gli viene conferita la RPS Gold Medal - la più alta onorificenza della Royal Philharmonic Society - divenendo il 100° RPS Gold Medallist a partire dalla fondazione del premio, nel 1870.

LUIGI PIOVANO

Diplomato in violoncello e musica da camera sotto la guida di Radu Aldulescu, per anni è primo violoncello del gruppo Concerto Italiano, diretto da Rinaldo Alessandrini. Nel 1999 è scelto da Maurizio Pollini per partecipare al “Progetto Pollini” al Festival di Salisburgo, alla Carnegie Hall, a Tokyo e a Roma. Tiene concerti da camera con artisti del calibro di Sawallisch, Chung, Lonquich, Lucchesini, Sitkovetsky, Kavakos, le sorelle Labeque. Dal 2005 suona regolarmente in duo con Antonio Pappano. Suona come solista con orchestre come Tokyo Philharmonic, New Japan Philharmonic, Accademia di Santa Cecilia, Seoul Philharmonic, Orchestre Symphonique de Montréal, sotto la direzione di direttori come Chung, Menuhin, Nagano, Pappano, Pletnev. È del 2020 il CD con le Sonate di Brahms in duo con Pappano. Da oltre vent’anni è primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Suona un violoncello Francesco Ruggeri detto “il Per” (Cremona, 1692) messo gentilmente a disposizione da Francesco Micheli. Come direttore registra per Naxos, Eloquentia e Arcana. Dal 2012 al 2022 è direttore musicale dell’Orchestra ICO della Magna Grecia di Taranto. Dal 2013 è alla testa degli Archi di Santa Cecilia con i quali pubblica sei CD. Fra gli impegni del 2022, il debutto con l’Orchestra del Mozarteum di Salisburgo (che lo reinvita immediatamente per il 2023 e il 2024), Tosca al Teatro Bellini di Catania e il debutto sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Milano “Giuseppe Verdi”.

MERCOLEDÌ 20 DICEMBRE ORE 20.00

SALA GRANDE

ORCHESTRA ACCADEMIA BIZANTINA

OTTAVIO DANTONE DIRETTORE

CONCERTO DI NATALE

Sul finire del Seicento – inizio Settecento in Italia nacque una fortunata tradizione che interessò molti dei principali compositori del periodo: i concerti dedicati al Natale. Attraverso una straordinaria interpretazione, il Maestro Ottavio Dantone e l’Orchestra Accademia Bizantina faranno rivivere alcuni di questi grandi capolavori.

IL MISTERO DEL NATALE

Giuseppe Valentini Sinfonia XII Op 1, Per il Santissimo Natale

Gaetano Maria SchiassiConcerto XII, Pastorale per il Natale di nostro Signor Jesu

Antonio Vivaldi Concerto per violino in mi maggiore RV 270, Il Riposo per il SS. Natale

Giuseppe Torelli Concerto Grosso op.8 n.6, Pastorale per il SS.Natale

Giuseppe SammartiniConcerto Grosso op.5 n.6

Arcangelo Corelli Concerto Grosso op.6 n.8, fatto per la notte di Natale

OTTAVIO DANTONE

Dopo essersi diplomato al conservatorio G. Verdi di Milano in organo e clavicembalo, ha intrapreso giovanissimo la carriera concertistica segnalandosi presto all’attenzione della critica come uno dei clavicembalisti più esperti e dotati della sua generazione. Nel 1985 ha ottenuto il premio di basso continuo al concorso internazionale di Parigi e nel 1986 è stato premiato al concorso internazionale di Bruges. E’ stato il primo italiano ad aver ottenuto tali riconoscimenti a livello internazionale in ambito clavicembalistico. Profondo conoscitore della prassi esecutiva del periodo Barocco, dal 1996 è il Direttore Musicale dell’Accademia Bizantina di Ravenna con la quale collabora dal 1989. Sotto la sua direzione l’Accademia Bizantina, nel giro di pochi anni, si afferma come uno degli Ensemble di musica barocca con strumenti antichi più noti ed accreditati nel panorama internazionale. Nel corso dell’ultimo ventennio, Ottavio Dantone ha gradualmente affiancato alla sua attività di solista e di leader di gruppi da camera, quella di Direttore d’Orchestra, estendendo il suo repertorio al periodo classico e romantico. Il suo debutto nella direzione di un’opera lirica risale al 1999 con la prima esecuzione in tempi moderni del “Giulio Sabino” di Giuseppe Sarti al teatro Alighieri di Ravenna con la sua Accademia Bizantina. La sua carriera lo ha successivamente portato ad accostare al repertorio più conosciuto la riscoperta di titoli meno eseguiti o in prima esecuzione moderna nei festival e nei teatri più importanti del mondo tra cui Teatro alla Scala di Milano, Glyndebourne Festival Opera, Teatro Réal di Madrid, Opéra Royale Versailles, Opera Zurich ed London Proms. Ha inciso, sia come solista che come direttore, per le più importanti case discografiche: Decca, Deutsche Grammophon, Naïve e Harmonia Mundi ottenendo premi e riconoscimenti prestigiosi dalla critica internazionale.

ACCADEMIA BIZANTINA ORCHESTRA

Accademia Bizantina (AB) nasce a Ravenna nel 1983. La musica di Accademia parte dall’origine (“AB”), dalle regole del linguaggio stilistico barocco: le indaga senza aggiungere, eliminare o trasformare, affidandosi ai suoni di strumenti antichi. Questo distintivo metodo interpretativo ha inizio con l’arrivo in AB, nel 1996, del suo direttore Ottavio Dantone, profondo conoscitore dei codici espressivi barocchi. Il suo sistema, forgiato dall’esperienza e da uno studio filologico costante, permette ad AB di diventare un’orchestra pronta ad accostarsi con consapevole onestà a qualsiasi repertorio. Poter restituire al pubblico l’intenzione autentica del compositore è un valore inestimabile che evale ad AB riconoscimenti e collaborazioni nazionali e internazionali. Ogni esecuzione di Accademia Bizantina, che dal 2011 può contare anche sul prestigioso concertmaster Alessandro Tampieri, è un inaspettato viaggio nel tempo, un inimitabile equilibrio tra tecnica, abilità, rigore, cultura interpretativa, intuito e accuratezza stilistica. Accademia Bizantina incide per Decca, Harmonia Mundi, Deutsche Grammophon, Naïve, Alpha, Onyx, HDB Sonus. Riceve prestigiosi riconoscimenti come il Diapason d’Or, Midem, Choc di Classica, Opus Klassik, Grammy Music Award e Gramophone Awards. Particolarmente significative le collaborazioni intraprese con i violinisti Viktoria Mullova e Giuliano Carmignola, il controtenore Andreas Scholl e la contralto Delphine Galou. Nell’anno 2021 si classifica prima orchestra in Europa e seconda al mondo ai Gramophone Awards. Accademia Bizantina, suoan nei più prestigiosi Teatri e Festival del mondo quali, Carnegie Hall e Lincoln Center (New York), Wigmore Hall e Barbican Centre (Londra), Théâtre des Champs Elysées (Parigi) e Opera Royal (Versailles); Concertgebouw (Amsterdam), Bozar (Bruxelles), Pierre Boulez Saal / Staatoper (Berlino) Kölner Philharmonie, Elbphilharmonie Hamburg, ENCPA Pechino, Shangai Concert Hall, Walt Disney Hall (Los Angeles), Theater an der Wien (Vienna), CNDM Madrid e Auditorium Parco della Musica di Roma.

PROGETTI SPECIALI

DA GENNAIO A MARZO

SALA GRANDE

LEZIONI DI STORIA

CAPITALI CULTURALI

In collaborazione con Editori Laterza

SABATO 28 GENNAIO ORE 11.00

LAURA PEPE. ROMA E L’EREDITÀ CLASSICA

Una città che nasce per caso, grazie a una lupa che allatta due gemelli. Una città che per caso diventa il centro del mondo, grazie alle vittorie contro Cartagine. Una città che conquista la Grecia e si abbevera alla sua cultura. Una città che diventa impero e proclama cittadini tutti i suoi abitanti. Roma antica, nella sua esistenza più che millenaria, è stata questo e molto altro. Ma che cosa ha ancora da raccontarci, Roma? E perché, a duemila anni di distanza, è giusto che ci sentiamo suoi eredi?

Laura Pepe insegna Istituzioni di diritto romano e Diritto greco antico all’Università degli Studi di Milano.

SABATO 4 FEBBRAIO 2023 ORE 11.00

ALESSANDRO MARZO MAGNO. VENEZIA E L’ALBA DEI LIBRI

La stampa a caratteri mobili viene inventata in Germania, ma si sviluppa in Italia, in particolare a Venezia, la città che nel Cinquecento diventa l’indiscussa capitale dell’editoria. A Venezia si pubblicavano la metà delle edizioni europee e i tre quarti di quelle italiane. A Venezia si sono stampati il primo libro greco della storia (1486), il primo libro armeno (1512), la prima Bibbia in volgare italiano (1471), il primo Talmud (1520), il primo Corano in arabo (1538), il primo libro di medicina illustrato (1494) e il primo libro pornografico (1527).

Alessandro Marzo Magno è giornalista, storico e scrittore.

SABATO 11 FEBBRAIO 2023 ORE 11.00

VALERIO MAGRELLI. PARIGI E LA CULTURA MALEDETTA

Con una memorabile immagine, Walter Benjamin definì la Parigi ottocentesca come “capitale del XIX secolo”. Al di là della splendida idea (proiettare il primato di una città in una dimensione cronologica invece che geografica), l’enunciazione coglie bene la superiorità della cultura francese nel panorama europeo dell’epoca. Basti pensare a parole quali flâneur, boulevard, dandy, bohémien, che in pochi anni giunsero a ridisegnare romanzo e poesia, musica e pittura, urbanistica e sociologia.

Valerio Magrelli è scrittore, traduttore e professore di Letteratura francese all’Università Roma Tre.

SABATO 18 FEBBRAIO 2023 ORE 11.00

PAOLO NORI. SAN PIETROBURGO E LE AVANGUARDIE

«Le ragazze, quelle che camminano con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore. Le nuvole. La sede del KGB. Un edificio di mattoni, di là dal fiume: la più grande prigione dell’Unione Sovietica. La luce anche di notte. Un gruppo jazz che suona con i guanti senza la punta delle dita. Le sigarette con lunghi filtri di cartone. Il cane randagio. Il Palazzo d’Inverno. Il Museo Russo. Il ‘quando compri un uccello, guarda se ci sono i denti o se non ci sono. Se ci sono i denti, non è un uccello’». Un racconto dei fermenti di rinnovamento artistico e culturale nel periodo della Rivoluzione.

Paolo Nori è scrittore e traduttore.

SABATO 4 MARZO 2023 ORE 11.00

ALBERTO MARIO BANTI. SAN FRANCISCO E LA CONTROCULTURA ROCK

All’inizio del 1964 San Francisco non ha una grande tradizione musicale alle spalle: non ci sono case discografiche; non ci sono studi di registrazione; non ci sono locali notturni che diano particolare spazio alla musica. Eppure, nel giro di pochissimi anni la città diventa una delle più importanti capitali mondiali della nuova musica rock, il luogo da cui spiccano il volo Janis Joplin, i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, i Quicksilver Messenger Service e molte altre band. Cosa è successo? Chi ha reso possibile tutto ciò? Ebbene, la lezione cercherà di rispondere a queste domande, dando nomi e volti ai ragazzi e alle ragazze che costruirono, praticamente dal nulla, la formidabile scena rock della Bay Area.

Alberto Mario Banti è professore di Storia contemporanea all’Università di Pisa.

Ogni lezione prevede la partecipazione dell’attrice Elena Vanni.

PROGETTI SPECIALI

DAL 18 AL 20 MAGGIO

PERCORSO ITINERANTE BRESCIA

CHRISTIAN CHIRONI

BERGAMO-BRESCIA DRIVE

In collaborazione con Fondazione Pio Manzù Bergamo

Utilizzando una Fiat 127 Special, disegnata dal designer bergamasco Piò Manzù negli anni Settanta, l’artista Cristian Chironi intraprende con il pubblico un percorso itinerante tra le città di Bergamo e di Brescia.

La Fiat 127 – personalizzata da Chironi secondo gli accostamenti cromatici tipici delle case di Le Corbusier in cui Chironi ha vissuto e artisticamente lavorato in dodici paesi sparsi al mondo grazie ad un progetto con la Fondation Le Corbusier – viaggerà tra i due territori ospitando in auto in ogni sessione tre persone che si uniranno all’artista e a una selezione di diversi copiloti.

Un progetto che unisce i partecipanti in un’esperienza condivisa e li invita a riflettere su temi che vanno dalla migrazione e dalla memoria alla costruzione di una casa e al senso del luogo.

CRISTIAN CHIRONI

Cistian Chironi è nato a Nuoro e ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Come artista, utilizza diversi linguaggi tra cui performance, fotografia, video, disegno, creando spesso una sorta di interazione tra di loro. Realizza performance e installazioni site specific, sempre alla ricerca dell’interazione con il contesto, sia esso umano (pubblico) e ambientale (spazio). La sua ricerca mira a mettere in relazione immagine e immaginazione, realtà e finzione, memoria e modernità, conflitto e integrazione, materiale e immateriale. Ha esposto in diversi spazi per le arti sia in Italia che all’estero.

PROGETTI SPECIALI

SABATO 26 MARZO

LA GRANDE NOTTE DEL JAZZ

PROGETTO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE ARTISTICA DI EMANUELE MANISCALCO E LUIGI RADASSAO.

VENERDÌ 9 GIUGNO (ANTEPRIMA)

SABATO 10 GIUGNO

FESTA DELL’OPERA

DA MAGGIO A SETTEMBRE

IL GRANDE IN PROVINCIA

PROGETTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONECON

PROVINCIA DI BRESCIA E FONDAZIONE PROVINCIA DI BRESCIA EVENTI

DA LUGLIO A SETTEMBRE

GRANDEBRIXIA. Il Grande al Teatro Romano

PROGETTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONECON FONDAZIONE BRESCIAMUSEI

VENERDÌ 15 SETTEMBRE

SABATO 16 SETTEMBRE

TEATRO GRANDE

STACCANDO L’OMBRA DA TERRA

Essere giovani italiani nel 2023

PROGETTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONECON SCOMODO

SETTEMBRE

TEATRO GRANDE

ACCESSIBILITY DAY

NELL’AMBITO DEL PROGETTO OPEN. IL GRANDE ACCESSIBILE

DA GENNAIO A DICEMBRE

LUOGHI VARI DELLA CITTÀ

GRANDE COMUNITÀ

La Musica come infrastruttura sociale

PROGETTI EDUCATIONAL

DOMENICA 16 APRILE ORE 20.00(RECITA PER BAMBINI E FAMIGLIE)

DAL 17 AL 21 APRILE (RECITE PER LE SCUOLE)

SALA GRANDE

OPERA DOMANI

FLAUTO MAGICO. IL SUONO DELLA PACE

Musica W. A. Mozart.

Libretto E. Schikaneder

Adattamento musicale e drammaturgico a cura di AsLiCo

con Cantanti vincitori e finalisti delle ultime edizioni del Concorso AsLiCo

Direttore Alfredo Salvatore Stillo

Regia Caroline Leboutte

Scene e costumi Aurélie Borremans

Assistente alla regia Judith Faraoni

Orchestra 1813

Produzione AsLiCo

in coproduzione con Opéra Grand Avignon, Opéra de Rouen e Bregenzer Festspiele

Nuovo allestimento

Opera domani - XXVII edizione

Progetto per la produzione di opere liriche introdotte da percorsi didattici

PROGETTI EDUCATIONAL

SABATO 11 NOVEMBRE ORE 16.00

SALA GRANDE

SENTIERI SELVAGGI

ZOOLOGIA

Camille Saint-Saëns Il Carnevale degli animali

Carlo Boccadoro Animalia, per voce recitante ed ensemble

SENTIERI SELVAGGI

Flauto Paola Fre

Clarinetto Mirco Ghirardini

Violino Piercarlo Sacco

Violino Daniele Richiedei

Viola Elena Favilla

Violoncello Aya Shimura

Contrabbasso Alberto Lo Gatto

Pianoforte Valentina Messa

Pianoforte Andrea Rebaudengo

Percussioni Andrea Dulbecco

Voce recitante Federica Fracassi

Direzione Carlo Boccadoro

SENTIERI SELVAGGI

Sentieri selvaggi nasce nel 1997 da un'idea di Carlo Boccadoro, Filippo Del Corno e Angelo Miotto con lo scopo di avvicinare la musica contemporanea al grande pubblico. Fin dall'esordio i concerti di Sentieri selvaggi si caratterizzano per le informali presentazioni parlate di ogni brano. L’attività di Sentieri selvaggi si articola nell'organizzazione di una stagione musicale a cadenza annuale, in un'intensa attività concertistica e nella realizzazione di progetti speciali. Nel 2009 Sentieri selvaggi segue lo storico partner Teatridithalia nella nuova e prestigiosa sede del Teatro Elfo Puccini di Milano, diventandone ensemble in residence e portandone così la propria stagione musicale. Sentieri selvaggi è regolarmente ospite delle più prestigiose stagioni musicali italiane (Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Teatro alla Scala, Biennale di Venezia, Società del Quartetto di Milano), dei maggiori eventi culturali del nostro paese (Festival della Letteratura di Mantova, Notte Bianca di Roma, Festival della Scienza di Genova, MITO SettembreMusica) e di importanti festival internazionali (Bang On A Can Marathon di New York, SKIF Festival di San Pietroburgo, Sacrum Profanum di Cracovia, Festival Ilkhom di Tashkent, Uzbekistan). Sentieri selvaggi diffonde il proprio repertorio anche in contesti inusuali, in spazi alternativi alla consueta sala da concerto come gallerie d'arte, piazze, strade, centri commerciali e università, dando ampio spazio ad attività trasversali con scrittori, architetti, scienziati, video-maker, attori, registi, musicisti rock e jazz. Il gruppo stringe nel corso degli anni collaborazioni con i più importanti compositori internazionali come Nyman, Glass, Lang, Andriessen, MacMillan, Bryars, Wolfe, Vacchi e promuove una nuova generazione di compositori italiani quali Antonioni, Colasanti, Mancuso, Montalbetti e Verrando. Il catalogo di produzioni editoriali e discografiche del gruppo conta oltre 10 titoli realizzati per Einaudi, RaiTrade, MN Records, Velut Luna, Sensible Records. Capitolo importante nel lavoro di Sentieri selvaggi sono poi le produzioni di teatro musicale.

PROGETTI EDUCATIONAL

DOMENICA 21 MAGGIOORE 17.00

SALA GRANDE

FACCIAMO LA BANDA

CONCERTO CONCLUSIVO DEL PROGETTO DI EDUCAZIONE MUSICALE REALIZZATO IN COLLABORAZIONECON

ASSOCIAZIONE FILARMONICA “ISIDORO CAPITANIO” BANDA CITTADINA DI BRESCIA

SABATO 7 OTTOBRE ORE 15.00

SPAZI DEL TEATRO GRANDE

IL GRANDE PER I PICCOLI

Laboratori, installazioni, performance per l’infanzia

DA GENNAIO A DICEMBRE

#NONSOLOSCIENZA

PROGETTO REALIZZATO IN COLLABORAZIONE CON FONDAZIONE DELLA COMUNITÀ BRESCIANA

CON IL SOSTEGNO DI INTESA SANPAOLO E CESVI

Spettacoli, laboratori, conferenze sceniche per studenti della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado


Vuoi sostenere L'Ape musicale?

Basta il costo di un caffé!

con un bonifico sul nostro conto

o via PayPal

 



 

 

 
 
 

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.