Dai Faraoni a Giovanni Paolo II

DOMENICA 02/04/2023

Il vento dell'Est. Michail Gorbaciov e Giovanni Paolo II (2 aprile 2005 anniversario morte Papa Giovanni Paolo II) 

È la cronaca del breve, ma intenso viaggio che il leader sovietico compie in Italia tra il 30 novembre e il 2 dicembre 89, segnato dallo storico incontro con il Pontefice. Il viaggio è un’occasione per Gorbaciov per stabilire legami economici e politici con l’Italia, e si vedrà anche la calda accoglienza riservata da romani e milanesi a “Gorby” e alla moglie Raissa. Questo episodio de “Il vento dell’Est” viene riproposto in occasione dell’anniversario della scomparsa di Papa Paolo Giovanni II, e andrà in onda domenica 2 aprile alle ore 19 su Rai Storia.

Passato e Presente Giovanni Paolo II (2 aprile 2005 anniversario morte Papa Giovanni Paolo II)

Il 16 ottobre 1978, per la prima volta in 455 anni, è chiamato a guidare la Chiesa di Roma un pontefice straniero: l’arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla, che prenderà il nome di Giovanni Paolo II. Nato il 18 maggio 1920, cento anni fa, Wojtyla sarà uno dei pontefici più longevi e carismatici della storia. A “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda domenica 2 aprile alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con il professor Alberto Melloni. In un quadro internazionale fortemente condizionato dallo scontro ideologico tra l’Occidente liberale e il blocco comunista, l’elezione al soglio di un papa che viene da oltrecortina, cresciuto nella cattolicissima Polonia, rappresenta l’avvio di una fase storica cruciale, che culminerà con il crollo del muro di Berlino nel 1989. Papa Wojtyla è uno dei protagonisti dei mutamenti epocali che segnano il passaggio al III millennio, con un intenso e dinamico pontificato segnato drammaticamente dall’attentato del 13 maggio 1981, a cui scampa miracolosamente. E’ stato proclamato santo il 27 aprile 2014.

Sul “Binario cinema” con Ridley Scott. Tutti i soldi del mondo

Tratto dall'omonimo saggio di John Pearson, “Tutti i soldi del mondo” di Ridley Scott - in onda domenica 2 aprile alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema” - racconta il sequestro di John Paul Getty III, nipote dell'allora uomo più ricco del mondo, avvenuto a Roma nel 1973: alcuni uomini mascherati rapiscono a Roma nipote prediletto del magnate del petrolio Jean Paul Getty. Quando arriva la richiesta di riscatto da parte dei rapitori, il tycoon si rifiuta di pagare. Allora Gail, madre del giovane, e Fletcher Chace, ex agente Cia ed esperto negoziatore, inizieranno una sfrenata corsa contro il tempo per raccogliere la somma necessaria per il riscatto. Nel cast Michelle Williams, Christopher Plummer, Mark Wahlberg, Timothy Hutton, Tutti i soldi del mondo” andrà.

LUNEDI’ 03/04/2023

Passato e presente Il mito di Spartaco con la prof.ssa Elena Papadia

Spartaco, lo schiavo ribelle che capeggiò la rivolta degli schiavi contro Roma: lo raccontano da Paolo Mieli e la professoressa Elena Papadia a “Passato e Presente”, in onda lunedì 3 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Spartaco è diventato una figura metaforica di chiunque voglia lottare per affrancarsi dalla condizione servile ed è un personaggio evocato in tutta Europa a partire dalle rivolte popolari e indipendentiste del 1848. Lo esaltano Garibaldi e Marx, lo raffigurano grandi scultori e ne narrano le gesta autori letterari di successo. Nel XX secolo a portarlo sugli schermi del cinema è un terzetto che ha fatto la fortuna di tante pellicole: è lo “Spartacus” interpretato da Kirk Douglas, diretto da Stanley Kubrick e sceneggiato da Dalton Trumbo.

Cronache di donne leggendarie. Hatshepsut e Nefertiti: l'Egitto delle regine

La serie con Cristoforo Gorno su alcune delle figure femminili più importanti del mondo antico e tardo antico: è “Cronache di donne leggendarie”, in onda da lunedì 3 aprile alle 21.10 su Rai Storia. Oltre alle vicende personali delle protagoniste, ogni puntata approfondisce la condizione femminile, i riti matrimoniali, gli aspetti religiosi, ma anche il ruolo delle altre donne, quelle meno note, il cui contributo è stato comunque decisivo nel definire la civiltà cui appartenevano.
Nel primo appuntamento, protagoniste le regine più celebri della XVIII dinastia, l’inizio del Nuovo Regno: Hatshepsut, che resse l’impero in prima persona, unica ad assumere gli attributi maschili della regalità, e Nefertiti, moglie di Akhenaton, al centro di una turbolenta riforma religiosa e di una grave crisi politica. Due regine per raccontare la complessità del mondo femminile egizio, con il contributo di Paola Buzi, professoressa di Egittologia e Civiltà Copta, Università di Roma La Sapienza.

Cronache dall'Impero. Le donne di Augusto. Il fallimento di un patriarca

Dalla sobrietà ambigua di Augusto, all’ascesa dei Flavi, alla gloria di Traiano fino allo scatenato Elagabalo. Il doppio volto di Adriano, l’ambizione di Agrippina, la complessità di Tiberio, i dubbi di Marco Aurelio: scandagliando le fonti antiche ed esplorando i luoghi dell’azione, Cristoforo Gorno cerca di mettere in luce i pensieri e le emozioni che hanno determinato i destini della corte imperiale. La serie di Rai Cultura “Cronache dall’Impero”, in onda da lunedì 7 giugno alle 21.45 su Rai Storia, racconta in otto puntate due secoli di storia di Roma indagando, più che i grandi eventi, la personalità degli uomini e delle donne al centro della scena. La grandezza politica di Augusto è indiscutibile, ma la sua storia familiare, piena di scandali, intrighi e morti sospette, dipinge un ritratto diverso e più fosco del primo imperatore. Visitando l’Ara Pacis, la casa di Augusto e quella di sua moglie Livia, Cristoforo Gorno racconta il fallimento di un patriarca.

Italia, viaggio nella bellezza. I paesaggi della preistoria, l'Italia del paleolitico

Un affascinante viaggio nei principali siti preistorici italiani, un patrimonio inestimabile che getta luce su un lunghissimo arco temporale che va dal Paleolitico inferiore, oltre 600.000 anni fa fino, a qualche migliaio di anni fa alla fine del Paleolitico. Dal sito di Isernia La Pineta in Molise, dove è stato ritrovato il più antico dente da latte umano risalente ad oltre 650.000 anni fa, alle suggestive Grotte di Levanzo nelle Egadi, del Cavallo in Salento e del Romito nel Pollino calabrese, fino alle spettacolari cavità dei Balzi Rossi tra Ventimiglia e Mentone a pochi passi dal confine francese. Lo speciale di Stefano Di Gioacchino e Alessandro Varchetta per il ciclo “Italia. Viaggio nella bellezza” - in onda lunedì 3 aprile alle 22.15 su Rai Storia - va alla scoperta dei paesaggi della preistoria e dell’Italia del paleolitico, raccontando l’evoluzione umana dal Neanderthal al Sapiens, attraverso gli straordinari reperti rinvenuti in questi luoghi, la nascita dell’arte figurativa con le incisioni e le pitture rupestri, e dell’arte mobiliare con i ricchi corredi delle sepolture del paleolitico, le straordinarie “veneri” dei Balzi Rossi, statuette femminili antropomorfe risalenti a oltre 20.000 anni fa.

MARTEDI’ 04/04/2023

Telegramma 2171. L'anno del Patto Atlantico (4 aprile 1949 anniversario firma Patto Atlantico)

Il 4 aprile 1949, a Washington, viene firmato il Trattato dell'Atlantico del Nord, l’atto istitutivo di quella che nel 1951 diventerà la Nato. L’Italia, a soli quattro anni dalla fine della Seconda guerra mondiale, diviene alleata delle potenze che l’hanno sconfitta. Il percorso che porta il nostro Paese a inserirsi definitivamente nello schieramento occidentale è complesso e non lineare sia sul piano della politica interna che sul piano internazionale. È con il Telegramma n. 2171 dell’8 marzo 1949 che l’ambasciatore italiano a Washington Alberto Tarchiani comunica al governo italiano che l’Italia è invitata a partecipare alle trattative riguardanti la nascente alleanza. “Telegramma 2171. L’anno del Patto Atlantico”, in onda martedì 4 aprile alle ore 15 su Rai Storia, realizzato in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ricostruisce, attraverso i diari, le testimonianze degli ambasciatori, e la corrispondenza allora segreta intercorsa tra il governo italiano e quello statunitense, la successione degli avvenimenti che condussero alla storica firma. Il documentario è arricchito dal contributo, tra gli altri, del professor Antonio Varsori, storico delle relazioni internazionali, e del professor Sabino Cassese.

Passato e Presente. Martin Luther King (ANNIVERSARIO MORTE 4.4.1968)

Tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, Martin Luther King diventa il capo del Congresso dei leader cristiani degli Stati del Sud e leader indiscusso del movimento per i diritti civili. Un impegno che lo porta ad appoggiare pubblicamente il partito democratico e - il 2 luglio 1964 - a vedere la firma del presidente Johnson sul Civil Right Act: la segregazione nelle scuole, sul posto di lavoro e nelle strutture pubbliche viene dichiarata illegale. E il 10 dicembre 1964, a Oslo, Martin Luther King riceve il Premio Nobel. Quattro anni dopo, il 4 aprile 1968, il reverendo esce sul balcone del Lorraine Hotel di Memphis dove alloggia e un proiettile sparato da un fucile di precisione lo colpisce alla testa. Tappe di una vita che Paolo Mieli approfondisce con il professor Umberto Gentiloni nell’appuntamento in onda martedì 4 aprile alle ore 13.15 su Rai3 e alle ore 20.30 su Rai Storia. Il delitto di Martin Luther King suscita l'indignazione di tutte le coscienze civili del mondo. Particolarmente toccanti le parole di Bob Kennedy, che annuncia la morte di King davanti a una folla sgomenta. Così come quelle di Paolo VI proferite il 7 aprile 1968 durante la celebrazione della "Domenica in Palmis", tre giorni dopo la morte del reverendo. Le sue idee però non muoiono con lui, ma proseguono grazie all'attività per i diritti civili promossa dalla moglie Coretta Scott King. Tutti e quattro i figli seguirono le orme dei genitori come attivisti per la lotta per i diritti civili. In particolar modo la figlia Bernice King, intervistata da "Passato e Presente" in occasione del ritiro del "Premio Internazionale per la pace e la non violenza" a Monteleone di Puglia, il 10 marzo 2018.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità. Francesco Datini da Prato

Se oggi pensiamo al linguaggio dell'economia molte delle parole che ci vengono in mente sono in inglese. Ma nel Medioevo, e in particolare nel `300, la lingua degli affari era l'italiano, o per meglio dire il toscano, e la moneta corrente in Europa era il fiorino di Firenze. La storia raccontata da “5000 anni e più” – in onda martedì 4 aprile alle 21.10 su Rai Storia – torna proprio in quel tempo e per far conoscere un uomo il cui nome non è molto conosciuto, ma la cui importanza è fondamentale: Francesco Datini, da Prato, fondatore di una delle prime multinazionali. Per conoscere questo protagonista dietro le quinte Giorgio Zanchini ospita Amedeo Feniello, professore di storia medievale all'università dell'Aquila.

La battaglia di Lepanto

Le cause politiche che portarono alla battaglia di Lepanto e le dinamiche di combattimento che consentirono alle forze della Lega santa - Spagna, Venezia, Roma e altri Stati italiani - di prevalere sulla potentissima flotta ottomana. Le analizza lo speciale in onda martedì 4 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Il racconto parte dalla spedizione archeologica sottomarina che è andata alla ricerca dei relitti delle galee impegnate nel grande scontro navale combattuto all'imboccatura del Golfo di Corinto il 7 ottobre 1571.

MERCOLEDI’ 05/04/2023

La Roma di Raffaello (anniversario nascita 28.03.1483 o 6.4.1483 – anniversario morte 6.4.1520)

La vita di Raffaello nel suo periodo “romano”, dal 1509 al 1520, anno della sua morte. La racconta lo speciale di Davide Savelli e Massimiliano Griner, per la regia di Graziano Conversano, “La Roma di Raffaello”, in onda mercoledì 5 aprile alle 17 su Rai Storia.

Proprio come Raffaello, il documentario “entra” a Roma da Porta del Popolo per poi far rivivere la sua meraviglia davanti alla visione delle rovine dell’antica Roma, l’entusiasmo per i primi incarichi assegnatigli da Papa Giulio II e la soddisfazione per la carriera in perenne ascesa. Un’occasione – con l’aiuto di storici dell’arte, come Alessandro Zuccari; teorici estetici, come Rodolfo Papa; e storici dell’età moderna, come Anna Maria Visceglia - per descrivere anche la città di Roma all’inizio del XVI secolo, il fermento urbanistico dell’epoca, le ambizioni rinnovatrici dei pontefici, le lotte tra le famiglie aristocratiche e l’emergere della nuova figura dei banchieri. E, come ultimo omaggio, il documentario si chiude davanti alla tomba di Raffaello e all’epitaffio che per lui scrisse, in latino, l’amico Pietro Bembo, riassumendone il genio: “La Natura stessa, finché fu in vita, ebbe timore di esser vinta, e una volta morto, temette di morire anch’essa”.

Passato e Presente. Francesca Romana una santa laica

E’ il 1384 ed è da poco iniziato lo scisma d’Occidente, quando Santa Francesca Romana, allora Francesca Busso, nasce in una nobile famiglia del centro di Roma. Dopo l’esilio avignonese del Papa, la città è dilaniata dai conflitti tra famiglie e sta attraversando il periodo più buio della sua storia. L’economia è al collasso e la popolazione decimata dalla peste. Mandata in sposa nella ricca famiglia dei Ponziani, Francesca non demorde dal suo proposito di dedicare la vita a Dio. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Chiara Mercuri a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 5 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Senza venire meno agli impegni familiari, Francesca mette se stessa e le sue risorse al servizio dei poveri e dei malati. La seguono la cognata e un sempre più nutrito gruppo di nobildonne romane. Insieme a loro, nel 1425, Francesca fa voto di oblazione presso i monaci olivetani della Basilica di Santa Maria Nova, ai Fori. Nasce così una nuova congregazione monastica femminile che, a differenza degli altri ordini medievali, non segue l’obbligo di clausura ma continua a svolgere opera di carità nel mondo. Santa Francesca Romana diventerà la prima santa laica.

Mixer. Vent’anni di televisione. Italiani. Giuseppe Tucci (39° anniversario scomparsa)

Esploratore, orientalista, storico delle religioni. Giuseppe Tucci, con la sua affascinante vita e i suoi viaggi, è al centro dello speciale di Brigida Gullo, per la regia di Leonardo Sicurello, in onda mercoledì 5 aprile alle 22 su Rai Storia per il ciclo “Italiani” in occasione del 39° anniversario della scomparsa. In primo piano il viaggio che ha condotto il nostro protagonista nel 1948 a Lhasa, capitale del Tibet, centro politico e religioso, luogo sacro agli uomini quanto agli dei, dove ebbe l’occasione di conoscere il Dalai Lama appena quindicenne, un incontro testimoniato dallo stesso Tucci in un’intervista esclusiva del 1957. Tucci tra il 1933 e il 1948 compì in tutto 14 spedizioni tra Tibet e Nepal. Dopo la Seconda guerra mondiale, partì per missioni archeologiche in Afghanistan, Iran e Pakistan che portarono alla luce preziosi reperti, testimonianze del forte legame culturale tra Oriente e Occidente, conservati oggi presso il Museo delle Civiltà di Roma. I diciottomila chilometri percorsi a piedi testimoniano l’obiettivo di Tucci: portare in Italia un piccolo pezzo di Oriente, anche solo un racconto, che fosse da guida a un Occidente orfano di spiritualità e pace. Tra le testimonianze che lo ritraggono spazio a quella di Adriano Rossi, presidente dell’Associazione Ismeo: «Tucci si convinse che una via che l’Ismeo non aveva percorso fino ad allora era la via archeologica. Ci sono vari passi, uno riletto proprio in questi giorni, in cui dice: “visto che il mondo non era come me lo potevo immaginare, decisi di andare sottoterra a vedere e a ricostruire un mondo che almeno si poteva immaginare come volevamo», e quella di Oscar Nalesini, studioso di Giuseppe Tucci: «Giuseppe Tucci è un personaggio che difficilmente era racchiudibile in un’etichetta o un paio di etichette se vogliamo, nel senso che è stato sicuramente un grandissimo indologo, studioso di religioni buddhiste, in particolare è stato un linguista straordinario perché imparava a parlare lingue e dialetti con una facilità assolutamente strepitosa, ma è stato anche un grande organizzatore perché a lui dobbiamo istituti di ricerca che prima non erano nemmeno concepibili». Tra le altre voci, lo storico Francesco Perfetti, Alice Crisanti, giovane ricercatrice dell’Istituto per gli Studi Storici di Napoli, il direttore del Museo delle Civiltà Filippo Maria Gambari, Massimiliano Alessandro Polichetti del Museo delle Civiltà - Fondo Tucci e Gianfranco Borgani, avvocato e viaggiatore.

GIOVEDI’ 06/04/2023

Passato e presente. Tre donne nel cammino della scienza

La storia del rapporto delle donne con la scienza: un difficile cammino per affermarsi tra restrizioni, pregiudizi e doveri familiari. A “Passato e Presente”, in onda giovedì 6 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Valeria Paola Babini e Paolo Mieli analizzano queta realtà attraverso tre diversi secoli - dal ‘700 al ‘900 - e tre figure femminili. Se tutti conoscono, la terza, Rita Levi Montalcini, scienziata di fama insignita del Nobel, quasi nessuno conosce le due precedenti, una del ‘700, Anna Morandi Manzolini, e una dell’800, Gina Lombroso. Eppure, il loro contributo alla medicina e alla scienza è stato molto importante. E sarebbero sicuramente più famose se solo la società in cui vivevano, fosse stata più giusta nel considerare il contributo delle donne.

Nel secolo breve. Sei puntate per raccontare i momenti cruciali del Novecento

La Storia del Novecento in sei anniversari che punteggiano il 2023: è la nuova serie di Rai Cultura “Nel secolo breve”, introdotta e commentata dal professor Alessandro Barbero, in onda da giovedì 6 aprile 2023 su Rai Storia.

La prima puntata, curata da Emanuele Colarossi, ripercorre la storica impresa degli alpinisti Tenzing Norgay ed Edmund Hillary che, primi al mondo, il 29 maggio 1953 scalarono l’Everest, la montagna più alta della Terra con i suoi 8.848 metri.

La prima grande crisi della Guerra fredda - il Blocco di Berlino messo in atto dall’Unione Sovietica nel 1948 – è, invece, al centro della seconda puntata realizzata da Paola Lasi, mentre la terza, curata da Vanessa Roghi, torna a Dallas il 22 novembre 1963, il giorno dell’assassinio di John Fitzgerald Kennedy, il 35° presidente degli Stati Uniti d’America, uno dei momenti più drammatici nella storia del secondo dopoguerra.

Lo sbarco alleato in Sicilia il 10 luglio 1943 è il tema del quarto appuntamento, realizzato Antonio Carbone con la storica Isabella Insolvibile, cui sarà affidato il racconto dai luoghi degli eventi. E’ la prima di un trittico di tre puntate dedicato agli ottant’anni dal 1943, anno di svolta nella storia d’Italia nella II Guerra mondiale. Il racconto segue l’avanzata delle truppe anglo-americane e indaga il ruolo, tra leggenda e realtà, della mafia nelle vicende che seguono l’occupazione dell’isola, fino allo scontro tra Regio Esercito e l’Evis, il braccio armato del Movimento per l’Indipendenza della Sicilia.

Ancora Isabella Insolvibile sarà a Cefalonia per raccontare sul luogo degli eventi l’eccidio della Divisione Acqui, sterminata da reparti dell’esercito nazista dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, cui è dedicata la quinta puntata di Elio Mazzacane. La storia del più importante episodio della Resistenza dei militari italiani nella Seconda guerra mondiale.

A chiudere il ciclo sarà la puntata sulla Repubblica Sociale Italiana – curata da Giancarlo Di Giovine - la cosiddetta “Repubblica di Salò” sorta il 23 settembre 1943 per volontà di Hitler dopo l’armistizio e la liberazione di Mussolini al Gran Sasso. E’ uno dei momenti più tragici della nostra storia, in un Paese divenuto teatro di guerra tra gli Alleati e la Resistenza antifascista da un lato, e l’esercito nazista e le milizie fasciste dall’altro. Emanuela Lucchetti dipanerà il racconto direttamente dai luoghi che ne furono teatro.

“Nel secolo breve” è un programma di Alessandra Bisegna, Peter Freeman, Andrea Orbicciani, Clemente Volpini e la regia di Nicoletta Nesler.

a.C.d.C. Le battaglie del Louvre

Cuore e gioiello di Parigi, il più grande museo del mondo, il Louvre, è un incredibile testimone di oltre mille anni di storia. Lo racconta il doc “La battaglia del Louvre”, in onda giovedì 6 aprile alle 22.30 su Rai Storia. Prima fortezza, poi castello reale, poi casa del popolo prima di diventare casa della cultura, il Louvre ha vissuto storie eroiche e tragiche, vicende turbolente e violente e ha subito numerosi cambiamenti. Guerre e rivoluzioni lo hanno trasformato, andando di pari passo con la storia della Francia.

VENERDÌ 07/04/2023

Passato e Presente. Predicatori: da San Francesco a Papa Francesco

Prima dell’invenzione della radio, della televisione e dei nuovi media, l’informazione di massa avveniva in larga misura attraverso l’arte della predicazione. Come insegnamento collettivo dei costumi e della fede, la predicazione è strettamente legata al luogo in cui avviene, al pubblico a cui si rivolge e soprattutto all’oratore. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 7 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Maria Giuseppina Muzzarelli.

I predicatori cercano il loro pubblico per trattare temi religiosi, ma anche per affrontare gli affari pubblici. Con gli ordini Minori, vale a dire con i Predicatori, e i Mendicanti, cioè con i Domenicani e i Francescani, nasce la predicazione moderna fatta di vicinanza alla gente e di ricorso a parole e gesti efficaci. Quando le chiese non possono più contenere la folla, si predica nelle piazze e nelle strade. A farlo sono i predicatori più popolari alla fine del medioevo, quali Giordano da Pisa, Antonio da Padova o Bernardino da Siena, veri e propri influencer dell’epoca, assediati e molto seguiti da donne e uomini di ogni ceto sociale. Tutto cambia, molti secoli dopo, con le trasformazioni della comunicazione dovute all’avvento di nuovi mezzi tecnologici.

Trotzkij, un uomo da uccidere – 1^TX

Il 21 agosto 1940, dopo 11 anni di esilio, Lev Trotzkij fu assassinato in Messico dal comunista spagnolo Ramón Mercader. Nello stile di un thriller politico, questo speciale, introdotto e contestualizzato dal professor Lucio Villari, e in onda in prima visione venerdì 7 aprile alle 21.10 su Rai Storia. racconta gli ultimi anni in Messico della lunga caccia all'uomo, orchestrata dai servizi segreti sovietici, che alla fine riuscirono nel loro intento di abbattere il nemico giurato di Stalin.

Storia dell’Aeronautica italiana 1923-1961. Nei cieli di guerra

Venerdì 7 aprile alle 22.10 su Rai Storia, via al secondo appuntamento con “Storia dell’Aeronautica italiana 1923-1961”, la nuova serie Rai Cultura realizzata in occasione del Centenario dell'Aeronautica, in collaborazione con l'Aeronautica Militare. Un lungo e appassionante viaggio nella storia del volo italiano attraverso lo straordinario patrimonio audiovisivo, fotografico e documentale delle Teche Rai, degli Archivi storici e audiovisivi dell’Aeronautica Militare, e con l'analisi e l'approfondimento di Gregory Alegi, Fabio Caffarena, Mauro Canali e del Gen. Basilio Di Martino.

Alla fine del 1933 i ministeri militari ritornano nelle mani di Mussolini. Finita l’epoca dell’assestamento interno, il duce è deciso a dare all’Italia fascista “un posto al sole”. Il 3 ottobre 1935 le truppe italiane attaccano l’Etiopia. È una guerra preparata e combattuta come un conflitto moderno, mediante un ampio utilizzo di carri armati, di colonne motorizzate e dell’aviazione. La Regia Aeronautica appoggia le operazioni dell’esercito sia con attività di aereo-rifornimento, sia con attacchi al suolo. I bombardamenti vengono effettuati, a volte, anche ricorrendo a sostanze chimiche, in particolare i gas asfissianti. La campagna d’Etiopia si conclude vittoriosamente il 5 maggio 1936. Quattro giorni dopo il duce saluta “la riapparizione dell’Impero sui colli fatali di Roma”.

Nello stesso anno lo Stato Maggiore dell’Aeronautica avvia il “Programma R”, da attuarsi entro il 1940. La lettera “R” sta ad indicare la parola “rinnovamento”, in previsione di una modernizzazione di tutta l’arma aeronautica.

Ma l’Italia fascista perde terreno rispetto agli standard moderni dei Paesi più sviluppati. Non solo per la politica autarchica, ma anche perché centinaia di aeroplani sono assorbiti da un altro conflitto: la guerra civile spagnola.

Nell’estate del 1936, in Spagna, un colpo di Stato militare guidato dal generale Francisco Franco tenta di rovesciare il governo repubblicano. Inizia una lunga e sanguinosa guerra civile. Gli insorti chiedono subito ai governi di Roma e di Berlino sostegno militare. Italia e Germania intervengono in aiuto delle forze nazionaliste con uomini, armi e materiali. Hitler invia in Spagna la Legione Condor. Mussolini decide di affidarsi ad un vero e proprio corpo di spedizione: viene denominato CTV, Corpo Truppe Volontarie. Munito di artiglieria e carri armati, è supportato anche da una forte componente aerea, l’Aviazione Legionaria. Durango, Guernica e Barcellona subiscono pesanti bombardamenti da parte degli aerei italo-tedeschi. La guerra termina il 1° aprile 1939 con la vittoria delle forze di Franco e la capitolazione della Repubblica spagnola. L’apporto militare fornito dall’aviazione italiana è stato decisivo.

Ma per la Regia Aeronautica non c’è un attimo di tregua, non c’è il tempo di progettare e realizzare nuovi e più moderni velivoli. E di lì a poco, con l’ingresso nella Seconda guerra mondiale, l’Italia fascista dovrà ben presto fare i conti con i ritardi accumulati nella produzione aeronautica.

Storie Contemporanee. Fuori i matti! Il Mezzogiorno e la legge Basaglia

Una puntata realizzata nell'ex ospedale psichiatrico "Pisani" di Palermo, un luogo che per più di 70 anni è stato testimone di storie di reclusione e di dolore. Qui si è combattuta una delle battaglie più faticose per l'abolizione dei manicomi in Italia. Con Michela Ponzani, appuntamento con “Storie contemporanee” venerdì 7 aprile alle 22.40 su Rai Storia.

Dal 1974 a Palermo prende forma in maniera più strutturata l'azione di contestazione all'esistenza dei manicomi, strutture lager che non avevano alcuna funzione terapeutica reale. Al centro della protesta la denuncia del manicomio come luogo di internamento e marginalizzazione: il manicomio - diceva uno degli slogan - è solo per i più poveri. La professoressa Manoela Patti, docente di Storia Contemporanea e coordinatrice di una ricerca sulla psichiatria nel Mezzogiorno d'Italia, ricorda infatti che nei manicomi non finivano soltanto i malati psichiatrici ma più spesso assumeva una funzione di "asilo" in senso più ampio, accogliendo anche persone sofferenti di patologie che non erano strettamente psichiatriche, nel caso in cui le famiglie non avessero la possibilità di accudirle.
Nell'ospedale psichiatrico "Pisani", negli anni Settanta, erano ricoverati circa 2500 pazienti, anziani, donne e bambini compresi. Il personale sanitario numericamente inadeguato. Grazie ai mezzi di comunicazione arrivano anche al Sud le eco del movimento di rinnovamento di Basaglia che partiva da Gorizia e da Trieste e che al Nord era riuscito a smantellare le strutture sanitarie lager e a riformare la realtà ospedaliera, crando delle unità dov'era possibile una maggiore integrazione tra malati e ambiente circostante: un'alternativa per la quale valeva la pena di battersi.

Una prima spallata alla realtà manicomiale già era stata data nel 1968 con l'approvazione della legge Mariotti che consentiva a figure "altre" di entrare dentro gli ospedali psichiatrici: assistenti sociali, psicologi, sacerdoti e volontari che non avevano mai avuto un ruolo all'interno dei manicomi, possono ora rendersi conto di persona delle condizioni di vera e propria detenzione in cui vivevano i malati e cominciare ad operarsi per scardinare il sistema.
Negli anni Ottanta e Novanta anche nel Meridione iniziano i primi esperimenti di socioterapiat, funzionali al reinserimento dei malati psichiatrici nella società. Dall'iniziativa di alcuni psichiatri più sensibili alle disumane condizioni dei pazienti, si cominciano a realizzare laboratori di socioterapia in cui sono coivolti allo stesso modo pazienti, medici e personale infermieristico.

SABATO 08/04/23

Passato e Presente. Gli ultimi giorni di Gesù

Le lacune biografiche e le discordanze tra i Vangeli sinottici e il Vangelo di Giovanni rendono difficile ricostruire la vicenda di Gesù, non solo per il periodo dell’infanzia, ma soprattutto per la passione e la morte del Nazareno. Ma quali sono le fonti più significative, in ambito non cristiano, che ci forniscono testimonianza sulla figura storica di Gesù e in particolare dei suoi ultimi giorni? Cercano una risposta a questi interrogativi Paolo Mieli e il professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 8 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Oltre ai Vangeli, quali altri testi accennano all’evento destinato ad imprimere una svolta decisiva nella storia dell’umanità? La predicazione, la passione, la morte e la resurrezione del Nazareno affiorano in modo più o meno diretto nelle citazioni di alcuni storici dell’antichità: da Tacito a Svetonio fino a Flavio Giuseppe autore del controverso passaggio noto come “Testimonium flavianum”.

Cinema Italia Il mestiere delle armi

Di Ermanno Olmi. Con Sandra Ceccarelli, Christo Jivkov, Sergio Grammatico, Dessy Tenekedjieva. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, ha vinto 8 David di Donatello. Film storico sugli ultimi giorni di vita del condottiero Giovanni delle Bande Nere. Si tratta in realtà di Ludovico di Giovanni De' Medici, un soldato di ventura italiano al servizio dello Stato Pontificio durante le guerre d'Italia nella prima metà del XVI secolo. “Il mestiere delle armi” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 8 aprile alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore

La seconda patria – Another homeland