Giordano torna con Armiliato

Yoncheva, Isotton, Eyvazov, Kaufmann, Maestri e Enkhbat

per il ritorno di Andrea Chénier diretto da Marco Armiliato

Sei cantanti da ascoltare come protagonisti nello spettacolo di Mario Martone, con le scene

di Margherita Palli, che ha aperto la Stagione 2017/2018 e torna in scena dal 3 al 27 maggio.

Armiliato, Yoncheva e Isotton tornano dopo il successo con Fedora.

Dal 3 al 27 maggio sul palcoscenico del Teatro alla Scala le luci si riaccendono sull’allestimento di Andrea Chénier di Umberto Giordano firmato da Mario Martone, insieme a Margherita Palli per le scene e a Ursula Patzak per i costumi,per l’Inaugurazione della Stagione 2017/2018. La direzione è ora affidata a Marco Armiliato dopo il successo riscosso con Fedora, altro titolo di Umberto Giordano proposto dalla Scala nello scorso ottobre sempre con la regia di Mario Martone: anche in quel caso protagonista era Sonya Yoncheva, ma in una data aveva esordito Chiara Isotton, presente anche in questo Chénier per due rappresentazioni. Nel ruolo eponimo torna Yusif Eyvazov, il cui debutto nel 2017 era stato salutato come una rivelazione. Il 24 e il 27 sarà Jonas Kaufmann a indossare i panni del poeta. Kaufmann è stato protagonista di un concerto di canto nel 2020, ma è da una sostituzione in una recita di Fidelio nel 2014 che non canta una recita d’opera in scena. Carlo Gérard è interpretato da Ambrogio Maestri e da Amartuvshin Enkhbat (21, 24, 27 mag.), atteso dopo il successo riportato proprio con Mario Martone in Rigoletto. Nelle altre parti cantano tra l’altro Francesca di Sauro (Bersi), Giulio Mastrototaro (Matthieu), Maria José Lo Monaco (la Contessa di Coigny) e Carlo Bosi come Incredibile. Una menzione a parte merita Elena Zilio nella parte di Madelon: il mezzosoprano bolzanino ha superato i 50 anni di attività alla Scala, dal debutto nel 1972 in Linda di Chamounix con Gianandrea Gavazzeni.

Un’ora prima dell’inizio di ogni recita, presso il ridotto delle Gallerie, si terrà una conferenza introduttiva all’opera tenuta da Elisabetta Fava.

Andrea Chénier

La prima rappresentazione assoluta diAndrea Chénier, quarta opera del ventinovenne Umberto Giordano, avviene alla Scala il 28 marzo 1896 per la direzione di Rodolfo Ferrari, ed è un grande successo con immediati echi anche all’estero: appena un anno dopo la prima, il 5 febbraio 1897, è rappresentato in lingua tedesca per otto serate allo Stadttheater di Amburgo, direttore Gustav Mahler. Mahler rimase impressionato dal lavoro, che definì “una delle nuove opere di maggior effetto”, e tentò di farlo rappresentare a Vienna una volta divenuto direttore della Hofoper, scontrandosi con difficoltà economiche e organizzative che lo indussero a programmare invece Fedora. D’altra parte, erano stati gli stessi esperti dell’Editore Sonzogno a giudicare in un primo momento il lavoro “irrappresentabile”.

Per l’opera della consacrazione scaligera Giordano aveva collaborato con Luigi Illica, il librettista di Puccini che conosceva gli ardori libertari per aver fatto parte in gioventù di una brigata garibaldina, creando un capolavoro di efficacia drammatica e slancio musicale. Per restare a contatto con il suo librettista, Giordano si cercò un alloggio nell’edificio in cui abitava, in via Bramante 39, e dovette accontentarsi di dormire in un deposito di lapidi e monumenti funerari. Il risultato di tante fatiche fu il melodramma eroico per eccellenza, spesso in verità spinto in palcoscenico verso atletismi vocali che finirono per alimentare gli immancabili equivoci in sede critica. Riccardo Chailly ricorda una conversazione in cui l’anziana Maria Caniglia, protagonista della storica incisione con Gigli, gli sottolineava al contrario alcune eredità belcantistiche della partitura. Riccardo Chailly, che ha inciso Andrea Chénier per Decca nel 1982 con Luciano Pavarotti, Montserrat Caballé e Leo Nucci, ha diretto la produzione del 1982/83 e quella del 1985 prima di inaugurare la Stagione 2017/18 con questo allestimento.

Mario Martone

Regista cinematografico e teatrale, Mario Martone ha avuto un rapporto felice con la Scala e anche con il verismo. Il debutto scaligero avviene nel 2011 con l’accoppiata verista per eccellenza, Pagliacci e Cavalleria rusticana con la direzione di Daniel Harding: uno spettacolo fortunato ripreso più volte negli anni successivi. Seguono due titoli verdiani: Luisa Miller diretta da Gianandrea Noseda nel 2012 e Oberto conte di San Bonifacio diretta da Riccardo Frizza nel 2013. Nel 2016 Martone incontra Margherita Palli per La cena delle beffe di Giordano: ne nasce un allestimento originale ed efficacissimo che sposta la vicenda a Little Italy rispettandone però gli snodi drammaturgici. Ma l’interesse della presenza di un regista come Martone per Andrea Chénier non risiede unicamente nelle sue prove nel teatro musicale: la riflessione su speranze e disillusioni, generosità e tradimenti della rivoluzione attraversa l’affresco cinematografico Noi credevamo (2010, vincitore del David di Donatello) che racconta l’ardore mazziniano di un gruppo di ragazzi del Cilento dagli anni ‘20 dell’Ottocento fino all’Unità, ma anche la regia teatrale de La morte di Danton di Büchner (Teatro Stabile di Torino, 2016 - poi in tournée nei principali teatri italiani). E i temi strettamente interconnessi della gioventù e della rivoluzione tornano anche nel film Capri-Batterie, ambientato nei circoli intellettuali comunisti che animavano l’isola negli anni della Grande Guerra.

Il regista è stato molto presente nelle ultime stagioni scaligere presentando tra l’altro Rigoletto e Fedora,entrambi in scena nella Stagione 2021/2022.

Andrea Chénier viene rappresentata con un solo intervallo e cambi di scena a vista che permetteranno di passare dal primo al secondo e dal terzo al quarto quadro senza interruzione. Le scene di Margherita Palli racconteranno la trasformazione politica attraverso il passaggio da un fastoso Luigi XV a strutture architettoniche spoglie ed essenziali non prive di un riferimento a Boullée e Ledoux e all’utopismo neoclassico della fine del XVIII secolo.

Margherita Palli

Margherita Palli è un punto di riferimento per la scenografia italiana. Il suo nome è inizialmente legato a quello di Luca Ronconi, con cui ha firmato alla Scala Donnerstag aus Licht (1981), Samstag aus Licht (1984), Oberon (1989), Lodoïska (1991), La damnation de Faust (1995), Tosca (1997), Ariadne auf Naxos (2000), Il trittico (2008), L’affare Makropoulos (2009). Questo Chénier è stato il suo secondo 7 dicembre dopo La vestale, regia di Liliana Cavani, mentre con Mario Martone ha lavorato per La cena delle beffe nel 2015, Rigoletto e Fedora nel 2022 e Romeo e Giulietta al Piccolo Teatronel 2023. Alla Scala ha realizzato anche la mostra su Luca Ronconi all’Ansaldo nel 2015 e la mostra su Maria Callas.

Si ringrazia la Fondazione Milano per la Scala e la signora Aline Foriel-Destezet

3, 6, 11, 16, 21 (pom.), 24, 27 maggio 2023

ANDREA CHÉNIER

Dramma di ambiente storico in quattro quadri

Libretto di Luigi Illica

Musica di UMBERTO GIORDANO

Produzione Teatro alla Scala

Direttore Marco Armiliato

Regia Mario Martone

Scene Margherita Palli

Costumi Ursula Patzak

Luci Pasquale Mari

Coreografia Daniela Schiavone

Personaggi e interpreti principali

Andrea Chénier Yusif Eyvazov e Jonas Kaufmann (24, 27)

Carlo Gérard Ambrogio Maestri e Amartuvshin Enkhbat (21, 24, 27)

Maddalena di Coigny Sonya Yoncheva e Chiara Isotton (11, 16)

La mulatta Bersi Francesca Di Sauro

La contessa di Coigny Josè Maria Lo Monaco

Madelon Elena Zilio

Roucher Ruben Amoretti

Fléville Sung-Hwan Damien Park

Fouquier Tinville Adolfo Corrado

Matthieu Giulio Mastrototaro

Un incredibile Carlo Bosi

Orchestra, Coro e Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Maestro del Coro Alberto Malazzi

Date:

Mercoledì maggio 2023 ore 20 – turno Prime Opere

Sabato maggio 2023 ore 20 – fuori abbonamento

Giovedì 11 maggio 2023 ore 20 – fuori abbonamento

Martedì 16 maggio 2023 ore 20 – fuori abbonamento

Domenica 21 maggio 2023 ore 14.30 – fuori abbonamento

Mercoledì 24 maggio 2023 ore 20 – turno M

Sabato 27 maggio 2023 ore 20 – turno O

Prezzi: da 210 a 25 euro più prevendita

Infotel 02 72 00 37 44

www.teatroallascala.org

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