Mahler e Haydn

Uno dei grandi capolavori di Gustav Mahler, “Il canto della terra”, affiancato alla Sinfonia “Londra” di Franz Joseph Haydn, dirette dal russo Tugan Sokhiev sul podio dell’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia. È il concerto che Rai Cultura propone venerdì 5 maggio alle 21.15 in prima visione su Rai 5. Già direttore del Teatro Bolshoi di Mosca e dell’orchestre national du Capitole de Toulouse, Sokhiev ha recentemente intensificato le sue collaborazioni con le orchestre più blasonate, come i Berliner e i Wiener Philharmoniker, l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e le maggiori compagini statunitensi. 
In apertura di concerto propone la Sinfonia n. 104 detta “Londra” di Haydn, tra le vette creative del compositore austriaco per l’eleganza melodica, lo sviluppo e l’elaborazione dei dati tematici, per l’equilibrio nel bilanciamento di tutti i mezzi stilistici. Ultima delle 12 sinfonie dette “londinesi”, la 104 è stata creata tra il 1794 e il 1795, in occasione del secondo e ultimo viaggio londinese di Haydn. 
Il canto della terra di Mahler invece è basato testi tratti dal volume Il flauto cinese, una raccolta di poesie di autori cinesi compresi tra il XII secolo a.C. E l’epoca contemporanea, parafrasate in tedesco dal poeta Hans Bethge. Il ciclo, composto nel 1908/09 – ma eseguito soltanto nel 1911, sei mesi dopo la morte di Mahler – è a stato definito dall’autore una “sinfonia per voce di contralto, tenore e grande orchestra”: è un addio alla gioventù, alla bellezza, all’amicizia. Dopo che gli fu diagnosticato un disturbo cardiaco, Mahler presentiva la fine, e tutti i sei Lieder sono una sorta di commosso addio alla vita. A interpretarli sono chiamati Alice Coote e Russell Thomas, entrambi al debutto con l’Orchestra di Santa Cecilia.