Le opere del Donizetti Opera 2023
LU OpeRave
Il programma 2023 del festival Donizetti Opera si apre con la nuova creazione LU OpeRave (16, 23 e 30 novembre) in cui la musica di Donizetti incontra l’elettronica e le nuove tendenze e si colloca nella tematica di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città che inventa”. Il titolo richiama Lucia di Lammermoor, alla quale gli autori di questo nuovo progetto sperimentale si sono ispirati e che è il fulcro di tante attività del festival. Lo spettacolo si svolgerà al Balzer Globe, nel cuore del Centro Piacentiniano di fronte al Teatro Donizetti, un luogo non convenzionale in cui il pubblico sarà parte integrante dell’azione.LU OpeRave è uno sviluppo di Mixopera vol. 1 e vol. 2, gli EP di musicaelettronica ispirati alla musica di Donizetti e realizzati da alcuni fra i più importanti musicisti elettronici europei raccolti intorno all’etichetta Fluidostudio, disponibili su tutte le piattaforme di streaming (Spotify, iTunes, Amazon Music, YouTube Music). Fra gli artisti degli EP coinvolti in LU OpeRave ci sono Stefano Libertini Protopapa (direttore creativo del progetto), ilromantico, H.E.R. autori delle musiche. Il libretto è dei Maniaci d’amore. La regia e lacoreografia sono di Mattia Agatiello, che porta in scena la sua Fattoria Vittadini pluripremiata e celebre compagnia didanza con sede a Milano alla Fabbrica del Vapore. Le scene e i costumi sono di Andrea Cammarosano e Leonardo Persico che coinvolgeranno i giovani partecipanti ai laboratori del progetto TOOLS da loro ideato e portato avanti aMilano con la Direzione Welfare e Salute del Comune e alcune aziende del settore tessile, per trasformare il proprio studio in un laboratorio sociale collaborativo. Gli interpreti sono di formazione ed esperienze musicali diverse – il soprano Laura Ulloa (allieva della Bottega nel 2021), il noto vocalist David Blank e la performer M¥SS KETA come vocenarrante – e rappresentano una fusione pensata per parlare al pubblico di ogni generazione, confermando la forzainnovativa e rivoluzionaria della poetica donizettiana. L’orario d’ingresso è previsto dalle ore 20, l’inzio della performance dalle ore 20.30.
Quindi saranno tre i titoli che andranno in scena al Teatro Donizetti, due legati dal comune debutto a Napoli, Il diluvio universale (1830) e Alfredo il Grande (1823), il terzo Il piccolo compositore di musica è invece un lavoro di GiovanniSimone Mayr, prima tappa di un progetto pluriennale pensato per la Bottega Donizetti.
Il diluvio universale
L’arte contemporanea irrompe nell’opera nell’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura. Cornice dell’esperimento che unisce per la prima volta la Fondazione Teatro Donizetti con la GAMeC di Bergamo è Il diluvio universale (1830) di Donizetti, un’opera di soggetto sacro composta nel 1830 per il Real Teatro di San Carlo di Napoli; al centro del libretto di Domenico Gilardoni, le vicende bibliche si mescolano con quelle dei sentimenti personali dei protagonisti e il cataclisma finale diventa lo spunto per un’articolata riflessione su uno dei temi oggi più attuali: la sostenibilità dell’impronta umana sul pianeta terra, in linea con il tema “La città natura” del progetto della Capitale.
Sul podio Riccardo Frizza, mentre progetto, regia, regia in presa diretta e costumi sono di MASBEDO con la drammaturgia visiva di Mariano Furlani e le scene di 2050+. Duo artistico formato nel 1999 da Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, MASBEDO è celebre per la creazione di video che diventano parte integrante di performance e installazioni, con selezionatissime collaborazioni di grande successo nella vita musicale. In Italia sono riconosciuti tra i più importanti video artisti e innovatori nel campo dell’arte contemporanea e le loro opere d’arte sono state acquisite da musei e fondazioni private. La vicenda vede protagonista Noè e la sua famiglia in un intreccio di vicende sentimentali, rivalità e gelosie che si conclude con una pagina sinfonica caratteristica che rappresenta il diluvio. Il linguaggio multidisciplinare di Masbedo è sembrato quindi adatto a valorizzare la complessa rete di metafore e simboli che sostanzia questa rara e preziosa «azione tragico-sacra» la cui edizione (per la versione Napoli 1830 che si vedrà in scena) è a cura di Edoardo Cavalli, studioso della sezione scientifica della Fondazione Teatro Donizetti. «Sordi e ciechi ai moniti di Noè, primo tra i profeti non ascoltati – sottolineano Masbedo e Mariano Furlani – i cortigiani e Cadmo mangiano, vivono e danzano sulla propria morte, forse consapevoli del proprio destino ma non disposti, parole loro, a rinunciare al loro stile di vita. Il costante rifiuto della propria mortalità, l’assenza totale di empatia anche con la parabola umana di Sela, moglie di Cadmo convertita alla religione di Noè, fa sì che sulla scena il voyeurismo prenda il posto della compassione. Il diluvio preannunciato arriverà improvviso e musicalmente sorprendente, la morte, la disperazione saranno il primo e l’ultimo dato di realtà per la corte di Cadmo. La salvezza solo per Noè e la sua famiglia, anch’essi però attoniti spettatori della fine del mondo». Protagonisti vocali di questa nuova produzione che ha Enel come Presenting partner sono Nahuel Di Pierro (Noè), Enea Scala (Cadmo) e Giuliana Gianfaldoni (Sela), Nicolò Donini (Jafet) e gli allievi della BottegaDonizetti 2023. I movimenti scenici di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco; le luci sono di Fiammetta Baldiserri.
Si ringraziano Fondazione In Between Art Film e Motta&Partners per il sostegno alla produzione dei video di MASBEDO.
Presenting partner Enel
Alfredo il Grande
Per il ciclo #donizetti200, con il quale il festival propone ogni anno un titolo di Donizetti che compie i due secoli, sarà la volta del dramma eroico Alfredo il Grande (Teatro Donizetti, 19 e 24 novembre) con una nuova edizione controllata sulle fonti dell’opera, curata sempre da Edoardo Cavalli riferendosi alla tematica della Capitale Italiana della Cultura 2023 “La città dei tesori nascosti”. Il titolo fa parte di quel gruppo di opere nelle quali Donizetti sperimenta e affina i propri mezzi compositivi misurandoli su vari generi operistici; tra gli elementi caratteristici, la presenza imponente di una banda in palcoscenico, testimone delle finalità encomiastiche della partitura. Alfredo segue a meno di un anno l’andata in scena di Chiara e Serafina, ma si orienta su un soggetto di carattere storico cioè le vicende dell’omonimo sovrano medievale inglese – venerato come santo dai cattolici e dagli anglicani – la cui rilevanza si deve all’ampia cultura, all’incoraggiamento dell’istruzione e della legislazione, oltre che a un ruolo positivo svolto in ogni ambito della vita civile e religiosa. Il libretto è di Andrea Leone Tottola, già “poeta teatrale” di Rossini (anche per Mosé in Egitto che è a sua volta il riferimento più vicino a Il diluvio universale). Alfredo il Grande verrà presentato in forma semiscenica, con la regia affidata a Stefano Simone Pintor; la direzione è affidata al bergamasco Corrado Rovaris, musicista ricorrente nella programmazione del festival. Le scene sono di Gregorio Zurla, i costumi di Giada Masi, le luci sempre di Fiammetta Baldiserri, il video design di Virginio Levrio. Nei ruoli principali Antonino Siragusa (Alfredo) e Gilda Fiume (Amalia), Valeria Girardello (Enrichetta), Lodovico Filippo Ravizza (Eduardo), Adolfo Corrado (Atkins) e Andres Agudelo (Rivers).
Il piccolo compositore di musica
Terzo titolo al Teatro Donizetti per una sola serata (2 dicembre) Il piccolo compositore di musica di Giovanni Simone Mayr, prima tappa di un progetto pluriennale curato da Francesco Micheli con gli allievi della Bottega Donizetti e quelli del Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”; sul podio Alberto Zanardi; il lighting designer è Alessandro Andreoli. L’opera, sul cui recupero della partitura ha lavorato Candida Mantica della sezione scientifica del festival, andòin scena il 13 settembre 1811 come saggio finale delle Lezioni Caritatevoli. Nello spirito della farsa originale, Micheli insieme a Giorgio Pesenti, sta approntando una versione appositamente progettata per il festival, finalizzata a mettere in luce i talenti di oggi, prima tappa di un work-in-progress che si svilupperà nel tempo. Come per altre simili occasioni Mayr, adottando un modello formale settecentesco, mette in scena gli stessi allievi delle Lezioni Caritatevoli che interpretano sé medesimi alle prese con l’allestimento del saggio finale. Donizetti è il protagonista, presentato ironicamente come un giovane aspirante compositore convinto del proprio talento (celebri i versi: “Vasta ho la mente, rapido l’ingegno | pronta la fantasia, e nel comporre | un fulmine son io”). Nonostante il tono comico, appare chiaro l’intento promozionale di Mayr, che crede realmente nelle capacità del suo giovane allievo. Donizetti è affiancato da quattro compagni nei panni di loro stessi: Antonio Dolci, Giuseppe Manghenoni, Giuseppe Pontiroli e Antonio Tavecchi. Musicalmente l’opera alterna sezioni originali e brani preesistenti che sono oggetto di studio dei ragazzi in scena. Questo progetto rientra nella tematica della Capitale “La cultura come cura”. Con questa produzione si apre un nuovo progetto di collaborazione con il neonato Politecnico delle Arti costituito a Bergamo dal Conservatorio “Gaetano Donizetti” e dall’Accademia di Belle Arti “Giacomo Carrara”.
Lucie de Lammermoor
Al Teatro Sociale (18 e 26 novembre, 1° dicembre) sarà messa in scena invece Lucie de Lammermoor versione francese del celebre capolavoro, preparata per il Théâtre de la Renaissance di Parigi dove debuttò trionfalmente nel 1839; l’opera resta in repertorio in Francia per tutto il XIX secolo, diventando un caposaldo della cultura nazionale come dimostra il capitolo di Madame Bovary che Flaubert ambienta al teatro di Rouen durante una recita, appunto, di Lucie. Per questa versione francese di Lucia di Lammermoor, Donizetti intervenne sulla partitura preesistente modificando i recitativi, escludendo il personaggio secondario di Alisa, eliminando l’aria di Raimondo «Ah! Cedi, cedi, o più sciagure» nel secondo atto nonché i suoi interventi nella cavatina di Enrico «Cruda, funesta smania» nel primo atto, e posticipando una scena. Sostituì inoltre la cavatina di Lucia, «Regnava nel silenzio», con «Que n’avons nous des ailes», una traduzione di «Perché non ho del vento», dalla sua Rosmonda d’Inghilterra (1834). La stesura del libretto di Lucie fu affidata ad Alphonse Royer e Gustave Vaëz, che solo in pochi passaggi si discostarono da una traduzione letterale del testo italiano di Cammarano, presumibilmente con l’intento di renderlo più adatto alle scene francesi. L’opera sarà messa in scena da Jacopo Spirei, già allievo e assistente del compianto Graham Vick e oggi uno dei registi d’opera italiani più richiesti, che sottolineerà gli aspetti più crudi della vicenda messi in luce anche dalle scelte donizettiane nella trasposizione parigina; sul podio il giovane Pierre Dumoussaud al suo debutto italiano, dopo vari successi e incisioni discografiche dedicate soprattutto al repertorio romantico francese. Le scene sono di Mauro Tinti, i costumi di Agnese Rabatti e le luci di Giuseppe Di Iorio. Caterina Sala (Adina accolta trionfalmente nell’Elisir d’amore del 2021) sarà impegnata come Lucie, mentre Patrick Kabongo sarà Edgard e Vito Priante Henri, David Astorga invece sarà Gilbert (personaggio “nuovo”, fondamentale in questa versione francese dell’opera). Lo spettacolo è coprodotto con il Teatro Comunale di Bologna. Il capolavoro donizettiano si lega al concept della Capitale Italiana della Cultura “Città illuminata” prendendo come riferimento il legame etimologico Luce-Lucia e il culto di Santa Lucia, molto forte a Bergamo.
Sostenitori, partner, sponsor e mecenati
Fondamentale anche nel 2023 il sostegno di Ministero della Cultura, Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Camera di Commercio di Bergamo. E ancora del Main partner Allianz e del sostegno di Intesa Sanpaolo, del contributo di KPMG, Polo telematico Avantgarde, Habilita, Revi4, Costim, Bergamo Molto più che abitare. Sponsor Curnis/Rolex, Automha. Sponsor tecnici ATB Servizi, Claypaky, GruppoCinque, Zanta. In collaborazione con il Politecnico delle Arti “G. Donizetti – G. Carrara”, la Fondazione Mia, Rotary Club Terra di San Marco, Opera Europa, Fedora.
Un ringraziamento speciale agli Ambasciatori di Donizetti che sostengono l’attività del festival Donizetti Opera con Art Bonus: Alfaparf Group • Allegrini • ANCE Associazione Nazionale Costruttori Edili Bergamo • Assolari Luigi & C. • Automha • Beltrami Linen • Calfin • Caseificio Defendi Luigi • Catellani & Smith • Dalmine • Diachem • FraMar • Immobiliare della Fiera • Intertrasport • Iterchimica • Lovato Electric • LVF Valve Solutions • Mazzoleni. Specialisti nella nutrizione • Montello • Neodecortech • OMB Valves • F.lli Pellegrini • Persico • Qintesi • Sabo • Sinergia • Sistel • Stucchi.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che sostengono l'attività della Fondazione Teatro Donizetti tramite Art Bonus: Ambienta • A2A• ATB Servizi • Automha • Before Advisory • Brembomatic • Carba • Confindustria • Crs Impianti • Cx Centax • Effegi • Fecs • Ferretticasa • Fidelitas • Flow Meter • Gioielleria Rota • Gruppo Alimentare Ambrosini • Gruppo Rulmeca • ICB Industria Cartotecnica Bergamasca • Impresa Edile Stradale Artifoni • Ire Omba • Legami • Levorato • Lovato Electric • Ma.Bo • Milestone • Montello • M.S. Ambrogio • Nuova Demi • OMB Valves • Panestetic • Ri.Gom.Ma • Sacbo • Stucchi • Studio Berta, Nembrini, Colombini & Associati • 3V Green Eagle • Trussardi Petroli • Zanetti.
Il diluvio universale vede la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo e Brembo, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023. Presenting partner Enel
Il diluvio universale vede la sponsorizzazione di Intesa Sanpaolo e Brembo, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023. Presenting partner Enel
La manifestazione Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 vede Intesa Sanpaolo e A2A nel ruolo di Main Partner, Brembo nel ruolo di Partner di Sistema, Ferrovie dello Stato Italiane e SACBO quali Partner di Area. Il Ministero della Cultura e Regione Lombardia sono partner istituzionali insieme a Fondazione Cariplo, Fondazione della Comunità Bresciana e Fondazione della Comunità Bergamasca.