King Arthur di Dryden - Purcell 

16 e 17 settembre 2014: nuova produzione della Sagra musicale malatestiana con il debutto nel teatro musicale di Motus 

Rimini, settembre 2014 – La 65esima Sagra Musicale Malatestiana presenta un nuovo e avvincente impegno produttivo con KingArthur, il dramma di John Dryden per cui Henry Purcell compose le musiche di scena. Lo spettacolo, che intreccia teatro e musica nell’originale connubio della secentesca semi-opera, sarà presentato martedì 16 e mercoledì 17 settembre – ore 21.30 - in prima italiana in forma scenica con la regia di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò / Motus al Complesso degli Agostiniani di Rimini, nella Sala Pamphili, ritrovato spazio per le sfide drammaturgico-musicali lanciate a ogni edizione dalla Sagra Malatestiana ai più innovativi gruppi teatrali.

In scena nei ruoli di King Arthur e della principessa Emmeline saranno Glen Çaçi e Silvia Calderoni, con i soprani Laura Catrani, Yuliya Poleshchuk e il controtenore Carlo Vistoli, interpreti musicali impegnati nella produzione assieme ai solisti dell’ensemble strumentale Sezione Aurea diretto da Luca Giardini. La consulenza al progetto di Alessandro Taverna. I costumi sono dello stilista di Antonio Marras. La nuova produzione Motus, Sagra Musicale Malatestiana 2014 è realizzata in collaborazione con Romaeuropa Festival, Amat/Comune di Pesaro e con l’amichevole partecipazione di Rossini Opera Festival. (biglietti da 8 a 12 euro, per informazioni tel. 0541 793811 - biglietteriateatro@comune.rimini.it)

Andato in scena per la prima volta al Dorset Garden Theatre di Londra tra maggio e giugno del 1691 (con più di cento repliche in poche stagioni),King Arthur basa la sua trama sulle battaglie tra i Britanni e i Sassoni con, al centro del racconto, le imprese di Re Artù per salvare l’amata Emmeline, principessa della Cornovaglia, rapita dal suo acerrimo nemico, il re sassone Oswald del Kent. Nel dramma del poeta John Dryden, le musiche di Purcell sono usate come veri e propri strumenti scenici. Il canto spetta a presenze sovrannaturali, spiriti e figure mitologiche che non hanno diritto di parola mentre, da parte loro, i personaggi del dramma non godono di nessuna facoltà musicale. Da una tale dialettica – unica e irripetibile nella storia del teatro occidentale – deriva il carattere ibrido ed eccezionale dell’opera.

«Abbiamo scelto un punto di vista femminile, quello della contesa principessa Emmeline, che, cieca come l’amore nelle mitologie antiche, è fragile presenza silente e significativa, ostaggio di bassi intrighi per il potere che la foresta di chiaroscuri e minacce incombenti - in cui le vicende sono ambientate - ben simboleggia», spiegano Daniela Nicolò e Luca Scarlini, al quale sono affidati l’adattamento drammaturgico e le traduzioni. «Qui la lotta fra bene e male è ossessivamente associata al binomio caldo/freddo e il paesaggio tutto pare emanazione di stati d’animo interiori. Il calore dell’amore si scontra con il gelo della politica, con la morte della guerra, che tutto avvolge. Questo trapasso fra esterno e interno, fra elementi climatici e stati del cuore sarà linea guida anche del progetto di allestimento scenografico che accoglierà, in uno stratificato dispositivo dello sguardo, visionari frammenti filmici. King Arthur di Dryden/Purcell si svela anche come un’interrogazione sulla funzione dirompente della musica, sulla sua forza e sui pericoli che essa induce. E la musica è la soglia in cui l'azione segna un suo limite - da superare o da infrangere - innescando una dialettica, in scena e nei sensi, pronta a sfociare in squilibrio, in scontro: in guerra».

«L’intento di Sezione Aurea è quello di offrire all’attualizzazione drammaturgica di Motus una rivisitazione musicale storicamente attenta e attendibile. Le fonti principali sono state individuate nella seconda ristampa (1702) e nella seconda edizione (1712) del King Arthur, a complemento delle due diverse lezioni conservate a Salisbury e al British Museum», spiega il violinista Luca Giardini, direttore dell’ensemble Sezione Aurea.

Per ulteriori informazioni:

Istituzione Musica Teatro Eventi via Cavalieri 26 47900 Rimini

tel. 0541.704294 – 704293

http://www.sagramusicalemalatestiana.it

Per informazioni di biglietteria:

tel. 0541 24152 oppure 0541 793811 dal lunedì al sabato dalle ore 10.00 alle 14.00. Oppure via mail biglietteriateatro@comune.rimini.it

I biglietti sono in vendita anche su www.vivaticket.it

http://www.sagramusicalemalatestiana.it

http://www.motusonline.com/


MOTUS

La compagnia Motus nasce a Rimini nel 1991 per iniziativa di Enrico Casagrande e Daniela Nicolò.

Concepita come un laboratorio di lavoro aperto alle più diverse collaborazioni artistiche, Motus ricerca interazione creativa tra le diverse forme di espressione. Per anni il gruppo crea spettacoli teatrali, performance e installazioni, conduce seminari, partecipa a festival interdisciplinari e organizza dibattiti. L’estetica sofisticata ed elaborata di Motus è il frutto di una lunga maturazione e riflette i cambiamenti che attraversano le nostre società, basandosi su un’osservazione sociale sempre filtrata attraverso il prisma della letteratura: “Un’estetica che riflette la frammentazione contemporanea”.

Con le produzioni Occhio Belva (1994), Catrame (1996), O.F. ovvero Orlando furioso (1998), Orpheus Glance (2000), il teatro in perenne trasformazione di Motus acquisisce una rilevante notorietà nazionale ed estera. Il video dello spettacolo Orlando Furioso vince il premio di produzione del Festival TTV di Riccione del ‘99. Nello stesso anno la compagnia riceve il Premio Ubu Speciale, “Per la coerenza testarda e creativa di una ricerca visionaria nel ridisegnare spazi e filtrare miti” e il premio “Giovani talenti” dalla rivista Lo straniero diretta da Goffredo Fofi. Nel novembre 2000 la Giuria dei Premi Ubu attribuisce alla compagnia il Premio Speciale al Progetto Prototipo. In relazione a questa esperienza Nicolò e Casagrande curano una sezione del libro “Certi Prototipi di Teatro. Storie, poetiche sogni di quattro gruppi teatrali” a cura di Renata Molinari e Cristina Ventrucci per Ubulibri. Sempre nello stesso anno Visio gloriosa, che debutta al Teatro Argentina di Roma, vince il concorso “Sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il 2000”.

Nel 2001 nasce l’idea del progetto teatrale Rooms, concepito come work-in-progess, che ha come tema le stanze d’albergo. Con La Biennale Teatro di Venezia e con il network internazionale Temps d’Image Motusproduce lo spettacolo Twin Rooms. Il palcoscenico in questo caso diviene un vero e proprio set cinematografico, grazie all’affiancamento della narrazione teatrale con quella filmica.

Nel maggio 2002, sempre nell’ambito del progetto Rooms, debutta Splendid’s tratto dall’omonimo testo di Jean Genet. A coronamento di un biennio d’intenso lavoro, viene attribuito alla compagnia il Premio Ubu speciale, “Per il gioco di sdoppiamento delle immagini e del racconto nell’evoluzione del progetto Rooms”. Splendid’s risulta finalista nella categoria più prestigiosa, spettacolo dell’anno. Nella stagione 2003-2004 Motus produce due lavori con il TNB Théâtre National de Bretagne dedicati a Pier Paolo Pasolini: Come un cane senza padrone, ispirato a quattro capitoli del romanzo Petrolio, che viene presentato a Napoli nell’ambito del progetto Petrolio, curato da Mario Martone per il Teatro Mercadante e L’Ospite, tratto dal romanzo Teorema, che debutta a Rennes nell’aprile 2004.

L’anno successivo la casa editrice UBU Libri pubblica nella collana I libri quadrati “Io vivo nelle cose. Appunti di viaggio da Rooms a Pasolini”.

Motus si confronta quindi con l’Anti-theater di Rainer Werner Fassbinder.

Nel 2005 presenta Piccoli Episodi di fascismo quotidiano, tratto da Pre–paradise sorry now. L’anno successivo debutta Rumore Rosa, liberamente ispirato a Le Lacrime amare di Petra Von Kant e dedicato ai personaggi femminili e alle ossessioni d’amore dell’autore tedesco.

Nella primavera 2007 Motus avvia una specifica esplorazione, quasi documentaria, sull’adolescenza: X(ics)Racconti crudeli della giovinezza. In seno al progetto nascono un film, l’installazione RUN, la performance CRAC e quattro spettacoli:

“X.01” presentato a La Biennale Venezia/Danza (Italia, giugno 2007);

“X.02” per La Comédie de Valence (Francia, novembre 2007);

“X.03 Halle” in occasione del festival Theater der Welt (Germania, giugno 2008);

“X.04 Napoli” allestito al Teatro San Ferdinando di Napoli (Italia, Aprile 2009).

Lo sguardo si è spostato alle periferie e alla giovinezza di oggi, disorientata e dispersa nello scenario metropolitano, per captare e dare voce a quelle forme di resistenza anomala fra gli adolescenti delle banlieue francesi, tedesche e italiane. Nello stesso anno il Comune di Rimini assegna a Motus il prestigioso premio Sigismondo d’oro.

ll progetto Syrma Antigónes, avviato nel 2008, nasce dall’idea di condurre un’analisi del rapporto/conflitto fra generazioni assumendo la figura tragica di Antigone come archetipo di lotta e resistenza. Vengono organizzati degli workshop e si realizzano degli eventi-esperienze site-specific, che di fatto diventano tre performance autonome intese come contests: Let the Sunshine In (antigone) contest#1 presentato al Festival delle Colline Torinesi, Torino (giugno 2009); Too late! (antigone) contest#2 allestito al festival Prospettiva 09 - Teatro Stabile di Torino (ottobre 2009); Iovadovia (antigone) contest#3 che ha debuttato alla rassegna Théâtre en Mai - Théâtre Dijon Bourgogne (maggio 2010). Il tema delle rivolte del contemporaneo trova compimento nel debutto dello spettacolo Alexis. Una tragedia greca, al festival Vie di Modena nel 2010.

Silvia Calderoni, che collabora assiduamente con la compagnia dal 2005, ne è intelligente e instancabile interprete e riceve, nel 2010, il Premio Ubu come migliore attrice under 30.

Enrico Casagrande, a rappresentanza di tutto il gruppo, nel 2010 è direttore artistico della 40a edizione del Festival di Santarcangelo, nell’ambito di un progetto triennale con altre due importanti compagnie della regione, Societas Raffaello Sanzio di Cesena (2009) e Teatro delle Albe di Ravenna (2011).

Nel novembre 2012 l’Associazione dei Critici del Teatro del Québéc (AQCT) ha attribuito il Premio della Critica per la stagione 2011-12 ad Alexis. Una tragedia greca come migliore spettacolo straniero, con la seguente motivazione:

Questo teatro, intensamente legato all’attualità sociopolitica e nel contempo alla figura atemporale di Antigone, ci ha fortemente scosso. I registi hanno osato mettere in scena i loro dubbi, i loro interrogativi e nello stesso tempo mostrare e far capire il processo di elaborazione dell’opera. Esprimiamo il nostro vivo apprezzamento per il modo in cui questa rappresentazione faceva eco alla situazione del Québec, collegando in modo concreto e simbolico, a tratti molto commovente, la Primavera “érable”, quella del Québec, alle manifestazioni popolari dell’intero pianeta”.

Dal 2011 Motus si lancia in un nuovo percorso di ricerca 2011>2068 AnimalePolitico Project, per intercettare inquietudini, slanci, immagini e proiezioni sul “domani che fa tutti tremare”, esplorando un ricco e intricato panorama di scrittori, filosofi, artisti, fumettisti e architetti rivoluzionari che hanno immaginato (e provano ancora a immaginare) il Futuro Prossimo Venturo. The plot is the revolution è il primo Atto Pubblico, un’emozionante incontro scenico fra “due Antigoni”, Silvia Calderoni e un mito del teatro contemporaneo: Judith Malina (fondatrice del Living Theatre); si tratta di un passionale dialogo fra generazioni, esperienze, voci e fisicità, che ha debuttato al festival Santarcangelo 41 (luglio 2011).

Judith Malina è stata la prima ospite di un percorso che si è articolato in azioni performative (Atti Pubblici) e laboratori-residenze (Mucchio Misto workshop) creando l’occasione per altri “incontri con uomini e donne straordinari”.

In questo itinerario si inseriscono Nella Tempesta, che ha debuttato al Festival TransAmériques di Montréal nel maggio 2013, e la performance Caliban Cannibal, con l’artista/attivista tunisino Med Alì Ltaief, presentata in Prima Nazionale al festival Santarcangelo 14 (luglio 2014).

LUCA GIARDINI

Compie gli studi di violino moderno a Milano e a Lugano con Carlo Chiarappa, per poi intraprendere un percorso di approfondimento sulla prassi esecutiva storica del repertorio violinistico dei secoli XVII – XIX, studiando con specialisti come Catherine Mackintosh, Monica Huggett, Nicolette Moonen e Peter Hanson a Londra e Anton Steck. Dal 1998, dopo aver collaborato con alcune delle più importanti orchestre cameristiche e sinfoniche milanesi, comincia un’ininterrotta collaborazione con il circuito Early Music europeo, che lo porta ad esibirsi nelle grandi sale da concerto di tutto il mondo. Ad oggi, vanta numerose collaborazioni in Italia e all’estero con ensemble di rilievo quali Europa Galante, Accademia Bizantina, Il Giardino Armonico, Complesso Barocco, Ensemble Zefiro, Modo Antiquo, Ensemble Concerto, Il Rossignolo, Aglaia, la Venexiana, I Barocchisti, The Orchestra of the Age of Enlightenement, The Bach Ensemble, Al Ayre Espanol, Ensemble Matheus, La Cetra-Basel, Marini Consort-Innsbruck, Divino Sospiro, Collegium 1704, Ensemble Baroque de Limoges, Concert Lorrain. Suona con concertatori e solisti di chiara fama, come Simon Rattle, Frans Bruggen, Philippe Herreweghe, Cecilia Bartoli, Ian Bostridge, Giuliano Carmignola, Ottavio Dantone, Christoph Coin. Ha preso parte alla realizzazione di più di cento CD per le più visibili case discografiche tra cui Philips, Sony, Decca, Emi, Emi-Virgin, Harmonia Mundi, L'Oiseau Lyre, Naxos, Brilliant classics, Naive e ha registrato per la maggior parte delle emittenti radiofoniche e televisive europee, americane ed asiatiche. Compare regolarmente in progetti audio-video e registrazioni DVD. Ha partecipato ad importanti riscoperte discografiche del repertorio sei-settecentesco, ricevendo pieni consensi dalla critica, tra cui Grammy Award, Diapason d'Or, Choc de la Musique, 10 Repertoire, Premio Fondazione Cini Venezia, Premio Abbiati. È docente di violino barocco presso il Conservatorio “Maderna” di Cesena e ricopre lo stesso incarico anche presso il Conservatorio “Boito” di Parma Da sempre molto attivo nella musica da camera, si dedica costantemente a formazioni dal duo al quintetto su strumenti d’epoca con una particolare predilezione per il repertorio a violino solo con cembalo o fortepiano. Dal 2011 è membro del quartetto Albada. Per meglio assecondare la più corretta aderenza organologica al repertorio frequentato si avvale di diversi violini storici, tra cui un Don Nicola Amati (Bologna 1720) e una copia Stradivari 1690 del cremonese Marcello Villa; e di alcuni archi originali o copie, tra i quali un Nicolas Leonard Tourte del 1775 e un Edward Dodd del 1780.

ENSEMBLE SEZIONE AUREA

«La sezione aurea è la parte di un segmento che è la media proporzionale fra il segmento intero e la parte restante di esso». L’ensemble Sezione Aureanasce nel 2013 dall’idea di Luca Giardini di raggruppare le esperienze solistiche cameristiche e sperimentali di alcuni dei migliori musicisti attivi nell’ambiente concertistico e discografico europeo. Obiettivo del gruppo è lo studio e l’esecuzione del repertorio strumentale e vocale italiano del XVII e XVIII secolo. Lo spirito di ricerca e restauro di molte pagine musicali, oggi non ancora conosciute, comporta l’ausilio di una équipe musicologica alla quale il gruppo si appoggia prima di ogni progetto. Di peculiare interesse risulta la comprensione sinestetica e più diffusamente culturale dei programmi proposti. Sezione Aurea focalizza le particolari connessioni esistenti tra la teoria degli Affetti e delle Figure del repertorio musicale italiano e il corrispettivo pittorico e figurativo. Spettacoli di moderna contaminazione sono in elaborazione nel tentativo oggi molto apprezzato di sovrapporre musica antica e cucina storica, partiture italiane e correnti pittoriche contemporanee. In fase di elaborazioni ci sono anche alcuni esperimenti di visualizzazione della musica con la sperimentazione fotografica a filmica. Sezione Aurea ricerca un approccio organologicamente attento, utilizzando strumenti musicali e relative messe a punto per quanto più possibili vicini, non solo per età ma anche per territorialità, alla genesi del repertorio indagato. L’ensemble ha debuttato a giugno 2013 nella stagione “Concentus Moraviae”, con un programma cameristico-strumentale di sonate e trio sonate di vari autori del Seicento padano, legati alla pittura di Giovanni Guercino, riscuotendo un ampio consenso di critica. Nell’agosto dello stesso anno ha realizzato per la Sagra Musicale di Rimini un’azione scenica con musiche tratte da Il Palazzo Incantato di Luigi Rossi, con la regia del collettivo teatrale Anagoor. Poco dopo, una committenza forlivese ha incaricato l’ensemble di prodursi nell’esecuzione della semi-opera di Henry Purcell The tempest. All’inizio del 2014 la stagione bolognese Musica Insieme ha invitato Sezione Aurea per un programma pilota focalizzato sullo strumentalismo francese in trio. Il fortunato incontro tra Cesare Picco e l’ensemble ha prodotto l’album Serra Musicale, che unisce le sonorità organiche degli strumenti antichi alla sperimentazione tastieristica del compositore. Di prossima uscita, Sezione Aurea propone le Sonate inedite per violino e cembalo del compositore forlivese Ignazio Cirri.


King Arthur_Motus

musica Henry Purcell

testo John Dryden

regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande / Motus

drammaturgia e traduzioni Luca Scarlini

consulenza al progetto Alessandro Taverna

attori

Glen Çaçi (King Arthur)

Silvia Calderoni (Emmeline)

in video

Enrico Casagrande, Damiano Bagli, Jan ed Era Çaçi

cantanti

soprano Laura Catrani

soprano Yuliya Poleshchuk

controtenore Carlo Vistoli

ensemble Sezione Aurea

direzione e violino Luca Giardini

violino Ayako Matsunaga

oboe Michele Antonello

oboe Aviad Gershoni

viola Teresa Ceccato

viola da gamba Rosita Ippolito

violone Giancarlo De Frenza

tiorba Giangiacomo Pinardi

cembalo Filippo Pantieri

spazio scenico Enrico Casagrande e Daniela Nicolò

in collaborazione con Damiano Bagli e Silvia Calderoni

luci Alessio Spirli eMarie-Sol Kym

sound design Fabio Vignaroli

riprese e montaggio video END&DNA

cameraman in live Andrea Gallo

costumi Antonio Marras

(in video abiti di RRUNA)

assistenti alla regia Silvia Albanese, Ilenia Caleo

organizzazione ensemble musicale Elena Bernardi

organizzazione generale Valentina Zangari

produzione Elisa Bartolucci in collaborazione con Cronopios

comunicazione Silvia Albanese, Sandra Angelini

diffusione all’estero Lisa Gilardino