La storia in tv

DOMENICA 21/07/2024

Illuminate
Suso, una storia tutta per sé

In occasione dell’anniversario della nascita, il 21 luglio 1914, Rai Cultura ripropone la puntata della docu-serie prodotta da Anele in collaborazione con Rai Cultura, dedicata all’esemplare figura della prima e unica sceneggiatrice degli anni d’oro del cinema italiano, Suso Cecchi D’Amico, interpretata da Anna Ferzetti. Domenica 21 luglio alle 17.15 su Rai Storia, la narrazione prende il via nel momento in cui tutto cominciò: era il 1946 quando il marito, Fedele D’Amico, malato di tubercolosi, viene ricoverato in Svizzera. Suso, rimasta sola ad occuparsi della famiglia, lavora alla stesura del suo primo film, "Avatar ", che sancirà il suo battesimo come sceneggiatrice.

Cresciuta fin da piccola in un ambiente culturale molto stimolante - il padre, Emilio Cecchi, era un critico letterario e giornalista tra i più importanti del Novecento, mentre la madre, Leonetta Pieraccini, era una scrittrice e pittrice di successo - Suso era anche una profonda indagatrice dell’animo umano, amava scavare nel profondo e cogliere, nelle più piccole e semplici cose, stimoli e spunti per la stesura delle sue magnifiche storie. Il fatto che fosse donna e che avesse una famiglia da mantenere non fu mai un ostacolo per la sua crescita professionale: riuscì, infatti, a ritagliarsi un ruolo di spicco in un ambiente prettamente maschile e cambiò per sempre l’immaginario del cinema italiano del Novecento, ottenendo numerosi premi e il Leone D’Oro alla carriera nel 1994.

Girato a Roma, ricostruendo la casa dove ha vissuto Suso Cecchi D’Amico, il docu-film si arricchisce di materiali di archivio e dei contributi di testimoni illustri, tra parenti, colleghi e amici: il figlio Masolino D’Amico, i nipoti Lorenzo D’Amico e Margherita D’Amico, Ivan Cotroneo, Luca Zingaretti, lo sceneggiatore e regista Francesco Bruni e la Direttrice del Premio Solinas Annamaria Granatello.

Passato e Presente
Il suffragio universale maschile del 1912

La riforma elettorale del 1912 si colloca nel solco riformistico tracciato da Giovanni Giolitti nel corso della sua lunga permanenza al Governo. Giunta al termine di una complessa fase di elaborazione, la nuova norma è approvata con un’ampia maggioranza parlamentare e si configura come il prodotto finale di una visione nuova della politica, più aperta alla partecipazione popolare. Paolo Mieli e il professor Fulvio Cammarano ne parlano a “Passato e Presente”, in onda domenica 21 luglio alle 20.30 su Rai Storia. La norma, nello specifico, prevede un robusto salto quantitativo nell’allargamento del corpo elettorale. Infatti, estende il diritto di voto a tutti i cittadini maschi di oltre trent’anni, anche se analfabeti, e ai cittadini maschi di età superiore ai ventuno anni in grado di leggere e scrivere o, in mancanza di tale requisito, a coloro che abbiano svolto il servizio militare. Tale norma nella sua applicazione pratica produce un netto riequilibrio tra il Nord e il Sud del Paese. L’aumento massimo di elettori si registra, infatti, in Sicilia, Sardegna, Calabria e Basilicata, dove l’alto tasso di analfabetismo aveva fortemente penalizzato le popolazioni locali. Resta escluso il voto alle donne, che pure era stato proposto da diverse parti, ma per il quale bisognerà aspettare il 1946.

Binario cinema
La seconda via

La storia della compagnia 604 degli Alpini che, durante il gennaio del 1943, per sfuggire all’accerchiamento nemico devono attraversare la steppa russa sotto una forte nevica a quaranta gradi sottozero. La racconta il film scritto e diretto nel 2023 da Alessandro Garilli e sua opera prima “La seconda via”, in onda domenica 21 luglio alle 21.10 su Rai Storia per “Binario cinema”. Di tutta la compagnia continuano la loro marcia nella notte di guerra soltanto sei Alpini più un mulo, che avanzano in silenzio, in un deserto bianco. Il gelo, la stanchezza e l’esasperazione porta gli uomini a perdere la percezione del tempo. Passo dopo passo si ritrovano in una dimensione onirica dove esiste una “seconda via” fatta di sogni, incubi e ricordi. Il film è interpretato da Ugo Piva, Nicola Adobati, Sebastiano Bronzato, Simone Coppo, Giusto Cucchiarini, Stefano Zanelli, Nina Pons, Anna Orso, Melania Dalla Costa. Con la partecipazione straordinaria di Neri Marcorè.

LUNEDI’ 22/07/2024

Passato e Presente
1944, gli accordi di Bretton Woods

A Bretton Woods, nel New Hampshire, dal 1° al 22 luglio 1944 si tiene il più il più importante raduno internazionale dai tempi della Conferenza di pace di Parigi del 1919. Vi partecipano 730 delegati di 44 paesi. Nell’80° anniversario, lo ricordano Paolo Mieli e il professor Ernesto Galli della Loggia a “Passato e Presente", in onda lunedì 22 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Alla fine dei lavori, le grandi potenze accettano il piano messo a punto da Harry Dexter White, delegato per il Tesoro americano, e John Maynard Keynes, uno dei più grandi economisti del Ventesimo secolo e delegato per il governo inglese: passeranno alla storia come gli accordi di Bretton Woods. Gli accordi daranno vita a un sistema di regole e procedure volte a regolare la politica monetaria internazionale con l’obiettivo di governare i futuri rapporti economici e finanziari, dopo la fine del conflitto mondiale. Dagli accordi Bretton Woods nasceranno nel dicembre 1945 due grandi istituzioni: la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale.

Italia. Viaggio nella bellezza
Nella terra dei Faraoni. L’avventura dell’egittologia italiana

C’è un filo rosso che lega l’Italia alla terra dei Faraoni, l’Egitto. Un filo che “Italia: viaggio nella bellezza” – il programma di Rai Cultura in onda lunedì 22 luglio alle 21.10 su Rai Storia - ripercorrere fin dai suoi albori con lo speciale di Marta Saviane “Nella terra dei faraoni. L’avventura dell’egittologia italiana”, diretto da Eugenio Farioli Vecchioli con la consulenza scientifica di Luca Peyronel. Lo speciale si apre sulle note dell’Aida di Verdi, che il maestro ambientò in un esotico Egitto, e atmosfere egittizzanti si ritrovano a Roma, dove obelischi millenari - che i greci con ironia chiamarono obeliskòs, spiedini - segnano le piazze più importanti della città eterna. Si arriva poi in Egitto, con la celebre spedizione di Napoleone della fine del ‘700, che darà il via alla nascita dell’egittologia grazie a due eventi: la pubblicazione del libro “Description de L’Egypte” e la scoperta della stele di Rosetta, chiave di volta per interpretare i geroglifici. L’Ottocento è il secolo di svolta: l’Egitto diventa teatro di avventure e i viaggiatori europei in cerca di fortuna influenzano opere teatrali e cinematografiche, primo tra tutti il padovano Giovanni Battista Belzoni, “The great”. È a lui che George Lucas si ispirerà per costruire il personaggio di Indiana Jones.

Si arriva, infine, agli anni ’60 del secolo scorso, con l’incredibile impresa di Abu Simbel che vede interi templi millenari essere smontati e rimontati altrove per sfuggire alle acque della diga di Assuan, per poi scoprire quale sia il legame attuale tra l’Italia e l’Egitto dei faraoni. Un viaggio impreziosito da fotografie, libri e disegni dal valore antico e storico inimmaginabile, e arricchito dalle immagini delle principali collezioni egittologiche presenti nel nostro Paese, da quella del Museo Archeologico di Padova, a quella del Museo Archeologico di Firenze, fino alla collezione del Museo Egizio di Torino, il più antico museo egittologico al mondo, capace di attirare ogni anno milioni di visitatori. Ad arricchire il documentario, gli interventi di Marco Zatterin, giornalista, autore libro “Il gigante del Nilo. Storia e avventure del Grande Belzoni”; Marilina Betrò, egittologa dell’Università degli Studi di Pisa; Giuseppina Capriotti Vittozzi, Centro Archeologico Italiano Ambasciata d’Italia al Cairo; Emanuele Ciampini, egittologo, Università Ca’ Foscari Venezia; Christian Greco, egittologo, Direttore Fondazione Museo Egizio di Torino; Maria Cristina Guidotti, egittologa, Direttore Museo Egizio di Firenze; Patrizia Piacentini, egittologa, Università degli Studi di Milano.

Dove sta Zazà
Gli anni Settanta

Quarta e ultima puntata del varietà che racconta un pezzo di storia del cabaret italiano nei ricordi di Pier Francesco Pingitore: “Dove sta Zazà” andrà in onda lunedì 22 luglio alle 22.10 su Rai Storia. Siamo giunti agli anni Settanta: Pippo Franco ed il corpo di ballo si esibiscono in un pezzo sulle storture contemporanee, con Franco che inizialmente si finge paziente di un ospedale psichiatrico, poi si esibisce in uno sketch sulle rapine e in uno sui regimi alimentari. Pino Caruso parla invece del mondo della politica e dei personaggi dello spettacolo. Lo show si chiude con l'interpretazione di "Tutti ar mare" di Gabriella Ferri.

MARTEDI’ 23/07/2024

Grecia 1974, la fine dei “colonnelli”
Passato e Presente” e uno Speciale

Nel 1967 il “golpe dei colonnelli” instaura in Grecia una dittatura militare. Presto l’uomo forte del regime diventa Giorgio Papadopoulos, che reprime duramente qualunque forma di opposizione. Alessandro Panagulis è un ufficiale che decide di disertare perché considera un tradimento servire l’esercito di una dittatura. Nell’anniversario della caduta del regime (1974), un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Mauro Canali a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda martedì 23 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Panagulis entra in clandestinità e organizza un attentato a Papadopoulos, che però fallisce. Viene arrestato e sottoposto a indicibili torture; è processato e condannato a morte; la pena viene sospesa e lui viene sepolto per cinque anni in una cella minuscola. Ma Panagulis non si piega, affronta i suoi aguzzini in modo spavaldo. Per la Grecia è il simbolo della Resistenza, e in tutto il mondo si manifesta per lui. Nel 1973 il regime, ormai al tramonto, lo libera in seguito a un’amnistia. Panagulis conosce Oriana Fallaci, con cui inizia una relazione intensa e tormentata. Tornata la democrazia si presenta alle elezioni ed entra in parlamento, dove conduce una lotta contro i politici collusi col vecchio regime. Forse è quest’ultima battaglia a condurlo alla morte, il 1° maggio 1976, in un misterioso incidente stradale da molti interpretato come un omicidio politico.

All’anniversario della fine del regime in Grecia è dedicato anche lo Speciale “Il regime dei colonnelli in Grecia”, in onda alle 17.45 su Rai Storia, con un’introduzione del professor Alessandro Vagnini.

5000 anni e +. La lunga storia dell’umanità
Magellano, viaggio intorno al mondo

“5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”, con Giorgio Zanchini, dedica al grande navigatore portoghese la puntata in onda martedì 23 luglio alle 21.10 su Rai Storia. A raccontare il lungo viaggio di Magellano sono fonti storiche e filosofiche, testimonianze di grandi navigatori, archivi d'epoca, carte e testi redatti da lui e dai suoi contemporanei, ma anche immagini aeree girate nei diversi luoghi che Magellano e il suo equipaggio hanno attraversato nel loro lungo viaggio. Le sequenze storiche punteggiano la narrazione e vengono ricreate utilizzando disegni moderni e realistici ispirati agli azulejos portoghesi.

Inferno nei mari
Attacco al Giappone

Luglio 1944: dopo un'operazione poco brillante, un comandante di sommergibile americano penetra nelle difese di un convoglio giapponese nello stretto di Luzon. Sotto la costante minaccia delle scorte del convoglio, il sommergibile schiva il fuoco nemico e lancia una serie di attacchi. E anche quando i tubi lanciasiluri sono vuoti, l'equipaggio indifeso rischia il tutto per tutto per continuare a combattere. Lo racconta “Inferno nei mari” in onda martedì 23 luglio alle 22.10 su Rai Storia.

MERCOLEDI’ 24/07/2024

Passato e presente
Napoleone e Roma

Napoleone Bonaparte, una delle più grandi e controverse figure dell’età moderna. Personalità complessa e di grande fascino. Spirito aperto, libero, senza frontiere, fu un costruttore di Stati e legislazioni. Fu un figlio della Rivoluzione francese e un amante della romanità. Il mito di Roma come esempio di virtù, forza, identità alle quali ispirarsi. Quando annette Roma, cacciando il Papa, e ne fa la seconda città più importante dell’Impero napoleonico, Bonaparte volle restituirle lo splendore di un tempo insieme alla nuova bellezza della modernità. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 24 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Gilles Pecout, e Paolo Mieli raccontano i retroscena e gli effetti del quinquennio del dominio francese a Roma, tra il 1809 e il 1814.

Il segno delle donne
Maria Montessori

Una delle prime tre donne in Italia a laurearsi in medicina alla fine dell’Ottocento e - grazie alle sue competenze e alla sua caparbietà - ha scardinato un mondo pensato solo dagli uomini e per gli uomini. È stata medico, oggi si potrebbe definirla neuropsichiatra infantile, scienziata, educatrice, pedagogista, filosofa, Maria Montessori è stata candidata tre volte al premio Nobel per la pace, ed è la prima e unica donna a figurare su una banconota, le vecchie mille lire. A lei dà voce e volto Donatella Finocchiaro, nel faccia a faccia con Angela Rafanelli nell’appuntamento con “Il segno delle donne”, una coproduzione Rai Cultura - Anele, prodotta da Gloria Giorgianni, in onda mercoledì 24 luglio alle 21.10 su Rai Storia. Il suo lavoro non affermava la sua voce, ma quella di chi non aveva spazio all’interno della società: le donne, di cui si era fatta portavoce e paladina, e soprattutto i bambini, che lei considerava i costruttori, i padri degli uomini. Gli esseri umani da cui dipende il destino del mondo. Grazie ai suoi studi e alla sua ricerca, Maria Montessori ha rivoluzionato la pedagogia infantile, inventando un metodo che ha portato risultati straordinari in tutto il mondo e che è arrivato fino a oggi senza mai invecchiare. E per affermare le sue idee, ha affrontato pregiudizi, difficoltà e dolori personali. Nella puntata de Il Segno delle Donne ripercorreremo alcuni momenti della sua vita privata e professionale, piena di traguardi incredibili, scoprendo anche come è riuscita ogni volta ad aggirare le difficoltà che di volta in volta ha dovuto affrontare.

Aretha Franklin. Soul Sister”

Nel 1967 con il suo successo “Respect”, Aretha Franklin diventa una stella della musica soul, ma Aretha è stata molto di più di una delle voci più riconoscibili e potenti della storia della musica. È lei la protagonista di “Aretha Franklin. Soul Sister” in onda mercoledì 24 luglio alle 22 su Rai Storia. La Franklin ha incarnato lei stessa una rivoluzione culturale, contribuendo ad abbattere le barriere razziali tra il pubblico afroamericano e quello bianco. Con 73 successi nelle classifiche di Billboard e 18 Grammy Awards, si è guadagnata il posto di artista di spicco nella storia della musica americana.

Nomade che non sono altro”
Un gruppo leggendario

Il documentario “Nomade che non sono altro” andrà in onda mercoledì 24 luglio alle 22.50 su Rai Storia, un omaggio al gruppo musicale i Nomadi e del suo fondatore Beppe Carletti, realizzato da Rai Documentari. Sono i primi anni ‘60 quando tra Modena e Reggio Emilia Beppe Carletti e Augusto Daolio decidono di formare una loro band. L’esordio avviene nel 1963 e il nome scelto è Nomadi. Nel 1966 inizia la collaborazione con un allora sconosciuto Francesco Guccini. Da questo sodalizio nascono canzoni che segnano una tappa fondamentale nel panorama musicale italiano. E nel 1972 arriva Io Vagabondo, ancora oggi canzone simbolo della band e inno per diverse generazioni. Il documentario racconta attraverso la testimonianza di Beppe Carletti la storia dei Nomadi e accompagna i telespettatori fino al concerto evento di giugno 2023 a Novellara, dove la band ha festeggiato i sessanta anni di storia. Due attori, Andrea Avanzi e Marco Santachiara interpretano Beppe e Augusto e portano gli spettatori nei luoghi dei Nomadi, Novellara, le valli e la bassa, in sottofondo le riflessioni di Augusto Daolio estratte da un’intervista radiofonica Rai “Lo specchio del cielo” del 1989. Il racconto è arricchito dalle testimonianze di Francesco Guccini, Luciano Ligabue Caterina Caselli, Rosario Fiorello. Il paroliere Alberto Salerno racconta della nascita di Io Vagabondo. Al racconto si aggiungono il cantautore Stefano Cisco Bellotti, i musicisti Cico Falzone e Daniele Campani, i figli Elena Carletti e Davide Carletti, Don Giordano Goccini il parroco di Novellara, il giornalista Pino Strabioli e l’ex parlamentare e fan Renzo Lusetti. Le immagini di repertorio dell’archivio Rai ripercorrono le partecipazioni televisive e i concerti della band più longeva in Italia e prima di loro, al mondo, solo i Rolling Stones.

GIOVEDI’ 25/07/2024

L'ultima notte del regime”
I verbali di Luigi Federzoni

Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del 1943, a Palazzo Venezia va in scena l’ultimo atto del regime fascista. Per l’Italia è il terzo anno di guerra. Le sconfitte e l’invasione del territorio nazionale, cominciata il 10 luglio con lo sbarco alleato in Sicilia, hanno gettato il paese in una profonda crisi. I gerarchi fascisti, riuniti nel Gran Consiglio per discutere della disastrosa situazione militare, per la prima volta osano negare la loro fiducia a Mussolini. Con 19 voti su 28, approvano l’ordine del giorno presentato da Dino Grandi che invita il sovrano a riappropriarsi del comando delle Forze armate e a riprendere la guida delle istituzioni. Vittorio Emanuele III, dopo un breve colloquio a Villa Savoia, revoca a Mussolini l’incarico di capo del governo e lo fa arrestare, ponendo fine al regime fascista. Nell’anniversario della caduta del fascismo, Rai Cultura ripropone “L’ultima notte del regime. I verbali di Federzoni”, in onda giovedì 25 luglio alle 17 su Rai Storia. Dell’ultima seduta del Gran Consiglio, finora, si sono potuti leggere solo resoconti e libri di memorie pubblicati dai gerarchi negli anni successivi. Mussolini ordina che la riunione si svolga come una sorta di comitato segreto: la stampa non dà notizia della sua convocazione, non esistono documenti filmati o fotografici né un verbale ufficiale, perché il duce vieta la presenza di stenografi. Eppure, oggi, dopo più di settant’anni, ci sono prove che durante quella riunione almeno un verbale sia stato scritto. La Direzione Generale degli Archivi ha annunciato il ritrovamento e l’acquisizione di due documenti inediti rinvenuti tra le carte appartenute al gerarca fascista Luigi Federzoni, due verbali di eccezionale importanza che gettano una nuova luce sull’ultima seduta del Gran Consiglio e sul comportamento dei gerarchi responsabili della caduta di Mussolini. Il primo, di nove pagine scritte a matita, è costituito dagli appunti che Federzoni prese nel corso delle discussioni. Il secondo, di 22 pagine, compilato probabilmente il giorno successivo, riporta gli interventi dei gerarchi in modo più esteso e particolareggiato. Ma Federzoni aveva già dato la sua versione dei fatti: nel 1967, in appendice ad un suo libro di memorie, “Italia di ieri per la storia di domani”, aveva pubblicato un lungo resoconto della riunione di 41 pagine a stampa. Il contenuto dei documenti appena riemersi, però, rimette tutto in discussione. L’unico dato a restare certo è che il 25 luglio si chiude la storia del regime fascista. Ma ciò che è accaduto quella notte è una storia ancora tutta da scrivere.

Alla caduta del regime è dedicato anche “Questo secolo. 1943 e dintorni” di Enzo Biagi in onda alle 18.30 su Rai Storia. Dopo il suo personale ricordo della giornata del 25 luglio – era un giovane redattore de Il Resto del Carlino - Biagi intervista Annio Bignardi e Giorgio Pini.

Passato e presente
Toro Seduto grande capo Sioux

Toro Seduto, capo della tribù Unkpapa, della nazione Lakota Sioux, condottiero in battaglia e guida spirituale del suo popolo, Toro Seduto è uno dei più famosi tra i nativi americani della storia. Per raccontarne l’affascinante storia a “Passato e Presente” – in onda giovedì 25 luglio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli ospita il professor Franco Cardini e propone anche il contributo filmato del professor Alessandro Martire, rappresentante della nazione Lakota Sioux in Italia e presso l'Alto Commissariato dei diritti dell'Uomo.

Al nome di Toro Seduto si associa la più grande e famosa vittoria in battaglia degli indiani contro l’esercito degli Stati Uniti: quella di Little Bighorn, per la quale il grande capo riuscì a riunire una coalizione di Sioux, Cheyenne, Arapaho e altre tribù native, radunando oltre 3500 uomini. Al comando dell’esercito degli Stati Uniti, in quell’occasione, un'altra figura leggendaria dell’epopea del West: il tenente colonnello George Armstrong Custer, che in quella sanguinosa battaglia troverà morte e sconfitta.

a.C.d.C
L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi

Il professor Alessandro Barbero prosegue il racconto dell’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 25 luglio alle 21.10 su Rai Storia: a Nassau le cose cambiano. Il pirata emergente “Black Sam” Bellamy assume il comando del gruppo dopo una votazione democratica. Il deposto Hornigold si unisce al pirata Edward Thatch, che sarà presto noto con il soprannome di “Barbanera”, per recuperare prestigio e fortuna. Mentre i pirati si ribellano ai loro vecchi padroni britannici creando scompiglio nel lucroso e brutale commercio degli schiavi, i finanzieri di Londra cercano una soluzione. Si rivolgono ad un corsaro molto particolare, il capitano Woodes Rogers. Un uomo che vive per Dio e per la vendetta. A seguire, nell’episodio in onda alle 22.10, “Black Sam” Bellamy ha catturato la Whydah, la nave negriera inglese stracarica di tesori. Ma i suoi atti di pirateria costringono gli Inglesi a compiere un’azione decisiva. L’ormai ricco Bellamy fa rotta verso Cape Cod per ritrovare la sua amante Mary Hallett ma viene sorpreso da una tempesta e muore annegato. Colpito per la perdita dell’amico, Edward Thatch si trasforma in un personaggio ripugnante: Barbanera. Intanto a Londra, il cacciatore di pirati Woodes Rogers rivela il suo piano rivoluzionario: concedere la grazia a tutti i pirati a patto che questi diventino a loro volta cacciatori di quei pirati che rifiuteranno di firmare. Chi sceglierà la libertà e chi, invece, affronterà il cappio del boia?

VENERDÌ 26/07/2024

Passato e Presente
Boat people, un salvataggio italiano

Dopo la partenza degli americani dal Vietnam nel 1975, il Paese vive una profonda crisi umanitaria. L’esercito comunista nord-vietnamita unifica il territorio e procede alla repressione dei vietnamiti del Sud che hanno combattuto al fianco degli Usa. Violenze, miseria, e lo scatenarsi di nuovi conflitti con Cambogia e Cina, spingono centinaia di migliaia di persone a cercare una via di fuga in mare. A bordo di barconi fatiscenti, senza viveri né acqua, i “boat people” sfidano la morte nella speranza di raggiungere le coste dei paesi limitrofi. A “Passato e Presente”, in onda venerdì 26 luglio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, la professoressa Silvia Salvatici ripercorre, insieme a Paolo Mieli, nel 45° anniversario delle iniziative umanitarie italiane, le tappe della mobilitazione internazionale che, a partire dal 1979, porta alcuni Paesi occidentali a organizzare missioni di salvataggio. Tra questi c’è anche l’Italia, che invia tre imbarcazioni della Marina militare nel Mar Cinese Meridionale. L’operazione, organizzata ed eseguita in tempi brevissimi, si conclude con un successo: il 26 agosto gli incrociatori italiani rientrano a Venezia con a bordo almeno mille fuggitivi.

L'Inghilterra vittoriana a colori

La Gran Bretagna vittoriana vista attraverso lo sguardo della nuova ed emozionante invenzione, la cinepresa, che cattura per la prima volta una nazione su pellicola. Un “ritratto” – tra luci e ombre - proposto da “L’Inghilterra vittoriana a colori” di Leonardo Campus, in onda venerdì 26 luglio alle 21.10 su Rai Storia, con l’introduzione e la contestualizzazione della professoressa Valentina Villa.

14-’18. Grande Guerra cento anni dopo
24 maggio 1915. L’Italia va alla guerra

Il 26 aprile 1915, dopo lunghe trattative, il ministro degli esteri italiani Sonnino firma il segretissimo “patto di Londra”, in base al quale gli alleati garantiscono all’Italia vantaggi territoriali (Trentino, Istria, parte della Dalmazia) in cambio dell’appoggio militare. Il 23 maggio l’Italia dichiara guerra all’Austria. La notizia è accolta nelle piazze con grandi manifestazioni di entusiasmo. Tra giugno e dicembre gli italiani impegnano gli austriaci nelle prime quattro battaglie dell’Isonzo. Una pagina di storia ripercorsa da “’14-’18. Grande guerra Cento anni dopo” con l’introduzione di Paolo Mieli e la narrazione di Carlo Lucarelli, in onda venerdì 26 luglio alle 22.10 su Rai Storia.

SABATO 27/07/24

Passato e Presente
La peste di Camus

L’assurdo e la rivolta. Intorno a questi due temi si svolge l’opera e l’impegno politico dello scrittore franco-algerino Albert Camus, premio Nobel per la Letteratura nel 1957. Un’attività incessante che ha il suo snodo essenziale nel romanzo “La Peste”, capolavoro della letteratura del XX secolo, uscito nel 1947, e che ancora oggi, a quasi 80 anni dalla pubblicazione, resta di straordinaria attualità. Ne parlano il professor David Bidussa e Paolo Mieli a “Passato e Presente”, in onda sabato 27 luglio alle 20.30 su Rai Storia.

Cinema Italia
Ultimo minuto

Anni ’80. Walter Ferroni, direttore sportivo di una piccola squadra di provincia della serie A, Dopo aver dedicato un’intera esistenza al calcio, deve relazionarsi con il nuovo padrone della società che considera sorpassati i suoi metodi. È il film di Pupi Avati “Ultimo minuto”, in onda sabato 27 luglio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast Ugo Tognazzi, Massimo Bonetti, Lino Capolicchio, Elena Sofia Ricci, Nick Novecento, Diego Abatantuono.

Documentari d' autore
Marina Cicogna. La vita e tutto il resto”

Il 10 maggio è stato assegnato il David di Donatello alla carriera a Marina Cicogna, produttrice d’avanguardia, la prima donna riuscita ad affermarsi in questo ruolo nella storia del cinema italiano. Un personaggio raccontato dal documentario realizzato nel 2021 da Andrea Bettinetti “Marina Cicogna. La vita e tutto il resto”, in onda sabato 27 luglio alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari ‘autore”. Il documentario è un lungo racconto che comprende un patrimonio vastissimo di fotografie, conversazioni, spezzoni di film, ricordi di amici e personalità del cinema, della cultura e della moda. Grazie al suo intuito, al suo talento, alla sua passione, nel 1971 Marina Cicogna vinse un Oscar e un Gran premio della giuria a Cannes, con “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” di Elio Petri; e poi la Palma d’oro, nel ’72, sempre con Petri per “La classe operaia va in paradiso”. Ancora prima si era presa il Leone d’oro, a Venezia, con “Belle de jour” di Buñuel.

Quella di Marina Cicogna è una vita straordinaria, a partire dalla nascita, in una famiglia in cui il cinema è di casa: il nonno paterno, Cesare, era uno dei produttori di “Ladri di biciclette”, mentre quello materno, Giuseppe Volpi di Misurata, era stato il fondatore della Mostra del cinema di Venezia. “Per me sarebbe stato facile fare un film di grande budget con Fellini o con Visconti, li conoscevo bene, ma non mi interessava, preferivo vedere e inventare talenti meno noti”: fin da giovanissima, con il fratello Bino e la Euro International Film, Marina s’impegnerà a produrre film che, giudicati allora trasgressivi e difficili, sarebbero poi diventati dei capolavori della grande stagione del nostro cinema d’autore, fra gli anni Sessanta e i Settanta. Innumerevoli i personaggi che hanno lavorato con questa donna, e che ritroviamo nel racconto fatto da lei stessa per questo film: oltre a Elio Petri e Buñuel, fra gli altri, Lina Wertmuller, Pier Paolo Pasolini, Vittorio De Sica, Sergio Leone, Francesco Rosi, Liliana Cavani, Jean Pierre Melville, e ancora Mariangela Melato, Giancarlo Giannini, Florinda Bolkan, Gian Maria Volonté, Henry Fonda, Charles Bronson, Alain Delon, Yves Montand. Appassionata fotografa, Cicogna ha condiviso con gli autori di questo documentario sulla sua vita anche tanti dei suoi scatti, racconti e personaggi che ci restituiscono una parte importante della nostra storia recente da un punto di vista privilegiato.

“Marina Cicogna. La vita e tutto il resto” è stato scritto da Andrea Bettinetti con Alejandro de la Fuente e Elena Stancanelli, i produttori sono Riccardo Biadene e Carole Solive per Luce Cinecittà.