IL CORSARO| sinossi
ATTO PRIMO
Un’isola dell’Egeo e la città di Corone, al principio del secolo XIX.
Spiaggia di mare sull’isola.
È il tramonto su di un’isola circondata dal Mar Egeo: un gruppo di Corsari inneggia alla vita libera e spensierata mentre Corrado, il loro capo, ricorda i felici anni passati, poiché per colpa di un destino infelice è ora costretto ad una vita da esule di cui è stanco. Giovanni il suo luogotenente, gli reca la lettera di un confidente greco. Letto lo scritto, Corrado chiama i suoi uomini a raccolta e ordina di prepararsi a combattere per prevenire l’attacco dei turchi guidati da Seid, Pascià della città di Corone.
Stanze di Medora, nella vecchia torre dell’isola.
Medora, fidanzata di Corrado che vive al suo fianco, intona un triste canto accompagnandosi con l’arpa. In quel momento giunge Corrado che rassicurandola del suo amore, le annuncia però la loro prossima separazione. Medora sconcertata da quella notizia, ha un fosco presentimento: teme di morire di dolore prima che l’amato faccia ritorno. Corrado cerca invano di consolarla, ma uditi i colpi di cannone che avvertono della partenza, è costretto a fuggire via.
ATTO SECONDO
Stanza deliziosa nell’Harem del Pascià Seid.
Le odalische circondano e lusingano Gulnàra la favorita del Pascià, offrendole veli riccamente ricamati e gemme preziose, ma lei odia profondamente Seid e in cuor suo sogna la libertà. Un eunuco invita Gulnàra al banchetto che il Pascià ha organizzato per festeggiare la sicura vittoria sui Corsari. Lei accetta ma dichiara che non sarà sola a parteciparvi, l’accompagneranno le odalische.
Magnifico chiosco in riva al porto di Corone. Seid e i suoi uomini banchettano e lodano Allah, pregustando di vincere la battaglia fissata per il giorno dopo. Il luogotenente di Seid, Selimo, introduce un Derviscio che chiede ospitalità: divenuto prigioniero dei Corsari è però riuscito a fuggire. Seid lo interroga per carpirgli informazioni sui nemici, ma il Derviscio non ha molto da dire poiché in prigione non ha potuto veder nulla. Un pescatore lo ha poi salvato ed egli si trova lì per chiedere al potente Pascià di proteggerlo. Un improvviso bagliore interrompe il loro dialogo: è la flotta turca che arde. Tra lo scompiglio generale il Derviscio si rivela: è in realtà Corrado, che con il corno chiama a raccolta i suoi fidi. I turchi fuggono inseguiti dai nemici e anche l’harem è preda dell’incendio: Corrado, cavallerescamente, ordina di salvare le donne. I musulmani nel frattempo, ricomposte le file, riescono ad avere la meglio sui Corsari. Corrado viene imprigionato e Seid annuncia per lui orribili torture e una morte atroce. Gulnàra e le odalische, tuttavia implorano pietà per l’uomo che le ha tratte in salvo.
ATTO TERZO
Stanza di Seid.
Il Pascià è terribilmente geloso di Corrado, poiché teme che la sua favorita ne sia innamorata. Non resta che appurarlo: ordina a Selimo di convocare subito Gulnàra. La donna si congratula con lui per la vittoria ottenuta e cerca di convincerlo quanto il capo dei Corsari gli sia più utile da vivo che da morto: dato il suo ruolo, potrebbe fruttare un bel riscatto. A questo punto il Pascià dà libero sfogo alla sua gelosia: se la donna ama Corrado non sarà più la sua favorita e condividerà con il Corsaro un orribile destino. Gulnàra allora promette di vendicarsi a sua volta.
Interno d’una torre. Corrado in catene pensa all’amata Medora ma poi stremato si addormenta. Gulnàra, innamorata del Corsaro, lo raggiunge e gli propone di fuggire assieme dopo aver ucciso nel sonno Seid. Corrado però non intende essere complice d’una azione simile, ma Gulnàra è decisa e si allontana con un pugnale. Rimasto solo mentre fuori infuria una tempesta, il Corsaro prega che un fulmine si abbatta sulla torre mettendo così fine ai suoi tormenti. Gulnàra fa ritorno: ha assassinato il Pascià. Corrado allora per salvare la donna dalla vendetta dei turchi, accetta di fuggire con lei.
Spiaggia di mare come nell’atto primo. Nell’isola dei Corsari Medora, convinta che il suo Corrado sia morto, si suicida con una dose di veleno. Quando il Corsaro sbarca assieme a Gulnàra fa appena in tempo a narrare gli avvenimenti trascorsi alla sua amata, ma ella spira tra le sue braccia. Corrado, in preda ad una profonda disperazione, si lancia in mare da una rupe.