Ricordo di Giorgio Bassani

DOMENICA 13/04/2025

Omaggio a Giorgio Bassani
Il ricordo di Rai Cultura a venticinque anni dalla scomparsa

Per i venticinque anni dalla scomparsa di Giorgio Bassani, Rai Cultura ripropone, domenica 13 aprile alle 18.30 su Rai Storia, la puntata dedicata allo scrittore. Durante l’intervista spiega i motivi per cui nel suo racconto "una notte del '43" ha spostato l'eccidio del Castello Estense di un mese (al 15 dicembre 1943) e parla dell’ispirazione tratta per i personaggi delle sue opere dall'attività antifascista. Altri punti al centro dell’intervista sono la città di Ferrara, rappresentata nei suoi racconti esattamente come nella vita reale, l’influenza delle sue origini sui suoi romanzi, e come la parte autobiografica abbia caratterizzato fortemente i suoi personaggi. Segue la lettura di brani tratti da "una notte del '43", dalla raccolta Cinque storie ferraresi; dal romanzo "L'airone" (1968). Infine, Bassani recita un frammento di "Le leggi razziali", lirica tratta dalla silloge Epitaffio (1974).

Passato e presente - Il presidente Roosevelt

Franklin Delano Roosevelt è stato il 32° presidente degli Stati Uniti d’America, l’unico a essere stato eletto per più di due mandati consecutivi, vincendo le elezioni presidenziali quattro volte e rimanendo in carica dal 1933 alla sua morte, avvenuta il 12 aprile 1945, poco dopo aver dato inizio al suo quarto mandato. A ottanta anni dalla scomparsa Rai Cultura ripropone l’appuntamento a lui dedicato di “Passato e Presente”, in onda domenica 13 aprile alle 20.30 su Rai Storia. In studio con Paolo Mieli il professor Mauro Canali. Grazie al suo piano di riforme noto come New Deal gli Stati Uniti riescono a superare la Grande Depressione seguita al crollo della borsa di Wall Street del 1929. Negli anni della Seconda guerra mondiale, Roosevelt guida la nazione verso la vittoria contro i nazisti in Europa e i giapponesi nel Pacifico. E, nel febbraio del 1945, partecipa, insieme a Churchill e a Stalin, alla Conferenza di Yalta dove si decide il futuro assetto dell’Europa dopo la guerra. 

Binario cinema
Un sacchetto di biglie

Parigi, fine degli anni Trenta: Joseph e Maurice Joffo sono due fratelli ebrei che vivono spensierati la loro infanzia. Ma l’occupazione tedesca del 1940 cambierà tutto: i ragazzi sono costretti a indossare segni distintivi sugli indumenti, vengono emarginati dai compagni e dagli amici in un crescendo persecutorio che convince il padre a farli partire, in cerca di un luogo più sicuro. I bambini affronteranno da soli un lungo e avventuroso viaggio verso la “Zona libera”, territorio nel Sud della Francia che, nella parte occupata dagli italiani, garantiva inizialmente accoglienza agli ebrei. E’ la storia che Christian Duguay racconta nel film “Un sacchetto di biglie”, toccante film francese del 2017 tratto da un romanzo autobiografico pubblicato nel 1973, in onda domenica 13 aprile alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.

Joseph e Maurice dovranno ricorrere a tutto il loro ingegno e coraggio per raggiungere la libertà, scampare alle barbarie naziste e ricongiungersi alla propria famiglia. In questo film il regista Christian Duguay sceglie di esporre una circostanza tragica attraverso la prospettiva dell’infanzia e dell’adolescenza, con una narrazione sempre ricca di grazia e commozione. Nel castm Dorian Le Clech, Batyste Fleurial, Patrick Bruel, Elsa Zylberstein, Bernard Campan.

LUNEDI’ 14/04/2025

Passato e Presente
Giustiniano e Teodora un potere condiviso

Con Giustiniano l’impero bizantino vive una stagione di rinnovamento: le sue guerre di riconquista riuniranno l’Oriente e l’Occidente romano per l’ultima volta. Il suo Corpus Iuris Civilis resterà valido fino all’età moderna. Questo grande imperatore al suo fianco ha una donna carismatica e di straordinaria bellezza: Teodora. La sua storia fa sognare tutte le ragazze dell’Impero: viene da una realtà emarginata, ma un giorno diventerà Basilissa d’Oriente. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, in onda lunedì 14 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Teodora vive nel palazzo come una regina, ma ordina e dispone come un uomo di stato. I due imperatori d’Oriente sono ritratti in posa ieratica e nello splendore dei loro abiti ufficiali nei mosaici scintillanti della basilica di San Vitale a Ravenna. Quando Teodora muore, dopo aver lottato contro una lunga e inesorabile malattia, a lei sopravvive un’altra Teodora, l’icona, simbolo di un fascino metastorico, raccontata dal teatro e dal cinema, che ancora oggi è sinonimo di eleganza e di successo. 

Cronache eroiche: Eneide
Un nuovo popolo

Sulle tracce dell’Eneide di Virgilio prosegue, e si conclude, lunedì 14 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, il racconto di Cristoforo Gorno e di “Cronache eroiche: Eneide”. Nella puntata precedente, la narrazione della prima parte del poema, che contiene il viaggio avventuroso dell’eroe da oriente a occidente. Dopo la fuga da Troia in fiamme, il vagare nel Mediterraneo tra una tempesta e l’altra, dopo aver vinto la tentazione di fermarsi a Cartagine dalla regina Didone, poi in Sicilia, dopo aver consultato la Sibilla di Cuma e avere visitato il regno dei morti, accompagnato da una serie di premonizioni, oracoli, ordini degli dei e del destino che lo spingono inesorabilmente verso il Lazio, inseguito anche dalla maledizione di Didone che si è uccisa per lui, finalmente Enea può mettere la prua verso la sua destinazione finale.

Nell’ultima tappa della navigazione verso la foce del Tevere Enea getta l’ancora in un grande golfo riparato. Durante la sosta muore la sua anziana nutrice, Caieta, che viene sepolta sulla terraferma. In suo onore il luogo in cui viene innalzato il monumento funebre prenderà il suo nome: Gaeta.

Compiuti i riti Enea si rimette in mare. Per evitare le insidie di Circe si tiene al largo dell’isola della maga, poi, superato quest’ultimo ostacolo, raggiunge la costa della nuova patria dove troverà una nuova sposa e dovrà combattere una nuova guerra. Inizia così la seconda parte del poema, quella in cui Enea getta il seme per la nascita di un nuovo popolo, destinato, secondo gli oracoli, a fondare Roma e a governare il mondo.

Storia delle nostre città
Ancona

Una città fondata dagli antichi greci per sfruttare il riparo naturale fornito dal suo golfo e la sua posizione strategica proprio in mezzo all’Adriatico: Ancona è la protagonista di “Storia delle nostre città”, in onda lunedì 14 aprile alle 21.40 su Rai Storia. Non è solo una città che profuma di salsedine: Ancona è un vero museo a cielo aperto, un luogo ancora perfettamente vestito dei fasti del suo secolare passato, che si ritrova nel maestoso Arco di Traiano o nel prestigioso Museo Archeologico Nazionale delle Marche, fino alla splendida Cattedrale di San Ciriaco, bellissimo duomo della città. Oggi Ancona è una città elegante dal fascino ricercato, ma conserva ancora quell’aria da antico scalo portuale, crocevia di scambi e di storie. 

Cronache di Donne leggendarie
Saffo, la decima musa

Saffo, la poetessa che ha inventato le canzoni d’amore e Aspasia, amante e complice delle politiche culturali di Pericle nell’Atene del V secolo a.C.: le loro figure aiutano a capire i diversi ruoli delle donne nella Grecia arcaica e classica, un’epoca travolgente alla radice della nostra civiltà. Lo racconta Cristoforo Gorno in “Cronache di donne leggendarie”, in onda lunedì 14 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Nella puntata interviene Silvia Romani, docente di Mitologia, Religioni del Mondo Classico e Antropologia del Mondo Classico all’Università Statale di Milano.

MARTEDI’ 15/04/2025

Passato e Presente
La Papessa Giovanna, storia di una leggenda

Anno 855. Alla morte di Leone IV, una donna travestita da uomo viene eletta pontefice. A condurla sulla cattedra di Pietro è stata una cultura fuori dal comune che le ha consentito una carriera sfolgorante all’interno della curia romana. Ma dopo due anni, sette mesi e quattro giorni di pontificato, mentre si dirige da San Pietro al Laterano, è colta prematuramente dalle doglie e costretta a partorire per strada. Una storia riletta da Paolo Mieli e dal professor Tommaso Di Carpegna a “Passato e Presente”, in onda martedì 15 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Il frutto di un amore nascosto svela inequivocabilmente che sotto le vesti liturgiche c’è una donna, e la reazione inferocita della folla ne provoca la morte. È questa la leggenda della papessa Giovanna, una leggenda nata nel corso del XIII secolo e destinata a restare impressa nella memoria più di un fatto reale. Perché di realtà, questa leggenda, ne contiene moltissima. E regalando uno spaccato dell’immaginario medievale, racconta i sogni, le idee, i sentimenti, i timori e le aspirazioni di un mondo lontano che parla ancora.

La fine del nazismo
Nuove puntate
1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale”
Gli internati militari italiani

Dopo l’8 settembre 1943 furono catturati circa 800.000 soldati italiani. Di questi oltre 650.000 furono deportati nei lager tedeschi. La grande maggioranza preferì e scelse la prigionia nei campi di Hitler piuttosto che il passaggio dalla parte nazifascista. La denominazione di Internati Militari Italiani (I.M.I) - voluta da Hitler – fu un modo crudele per sottrarre i soldati italiani alle norme della Convenzione di Ginevra, per costringerli al lavoro manuale, e per risolvere la contraddizione di trattare come prigionieri i militari di uno “stato” alleato (Repubblica Sociale Italiana). Questi gli eventi al centro del sedicesimo appuntamento con la serie “1939 - 1945 – La seconda guerra mondiale” in onda su Rai Storia martedì 15 aprile alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai con rare interviste a protagonisti e testimoni ormai scomparsi. Tra i consulenti della serie, gli storici Giovanni Sabbatucci, Nicola Labanca, Lutz Klinkhammer.

MERCOLEDI’ 16/04/2025

Passato e Presente
Rosvita, la squillante voce di Gandersheim

Che l’alto Medioevo non sia stata un’età buia lo si è compreso ormai da molto tempo, ma che a rischiarare quei secoli siano state anche le donne, non lo si è sostenuto ancora abbastanza. Numerosi sono gli studiosi che hanno ridotto il contributo femminile a meri casi eccezionali in un contesto generale in cui l’esercizio del potere e l’alfabetizzazione a esso correlata è prerogativa del mondo maschile. Al contrario, le donne partecipano attivamente alla rinascita letteraria del IX secolo. A "Passato e Presente", in onda mercoledì 16 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli ne parla con la professoressa Tiziana Lazzari. Sono donne aristocratiche e monache d’alto rango che possiedono libri, che li commissionano o che ne scrivono di propri. Donne che compongono versi redigono cronache e annali storici, trattati morali, commedie. E lo fanno apponendo la loro firma in un periodo in cui la produzione scritta è per lo più in forma anonima, per rivendicare le idee, le riflessioni e i valori che esprimono nelle proprie opere. Rosvita di Gandersheim, autrice di agiografie, drammi e poemi epico-storici vissuta tra il 935 e il 974, è una delle massime esponenti di questa cultura collettiva sotto il segno delle donne.

Mai più trasmessi”
Dietro le quinte di “Buonasera Raffaella”

Per “Mai + trasmessi”, in onda mercoledì 16 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, Simona Vanni presenta “Dietro le quinte di un varietà”, antologia trasmessa una sola volta il 21 luglio 1986 del “meglio” delle 5 puntate di “Buonasera Raffaella” in onda da New York, con immagini inedite della Carrà durante le prove e dietro le quinte della trasmissione.

Raffaella Carrà, dopo il successo del programma del mezzogiorno “Pronto…Raffaella?”, ritorna in Rai con “Buonasera Raffaella”, in onda per 15 puntate dal 5 dicembre 1985 all'8 marzo 1986 , le cui ultime cinque vengono trasmesse via satellite dagli studi della Rai Corporation di New York. Una trasmissione di grande successo di pubblico, con ospiti eccezionali, adombrata da alcune polemiche sui costi della trasferta transoceanica. A conclusione della serie, il 21 luglio 1986 viene trasmesso questa antologia dei brani più emozionanti delle puntate “americane” con immagini inedite della Carrà durante le prove e dietro le quinte della trasmissione.

GIOVEDI’ 17/04/2025

Passato e Presente
Francesca Romana, una santa laica

E’ il 1384 ed è da poco iniziato lo scisma d’Occidente, quando Santa Francesca Romana, allora Francesca Busso, nasce in una nobile famiglia del centro di Roma. Dopo l’esilio avignonese del Papa, la città è dilaniata dai conflitti tra famiglie e sta attraversando il periodo più buio della sua storia. L’economia è al collasso e la popolazione decimata dalla peste. Mandata in sposa nella ricca famiglia dei Ponziani, Francesca non demorde dal suo proposito di dedicare la vita a Dio. Un personaggio analizzato da Paolo Mieli e dalla professoressa Chiara Mercuri a “Passato e Presente”, in onda giovedì 17 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Senza venire meno agli impegni familiari, Francesca mette se stessa e le sue risorse al servizio dei poveri e dei malati. La seguono la cognata e un sempre più nutrito gruppo di nobildonne romane. Insieme a loro, nel 1425, Francesca fa voto di oblazione presso i monaci olivetani della Basilica di Santa Maria Nova, ai Fori. Nasce così una nuova congregazione monastica femminile che, a differenza degli altri ordini medievali, non segue l’obbligo di clausura ma continua a svolgere opera di carità nel mondo. Santa Francesca Romana diventerà la prima santa laica.

5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità
La Rivoluzione francese
a.C.d.C.”
Uomini della Penitenza

Benedetto e Scolastica, Chiara e Francesco: storie di santi e dei loro percorsi spirituali. Le racconta "Uomini della penitenza", in onda giovedì 17 aprile a partire dalle 22.10 su Rai Storia per la serie "a.C.d.C." con il professor Alessandro Barbero. Si comincia con i percorsi umani e spirituali di Santa Chiara e San Francesco di Assisi, per proseguire con quelli di Santa Scolastica e San Benedetto da Norcia, forse fratelli gemelli, e padre e madre del monachesimo occidentale.

VENERDÌ 18/04/2025

Passato e presente
Gesù perseguitato

Nel I secolo d.C, nella zona che corrisponde all’attuale Palestina, occupata dai Romani, ha inizio la predicazione di Gesù di Nazaret, che tre anni dopo, culmina nel processo e nella sua condanna a morte. Per la legge romana il Nazareno, che si è proclamato re dei Giudei e figlio di Dio, è colpevole di lesa maestà, e dovrà essere crocifisso: una pena brutale e vergognosa che spettava agli schiavi e ai ribelli contro il potere di Roma. Ne parlano a Passato e presente venerdì 18 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia Paolo Mieli con la prof.ssa Emanuela Prinzivalli.

Un mondo diviso
Una nuova era

A Lione, il veterano di guerra Frantz Fanon completa i suoi studi di medicina. Alla ricerca di un lavoro come psichiatra, decide di accettare l'offerta di diventare primario del più grande ospedale psichiatrico dell'Algeria francese. Poco dopo il suo arrivo in Algeria con la moglie Josie, prendono piede le rivolte per l'indipendenza dalla Francia. Nella sua clinica, Fanon cura i combattenti di entrambe le parti. Parte da qui l’ultimo appuntamento con la nuova serie Rai Cultura “Un mondo diviso” in onda venerdì 18 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Mosca, 1953: Joseph Stalin è morto e la sua morte cambia tutto. A seguito di un colpo di stato contro il suo avversario, il capo della polizia segreta sovietica Beria, Nikita Krusciov viene promosso primo segretario e, al 20° Congresso del Partito Comunista del 1956, annuncia un allontanamento radicale dallo stalinismo. Ma quando scoppiano le rivolte contro le dittature comuniste in Ungheria e Polonia, i sovietici reprimono violentemente questi movimenti di libertà.

Joan Hinton dà alla luce il suo secondo figlio in Cina. La sua decisione è chiara: vuole rimanere nella Repubblica Popolare con suo marito. Invece di sviluppare armi nucleari, vuole usare le sue conoscenze tecniche per costruire il comunismo. Joan sogna ancora una vita migliore per tutti - un compito non facile in un mondo che sta chiaramente diventando sempre più diviso.

Maxi. Il grande processo alla mafia
In nome del popolo italiano

Sono passati quasi due anni dall'inizio del dibattimento, e il Maxiprocesso sta per arrivare alla sentenza. Due anni in cui Palermo ha vissuto sospesa, in un limbo di speranza e preoccupazione. Il processo ha vissuto fasi di stanchezza e i giornalisti Rai hanno fatto i conti con le procedure lunghe e macchinose di un processo così grande, arrivato a 349 udienze. Le arringhe difensive sono state 635 e i pubblici ministeri hanno parlato per dodici giorni nelle loro requisitorie. Lo racconta “Maxi. Il grande processo alla mafia”, il programma di Rai Cultura in onda venerdì 18 aprile alle 22.10 su Rai Storia. Franco, Teresa e Gianni rivivono emozioni e ricordi del processo alla vigilia della sentenza, prima di entrare per l'ultima volta in aula bunker ed aspettare che la Corte rientri in aula per l’ultima volta. E' il 16 dicembre 1987, l'aula torna a riempirsi di giornalisti provenienti da ogni paese, dei parenti delle vittime, degli imputati a piede libero. Tutti insieme, per due ore, ad ascoltare la sentenza, che porta a 19 ergastoli e 2665 anni di carcere. Una vittoria dei pubblici ministeri che vede reggere il proprio impianto accusatorio, una sconfitta per Cosa Nostra, che per la prima volta vede condannati i più importanti boss e scritto sul marmo giudiziario l'esistenza stessa dell'organizzazione. Franco vive la fine del processo con soddisfazione e partecipazione, accompagnata a quel fatalismo siciliano che lo contraddistingue. Il giorno dopo ha un ultimoimportantissimo appuntamento: raccogliere la testimonianza di Giovanni Falcone.

SABATO 19/04/2025

18 aprile 1948: gli italiani nell'anno della svolta

Le elezioni del 18 aprile 1948: uno snodo cruciale della storia d'Italia, ridotta in macerie, non solo materiali, dalle devastazioni della Seconda guerra mondiale e da vent'anni di dittatura. Lo racconta lo Speciale di Roberto Fagiolo con la regia di Matteo Bardelli "18 aprile 1948: gli italiani nell'anno della svolta", in onda sabato 19 aprile alle 17.00 su Rai Storia. La contrapposizione geopolitica si riflette anche nel quadro politico italiano che vede fronteggiarsi da un lato la Democrazia Cristiana di Alcide De Gasperi e dall'altro il Partito Comunista di Palmiro Togliatti e il Partito Socialista guidato da Pietro Nenni. Due visioni, due progetti politici contrapposti si affrontano in una drammatica contesa elettorale che vedrà prevalere nettamente la Democrazia Cristiana sul Fronte delle Sinistre. Ma alla vigilia del voto del 18 aprile l'esito è tutt'altro che scontato. Soprattutto c'è preoccupazione, se non vero e proprio allarme, di fronte alla possibilità di una vittoria del Fronte Popolare e l'avvento dei comunisti al governo. E se le cose fossero andate proprio così? Se il risultato delle urne avesse premiato il fronte delle sinistre e non la Dc? A settantacinque anni di distanza dall'evento, lo Speciale propone una ricostruzione "contro fattuale" del verdetto elettorale del 18 aprile 1948, ipotizzando la vittoria del Fronte Popolare e la formazione di un governo presieduto da Palmiro Togliatti.

Passato e Presente
Gli ultimi giorni di Gesù

Le lacune biografiche e le discordanze tra i Vangeli sinottici e il Vangelo di Giovanni rendono difficile ricostruire la vicenda di Gesù, non solo per il periodo dell’infanzia, ma soprattutto per la passione e la morte del Nazareno. Ma quali sono le fonti più significative, in ambito non cristiano, che ci forniscono testimonianza sulla figura storica di Gesù e in particolare dei suoi ultimi giorni? Cercano una risposta a questi interrogativi Paolo Mieli e il professor Alessandro Barbero a “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura in onda sabato 19 aprile alle 20.30 su Rai Storia. Oltre ai Vangeli, quali altri testi accennano all’evento destinato ad imprimere una svolta decisiva nella storia dell’umanità?  La predicazione, la passione, la morte e la resurrezione del Nazareno affiorano in modo più o meno diretto nelle citazioni di alcuni storici dell’antichità: da Tacito a Svetonio fino a Flavio Giuseppe autore del controverso passaggio noto come “Testimonium flavianum”.

Cinema Italia
Il segno di Venere

Agnese e sua cugina Cesira vivono insieme a Roma: la prima è in cerca di lavoro, la seconda fa la dattilografa in uno dei tanti negozi e uffici dell'albergo diurno. Mentre Agnese è continuamente oggetto di attenzioni da parte degli uomini, Cesira, che pure vorrebbe trovare l'anima gemella, non ottiene risultati. Una chiromante la informa però che si trova sotto il segno di Venere, favorevole agli incontri amorosi. Regia di Dino Risi, con Sophia Loren, Franca Valeri, Vittorio De Sica, “Il segno di Venere” andrà in onda sabato 19 aprile alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
Vi ho cercato e siete venuti

Il cammino delle Giornate Mondiali della Gioventù, un’iniziativa di incontro umano e cristiano, nata sotto il pontificato di Giovanni Paolo II. È “Vi ho cercato e siete venuti” di Giuseppe Gagliardi, in onda sabato 19 aprile alle 22.45 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.