Verso il Primo maggio
DOMENICA 27/04/2025
Le montagne del mondo
In viaggio sulle Ande con Fosco Maraini e Carlo Mauri
La voce di Fosco Maraini guida lo sguardo sulla muraglia di montagne lunga quasi ottomila chilometri che limita ad Ovest l'America del sud e prende il nome di cordigliera delle Ande. È “Montagne sacre. Le Ande” il documentario di Massimo Manuelli e di e con Carlo Mauri che Rai Cultura ripropone domenica 27 aprile alle 17.00 su Rai Storia.
Ne descrive la morfologia, la mineralogia delle rocce che le compongono e la molteplice varietà dei paesaggi e del clima che le caratterizzano. Successivamente illustra l'itinerario, di una spedizione di alpinisti italiani che attraversa i territori della Patagonia, della Bolivia, dell'Argentina, dell'Ecuador e del Perù scalando pareti ghiacciate, camminando in lande desolate, altipiani e vallate, osservando la vita dei campesinos e degli indios, assistendo alle attività lavorative e alle tradizioni culturali e religiose delle popolazioni locali, visitando villaggi di montagna e piccoli paesi. Tra le principali mete toccate dalla spedizione il Monte Fitz Roy, Cile-Argentina; la cima de Cerro Torre, Argentina; la città di Potosí e di Oruro; le rovine di Tihuanacu vicino a La Paz, in Bolivia; il monte Alpamayo e la riserva nazionale Pampas Galeras, Perù; la montagna vulcano Chimborazo, e il vulcano Cotopaxi, Ecuador.
La Santificazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
Il ricordo di Rai Cultura nel giorno dell’anniversario
Il 27 aprile 2014 Papa Francesco segna la storia della Chiesa con la santificazione di Giovanni XIII e Giovanni Paolo II. A undici anni di distanza, domenica 27 aprile Rai Cultura ricorda questo importante evento con un doppio appuntamento di Passato e presente su Rai Storia.
Alle 9.00 e in replica alle 14.15, Paolo Mieli racconta, con il professor Alberto Melloni, Giovanni XXIII, l’uomo del dialogo: doveva essere un papa di transizione, un uomo che, a causa dell’età avanzata, conducesse la Chiesa in maniera prudente attraverso i turbolenti anni ‘60. E invece, in poco più di quattro anni di pontificato, rivoluziona il corso della storia della Chiesa. Con il suo stile improntato al dialogo e alla comprensione, sa farsi apprezzare come diplomatico prima e come pastore poi. Angelo Giuseppe Roncalli, papa Giovanni XXIII, con il Concilio Vaticano II ha introdotto la chiesa nella modernità e, con l’enciclica “Pacem in Terris”, ha innovato definitivamente la dottrina della Chiesa sulla pace in un’epoca segnata dal rischio della guerra nucleare.
Alle 20.30, è la volta di Giovanni Paolo II: il suo è stato uno dei pontificati che hanno rivoluzionato la Chiesa e cambiato i tradizionali rapporti tra le religioni. Lo raccontano in puntata Paolo Mieli con il professor Marco Impagliazzo. È quello di Giovanni Paolo II, papa straniero dopo più di quattrocento anni, e il primo in assoluto proveniente dall’Europa dell’est. Ha viaggiato più di tutti i suoi predecessori messi insieme, ha saputo creare un rapporto speciale con i giovani, grazie soprattutto alle Giornate Mondiali a loro dedicate, e con gli ebrei, considerati i fratelli maggiori dei cristiani. Ha avuto un ruolo fondamentale rispetto al crollo dei regimi dell’Est europeo, in particolare nella sua Polonia. Ma Wojtyla durante il suo pontificato ha dovuto affrontare anche alcuni clamorosi scandali. Luci e ombre di un lungo pontificato, che ha cambiato per sempre la storia della Chiesa Cattolica
Binario cinema
Uomini e no
Milano, inverno 1944. Numerosi sono gli eccidi e i rastrellamenti compiuti dai fascisti, guidati dallo spietato Cane Nero, tentativo estremo di tenere lontana la incombente sconfitta. Comincia così la storia che Valentino Orsini racconta in “Uomini e no”, in onda domenica 27 aprile alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Tratto dal romanzo omonimo di Elio Vittorini, il film è interpretato da Flavio Bucci, Monica Guerritore Ivana Monti, Renato Scarpa. Il Comitato Nazionale di Liberazione, intanto, prosegue la sua azione, utilizzando di uomini nascosti ovunque e pronti a colpire. Tra questi c'è Enne Due, uno scrittore, ora con compiti di comandante. Un giorno, casualmente, Enne Due incontra Berta, la ragazza siciliana di cui era innamorato e della quale aveva perso le tracce.
“Quelli della notte”
A 40 anni dal debutto
Una serie storica andata in onda su Rai Due dal 29 aprile al 14 giugno 1985. È “Quelli della notte”, di Ugo Porcelli e Renzo Arbore e Rai Cultura, a quaranta anni dal debutto, ripropone la prima puntata domenica 27 aprile alle 23.00 su Rai Storia.
Per 32 serate il ‘salotto’ televisivo di Renzo Arbore ospita una serie di surreali personaggi: da frate Antonino da Scasazza (Nino Frassica) all’arabo Harmand (Andy Luotto), dalla centralinista Simona Marchini alla cugina zitella Marisa Laurito, passando per l’improbabile comunista romagnolo (Maurizio Ferrini). Un programma ‘cult’, diventato un vero e proprio fenomeno di costume.
LUNEDI’ 28/04/2025
Passato e Presente
La battaglia di Pavia 1525. Alla conquista dell’Italia
Nel 1525 lo scontro tra la Francia di Francesco I e l’impero di Carlo V raggiunge il suo culmine. L’obiettivo è la conquista del Ducato di Milano. L’esercito francese e quello imperiale si scontrano a Pavia il 24 febbraio 1525. Una battaglia raccontata da Paolo Mieli e dal prof. Giorgio Caravale a Passato e presente in onda lunedì 28 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
La vittoria dell’esercito di Carlo V pone fine alle mire francesi sul Ducato di Milano e sulla penisola italiana. La battaglia di Pavia segnerà la fine di un’epoca e il prevalere, sui campi di battaglia, dei cannoni e delle armi da fuoco.
Cronache dalla Storia
1348 Boccaccio e la peste
Sette ragazze e tre ragazzi abbandonano Firenze per ritirarsi in campagna: lasciano alle spalle una città desolata, davanti li attende un mondo nuovo tutto da ricostruire. Sono i protagonisti del Decameron di Giovanni Boccaccio che prende le mosse dalla terribile epidemia di peste del 1348. Cristoforo Gorno a “Cronache dalla Storia”, in onda lunedì 28 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, ripercorre i luoghi del Decameron per riallacciare i fili di questa vicenda. In quelle pagine Boccaccio ci lascia una delle più celebri descrizioni degli effetti della peste, ma grazie all’espediente delle novelle che i giovani raccontano giorno per giorno, ci restituisce anche uno spaccato della società del suo tempo. Scritto tra il 1349 e il 1353, il Decameron ha condensato nell’immaginario collettivo un tempo storico, quello della grande pandemia, associato a uno spazio: Firenze, palcoscenico del racconto.
Storia delle nostre città
Asti
Un luogo da scoprire con calma, godendosi incredibili dettagli, come le torri che sorgono vicino ai palazzi medievali, individuabili per il colore rosso del mattone e il giallo del tufo che s’intrecciano in delicate cornici e decori. È Asti la meta di “Storia delle nostre città” in onda lunedì 28 aprile alle 21.40 su Rai Storia. Una città circondata da un mare di colline coltivate a vigneti, che ha trasformato l’essere fuori dai grandi circuiti del turismo di massa nel suo maggior pregio e che vive oggi una forte propensione nei confronti dell’industria e del commercio mantenendo salda l’anima artistica che ha segnato la sua storia. Una storia intensa che parte più di duemila anni fa quando antiche popolazioni di origine ligure fondarono il primo centro abitato. Successivamente, sotto il dominio romano la città prese il nome di Hasta Pompeia e, grazie alla sua favorevole posizione, divenne un nodo stradale obbligato per il traffico delle merci tra la costa ligure e le Alpi. Dopo il periodo imperiale, Hasta subisce una brusca crisi economica. Divenne residenza episcopale e sede di un importante Ducato longobardo. In seguito, verso la fine del XI secolo si tramutò nel più importante libero comune piemontese, nonché uno dei più potenti e ricchi comuni d’Italia. Nel 1155 subì un violento assedio da parte delle truppe dell'imperatore Federico I detto il Barbarossa. Tra il XVII e il XVIII secolo fu ripetutamente occupata ed invasa ma ancora oggi mantiene la testimonianza di un passato nobile e influente tra torri medievali e portici ottocenteschi. Oggi la città è famosa in tutto il mondo non solo per il suo grande passato ma anche per i suoi magnifici vini, in particolare l'Asti spumante. Ogni anno infatti, a settembre, vi si tiene uno dei concorsi enologici più importanti d' Italia, denominato la Douja d'Or. Celebre è anche il suo Palio storico, manifestazione tra le più antiche d'Italia, che si svolge alla fine dell’estate e culmina con una corsa di cavalli montati "a pelo", ovvero senza sella.
Cronache di donne leggendarie
Le donne etrusche: l'alba dei diritti
Tanaquil, etrusca, moglie del quinto re di Roma Tarquinio Prisco e sostenitrice di Servio Tullio, quanta importanza ha avuto nell’ascesa di Roma? Un interrogativo al quale risponde Cristoforo Gorno in “Cronache di donne leggendarie”, in onda lunedì 28 aprile alle 22.30 su Rai Storia. La puntata indaga sulla vita delle donne etrusche, famose per la loro autonomia, spesso equivocata dagli altri popoli come licenziosità. Nella puntata interviene Laura Michetti, professoressa di Etruscologia e Antichità Italiche all’Università di Roma La Sapienza.
MARTEDI’ 29/04/2025
Passato e Presente
Piazzale Loreto. Il corpo del duce
Per vent’anni quello del Duce è stato un corpo mostrato, osannato, quasi venerato, fino a divenire modello di virilità e italianità. Fino all’ultimo gli Alleati hanno cercato di catturare Mussolini per processarlo. Ma il Comitato di Liberazione Nazionale non si fida; vuole chiudere immediatamente i conti. Il 28 aprile Mussolini viene fucilato. Il 29 aprile 1945 il corpo senza vita di Mussolini è esposto, appeso a testa in giù, insieme a quello di Claretta Petacci e altri gerarchi fascisti, in Piazzale Loreto a Milano, nello stesso luogo in cui, quasi un anno prima, erano stati trucidati quindici antifascisti. A 80 anni di distanza, Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ripercorrono questa pagina di storia a “Passato e Presente”, in onda martedì 29 aprile alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Il corpo del Duce viene oltraggiato e insultato dagli italiani accorsi in piazza a vedere con i propri occhi la fine del dittatore. È la conclusione di vent’anni di dittatura nei quali la violenza è divenuta sistema di governo, e la terribile conclusione di cinque, devastanti, anni di guerra.
“La guerra del Vietnam. Il peso dei ricordi”
In occasione dei cinquanta anni dalla caduta di Saigon
Con straordinarie immagini d'archivio e toccanti testimonianze ai sopravvissuti, lo speciale “La guerra del Vietnam. Il peso dei ricordi” - in onda martedì 29 aprile alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, introdotto in esclusiva dallo storico militare Gastone Breccia - racconta che cosa accadse quando l'esercito statunitense lasciò il Paese
Parigi, marzo 1973, Washington si accorda con Hanoi: ritirerà le truppe, in cambio del rilascio dei propri prigionieri. Agosto 1974: Richard Nixon, travolto dallo scandalo Watergate, si dimette dalla Presidenza. Aprile 1975: privata anche degli aiuti finanziari, Saigon è costretta alla resa di fronte all'offensiva militare di Hanoi. Inizia il processo di normalizzazione comunista, che anziché unificare travolge gli sconfitti e annienta l'economia dell'intero Paese, provocando la fuga di un milione e mezzo di profughi. A 50 anni di distanza, i vietnamiti e gli americani coinvolti in questa guerra stanno ancora cercando di darle un senso.
“1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale”
La lunga campagna d’Italia
Dopo lo sbarco in Sicilia, il 25 luglio e l’8 settembre, gli alleati risalgono lentamente la penisola: Salerno, Volturno, Napoli, Montecassino, Anzio, Roma, sono le tappe di una liberazione che incontra ovunque la strenua e feroce resistenza tedesca; fino a quella, estrema, intorno alla linea gotica. Soltanto nell’aprile del 1945 l’Italia è liberata. Questi gli eventi al centro del diciottesimo appuntamento con la serie “1939 – 1945: La Seconda guerra mondiale” in onda martedì 29 aprile alle 22.10 su Rai Storia. La serie presentata da Paolo Mieli, con l’avvincente narrazione di Carlo Lucarelli, e l’analisi e l’approfondimento di illustri storici scelti a seconda del tema trattato e alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche, è arricchita da un racconto per immagini con materiali di repertorio “restaurati” in alta definizione ed edizioni di grandi documentari provenienti dalle Teche Rai.
MERCOLEDI’ 30/04/2025
Passato e presente
La caduta di Saigon 30 aprile 1975
Il 30 aprile 1975, mentre le truppe dell’esercito nordvietnamita e del Fronte di Liberazione Nazionale sono pronte a marciare su Saigon, il presidente del Vietnam del Sud Duong Van Minh annuncia la resa, evitando che la capitale diventi teatro di una cruenta battaglia. Il giorno prima aveva avuto luogo la drammatica e imponente evacuazione degli ultimi cittadini americani rimasti a Saigon, fuggiti a bordo di elicotteri militari. Si conclude così la guerra del Vietnam, un conflitto che affonda le sue radici nel passato coloniale francese, si intreccia con le strategie americane nelle diverse fasi della guerra fredda, e suscita un’accesa contestazione negli Stati Uniti e nel mondo. Una pagina di storia raccontata da Paolo Mieli e dal prof. Umberto Gentiloni a Passato e presente in onda mercoledì 30 aprile alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le truppe americane però già da due anni si erano ritirate dal Vietnam: l’impegno militare statunitense si era infatti concluso nel gennaio 1973, quando a Parigi era stato raggiunto l’accordo definito trionfalmente da Nixon “Peace with Honor”. In realtà, si era trattato di un effimero “cessate il fuoco”, e gli scontri tra i Vietcong e l’esercito sudvietnamita avevano rapidamente ripreso intensità.
Il treno del Ricordo. Da Trieste a Fertilia
GIOVEDI’ 01/05/2025
Passato e Presente
Il Primo Maggio nella storia unitaria
Una delle date più rappresentative del lungo e sofferto processo di riscatto e di conquista dei diritti dei lavoratori, quella del 1° maggio ha attraversato, non senza conflitti, la storia dello Stato unitario. Ne parlano Paolo Mieli e il prof. Andrea Sangiovanni a “Passato e Presente”, in onda giovedì 1° maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Nata per iniziativa della II Internazionale socialista sul fine dell’800, da subito la giornata viene festeggiata anche in Italia, nonostante i divieti e le limitazioni imposte dalle Autorità. Dopo la buia parentesi del Ventennio, nel corso del quale è abolita per legge, dopo la guerra assume maggior vigore nella stagione delle lotte contadine e dell’avvio della ricostruzione, divenendo festa civile riconosciuta dallo Stato. Superata anche la stagione nelle lotte sindacali degli anni Sessanta e Settanta nel quadro un forte cambiamento nel mondo del lavoro, la ricorrenza si trasforma fino a diventare, a partire dal 1990, festa di popolo con l’inizio della stagione dei concertoni in piazza San Giovanni a Roma e in numerose altre piazze d’Italia.
“5000 anni e più. La lunga storia dell’umanità”
Colombo e Santo Domingo
a.C.d.C.
Celestino V: il papa fuori dal mondo
Nonostante siano trascorsi secoli, la vicenda di Pietro da Morrone, eletto Papa come Celestino V nel 1294, per diventare poi famoso con la sua rinuncia, è ancora uno degli episodi storici più discussi e controversi del Medioevo. Influenzato dalla profezia di Gioacchino da Fiore che prevedeva l’avvento di un Papa riformatore e l’inizio dell’età dello Spirito Santo, il già ottantenne Pietro del Morrone – che godeva di fama per il dono dei miracoli attribuiti alla sua intercessione – accettò per fede e sottomissione a Dio il ruolo da Papa, al quale rinunciò però dopo meno di quattro mesi. Un personaggio fatto rivivere da documentario firmato dalla regista Cinzia Th Torrini e prodotto da Cassiopea Film Production e Fondazione Pescarabruzzo, che Rai Cultura propone giovedì 1° maggio alle 22.10 su Rai Storia per “a.C.d.C”, con l’introduzione del professor Alessandro Barbero.
L’importanza del suo pontificato è ancora oggi presente nella festività della Perdonanza, il primo giubileo nella storia cristiana che si celebra da più di 700 anni ogni agosto nella basilica di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila e che dal 2019 è iscritto dall’Unesco nella lista del “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Quest’anno, per la prima volta in 728 anni di storia, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica aquilana.
Il documentario - con la co-regia di Ralph Palka e la musica del compositore abruzzese Marco Marrone - si chiede se Pietro del Morrone fu artefice del proprio destino o strumento del potere ecclesiastico e politico. La ricostruzione narrativa della sua vita avviene attraverso dieci interviste a storici, scrittori, giornalisti e prelati che, con le loro analisi, si concentrano sulle dinamiche della sua "rinuncia al potere" e sul suo rapporto con il cardinale Caetani, il futuro Papa Bonifacio VIII. Non manca l’aspetto della profonda armonia di Celestino con la natura.
L'Abruzzo con i suoi eremi, luoghi e paesaggi incontaminati diventa un set naturale. Le immagini significative provenienti da archivi storici illustrano il racconto e avvicinano emozionalmente lo spettatore alla “leggenda” del mitico personaggio. Le scene con ricostruzioni storiche che ricordano momenti cruciali e intimi della vita del santo eremita, sono state girate nei borghi di Capestrano e di Bominaco, nella Basilica di Collemaggio all'Aquila e in vari eremi dove ha vissuto il santo. Per il volto del Santo è stato scelto l'attore italo-canadese Marc Fiorini.
VENERDÌ 02/05/2025
Passato e Presente
Giorgio Amendola, il comunista nazionale
Giorgio Amendola, nonostante la forte impronta liberale della sua formazione nel 1929 si iscrive al partito comunista, perché è convinto che sia l’unico partito a fare una vera opposizione, combattiva e militante, al regime fascista. Un personaggio raccontato da Paolo Mieli e dal prof. Gianni Cerchia a Passato e presente in onda venerdì 2 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Passa diversi anni in esilio, perlopiù a Parigi, ma nel 1932 viene arrestato a Milano e poi mandato per cinque anni al confino nell’isola di Ponza. Dopo l’armistizio milita attivamente nella Resistenza. Nell’Italia repubblicana è uno dei massimi esponenti del Pci, di cui rappresenta l’ala destra riformista. E anche uno dei più convinti europeisti all’interno del partito.
“Un’epoca nuova” con Umberto Broccoli
MACERIE
Ricostruire e ripartire
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia è un Paese in ginocchio.
Le città sono devastate dai bombardamenti, le infrastrutture paralizzate, la popolazione è stremata dalla fame e dalla miseria.
Da qui parte il nuovo programma di Rai Cultura con Umberto Broccoli “Un’epoca nuova” al via venerdì 2 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.
La ricostruzione ha inizio tra mille difficoltà: mancano alloggi e beni essenziali, l’inflazione è alle stelle, la disoccupazione è dilagante, la borsa nera prospera e i reduci fanno ritorno in un Paese profondamente cambiato.
Eppure, è proprio tra le macerie che prende il via una delle trasformazioni più straordinarie della storia dell’Italia contemporanea.
È il Piano Marshall a dare un primo impulso alla ripresa economica, ma è soprattutto la voglia degli italiani di lasciarsi definitivamente alle spalle gli orrori della guerra a spingere il Paese verso un nuovo inizio.
Nascono il Piano Sinigaglia e il Piano INA-Casa, che rilanciano la siderurgia e l’edilizia, creando lavoro e nuove abitazioni. Tuttavia, lo sviluppo economico porta con sé nuove tensioni: nelle città come nelle campagne, esplodono i conflitti sociali. Il processo di modernizzazione, però, non si arresta. Industria, energia e trasporti diventano i motori del cambiamento. Si affermano nuove figure imprenditoriali, come Adriano Olivetti ed Enrico Mattei, simbolo di un’Italia che guarda al futuro. In pochi anni, un Paese lacerato dalla guerra risorge dalle macerie e getta le basi per quello che passerà alla storia come il miracolo economico.
Gli aerei dell’11 settembre
Quattro voli - American 11, United 175, American 77 e United 93 - sono partiti la mattina dell'11 settembre 2001 ignari degli eventi che avrebbero cambiato la loro vita e del destino che li avrebbe legati per sempre. Attraverso le narrazioni di familiari e amici, lo Speciale “Gli aerei dell’11 settembre” in onda venerdì 2 maggio alle 22.10 su Rai Storia, racconta le storie umane di coloro che si trovavano a bordo di ogni aereo di linea. Lo Speciale, introdotto e contestualizzato dal professor Andrea Beccaro, analizza per la prima volta tutti e quattro i voli, svelando un susseguirsi di sorprendenti connessioni, strane coincidenze e decisioni che si sarebbero rivelate deleterie. Da un volo che segue l'altro mentre devia dalla rotta e si dirige verso Manhattan, alle ultime strazianti telefonate, fino ad alcuni momenti incredibilmente dolorosi ma eroici, rivivranno il coraggio dei passeggeri, dell'equipaggio, dei controllori del traffico aereo e di coloro che hanno cercato invano di intercettare gli aerei di linea.
SABATO 03/05/2025
Passato e Presente
1938 Hitler in Italia
All’inizio del maggio 1938, Hitler arriva in Italia con gran parte dell’establishment nazista per una visita ufficiale di una settimana. È un passaggio fondamentale nella storia dell’alleanza tra la Germania hitleriana e l’Italia fascista e nel rapporto tra il Fuhrer e Mussolini.
Una vicenda, quest’ultima, che era iniziata molto tempo prima, quando con la Marcia su Roma Mussolini aveva conquistato il potere e Hitler era ancora un agitatore politico nella Germania di Weimar. Una vicenda ripercorsa da Paolo Mieli e dal professor Emilio Gentile a Passato e presente, nella puntata riproposta nel giorno dell’anniversario, sabato 3 maggio alle 20.30 su Rai Storia.
Durante i sette giorni in Italia, Hitler visita anche Napoli e Firenze oltre a Roma, assistendo a parate militari, manovre navali ed esercitazioni dell’aeronautica militare. E quando torna in Germania i destini dei due paesi e dei due dittatori saranno ormai indissolubilmente legati.
Cinema Italia
Il mulino del Po
Lei, Berta, figlia di mugnai; lui, Orbino, figlio di contadini: una storia d’amore senza lieto fine sullo sfondo delle lotte contadine di fine ‘800 nel ferrarese. È il film tratto dal terzo volume del romanzo di Vittorio Bacchelli “Il mulino del Po”, in onda sabato 3 maggio alle 21.10 per “Cinema Italia”. Diretto nel 1949 da Alberto Lattuada, il film è interpretato da Carla Del Poggio, Jacques Sernas, Isabella Riva, Leda Gloria, Giacomo Giuradei.
Documentari d’autore
Paisan, ciao
I “paisan”, I “bergamini” e la loro cultura contadina: ossia i braccianti agricoli e degli allevatori di vacche salariati della Bassa Padana. Un mondo ormai definitivamente tramontato e al centro del documentario di Francesco Conversano e Nene Grignaffini, “Paisan, ciao” in onda sabato 3 maggio alle 22.50 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.