Da Kennedy a Verdi
DOMENICA 18/05/2025
Passato e presente
Jacqueline Kennedy alla Casa Bianca
Jacqueline Bouvier, maritata Kennedy, fu per tutti Jackie: la più amata first lady nella storia degli Stati Uniti. First Lady dal 20 gennaio 1961 al 22 novembre 1963, data dell’assassinio di suo marito John. Famosa per la sua classe e la sua eleganza, nel triennio che passò alla Casa Bianca svolse anche un importante ruolo diplomatico. La sua immagine è immortalata dalla tragedia di Dallas: lei riversa sul corpo del marito colpito a morte; lei con il vestito rosa insanguinato durante il giuramento di Lyndon Johnson; lei che segue a piedi il feretro, tenendo i figli per mano. Il suo dolore, assieme al suo coraggio, incarnò quello del popolo intero per il quale divenne “la vedova d’America”. La raccontano a Passato e presente, in onda domenica 18 maggio alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e la professoressa Raffaella Baritono esperta in storia e politica americana.
Binario cinema
Italiani brava gente
Seconda Guerra Mondiale. La catastrofica campagna italiana di Russia rivive attraverso le dolorose vicende di un gruppo di militari provenienti da diverse parti d’Italia. Regia di Giuseppe De Santis. Con Andrea Checchi, Raffaele Pisu, Riccardo Cucciolla, Peter Falk, “Italiani brava gente” andrà in onda domenica 18 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”.
LUNEDI’ 19/05/2025
Passato e Presente
1975 La riforma del diritto di famiglia
19 maggio 1975: una svolta nella storia giuridica e sociale dell’Italia. Dopo quasi dieci anni di confronto parlamentare, viene approvata la Riforma del Diritto di famiglia, che smantella le norme arcaiche del Codice civile del 1942, ancora intrise della visione patriarcale dell’epoca fascista.
La stampa progressista saluta la Riforma come un passaggio storico, destinato a ridefinire profondamente i rapporti all’interno della famiglia. Per la prima volta, viene sancita l’effettiva parità tra i coniugi, e abolita la figura del marito come autorità indiscussa.
In quei giorni, a Roma, davanti a Montecitorio, un gruppo di giovani attiviste distribuisce volantini con lo slogan: "La famiglia cambia, cambia l’Italia". È iniziata una nuova stagione per i diritti delle donne. Ne parla Paolo Mieli a Passato e presente in onda lunedì 19 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Italia. Viaggio nella bellezza
Il papa e l’architetto. L’ideale in Castro e Pienza
Due Papi, due architetti, due città. Pienza e Castro sono due ipotesi di “città ideale”del rinascimentovolute da due pontefici che dispongono dell’opera di grandi architetti del periodo: Bernardo Rossellino e Sangallo il giovane. Pienza e Castro, rappresentano il sogno di due pontefici attratti dal bello e dall’eleganza in un periodo in cui la città assume un ruolo centrale nella vita sociale. Ne parla il nuovo appuntamento con “il papa e l’architetto. L’ideale in Castro e Pienza” firmato da Alessandro Varchetta con la regia di Eva Frerè, in onda lunedì 19 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia per “Italia. Viaggio nella bellezza”.
Sono due città che riflettono il potere della chiesa in modi diversi: Pienza più idealistica e culturale, Castro più legata alla politica dinastica papale. Sono entrambe frutto di quel profondo rinnovamento culturale che nel rinascimento coinvolge tutti i campi del sapere e in modo particolare l’architettura e le arti figurative.
Pio II, il Papa umanista colto e letterato, decide di elevare Corsignano suo paese natale a monumento imperituro della sua persona e del potere da lui rappresentato. Pienza, la città di Pio è legata a una visione, un'utopia, dove gli spazi si sviluppano secondo gli ideali di razionalità dell'umanesimo.
Cento anni dopo un altro Papa, Paolo III Farnese, decide di far rinascere Castro, capitale del ducato, come una novella Pienza. Grazie all’intervento di un altro architetto, Sangallo il giovane, Castro si abbellì di chiese, palazzi e mura.
Una fioritura di bellezza straordinaria quanto effimera: lo scontro con lo stato pontificio ne decretò la fine e la distruzione totale tanto da essere conosciuta come la Cartagine della Maremma. Oggi pochi ruderi avvolti dalla vegetazione sono tutto quel che resta.
Storia delle nostre città
MARTEDI’ 20/05/2025
Passato e Presente –
Garibaldi e gli inglesi
3 Aprile 1864: Garibaldi, su invito di un gruppo di notabili britannici, sbarca in Inghilterra su un piroscafo messo a disposizione dal conte di Southerland. Dopo un breve soggiorno sull’isola di Wight, un treno interamente ricoperto di bandiere italiane lo conduce a Londra. 500mila persone lo attendono a Trafalgar Square. Riceve l’omaggio delle più alte istituzioni del paese e i Londinesi lo accolgono come uno dei più grandi eroi di tutti i tempi. I giornali lo paragonano a George Washington. Ma, gli incontri tra Garibaldi e gli esuli italiani in Gran Bretagna, in particolare quello con Giuseppe Mazzini, mettono in allarme le cancellerie europee. Si teme che grazie alla sua popolarità, Garibaldi possa porsi a capo delle rivolte scoppiate in Polonia e in Grecia. Così, Londra temendo di creare incidenti internazionali, chiede a Garibaldi di ritirarsi nuovamente Caprera. A “Passato e Presente” - in onda martedì 20 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia - Paolo Mieli e la professoressa Elena Bacchin ripercorrono quel breve viaggio di cui l’eroe dei due mondi non scrisse mai. Ne parla Paolo Mieli
Inferno nei mari
L’ira di Hitler
Il 3 settembre 1939, il comandante dell'U-Boot U-30, Fritz Julius Lemp, affonda per errore la nave passeggeri britannica Athenia, la prima a essere colpita nel corso della Seconda guerra mondiale. Un incidente che viene tenuto segreto e causa l’ira di Hitler, il quale cercava di evitare l’intervento degli Usa a fianco del Regno Unito. Lo racconta “Inferno nei mari”, in onda martedì 20 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Un altro sottomarino comandato da Lemp, l’U-Boot U-110 fu catturato il 9 maggio 1941 nel Nord Atlantico al sud dell'Islanda. Lemp morì nel tentativo di farlo saltare in aria per impedire che gli Alleati entrassero in possesso del decrittatore Enigma.
'14-'18: Grande Guerra cento anni dopo
La Belle Époque finisce a Sarajevo
Il secolo che si era aperto con l'esibizione di ottimismo del grande Expò di Parigi, con lo sfarzo spensierato della Belle Époque, vede crescere i semi del nazionalismo e diventare più profonde le ingiustizie sociali che porteranno l'Europa al più grande conflitto di sempre. Comincia da qui il viaggio nella storia di “’14 – ‘18: Grande Guerra 100 anni dopo”, la serie presentata da Paolo Mieli con la conduzione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi, in onda da martedì 20 maggio alle 22.10 su Rai Storia. Venti episodi per raccontare la Prima Guerra Mondiale, alla luce delle nuove interpretazioni storiografiche in un percorso biografico e tematico: la politica e la diplomazia, le alleanze e il contesto internazionale, le nuove armi e le strategie militari, il fronte interno e l’economia di guerra, le battaglie e i grandi rivolgimenti come la Rivoluzione russa.
MERCOLEDI’ 21/05/2025
Passato e presente
Charles Lindbergh l’aviatore che trasvolò l’oceano
1927. A 25 anni, Charles Lindbergh a bordo di un piccolo monoplano, compie in solitaria la trasvolata dell’Atlantico, da New York a Parigi, senza scalo. A “Passato e Presente”, in onda mercoledì 21 maggio alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, Paolo Mieli e il professor Mauro Canali ripercorrono l’impresa, mai riuscita prima, con la quale Lindberg entra nella leggenda. Il trasvolatore diventa una figura chiave nello sviluppo dell’aviazione commerciale americana e le principali linee aeree se ne contendono la consulenza e il nome. La sua fama diventa planetaria, ispira racconti letterari e cinematografici. Ma, nella primavera del 1932, suo figlio Charles junior, di 20 mesi, viene rapito e ucciso e la sua vita si trasforma in un incubo. Si trasferisce in Europa. Diventa ambasciatore onorario nel settore aeronautico. Visita gli impianti della Luftwaffe, e resta ammirato dall’efficienza e dal progresso tecnologico della Germania nazista. Tornato negli Stati Uniti, nel 1939, convinto della superiorità tecnica tedesca, si batte per il non intervento dell’America in guerra, entrando in polemica con l’amministrazione Roosevelt. La sua reputazione è ormai compromessa dal sospetto di tradimento e dalle accuse di filonazismo.
Cortina nella Grande Guerra
Su tutte le vette è guerra
Nel primo conflitto mondiale il nemico non è solo il soldato avversario, ma è anche, e soprattutto, la montagna, la natura, grandiosa e al tempo stesso terribile. È da qui che riparte di racconto di “Su tutte le vette è guerra” - titolo che riprende, mutandolo, un verso di Goethe - seconda e ultima puntata di “Cortina nella Grande Guerra”, in onda mercoledì 21 maggio alle 21.10 su Rai Storia. Si configura un nuovo e inedito teatro del conflitto, una guerra caratterizzata da accaniti scontri tra le cime, da imprese alpinistiche straordinarie e da vette che vengono fatte esplodere. Dopo due anni e mezzo, senza che vi siano stati grandi avanzamenti e conquiste a favore di uno dei due contendenti, arriva la disfatta di Caporetto nell’ottobre 1917. Cambia ancora una volta il destino di Cortina: insieme ad altri vastissimi territori viene riconquistata dagli Austriaci. Solo un anno più tardi dopo la battaglia di Vittorio Veneto, l’esercito italiano riesce a sfondare le linee nemiche. A fine conflitto, nel 1918, dopo anni di sconvolgimenti, Cortina è definitivamente ripresa dagli italiani: poco dopo sarà annessa al Regno d’Italia. La guerra è stata un’immane carneficina e ha anche cambiato, sfigurandolo, il volto delle montagne. Queste sono però entrate nella coscienza di tutti gli italiani e nel dopoguerra diventeranno sempre più anche un importante luogo della memoria. Dopo il conflitto inizierà presto una nuova pagina della storia di Cortina, una storia stavolta di pace, prosperità, che, superando gli anni tremendi della Seconda guerra mondiale, troverà la sua celebrazione anche attraverso lo sport con le Olimpiadi Invernali del 1956.
Nello Speciale, il racconto di Emanuela Lucchetti sui luoghi delle vicende belliche si intreccia con il contributo di storici ed esperti della comunità ampezzana e delle sue Dolomiti, del mondo dell’alpinismo e soprattutto del Primo conflitto mondiale in quei territori (Marco Mondini, Diego Leoni, Paolo Giacomel ed Enrico Camanni).
GIOVEDI’ 22/05/2025
Passato e presente
Roma città aperta
Nel 1945, a pochi mesi dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, Roma città aperta di Roberto Rossellini arriva nelle sale italiane, segnando l'inizio del Neorealismo. Girato tra le macerie della guerra e con mezzi di fortuna, il film racconta la Resistenza romana contro l'occupazione nazista attraverso personaggi indimenticabili, a partire dai due protagonisti interpretati da Anna Magnani e Aldo Fabrizi. Un film raccontato da Paolo Mieli e la professoressa Ivelise Perniola a “Passato e Presente”, in onda giovedì 22 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Le riprese furono un'impresa: pellicola recuperata tra mille difficoltà, set improvvisati, fondi inesistenti, attori in parte presi dalla strada. Eppure, il risultato è stato straordinario. Oggi il film di Rossellini resta ancora un potente manifesto di coraggio e verità, un’opera capace di emozionare generazioni di spettatori.
RAInchieste
TV7 1963-69: viaggio intorno all’uomo con Sergio Zavoli
Vent’anni di inchieste a puntate che hanno caratterizzato la Televisione della RAI, dagli anni ‘60 agli anni ‘80. È “RAInchieste”, il programma Rai Cultura che ripercorre le inchieste firmate da grandi giornalisti, spesso anche registi di questi documentari, o da grandi registi, che si fanno cronisti di un Paese, o di un mondo, in rapida trasformazione, con l’ausilio dei migliori tecnici della RAI. Con Giorgio Zanchini, nel nuovo appuntamento in onda giovedì 22 maggio alle 21.10 in prima visione su Rai Storia, la seconda parte del dittico, a cura di Francesca Scancarello, dedicato al “principe dei radiocronisti” Sergio Zavoli: traendo ispirazione al titolo del libro del 1969 di Zavoli, in questa puntata vengono ripercorsi i numerosi incontri del giornalista riminese con i protagonisti di quegli anni, dall’astronauta Frank Borman a Christiaan Barnard, da Rita Pavone a Gianni Rivera, da Mike Bongiorno a Franco Basaglia. RAInchieste è un programma a cura di Fabrizio Marini, Enrico Salvatori e Serena Valeri, produttrice esecutiva Alessandra Giorgi.
a.C.d.C.
L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi
Nel 1714, con la fine della guerra di successione spagnola, migliaia di marinai britannici si ritrovano disoccupati. Le loro licenze, le famose “lettere di corsa” che li autorizzavano, per volere reale, a essere corsari, non hanno più valore. Molti di loro scelgono allora di continuare comunque le loro azioni, anche contro la stessa flotta mercantile britannica. Nasce così l’epopea dei pirati dei Caraibi, raccontata dal professor Alessandro Barbero ne “L'epoca d’oro dei pirati dei Caraibi”, in onda da giovedì 22 maggio alle 22.10 su Rai Storia, per il ciclo “a.C.d.C.”. Nella prima puntata ci si catapulta proprio alla fine della guerra tra Gran Bretagna e Spagna. Tutti i corsari utilizzati dalla marina inglese per attaccare gli Spagnoli rimangono nei Caraibi senza fonte di reddito. Esperti marinai, come Benjamin Hornigold, si danno alla pirateria, nascondendosi a Nassau, nelle Bahamas. Quando un’imponente flotta spagnola con un prezioso carico fa naufragio al largo della Florida, Hornigold si appropria del bottino. Ma il suo aristocratico rivale Henry Jennings ruba l’oro degli spagnoli e la nave dello stesso Hornigold. Gli acerrimi rivali sono ora pirati in guerra. A seguire, alle 22.10, si riparte proprio da Nassau che, grazie ai proventi del tesoro sottratto agli spagnoli, diventa una città in piena espansione. È governata dal pirata Benjamin Hornigold e dalla sua banda, e diventa presto la casa dell’aspirante pirata Anne Bonny. Il rivale Henry Jennings terrorizza il mare con il temibile Charles Vane. Ma dopo essere stato tradito dal governatore della Giamaica, anche Jennings deve rifugiarsi a Nassau. Hornigold approfitta dell'arrivo di Jennings per dichiarare Nassau una repubblica democratica dei pirati basata sulla libertà, l'uguaglianza e l'arricchimento. Il rifugio dei pirati nelle Bahamas cresce fino a diventare una repubblica indipendente ed egalitaria, aperta alle nuove leve della pirateria e del saccheggio.
VENERDÌ 23/05/2025
Passato e presente
Rocco Chinnici l’alba del Pool antimafia
Con il prof. Vittorio Coco
Nel dicembre del 1979, il giudice Rocco Chinnici assume l’incarico di capo dell’ufficio istruzione del tribunale di Palermo. Cosa Nostra, con la scalata al vertice da parte dei Corleonesi guidati da Totò Riina e Bernardo Provenzano, ha assunto una struttura sempre più accentrata. Il suo volume d’affari è cresciuto a dismisura con i proventi del traffico di droga. Gli omicidi di Boris Giuliano, Cesare Terranova e Lenin Mancuso, segnano un punto di svolta nella lotta alla mafia. Una pagina di storia riletta dal Paolo Mieli e dal professor Vittorio Coco a “Passato e Presente”, in onda venerdì 23 maggio alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia.
Da un'intuizione del giudice Rocco Chinnici, nasce l'idea di formare un gruppo di magistrati dedicato alla lotta alla mafia. Uno strumento di grande efficacia che evolverà nel cosiddetto Pool antimafia di cui faranno parte tra gli altri Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Il giudice Chinnici pagherà con la vita il suo impegno contro Cosa Nostra: verrà ucciso da un'autobomba il 29 luglio 1983.
UN’EPOCA NUOVA – PRIMA VISIONE
Con Umberto Broccoli
Grandi disastri: 10 errori fatali
Gli incidenti del Boeing 737 Max
I disastri dei voli Lion Air 610 (189 morti il 29 ottobre 2018) e dell'Ethiopian Airlines 302 (157 morti il 10 marzo 2019), causati dal malfunzionamento di un software per il pilota automatico del Boing 737 Max. Catastrofi al centro del secondo appuntamento con “Grandi disastri: 10 errori fatali” in onda venerdì 23 maggio alle 22.10 su Rai Storia con l’introduzione del professor. Gregory Alegi. La serie mostra come difetti di progettazione, errori di giudizio e protocolli falliti abbiano portato ad alcuni dei peggiori disastri che il mondo abbia mai visto.
SABATO 24/05/2025
Passato e Presente
Nabucco. L’opera e il mito
Con la prof.ssa Carlotta Sorba
L'opera 'Nabucodonosor', del ventinovenne Giuseppe Verdi, va in scena per la prima volta il 9 marzo 1842 al Teatro La Scala. E’ un trionfo senza precedenti e arriva nei teatri di tutto il mondo. “Passato e Presente”, in onda sabato 24 maggio alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Carlotta Sorba.
Lo splendido coro del 'Va' pensiero', intonato dagli ebrei schiavi del re babilonese, in seguito verrà interpretato come allegoria della condizione degli italiani oppressi dagli austriaci alla vigilia del Risorgimento. Ma erano davvero queste le intenzioni del suo autore? Quanto c'era di risorgimentale nell'opera di Verdi? E quante altre riletture storiche ha avuto quel coro, nel corso del tempo, fino ai giorni nostri?
Cinema Italia
In nome della legge
Sicilia, 1948. Guido Schiavi, un giovane magistrato di Palermo, viene inviato come pretore a Capodarso, piccolo paese nel centro della Sicilia. Animato dalle migliori intenzioni e dall’amore per la giustizia per la legalità, dovrà scontrarsi invece con un clima di diffidenza, ostilità e omertà. Nonostante le difficoltà, porterà avanti la sua lotta contro la mafia e le ingiustizie. È la storia raccontata da Pietro Germi nel film del 1949 “In nome della legge”, in onda sabato 24 maggio alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Cinema Italia”. Nel cast, Massimo Girotti, Jone Salinas, Camillo Mastrocinque, Charles Vanel, Turi Pandolfini.
Tratto dal romanzo autobiografico “Piccola pretura” del magistrato Giuseppe Guido Lo Schiavo, il film si aggiudicò tre Nastri d’argento, fra cui uno speciale al regista.
Documentari d’autore
Frammenti di un discorso morale. Falcone e Borsellino, la Tv, le parole
Le apparizioni televisive di Falcone e Borsellino e i loro discorsi sulla mafia e la corruzione in Italia. Le ripropongono Beppe Fiorello e Massimo Popolizio in “Frammenti di un discorso morale. Falcone e Borsellino, la Tv, le parole” di Andrea Salerno, in onda sabato 24 maggio alle 22.35 su Rai Storia per il ciclo “Documentari d’autore”.