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Una nuova sfida per Santa Cecilia

La Stagione concertistica 2025/2026 si apre con Die Walküre di Richard Wagner diretta da Daniel Harding e si snoda tra grandi ritorni, debutti eccellenti e tournée internazionali.

Giganti del podio come Myung-Whun Chung, Tugan Sokhiev, Semyon Bychkov, Sir John Eliot Gardiner e Daniele Gatti guideranno l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in una stagione ricca di novità. Sir Antonio Pappano, Direttore Emerito dell’Istituzione, saluterà il suo “caro pubblico” con due concerti, mentre nuove bacchette come Petr Popelka e Joana Mallwitz faranno il loro debutto sul podio. L’Accademia sarà, anche questa volta, ambasciatrice della musica sinfonica nel mondo con tre importanti tournée, tra Asia ed Europa.

La Stagione di concerti 2025/2026 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia si apre nel segno di una duplice sfida: da un lato, un cartellone ambizioso e ricco di sorprese musicali, che coniuga la grande tradizione sinfonica con l’esplorazione verso nuovi orizzonti artistici; dall’altro, la trasformazione della Sala Santa Cecilia, che si prepara a cambiare volto, in occasione dell’inaugurazione, non più solo cornice ma vero e proprio spazio scenico, coprotagonista della vita musicale dell’Istituzione.

Il 2025 ha segnato anche la nomina alla Presidenza di Massimo Biscardi, che guiderà l’Istituzione in questa nuova fase, mantenendo saldi i valori fondativi e proiettando l’Accademia verso nuove sfide. Daniel Harding, alla sua seconda stagione da Direttore Musicale, sarà sul podio delle compagini ceciliane per otto produzioni e tre tour internazionali.

Classica, presente, eterna, come recita il claim della prossima stagione, un’espressione che racchiude lo spirito con cui l’Accademia continua ad ampliare, giorno dopo giorno, la propria storia. Una storia che oggi si rinnova, guardando al futuro senza mai dimenticare le proprie tradizioni. Infatti, assieme a capolavori senza tempo come il Messiah di Händel, le Sinfonie di Mahler o di Beethoven, la programmazione dà spazio anche alla musica di oggi, con il ritorno di John Adams sul podio di Santa Cecilia, e con prime assolute come la nuova commissione a Fabio VacchiIl tutto in tutti, affidata a Daniel Harding.

Sono stati ridisegnati i settori della sala per offrire una disposizione più equilibrata e conveniente e per rispondere alle esigenze di un pubblico sempre più diversificato e partecipe. A partire dalla prossima stagione 2025-2026, inoltre, l’orario dei concerti sinfonici del giovedì e venerdì è stato uniformato alle ore 20, mentre il sabato resta invariato alle ore 18.

Il concerto inaugurale – Die Walküre(La Valchiria)di Richard Wagner, diretta da Daniel Harding con la regia di Vincent Huguet – segna l’inizio di un percorso senza precedenti: per la prima volta nella sua storia, l’Accademia affronta l’integrale del ciclo dell’Anello del Nibelungo in forma scenica, un progetto titanico che si svilupperà fino alla stagione 2028/2029 e che, nella città di Roma, non viene rappresentato dal 1961. Si profila come un’impresa di grande rilievo artistico e culturale che vede l’Accademia impegnata in una produzione dal respiro internazionale, affidata alla visione musicale di Harding - alle prese con il Ring per la prima volta - e all’estro creativo di Huguet. Anche la Sala Santa Cecilia avrà un ruolo nella produzione, ritrovandosi ad essere interamente trasformata dalle scenografie del designer Pierre Yovanonich.

Al centro del percorso romano di Daniel Harding si colloca anche il ciclo Mahler, con l’esecuzione della Terza Sinfonia (con il mezzosoprano Wiebke Lehmkuhl) e della Quarta, in un programma che prevede anche la prima italiana del Concerto per violino n. 7 di Alexey Shor, affidato a Gil Shaham. Harding salirà sul podio dell’Orchestra anche per un concerto che impagina musiche di Verdi, Rachmaninov e il Concerto in sol di Ravel con una nuova promessa del pianismo internazionale nonché in assoluto il più giovane vincitore del Van Cliburn: Yunchan Lim. Sarà proprio con Lim che l’Orchestra, guidata dal suo direttore, partirà per un lungo tour in Asia che toccherà le principali sale da concerto a Seoul, Taipei, Pechino, Shanghai.

Altri appuntamenti imperdibili con il Direttore Musicale ceciliano sono quello di febbraio con La Creazione di Haydn e il concerto con il pianista Daniil Trifonov che eseguirà il Concerto per pianoforte n. 2 di Brahms; o quello di aprile quando tornerà sul podio dell’Orchestra a dirigere ancora una volta Brahms di cui verrà eseguito il Concerto per pianoforte n. 1 con Igor Levit alla tastiera.

Un gradito ritorno sarà quello di Antonio Pappano, Direttore Emerito dell’Accademia, che saluterà il pubblico romano con due concerti speciali che impaginano la “Grosse Messe” di Anton Bruckner - con il Coro dell’Accademia istruito da Andrea Secchi - a inizio stagione e il Concerto per violino di Šostakovič con Leonidas Kavakos all’archetto, a maggio.

La nuova stagione di concerti, che vede protagonisti l’Orchestra e il Coro dell’Accademia ospiterà come sempre le bacchette più autorevoli del panorama internazionale: Myung-Whun Chung, Tugan Sokhiev, Semyon Bychkov, Sir John Eliot Gardiner, Daniele Gatti, Jakub Hrusa, saranno solo alcuni dei protagonisti di un calendario che intreccia capolavori assoluti e nuove proposte. A loro si affiancheranno giovani talenti alla guida dell’Orchestra, insieme a solisti d’eccezione.

Tra i protagonisti del 2026 vi è anche la musica barocca, a partire dai concerti di febbraio con Rinaldo Alessandrini - al suo debutto sul podio ceciliano - e musiche di Vivaldi e Bach per proseguire fino a un'altra opera bachiana, la Passione Secondo Matteo, prevista ad aprile con la bacchetta di Riccardo Minasi.

Torna dopo 19 anni di assenza uno specialista del repertorio sinfonico francese, il direttore svizzero Charles Dutoit alle prese con La damnation de Faust di Hector Berlioz.

Tra i debutti più attesi sul podio dell’Orchestra ceciliana, quello del direttore greco Teodor Currentzis che a marzo eseguirà la Sinfonia n. 13 “Babij Jar” di Šostakovi

(che manca dai cartelloni di Santa Cecilia dal gennaio del 1998). Currentzis tornerà poi il 3 giugno, ma nell’occasione alla guida della “sua“ Orchestra Utopia. Tra gli altri debutti vanno menzionati quello del Direttore Principale dei Wiener Symphoniker, il ceco Petr Popelka, che guiderà l’Orchestra in un programma con musiche di Stravinskij, Martinů, Čajkovskij e Gershwin (Concerto in fa) con Hélène Grimaud al pianoforte, che torna a Santa Cecilia dopo dieci anni; della direttrice tedesca Joana Mallwitz e del direttore rumeno Cristian Mačelaru.

Tra i solisti si esibisce per la prima volta a Santa Cecilia il violoncellista Sheku Kanneh-Mason, impegnato nel Concerto per violoncello di Elgar. Proveniente da una famiglia di sette fratelli tutti musicisti e vincitore del premio BBC Young Musician, il giovane violoncellista ha raggiunto la notorietà del grande pubblico esibendosi al matrimonio del Principe Harry nel 2018. Con lui sul palco anche Lorenzo Viotti, che torna per la seconda stagione consecutiva per dirigere, oltre a Elgar, la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij.

Accanto alla programmazione sinfonica, la Stagione da Camera di Santa Cecilia - con venti concerti in abbonamento, due in più rispetto alle scorse stagioni - si conferma come uno dei fiori all’occhiello della vita musicale romana, con una proposta ricchissima che abbraccia i più grandi interpreti della scena internazionale, voci di straordinario talento e raffinati progetti monografici.

Si parte il 1° novembre con un trio d’eccezione formato da Lisa Batiashvili, Gautier Capuçon e Jean-Yves Thibaudet e un programma già apprezzato in diverse sale da concerto internazionali dedicato a Rachmaninov, Debussy e Dvořák, mentre il ritorno di Les Musiciens du Louvre con Marc Minkowski e l’omaggio ad Alessandro Scarlatti – affidato al Coro dell’Accademia e all’ensemble Accademia Ghislieri – segnano alcuni degli appuntamenti più rappresentativi dell’autunno. Andrea Lucchesini dedicherà parte del suo concerto a Luciano Berio di cui ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita. Spazio al Barocco con Antonio Florio e il suo Ensemble Cappella Neapolitana che - con il soprano Rosa Feola - dedicheranno il concerto al compositore barese Niccolò Piccinni, mentre Christophe Rousset alla guida dell’ensemble English Baroque Soloists e del Monteverdi Choir dirigerà il Messiah di Händel. Un progetto speciale dedicato all’integrale dei Quartetti di Beethoven parte in questa stagione e proseguirà fino al 2027, anno che segna il bicentenario dalla morte del compositore di Bonn, con il Quatuor Ébène, mentre spazio alla vocalità sarà riservato a una protagonista d’eccezione come Asmik Grigorian con un recital centrato su Čajkovskij e Rachmaninov. Tra i nomi di spicco che si alterneranno sul palco, vanno citati inoltre Isabelle Faust, Kian Soltani, András Schiff, Beatrice Rana, Grigory Sokolov, Víkingur Ólafsson, Arcadi Volodos e Lang Lang che chiuderà la stagione a fine maggio. Una stagione che, tra repertorio cameristico, recital solistici e preziose rarità, celebra l’incontro tra generazioni e tradizioni, nel segno della qualità e originalità.


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