Richard Wagner
Der Ring des Nibelungen
Daniel Harding
2025/2028
Con Die Walküre si inaugura la nuova stagione 2025/2026 di Santa Cecilia, e inizia al contempo un nuovo progetto: l’esecuzione della Tetralogia wagneriana del Ring des Nibelungen, diretta da Daniel Harding.
L’anello del Nibelungo (Der Ring des Nibelungen) arriva a Roma: l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha in programma un nuovo progetto, che prevede l’esecuzione del ciclo completo della Tetralogia wagneriana in forma scenica. La ‘Tetralogia’ è un ciclo di quattro drammi musicali composti da Richard Wagner, caratterizzati da una narrazione che si svolge nell’arco di un Prologo (L’oro del Reno) e tre giornate. A partire da ottobre 2025, in Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica) ogni nuova stagione verrà inaugurata, in ordine, da Die Walküre (2025/2026), Siegfried (2026/2027) e Götterdämmerung (Il crepuscolo degli dèi, 2027/2028), le tre giornate della Tetralogia, dirette da Daniel Harding. Il ciclo si concluderà a settembre 2028, quando la stagione 2028/2029 sarà inaugurata dall’esecuzione dell’intera Tetralogia, questa volta con tanto di prologo, Das Rheingold.
Il progetto sarà inaugurato il 23, 25 e 27 ottobre 2025, quando Daniel Harding dirigeràLa Valchiria (Die Walküre) in apertura di stagione.Sul palco si esibirà un cast formato da alcuni dei più acclamati interpreti wagneriani, quali Michael Volle, che ha interpretato con successo lo stesso ruolo nel Ring in scenaalla Semperoper di Dresda, Miina-Liisa Värelä, ospite frequente sul palco del Festival di Bayreuth, Vida Miknevičiūtė, Jamez McCorkle e molti altri ancora.
Sarà per Daniel Harding la prima occasione per confrontarsi con la Tetralogia, prima d’ora da lui mai diretta, ma soprattutto sarà l’occasione di rivedere a Roma una produzione che, in forma scenica, è assente dal 1961. Risale infatti a quell’anno l’ultima rappresentazione scenica del Ring nella capitale – un caso unico e straordinario in tutta Europa che si traduce in un’occasione imperdibile per il pubblico. La prima e unica esecuzione integrale della Tetralogia nella storia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia è stata invece diretta da Giuseppe Sinopoli tra il 1988 e il 1991 – un’opera all’anno – ma solo in forma di concerto. La nuova produzione sarà quindi la prima esecuzione ceciliana in forma scenica. La produzione sarà, infatti, firmata anche da un team creativo, composto dal regista Vincent Huguet e Pierre Yovanovich, acclamato interior designer che negli ultimi anni ha iniziato a confrontarsi con successo con il mondo dell’opera. Per l’occasione, Yovanovich ha disegnato una scenografia che possa adattarsi alla grande Sala Santa Cecilia, presentandola agli occhi del pubblico ceciliano in una veste inedita.
Inoltre, in occasione dell’inaugurazione è prevista anche una giornata di studi wagneriani, in cui critici ed esperti del settore si confronteranno sul magistero compositivo di Richard Wagner.
Le musiche composte da Wagner per la Tetralogia sono state ampiamente utilizzate anche al cinema, inserite all’interno di colonne sonore che hanno permesso di diffondere e far conoscere l’opera anche a un pubblico più vasto. La Cavalcata delle Valchirie ha certamente reso iconiche scene di film come Apocalypse Now, ma la lista di brani wagneriani usati nel cinema non si esaurisce qui, e comprende film come 8½ (Federico Fellini), Ludwig (Luchino Visconti), Nosferatu (Werner Herzog), Nymphomaniac (Lars von Trier), A Dangerous Method (David Cronenberg) e molti altri.
Vincent Huguet regia
Vincent Huguet ha studiato storia e storia dell’arte, prima di avvicinarsi alla regia sotto la guida di Patrice Chéreau e Peter Sellars. Nel 2012 ha diretto la sua prima produzione all’Opéra de Montpellier, per poi lavorare all’Opéra de Rouen, all’Opéra Comique, all’Opéra de Bordeaux e al Festival di Aix-en-Provence. Nel 2019 ha firmato la regia di La Femme sans ombre alla Staatsoper di Vienna. Ha portato la sua produzione di Didon et Énée al Teatro Bolshoi di Mosca e ha iniziato la trilogia Mozart-Da Ponte alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino, con Daniel Barenboim. Al Théâtre de Bâle ha diretto la regia di Don Carlos e Rigoletto, per i quali ha collaborato per la prima volta con Pierre Yovanovitch, con cui ora ha in programma Le nozze di Figaro per l’Opera di Seoul nel 2025. È stato regista residente presso la Fondazione Victoria de Los Angeles. Tra i prossimi progetti, La Cenerentola con Thomas Hengelbrock a Baden-Baden, Lucia di Lammermoor a Basilea e il Ring a Roma con Daniel Harding.
Pierre Yovanovich scene
Pierre Yovanovitch ha fondato la sua agenzia di design con sede a Parigi nel 2001, dopo una carriera come stilista di moda maschile per Pierre Cardin, che lo ha portato a seguire la sua passione per l’architettura e il design d’interni. Yovanovitch è noto per la sua capacità di raccontare storie attraverso il design, combinando arte contemporanea, design vintage ed elementi architettonici per creare ambienti raffinati e coinvolgenti. Il suo portfolio comprende progetti residenziali, di scenografia, ospitalità e commerciali. Nel maggio 2021, Yovanovitch ha lanciato il suo marchio di arredamento che si affianca alla sua attività di architettura d’interni. Il brand riflette il suo iconico approccio, con un’enfasi sulla qualità artigianale, la scelta accurata dei materiali e la sostenibilità.
Edoardo Russo costumi
Dopo essersi laureato all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, si trasferisce a Roma, dove inizia il suo apprendistato presso la sartoria Cinematografica Tirelli Trappetti Costumi. Ha disegnato i costumi l'Auditorium di Tenerife, Villa Medici a Roma, e per la Korean National Opera. Nel 2023 ha disegnato i costumi per I Capuleti e i Montecchi, spettacolo d’apertura della stagione lirica del Teatro Massimo di Palermo. In ambito operistico ha collaborato inoltre con Maurizio Millennotti e Luis F. Carvalho. Ha disegnato i costumi per la serie Netflix Il Gattopardo, co-firmata con Carlo Poggioli, e per il film Zvaní. Ha inoltre vinto il Videoclip Italia Awards per il miglior styling per i costumi di Partenope, video musicale del famoso cantante Liberato.
Michael Volle Wotan
Michael Volle ha conquistato i palcoscenici dei più prestigiosi teatri d’opera internazionali come baritono drammatico, pur mantenendo e coltivando la sua passione per il repertorio da concerto e del Lied. Dopo diverse esperienze presso i teatri d’opera di Mannheim, Bonn, Düsseldorf e Colonia, è entrato a far parte degli ensemble dell’Opera di Zurigo e della Bayerische Staatsoper di Monaco. Le sue esibizioni lo hanno portato nei principali teatri d’opera di Berlino, Monaco, Amburgo, Dresda, Londra, Parigi, Barcellona, Vienna, Milano, Firenze e New York, oltre a importanti festival come Bayreuth, Salisburgo, Bregenz e Baden-Baden. Volle si è esibito sia al Metropolitan Opera di New York sia al Maggio Musicale Fiorentino nel ruolo principale di Falstaff di Verdi, nonché nel ruolo di Hans Sachs in una nuova produzione di Die Meistersinger von Nürnberg di Wagner alla Staatsoper di Vienna.
Miina-Liisa Värelä Brünnhilde
Il soprano Miina-Liisa Värelä si è affermata grazie a recenti interpretazioni acclamate, tra cui il ruolo di Die Färberin in due nuove produzioni di Die Frau ohne Schatten: al rinomato Festspielhaus Baden-Baden con il direttore Kirill Petrenko e i Berliner Philharmoniker, e alla Semperoper di Dresda con Christian Thielemann. Tra i successi recenti figurano il debutto nel ruolo di Leonore in Fidelio di Beethoven alla Canadian Opera Company, il ruolo protagonista in Ariadne auf Naxos sia al Gran Teatre del Liceu, sia alla Finnish National Opera, nonché Ortrud in Lohengrin di Wagner al Salzburg Landestheater e all’Oper Frankfurt. Alla Finnish National Opera ha interpretato Sieglinde nella nuova produzione di Die Walküre e il ruolo principale in Elektra di Strauss al Landestheater Linz. A suo agio anche nei ruoli del repertorio italiano, recentemente ha debuttato nei panni di Tosca al Savonlinna Festival, diretto da Lorenzo Passerini, e di Turandot alla Finnish National Opera.
Jamez McCorkleSiegmund
Il tenore americano Jamez McCorkle ha attirato l’attenzione della critica con la sua interpretazione nell’opera Omar di Rhiannon Giddens e Michael Abels, vincitrice del Premio Pulitzer 2023, che ha debuttato allo Spoleto Festival nel 2022 ed è stata successivamente presentata alla LA Opera, Boston Lyric Opera, San Francisco Opera e al Carolina Performing Arts Center. Dopo i suoi recenti trionfi in opere come Ariadne auf Naxos e Jenůfa, ha debuttato alla Royal Ballet & Opera, Washington National Opera, Santa Fe Opera, Staatsoper Hamburg e LA Philharmonic. Tra i suoi recenti successi si segnala il ritorno al Festival di Spoleto; Lear alla Bayerische Staatsoper; Il ritorno d’Ulisse in patria con il Theater Basel; Porgy and Bess al Metropolitan Opera; Leonard Woolf nella nuova opera The Hours di Kevin Puts con la Philadelphia Orchestra sotto la direzione di Yannick Nézet-Séguin.
Vida Miknevičiūtė Sieglinde
I suoi successi recenti hanno rapidamente consacrato il soprano lituano Vida Miknevičiūtė come uno dei principali soprani lirico-drammatici dei nostri tempi. Si è esibita con prestigiose orchestre come i Berliner Philharmoniker e in teatri quali la Bayerische Staatsoper, il Teatro alla Scala, la Staatsoper unter den Linden, la Wiener Staatsoper, guadagnandosi l’ammirazione per la sua presenza scenica e per le interpretazioni cariche di emozione. Nelle scorse stagioni ha debuttato ai Bayreuther Festspiele come Sieglinde e alla Victorian Opera di Melbourne nel ruolo della Contessa in Capriccio di Strauss. Si è inoltre esibita alla Semperoper di Dresda, alla Staatsoper unter den Linden, alla Bayerische Staatsoper, alla Deutsche Oper Berlin e il primo atto di Die Walküre con i Berliner Philharmoniker e Kirill Petrenko al Festspielhaus Baden-Baden.