L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

Da Agrippina a Nureyev

DOMENICA 08/06/2025

Italiani – Fernando Aiuti

La storia professionale e personale, le sfide e le battaglie di Fernando Aiuti, medico immunologo che ha legato per sempre il suo nome alla battaglia contro l‘Aids, raccontata dalle immagini, ma anche attraverso i ricordi dei familiari, le testimonianze di colleghi e di pazienti. Un uomo e una vita per la medicina al centro dello speciale di “Italiani”, firmato da Simona Fasulo con la regia di Nicoletta Nesler e l’introduzione di Paolo Mieli, in onda domenica 8 giugno alle 17.45 su Rai Storia, a 90 anni dalla nascita.

Passato e Presente
George Orwell: 1984

Poliziotto, maestro privato, vagabondo, giornalista, combattente in Spagna contro il regime franchista, George Orwell ha fatto molti mestieri, ma quello in cui è stato straordinario è stato quello dello scrittore. Un intellettuale non allineato, un uomo libero e di profondo acume, considerato un traditore dai marxisti, guardato con sospetto dai socialisti, inviso ai liberali. Intuì i pericoli di una possibile deriva della democrazia verso forme autoritarie e riuscì, come pochi, a denunciare il totalitarismo. Scrisse il suo capolavoro, “1984”, di getto. Pubblicato un anno prima della morte, il romanzo fantapolitico racconta la vita in tre superstati in guerra tra loro e organizzati in modo da controllare azioni e pensieri dei propri sudditi. Una critica feroce verso la manipolazione esercitata attraverso la paura e l’odio, contro la logica del potere e, dunque, contro ogni forma di totalitarismo. In occasione dell’anniversario della pubblicazione, a “Passato e Presente”, in onda domenica 8 giugno alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e il professor David Bidussa.

Binario cinema
Nureyev – The White Crow”

La vita di Rudolf Nureyev e il momento in cui, a soli 22 anni, decise di fuggire dall’Unione Sovietica per stabilirsi in Occidente: è “Nureyev – The White Crow” in onda domenica 8 giugno alle 21.10 su Rai Storia per il ciclo “Binario cinema”. Era il 1961, e durante la tappa parigina di una tournée all’estero, il ballerino riuscì a sottrarsi al controllo del Kgb e ottenere asilo politico in Francia. In poco tempo sarebbe diventato una leggenda della danza classica. Si tratta di un biopic realizzato nel 2018 da Ralph Fiennes, che dirige il film e interpreta il ruolo di Puskin, mentore del grande ballerino. “Nureyev - The White Crow” di e con Ralph Fiennes, con Oleg Ivenko, Sergej Polunin, Čulpan Nailevna Chamatova, Adèle Exarchopoulos. 

LUNEDI’ 09/06/2025

Passato e Presente
Conclave come nasce un Papa

Mercoledì 7 maggio, ha avuto inizio il conclave per eleggere il 267° vescovo di Roma, successore di Papa Francesco. Giovedì 8 maggio, al quarto scrutinio, il nuovo Pontefice è stato eletto e alle 18.08, i fedeli in Piazza San Pietro hanno assistito alla fumata bianca. Il nuovo Papa, l’americano Robert Francis Prèvost ha scelto il nome di Leone XIV.

A “Passato e Presente”, in onda lunedì 9 giugno alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia, ne parlano Paolo Mieli e il professor Alberto Melloni, per capire come, dal Medioevo fino all’ultimo conclave, si è evoluto il meccanismo che porta alla scelta del Papa. Un rito che vede le regole secolari ancora in vigore, impattare con le moderne dinamiche geopolitiche. La puntata racconta le origini del conclave e il ruolo decisivo dei cardinali, con i casi più controversi e le riforme fondamentali, fino alle elezioni di Benedetto XVI, Papa Francesco e Leone XIV tra media, strategia e tensioni internazionali. Una narrazione che intreccia fede, potere e comunicazione globale, mostrando come il conclave sia diventato uno specchio della Chiesa nel mondo contemporaneo.

Italia. Viaggio nella bellezza
Capri. L'isola rifugio – 1^TX

C’è chi la sceglie come luogo ideale del dolce far niente, come Augusto, c’è chi invece vi trova rifugio, come Tiberio. Chi elegge Capri come dimora ideale lo fa perché l’isola ha un fascino raro: è un monumento di roccia in mezzo al mare, una macchia di verde così imponente, che prende quasi le distanze dall’azzurro che la circonda. A Capri è dedicata la puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza, di Brigida Gullo, regia di Eugenio Farioli Vecchioli in onda lunedì 9 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. È qui che a fine ‘800 anche Axel Munthe, medico della corona svedese appassionato di antichità, costruisce Villa San Michele, una delle prime costruzioni eclettiche dell’isola. L'isola di Capri tra fine 800 e inizio 900 diventa una sorta di grande calamita che attrae tantissime persone, una specie di crocevia internazionale di tantissimi destini, personaggi variegati. Arrivano anche molti pittori perlopiù tedeschi che la dipingono come un luogo esotico e danno l’avvio a una moda “moresca” che si rifletterà sulle architetture del tempo. Chi guarda ancora alla storia antica dell’isola è invece il barone francese Fersen, che rifugiatosi a Capri perché omosessuale, realizza una magnifica villa dalle linee classiche nella quale vivere il suo sogno tragico d’amore: Villa Lysis. L’arrivo del fascismo significa per Capri una rottura vera e propria con l’eclettismo architettonico e con le libertà sessuali. Capri deve diventare meta turistica di élite e le nuove costruzioni devono richiamarsi allo stile tipico della casa caprese tinteggiata a calce banca e con le volte estradossate. Protagonista dell’epoca è Edwin Cerio che inaugura a Capri una nuova fase con l’organizzazione del primo Convegno sul Paesaggio all’indomani della legge Croce sulle bellezze naturali del giugno 1922. L’isola diventa allora teatro di un dibattito sul delicato rapporto tra l’opera umana e il paesaggio e la sua tutela. Salvare Capri dal cemento è un’utopia, il turismo di massa dal secondo dopoguerra in poi ha cementificato l’isola, ma ancora oggi, nell’abitato, si possono seguire le tracce di chi l’ha abitata e amata come isola interiore. “Capri. L’isola rifugio” racconta come abitare l’isola significhi anche rispettare e tutelare il delicato equilibrio tra opera dell’uomo e rispetto delle bellezze naturali.

Storia delle nostre città
Padova

Padova, una città la cui origine si perde nella notte dei tempi. La leggenda narra infatti che un esule di Troia, Antenore, risalì le coste dell’Adriatico e dopo essersi addentrato nella foce del Brenta, trovò un luogo fertile e protetto dove fondò la città. Parte da qui il viaggio di “Storia delle nostre città”, in onda da lunedì 9 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Ma Padova ha lasciato un segno del suo passaggio in tutte le epoche, dai romani a Sant'Antonio, passando per Giotto e Galileo Galilei: arte, religione e scienza. Se ne ritrova traccia nei suoi meravigliosi monumenti dalla Basilica di Sant’Antonio alla cappella degli Scrovegni. E poi - tutto intorno - ville, giardini storici e terme.

MARTEDI’ 10/06/2025

Passato e Presente
10 giugno 1940, l’Italia in guerra

Tra il 30 settembre 1938 e il 10 giugno 1940, ovvero tra la conferenza di Monaco e l’annuncio dell’entrata in guerra dell’Italia, Benito Mussolini passa dall’essere il “salvatore della pace” europea a colui che “pugnala alla schiena” la Francia, come dirà Roosevelt, schierandosi nel conflitto al fianco di Hitler. Nel giorno dell’anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia, a “Passato e Presente, in onda martedì 10 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia, il professor Amedeo Osti Guerrazzi ripercorre, insieme a Paolo Mieli, le tappe principali del percorso che ha portato il Duce, dopo un’iniziale prudenza, alla scelta di intervenire a fianco della Germania.

Inferno nei mari
Minaccia improvvisa

Febbraio 1943. Dopo aver affrontato tre cacciatorpediniere nel porto occupato dai giapponesi di Kiska, in Alaska, un sommergibile americano combatte nel Pacifico meridionale. In una notte tempestosa, individua una nave giapponese e si prepara all’attacco. La pioggia e l'oscurità nascondono l’obiettivo e il comandante si rende conto troppo tardi di quanto sia vicino il nemico. Una vicenda al centro di "Minaccia improvvisa", in onda martedì 10 giugno alle 21.10 su Rai Storia per la serie "Inferno nei mari".

'14-'18: Grande Guerra cento anni dopo
L'Italia dalla neutralità all'intervento

Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale l’Italia rimane neutrale, anche se l’opinione pubblica si divide fin da subito tra coloro che ritengono la scelta del governo corretta e coloro che, invece, vorrebbero un intervento immediato nel conflitto, magari a fronte di una restituzione, da parte dell’Austria, di Trento e Trieste. Un periodo al centro di “’14-’18. Grande Guerra 100 anni dopo” - la serie Rai Cultura, presentata da Paolo Mieli, con la narrazione di Carlo Lucarelli e la consulenza storica di Antonio Gibelli e Mario Isnenghi – in onda martedì 10 giugno alle 22.10 su Rai Storia. Dopo la battaglia della Marna, la situazione precipita e lo spirito nazionalista si rafforza chiedendo a gran voce il passaggio dalla neutralità all'intervento. Radicali, repubblicani, una parte del movimento operaio e i nazionalisti fanno fronte comune, appoggiati da quasi tutti gli intellettuali, chiedendo l'intervento immediato nel conflitto. Il 26 aprile 1915 a Londra viene firmato un patto segreto secondo cui il governo italiano si impegna a mobilitare gli eserciti entro un mese: l'Italia entra in guerra a fianco dell'Intesa.

MERCOLEDI’ 11/06/2025

Passato e Presente
Il mito di Spartaco

Spartaco, lo schiavo ribelle che capeggiò la rivolta degli schiavi contro Roma, diventa una figura metaforica di chiunque voglia lottare per affrancarsi dalla condizione servile, e un personaggio evocato in tutta Europa a partire dalle rivolte popolari ed indipendentiste del 1848. Lo esaltano Garibaldi e Marx, lo raffigurano grandi scultori e ne narrano le gesta autori letterari di successo. Nel XX secolo a portarlo sugli schermi del cinema è un terzetto che ha fatto la fortuna di tante pellicole: lo Spartacus del 1960 è interpretato da Kirk Douglas, diretto da Stanley Kubrick e sceneggiato da Dalton Trumbo. Un mito raccontato da Paolo Mieli e dalla professoressa Elena Papadia a “Passato e Presente”, in onda mercoledì 11 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

Inimitabili – Luigi Pirandello

Luigi Pirandello, Arturo Toscanini, Oriana Fallaci, Curzio Malaparte. Quattro personaggi fuori dal comune, i loro pensieri, le loro azioni. Edoardo Sylos Labini approfondirà quattro vite straordinarie nella seconda stagione di "Inimitabili", il programma di Rai Cultura in onda da mercoledì 11 giugno alle 21.10 su Rai Storia. Un viaggio nella vita di quattro protagonisti della cultura del nostro Paese raccontati nelle pieghe della loro vita interiore attraverso interviste, brani di recitazione e documenti inediti. Quattro "atti unici" intessuti dalle interpretazioni di Sylos Labini, attraverso le loro parole e i passaggi cruciali delle loro esistenze fuori dall'ordinario. Un racconto arricchito dalle riprese dei luoghi dove gli "Inimitabili" hanno vissuto e agito e dalle interviste a storici ed esperti. Luigi Pirandello, il drammaturgo dell'identità smarrita. Figura complessa e visionaria, capace di anticipare le grandi crisi del Novecento, Pirandello ha lasciato un segno indelebile nella letteratura e nel teatro mondiale. Arturo Toscanini, il direttore d’orchestra per eccellenza. Con il suo rigore, la sua passione e la sua intransigenza, Toscanini è stato non solo un genio della musica, ma anche un uomo che, tra note, rivoluzioni, perfezionismo e passione, ha incarnato l’integrità e la coerenza fino all’ultimo giorno. Oriana Fallaci, resta un'icona del giornalismo e del pensiero libero, una voce irriverente e inimitabile che ha sempre sfidato il potere e il conformismo culturale del politicamente corretto senza paura. Curzio Malaparte è stato uno scrittore, giornalista, poeta e molto altro. Una figura complessa, capace di attraversare epoche e ideologie senza mai perdere la sua indipendenza e il suo spirito provocatorio. "Inimitabili" è un programma di Edoardo Sylos Labini e Angelo Crespi, con la consulenza di Clemente Volpini, scritto con Roberto Fagiolo e Massimiliano Griner, per la regia di Claudio Del Signore. Musiche originali del Maestro Sergio Colicchio. Consulenza scientifica Francesco Perfetti.

GIOVEDI’ 12/06/2025

Passato e Presente
Trieste all’Italia

Alla fine della Seconda Guerra mondiale, l’Italia sconfitta è condannata a fermarsi alle porte di Trieste. La città stretta tra il mare e il Carso diventa oggetto di una lunga e contrastata questione confinaria con la Jugoslavia. Sullo sfondo della Guerra Fredda, il possesso di Trieste assume un significato al contempo politico, strategico e simbolico. È l’emblema dei movimenti nazionali e degli irredentismi sloveno e italiano; rappresenta la porta sul Mediterraneo a disposizione del blocco socialista che progressivamente si profila nell’Europa centro-orientale; e infine, per gli Stati Uniti e il Regno Unito, costituisce l’antemurale dell’Occidente, essenziale ad assicurare la penisola alla loro sfera d’influenza. La vertenza diplomatica, punteggiata da crisi e da momenti di tensione, si conclude il 5 ottobre del 1954, e l’ingresso dei bersaglieri a piazza Unità, il 26 ottobre successivo, segna finalmente l’agognata restituzione di Trieste all’Italia. Una pagina raccontata da Carla Oppo sui luoghi della storia e, in studio con Paolo Mieli, dal professor Raoul Pupo a “Passato e Presente”, in onda giovedì 12 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

RAInchieste – PRIMA VISIONE
Il ritorno” di Giuseppe Marrazzo (1973)

È il 27 gennaio 1973 quando va in onda in seconda serata la prima delle due parti de “Il ritorno”, inchiesta a firma di Giuseppe Marrazzo, dedicata al fenomeno dell’emigrazione italiana dal dopoguerra in poi. È una delle prime grandi inchieste realizzate dal giornalista in Rai. La racconta Giorgio Zanchini nel nuovo appuntamento con la serie Rai Cultura “RAInchieste” in onda giovedì 12 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia. Più conosciuto come Joe Marrazzo, soprannome dovuto al suo ruolo a inizio carriera di corrispondente dall’Italia per il quotidiano Il Progresso italoamericano, dopo varie esperienze per la carta stampata inizia a collaborare per la televisione nel 1965 dove rimarrà per vent’anni, fino alla scomparsa il 27 febbraio 1985. Redattore e poi inviato del Tg2, lavora per le più importanti rubriche giornalistiche dell’epoca: TV7, AZ: un fatto, come e perché, Cordialmente, Europa giovani, Dossier, Tam Tam, interpretando a pieno quella che è la missione della televisione pubblica e svolgendo la professione di giornalista come impegno etico e civile. Un uomo libero e coraggioso, capace di portare le telecamere nei vicoli sconosciuti del Sud Italia, raccontandone in più di 30 inchieste contraddizioni e problematiche e affrontando fenomeni radicati come la mafia a Palermo, la camorra a Napoli, la ‘ndrangheta in Calabria, la droga dei primi anni Ottanta, lo sfruttamento della manodopera delle campagne, l’infanzia negata, il contrabbando.

Già da questa sua prima inchiesta, “Il ritorno”, si iniziano a intravedere le caratteristiche di quello che diventerà un suo stile inconfondibile: la profonda capacità di lettura dei problemi affrontati e la costruzione di un linguaggio visivo moderno sostenuto da testimonianze forti. Marrazzo non resta dietro la telecamera ma si mette in scena, mostrando così un coinvolgimento ancora più forte. Con Giorgio Zanchini, un programma di Fabrizio Marini, Enrico Salvatori e Serena Valeri, con Arnaldo Donnini, Mario Sagna, Vincenzo Reale, Francesca Scancarello, Debora Volpi. Produttrice esecutiva Alessandra Giorgi.

a.C.d.C.
L’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi pt.4

Il professor Alessandro Barbero prosegue il racconto dell’epoca d’oro dei pirati dei Caraibi in “a.C.d.C.”, in onda giovedì 12 giugno alle 22.10 su Rai Storia: “Black Sam” Bellamy ha catturato la Whydah, la nave negriera inglese stracarica di tesori. Ma i suoi atti di pirateria costringono gli Inglesi a compiere un’azione decisiva. L’ormai ricco Bellamy fa rotta verso Cape Cod per ritrovare la sua amante Mary Hallett ma viene sorpreso da una tempesta e muore annegato. Colpito per la perdita dell’amico, Edward Thatch si trasforma in un personaggio ripugnante: Barbanera. Intanto a Londra, il cacciatore di pirati Woodes Rogers rivela il suo piano rivoluzionario: concedere la grazia a tutti i pirati a patto che questi diventino a loro volta cacciatori di quei pirati che rifiuteranno di firmare. Chi sceglierà la libertà e chi, invece, affronterà il cappio del boia?

VENERDÌ 13/06/2025

Passato e Presente
Napoli milionaria

Un soldato finalmente torna a casa dopo lunghi mesi trascorsi tra la guerra e la prigionia. Al rientro, trova tutto cambiato: la moglie, l’umile basso in cui la famiglia vive, i figli. “I biglietti da mille lire fanno girare la testa”, dice Gennaro Iovine, protagonista di “Napoli milionaria”, scritta da Eduardo De Filippo soltanto poche settimane dopo la Liberazione. La borsa nera, la prostituzione, la dissoluzione morale che affligge Napoli sono al centro di una dei drammi teatrali più celebri di Eduardo- e del teatro italiano. Un’opera che ha avuto alterne fortune ma che ci ha lasciato uno spaccato memorabile della Napoli del dopoguerra e una delle battute più felici del teatro napoletano: addà passà a nuttata! In occasione dell’85° anniversario del bombardamento di Napoli, Paolo Mieli e lo storico David Bidussa ne parlano a “Passato e Presente”, in onda venerdì 13 giugno alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia.

UN’EPOCA NUOVA – PRIMA VISIONE
Americani. Sotto un cielo a stelle e strisce pt.6

La presenza degli americani in Italia dal 1945 alla fine degli anni 50 è, prima di tutto, una presenza militare e poi politica e culturale. Il periodo è forse quello in cui si esercita, più forte, l’egemonia americana in Italia. Si tratta di un’egemonia esplicita, spesso aggressiva che si serve di ingerenze politiche, di aiuti economici e di strumenti di propaganda. Ma è anche un’egemonia che va incontro a resistenze e a parziali fallimenti, portando a frequenti compromessi e ad accordi vantaggiosi per entrambe le parti. Una pagina di storia ripercorsa da Umberto Broccoli a “Un’epoca nuova” in onda venerdì 13 giugno alle 21.10 in prima visione su Rai Storia.

Fatto salvo il periodo dell’occupazione militare, che si conclude alla fine del 1945, l’America non riuscirà mai a imporre direttamente ai governi italiani le proprie direttive politiche ed economiche. Farà di tutto per condizionare le scelte italiane ma spesso, per mancanza di alternative, dovrà accettare le soluzioni eterodosse del partito che in Italia ha il monopolio del potere politico. Attraverso la propaganda ma, più ancora, attraverso l’esportazione dei prodotti della propria industria culturale, gli Stati Uniti promuovono anche un modo di vivere, di consumare e di produrre. Per quanto grande sia la loro forza di persuasione, però, anche da questo punto di vista, la loro influenza non porterà mai alla semplice omologazione della società italiana al modello americano. Le resistenze culturali e ideologiche imporranno sempre che l’american way of life subisca processi di trasformazione e di riadattamento alla realtà italiana.

Grandi disastri: 10 errori fatali
Il Boeing 737 Max

I disastri dei voli Lion Air 610 (189 morti il 29 ottobre 2018) e dell'Ethiopian Airlines 302 (157 morti il 10 marzo 2019), causati dal malfunzionamento di un software per il pilota automatico del Boing 737 Max. Catastrofi al centro dell’appuntamento con “Grandi disastri: 10 errori fatali” in onda venerdì 13 giugno alle 22.10 su Rai Storia con l’introduzione del professor. Gregory Alegi. La serie mostra come difetti di progettazione, errori di giudizio e protocolli falliti abbiano portato ad alcuni dei peggiori disastri che il mondo abbia mai visto.  

SABATO 14/06/2025

Passato e Presente
Agrippina, sangue e potere nella Roma imperiale

Agrippina Maggiore e sua figlia Agrippina Minore rappresentano due esempi straordinari delle dinamiche dinastiche nel periodo dell’Alto impero. Entrambe madri di imperatori, trasmettono alla discendenza il sangue di Augusto, che era il nonno della prima e bisnonno della seconda. Lo studio delle donne della famiglia imperiale, attraverso il confronto tra le fonti epigrafiche e il contesto storico religioso, ci aiuta a demolire il pregiudizio di tanta storiografia che ci lascia spesso dei ritratti femminili fuorvianti, lontani dalla realtà. Ne parlano Paolo Mieli e la professoressa Francesca Cenerini a “Passato e Presente”, in onda sabato 14 giugno alle 20.30 su Rai Storia.

Cinema Italia
Proibito rubare

Giunto a Napoli per imbarcarsi alla volta dell'Africa come missionario, il giovane Don Pietro scopre la povertà della città e le sofferenze dei suoi figli più piccoli. Decide di restare e di fondare una città dei ragazzi. Regia di Luigi Comencini con Adolfo Celi e Tina Pica, “Proibito rubare” andrà in onda per il ciclo “Cinema Italia” sabato 14 giugno alle 21.10 su Rai Storia.

Documentari d’autore
Climbing Iran

Repubblica Islamica dell’Iran, Nasim Eshqi è diventata un’alpinista e una climber di grande valore, capace di aprire “nuove vie” non solo in montagna, ma anche e soprattutto attraverso la cappa dei vincoli che condizionano la vita delle donne nel suo Paese. Regia di Francesca Borghetti. Con Nasim Eshqi “Climbing Iran” andrà in onda per il ciclo “Documentari d’autore” sabato 14 giugno alle 22.30 su Rai Storia.


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