L’Ape musicale

rivista di musica, arti, cultura

 

La prima stagione di Marco Tutino

di Luca Fialdini

La stagione 2025/2026 del Teatro di Pisa segna l’effettivo debutto del direttore artistico Tutino, che firma il suo primo cartellone lirico, e della nuova governance

Dallo scorso anno ad oggi, la principale istituzione musicale di Pisa ha visto un cospicuo avvicendamento nei ruoli di comando, dal presidente al direttore artistico, fino al direttore generale: una governance ristrutturata che – nel suo assetto attuale – viene condotta al debutto assieme al cartellone 2025/2026, presentato in un giorno fortemente simbolico per la città cioè il 16 giugno, festa patronale di San Ranieri e data dell’annuale Luminara. Quella dell’organico non è l’unica ristrutturazione cui il Verdi è sottoposto. Esprimendo soddisfazione per la solidità dell’istituzione e del livello raggiunto, l’assessore alla cultura Filippo Bedini ha sottolineato come ci sia stato un incontro fra «le esigenze del Teatro e una disponibilità del Comune», concretizzatosi nei lavori alla facciata e all’esterno dell’edificio, nella prossima sostituzione delle sedute e in future ulteriori migliorie.

Per quel che concerne più strettamente la presentazione, due sono le novità. La prima è la commissione di Manifesto, opera in tecnica mista dell’artista pisano Francesco Barbieri (e il presidente Diego Fiorini manifesta il desiderio di poter fare lo stesso ogni anno); la seconda è lo scorporamento dei cartelloni, infatti in questa occasione viene presentata la sola stagione lirica mentre quelle di prosa, danza e per famiglie saranno rese note in altra occasione.

Il direttore artistico Marco Tutino, qui alla sua prima presentazione di stagione, insiste in modo significativo su due punti specifici, ovvero da una parte il desiderio di alzare ancora l’asticella della qualità artistica delle produzioni (firmate od ospitate), dall’altra l’apertura a un repertorio più vasto, come quello dei «titoli del Novecento dalla grande capacità comunicativa, che parlano al pubblico». Inutile sottolineare quanto sia meritorio un atteggiamento di questo tipo, specie in un ambiente restio alle novità come quello del teatro lirico italiano: sarebbe davvero una gran cosa riuscire a far passare il concetto che l’opera è sempre opera, indipendentemente dal secolo in cui è stata composta. Come applaudiamo il Giulio Cesare in Egitto, La traviata o qualsiasi cosa porti il nome di Puccini, si possono applaudire senza effetti indesiderati anche i titoli di Pizzetti, Stravinskij e Britten (tutti e tre morti da cinquant’anni in poi, quindi nemmeno tacciabili di sozzure contemporanee).

Nella gestione dei titoli si ravvisa – fisiologicamente, verrebbe da dire – lo stile di Christian Carrara, con un buon bilanciamento fra titoli molto addomesticati e altri più difficili da trovare nelle programmazioni, specie di provincia, tutti uniti dal comune denominatore dell’importanza artistica come della digeribilità persino per il loggione. Questa stagione si segnala per un migliore equilibrio rispetto alla precedente, con due titoli di cassetta, due meno frequentati e uno che siede fieramente nel mezzo.

Quest’ultimo è anche il titolo d’apertura che, con tempismo ineccepibile, alzerà il sipario venerdì 31 ottobre: il Macbeth verdiano, qui rappresentato per l’ultima volta esattamente dieci anni fa, con la regia di Fabio Ceresa direzione di Giuseppe Finzi, Franco Vassallo nel ruolo del titolo, Roberto Scandiuzzi come Banco e Vittoria Yeo come Lady Macbeth. La rappresentazione è frutto di una cospicua coproduzione di cui il Verdi è capofila, composta dall’Alighieri di Ravenna, il Galli di Rimini, il Pavarotti-Freni di Modena, il Goldoni di Livorno, il Valli di Reggio Emilia, il Comunale di Ferrara, il Sociale di Rovigo, il Del Monaco di Treviso e il Verdi di Padova.

Segue l’inedito dittico formato da Le bal masqué di Francis Poulenc e da La Torre, opera in prima esecuzione assoluta e commissionata dal Comitato per gli 850 anni del Campanile unitamente a Opera della Primaziale Pisana, Fondazione Pisa e Comune di Pisa a Marco Bargagna – che gli abbonati del Verdi conoscono principalmente come Maestro del Coro Archè, su libretto di Vincenzo De Vivo da un soggetto di Marco Malvaldi. Le due opere vedranno la regia di Stefania Panighini e in buca l’Ensemble Sentieri Selvaggi diretto da Carlo Boccadoro. Arrivati a gennaio 2026, Beatrice Venezi dirigerà l’amata Carmen di Georges Bizet nell’ideazione scenica di Filippo Tonon con Laura Verrecchia (Carmen), Valentina Mastrangelo (Micaëla), Leonardo Caimi (Don Josè) e David Cecconi (Escamillo), produzione del Sociale di Rovigo assieme al Del Monaco di Treviso, al Verdi di Padova, al Ventidio Basso di Ascoli Piceno, al Teatro della Fortuna di Fano e al Teatro dell’Aquila di Fermo. Non ci si è dimenticati del cinquantesimo anniversario della morte di Benjamin Britten, che verrà celebrato con un’inattesa rappresentazione di The turn of the screw con la regia di Davide Livermore ripresa da Giancarlo Judica Cordiglia, Francesco Cilluffo sul podio e Valentino Buzza (Prologo/Peter Quint), Karen Gardeazabal (L’istitutrice), Marianna Nappa (Miss Grose) e Polly Leech (Miss Jessel), mentre gli interpreti dei ruoli cruciali di Miles e Flora devono ancora essere definiti; si segnala peraltro la coproduzione con il Carlo Felice di Genova e il Palau de Les Arts Reina Sofia di València. La chiusura sarà affidata all’Elisir d’amore in coproduzione con il Sociale di Como, il Fraschini di Pavia, il Grande di Brescia, il Ponchielli di Cremona e il Coccia di Novara; del titolo donizettiano Andrea Chiodi e Massimiliano Caldi cureranno rispettivamente regia e direzione, ma la particolarità di quest’ultima opera è la scelta di puntare su un cast giovane, da Greta Doveri (Adina) a Nicola Farnesi (Belcore), passando per la Giannetta di Federica Sardella, il Nemorino di Valentino Buzza e il dottor Dulcamara di Roberto Lorenzi.

Una stagione senz’altro varia, con alcune particolari punte d’interesse ma, come detto, sempre nel segno della qualità e della capacità di destare l’interesse del pubblico.

Il Teatro Verdi ringrazia per il sostegno alla propria attività il Comune di Pisa (Fondatore di diritto), il Ministero della Cultura; i Sostenitori: Toscana Energia, Toscana Aeroporti, Unione Industriale Pisana, Università di Pisa; Fondazione Pisa, Regione Toscana; PharmaNutra S.p.A, sponsor principale della Stagione.

STAGIONE D’OPERA 2025/2026

MACBETH

Melodramma in quattro atti, libretto di Francesco Maria Piave dalla omonima tragedia di William Shakespeare

Musica di Giuseppe Verdi

29 ottobre ore 16,00 Promozionale scuole

31 ottobre ore 20,30 I recita

2 novembre ore 15,30 II recita

Personaggi e Interpreti

MACBETH

Franco Vassallo

BANCO

Roberto Scandiuzzi

LADY MACBETH

Vittoria Yeo

DAMA DI LADY MACBETH

Barbara Massaro

MACDUFF

Matteo Falcier

MALCOLM

Francesco Pittari

MEDICO/DOMESTICO

Alin Anca

SICARIO/ARALDO

Alin Anca

Direttore

Giuseppe Finzi

Regia

Fabio Ceresa

Scene Tiziano Santi

Costumi Giuseppe Palella

Lighting Designer George Tellos

Coreografia Mattia Agatiello

ORT – Orchestra della Toscana

(bande di palcoscenico a cura di Orchestra Giovanile Toscana)

compagnia di danza Fattoria Vittadini

Coro Arché | Maestro del coro Marco Bargagna

Nuovo allestimento del Teatro Verdi di Pisa in coproduzione con Teatro Alighieri di Ravenna,

Teatro Amintore Galli di Rimini, Teatro Pavarotti-Freni di Modena, Teatro Goldoni di Livorno,

Teatro Valli di Reggio Emilia, Teatro Comunale di Ferrara, Teatro Sociale di Rovigo,

Teatro Comunale Mario Del Monaco di Treviso, Teatro Verdi di Padova

 

LE BAL MASQUÉ

Cantata profana per baritono e strumenti, su poesie di Max Jacob

Musica di Francis Poulenc

Personaggi e Interpreti

Baritono Giacomo Medici

LA TORRE

Soggetto di Marco Malvaldi, libretto di Vincenzo De Vivo

Musica di Marco Bargagna

26 novembre ore 16,00 Promozionale scuole

28 novembre ore 20,30 I recita

30 novembre ore 15,30 II recita

Prima esecuzione assoluta

Nuova commissione del Comitato per gli 850 anni del Campanile

con il contributo di Opera della Primaziale Pisana, Fondazione Pisa, Comune di Pisa

Personaggi e Interpreti

DIOTISALVI Giacomo Medici

BONANNO Emanuele pellegrini

AGOSTINO Silvia Porcellini

BULGARINO Oronzo D'Urso

RANIERI Giulio Termini

CENNO Chiara Scannapieco

in collaborazione con la Scuola dell’Opera del Teatro Comunale di Bologna

Direttore

Carlo Boccadoro

Regia

Stefania Panighini

Scene Italo Grassi

Costumi Manuel Pedretti

Lighting Designer Daniele Naldi

Coreografia Daniela Maccari

Ensemble Sentieri Selvaggi | Compagnia di danza Teatro di Pisa

Nuovo allestimento del Teatro Verdi di Pisa

 

CARMEN

Opéra-comique in quattro quadri, libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy tratto dalla novella omonima di Prosper Mérimée

Musica di Georges Bizet

21 gennaio ore 16,00 Promozionale scuole

23 gennaio ore 20,30 I recita

25 gennaio ore 15,30 II recita

Personaggi e Interpreti

CARMEN

Laura Verrecchia

MICAËLA

Valentina Mastrangelo

FRASQUITA

Laura Esposito

MERCÉDÈS

Leyla Martinucci

DON JOSÉ

Leonardo Caimi

ESCAMILLO

Devid Cecconi

IL DANCAÏRE

Antonino Giacobbe

IL REMENDADO

Saverio Pugliese

ZUNIGA

Andrea Comelli

MORALÈS

Luca Bruno

LILAS PASTIA/ UNA GUIDA

Luigi Ragoni

Direttrice

Beatrice Venezi

Regia e Scene

Filippo Tonon

Costumi Filippo Tonon e Carla Galleri

Lighting Designer Fiammetta Baldiserri

Coreografia Maria José Leon Soto

Orchestra Sinfonica Fiorentina

Compagnia di danza Teatro di Pisa

Coro Arché | Maestro del coro Marco Bargagna

Coro di Voci Bianche Bonamici | Maestro del coro Voci Bianche Angelica Ditaranto

Nuovo allestimento del Teatro Sociale di Rovigo in coproduzione con Teatro Verdi di Pisa, Teatro Mario Del Monaco di Treviso, Teatro Verdi di Padova, Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, Teatro Della Fortuna di Fano, Teatro dell’Aquila di Fermo

 

THE TURN OF THE SCREW

Opera in un prologo e due atti su libretto di Myfanwy Piper, dal racconto omonimo di Henry James.

Musica di Benjamin Britten

25 febbraio ore 16,00 Promozionale scuole

27 febbraio ore 20,30 I recita

1° marzo ore 15,30 II recita

Personaggi e Interpreti

IL PROLOGO/PETER QUINT

Valentino Buzza

L'ISTITUTRICE

Karen Gardeazabal

MILES

da definire

FLORA

da definire

MISS GROSE

Marianna Nappa

MISS JESSEL

Polly Leech

Direttore

Francesco Cilluffo

Regia

Davide Livermore

(ripresa da Giancarlo Judica Cordiglia)

Scene Manuel Zuriaga

Costumi Mariana Fracasso

Lighting Designer Antonio Castro

Ensemble Orchestra Corelli

Nuovo allestimento del Teatro Verdi di Pisa, in collaborazione con Teatro Nazionale di Genova

Teatro Carlo Felice di Genova e Palau de Les Arts Reina Sofía di València

 

L’ELISIR D’AMORE

Melodramma giocoso in due atti. Libretto di Felice Romani, tratto dal libretto di Eugène Scribe “Le Philtre”

Musica di Gaetano Donizetti

25 marzo ore 16,00 Promozionale scuole

27 marzo ore 20,30 I recita

29 marzo ore 15,30 II recita

Personaggi e Interpreti

ADINA

Greta Doveri

NEMORINO

Valentino Buzza

BELCORE

Nicola Farnesi

DULCAMARA

Roberto Lorenzi

GIANNETTA

Federica Sardella

Direttore

Massimiliano Caldi

Regia

Andrea Chiodi

Scene Guido Buganza

Costumi Ilaria Ariemme

Lighting Designer Gianni Bertoli

Roma Tre Orchestra

Coro Arché

Maestro del coro Marco Bargagna

Nuovo allestimento del Teatro Sociale di Como in coproduzione con Teatro Fraschini di Pavia, Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Coccia di Novara, Teatro Verdi di Pisa


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